Bibenda 86 duemilaventuno
CAPRAI, 50 ANNI
CAPRAI, 50 ANNI F r a n c e s c a
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R a g o n e
Il boom economico e la conseguente urbanizzazione, tanto repen-
L’azienda è adagiata su colline tappezzate di ulivi e vigneti
tina quanto sconvolgente, avevano causato il progressivo abban-
che dominano la valle umbra compresa tra Assisi e Spoleto,
dono delle campagne. Solo grazie alla libertà dello sguardo tena-
circondata dai rilievi dell’Appennino, del monte Subasio e
ce e illuminato di Arnaldo Caprai, che conservava una memoria
dei monti Martani, tra queste alture il colle di Montefalco è il
lontana del territorio di Montefalco, si porta a compimento un
più elevato, a 473 metri sopra il livello del mare. Al passaggio
sogno: far rinascere un grandissimo vitigno locale, archetipo dei
dell’autunno, quando i campi coltivati si tingono di rosso e il
vitigni umbri, austero antenato dei nostri avi. Il Sagrantino. Eppu-
cielo ha il colore di un campo di tulipani, il Sagrantino risplende
re questo desiderio, il grande Caprai, ancor prima di sognarlo deve
nel calice come una pietra preziosa. In questo paesaggio di
averlo immaginato, dove per immaginazione si risale alla radice
rara bellezza sorge Montefalco uno dei borghi più suggestivi e
indoeuropea mei che indica tutto quel che di mutevole e inaffer-
rappresentativi d’Italia, citato nelle opere di Byron, Carducci,
rabile seduce l’attenzione, solo così avrebbe potuto catturare quel
Goethe, ed Hesse che del suo viaggio in Italia nel 1907 scriveva:
sogno, per comunicarlo e tramandarlo, perché “L’immaginazione è
“Vidi Assisi e luoghi sacri, trasfigurati dalla grazia e dall’incanto che
più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immagi-
San Francesco e l’antica arte umbra hanno infuso in questa terra.
nazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere
E poi mi misi a inseguire le tracce di quest’arte francescana, oltre ad
l’evoluzione.” (Albert Einstein).
Assisi non c’è luogo che offra migliore opportunità di Montefalco.