VerdEtà 76 - Ottobre 2020

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IL RACCONTO

GLI ALBERI ALBA DAL FORNO

A lei piacevano gli alberi e ne aveva piantati nel pezzo di terra intorno a casa. Due betulle prima della porta di entrata, due abeti uno che guardava il balcone della sala, l’altro il balcone della cucina, in un fianco un caco, nell’altro un albero di fichi. Di più non poteva, anche se sul retro se ne potevano piantare altri.

Scelse la betulla per l’eleganza e per la grazia, l’abete per la forza, il caco perché colorava il cielo d’autunno e il fico per i suoi frutti piccoli e dolci. Scelse e li amò fin dal primo giorno. Amò la betulla perché accoglieva con gentilezza e amò gli abeti, forse più quello che dava sul balcone della cucina perché diceva le facesse più compagnia.

Ma il fondo era del marito e del suo orto e dove c’è un orto non possono stare ombre di alberi, neanche una pianta di rose al lato aveva voluto. Anche quella, diceva, faceva ombra e portava via ai pomodori.

La macchina da cucire era vicino alla porta finestra e anche l’acquaio, pur se distanziato, stava poco oltre e così tutte le volte che alzava gli occhi dalle stoffe che correvano sotto il piedino della macchina e tutte le volte che lavava piatti incontrava i suoi rami e sui rami vedeva merli, passerotti, pettirossi. Lo vedeva accogliere e lo vedeva crescere anche se sminuiva la sua forza

E così, per il buon vivere il retro fu del marito, il resto dei suoi alberi. 30 | VERDETÁ n° 76


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