VerdEtà 84 - Maggio 2022

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UCRAINA CNA IMPRESASENSIBILE, AL VIA UN PROGETTO DI INTEGRAZIONE ED INCLUSIONE DEI PROFUGHI UCRAINI IN ITALIA JACOPO BASILI Inclusione educativa e sociale dei bambini e profughi ucraini tramite il percorso di protezione dell’identità, si intitola così il progetto per far fronte all’emergenza dei profughi ucraini in Italia che l’ente del terzo settore promosso da CNA sta sostenendo in partnership con l’associazione Scuola Ucraina Prestigio a Roma. Il progetto permetterà di accogliere almeno 100 ragazzi profughi all’interno di contesti scolastici, situati in varie zone del comune di Roma (a partire dal quartiere centrale dell’Esquilino, grazie alla disponibilità dell’Istituto statale superiore Pilo Albertelli). La collaborazione delle realtà scolastiche è essenziale poiché il progetto d’integrazione punta a impedire il fenomeno dell’abbandono scolastico, aiutando bambini e ragazzi (da 3 fino a 17 anni) a concludere il proprio ciclo educativo attraverso un iter formativo della durata di 10 mesi. Durante questo periodo, i giovani saranno seguiti da insegnanti, assistenti sociali, psicologi, volontari e avranno a disposizione tutto il materiale utile per le lezioni e le attività extra-scolastiche. La presidente dell’associazione partner Tatyana

Kyzuk - cittadina ucraina naturalizzata italiana che vive da 20 anni nel nostro Paese - ci ha raccontato di questo e non solo, a partire delle conseguenze vissute in prima persona dai profughi a causa della guerra in Ucraina. Partiamo proprio dalle persone coinvolte: da una parte l’associazione, che segue tutti gli iter burocratici atti all’ammissione dei profughi nel circuito scolastico italiano, è formata da maestre ed insegnanti ucraini, residenti in Italia da molto tempo. Persone che coordinano ed organizzano le attività di integrazione quali mediatori culturali, oppure svolgono il ruolo di interpreti e traduttori per i bambini ed i ragazzi. Una funzione, questa, fondamentale per individui che nel giro di poche settimane si sono ritrovate in un Paese letteralmente sconosciuto. Dall’altra parte i beneficiari sono proprio i profughi. Al secondo giorno di conflitto, la presidente ha deciso di lasciare il proprio numero nei centri di raccolta individuati nella città di Roma e così è nato tutto. Nel momento in cui scriviamo, l’attività è aumentata a dismisura: i ragazzi ed i bambini coinvolti hanno superato le 200 unità, le classi VERDETÁ n° 84 | 11


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