PANTERE GRIGIE PIETRO ROMANO
POVERI ENERGETICI, OLTRE AL DANNO LA BEFFA Al nostro presidente del Consiglio, Mario Draghi, qualche consigliere dovrebbe rammentare che per tantissimi italiani la prossima estate la scelta non sarà tra pace e aria fresca (da condizionatore o ventilatore) ma tra caldo e caldo. Così come, per il prossimo inverno, l’alternativa non sarà tra pace e aria calda (da calorifero o stufa o camino) ma tra freddo e freddo. Soprattutto se gli italiani in questione hanno raggiunto l’età della pensione. Semplicemente perché in un caso o nell’altro non riusciranno a permettersi l’agognata modifica della temperatura. Sono andati a ingrossare le fila dei “poveri energetici”. A differenza di quanto si sente di solito dire anche nei più importanti telegiornali (ma lo stesso vale per i giornali radio, per i quotidiani, per i siti) il fenomeno non è nato con l’invasione russa dell’Ucraina, ma data molto di più. E’ perlomeno dal terzo trimestre dell’anno scorso che i costi energetici (e di molti servizi) sono andati alle stelle. Ora questo fenomeno si è solo aggravato aggiungendo all’impennata dei prezzi anche la penuria del prodotto che per la regola della domanda e dell’offerta sta comportando ulteriori aumenti. Le sue cause sono numerose e non si possono affrontare in questo spazio ridotto ma la conseguenza per il consumatore finale è, appunto, una spiacevolissima… conseguenza. Una recente indagine (condotta da un sindacato dei pensionati) ha segnalato che gli ultra 65enni i quali rischiano di non potersi permettere energia elettrica, riscaldamento, acqua sono ormai quasi la metà del totale. Al 15 per cento circa che già soffriva questa condizione se ne è aggiunto un 30 per cento e più che la rischiano. Certo, c’è da rilevare che i bonus sociali decisi dal governo stanno attenuando questa condizione ma senza riuscire a combatterla efficacemente. Non arrivano a tutti coloro che ne hanno realmente bisogno. Non riescono a tenere dietro i rincari. E chi vive con una pensione artigiani (o dall’importo più o meno equivalente) sa che cosa significa questa situazione. Sentirsi quasi dare del guerrafondaio - perché desidera vivere un po’ meglio dopo una vita di lavoro e dovendo affrontare, si presume, acciacchi e più gravi malanni – non è una beffa, è quasi un affronto.
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