Green e digital: l’Italia riparte A Trento la terza tappa del roadshow di Confindustria e del Sole 24 Ore. SPECIALE
Ridare valore alla qualità
TERRITORI
Alzare lo sguardo al domani
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Digitalizzazione, etica e sostenibilità
GIUGNO LUGLIO 2022 ANNO 63 · N°03
Periodico bimestrale di informazione e cultura | Poste italiane S.p.A. | Sped. in a.p. | D.L. 353/2003 /conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Trento | Diffusione gratuita | Contiene I.R.
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Open Management
sommario
03
editoriale 7
Un giornale dei trentini, per i trentini
il punto 9
Una opportunità per cambiare il Paese
copertina
rubriche
10
Tra ordine e disordine
12
Arrivano a Trento gli Innovation Days
associazione 41
Digitalizzazione, etica e sostenibilità
44
Intelligenza Artificiale per le HR
47
Valore per il benessere aziendale
50
Diamoci un taglio
53
Innovare i processi produttivi delle Pmi
finanza 54
speciale 10 copertina 17 speciale
17
Ridare valore alla qualità
19
Porfido trentino: qualità ed estetica
22
Due anime un solo corpo
24 speciale territorio
24
Alzare lo sguardo al domani
26
Acque di lusso
54 finanza
29
Sapersi adattare
31
Vincenti perché locali
55 education
34
Ricerca e progettazione meccanica e meccatronica
41 associazione
education 55
Piccoli inventori in gara
58
Tu Sei diventa anche sostenibile
speciale territorio
36 aziende
61 internazionalizzazione
internazionalizzazione 61
Destinazione Messico
62
La tigre asiatica che ama il Made in Italy
piccola industria 63
Energie rinnovabili per le imprese
aziende
63 piccola industria 64 cultura
Crisi energetica: accordo con Sparkasse
cultura 36
Traguardi importanti
38
Rubiconex: We Export Your Business
64
Brian Eno for Trentino
04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 63 | N. 3 Giugno - Luglio 2022
Direttore Responsabile
Alessandro Santini Comitato di Redazione
Redazione
Silvia Bruno
Green e digital: l’Italia riparte A Trento la terza tappa del roadshow di Confindustria e del Sole 24 Ore. SPECIALE
Ridare valore alla qualità
Illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI
Martina Togn Roberto Busato Nicolò Andreini Paolo Angheben Andrea Marsonet Eduard Martinelli Maria Cristina Poletto Luca Ribaga
TERRITORI
Alzare lo sguardo al domani
ASSOCIAZIONE
Direzione, Redazione e Amministrazione
Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it
Digitalizzazione, etica e sostenibilità
GIUGNO LUGLIO 2022 ANNO 63 · N°03
Periodico bimestrale di informazione e cultura | Poste italiane S.p.A. | Sped. in a.p. | D.L. 353/2003 /conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Trento | Diffusione gratuita | Contiene I.R.
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Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990 Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
INFORMATIVA Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.
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editoriale
07
Un giornale dei trentini, per i trentini È con questo slogan che abbiamo lanciato, davanti a un pubblico più numeroso delle nostre più rosee aspettative, il nuovo progetto editoriale al quale stiamo lavorando da tempo. Un giornale “vero”, pensato per essere luogo di confronto e di dibattito su temi «veri» che necessitano di essere approfonditi e non sintetizzati in un tweet o un titolo. Abbiamo spiegato qual è il percorso fatto sin qui: quale forma si è ritenuto di voler dare a questa operazione, per cui la testata è il primo, ambizioso obiettivo, ma è di fatto solo uno degli output. La società editoriale sarà infatti una srl di proprietà al 100% di una Fondazione, che abbiamo costituito in aprile e abbiamo chiamato Synthesis. Un progetto non profit, che vede tra i soci fondatori le principali organizzazioni imprenditoriali del Trentino: Confindustria Trento e Federazione Trentina della Cooperazione, che figurano anche come promotori, avendone provocato l'innesco, e poi Associazione Artigiani, Associazione Albergatori, ANCE Trento. Altre categorie di soci sono state previste per garantire la più ampia partecipazione: siamo felici di ricevere l’adesione di chiunque - Associazioni, Organizzazioni, Persone fisiche e giuridiche - decida, scopra o riscopra di volere sostenere questa impresa. Fondazione Synthesis sarà un luogo di animazione culturale, di confronto e approfondimento, di promozione e conoscenza dei valori dell’Autonomia, della responsabilità, dell’equità sociale, di una crescita e un successo sostenibili. Un luogo in cui parlare di imprenditorialità, di innovazione, di internazionalizzazione. Un luogo in cui “fare cultura”. Perché siamo convinti che è solo attraverso la cultura e la formazione che sapremo risolvere le problematicità e affrontare i fenomeni che stanno imprimendo un cambiamento reale all’assetto sociale del nostro meraviglioso Trentino. Un’iniziativa che vuole essere prodromica alla costruzione di una classe dirigente capace, che dopo adeguata ponderazione prenda le decisioni opportune in tempi congrui. In linea con la vocazione della Fondazione, anche il giornale è pensato per essere prima di tutto uno spazio per il dibattito: mi piace dire che alle repliche sarà dato pari spazio che alle notizie, se non di più. In conferenza stampa, lo scorso 24 maggio, noi non abbiamo lanciato un canale, o un contenitore. Abbiamo dato concretezza a una visione, a un'idea di futuro per la nostra comunità. Abbiamo parlato del Trentino che consegneremo alle generazioni più giovani, e abbiamo assunto pubblicamente l'impegno a lavorare per questo: crescere nel dibattito, per trovare la nostra, unica, esclusiva, via per lo sviluppo. Sarà un lavoro impegnativo ma non è un azzardo e in ogni caso si è valutato che la nostra Associazione aveva la necessità di misurarsi con questa sfida. Una sfida che ci vedrà coinvolti ma che in alcun modo mette a repentaglio il nome e la reputazione della nostra Associazione. Valori assolutamente indisponibili per chiunque e per qualunque progetto. Ma abbiamo scelto di provarci con serietà, impegno e determinazione. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento
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DONAZIONI IN FAVORE DELL’EMERGENZA IN UCRAINA DONAZIONI IN FAVORE DELL’EMERGENZA IN UCRAINA È possibile fare donazioni per sostegno la popolazione civile possibile fare donazioni che staÈvivendo il dramma della guerra. per sostegno la popolazione civile che sta vivendo il dramma della guerra. Le donazioni per l’Ucraina possono essere effettuate con le seguenti modalità: Le donazioni per l’Ucraina possono essere PORTALE Mypay effettuateDEI con PAGAMENTI le seguenti modalità: o
PORTALE DEI PAGAMENTI Mypay VERSAMENTO DIRETTO
o della Provincia sul conto di tesoreria VERSAMENTO DIRETTO autonoma di Trento, presso gli sportelli sul conto di tesoreria della Provincia del Tesoriere UniCredit S.p.A. e delle autonoma Trento, presso gli sportelli Casse Rurali,di specificando i seguenti codici: del Tesoriere UniCredit S.p.A. e delle Casse Rurali, specificando i seguenti codici: CODICE FILIALE: 5079 CODICE FILIALE: CODICE ENTE: 5079 400 CODICE ENTE: IBAN: 400 IT 12 S 02008 01820 000003774828 IBAN: IT 12 S 02008CAUSALE: 01820 000003774828 Donazioni per Ucraina CAUSALE: Donazioni per Ucraina
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
CONSIGLIO
LA SOCIETÀ CIVILE IN UN ACCORDO DI SOLIDARIETÀ LA SOCIETÀ CIVILE IN UN ACCORDO DI SOLIDARIETÀ
“Fondo di solidarietà - Emergenza Ucraina 2022” I lavoratori del settore pubblico e privato “Fondo di solidarietà Ucraina 2022” potranno scegliere di- Emergenza versare volontariamente I lavoratori del settore pubblico una o più ore di lavoro. e privato potranno scegliere di versare volontariamente unapermette o più oreildicoinvolgimento lavoro. L’accordo di tutti i lavoratori e i datori di lavoro L’accordo permette coinvolgimento della provincia, oltre ail singole persone, di tutti i lavoratori e i datori di lavoro associazioni o imprese che vogliano dellacontribuire, provincia, oltre a singole persone, con una donazione associazioni imprese che vogliano anche simbolica,o ad esprimere solidarietà contribuire, una donazione e vicinanza con al popolo ucraino. anche simbolica, ad esprimere solidarietà e vicinanza al popolo ucraino.
TUTTE LE INFORMAZIONI TUTTE LE INFORMAZIONI
ufficiostampa.provincia.tn.it/Emergenza-Ucraina ufficiostampa.provincia.tn.it/Emergenza-Ucraina
il punto
09
Una opportunità per cambiare il Paese Gli accadimenti drammatici degli ultimi due anni hanno messo in discussione scelte e modelli, suggerendo la necessità di concepirne di nuovi. Inedite e gravi problematiche economiche investono l’Europa intera. Il quadro appare complesso e, se il 2021 ci aveva dato fiducia con dati di crescita addirittura sopra le aspettative, sono necessari ancora numerosi sacrifici. I costi energetici schizzati alle stelle negli ultimi mesi non si abbasseranno a breve, almeno fino a quando renderemo strutturali modelli di approvvigionamento energetico che non dipendano esclusivamente dal gas naturale. Parallelamente le catene e le prospettive inflazionistiche continuano a generare questo cortocircuito per cui le imprese al netto dei costi aumentati verso l’alto sono anche impossibilitate a programmare la loro crescita nel medio-lungo termine. Sebbene sia troppo presto per capire quali siano le effettive conseguenze di questa nuova crisi, voglio credere che questo momento possa diventare un’opportunità per un rinnovamento culturale del nostro Paese. Dovremo porci, ad esempio, obiettivi più ambiziosi e a breve termine per efficientare gli edifici privati e pubblici e i processi produttivi, investire sull’energia rinnovabile per mantenere competitive le imprese ma allo stesso tempo migliorare l’ambiente in cui viviamo. Non sarebbe la prima volta in cui una crisi comporta effetti collaterali positivi per il nostro pianeta: la stessa pandemia ha portato nel 2020 a una riduzione globale delle emissioni di gas serra del 7%, secondo i risultati del CNR. Come Confindustria Trento crediamo in questo e cerchiamo di essere di stimolo. È chiaro che per responsabilità e competenze il sistema industriale dovrà essere protagonista e promotore di questo cambiamento. Tutti devono fare la loro parte: non possiamo permetterci di buttare al vento un’occasione simile per un sistema che inibisce la concorrenza, per un fisco iniquo, per una giustizia lenta, per regole sugli appalti inefficienti e poco trasparenti. Il nostro prossimo passo sarà quello di fissare, lo faremo con l’Assemblea autunnale, la seconda tappa del progetto “Duemilatrentino - Futuro Presente”, presentando a tutta la comunità il position paper “Transizione Sostenibile”. Una visione sul trentino del domani: più sostenibile, più digitale e punto di riferimento europeo per le buone pratiche nel rapporto tra industria e territorio. Si crede che l’unica cosa che le persone possono fare in questo momento sia abbassare il proprio termostato di un grado. Se la crisi che stiamo vivendo ci dà l’opportunità di essere più sobri, perché non farlo? Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento
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copertina
copertina
Tra Ordine e Disordine Dal 2 al 5 giugno a Trento si svolgerà la nuova edizione del Festival dell’Economia. Quattro giorni di eventi per riflettere sulle direttrici del cambiamento e la necessità di nuovi equilibri globali. di FABIO TAMBURINI, direttore responsabile del Sole 24 Ore
FIN DALL’INIZIO
abbiamo sottolineato come la diciassettesima edizione del Festival dell’economia di Trento sarebbe stata una grande opportunità di confronto e di crescita per l’intera città, per il Trentino e per il Paese. Non un evento targato Sole 24 Ore, ma occasione di confronto a tutto campo per avere più strumenti di comprensione su dove sta andando il mondo in momenti di cambiamenti epocali. Un anno fa avevamo intuito che, dopo la pandemia, nulla sarebbe stato più come prima. E che c’erano i presupposti per rimettere in discussione paradigmi consolidati, gli equilibri che si erano creati a partire dalla globalizzazione. L’alternativa, secondo le riflessioni che facemmo, era (ed è) tra Ordine e Disordine. La guerra in Ucraina ha rappresentato una accelerazione clamorosa, con effetti tutti da verificare. L’agenda del Festival, in calendario dal 2 al 5 giugno prossimi, conferma che avevamo visto giusto e che siamo stati di parola definendo un programma ricco di eventi in cui i personaggi più rappresentativi dell’economia, dell’università, dell’imprenditoria e della finanza saranno a Trento per eventi d’incontro e di riflessioni. È il momento giusto per farlo. Dopo due anni di pandemia e con la guerra in Ucraina in corso, l’ordine globale è alla ricerca di nuovi equilibri tra Occidente e Oriente, tra poveri e ricchi, tra industria e finanza. E, soprattutto, non è affatto chiaro quale sarà il punto di caduta. È in corso una trasformazione profonda che sta cambiando la storia e la nostra quotidianità, un susseguirsi di avvenimenti che meritano di essere approfonditi e analizzati. Il Festival dell’Economia di Trento rappresenta quindi una occasione formidabile per riflettere sulla
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realtà economica, politica e sociale che stiamo vivendo. L’agenda del Festival prevede oltre 200 eventi con la partecipazione di nove premi Nobel, 12 ministri, decine di economisti internazionali, giornalisti di successo (tra cui Ferruccio de Bortoli e Paolo Mieli), i massimi rappresentanti delle authority e dell’imprenditoria italiana. Ricordo tra gli imprenditori Carlo Bonomi, Emma Marcegaglia, Diana Bracco, Gianfelice Rocca, Vincenzo Boccia, Antonio D’Amato, Andrea Illy, Marco Tronchetti Provera.
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Il tema del Festival verrà affrontato per verticalità: dall’energia alla geopolitica, dal clima all’organizzazione del lavoro, dalla parità di genere alla demografia, dalla sostenibilità all’economia circolare, dall’economia digitale al fisco fino all’Osservatorio sulla realizzazione del Pnrr. La preapertura sarà una testimonianza del cardinal Ravasi. In chiusura interverrà il generale John Allen, presidente della Brookings Institution. Avremo anche due ricordi, di Beniamino Andreatta (con la partecipazione di Giovanni Bazoli e Romano Prodi) e dell’economista francese Jean Paol Fitoussi (che ha dato un contributo importante alla organizzazione dell’edizione di quest’anno del festival). Media partner sono Financial times, Sky, El Economista, più la partecipazione delle reti Rai. Tra le collaborazioni più significative abbiamo l’Ispi e la Basilica di Assisi. A tutti garantiamo un libero confronto sui Cremona. Siamo alla vigilia di quattro giorni temi più urgenti dell’agenda economica e po- che accenderanno i riflettori su Trento e sulla litica internazionale. Tradizione e innovazione comunità trentina. Felici per avere mantenuto contraddistinguono il nuovo format del Festival. gli impegni presi e per il fronte comune che La tradizione è rappresentata dal filone dell’ac- è stato possibile con i principali protagonisti. cademia e dell’università e vedrà alternarsi in- Un ringraziamento particolare va al presidente contri e dialoghi con Premi Nobel ed economi- della Provincia Maurizio Fugatti, al sindaco di sti internazionali. L’innovazione è rappresentata Trento Franco Ianeselli, al rettore dell’Universida due nuovi filoni di approfondimento che tà Flavio Deflorian e all’amministratore delegasono stati aggiunti: da un lato l’economia in- to di Trentino marketing Maurizio Rossini. Per dustriale, che troppo spesso viene trascurata in quanto mi riguarda sarò a Trento durante l’inun Paese che non ha mai avuto una politica tero periodo del Festival. Ci sarò per conoscere industriale adeguata, e dall’altro l’economia meglio la città, capitale di montagne fantastiche dei territori, che rappresenta la spina dorsale che frequento e apprezzo da sempre, ma anche del sistema Italia e di cui il Trentino è l’alfie- per imparare e riflettere. re. Proprio per questo abbiamo costruito anche un programma dedicato con il coinvolgimento delle realtà locali di riferimento del territorio trentino. Ma, nonostante i tempi poco rassicuranti, nella vita è anche importante lasciare tempo al divertirsi. Per questo il Festival in arrivo propone una serie d’iniziative dedicate ai giovani e alle famiglie con nomi di spicco tra cui una serata con i comici di Zelig, il cantautore Mahmood, il Canto della fabbrica di Salvatore Accardo, il concerto organizzato dal Museo del Violino di
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Arrivano a Trento gli Innovation Days Nella cornice del Festival, Confindustria Trento porta in città il viaggio itinerante dedicato a digitalizzazione e sostenibilità promosso da Sole 24 Ore e Confindustria. La parola a chi fa impresa.
LA TRANSIZIONE
DIGITALE COME LEVA PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE
L’interno dello stabilimento Pama, Rovereto (TN)
Tra le tante attività, grazie alla collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confindustria Trento e Fondazione HIT, l’azienda ha siglato un accordo con Fondazione Bruno Kessler al fine di adottare nei propri processi aziendali una tecnologia basata sulla computer vision, e quindi sull’utilizzo della realtà aumentata, come strumento di manutenzione industriale da remoto. Questa soluzione permetterà non solo di ridurre costi e tempi legati agli interventi di assistenza, ma anche acquisire una flessibilità maggiore rispetto ad eventuali restrizioni negli spostamenti date dall’attuale situazione pandemica.
Soluzioni ad alta tecnologia Pama, dalla sua sede di Rovereto, è un’azienda leader mondiale nella realizzazione di grandi macchine utensili alesatrici, fresatrici e centri di lavoro. Prodotti ad elevatissimo contenuto tecnologico che vengono esportati in tutto il globo: Cina, India, Francia, Germania e Stati Uniti sono i principali mercati di riferimento. L’obiettivo primario dell’azienda è quello di offrire ai propri clienti prodotti e tecnologie ad alto valore aggiunto grazie ad un naturale approccio La cura del territorio alla digitalizzazione e all’industria 4.0. Che nel lavoro quotidiano si trasforma nell’im- Casearia Monti Trentini nasce a fine degli anni pegno costante a intraprendere iniziative volte a ‘80 come evoluzione del piccolo caseificio artiimplementare nuove tecnologie innovative e svi- gianale di Gianfranco Finco. Ora conta 120 collaluppare modelli di business che facciano crescere boratori, 40 milioni di litri lavorati all’anno che si trasformano in più di 4 milioni di chili di l’azienda e tutti i suoi stakeholder. formaggi. “Siamo una realtà imprenditoriale che dalla fine degli anni 90 ad oggi si è trasformata da piccolo caseificio ad industria casearia – racconta Federica Finco, amministratore delegato di Casearia Monti Trentini-. Negli anni gli investimenti ci hanno permesso di essere più performanti, ma soprattutto hanno fornito un importante aiuto a tutti i nostri collaboratori quotidianamente impegnati in azienda. Sebbene quindi ci avvaliamo di nuove tecnologie e impianti innovativi la persona per noi è rimasta sempre al centro”. Questa attitudine e il numero elevato di personale rendono indispensabile il promuovere una cultura aziendale ricca di inclusività nella quale i collaboratori interni ed esterni possano sentirsi parte di un progetto con un obiettivo comune,
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tutti ambasciatori dei valori e del senso di comunità che caratterizza Monti Trentini. L’obiettivo ultimo è la sostenibilità, intesa non solo come quella ambientale ma anche sociale, attraverso la salvaguardia delle aziende agricole, il benessere animale e il supporto ad associazioni ed attività sul territorio. Collaborazione per l’innovazione La Fondazione Hub Innovazione Trentino promuove i risultati della ricerca pubblica trentina verso il mercato e la società attraverso processi
di trasferimento tecnologico: è l’elemento di congiunzione tra ricerca e innovazione. “In qualità di ente strumentale della Provincia autonoma di Trento - spiega Andrea Sartori, direttore operativo di Hit - ci occupiamo di promuovere e valorizzare le attività e i risultati scientifico-tecnologici della ricerca dei nostri fondatori: Università di Trento, Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler e Trentino Sviluppo. Collaboriamo attivamente con Confindustria Trento per valorizzare i prodotti della ricerca verso il mercato e allo stesso tempo identificare i fabbisogni di innovazione delle imprese per stimolare l’attività e le soluzioni prodotte dai nostri fondatori. L’iniziativa comune che ci consente di lavorare in sinergia in questo senso è il Digital Innovation Hub, un progetto riconosciuto dalla Commissione Europea e dal MISE che accompagna le imprese nel percorso di innovazione verso l’industria 4.0, offrendo supporto nell’attuazione delle strategie di automazione e trasformazione digitale. Nell’ambito del DIH Confindustria Trento realizza degli assessment della maturità digitale delle imprese, mentre HIT analizza le loro necessità tecnologiche e di ricerca. Un lavoro svolto in sinergia e sul campo. SOSTENIBILITÀ, LA STRADA GREEN PER CREARE VALORE Il gusto della sostenibilità Quando sostenibilità e tradizione si intrecciano, nascono prodotti buoni e naturali, a basso impatto ambientale: quelli che Bauer porta ogni giorno nelle cucine degli italiani da più di 90 anni. L’azienda trentina da sempre mette le radici del suo operato nella sostenibilità come valore in grado di tutelare benessere dell’ambiente e quello di ogni singola persona: dal cliente, ai collaboratori fino ai fornitori. Un approccio e un impegno riconosciuto non solo da tutti i suoi stakeholder, ma anche dall’ente CSQA attraverso il certificato “Valore Condiviso”. I riconoscimenti però non si fermano qui: Bauer,
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I quattro amministratori di Casearia Monti Trentini
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Giovanna Flor, amministratore unico di Bauer
È così che siamo diventati nel 2014 la prima azienda del settore a impatto zero sull’ambiente. Negli anni successivi abbiamo creduto di dover fare un ulteriore passo avanti attivando la misurazione Lca di tutti i nostri prodotti. Nel 2019 abbiamo così potuto certificare questo importante lavoro con la dichiarazione Epd, Environmental Product Declaration, per diventare la prima Climate Positive Water al mondo. Punto di riferimento per chi sente l’urgenza di farsi carico dell’ambiente e della comunità, lavoriamo per una società più responsabile, più integrata, più consapevole, e per questo anche più competitiva. Il nostro desiderio è quello di avere in Trentino, entro il 2030, la più alta concentrazione di società benefit in Italia. Stiamo lavorando con Confindustria Trento affinché ci sia una presa di coscienza da parte della nostra categoria di un nuovo modello culturale: nella consapevolezza che, come imprenditori, abbiamo i mezzi e il dovere di essere motori di una nuova economia rigenerativa e integrativa”. infatti, è la prima azienda italiana ad ottenere la Certificazione LEED ITALIA 2009, punteggio Gold, la quale testimonia l’impegno dell’azienda a ridurre il proprio impatto sull’ambiente e ad azioni di risparmio energetico. Un ulteriore elemento distintivo è la trasparenza verso i clienti e la ricerca della qualità messe sempre al primo posto. E poi, ma non ultime, le persone, il cuore di Bauer: in primo luogo l’attenzione costante al benessere dei propri collaboratori e dei loro familiari, e poi la cura del proprio territorio di riferimento, numerose negli anni le iniziative solidaristiche e di inclusione sociale portate avanti dall’azienda.
Sostenibili per scelta “Essere Società Benefit è scegliere un modello innovativo di gestione aziendale. È un cambiamento culturale partito da lontano – racconta Mauro Franzoni, presidente di presidente Levico Acque Sb -, quando nel 2014 abbiamo steso un manifesto dal titolo “Sostenibile Leggerezza” in cui abbiamo Mauro Franzoni, presidente Levico evidenziato che per Levico Acque il valore non Acque Sb solo economico, ma anche ambientale e sociale.
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dell’intelligenza artificiale per efficientare non solo la produzione ma anche il consumo energetico. In buona sostanza, un impianto che possa far suo il concetto di “sostenibilità resiliente”.
Una delle produzioni di Vetri Speciali
VERSO UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE Un corridoio alpino green Un corridoio green attraverso le Alpi lungo quello che è oggi il principale asse di collegamento via terra dell’Italia con l’Europa. In estrema sintesi, è questo il progetto di Autobrennero per il corridoio Brennero-Modena, che da oltre cinquant’anni ha nella A22 la propria infrastruttura di riferimento e che nel giro di non troppi anni vedrà svilupparsi e crescere anche un fondamentale servizio di alta velocità ferroviaria. “Abbiamo ereditato la straordinaria intuizione che ebbero coloro i quali vollero e realizzarono l’autostrada. Poche settimane fa, abbiamo depositato a Roma una proposta di finanza di progetto che vale, attualizzati, oltre tre volte gli investimenti fatti a suo Verso un mondo più sostenibile Vetri Speciali ha costantemente consolidato la sua presenza, a livello mondiale, sul mercato dei contenitori in vetro di forma e colori non usuali. La positiva espansione delle sue produzioni e le accresciute sensibilità in tema di ambiente, economia circolare e riduzione dei consumi energetici, hanno portato Vetri Speciali a pianificare la prossima evoluzione dello stabilimento di Gardolo, in modo da affrontare al meglio le nuove sfide che si profilano all’orizzonte. Il fine è la realizzazione di un impianto quanto più possibile sostenibile da un punto di vista di impatto sull’ambiente, sensibile alle istanze provenienti dal territorio di insediamento, efficiente da un punto di vista energetico, flessibile così da potersi adattare, nel tempo, alle variazioni che il mercato richiede ed in grado di mantenere la sua validità tecnologica nel tempo. Lo studio ha preso in considerazione soluzioni tecnologiche all’avanguardia come: il possibile utilizzo dell’idrogeno, il recupero di cascami termici, l’installazione di pannelli fotovoltaici, l’utilizzo
Diego Cattoni, amministratore delegato di Autostrada del Brennero
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tempo per costruire la Brennero-Modena – spiega l’Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero, Diego Cattoni -. L’obiettivo che unisce questa mole straordinaria di investimenti è ridisegnare la mobilità lungo il corridoio del Brennero in modo da favorire la transizione ecologica, digitalizzare l’autostrada e spostare progressivamente sulla ferrovia il traffico merci a lunga percorrenza”. Il piano di investimenti, di durata pluridecennale, vale oltre 7 miliardi di euro. Ora si attende che il Mims ne valuti l’interesse pubblico per aprire una procedura di gara sulla quale Autobrennero potrà far valere il diritto di prelazione previsto per i proponenti. Paolo Mazzalai, presidente di Systra Sws
L’innovazione come driver di una mobilità sostenibile SWS, società specializzata nella progettazione di gallerie e opere sotterranee, nel 2021 è entrata a far parte di Systra, gruppo mondiale d’ingegneria e di consulenza specializzato nei trasporti pubblici e nelle soluzioni di mobilità. La fusione dei due gruppi ha portato alla nascita di un campione europeo nelle infrastrutture complesse, che ha come mission principale lo sviluppo di una mobilità interconnessa e sostenibile. L’UE attraverso il PNRR investe per sostenere gli Stati membri nei loro progetti di modernizzazione e sviluppo delle infrastrutture, come le gallerie e le opere sotterranee, che contribuiscono alla creazione di un’Europa senza frontiere sempre più interconnessa. Proprio in
quest’ottica Paolo Mazzalai, Presidente di Systra SWS, vuole spingere la mobilità verso il paradigma della sostenibilità attraverso l’innovazione e la digitalizzazione. Systra SWS ritiene che la digitalizzazione delle infrastrutture sia la via per sviluppare una mobilità intelligente e sostenibile. Si presenta sul mercato come soggetto altamente competitivo per contribuire ad aumentare la sicurezza e ridurre gli impatti ambientali delle infrastrutture viarie. Tutto questo è possibile grazie a quattro driver di sviluppo sul quale si base il modello di business dell’azienda: digitalizzazione, decarbonizzazione, rispetto del territorio, performance e sicurezza.
Strumenti manageriali per aziende e istituzioni La tappa trentina degli Innovation Days è caratterizzata anche da un ricco pomeriggio animato da una tavola rotonda e numerose testimonianze. La finalità, convintamente ambiziosa, è quella di fornire strumenti manageriali ad aziende e istituzioni grazie ai quali interpretare al meglio le direttrici del cambiamento. Tra i numerosi interventi, quello di Matteo Bertezzolo, founder e ceo Bermat, la startup trentina che sulla base di un lavoro ad altissima specializzazione tecnologico-digitale realizza super car interamente personalizzabili, sviluppando anche le potenzialità del motore elettrico; Alfredo Maglione, componente per Confindustria Trento del Consiglio Direttivo del Polo Edilizia 4.0, animatore di Spreentech Ventures Srl, il nuovo acceleratore green di start-up; Manuela Seraglio Forti, presidente AmaAmbiente, testimone di come manager e istituzioni possano essere i protagonisti della transizione sostenibile. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | GIU-LUG 2022
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Ridare valore alla qualità Intervista a SIMONE CARESIA, presidente della Sezione Estrattive, Lapideo, Porfido e Materiali Da Costruzione. di SILVIA BRUNO, Comunicazione Istituzionale, Confindustria Trento
PRESIDENTE
Caresia, non possiamo che iniziare questa chiacchierata con una riflessione sul presente e sui fenomeni che impattano in maniera trasversale e a livello globale, sulle persone e sulle imprese. Pensavamo di aver già visto il peggio. Abbiamo alle spalle due anni di Covid-19: anni duri in cui le nostre aziende hanno dimostrato straordinarie capacità di resilienza. Questo evento pur eccezionale non ci ha messi in ginocchio. Anzi, alcuni comparti sono riusciti a ripartire con grande slancio segnando dei risultati tutt’altro che negativi e tenendo
in ordine i bilanci delle imprese. Dicevo, pensavamo di avere visto il peggio. E invece no. Dopo la pandemia (che peraltro non è ancora finita), abbiamo registrato il fenomeno inedito di un rincaro apparentemente fuori controllo dei costi delle materie prime, dell’energia e del gas. Infine, sul nostro orizzonte ha fatto irruzione una guerra ai confini dell’Europa, con immagini di migrazioni bibliche impensabili appena poche settimane prima ed effetti economici che si faranno sentire per lungo tempo. In un contesto così globalizzato, anche le imprese della Sezione che lei guida – già varia in sé per la complessità di vocazioni rappresentante – si trovano ad affrontare una situazione inedita. Che può non essere del tutto negativa. Questa fase difficile può nascondere paradossalmente delle grandi opportunità: può essere per il nostro settore un’occasione da cogliere. L’aumento dei costi delle materie prime e dei noli, insieme all’impossibilità di importare da Oriente o dal Sudamerica marmi, graniti e pietre a basso costo, sta facendo riscoprire agli operatori italiani ed europei la pietra locale. Insomma, il Vecchio Continente si trova, dopo tanto tempo, nella condizione di valutare e preferire i materiali estratti localmente. Se sfruttata bene, questa nuova propensione del mercato, per ora legata a una fase di stretta necessità, può diventare una tendenza e far tornare in auge la bellezza del prodotto locale, a chilometri zero. Di fatto, già da qualche tempo, anche a livello manifatturiero, si è andata consolidando la consapevolezza dei rischi di una delocalizzazione indiscriminata: da parte delle imprese, torna la voglia di riprendere a produrre “in casa”; da parte del consumatore torna la voglia di riscoprire le produzioni italiane. Questa è un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere, che può permetterci di riportare i prezzi a valori consoni e le aziende a una marginalità che le faccia respirare. Una recente indagine della nostra Associazione ha messo in evidenza il fatto che più ancora del caro commodities pesa
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sulle imprese il problema di sempre: trovare profili adeguati alle esigenze. Come in tutti gli altri settori facciamo fatica a reperire manodopera. Questo fattore è diventato oramai strutturale. Crediamo che si debba puntare su una produzione minore ma di qualità,
Novità per l’Edilizia 4.0 Il Polo Edilizia 4.0 ha annunciato nelle scorse settimane la nascita di Spreentech Ventures Srl, il nuovo Acceleratore di startup rivolto a Edilizia 4.0, Smart Buildings & Cities, Green Building, Green & Clean Technologies, Economia Circolare e Esg. Ideato nelle prime fasi di vita del Polo, l’Acceleratore Green è stato una delle colonne portanti tra le iniziative avviate dall’Associazione trentina ideata e partecipata dalle principali associazioni e ordini dell’edilizia trentina. L’obiettivo di Spreentech (nome che nasce dalla crasi dei termini Sprint, Green e Technology) è quello di costruire un centro di eccellenza e avanguardia in cui si sviluppano competenze, si offrono servizi, si fa innovazione a supporto e con imprese, progettisti, manager e industrie del settore delle costruzioni. Il nuovo acceleratore Spreentech consentirà agli attori locali di innovarsi e affrontare le sfide dei mercati, per favorire e supportare startup innovative. Nel corso dell’Assemblea annuale del Polo i soci hanno inoltre fatto il punto riguardo a un’altra iniziativa di primo piano, ovvero la “Mappatura dei Laboratori”. Nello specifico, quest’ultimo progetto ha già finalizzato il suo primo obiettivo portando alla pubblicazione online di un database che raggruppa tutti i principali laboratori per il settore delle costruzioni presenti sul territorio trentino. Una piattaforma grazie alle quale è possibile accedere a informazioni quali la posizione geografica, i servizi specifici offerti, i contatti di riferimento. “Siamo decisi a continuare sul percorso tracciato – ha detto Andrea Basso, presidente del Polo Edilizia 4.0 -: iniziative come queste sono in primo luogo un grande motivo di soddisfazione, ma anche la chiara dimostrazione che quando aziende, costruttori e singoli professionisti collaborano insieme possono essere motore di innovazione e ispirazione per tutti”.
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e su una maggiore attrattività dei posti di lavoro. Siamo impegnati nel rinnovo del contratto e lo stiamo facendo tenendo ben presente queste priorità: miglioramento dei posti di lavoro, maggiore tecnologia, maggiore dignità per tutti gli operatori della filiera. Per il settore porfido, si avvicina il tempo della scadenza delle concessioni. Manca pochissimo oramai alla fine delle concessioni attuali. La messa all’asta è prossima: si parla del 2027, del 2029, c’è chi addirittura indica la data del 2024. Anche in questo caso, quello che mi preme dire è che questo momento di transizione non deve essere visto come un pericolo, ma come l’occasione per dare nuovo impulso alle imprese del settore, chiamate a immaginare nuovi assetti - accorpamenti, fusioni, accordi - per arrivare a questo appuntamento più strutturate e solide. Guardiamo al nuovo ciclo come l’opportunità di organizzare il nostro lavoro con una prospettiva di più lungo termine (18, vent’anni) e con una serenità maggiore rispetto alla situazione attuale. Viviamo un momento importante anche per l’altra anima della Sezione: quella delle imprese del settore estrattivo e dei materiali da costruzione. Anche e soprattutto grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza apriranno moltissimi cantieri. I nostri associati, che sono player di primo livello nel panorama nazionale, avranno grosse opportunità. Purtroppo, in questo settore pesa – in maniera particolarmente opprimente – il problema della burocrazia: è tanto più necessario che si provveda quanto prima alle riforme, a livello nazionale come pure a livello provinciale. L’auspicio in questo senso è che pubblico e privato possano collaborare per costruire un nuovo approccio orientato alla semplificazione, all’insegna della qualità e dell’efficienza delle procedure.
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Porfido trentino: qualità ed estetica Nata negli Anni ’60, Unionporfidi ha moltiplicato nel tempo il giro d’affari. La differenza l’ha fatta l’internazionalizzazione che ha cambiato il volto dell’azienda. di ALESSANDRO DE BERTOLINI
CASO
raro in Trentino, Unionporfidi è tra le poche aziende del settore a detenere la proprietà del giacimento estrattivo sul quale opera: un importante vantaggio competitivo su un mercato, quello del porfido, divenuto sempre più aggressivo a causa della globalizzazione. Punto di riferimento sul territorio, Unionporfidi è proprietaria nel Comune di Fornace di una vasta area estrattiva. “La proprietà del giacimento – spiegano i titolari Teresa Cristofolini e Rocco Cristofolini, già presidente della sezione del porfido di Confindustria Trento – ci mette al riparo dalle scadenze di rinnovo delle concessioni pubbliche”. Forte di una lunga storia alle spalle, poco propensa ad apparire, dall’atteggiamento riservato e concentrata sul lavoro, l’azienda nasce negli anni ’60 per intuizione di Guido Cristofolini, tra i pri-
mi imprenditori a credere nello sviluppo e nelle potenzialità del porfido trentino. Nel corso degli anni, l’impresa acquisisce solidità e moltiplica il giro d’affari nel settore delle pietre naturali. Poi, nel 2000, divenuta Unionporfidi Srl, lancia il marchio “HORUS – Il porfido trentino di qualità”, in un’ottica strategica di brand sempre più improntata alla valorizzazione delle qualità funzionali ed estetiche della pietra. Oggi Unionporfidi esegue ogni tipo di lavorazione – in alcuni casi anche la progettazione e la posa in opera – e ha affiancato al porfido un’ampia gamma di altre pietre e servizi. A fare la differenza sono state la volontà di “integrare la filiera”, fa sapere il titolare, e la determinazione di internazionalizzare l’azienda. Con riferimento all’internazionalizzazione, le prospettive di
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espansione sui mercati esteri hanno letteralmen- lia e dal mondo. Distribuiamo prodotti quali la te cambiato il volto all’azienda, che ha intrapre- Luserna e la Quarzite di Barge, abbinate a una vaso negli ultimi anni uno sviluppo radicale. “Per sta gamma di pietre importate da Brasile, India, crescere all’estero – sottolineano Teresa e Rocco Cina, Turchia ed Egitto”. – abbiamo creato un piccolo gruppo di aziende Accanto a Saxso si colloca Gonmar Trading Co. costituito da Saxso Srl e da Gonmar Trading Co. Ltd. “Specializzata nelle pietre naturali, Gonmar Ltd in Xiamen”. intrattiene consolidati rapporti di fornitura con Saxso nasce nel 2010 “per fornire – continuano i numerosi clienti europei, per i quali il nostro titolari – catene di magazzini edili europei, con controllo rappresenta garanzia di qualità e sil’obiettivo di abbinare la propria gamma di pro- curezza”. La società fornisce prodotti in pietra dotti a quella di altri produttori italiani. Questa naturale, che spaziano dal granito al basalto, sinergia ha permesso di proporre un’articolata includendo marmi ed arenarie. “La sinergia fra offerta di prodotti, di incrementare i volumi di Unionporfidi, Saxso e Gonmar – conclude Rocvendita, di dare un migliore servizio alla clien- co Cristofolini – permette di fornire ai clienti di tela e di aumentare le vendite su alcuni mercati ogni società un’ampia gamma di prodotti con europei. Saxso ha una sede operativa in Piemon- diverse modalità di approvvigionamento, sia dite, nel distretto estrattivo della Luserna, con uffici rettamente dalla Cina, sia attingendo ai rispettivi e depositi, ed è oggi riconosciuta come fornitore depositi in Trentino e Piemonte, così da garanti‘globale’ di prodotti in pietra provenienti dall’Ita- re continuità e tempi rapidi di fornitura”.
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Due anime un solo corpo Nel 2004 Nerobutto fonda Calchèra San Giorgio, marchio dedicato al restauro storico-artistico e alla bioedilizia. Oggi il Gruppo, che gestisce anche una Scuola d’Arte, ha adottato il modello di Società Benefit.
DALLA
“sabbioteca” della Calchèra San Giorgio le soluzioni per il restauro di edifici storici in campo artistico, archeologico e della bioedilizia: “Siamo in grado di riprodurre centinaia di malte certificate e non standardizzate – spiega Gianni Nerobutto – che vengono fatte direttamente dal nostro Centro di Ricerca e Formulazione, dove studiamo e realizziamo materiali specifici per il restauro, l’edilizia sostenibile, il consolidamento strutturale e il risanamento di edifici di interesse storico e culturale. Operiamo secondo le richieste progettuali della committenza, i modi storici del costruire e le originarie materie locali che connotano la qualità fisica delle
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strutture e le culture che le accompagnano”. Tutti i materiali prodotti, realizzati con materie prime di origine naturale, seguono uno specifico piano di controllo della produzione certificato e marchiato Ce, conforme agli standard comunitari in termini di sicurezza e rispetto dei requisiti tecnici. Grazie a queste peculiarità, che la differenziano dai competitors, Calchèra San Giorgio opera sui mercati di tutta Italia e all’estero nei centri storici e nei palazzi di maggior prestigio, dalle ville storiche di Pompei a quelle toscane di Siena e Firenze, dai palazzi signorili di Brescia e Verona a quelli di Venezia e Padova, dalle corti genovesi alla Certosa Reale di Collegno di Torino, dalla cinta muraria di Pisa al Palazzo Reale di Napoli, dai campanili e le basiliche del mantovano alle abbazie di Foggia, dagli edifici più pregiati del Tirolo ai principali palazzi di Trento. La società gestisce anche una Scuola d’arte per la formazione e specializzazione di giovani artigiani, restauratori e progettisti, chiamati alla delicata opera di restauro, ristrutturazione e riqualificazione degli edifici mediante l’uso di materie storiche, tradizionali e bio-compatibili preparate a piè di fabbrica, così com’è sempre stato richiesto in passato. Calcherà San Giorgio, con sede a Grigno in Valsugana, appartie-
ne a Nerobutto S.r.l. Società Benefit, azienda storica trentina che si occupa da più di quarant’anni di tinteggiature, restauri, isolamenti termici, manutenzioni e ristrutturazioni edili. La società nasceva nel 1978 come impresa individuale per iniziativa di Tiziano Nerobutto. Poco dopo entrò in società anche il fratello Francesco. Inizialmente, l’impresa si occupava di tinteggiature. Poi Tiziano e Francesco ampliarono il business nel campo del restauro monumentale e artistico. Così, dopo alcuni assestamenti societari, nel 2004 nasceva Calchèra San Giorgio, il marchio di Nerobutto che opera nel restauro storico-artistico e nel campo della bioedilizia. “Siamo una sola società – spiega Gianni – ma ci muoviamo come due realtà diverse”. Il Gruppo è oggi gestito oltre che da Tiziano e Francesco da Alice e Alessandro, figli di Francesco, che seguono il business tradizionale di Nerobutto, e da Gianni e Francesca, figli di Tiziano, che si occupano Calchèra San Giorgio. Complessivamente, Nerobutto e Calchèra San Giorgio danno lavoro a oltre 100 persone impegnate ogni giorno su più di 25 cantieri, in Italia e all’estero, che rispondono alle esigenze del cliente con 30 mezzi in circolazione, oltre 500 attrezzature, piattaforme aree e 20mila metri quadrati di ponteggi. “In un settore dove professionalità, legalità e formazione e autonomia difficilmente vengono riconosciute come valori – continua Gianni – la nostra azienda porta avanti in prima linea questi temi con forza, da oltre 40 anni”. Nerobutto, infatti, si è recentemente trasformata in società benefit, perseguendo volontariamente, oltre all’esercizio della propria impresa, finalità di beneficio comune: il rispetto dei dipendenti, dell’ambiente e della sostenibilità in generale. “Questo tipo di società rispecchia una visione di famiglia”. I mercati di riferimento variano molto in base alle prestazioni. Nerobutto opera soprattutto in Trentino, punto di riferimento tradizionale per l’azienda, e in Alto Adige, un mercato che si è considerevolmente ampliato negli ultimi anni. Calchéra San Giorgio si muove invece su una piazza molto più ampia, coprendo quasi tutte
le regioni di Italia, in particolare le aree del Triveneto, la Toscana, la Ligura e la Puglia. Ma lo sguardo è rivolto anche all’estero, verso i Paesi confinanti: “Abbiamo una persona dedicata ai mercati tedesco e austriaco, che rappresentano per noi una buona prospettiva di crescita”. (adb)
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speciale territorio Valle di Fiemme, Fassa e Primiero
Alzare lo sguardo al domani Intervista a DANIELE DEZULIAN, delegato del territorio Valle di Fiemme, Val di Fassa e Primiero. di FEDERICO PESSOT, Comunicazione Istituzionale, Confindustria Trento
DANIELE
Dezulian, presiede un territorio suggestivo non solo per i paesaggi, ma anche per l’innata capacità di fare impresa. Ci potrebbe fornire un quadro dell’economia legata alla Val di Fiemme, Val Di Fassa e Primiero? Siamo sicuramente un territorio molto vivace sotto molti aspetti, non manca sicuramente quello delle attività imprenditoriali. In una descrizione più schematica sono due i settori principali che trainano l’economia delle nostre valli: da una parte le imprese che gravitano attorno al turismo,
dall’altra le aziende industriali di piccole, medie, ma anche grandi dimensioni. Guardando questo contesto da un punto di vista geografico, anche se è difficile operare delle nette distinzioni, in Val di Fassa e Primiero troviamo prevalentemente attività legate al settore turistico, invece in Val di Fiemme il peso più consistente è quello dell’industria. Tornando ad una prospettiva più generale possiamo dirci orgogliosi della presenza all’interno delle nostre valli di aziende innovative, ad alta competenza tecnologica, con una forte e convinta predisposizione ad operare su mercati globali. Parlando di industria c’è un grande tema, ormai persistente da diversi mesi, che coinvolge l’aumento sproporzionato del costo dell’energia e il difficile reperimento di quasi tutte le materie prime. Qual è stato l’impatto? La grande contraddizione è che gli ordini non faticano ad arrivare, ma con i prezzi dell’energia così alti ed estremamente instabili, sommati alla difficoltà ormai sistematica nel reperimento di materie prime e semilavorati, siamo nella situazione in cui la principale preoccupazione delle aziende non è vendere, ma piuttosto comprare. In sostanza le commesse ci sono, solo che non si riesce a sfruttare a pieno la forza propulsiva della ripresa in quanto costi energetici e di approvvigionamento riducono drasticamente i margini di profitto. Senza aver trattato le circostanze che riguardano la fatica che tutte le imprese hanno nel trovare personale. Certamente, un problema questo che coinvolge tutti, sia industria che turismo. Su questo punto le criticità sono diverse infatti, in primo luogo bisogna riuscire a trovare collaboratori con le competenze specifiche per i ruoli richiesti, in un secondo momento bisogna convincerli a lavorare in valle, sicuramente scontiamo uno svantaggio in termini di attrattività. A complicare il tutto c’è poi il tema abitativo, ovvero essendo un territorio strettamente legato a dinamiche turistiche porta le persone a fare molta fatica a trovare alloggi disponibili per periodi abitativi di medio-lungo termine. Proprio rispetto a que-
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sta questione da qualche tempo si sta dibattendo sulla necessità di foresterie, concretamente significherebbe trasformare strutture alberghiere dimesse in spazi di co-housing a servizio delle aziende. Riguardo a queste proposte però i processi sono ancora lenti in quanto i tempi della burocrazia e i bisogni immediati delle imprese non sempre coincidono. Rimane comunque la volontà, da parte di tutti, di trovare soluzioni comuni che possano portare benefici a tutto il sistema.
la nostra efficienza logistica nel trasporto delle merci, comportando quindi processi più lenti e costi di produzione più alti.
Un’ultima domanda, guardando al futuro cosa scorge? Il mio pensiero costante è rivolto verso le giovani generazioni, perché avranno loro la responsabilità di prendere il testimone delle nostre realtà imprenditoriali di valle. Questo passaggio però non è automatico, serve studiare, fare esperienza altrove, ma sempre con la prospettiva di Tornando alle questioni legate all’attrattività tornare per dare linfa ad un tessuto economidel territorio non mancano quindi opportu- co sano che dona benessere ed occupazione ai nità lavorative ad alta specializzazione, forse nostri territori d’origine. Non bisogna assolutamente commettere l’errore di vendere aziende sono ancora poco conosciute. Corretto? Esatto, abbiamo la fortuna di vivere in un terri- ed attività per stanchezza o mancanza di stitorio di qualità, non solo da un punto di vista moli, spesso ci si limita a guardare ai probleeconomico, ma proprio come contesto sociale mi dell’oggi senza alzare lo sguardo per correre in cui vivere. Quello su cui dobbiamo impegnar- verso le opportunità future. È certo e inevitabile ci maggiormente è comunicarlo di più e meglio: che il lavoro comporta sacrifici, ma è il prezzo molte volte ci si ferma a valutarne solo il pae- da pagare per ottenere risultati, soddisfazione e saggio che, seppur unico nel suo genere, non è realizzazione elemento questo tutt’altro che sel’unico elemento di pregio del nostro territorio. condario per i bisogni di ogni persona. Sono convinto che le opportunità di lavoro presenti nelle nostre valli in molti casi non hanno nulla da invidiare a molte realtà presenti nei centri più urbanizzati. Quando si tratta di territori periferici un argomento ricorrente sono le infrastrutture, nel territorio che presiede quali sono le questioni più urgenti? Partendo dalle infrastrutture digitali riscontro che negli ultimi tempi il digital divide rispetto ad altre realtà trentine sta diminuendo sempre di più, si può ovviamente migliorare ma ad oggi siamo abbastanza soddisfatti. Viviamo piuttosto un tema annoso in termini di viabilità, sicuramente per quanto riguarda la lontananza dai grandi centri, ma piuttosto le forti criticità risiedono nel fatto che residenti, turisti e merci viaggiano nelle medesime strade, spesso poco adeguate ad accogliere questo tipo di flussi. Per noi aziende questo significa ridurre drasticamente
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Acque di lusso Tra le rocce delle Dolomiti è stata riscoperta un’acqua oligominerale di altissima qualità. Il suo nome è Cedea e sta conquistando i mercati mondiali. di GENNY TARTAROTTI
NELL'
inconfondibile paesaggio delle Dolomiti, alle pendici di imponenti cime incastonate nell’azzurro del cielo, tra verdi pascoli e boschi lussureggianti, scorrono indisturbati numerosi torrenti e rivoli d’acqua. Spesso originati da sorgenti sconosciute, note solo agli antichi pastori che vi portavano gli animali ad abbeverarsi, la maggior parte di queste fontanelle e corsi d’acqua non compaiono sulle mappe idrografiche. Tra queste la sorgente di Cedea, nuovo marchio di acqua oligominerale di altissima quali-
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tà, riscoperta dai coniugi Lizio e Monica Rizzi nei primi anni Duemila che, consapevoli del possibile potenziale di questa risorsa, decisero di farla analizzare. “Nel 2007 – racconta Monica Menozzi titolare insieme al marito di Cedea – abbiamo iniziato un lungo percorso di analisi e controlli della fonte. Dovevamo capire se ci trovavamo di fronte a un’acqua di superficie o di profondità. Dopo cinque anni di studi il rapporto idrogeologico ha certificato che si tratta di un’acqua di falda, caratterizzata da stabilità chimico-fisica, che affiora in superficie alla temperatura costante di 6,9 °. L’acqua, precisa il rapporto, rimane in grotta per dieci anni, periodo durante il quale si depura arricchendosi di minerali quali carbonato di calcio, magnesio, sodio e potassio”. Finalmente nel 2018 il via libera all’imbottigliamento e l’inaugurazione dello stabilimento produttivo: una struttura a impatto zero. “Non volevamo in alcun modo alterare il territorio – spiega Monica – perciò
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abbiamo deciso di recuperare, ristrutturandolo, un vecchio stabile che sorgeva nei pressi della fonte. Il piano interrato è stato adibito allo stoccaggio e al magazzino, il piano terra agli uffici e il primo piano ad abitazione privata”. Ad Alba di Canazei, dalla sorgente da cui sgorga a 1500 m di altitudine con una portata di 1,5l/s l’acqua, mediante una conduttura in acciaio di poco più di 100 metri, viene fatta defluire nello stabilimento dove viene imbottigliata senza alcun tipo di intervento. “L’acqua si presenta all’origine batteriologicamente pura – osserva. Nostro compito è far si che rimanga così com’è. Nessun tipo di intervento sul prodotto, solo la regolare sanificazione di condutture e impianti per impedirne la contaminazione. A queste misure si aggiungono quattro controlli all’anno alla fonte, un controllo al mese da parte della Provincia autonoma di Trento e un resoconto annuale da inviare al Ministero della Salute che con uno specifico decreto ha riconosciuto l’acqua minerale come un alimento a tutti gli effetti. “In Italia – prosegue – abbiamo più di 350 etichette di acque minerali, per questo motivo non siamo abituati a pensare all’acqua come a un prodotto. In altri Paesi, dove viene totalmente o prevalentemente filtrata o potabilizzata, l’acqua assume un valore completamente diverso”. Un’eccellenza del territorio, con un residuo pari a 130 mg/l e un ph alcalino pari a 8.1, da valorizzare e promuovere anche attraverso un design elegante. Due le bottiglie dalla linea iconica, realizzate dai designers Nick Pitscheider e Sharon Hassan e prodotte con vetro di primissima qualità: Cedea Enrosadira e Cedea pH 8.1. rose rosse di Re Laurino diventa visibile. Un’auAnche qui, come nel nome Cedea, acronimo di rea magica che accompagna in tutto il mondo “c’è la dea dell’acqua”, il riferimento nella for- un prodotto vincitore di importanti premi e ma e nel colore alle leggende delle Dolomiti. Il riconoscimenti tra cui i Global Bottled Water fondo a forma di rosa, proposta anche nel logo Awards del 2020. Sud Est Asiatico ed Emirati Aradell’azienda, in ricordo del giardino di rose di bi i maggiori mercati di riferimento fra i quali si Re Laurino, sovrano di un’antica popolazione di potevano annoverare fino a non molto tempo fa nani, e il colore rosso che evoca il fenomeno anche Russia e Ucraina. Tra i nuovi progetti? La dell’Enrosadira, per effetto del quale le cime del- conquista di Usa e America Latina. le Dolomiti, all’alba e al tramonto, si tingono di rosa, quando secondo la leggenda il giardino di
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Di padre in figlio Un metodo per accompagnare il passaggio generazionale nelle imprese familiari LA SITUAZIONE IN ITALIA E IN TRENTINO Le imprese gestite da una famiglia sono circa il 90% in Italia e il 93% in Trentino. Uno degli aspetti più critici per queste realtà riguarda il passaggio generazionale dal titolare alla generazione successiva. La successione imprenditoriale è un processo che si rivela spesso complesso perché influenzato sia da fattori razionali-organizzativi (ridefinizione dei ruoli, presa di decisioni, ecc.) che da fattori emotivo-relazionali (relazioni intime, conflittualità, ecc.). I dati mostrano come solo la metà delle imprese familiari in Europa supera la seconda generazione e appena il 15% sopravvive oltre la terza. A partire da questi dati e dalla grande diffusione delle imprese familiari in Trentino possiamo comprendere l’importanza delle successioni nel contesto economico sia in termini di occupazione che di PIL.
Via Lunelli 47 38121 Trento T 0461-231904 infotrento@simki.it
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Perché i passaggi generazionali sono così complessi? Dalle nostre ricerche e dalla nostra esperienza abbiamo individuato quattro fattori principali che possono interferire in questo processo. Il primo è il ruolo del fondatore che spesso fa fatica a lasciare il ruolo di guida. Poi vi è il tema dei valori che possono diventare barriere rigide allo sviluppo innovativo dell’azienda. È anche importante l’equilibrio familiare, in quanto la successione può essere una miccia che fa scoppiare conflitti latenti/irrisolti. Infine, abbiamo l’atteggiamento del discendente, il quale può risultare passivo di fronte al futuro ruolo. Un metodo per affrontare al meglio un passaggio generazione? Dalla nostra lunga esperienza
consulenziale, per il successo di questi passaggi è fondamentale per l’azienda avere una lettura più lucida e oggettiva della situazione da parte di consulenti specialisti che possono anche fare riferimento al loro patrimonio di conoscenze ed esperienze maturato durante altri lavori di consulenza con altre aziende. Infine, la consulenza esterna può essere utile per migliorare le capacità di leadership, affiancando i ruoli chiave dell’azienda tramite percorsi disegnati ad hoc, consulenza organizzativa e azioni come il coaching individuale e la formazione. In questo modo sarà possibile sviluppare un management ancora più maturo e consapevole con una visione prospettica per guidare l’azienda verso nuovi orizzonti.
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Sapersi adattare Dai giocattoli alla raccorderia in plastica. Frade Srl, storica azienda della Val di Fiemme, ha saputo cogliere i cambiamenti e trasformarli in opportunità.
QUANDO
si dice che le aziende più longeve sono quelle che riescono a cambiare pelle… Vale il principio darwiniano, anche per stare sul mercato, dove non sopravvive il più forte ma chi si adatta meglio. È il caso di Frade Srl: la storia di una famiglia di imprenditori della Val di Fiemme che è passata dal giocattolo in legno allo stampaggio di raccorderia in plastica per il settore termo idraulico. “L’attività nasceva quasi settant’anni fa – racconta il titolare Piergiorgio Deflorian – nel sottoscala di mio padre, Raffaello. Faceva il falegname e con suo fratello Sabino avviò l’impresa nel campo della oggettistica/souvenir. Cominciarono nel dopo lavoro, nella falegnameria di serramentistica degli zii. La nonna Dorotea, però, diceva che bisognava fare giocattoli. Giocattoli di legno. Così nacque la curiosità. Nel 1961 mio padre Raffaello e mio zio Sabino parteciparono alla prima fiera del giocattolo di Milano, il più importante evento di allora legato al mondo dei giocattoli. Si appassionarono e avviarono la produzione”. Era il dopoguerra. Il turismo era alle porte, nasceva il mercato del souvenir e il boom economico stava per arrivare anche in Trentino, con un decennio di ritardo rispetto alle aree del Nordest. “L’azienda crebbe velocemente – continua Deflorian – fino a raggiungere quasi 50 dipendenti. Gli affari andavano bene e il mercato era in crescita. Ma mio padre, all’improvviso, si trovò completamente solo. Un incidente si portò via lo zio Sabino e suo figlio. Dal 1975, dovette mandare avanti l’attività senza aiuti, con 50 dipendenti da gestire”. La produzione di giocattoli continuò ugualmente ma qualcosa stava cambiando. I costi della
manodopera erano troppo alti e, dall’estero, si facevano strada forme di concorrenza sleale. “I nostri competitors – spiega il titolare – venivano dalla Germania per vedere i nostri giocattoli. Li copiavano e li facevano realizzare in Cina. Per gestire le difficoltà, mio padre decise di passare da una produzione artigianale a una di tipo industriale. Acquistò una pressa idraulica, la prima della Val di Fiemme, e iniziò a produrre grandi numeri automatizzando il ciclo produttivo e utilizzando anche la plastica, insieme al legno. Questo gli permise di maturare esperienza con un nuovo materiale”. Ma il mercato stava cambiando. Negli anni ‘80 calano i fatturati dell’azienda e il giocattolo si vende meno. Nel frattempo, si preparava in famiglia il cambio generazionale. Sarebbero presto entrati in Frade Maria Luisa Deflorian e lo stesso Piergiorgio. “Grazie alle conoscenze sviluppate con l’uso della plastica – prosegue Deflorian – nel 1988 cominciammo la produzione di raccordi per tubi destinati al comparto idraulico. Fu una svolta. Negli anni a seguire continuammo a produrre giocattoli, ma sempre meno. Fino a quando, nel 2001, voltammo definitamente pagina. Chiudemmo la linea dei giocattoli e puntammo tutto sulla raccorderia in plastica, che è tuttora l’attività principale dell’azienda”. La sede è rimasta in Val di Fiemme, dove l’impresa è nata. Numerosi ampliamenti ne hanno cambiato il volto, rendendola un’azienda moderna che opera sui mercati globali. Un primo rinnovamento si era registrato già nel 1957, subito dopo gli inizi. Ne seguirono altri nel 1961 e nel 1967. Nel 1993 venne realizzato un nuovo stabilimento a Tesero, di 2mila metri quadrati,
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dove si trovano tutte le macchine per gli stampaggi in plastica. Recentemente, nel 2002 è stato realizzato un ultimo capannone, con ulteriori 2mila metri. Il team di Deflorian opera con 5 collaboratori fissi. Ad oggi, Frade Srl stampa 300 diversi tipi di raccordi per un totale annuo di 6,6 milioni di pezzi, con una gamma in espansione. “Il 100% della nostra produzione – conclude Deflorian – viene venduto all’estero. Operiamo infatti per
conto terzi, lavorando per Georg Fischer AG, una multinazionale svizzera, che acquista da noi e vende in tutto il mondo. Tra i mercati in espansione, siamo entrati nel settore navale dal 2003. Il nostro è un prodotto di largo consumo ma di alta qualità. Per questo si presta all’utilizzo navale. Dopo molti cambiamenti e assestamenti, questo nuovo orizzonte ci sta dando grandi soddisfazioni ed è attualmente in crescita”. (adb)
Felicetti: inaugurato il nuovo stabilimento Un investimento di 40 milioni di euro in un nuovo stabilimento produttivo per portare entro il 2024 la produzione a 25-40 mila tonnellate, e i ricavi netti a 60 milioni di euro. È questo l’obiettivo del Pastificio Felicetti, che ha inaugurato a Castello Molina di Fiemme la nuova struttura, esempio di architettura industriale sostenibile e integrata nel paesaggio. L’investimento è stato possibile grazie a un’operazione organizzata per due terzi da Sparkasse, che ha portato all’ingresso nel capitale dell’azienda familiare di un nuovo socio di minoranza - Isa, Istituto Atesino di Sviluppo - e in parte con risorse generate dalla crescita per linee interne. L’area su cui sorge il complesso industriale è stata messa a disposizione grazie a un accordo di cessione siglato con Trentino Sviluppo, la Provincia autonoma di Trento e il Comune di Castello Molina di Fiemme. Il cantiere, aperto nel marzo 2019, si è chiuso nel gennaio 2022 a conclusione dei test di produzione. L’area su cui sorge il complesso industriale occupa una superficie di 16.500 mq, di cui 8.700 coperti. Il sito di Molina, che attualmente dà lavoro a 30 persone, ha portato l’organico complessivo di Felicetti a 117 unità.
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Vincenti perché locali Bettega Legnami, nonostante la pandemia e la crisi dei mercati, ha continuato a crescere quadruplicando il fatturato. Merito della filiera corta che permette maggiore flessibilità e competitività.
PROBABILMENTE
Giovanni Bettega, quando nel 1950 aprì la sua segheria a Imer in Primiero, non immaginava che quell’attività sarebbe stata destinata a un grande successo imprenditoriale. Da segheria ad acqua dove i tronchi arrivavano su carri trainati da cavalli ad azienda all’avanguardia che segue la progettazione e la realizzazione di edifici in legno chiavi in mano. “Possiamo vantare una storia caratterizzata da una crescita costante – racconta Stefano Bettega, ad di Bettega Legnami, l’azienda di famiglia, con sede a Imer in Primiero, che gestisce insieme al fratello Maurizio e ai cugini Gianni, Claudio, Michele e Matteo. Da quando abbiamo ereditato l’impresa dai genitori, nonostante la crisi dei mercati e l’attuale pandemia, la nostra attività ha continuato a crescere costantemente quadruplicando il fatturato”. Un successo da attribuire sicuramente agli investimenti in innovazione, ma anche soprattutto al fatto di vantare una filiera corta del legno avendo sia una segheria che una carpenteria che consentono maggiore libertà di azione, più efficienza e qualità. “La nostra – spiega – è una delle poche aziende in Italia ad avere il controllo dell’intero processo pro-
duttivo. Questo ci permette di essere più flessibili in termini di tempo e più competitivi in termini di costi”. Dal taglio dei tronchi di abeti e larice delle foreste del Primiero, del Vanoi e delle Valli di Fiemme e Fassa, alla segagione nella segheria di Caoria fino all’essicazione e alla lavorazione di tavolati e travature nello stabilimento di Imer, l’azienda può controllare direttamente tutte le fasi di lavorazione della materia prima a garanzia della qualità del prodotto finale. Nel 2008, con l’ingresso in azienda della terza generazione, quella di Stefano, inizia un nuovo business: la progettazione e la realizzazione di case in legno chiavi in mano. Sostenibile, leggero, antisismico, dall’elevata efficienza energetica, il legno viene sempre più frequentemente impiegato in edilizia per le sue innumerevoli qualità. Tra queste la velocità di realizzazione. “Se infatti la costruzione di un’abitazione in mattoni – osserva Stefano – richiede come minimo un anno, una casa in pannelli X-Lam (pannello di legno massiccio multistrato) viene normalmente consegnata in sei mesi”. La filiera produttiva dell’azienda trova luogo nei 11mila m2 di superficie nella segheria di Caoria più altri 11mila a Imer dove
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vengono lavorati 22mila m2 di legname all’anno, destinati a un mercato di riferimento costituito per l’80% da Trentino e Veneto e per il restante 20% dal resto d’Italia. Da sempre nelle aziende, il principale asset sono i collaboratori, un elemento strategico e fondamentale per garantire una crescita sostenibile nel tempo. Sul tema, lo sviluppo organico di Bettega Le-
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gnami dell’ultimo decennio è stato accompagnato da un importante aumento del numero di collaboratori, ad oggi arrivato a 30 unità comprensivo di soci e dipendenti. La lungimiranza e la visione prospettica del business sono stati da sempre due elementi distintivi di Bettega Legnami. Valori che sono stati tramandati di generazione in generazione e che stanno alla base del prossimo importante progetto di raddoppio dei volumi di materiale segato grazie all’installazione di nuovi macchinari altamente specializzati e interconnessi digitalmente. Il tutto sempre con grande attenzione alla sostenibilità non solo economico-finanziaria, ma soprattutto sociale ed ambientale. Il taglio avviene sempre tenendo conto di precisi criteri di gestione forestale e la produzione è improntata su un ciclo di economia circolare che prevede il recupero degli scarti che vengono poi riutilizzati all’interno dell’azienda o venduti alla locale società territoriale che gestisce due importanti impianti di teleriscaldamento fornendo così calore a migliaia di abitazioni del territorio del Primiero. (gt)
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Ricerca e progettazione meccanica e meccatronica Nata nel 2021, Ebquadro è cresciuta in pochi mesi per commesse, giro d’affari e dipendenti. “Chiarezza, correttezza e professionalità sono principi non patteggiabili”.
NONOSTANTE
la pandemia e gli scenari poco incoraggianti a Est, c’è chi fonda una nuova azienda e cresce in pochi mesi per commesse, giro d’affari e dipendenti. È il caso di Ebquadro, nata nel 2021 a Rovereto, per offrire servizi di ingegneria industriale, ricerca industriale e produzione di prototipi innovativi. L’impresa si è costituita nel Polo della Meccatronica. “Siamo già in otto collaboratori fissi – spiega Edoardo Borghini, socio fondatore di Ebquadro, assieme a Edoardo Besenzoni – e a breve entreranno nuove persone. Sia-
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mo un team specializzato di ingegneri che si occupa di progettazione meccanica e meccatronica e di servizi per industrie di vari settori. Questo è il nostro core: offriamo progettazione e calcolo mediante sistemi Cad-Cae, progettazione software, predisposizione e redazione di documentazione tecnica, produzione e lavorazione per conto terzi di impianti e macchinari meccanici. Siamo un gruppo altamente qualificato che si propone come partner per il cliente. Non solo un affiancamento, ma un vero e proprio percorso di identificazione con le aziende che si rivolgono a noi, per comprendere le loro esigenze e i loro problemi. Non vogliamo portare il cliente a parlare la nostra lingua, ma siamo noi che cominciamo a parlare la sua”. Tra i punti di forza, la personalizzazione delle soluzioni proposte, totalmente su misura. “Portiamo l’attenzione – spiegano Borghini e Besenzoni – sulla vocazione sartoriale del nostro lavoro: una consulenza ingegneristica non generalista, realizzata secondo le richieste del nostro interlocutore. Chi si rivolge
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a noi cerca questo tipo di assistenza: un modo di operare che fa scattare stima reciproca e un rapporto stretto di fiducia. Si rivolgono a noi aziende di piccole, medie e grandi dimensioni. Anche multinazionali. Il nostro target non riguarda tanto la tipologia di interlocutore, ma la motivazione. Chi ci cerca vuole qualcuno che si sieda con loro, attorno a un tavolo, per ragionare attentamente sui singoli bisogni, fino al più piccolo dettaglio”. La presenza dentro al Polo della Meccatronica non è casuale. “Lavorare al fianco delle aziende del Polo – spiegano i soci fondatori – significa, da un lato, creare sinergie con altre imprese che operano in questa area, dall’altro, potersi muovere sul territorio e radicarsi su questi mercati. Siamo nati in Trentino e qui vogliamo far crescere il nostro business. Crediamo nella necessità di fare sistema, sia per la crescita della nostra azienda sia a vantaggio dei nostri clienti. Avere tanti e buoni contatti sul territorio significa poter accelerare i processi di ricerca e progettazione che portano alla soluzione finale. In questo senso, non offriamo soltanto competenze in tema di progettazione, ma facciamo anche da facilitatori per mettere in contatto la committenza con altri fornitori di soluzioni, componentistiche ed esperienze”. Il senso di responsabilità per il territorio ha portato Ebquadro a sviluppare un solido rapporto con le scuole. “Coltiviamo importanti rapporti con gli istituti scolastici – sottolineano i soci – mediante periodi di stage: ospitiamo studenti in azienda che vengono da noi per motivi di studio e periodi di pratica sul campo”. Alla base del business di Ebquadro, Edoardo Borghini e Edoardo Besenzoni hanno posto alcuni valori chiave, che orientano lo spirito imprenditoriale: “Abbiamo scelto di fare gli imprenditori perché crediamo in un determinato modo di fare azienda. Siamo convinti che un’impresa debba avere un ruolo responsabile all’interno della società e che certi principi non
siano patteggiabili: chiarezza, correttezza e professionalità. Valori, questi, che devono riflettersi nel modo di operare verso la committenza, all’interno dell’impresa, nei confronti dei collaboratori e verso l’esterno, nel sociale. Tali comportamenti non possono restare sulla carta o nelle dichiarazioni d’intenti. Devono essere un atteggiamento quotidiano”. (adb)
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Traguardi importanti Sovecar ha spento 40 candeline. Giglioli: "I momenti difficili, in tanti anni, non sono certo mancati. Ciò che conta non è scegliere la soluzione più comoda, ma quella più giusta”.
UNA
crescita costante, forti radici nel territorio, un’apertura progressiva a diversi mercati. E anche diversificazione del rischio, allargamento della clientela di riferimento (sia privati che aziende) con però il desiderio di offrire opportunità di lavoro a misura di famiglia. Una storia iniziata nel 1982, quella di Sovecar, con la vendita ed assistenza di carrelli elevatori, settore ancor oggi pienamente attivo e capace di servire clienti con evolute soluzioni per la logistica. Negli anni l’azienda ha poi diversificato la produzione e ampliato l’offerta promuovendo altri due brands: Italnolo, marchio dedicato al noleggio di prodotti e attrezzature per l’azienda o il privato e CLIMAcenter con tecnologie per la climatizzazione di ambienti, impianti con altro ricorso alle energie rinnovabili, anche fotovoltaici. Nonostante le difficoltà connesse alla pandemia, Sovecar ha visto crescere il suo successo passan-
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do da bilanci di 7-8 milioni negli anni pre-pandemia ai 18 milioni del 2021. “È grazie al lavoro di squadra se siamo riusciti a raggiungere questi obiettivi – spiega Marco Giglioli, figlio del fondatore Enrico. Abbiamo lavorato molto ad un piano di riorganizzazione aziendale che permettesse di valorizzare le competenze di ognuno attribuendo responsabilità e deleghe a più soggetti”. Oggi l’azienda può contare su più di 80 collaboratori, dislocati nelle tre sedi di Trento, Rovereto e Arco. Ed è a loro: collaboratori, clienti, fornitori, stakeholder in generale, che Sovecar ha voluto dedicare la festa per i 40 anni di attività. “Non abbiamo voluto organizzare un evento finalizzato a promuovere i prodotti, ma un momento da condividere con chi ha partecipato a vario titolo al nostro percorso”. Ricorrenza che coincide con un’altra data importante: gli ottant’anni del fondatore. “Mio padre – spiega – è stato ed è tutt’ora per tutti noi un importante
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punto di riferimento. Con il suo sorriso e il suo innato ottimismo è sempre stato un vero e proprio tessitore di relazioni. Riesce ad instaurare con sorprendente naturalezza legami preziosi, autentici, basati sulla stima e il rispetto reciproci”. Oggi Enrico Giglioli ha passato il timone al figlio, ma all’interno dell’azienda continua a ricoprire un ruolo da protagonista, condividendo con la squadra esperienza e saggezza. Oggi Sovecar guarda al prossimo futuro con moderato ottimismo. “Non abbiamo per ora particolari motivi di preoccupazione ad eccezione – spiega Giglioli – dell’instabilità dei mercati internazionali che incide fortemente sui prezzi d’acquisto dei materiali. Al momento possiamo garantire il prezzo delle nostre commesse in un orizzonte limitato di sei mesi. “I momenti difficili, in tanti anni, non sono certo mancati – sottolinea Marco –. Ciò che conta non è scegliere la soluzione più comoda, ma quella più giusta”.
Responsabilità e sostenibilità, fondamenta del codice etico, sono i principali valori che hanno accompagnato l’azienda fin dai primi passi e che oggi costituiscono l’identità di un’impresa che ha saputo farne la chiave del proprio successo e il motore primo per gli sviluppi futuri. Se la sostenibilità viene infatti perseguita nelle tre forme tradizionali: sociale, ambientale ed economica, innovative sono le iniziative in cui viene declinata. Fra queste la recente trasformazione in Società Benefit e la costituzione della prima Comunità Energetica trentina. Un sistema condiviso di produzione, consumo e scambio di energia fotovoltaica, finalizzato alla promozione di un utilizzo efficiente della stessa attraverso l’implementazione di nuovi modelli di economia circolare e la promozione di iniziative welfare, perché: “Solo se nessuno rimane indietro, possiamo andare veramente avanti”. (gt)
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RubiconEX: We Export Your Business Dal 2009 RubiconEX offre alle aziende consulenza per l’internazionalizzazione. Il valore aggiunto? Esperienza su tutti i mercati, nei vari settori merceologici e identificazione con il cliente.
IL “Made in Italy” è tra i marchi più forti e ri-
già nel 2009 quando ha fondato l’azienda, la conoscibili a livello globale. Le aziende italiane, prima realtà privata trentina ad offrire consuseppur in maggioranza di piccole e medie di- lenza per l’internazionalizzazione. mensioni, rappresentano un patrimonio di cul- Provenendo dall’ufficio export di una importantura e know-how unici per creatività e capacità. te multinazionale, l’ad di Rubiconex ha portato Se è quindi vero che la domanda di prodotti con sé competenze trasversali legate al flusso di italiani sui mercati internazionali è così alta da lavoro dell’ufficio estero gestendo l’intera filiera portare al fenomeno dell’Italian Sounding, è al- dall’acquisizione dei nuovi clienti all’incasso. trettanto vero che molte aziende non sono in Ed è proprio questo il valore aggiunto di Rubicogrado di affrontare da sole il percorso di inter- nex: offrire tutte le funzioni dell’ufficio estero moltiplicate dall’esperienza accumulata su tutti i mernazionalizzazione. Come risolvere questa contraddizione? Eva Mi- cati internazionali e in diversi settori merceologici. cheli, ad Rubiconex, si è posta questa domanda Cosa significa nel concreto? “Oltre allo sviluppo
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commerciale estero – spiega – Rubiconex segue Oltre alle specializzazioni legate al mercato, è in maniera costante anche il customer service, importante sviluppare una modalità di lavoro assiste negli iter di certificazione dei prodotti, che si adatti velocemente alle aziende clienti. sostiene il supply management nel reperimen- Rubiconex ha una caratteristica che è autentico to e importazione di materie prime, organizza ‘vanto aziendale’: si identifica totalmente con eventi e fiere, implementa le migliori soluzioni il proprio cliente al punto da essere percepita a livello logistico e di pagamento. Internazio- come parte integrante della struttura aziendale. nalizzazione non significa solamente vendere Nell’esperienza di Rubiconex c’è tanta meccaniall’estero, ma anche fidelizzare i nuovi clienti ca di precisione, metalmeccanica, macchinari, tramite azioni puntuali nel rispetto delle regole shopfitting, cosmesi, chiusure tecniche, attreze della ‘business etiquette’ locale. È soprattutto zature stradali, enogastronomia, organizzazione eventi, tessile. Ogni settore ha dinamiche diverdi questo che le aziende hanno bisogno”. “Il nostro è un team stabile e collaudato – ag- se, ma l’approccio iniziale di approfondimento giunge – parliamo sei lingue e abbiamo una plu- e analisi garantisce la comprensione delle poriennale esperienza sui mercati esteri, oltre ad tenzialità e la realizzazione di un progetto senza avere specializzazioni specifiche che mettiamo sorprese. a disposizione dei clienti. Rubiconex ha inoltre Rubiconex è accreditata presso i principali enti creato una rete di professionisti direttamente nazionali e regionali che promuovono percorbasati sui mercati di destinazione che sono le si di internazionalizzazione a livello culturale, nostre antenne locali in tutta Europa, Turchia, commerciale e finanziario. Paesi del Golfo, Giappone, Cina, Corea, Australia, Stati Uniti, per citare i più noti”.
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Digitalizzazione, etica e sostenibilità Quali vantaggi per l’ambiente dalle nuove tecnologie? Lunedì 5 maggio è tornato “Una certa idea di futuro”, l’appuntamento formativo per imprenditori e manager targato Confindustria Trento.
DIGITALIZZAZIONE,
etica e sostenibilità: quali vantaggi per l’ambiente dalle nuove tecnologie? Lunedì 5 maggio è partita da queste premesse la nuova tappa del ciclo di appuntamenti “Una certa idea di futuro”, l’appuntamento formativo online targato Confindustria Trento, in collaborazione con Università degli Studi di Trento e ITAS Mutua, che ormai da due anni mette a fattor comune esponenti del mondo imprenditoriale con quello accademico. La conduzione è stata affidata come da tradizione a Alessandro Garofalo, il quale ha abilmente accompagnato gli spettatori nel tracciare il filo rosso degli interventi. Il dibattito invece ha visto come protagonisti tre figure tanto diverse quanto complementari tra di loro: Massimiano Bucchi, professore del dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento, Gianfranco Bacchi, insegnante di Strategia Marittima all’Istituto Studi Militari Marittimi e Lisa Casali, manager di Pool Ambiente e scrittrice. Tutte riunite attorno ad un tavolo, in questo caso virtuale, nel tentativo di suggerire traiettorie che guardino a traiettorie di sviluppo traversali, che non si limitino quindi a soluzioni unicamente settoriali. Proprio in questi termini, inseriti
in un contesto socio-economico come quello attuale dove i processi di innovazione e digitalizzazione acquisiscono una acquisisce una caratterizzazione sempre più dinamica e complessa, la riflessione proposta da Massimiano Bucchi è stata fondamentale. Infatti, grazie all’aiuto del professore è stato descritto, attraverso un approccio critico capace di bilanciare opportunità e criticità all’interno di un unico quadro interpretativo, il modo in cui le attuali tecnologie digitali siano ormai una componente imprescindibile della nostra quotidianità, nonostante ciò emerge comunque che da parte di porzioni significative della popolazione vi è ancora scarsa consapevolezza rispetto al loro funzionamento. Una riflessione quella di Bucchi, non solo di carattere esperienziale vista la sua attività di ricerca accademica su queste tematiche, ma anche grazie all’osservatorio altamente qualificato dato dalla direzione del Master internazionale SCICOMM Communication of Science and Innovation. Successivamente, Lisa Casali ha riaperto lo spazio del dibattito articolando una riflessione sul significato reale e fattivo di sostenibilità ambientale, valorizzando un approccio di sistema dove nella transizione a modelli produttivi e di consumo sostenibili le aziende insieme ai cittadini concorrono ad un obiettivo comune.
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Più concretamente si è partiti dalla sua esperienza rizzare le esigenze individuali, con un tempo in di manager all’interno di Pool Ambiente, il Con- cui sono sempre maggiori le tensioni esterne che sorzio per l’Assicurazione e la Riassicurazione della chiedono con insistenza una rottura forzata degli Responsabilità per Danni all’Ambiente, per arrivare schemi precostituiti. alla narrazione di piccole azioni quotidiane con le Ad arricchire e a contestualizzare le intenzioni che quali diminuire gradualmente il proprio impatto hanno portato ad organizzare questo ricco confronpersonale sull’ambiente: quasi a costruire un breve to, non sono mancati gli interventi istituzionali. Ha estratto del suo ultimo libro: “Il Dilemma del Con- introdotto l’evento Marcello Lunelli, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione, rimarcando sumatore Green” edito da Gribaudo. Si è convenuto però che la somma di queste forze l’impegno che Confindustria Trento sta portando propulsive trovi scarsa realizzazione se non accom- avanti da diversi mesi nell’intento di accompagnapagnate da una visione che metta al centro del- re le aziende ad una conoscenza sempre più approle scelte strategiche la componente umana, intesa fondita nei confronti delle opportunità di rilancio come leva strategica a cui non poter rinunciare so- offerte dalla transizione ambientale e digitale. Proprattutto nel momento in cui si decide di attuare prio da questo punto il presidente Fausto Manzainnovazioni così ad ampio spettro. È stato infatti na ha tracciato le tappe che in autunno porteranno Gianfranco Bacchi, già Comandante della Nave Confindustria Trento a presentare il position paper scuola della Marina Militare Italiana “Amerigo Ve- dedicato alla “Transizione Sostenibile”, seconda spucci”, ad affrontare il tema della leadership come fase del più ampio progetto “Duemilatrentino – fuattivatore e guida dei processi di cambiamento. Si turo presente”. Non sono mancati all’appuntamenè pertanto discusso riguardo alle modalità di con- to i saluti del direttore generale di Confindustria ciliazione tra il valore fondamentale del rispetto Trento Roberto Busato e di Flavio Deflorian, retdelle regole, la necessità di comprendere e valo- tore dell’Università degli Studi di Trento.
Approfondimenti tecnici per le imprese La prima metà del 2022, oltre a presentare scenari politico-economici inediti, sta vivendo un grande fermento anche sul piano del rinnovamento normativo locale, nazionale ed europeo. Si tratta sicuramente di un momento che propone grande complessità, ma non mancano neppure le opportunità da cogliere. È così che in questi mesi Confindustria Trento, insieme ad un ampio ventaglio di partner, persegue nel suo obiettivo di affiancare le imprese nell’individuare le leve fondamentali in chiave di sviluppo attraverso seminari tecnici periodici. Nel dettaglio si è già tenuto: il 5 maggio “PNRR: agevolazioni nazionali per progetti R&S e investimenti”, webinar organizzato con il Ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia per approfondire le opportunità agevolative legate al binomio PNRR e investimenti in progetti di ricerca e sviluppo; il 10 maggio “Il nuovo piano provinciale dei rifiuti urbani: cosa cambia per le imprese”, il webinar che ha visto la partnership con la Provincia autonoma di Trento al fine di fornire strumenti tecnici di lettura per leggere in modo chiaro il quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti; infine il 13 maggio “La tutela della buona fede dell’imprenditore in campo fiscale”, un’occasione di inquadrare le tematiche relative al rispetto delle norme fiscali, proprio a fronte di impianti normativi in repentino mutamento. L’attività dell’Associazione proseguirà anche sul fronte dell’emergenza rincari, è infatti in partenza un ciclo di webinar dedicato alle filiere industriali, ovvero sette appuntamenti a cadenza settimanale compresi tra il 18 maggio e il 21 giugno. Tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo confindustria.tn.it.
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43 informazione pubblicitaria
EUROSTANDARD: sempre vicini all’ambiente EUROSTANDARD è l’impresa specializzata nella lavorazione delle materie plastiche, in particolare nella produzione di raccordi in polietilene per la distribuzione di acqua potabile, gas e fluidi industriali. Siamo nati in Val di Fiemme (Trentino) nel lontano 1965. Il valore creato in oltre 55 anni di vita dell’azienda è conferma della nostra “appartenenza” a questa valle particolare. Vogliamo rappresentare e valorizzare il nostro territorio con orgoglio e fiducia, promuovendone la bellezza e la ricchezza per un futuro sostenibile. Da diversi anni siamo in prima linea nell’impegno per la diffusione di un modello di riduzione dei consumi di energia elettrica tramite l’installazione di un impianto fotovoltaico e di un impianto di cogenerazione a biomassa e uno a gas metano. Abbiamo inoltre realizzato il progetto “e-bike” nel sostegno della mobilità nei percorsi casa-lavoro per il personale Eurostandard, utilizzando mezzi di trasporto a impatto ambientale zero per i loro spostamenti quotidiani. A ulteriore integrazione e miglioramento continuo del Sistema di Gestione Ambientale (ISO 14001) abbiamo effettuato l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment - LCA) del nostro prodotto per poter misurare l’impatto ambientale generato dai processi produttivi necessari per fabbricare i nostri raccordi lungo il loro intero ciclo di vita. Questo progetto è stato condotto considerando il perimetro “dalla culla alla tomba” (from
cradle to grave), quindi dalle fasi di estrazione della materia prima (petrolio – etilene – polietilene), alla produzione tramite stampaggio a iniezione e successive lavorazioni dei raccordi, alla loro distribuzione sui mercati, al loro uso/installazione e per finire alla loro dismissione finale (fine vita). Lo studio LCA è quindi stato di supporto per l’ottenimento della Dichiarazione ambientale di prodotto EPD di tipo III (Environmental Product Declaration) che rappresenta uno schema di certificazione volontaria. Le attività di verifica e convalida sono state svolte da organismi terzi accreditati e regolamentati dalla norma ISO 14025. Il Program Operator è EPD INTERNATIONAL, mentre i destinatari sono tutti gli stakeholder dell’Azienda e tutti coloro che sono direttamente e indirettamente coinvolti nell’uso del prodotto, o che comunque ne sono i beneficiari. Eurostandard, tramite le dichiarazioni ambientali di prodotto EPD, vuole fornire informazioni dettagliate, oggettive e confrontabili sull’impatto ambientale del suo prodotto, considerando variabili importanti il consumo energetico e di materie prime, le emissioni atmosferiche, la produzione di rifiuti e gli scarichi in corpi idrici. Qualità e sostenibilità sono
foto installazioni: Alpe Cermis Cavalese
Eastern Cape (Sud Africa)
binomio inscindibile che caratterizza il prodotto EUROSTANDARD creando valore per i clienti, i collaboratori e partner, i fornitori e infine il territorio. Il miglioramento continuo della qualità ambientale dei prodotti insieme con un uso efficiente e intelligente dell’energia è una sfida non solo per Eurostandard ma rappresenta un impegno responsabile, concreto e rispettoso a salvaguardia del mondo intero e in particolare delle generazioni future. dichiarazioni EPD pubblicate su: www.environdec.com
EUROSTANDARD S.p.A. Zona Industriale Lago n. 22 38038 TESERO (TN) T +39 0462 811211 info@eurostandard.it www.eurostandard.it
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Intelligenza Artificiale per le HR Gli HR manager delle aziende associate e Umana Spa si sono ritrovati per approfondire opportunità e implicazioni date dall’inedito rapporto tra intelligenza artificiale, big data e gestione delle risorse umane. di ANDREA MARSONET, Area Lavoro e Welfare, Confindustria Trento
UN
piacevole e confortante ritorno alla normalità, queste le premesse che hanno accompagnato l’incontro che ha visto l’Hr Group di Confindustria Trento ritrovarsi a Palazzo Stella per un incontro formativo dalle tematiche particolarmente innovative. L’evento che lo scorso 12 aprile ha coinvolto gli hr manager delle aziende associate e Umana Spa ha voluto infatti approfondire l’inedito rapporto tra intelligenza artificiale, big data e gestione delle risorse umane, cercando di tracciare un quadro comune capace di far dialogare applicazioni pratiche, questioni normative e di compliance, non dimenticandosi di tralasciare le valutazioni etiche relative all’utilizzo pervasivo di queste tecnologie. È così che il compito di fornire un inquadramento generale, anche da un punto di vista scientifico, è stato affidato al primo ospite della serata: Marco Zorzi, professore ordinario di Psicologia Cognitiva e Intelligenza Artificiale presso l’Università degli Studi di Padova, il quale ha illustrato le principali applicazioni tecnologiche dell’intelligenza artificiale nel campo delle risorse umane, dedicando particolare attenzione alle metodologie che dovrebbero guidare la progetta-
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zione di questi sistemi senza rinunciare al rispetto di principi di eticità ed equità. Aspetto da non sottovalutare in quanto al momento le attività svolte dai software basati su operazioni di deep learning, ovvero l’elaborazione automatica di grandi quantità di dati, ad oggi non possiedono ancora la stessa capacità di un agente umano quando si tratta di svolgere compiti cognitivamente complessi, essendo ancora limitati alla possibilità di risolvere problemi specifici e tendenzialmente circoscritti. Esempio lampante è l’applicazione dell’intelligenza artificiale ai processi di recruiting poiché, seppur rappresenti potenzialmente un cambio paradigmatico in questo settore, ad oggi l’adozione strutturale di queste tecnologie registra ancora criticità in termini di scarsa capacità nell’interpretare i dati e poca trasparenza nel selezionare i candidati. Esempio non proposto casualmente, infatti a breve la normativa europea, e di conseguenza anche quella italiana, introdurranno regole chiare per definire i confini entro cui adottare e sviluppare queste tecnologie applicate al mondo hr. Più nel dettaglio, la legislazione europea limiterà notevolmente l’utilizzo indiscriminato di sistemi basati su intelligenza artificiale finalizzati all’automatizzazione e alla sostituzione del fattore umano, spingendo invece verso una legislazione in grado di promuovere un rapporto di sinergia tra attori fisici e digitali. Una linea che sintetizzata viene identificata come Human-centered AI: ovvero procedere verso un contesto dove l’intelligenza artificiale sia fattore abilitante delle decisioni umane, e non causa di sostituzione. Le scelte, quindi, dovranno sempre rimanere in capo alle persone in quanto sempre garanti dell’affidabilità, della trasparenza e dell’equità che devono coinvolgere i processi di selezione e gestione delle risorse umane. All’interno del dibattito ha poi raccolto il testimone Giuseppe Venier, amministratore delegato di Umana Spa, il quale ha raccontato cosa vuol dire nel concreto adottare processi aziendali che si integrino con tecnologie guidate da sistemi di intelligenza artificiale. Grazie a questa peculiare dimensione esperienziale, Umana è una delle imprese pioniere in Italia
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nell’affrontare questi progetti, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di venire in contatto con un’analisi molto puntuale. Da una parte sono stati messi in risalto i possibili vantaggi che potrebbero interessare le imprese, ovvero riduzioni di tempi e costi, mappatura dettagliata dei propri database, e quindi innalzamento della qualità dei processi decisionali. Dall’altra parte si è preso consapevolezza rispetto ai principali rischi che potrebbero sorgere qualora le decisioni fossero affidate ad un processo interamente automatizzato, in particolare questioni che coinvolgono la potenziale discriminazione ed esclusione sistematica delle persone coinvolte. Ancora una volta si è accertato come l’intelligenza artificiale e la sua applicazione in quest’ambito, se vuole davvero affermarsi come innovazione strutturale al sistema, deve necessariamente andare a ricercare il giusto punto di equilibro tra azione compiuta dall’uomo ed elaborazione automa-
tica della macchina, permettendo inizialmente di potenziare le abilità computazionali dell’agente umano, per poi necessariamente migliorare la qualità delle sue scelte e allo stesso tempo ridurre la probabilità di commettere errori. Infine, a concludere l’evento non è mancato un momento di confronto tra tutti i partecipanti per stimolare ulteriormente lo scambio di idee tra le imprese presenti. Infine, anche a fronte dell’ampia partecipazione di questo appuntamento, sono già in cantiere altri eventi volti a raccontare ancora più a fondo lo stretto e necessario rapporto che lega innovazione e digitalizzazione con la gestione delle risorse umane.
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Valore per il benessere aziendale Confindustria Trento ha ospitato la cerimonia di consegna degli attestati di certificazione Family Audit: oltre all’associazione, Gpi, Autostrada del Brennero, Trentino Trasporti, E-Pharma, Trentino Sviluppo.
L'ASSOCIAZIONE
ha ospitato nelle scorse settimane la cerimonia di consegna degli attestati di certificazione Family Audit a sei realtà trentine: insieme a Confindustria Trento, anche Gpi, Autostrada del Brennero, Trentino Trasporti, E-Pharma, Trentino Sviluppo. A introdurre l’evento è stato Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento: “La nostra associazione crede fortemente in questa certificazione. Nel 2010 abbiamo sposato immediatamente il Family Audit, introducendo all’interno della nostra azienda misure di conciliazione, e ci siamo impegnati a promuoverla a tutte le aziende trentine. È un processo virtuoso per le aziende private e pubbliche, che è stato esportato anche a livello nazionale. Per ritirare l’attestato siamo andati a Palazzo Chigi assieme ad aziende come Enel, Telecom, questo a confermare quanto le grandi aziende ci credono. Ora dobbiamo impegnarci con le aziende piccole. Il FA può promuovere un cambiamento organizzativo volto al benessere dei lavoratori, è un’operazione win-win, dove aumenta la produttività e migliora il clima aziendale. La collaborazione con l’Agenzia per la coesione sociale non si ferma qui: abbiamo deciso di co-organizzare un evento anche durante il Festival della famiglia 2022”. Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia Autonoma di Trento, ha evidenziato un importante tratto di novità: “Il salto ulteriore che proponiamo oggi è quello della “cultura di rete”, visto che le aziende qui presenti hanno espresso la volontà di costituire nuovi Distretti Family Audit per mettere a fattor comune le rispettive buone pratiche e crearne di nuove, attivando servizi inter-aziendali a favore del benessere delle imprese, dei dipendenti e del territorio”. “Questa certificazione punta al benessere – ha detto Fausto Manzana, presidente Confindustria Trento. – Ogni impresa
sana che investe in sostenibilità sociale, economica, ambientale è elemento chiave di crescita. La sfida ora è coinvolgere anche le piccole aziende: il 5,8% delle imprese trentine non arriva a 10 unità: in queste realtà la flessibilità è un problema che va risolto. Il welfare deve essere una componente importante per lo sviluppo trentino, al fine anche di attrarre i giovani e le loro future famiglie. “Se i dipendenti stanno bene, lavorano bene – ha aggiunto l’assessore provinciale alle politiche per il benessere familiare Stefania Segnana – con una ricaduta positiva, come confermano i dati all’interno delle aziende certificate. L’azienda che si cimenta in questo percorso ascolta i propri lavoratori e questa operazione si traduce nell’introduzione di azioni concrete di conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro. In un periodo come questo a maggior ragione dobbiamo investire nel welfare aziendale e nel futuro dei nostri giovani, in modo tale che possano trovare lavoro e creare una famiglia in Trentino”. Hanno preso poi la parola i rappresentanti delle sei realtà certificate, che hanno condiviso alcune riflessioni sul valore creato all’interno dell’azienda e sul territorio.
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Diego Cattoni, ad di Autostrada del Brennero Spa ha spiegato: “Abbiamo progetti da tempo nel settore, visto che siamo state tra le aziende pilota ad ottenere il Family Audit in Trentino. Stiamo sostenendo con vigore i valori della sostenibilità e dell’ambiente, come ad esempio il green corridor del Brennero, con zero incidenti e zero inquinamento, declinando anche i piani del Pnrr. Abbiamo attenzione al welfare aziendale, e numerose azioni sono state introdotte a favore dei mille dipendenti che lavorano nel trasporto su gomma e gli altri 800 nel trasporto ferroviario. Azioni che vogliamo ora estendere anche al personale occupato nel trasporto su rotaia e ad altre aziende del gruppo. Il successo aziendale passa anche attraverso la soddisfazione dei collaboratori, per coniugare nel migliore dei modi il mondo della famiglia e del lavoro. Diego Salvatore, presidente di Trentino Trasporti, ha commentato: “Noi siamo un’azienda Family Audit giovane, visto che abbiamo iniziato il percorso nel 2017 e nel 2020 ottenuto il certificato Executive. Nel 2021 avviato il percorso di consolidamento della certificazione. Percorso che ha portato risultati importanti per i nostri 1.300 dipendenti: dare la possibilità, ad esempio, alle lavoratrici di avere flessibilità oraria, ha portato un miglioramento del clima aziendale, misurabile con la riduzione di giorni di malattia e del lavoro straordinario. La conciliazione porta beneficio anche alla produttività aziendale con lo sviluppo di un clima meno conflittuale. Ora però un passo ulteriore con il Distretto Family Audit, assieme ad Autostrada del Brennero, per fare
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rete anche con altre aziende per il reciproco scambio di esperienze e l’organizzazione di servizi interaziendali per la crescita anche del territorio.” Paolo Cainelli, presidente di E-Pharma spa ha detto: “Abbiamo sempre creduto al Family Audit e abbiamo realizzato un nido aziendale ancora prima di intraprendere il percorso. Stiamo lavorando sul tema dell’orario flessibile, soprattutto con la pandemia dove siamo riusciti a garantire la piena esecutività aziendale. Facciamo ricerca e sviluppo e produciamo per le aziende farmaceutiche a livello internazionale. Forte componente femminile nel comparto della ricerca-sviluppo e dunque abbiamo un’attenzione particolare, visto che sono risorse qualificate e non possiamo permetterci di perderle. Il percorso del Family Audit ci ha permesso di ottimizzare ulteriormente le azioni e siamo pronti a metterci in gioco nel prossimo Distretto Family Audit”. Albert Ballardini, vicepresidente di Trentino Sviluppo spa, ha portato la sua testimonianza: “C’è un clima sereno da noi, anche grazie al Family Audit. Ci sono dipendenti con e senza figli, con anziani da gestire, con familiari con disabilità e i pensieri ce li portiamo dietro anche sul lavoro. Un aiuto come questo è importante: sottolineo che mai come ora è fondamentale sviluppare la gentilezza nelle relazioni. È importante potersi parlare e ascoltare, non solo tra collaboratori, ma anche tra i datori di lavoro e i propri dipendenti.” Matteo Santoro, direttore generale di Gpi Spa ha concluso dicendo: “Per noi è un onore essere qui, perché per noi la certificazione più che uno standard o un processo, è un valore e un’opportunità di crescita. La pandemia ci ha messo a dura prova e in questa fase abbiamo sperimentato una nuova fase di lavoro facendo diventare lo smart working strutturale e questa misura ci ha permesso di crescere del 25%. Ad oggi abbiamo 8mila dipendenti con 50 acquisizioni sparse in tutto il mondo. Abbiamo conosciuto culture differenti e il Family Audit ci ha aiutato ad essere inclusivi. Il Family Audit è un valore nodale per il futuro della nostra impresa e ci permette anche di essere eco-sostenibili”.
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Diamoci un taglio Possiamo trasformare ogni situazione in un’opportunità di tras-formazione. Prima però dobbiamo fermarci, osservare e diventare consapevoli, con coraggio e chiarezza di obiettivi. di ALESSANDRO COLOMBO, consulente e formatore Assoservizi
IL 13 GIUGNO
mi amputeranno la gamba sinistra. Venticinque anni fa ebbi un grave incidente motociclistico che mi cambiò radicalmente e improvvisamente la vita senza darmi nemmeno il tempo di accorgermene. A quel tempo facevo parte di un reparto speciale militare, ero giovane, forte e determinato; facevo un lavoro esaltante e me lo ero conquistato con tanti sacrifici e fatica. In missione si rischiava la vita, in addestramento anche. All’incidente reagii con rabbia, alimentata da un grande senso di ingiustizia. Fu la rabbia il motore per produrre l’energia necessaria per affrontare una riabilitazione lunga e complessa, che mi consentì di ripresentarmi in servizio dopo soli 16 mesi. Ero ancora in grado di fare quasi tutto, ma quel quasi mi costò la riforma per inidoneità permanente al servizio militare. Persi più di un lavoro; persi una passione, dei fratelli e il senso della vita. Con un po’ di sacrifici riuscii comunque a ricostruirmi una vita piena e ricca di stimoli e a reinventarmi professionalmente. Tre anni fa ho dovuto affrontare un intervento chirurgico per rallentare la degenerazione strutturale della mia gamba, ma l’esito non fu quello sperato e oggi mi trovo con un forte dolore al piede sinistro difficilmente controllabile farmacologicamente e che limita molto la mia qualità di vita. Quindi ho scelto di farmi amputare per riprendermi la qualità di vita che desidero. Oggi mi occupo di persone, di relazioni, di comunicazione empatica e intercultura, di gestione dei conflitti, di counseling/coaching volto a migliorare gli stili manageriali di chi si trova ai vertici aziendali o semplicemente di chi, per ruolo, deve gestire altre persone. Le esigenze sono quasi sempre le stesse: problemi di comunicazione che
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alimentano fraintendimenti e hanno ricadute sul rendimento, conflitti relazionali che inquinano il clima aziendale, difficoltà nel gestire il personale, scarsa autonomia nei processi decisionali; tutti temi fondamentali per un gruppo o un team di lavoro. Proprio come un individuo nevrotico, un’azienda che ha un’organizzazione nevrotica (inconsapevolmente sofferente, disarmonica, sovraccarica, inadeguata, ripetitiva...) corre grossi rischi; ma non se ne rende conto finché il problema non è conclamato da un evidente disagio, che ha ripercussioni sulla qualità della vita. Ci si rivolge allora ad un professionista nella relazione d’aiuto quando rischia di essere troppo tardi. Mi viene in mente la metafora del boscaiolo intento a tagliare un grosso albero con una sega dalla lama ormai consumata. Il taglialegna si impegna e consuma energie, ma il taglio è sempre meno efficace. Notando il suo sforzo un passante gli chiede perché non si ferma per sostituire la lama, e il boscaiolo risponde: “Perché sto tagliando l’albero.” È chiaro che il taglialegna non è consapevole di come l’usura della lama lo stia rallentando nel proprio lavoro; dovrebbe fermarsi e controllarla. La sostituzione della lama richiederebbe del tempo, ma poi il lavoro riprenderebbe con maggiore efficacia. Oggi la mia vita è ostacolata da un dolore che mi impedisce di vivere pienamente e in armonia con lo stile di vita che vorrei. Ho impiegato un anno per prendere questa dolorosa decisione, ma se non mi fossi fermato a riflettere, a sentire quanto questa condizione sia in disaccordo con il mio bisogno e la mia voglia di una vita sana, probabilmente mi sarei limitato alla sopportazione del dolore con ricadute negative sulle mie relazioni, sulla mia voglia di lavorare e vivere.
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Ho deciso di fermarmi e “cambiare la lama” per allontanare il dolore e il disagio. Questo non significa che non avrò altri problemi, anzi sono certo che ne verranno, ma li affronterò con nuovo slancio e con rinnovata energia. Per fermarsi, osservare, acquisire consapevolezza e poi cambiare servono obiettivi chiari che possono essere individuati solo grazie a domande adeguate e che portano spesso a risposte scomode. È davvero questa la vita che desidero? Cosa potrei e vorrei fare di più se non fossi in questa condizione? Quali ricadute ha la mia situazione personale sulle persone che mi stanno vicino? Quale altro valore aggiunto porterebbe il cambiamento? Queste possono essere declinate anche nel contesto aziendale per fissare nuovi obiettivi e ridare slancio all’attività individuale e collettiva. Quante volte sento dire in azienda che “...le cose non si possono cambiare” oppure “...è sempre stato così” o ancora, “...non possiamo fermare la lavorazione, o il processo o l’azienda.”. Molto spesso non si tratta di nessuna di queste cose ma dell’incapacità di immaginare, anche solo per un momento, che possiamo pensare diversamente da come abbiamo sempre fatto, che possiamo rompere degli schemi e che forse, per farlo, serve l’aiuto di qualcuno che ci mostri da una diversa prospettiva ciò che noi abbiamo sempre visto dalla nostra. Il mio obiettivo si chiama #Tagliatopervivere e ha lo scopo di divulgare la nuova tecnica chirurgica messa a punto dal dr. Alexander Gardetto della clinica Brixsana che attraverso il trapianto di un nervo sensibile darà al mio cervello la sensazione di avere ancora il piede, eliminando la possibilità dell’insorgenza della dolorosa sindrome dell’arto fantasma. Questa tecnologia protesica bionica/sensibile mi permetterà di camminare migliorando la deambulazione e riducendo i tempi di riabilitazione. A un anno dalla protesizzazione tenterò un Everesting, ovvero totalizzare in 24 ore gli 8848 mt della vetta più alta del mondo ripetendo per 14 volte la salita che porta al monte di Mezzocorona. Poiché l’intervento non è ancora disponibile nel Servizio
Sanitario Nazionale, l’associazione Abilitando Onlus ha aperto per me una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding retedeldono.it. Il progetto ha ricevuto consensi da diverse realtà, come La Sportiva, che metterà a disposizione il materiale tecnico per la riabilitazione e l’allenamento. La società milanese Impersive VR riprenderà l’intervento con la tecnologia VR allo scopo di realizzare un video formativo che permetterà ai chirurghi di osservare l’intervento senza andare in sala operatoria. La casa di produzione cinematografica GiKa production ha già iniziato le riprese per trasformare Tagliatopervivere in una docuserie TV. Se davvero lo vogliamo, possiamo trasformare ogni situazione in un’opportunità di apprendimento e di tras-formazione. Formazione significa anche acquisire una nuova forma di pensiero, che produrrà nuove forme di comportamenti, che a loro volta produrranno nuovi e spesso inaspettati risultati. Per formarci dobbiamo prima fermarci, osservare e diventare consapevoli. Per farlo dobbiamo avere coraggio e chiarezza di obiettivi. Buona formazione a tutti!
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Innovare i processi produttivi delle Pmi Il nuovo bando si concretizza nel sostegno a investimenti materiali e immateriali e spese di consulenza coerenti con l’attività di innovazione del processo produttivo. di GIANLUCA FEDRIZZI, Finanza Agevolata, Assoservizi, Confindustria Trento
RAFFORZARE
la crescita sostenibile delle piccole e medie imprese, aiutando il rilancio degli investimenti produttivi al fine di aumentare la competitività del tessuto imprenditoriale trentino: questo l’intento dell’Avviso Fesr 1/2022 adottato dalla Giunta provinciale lo scorso 29 aprile. In particolare, l’intervento, che ha una dotazione finanziaria pari a 2,5 milioni di euro, si concretizza nel sostegno a investimenti materiali e immateriali (acquisto componenti, macchinari, attrezzature ed impianti produttivi, hardware e software, acquisto di brevetti...) e spese di consulenza (supporto tecnico/scientifico, Kaizen/lean manufacturing, implementazione dei principi Industria 4.0...) coerenti con l’attività di miglioramento/innovazione del processo produttivo, elaborato in una relazione di assessment da cui dovranno emergere le linee guida per la trasformazione del processo produttivo dell’impresa richiedente e rispetto alle quali le attività oggetto di agevolazione dovranno essere coerentemente strutturate. L’investimento dovrà essere realizzato nel territorio della Provincia di Trento e riguarda le Pmi costituite da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Il costo del progetto deve essere superiore a 200mila euro e compreso nel limite massimo di 2,5 milioni di euro. Le agevolazioni sono concesse alternativamente, a scelta dell’impresa, ai sensi del regolamento europeo de minimis o del regolamento europeo di esenzione 651/2014. L’intensità del contributo varia a seconda del punteggio ottenuto e del regime scelto dall’impresa.
Previamente alla presentazione della domanda di agevolazione, le imprese sono tenute ad effettuare una relazione di assessment tramite soggetti accreditati presso Trentino Sviluppo. Per il supporto relativo alla ricerca dell’assessor e all’analisi di assessment l’Associazione potrà fornire i nominativi di comprovati consulenti in materia con cui Confindustria collabora ormai da qualche anno. Le domande dovranno essere presentate a Trentino Sviluppo, esclusivamente tramite caricamento nel portale dei servizi online della Provincia autonoma di Trento, nella sezione Imprese e Professionisti, tramite accesso con identità Spid da parte del legale rappresentante o suo delegato, dal 16/05/2022 e fino ad esaurimento fondi.
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Crisi energetica: accordo con Sparkasse L’Associazione ha siglato la convenzione “Credito Energetico” per coprire i maggiori costi sostenuti dalle associate a Confindustria Trento e Assoenergia.
IN RISPOSTA
Nicola Calabrò
alla drammatica crisi energeti- cari che sono a dir poco impressionanti. Come ca in atto nel nostro Paese, l’Associazione ha Associazione ci siamo attivati su più fronti: sottoscritto un accordo con la Cassa di Rispar- quello politico, per incidere sulle strategie di mio di Bolzano per la concessione di finanzia- approvvigionamento dei nostri territori, e quelmenti finalizzati alla copertura dei maggiori lo pratico dei servizi. Questo accordo è un pascosti sostenuti dalle imprese a seguito dell’au- so importante in questa direzione”. mento dei prezzi dell’energia e del gas naturale. La convezione, valida sino al prossimo 31 luglio, I finanziamenti, concordati nell’ambito della prevede la concessione di mutui chirografari, convenzione “Credito energetico” sono riser- fino a 48 mesi, con 1 anno di preammortamenvati, a condizioni economiche concorrenziali, to e di importo, da correlare ai maggiori costi alle aziende associate a Confindustria Trento e per consumi energetici sostenuti dalle aziende, in un range compreso fra 120mila euro e al Consorzio Assoenergia Trento. “Si tratta – spiega il direttore generale di Con- 1.900.000 euro. findustria Trento Roberto Busato – di una “Oltre ad offrire condizioni particolari, Sparnovità importante nell’ambito dell’azione mas- kasse si impegna a trattare le richieste delle siva messa in campo in questi mesi dall’Asso- imprese associate come prioritarie, assicurando ciazione per sostenere le imprese afflitte da rin- tempi celeri di analisi del merito di credito e di delibera – dichiara l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Sparkasse, Nicola Calabrò –. L’attenzione al cliente, ai bisogni e alle necessità di famiglie e aziende è da sempre la nostra priorità. Vogliamo continuare, come stiamo già facendo, ad assistere l’economia dei territori in cui Sparkasse opera, con la massima determinazione e la consapevolezza che in un momento così difficile come questo la nostra banca gioca un ruolo fondamentale, al fine di aiutare le imprese a superare l’attuale crisi energetica”.
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Piccoli inventori in gara Premiate, a inzio maggio, le migliori realizzazioni degli alievi che hanno concorso alla quinta edizione di "EureKa! Funziona!". Valorizzate anche le riflessioni delle scuole sulla transizione sostenibile.
SI È
svolta presso l’Istituto Buonarroti di Trento a inizio maggio la quinta edizione trentina della gara di costruzioni tecnologiche per piccoli inventori “Eureka! Funziona!” promossa da Confindustria Trento e Federmeccanica con il patrocinio del Miur. All’evento hanno partecipato 20 classi, con altrettanti progetti, provenienti da tutto il territorio trentino. Alla presentazione degli elaborati creativi e alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche: il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato, il presidente della sezione Meccanica, Meccatronica e Impianti Marco Giglioli, il dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento Roberto Ceccato, la dirigente dell’ITT Buonarroti Laura Zoller, il presidente della giuria del progetto Luca Arighi. La giuria nel corso dell’evento ha premiato le seguenti invenzioni:
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“Il ninja delle banane”, della IIIA dell’Istituto Comprensivo Trento 7 di Meano, vincitrice per le classi terze “Funivia tecno”, della IVB dell’Istituto Cembra, Scuola Primaria di Giovo vincitrice per le classi quarte “Il fiondacalcio”, della VA dell’Istituto Comprensivo di Tione, Scuola Primaria di Zuclo vincitrice per le classi quinte
Valorizzate anche le riflessioni delle scuole sulla transizione sostenibile. Confindustria Trento, in questa edizione, aveva proposto infatti ai ragazzi un compito aggiuntivo: produrre un “manifesto” che sintetizzasse idee, pensieri e azioni sulla sostenibilità. Una novità legata al progetto “Duemilatrentino”, al quale l’Associazione si dedica dallo scorso anno. “Eureka! Funziona!” mira a sviluppare, sin dalla scuola primaria, le attività di orientamento alla cultura tecnica e scientifica, come già avviene in numerosi Paesi europei, quali Finlandia, Germa-
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nia, Francia e Olanda. I bambini sono introdotti al mondo del saper fare: lo svolgimento delle attività di invenzione e progettazione consente infatti agli studenti coinvolti di integrare la teoria con la pratica, ma anche di stimolare lo spirito imprenditoriale, le capacità manuali, l’attitudine al lavoro di gruppo e la creatività. I bambini hanno la possibilità di sviluppare un’attitudine al problem solving, nonché un approccio interdisciplinare, nel quale vengono applicate diverse materie di studio (dalla ma-
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tematica al disegno, passando per l’italiano e le scienze) per concorrere alla realizzazione del prodotto finale. In questo modo i bambini vengono messi nella condizione di apprendere attraverso il “cooperative learning” e il “learning by doing”, metodologie didattiche che consentono agli studenti di acquisire conoscenze e competenze tramite la condivisione e l’esecuzione di azioni pratiche. Le cinque edizioni trentine del progetto hanno visto la partecipazione di 46 istituti scolastici, 95 classi, 1.460 bambini.
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Tu Sei diventa anche sostenibile Lo scorso 24 maggio si è conclusa al Melotti di Rovereto la XIV edizione del progetto che premia le idee più innovative provenienti dagli istituti secondari di tutto il Trentino.
È GIUNTO
alla sua XIV edizione “Tu sei”, il tra- presenti anche: Stefania Segata, vicepresidente dizionale progetto di collaborazione tra scuola e di Confindustria Trento con delega al Capitale impresa che vede impegnate Confindustria Tren- umano e Giovani; Viviana Sbardella, sovrintento e Provincia autonoma di Trento, con il sup- dente scolastico della Provincia; Roberto Busaporto di Sparkasse, nel promuovere iniziative di to, direttore generale di Confindustria Trento; sistema capaci di far dialogare aziende e studenti Cristina Ioriatti, dirigente Servizio provinciale attraverso la condivisione di esperienze comuni. formazione professionale, terziaria e funzioni di Oggi presso l’Auditorium Fausto Melotti del Mart, sistema “Tu sei è un progetto consolidato che si sono tenute le premiazioni dedicate alle mi- premia le collaborazioni fra la scuola e l’impresa gliori realizzazioni dei progetti annuali e bienna- - è stato il commento dell’assessore Mirko Bisesti li presentate dagli istituti scolastici provenienti -, uno dei tratti caratterizzanti della nostra amda tutto il Trentino, con l’assessore provinciale ministrazione è proprio quello di potenziare il all’istruzione, università e cultura Mirko Bise- sistema della formazione professionale dal punsti, il presidente di Confindustria Trento Fausto to di vista della qualità, della diversificazione Manzana e l’amministratore delegato e diretto- dei percorsi formativi e della loro ‘spendibilità’ re generale di Sparkasse Nicola Calabrò. Erano nel mercato del lavoro. Da questo punto di vista il Trentino è davvero un sistema unico dove, a parità di eccellenza dell’offerta, vi sono innumerevoli percorsi e scelte che i nostri ragazzi possono fare. E lo vediamo oggi - conclude l’assessore provinciale, nella qualità dei progetti premiati, nell’entusiasmo dei nostri studenti, nell’efficiente sinergia che si è instaurata fra mondo scolastico e realtà produttive, questa è la strada giusta”. È indubbio che le persone siano sempre la risorsa più importante delle nostre aziende ha dichiara il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana. Se vogliamo allora contribuire alla crescita del nostro sistema industriale mi sembra chiaro che iniziative come questa siano necessarie, costruire un dialogo sincero con gli studenti e le studentesse deve essere il nostro primo passo. Infine vedo anche un altro punto di vista, di cui spesso ci dimentichiamo, cioè il costante ascolto delle nuove generazioni come linfa vitale di forti alleanze tra imprese, scuole e territori. Per Sparkasse investire nei giovani è un fattore
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chiave: come banca leader, radicata nel territorio, vogliamo essere un polo attrattivo per i giovani talentuosi che hanno voglia di intraprendere un percorso di crescita in una realtà dinamica ed in continua evoluzione, ha dichiarato Nicola Calabrò, amministratore delegato e direttore generale di Sparkasse. In tal contesto condividiamo pienamente l’inserimento della nuova area di progetto TU SEI SOSTENIBILE, introdotta per quest’ultima edizione 2021/22. Ricordo che Sparkasse proprio in questi giorni ha ottenuto l’importante riconoscimento “Leader della sostenibilità”, nell’ambito del concorso ideato da “Il Sole 24 Ore” per premiare gli sforzi delle imprese più impegnate nella svolta green.
La partecipazione al “Tu sei” si conferma cospicua anche quest’anno: 21 realizzazioni, di cui 16 in concorso, con la partecipazione di 18 scuole e 20 imprese e 438 studenti coinvolti.
I progetti vincitori di quest’anno sono: per la categoria realizzazioni biennali Istituti Comprensivi Istituto Comprensivo di Avio con Falconeri Srl per la categoria realizzazioni annuali Istituti di Formazione professionale CFP ENAIP di Ossana con Nitida Immagine Srl per la categoria realizzazioni biennali Istituti di Formazione professionale IFPA di Levico Terme con Dr. Schär Spa per la categoria realizzazioni annuali Istituti secondari di secondo grado ITT “M. Buonarroti” di Trento con Roverplastik Spa per la categoria realizzazioni annuali Istituti secondari di secondo grado Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Trento con GPI Spa per la categoria realizzazioni biennali Istituti secondari di secondo grado Liceo delle Arti – Liceo Artistico “A. Vittoria” di Trento con La Sportiva Spa La commissione di valutazione ha assegnato delle menzioni speciali, nello specifico: MENZIONE SPECIALE per la concreta realizzazione di oggetti artistici e funzionali di grande bellezza Liceo delle Arti – Liceo Artistico “A. Vittoria” di Trento con Trentofrutta Spa MENZIONE SPECIALE per espressione del “Made in Italy”, simbolo di bello e ben fatto che coniuga in modo eccellente le competenze STEM con quelle artistiche Liceo delle Arti – Liceo Artistico “A. Vittoria” di Trento con Adige Spa – BLM Group
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“
Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più H. Murakami
Per ognuno di noi, l’impresa è l’impronta di ciò che siamo in ciò che facciamo. Ma nel DNA dell’industria trentina c’è anche un tratto comune che trasforma l’eccellenza territoriale in un motore per la crescita. Confindustria Trento dà valore a ciò che sei in ciò che fai.
” confindustria.tn.it
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Destinazione Messico Confindustria Trento riceve la Console Generale María de los Ángeles Arriola Aguirre. Incontro decisivo per rafforzare gli scambi commerciali con il Messico e incrementare l’export trentino.
SI È SVOLTO
a Palazzo Stella l’incontro tra l’Associazione, un gruppo di imprese associate e la Console Generale del Messico a Milano, María de los Ángeles Arriola Aguirre, accompagnata dalla Console Aggiunta, Georgina Rosaura Marina Robles. All’appuntamento, presieduto da Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento, e da Roberto Busato, direttore generale dell’Associazione, hanno partecipato quattro aziende: Dedagroup, Gpi, Metalife e Zobele. L’evento era stato organizzato allo scopo di rafforzare gli scambi commerciali con il Messico e incrementare l’export trentino: “Molto il nostro territorio dovrà fare – ha detto Manzana - per cogliere le opportunità che il Messico offre, sia nei settori tradizionali, quali macchinari e beni industriali intermedi, sia nei nuovi settori di arredamento, abbigliamento, calzature, gioielleria, alimentari e bevande, cresciuti molto per effetto della sostenuta crescita economica della classe media messicana”. L’incontro si è focalizzato sulle opportunità di affari offerte dal Paese alle imprese della nostra Provincia. Il Messico ha solide relazioni economico-commerciali con l’Italia: l’export italiano in
Messico nel 2021 ammontava a circa 3,9 miliardi euro, quello trentino a circa 30 milioni euro. Oltre 1.600 imprese italiane risultano stabilmente presenti nel Paese, di cui circa un centinaio con stabilimenti produttivi. Tradizionalmente, circa due terzi delle esportazioni italiane verso il Messico sono costituiti da macchinari e beni industriali intermedi. La crescita economica sostenuta e l’ascesa della classe media messicana hanno determinato opportunità per le imprese italiane specializzate anche me soprattutto nei settori di arredamento, abbigliamento, calzature, gioielleria, alimentari e bevande. Secondo l’indagine biennale condotta da Confindustria Trento per mappare la presenza all’estero della nostra industria, una quindicina di aziende trentine risultano lavorare stabilmente in Messico, con commesse di dimensioni variabili e nei settori più disparati: impianti, apparecchiature e raccorderie per distillazione, idraulica e trattamento delle acque; componenti e manufatti in alluminio e legno; filati, tessuti, abbigliamento e calzaturiero; carta; vino e Trentodoc; sistemi e software informatici; prodotti chimici. La maggior parte delle aziende trentine operano in Messico con esportazione diretta e avvalendosi di rivenditori, agenti e distributori o attraverso l’e-commerce. Due imprese, invece, hanno basi operative e produttive in Messico.
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La tigre asiatica che ama il Made in Italy Trentino Export si è dotata di un referente in Corea del Sud, affinché le aziende trentine interessate a questo mercato possano muoversi con un sostegno professionale a 360°. di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export
LA COREA
del Sud è la quarta potenza economica Asiatica e la decima economia al Mondo, con un tasso di crescita ventennale costante, fondamentali macroeconomici in regola e un sistema produttivo molto sviluppato. L’interscambio con l’Italia è in continua crescita, con la bilancia che pende in favore del nostro Paese. L’importanza delle relazioni fra Italia e Corea del Sud si rispecchia nei dati relativi all’interscambio commerciale, che vede una crescita pressoché ininterrotta negli ultimi dieci anni. L’accordo commerciale di libero scambio tra Unione Europea - Corea del Sud del 2011 ha abolito i dazi doganali su quasi tutti i prodotti (98,7 %), compresi i prodotti della pesca e i prodotti agricoli. Ha inoltre eliminato gli ostacoli non tariffari alle esportazioni di prodotti chiave come automobili, prodotti farmaceutici, elettronici e chimici. Non da ultimo, i mercati dei servizi nell’Unione Europea e nella Corea del Sud si sono ampiamente aperti alle imprese e agli investitori l’uno dall’altro. La Corea del Sud poi è il nuovo mercato emergente per l’export italiano di Wine & Spirit. Il solo export vitivinicolo ha fatto segnare nel 2021 un + 75,5 % ed anche se il consumo procapite è ancora modesto, la sua crescita è continua ed esponenziale. Allo stesso modo il consumo di bevande superalcoliche è in forte crescita e fa della Corea del Sud il mercato maggiormente appetibile dell’Estremo Oriente. Ottime prospettive però vi sono anche nei settori dei macchinari di precisione, della chimica e dell’abbigliamento sportivo, nonché per tutte le eccellenze trentine nei settori di nicchia ad alto valore aggiunto. Per aiutare le aziende del territorio Trentino Export si è già dotata di un proprio referente a Seul, in modo tale che le aziende trentine interessate
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a questo mercato possano muoversi con un sostegno professionale a 360°. Nell’ultimo anno il Consorzio ha portato a termine con successo 4 progetti sul campo, aiutando 3 aziende del settore wine & spirits ed una del settore chimico a
La Corea del Sud è il nuovo mercato emergente per l’export italiano di Wine & Spirit penetrare commercialmente il mercato. L’obiettivo di Trentino Export è quello di agevolare la creazione di connessioni tra Trentino e Corea del Sud, rendendo accessibile a ogni realtà imprenditoriale del nostro territorio un mercato dalle grandissime potenzialità. Trentino Export offre alle Pmi trentine le competenze tecniche e linguistiche con cui sfruttare le nuove opportunità di business offerte dalla Corea del Sud.
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Energie rinnovabili per le imprese Il Comitato Piccola Industria e Dolomiti Energia Spa hanno organizzato alla Centrale Idroelettrica di Santa Massenza un momento di confronto con le imprese in vista degli scenari futuri. a cura del Servizio Marketing, Confindustria Trento
LA “tempesta
energetica” che si sta abbattendo dai primi mesi del 2022 su famiglie ed imprese, non accenna a lasciare la presa. L’aumento dei costi di energia elettrica e gas naturale, dovuti in gran parte ad atteggiamenti speculativi, sta generando una spirale inflazionistica che, abbinata al rallentamento della produzione industriale dovuta a fattori esogeni quali la guerra in Ucraina ed il blocco del porto di Shangai, induce il sistema industriale ad una forte preoccupazione per il futuro. Il Paese ed in particolare gli imprenditori si trovano nella necessità di puntare “all’indipendenza energetica”, una scelta strategica di lungo periodo che richiede importanti investimenti ed un percorso evolutivo che passa anche da un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili quali l’eolico, il solare e l’idroelettrico, senza dimenticare fonti meno conosciute e meno utilizzate quali il geotermico, le biomasse e i biorifiuti. Non serve ricordare che per l’Italia l’energia prodotta da fonti rinnovabili ha un ruolo fondamentale sia per disporre di mix energetico equilibrato idoneo a limitare gli effetti dell’instabilità dei mercati, sia per raggiungere velocemente gli obiettivi inerenti alla transizione ecologica fissati al 2030. Ad oggi la risorsa naturale più utilizzata in Italia è l’acqua. La produzione idroelettrica, infatti, ha assunto da decenni, soprattutto per il nord Italia, una rilevanza fondamentale per l’efficienza del suo ciclo e per le significative ricadute nei territori interessati. Basti pensare che nel solo Trentino sono attive ben 34 centrali idroelettriche. Molti progetti ed iniziative promosse dalle aziende e da capitali privati fino ad oggi sono stati
bloccati a causa della mancanza di adeguate misure di sostegno e della burocrazia che impone lunghissimi iter per ottenere le necessarie autorizzazioni. Con le recenti misure approvate dal Governo nelle scorse settimane lo scenario è parzialmente migliorato e si aprono quindi nuove opportunità per le imprese. Per questo il Comitato Piccola Industria, guidato dalla Presidente Barbara Fedrizzi, in collaborazione con il Presidente Massimo De Alessandri e l’Amministratore Delegato Marco Merler di Dolomiti Energia Spa, hanno organizzato, presso gli spazi della Centrale Idroelettrica di Santa Massenza, impianto più potente del Trentino, un momento di confronto e di approfondimento sul tema, che è terminato con una visita riservata all’impianto. “Siamo di fronte ad una nuova e grande sfida - ha detto la presidente Fedrizzi –, l’ennesima degli ultimi anni, e dobbiamo dotarci delle informazioni e delle conoscenze per fare le scelte più opportune, in coerenza con il progetto di sviluppo che ciascuno di noi vuole realizzare nella propria azienda. È uno sforzo notevole, ed un cambio di mentalità che deve tenere conto non solo del futuro immediato, ma soprattutto della nuova situazione sociale e geopolitica che caratterizzerà i mercati internazionali nei prossimi decenni”. La Centrale di Santa Massenza, situata nella Valle dei Laghi, attraverso una vasta rete di gallerie, condotte e opere idriche, trasporta l’acqua dalle cime dell’Adamello al Lago di Garda e produce energia grazie a turbine che si trovano in una sala scavata nella roccia a 600 metri di profondità, con un volume di oltre 150mila metri cubi.
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Brian Eno for Trentino Il compositore e artista visivo approda al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno con due installazioni multimediali: Audio Installation for Buonconsiglio e 77 Million Painting for Beseno.
SUONI
e immagini in un mix coinvolgente e suggestivo che ridisegna con milioni di colori e luci i luoghi simbolo della città di Trento. Il compositore e artista visivo inglese Brian Eno approda negli spazi storici del Castello del Buonconsiglio e di Castel Beseno, con due installazioni multimediali che inaugureranno il 19 agosto: Audio Installation for Buonconsiglio e 77 Million Painting for Beseno. Il progetto inedito “Brian Eno x Trentino”, fortemente voluto dalla Provincia Autonoma di Trento e organizzato dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara, con la collaborazione del Castello corso che offrirà un’esperienza d’ascolto sinestetidel Buonconsiglio e di Trentino Marketing e la ca, unica e irripetibile. Castel Beseno sarà invece produzione di Alessandro Albertini e Giuseppe teatro di una spettacolare installazione audiovisiPutignani, animerà la città di Trento fino a no- va su larga scala: 77 Million Paintings for Beseno. vembre. Vera e propria icona della cultura con- Eno ha infatti scelto le sue maestose mura come temporanea internazionale, Brian Peter George St. “tela” su cui animare le infinite combinazioni viJohn le Baptiste de la Salle Eno è uno dei più sive della sua opera più celebre. Concepito come significativi artisti della nostra epoca. “musica visuale”, 77 Million Paintings nasce dalla Muovendo da un’idea di arte come forma espres- costante ricerca sulla luce come mezzo artistico siva capace di dialogare con l’ambiente e lo spet- e dal desiderio di esplorare le nuove possibilità tatore, impiega media diversi per fondere musica estetiche offerte dalla tecnologia: sovrapponendo e arti figurative, creando veri e propri “paesaggi in ordine casuale i layer di 400 dipinti realizzati sonori” in cui far immergere lo spettatore. Racco- dallo stesso Eno, un software genera 77 milioni di gliendo le suggestioni degli spazi del duecentesco combinazioni senza mai ripetersi. Sincronizzato Castello del Buonconsiglio di Trento, Eno realiz- con l’opera visiva in movimento, prende vita un zerà l’Audio Installation for Buonconsiglio, un’in- tappeto sonoro unico e irripetibile. 77 Million stallazione audio site-specific che si compone di Paintings for Beseno è un’opera spettacolare che, opere concepite e realizzate sulla base degli spazi attraverso la proiezione di una combinazione di che le ospiteranno per creare un flusso dinamico quadri in continua evoluzione, creerà una “pittudi suoni. Installate in punti nodali del castello e ra di luce” sulle Mura Est di Castel Beseno. in essi integrate, queste opere di musica genera- Ogni venerdì e sabato, dal 19 agosto al 10 settiva dialogheranno con gli ambienti circostanti e tembre 2022, saranno organizzati eventi serali di accompagneranno i visitatori attraverso un per- presentazione al pubblico dell’opera.
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