oinos
•
produttori
Torrevento Torrevento nasce in Puglia in un antico monastero in pietra del Seicento nel cuore del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, ai piedi del monumento che dà origine alle doc e docg del territorio: il famoso e misterioso Castel del Monte dell’imperatore Federico II di Svevia, unico al mondo per la sua maestosa forma ottagonale. L’azienda vitivinicola, di proprietà della famiglia Liantonio, ha origine nel 1913 da una lontana ed emozionante storia d’emigrazione in America, che nel 1948 portò all’acquisto dell’intera proprietà in Contrada “Torre del Vento” a Corato, costituita dall’antico monastero adibito a cantina con 57 ettari di vigneti. Torrevento, dopo oltre settant’anni di vita, controlla una superficie vitata di ben 500 ettari in Puglia con una filosofia produttiva fondata su sostenibilità e ricerca. Così la mission della Torrevento è essere “ambasciatrice dei vini di Puglia nel mondo”. La cantina persegue da anni un piano di sviluppo volto alla produzione di una gamma di vini pienamente rappresentativi delle aree di Castel del Monte, Salento e Primitivo di Manduria che si propongono come felice frutto di una combinazione di diversi fattori: microclima favorevole, natura del territorio, selezione varietale, tecnologia di cantina e controllo qualità. Il Vigneti di Torrevento, sullo sfondo il misterioso Castel del Monte
108
andrea cappelli
DALLA PUGLIA CINQUE INTRIGANTI SFUMATURE DI ROSA…
rispetto assoluto della natura è un tema focale della vision di Cantine Torrevento, al fine della preservazione del territorio: “La sostenibilità è un nostro saldo punto di riferimento – commenta il presidente Francesco Liantonio – così per noi è importantissima la certificazione Equalitas, che dimostra buoni indicatori ambientali, ma anche sociali, infatti la matrice etica è sempre più importante per orientare le scelte future di chi produce vino e fa impresa”. Grande attenzione, da sempre, è stata rivolta verso i vitigni autoctoni, anche per la produzione di rosati di alta qualità: “La gamma Torrevento è veramente rappresentativa
di una ‘Puglia in rosa’ - commenta Alessandra Tedone, responsabile marketing ed export manager - che tradizionalmente ha sempre puntato su vini rosati d’eccellenza e oggi, grazie a una vinificazione tradizionale ma per certi aspetti anche innovativa e molto attenta alle richieste del mercato internazionale, può di diritto competere coi grandi rosati di livello internazionale, imponendosi e affermandosi per tipicità, carattere e differenze di sfumature, non solo nei colori ma anche nelle caratteristiche organolettiche”. Ben 5 le referenze, a partire dal “Veritas”, Castel del Monte Bombino Nero, unico rosato docg italiano ad