CRONACA
Esami dei volatili in sede di acquisto testo e foto di IVANO MORTARUOLO
Q
uesta nota è destinata segnatamente ai nostri giovani allevatori che si accingono ad acquistare nuovi volatili, ma non hanno ancora maturato una sufficiente esperienza e, pertanto, questo evento potrebbe rivelarsi imbarazzante e di una certa delicatezza. Così, in tale circostanza l’ornicoltore deve porre attenzione, verosimilmente in un arco di tempo relativamente breve, a un buon numero di aspetti, allo scopo, ovviamente, di ridurre al massimo la possibilità di entrare in possesso di un soggetto non sano. L’esame dell’uccello prescelto deve essere effettuato seguendo due modalità di osservazione: a distanza e ravvicinata. Nella prima, il volatile va esaminato nella sua gabbia, prestando particolare attenzione ai seguenti aspetti: • Il piumaggio deve essere ben aderente, completo e brillante. • Le posture devono essere naturali, senza alcun segno di sofferenza: per esempio, le ali abbassate. Il comportamento deve essere caratterizzato dalla vivacità tipica della specie, assolutamente esente da atteggiamenti statici che il più delle volte sono l’espressione di malessere; qualora il volatile fosse esaminato in una fase di riposo, sarebbe utile verificare se la coda si muove in sincronia con gli atti respiratori: in caso affermativo, vi è la certezza di un’affezione che in vario modo interessa l’apparato respiratorio .
Composizione d’ispirazione “veterinaria”
• Il fondo della gabbia: il colore e la consistenza delle feci si alterano in presenza di numerose malattie di eterogenea eziologia. • Le evacuazioni non devono essere stentate ma limitate ad un unico atto di contrazione; nel caso di più tentativi si dovranno sospettare problemi gastroenterici, anche se il volatile appare in buona forma. • Osservare anche gli altri volatili che direttamente o indirettamente convivono con il soggetto desiderato: naturalmente, non devono presentare alcuna fenomenologia patologica. • Gli odori del locale d’allevamento
possono evidenziare una gestione approssimativa (un persistente “odore di chiuso”) o la presenza di patologie in atto (si pensi a espressioni odorose acide che possono essere la risultante di varie malattie gastroenteriche). L’osservazione cosiddetta ravvicinata, come s’intuisce agevolmente, offre invece maggiori elementi di valutazione, perché effettuata con il volatile in mano e, quindi, consente le necessarie auscultazioni, palpazioni e ulteriori ispezioni. Di seguito, seppur in rapida sintesi, vengono proposti alcuni fondamentali accertamenti.
NUMERO 1 - 2021 41