CANARINI DA CANTO
Espansibilità canora stimolata e diretta di FRANCESCO DI GIORGIO, foto di G. MARSON
U
n tempo si riteneva che lo sviluppo del repertorio di Malinois, Harzer e Timbrado procedesse autonomamente e che non bisognasse “disturbare” questa fase particolare della vita. In seguito quest’atteggiamento è drasticamente cambiato: si è scoperto, infatti, che cervello e siringe non maturano automaticamente, ma risentono soprattutto l’effetto degli stimoli e delle esperienze che il canarino sperimenta in prima persona. La loro mancanza o presenza può, infatti, modificare le
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caratteristiche delle cellule nervose (può per esempio renderle più ricche di terminazioni e quindi potenziare la presenza di un maggior numero di “punti d’aggancio” con altre cellule) e la struttura stessa del cervello e degli organi vocali. Gli stimoli visivi, i canti di consimili alati, i giochetti che si apprendono in voliera e via dicendo contribuiscono a far maturare la corteccia cerebrale e a potenziare sviluppo e capacità dei novelli. Centinaia di osservazioni effettuate su diverse razze di uccelli ci ricordano
che un giusto livello di stimolazione è essenziale per promuovere l’attenzione, la memoria e ogni altra abilità delle bestiole. In qualche modo è, quindi, cambiata la filosofia della crescita canora della prima età, anche perché, vivendo in un mondo ben più ricco di stimoli rispetto al passato, i canarini risentono di questa nuova condizione, al punto che si afferma che oggi sono diversi rispetto al passato, sono “accelerati”, il loro sviluppo espressivo è più rapido, le loro capacità sono indubbiamente superiori.