Pomezia Notizie 2021_8

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POMEZIA-NOTIZIE

Agosto 2021

DOMENICO DEFELICE IL DISINCANTO DELLA REALTÀ di Salvatore D’Ambrosio

H

A raccolto in volume diversi racconti scritti nel corso degli anni, a cui ne ha aggiunti altri per l’occasione di questa edizione che ci accingiamo a recensire. L’autore è Domenico Defelice: scrittore, saggista, soprattutto poeta, non ché direttore di una storica e prestigiosa rivista di cultura letteraria e non solo. La rivista, per i pochi che non la conoscessero ancora, è Pomezia –Notizie. Rivista di successo per la semplice ragione, che è una pubblicazione “fatta” attraverso pezzi giornalistici e argomenti letterari che, per decenni, hanno scritto gli stessi abbonati del mensile. L’afflato tra loro è stato sempre tale, da decretare per questo il grande successo del giornale periodico. Il volume edito dalla Genesi di Torino, ha un nome curioso: Non circola l’aria. Guardando la movimentata scena di Bruegel

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posta in copertina, non viene affatto in mente una mancanza d’aria. Tutto quel movimento è indice di vivacità e non di staticità, che porta ristagno, aria pesante. Ma poi la lettura del titolo dell’opera: La battaglia tra il Carnevale e la Quaresima, ci apre l’orizzonte e la metafora si palesa. Bisogna festeggiare, respirare l’aria del divertimento, non necessariamente peccaminoso, prima che la Quaresima ci porti stasi, mortificazione del corpo e dell’anima. Quaresima, per il cattolico, vuol dire privazioni, rinunce, anche isolamento e distanziamento sociale. Vivere fino al riscatto della resurrezione. Ma le rinunce eccessive danno un senso di soffocamento. Si vive con l’impressione che non circola l’aria. Così accade per esempio, nel racconto La signora Lilly, per i due sventurati genitori che hanno messo al mondo una figlia bruttissima. Per la qual cosa rinunciano non solo ad avere altri figli, ma anche agli affari e finanche a respirare. Nella loro casa l’aria, non entra neppure da un forellino. Ma poi, ci dice il Defelice nel proseguimento del racconto, arriva un nulla, una inezia, come l’affido a Lilly di un umile lavoro, che le cose cambiano, riprendono o prendono una nuova strada e le cose rimettendosi nel verso giusto, riportano aria nuova, nuovi respiri. E così avviene in tutti i racconti del volume. C’è sempre, deve esserci, ci dice Defelice, un qualcosa, un qualcuno che rimetta in gioco la nostra esistenza, liberandola da lacci e legami che a volte la strozzano, fino all’asfissia. Ma non sempre è così, non sempre si è disposti a vivere in perenne asfissia. Meglio la morte. Cosa che accade a Babel, del racconto Naufragio, che sceglie la sua aria nuova nell’annegarsi insieme alla nave in naufragio. È questo, fortunatamente, solo un momento, uno dei tanti aspetti risolutori dell’uomo. Egli, invece, ama vivere, respirare. L’aria non può mancargli, fosse anche quella del ricordo. Come in prima persona accade al Defelice, che la ritrova nel racconto In viaggio con Google. E qui viene fuori anche l’aspetto autobiografico del libro.


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