BARtù 01-02 2020

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Tech News

Mai più senza MyCIA

Quando il clima è di prima classe

Sono cinque milioni gli italiani che ogni giorno mangiano fuori casa (pari al 10,8% secondo gli ultimi dati Fipe – Federazione dei pubblici esercizi – appena diffusi) e 10 milioni (18,5%) i connazionali che cenano al ristorante almeno due volte a settimana. E’ nata MyCIA, l’app che mette in contatto chi mangia fuori casa con i ristoranti, mostrano menù e ingredienti: si compila la propria Carta di Identità Alimentare, che valuta il proprio stile alimentare, e il gioco è fatto. Di fatto è il primo Personal Food Advisor, un progetto tutto italiano ideato dall’imprenditore Pietro Ruffoni, CEO HealthyFood, per il nuovo marketplace food-tech. Sull’App già presenti centinaia di ristoranti di quelle che vengono considerate le Top Destination del settore come Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Torino. Un buona opportunità anche per i ristoranti: registrare i menù e acquisire visibilità non costa nulla.

Il relais Casina Ricchi di Cavriana, letteralmente immerso nel verde delle colline moreniche mantovane, è un eccellente luogo in grado di offrire ospitalità a diretto contatto con la natura e con i suoi ritmi. All'interno della struttura è presente un centro benessere diviso in zona piscina e zona relax. Entrambe le aree sono opportunamente climatizzate al fine di mantenere al loro interno condizioni termo-igrometriche favorevoli alla permanenza in ogni momento della giornata. L’unità autonoma di deumidificazione DTP, realizzata da E.T. marchio esclusivo di gruppo ATR Castelfranco Veneto (Tv), dedicata all'area piscina, consente di mantenere rigorosamente la temperatura ambiente a 30 °C con l’umidità mai superiore al 65% durante tutto l’anno. Essa è equipaggiata con ventilatori di mandata e di ripresa dell’aria molto silenziosi e in grado di regolarne i flussi in rapporto alle frequenti variabili esigenze ambientali, così da ridurre i consumi elettrici annuali.

Nanban, il nuovo e-commerce per il design Una nuova piattaforma e-commerce per oggetti di design per la cucina e la tavola direttamente dal Giappone: è il progetto Nanban che seleziona il meglio della produzione giapponese, presenta una collezione di strumenti per la cucina e per la tavola, frutto dell'incessante ricerca di uno dei più amati designer giapponesi, Sōri Yanagi. Dalle sapienti maestranze di Niigata e Morioka, rispettivamente culle giapponesi delle lavorazioni dell'acciaio e della ghisa, per la prima volta in Italia si potranno trovare oggetti unici che coniugano il sapere orientale con le nuove tecniche del design industriale di matrice occidentale. Contaminazioni ormai diventate di tendenza. Il progetto nasce dall’incontro e dall’idea di tre soci – Francesca Pellicciari, Giacomo Donati, Ayaki Itoh (cui si è poi aggiunto il fotografo Giulio Boem) – determinati a proporre un punto di vista nuovo su quanto prodotto in Giappone sia in termini di design contemporaneo sia di artigianato, con uno sguardo sul mondo della cucina. “La passione per la bellezza e per il cibo sono due aspetti molto forti che ci uniscono al Giappone. Restando nell'ambito di ciò di cui si occupa Nanban, c'è un'immensa tradizione di artigianalità, cura per il dettaglio, amore per le cose fatte non soltanto per assolvere a una funzione, ma anche per il puro piacere degli occhi. Insomma, una grande attenzione all'estetica, colta anche nella sua transitorietà, che si riflette poi in una miriade di ambiti, dal cibo, al design, al modo in cui si affronta più in generale l'esistenza” racconta Francesca Pellicciari.

Food Ensemble Il concerto che puoi mangiare La fusion si trova anche tra l’arte della cucina e la musica elettronica, suoni profumi e sapori si intrecciano a creare un’atmosfera unica. Come avviene? I rumori della cucina vengono campionati e si trasformano in musica, gli ingredienti si compongono e diventano assaggi per gli spettatori, che vengono coinvolti in un’esperienza multisensoriale. Ingredienti genuini, piatti curiosi, spezie rubate in tanti viaggi, odori, melodie, colori e sperimentazione: questi gli ingredienti che compongono la performance. Una degustazione quattro portate e un concerto di quattro composizioni. Ogni brano è composto partendo dai suoni e dai rumori prodotti dalla realizzazione dei piatti che accompagna, campionati dal vivo. Piatti che vengono realizzati davanti agli occhi dello spettatore proprio come in uno show cooking. Lo scorso anno esce l’album Spaghetti Symphony (distribuito in vinile e su piattaforma digitale Spotify), realizzato insieme allo chef stellato Davide Oldani. Il tour della “band” registra il tutto esaurito in ogni tappa. Sul palco trovate Francesco Sarcone, in arte Sarc:o, sound designer; Andrea Reverberi, lo chef, amante della fusion di sapori ed esperienze e Marco Chiussi, sous chef e sommelier.

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BARtù gen - feb 2020


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