hot topics
MEETING COMMENT
Programmazione “un tanto al chilo” Attivare dei professionisti su un progetto che è fortemente a rischio di essere posticipato o cancellato non è etico se non si è pronti quantomeno a remunerare il lavoro di programmazione: è ora che i committenti lo comprendano
P
ensavamo che il mondo avrebbe imparato la dura lezione impartita dalla pandemia, allorquando tutto si fermò, due anni fa. In quella sofferenza, imparammo a riconoscerci come esseri umani. I balconi del mondo intero erano pieni di bandiere e raduni canori. La natura riprese a fiorire: i delfini si avvicinavano alla costa, gli orsi scendevano dalle montagne, si respirava aria pulita. Nessuno si illuse che sarebbe durata. Sembrava però improvvisamente che tutti si fossero accorti che siamo abitanti dello stesso cosmo e non siamo poi così diversi gli uni dagli altri. Non mancarono, in quel momento storico, straordinari esempi di generosità e altruismo di normali cittadini ma anche di interi Paesi a sostegno di altri. Ma evidentemente l’animo umano deve avere un difetto di fabbricazione all’origine e tende a dimenticare in fretta. I primi segnali di tempesta si sono visti non appena i media hanno cominciato a spostare il focus dalla solidarietà alle prime contrapposizioni fra establishment e No-Vax. Il tema,
affrontato con il clima da stadio proposto incessantemente dalle radio e dalle Tv, è diventato in breve una partita No-Vax contro tutti. Fino a quando, dall’oggi al domani, di Covid-19 non si è parlato più. Perché c’è la guerra. Avevamo appena ripreso a lavorare ed eccoci daccapo a dover fronteggiare una nuova incognita. Il conflitto tra Russia e Ucraina è una ferita per tutti ed è pregno di variabili che certamente determinano già ora forti ripercussioni economiche a livello globale. Anche nel nostro settore. La porzione di pianeta accessibile è sempre più piccola. Molte corporate saranno fortemente influenzate nelle loro scelte future. Tutto questo per dire che le cose succedono, spesso non prevedibili. Non possiamo continuare a lavorare in deroga alle regole di base della contrattazione fra fornitori dei servizi in funzione di questa o quell’emergenza. Dobbiamo assolutamente evitare che si ripeta l’esperienza vissuta dopo il crac finanziario del 2008. Un periodo particolarmente buio per tutta la nostra industria
non tanto per gli effetti economici che ha determinato, ma perché in quella circostanza erano completamente saltati gli schemi di contrattazione. All’epoca il mercato dovette fronteggiare una enorme contrazione e questo portò scombussolamenti epocali nella gestione del pricing e nella tutela della filiera. Ci sono voluti molti anni per recuperare le posizioni, ripristinare il vero valore dell’intermediazione, ristabilire etica nelle logiche della distribuzione. Oggi sembra che gli schemi siano nuovamente saltati: negli ultimi 24 mesi abbiamo tutti dovuto prendere atto del fatto che l’unico modo per lavorare, per intercettare quel poco di domanda che c’era, era accettare il fatto che qualsiasi situazione potesse cambiare da un minuto all’altro. E così ci siamo messi a sfornare progetti complessi con tempistiche assurde, senza alcuna garanzia sulla reale fattibilità del progetto, o sulla reale volontà del committente di dare applicazione ai suoi desideri. Qualcuno lo avrà fatto per tenersi “allenato”, qualcun altro per sfuggire all’ennesimo webinar; altri ancora per non dire di no a un cliente fidelizzato. Ma la logica economica dice che l’unica vera ragione per cui ciò è stato possibile, è che lavoravamo gratis. Sostenuti poco e male dalla cassa integrazione ma comunque certamente non pagati dai clienti che ci chiedevano preventivi inutili. Ecco, adesso è arrivato il momento di cambiare passo. Dobbiamo tutti prendere coscienza del fatto che in questo modo non è possibile lavorare.
EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com
L’organizzazione di meeting, incentive, congressi ed eventi, per propria natura, è attività estremamente complessa. Richiede molto tempo nella programmazione e nella preventivazione perché i soggetti coinvolti sono numerosi e le proposte vanno armonizzate in un contesto coerente. Non è un lavoro per tutti e non è un lavoro che si può fare gratis. È precisa responsabilità del committente comprendere che attivare dei professionisti su un progetto che è fortemente a rischio di essere posticipato o cancellato, non è etico se non si è pronti quantomeno a remunerare il lavoro di programmazione. È responsabilità delle agenzie specializzate trasmettere questo messaggio ai propri clienti e così facendo, tutelare sé stesse, il proprio personale i propri fornitori. Non è questione solo di pagare una penale. Sono le relazioni delle Dmc con il territorio che vanno tutelate. La perdita di credibilità alla quale spesso esponiamo queste imprese con cancellazioni last minute – che sottraggono a questi operatori gli strumenti su cui si fonda la loro attività – in prospettiva espone anche le agenzie a un minor potere contrattuale verso alberghi, ristoranti, venue, provider di servizi del territorio, che saranno forzatamente costretti a un approccio sempre meno flessibile. Su questo tema, bisognerà trovare al più presto una sintesi. Prima che il sistema stesso imploda inghiottendo tutto il buono che ci aspettiamo da una ripresa che ora finalmente è possibile. Ma non scontata.
10 | 01 2022 | MC
10_Meeting comment Comment Nasti.indd 10
06/04/22 17:07