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IN MY OPINION
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TANA LIBERI TUTTI Allentate le restrizioni anti Covid-19, si tratta ora di ritrovare PE ǻHYGME I VMGSQMRGMEVI E TVSKVEQQEVI IZIRXM ERGLI GSR RYQIVM MQTSVXERXM WIR^E XMQSVM
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EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com
n questi ultimi giorni di marzo mi sento un po’ come da bambina quando giocavo a nascondino: restavo ferma, quasi senza respirare, nascosta nel posto meno accessibile che trovavo, nell’attesa di sentire urlare da qualcuno: «Tanaaaaaa, liberi tutti». Mi fa questo effetto leggere che siamo alla svolta, dopo oltre due anni di restrizioni di tutti i tipi – a volte anche un po’ nonsense e contradditorie – ma del resto la situazione è stata una novità per tutti e in alcuni casi siamo andati a tentativi: mascherine che ci hanno riportato all’adolescenza con l’acne giovanile in viso; gel sanificante di innumerevoli marche, profumazioni e formati (dal tascabile al bidone industriale) con il quale poco è mancato ci condissimo anche la pasta! Abbiamo pianto
tanto (troppo); cantato sui balconi pieni di speranze; fatto pane e pasta home made e siamo ingrassati per quel pane e quella pasta, allora abbiamo fatto palestra on-line; realizzato tutorial su qualsiasi cosa, dal make up a come cambiare la maniglia dello scarico del bagno; abbiamo scoperto che lavorare da casa mentre fai la lavatrice e il sugo è tattico, e ci siamo lamentati di dover tornare progressivamente in ufficio. Abbiamo pregato per amici, parenti e perché finisse presto, e confidato che qualcuno trovasse una cura a breve. Ci siamo vaccinati quasi tutti perché speravamo di non ammalarci, poi abbiamo capito che non era proprio così automatico, ma andava fatto comunque per ammalarsi meno, e per il bene della comunità. Ci siamo “tamponati” come
non ci fosse un domani, al punto tale che, al confronto, agli autoscontri del luna park, da giovani, eravamo dei dilettanti. Ci hanno dato il green pass, il super green pass, mancava solo la versione golden e premium! Insomma le abbiamo provate e vissute tutte e imparato che siamo vulnerabili, fragili, delicati. Ma lo abbiamo imparato davvero? Perché leggendo le nuove normative anti-Covid che partono dal 1° aprile 2022 (tranquilli, non si tratta del classico pesce d’aprile) mi chiedo in quanti non abbiano ancora delle remore e dei timori a togliere la mascherina, alla quale ci siamo tanto abituati al punto di sentirla come una parte del nostro essere. Mi chiedo quante aziende saranno propense a riprogrammare attività di team building, viaggi, eventi, congressi e via così con numeriche consistenti, senza un po’ di timore reverenziale nei confronti delle misure fino a oggi adottate? Ai posteri l’ardua sentenza, per ora incrociamo le dita e sfoderiamo il massimo dell’ottimismo. Ironia a parte, mi sento di avere un pensiero conclusivo (in verità molti più che uno) per la guerra che si sta consumando da tempo in Ucraina, e che oggi ha quasi sostituito la preoccupazione della pandemia in molti cuori: pensavo che questi due anni e passa ci avessero davvero insegnato quanto siamo vulnerabili, ma pare non sia così, pare non sia bastato. Mi chiedo sempre quando l’umanità imparerà dai propri errori, perché la storia si ripete sempre, e in questo caso una mascherina non riuscirà a proteggerci dalla stupidità umana. Una cosa è sicura: abbiamo compreso quanto preziosi siano gli attimi che viviamo, e allora godiamocela questa vita, teniamocela stretta e ricominciamo a viverla offrendo quello che abbiamo di prezioso nel nostro campo professionale: creatività, gioia e passione. Ne abbiamo tutti bisogno, più di quanto si immagini.
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