NOVEMBRE 2020
SUCCESSI Andriani, esempio virtuoso di impresa che cresce INTERVISTA L’innovazione di Fiorucci ha un respiro internazionale
MOSAICO AUCHAN.
ORA CONAD È PIÙ FORTE
Loacker Gran Pasticceria Biscotti
Dalla maestria Loacker nascono quattro raffinatissime bontĂ
SOMMARIO DMM
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Editoriale Risiko delle supercentrali: nuova puntata
56 Customer CEx: perché è strategica e quali supporti ha dalla tecnologia
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Cover Mosaico Auchan. Ora Conad è più forte
58 Mercati Farine e preparati per dolci conquistano gli italiani
16 Intervista L’innovazione di Fiorucci ha un respiro internazionale 19 Successi Andriani, esempio virtuoso di impresa che cresce 20 Mercati L’aperitivo non conosce crisi
71 Imprese Lago Group, 4 milioni di euro per finanziare una crescita sostenibile 72 Real estate Promesse di rivoluzione nell’Immobiliare, e non solo
74 Tecnologistica Centric Software presenta 32 Soluzioni in vetrina l’offerta Centric PLM Il futuro sostenibile degli allestimenti “Made for Italy” 34 Mercati Caffè, le capsule trainano le vendite del comparto 50 Retail innovations Ikea. Francia, Parigi 53 Digital Club/Retail APPlichiamoci anche in altri campi
FM Logistic ottiene la certificazione per la gestione del biologico 77 News 79 Video 81 Prossimamente
In 15 mesi di cantiere è successo di tutto: si sono svolti centinaia di incontri con sindacati a vari livelli, numerose mediazioni ministeriali, scioperi e manifestazioni di piazza, contrasti fra gli stessi sindacati, sentenze giudiziarie e verdetti dell’Antitrust. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007
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Il buongiorno . o s i r r o s l a d e si ved
A volte basta un sorriso per cambiare la giornata. Noi lo sappiamo bene ed è per questo che, da quasi cinquant’anni, offriamo il nostro a chi ha deciso di sceglierci. E quando lo vediamo ritornare felice e soddisfatto, sappiamo che abbiamo fatto la cosa giusta. Sentirsi accolti mentre si fa la spesa è una cosa impagabile. Se anche voi volete sentirvi così, adesso sapete dove andare.
EDITORIALE DMM
RISIKO DELLE SUPERCENTRALI: NUOVA PUNTATA Ci eravamo lasciati a inizio estate con modifiche piuttosto sostanziali degli assetti competitivi a livello di supercentrali. L’addio al mercato italiano di Auchan, come è noto, aveva reso orfane al tavolo delle contrattazioni di primo livello sigle come Crai e D.it (facendo di fatto naufragare il giovanissimo progetto di Gruppo Levante), Coralis e C3. A questo “scossone” si era aggiunta l’uscita improvvisa di Pam da Aicube, a cui si vociferava potesse fare seguito anche una dipartita di Carrefour. Contrariamente alle
Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM
aspettative, invece, a settembre è arrivata la conferma della prosecuzione dei rapporti con gruppo VèGé e dell’evoluzione della supercentrale d’acquisto in Aicube 4.0: un accordo che impegnerà le due realtà per il prossimo triennio, senza facoltà di recesso anticipato. Arriviamo a oggi. Tra un’Italia colorata a semaforo e un nuovo lockdown è giunto l’annuncio della creazione di “Forum”, nuova supercentrale che raggruppa Crai Secom, C3, Despar Servizi e D.It-Distribuzione Italiana. Il nuovo polo acquisti ha l’ambizione di rappresentare il mondo della distribuzione organizzata e può indubbiamente contare su numeri di tutto rispetto: una quota di mercato aggregata pari al 9% del totali Italia, un concentrato all’acquisto delle quattro strutture che ne fanno parte che sfiora i 5 miliardi di euro e una presenza capillare sul territorio, con 5 mila negozi serviti e presenti in tutti i canali in cui operano le insegne territoriali. La creazione di Forum chiude in qualche modo un cerchio apertosi con l’uscita di Auchan dall’Italia e al contempo apre un ciclo nuovo della Gdo italiana. Un ciclo caratterizzato ancora una volta dalle molteplici incertezze sulle aggregazioni (il passato più o meno recente ci ha insegnato quanto siano effimere queste alleanze) e da una crescente competitività delle organizzazioni sul mercato, resa ancora più aspra dal contesto economico che bisognerà confrontare nel prossimo futuro.
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di Emanuele Scarci
Mosaico Auchan. Ora Conad è più forte
In 15 mesi di cantiere è successo di tutto: si sono svolti centinaia di incontri con sindacati a vari livelli, numerose mediazioni ministeriali, scioperi e manifestazioni di piazza, contrasti fra gli stessi sindacati, sentenze giudiziarie e verdetti dell’Antitrust.
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a pandemia ritarda la soluzione del puzzle Auchan, ma il grande mosaico nazionale ricostruito da Conad è quasi completo. Per rimediare al disastro Auchan è stato messo in cantiere un gigantesco processo di ristrutturazione: Conad ha smontato pezzo per pezzo la vecchia struttura di sede, di rete e logistica. Alla fine ha integrato all’incirca il 55% della rete dei francesi e ha assorbito una piccola porzione dei quadri amministrativi. Circa 4 DM MAGAZINE
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il 38% della rete commerciale è finito in uno spezzatino di vari player per i limiti antitrust e per l’indisponibilità di propri imprenditori. Il 7-8% della rete rimane da destinare. L’operazione ha generato la perdita di qualche migliaio di posti di lavoro, per lo più delle sedi e gli esuberi derivanti dalla riduzione delle superfici di vendita degli iper, oltre che una perdita d’esercizio, nel 2019, di circa mezzo miliardo di euro. Prima dell’esplosione del covid-19, i vertici della società veicolo Margherita Distribuzione e Conad avevano previsto di sbrogliare la matassa entro il settembre 2020. Oggi Margherita Distribuzione sostiene che il processo di integrazione della rete è completato mentre il piano di risanamento è in dirittura d’arrivo. Al momento del closing (31 luglio 2019), gli addetti di Auchan/Sma erano circa 17mila in 269 punti vendita gestiti direttamente e 49 in affitto a favore di terzi. In tutto 318 negozi, di cui 78 ipermercati, 176
supermercati e 64 superette. Oltre a diverse sedi amministrative, con un migliaio di addetti, e tutta la logistica. In 15 mesi di cantiere è successo di tutto: si sono svolti centinaia di incontri con sindacati a vari livelli, numerose mediazioni ministeriali, scioperi e manifestazioni di piazza, contrasti fra gli stessi sindacati, sentenze giudiziarie e verdetti dell’Antitrust. Poco più di un anno fa i dettaglianti avevano stimato che, al netto di ricollocamenti e ricorsi ai vari ammortizzatori, sarebbero rimasti circa 3mila esuberi. In una intervista dello scorso aprile, l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese aveva dichiarato: «Noi lavoriamo per dimezzare i 3mila esuberi. Chiunque uscirà verrà incentivato: è disponibile un fondo da 100 milioni e garantiamo fino a 5mila euro alle aziende che ricollocheranno gli esuberi, oltre all’assegno pubblico di ricollocazione. Inoltre, per la mobilità volontaria garantiamo più di un’annualità, compresa la funzione di Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad
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Non smetteremo mai di metterci il cuore. Ogni giorno 3.500 negozi delle nostre 27 insegne si adoperano per garantirvi prodotti di alta qualità a prezzi sempre più bassi. Da sempre noi di Gruppo VéGé operiamo con passione per rispondere alle esigenze di tutti. Ecco perché, in questo difficile periodo, i negozi, supermercati e ipermercati del nostro Gruppo hanno stabilito di bloccare i prezzi sui prodotti delle loro marche e, contemporaneamente, di continuare ad aumentare il numero di promozioni e offerte. Una scelta concreta con cui desideriamo dimostrarvi, ancora una volta, vicinanza, attenzione, cura.
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staff di Rozzano». Per Luca Pellegrini, docente di marketing allo Iulm di Milano, «stabilito che Auchan faceva acqua da tutte le parti, Conad non poteva inglobare tale e quale il player transalpino. Ha spalmato gran parte di Auchan sulla propria struttura sociale, ma non completamente. Nel complesso, Conad ha mostrato un notevole coraggio perché l’operazione all’inizio era di quelle da far tremare le vene dei polsi». LO STATO DELL’ARTE Qual è oggi la fotografia più aggiornata del grande puzzle? L’ultima del dossier Auchan-Margherita Distribuzione è del 30 settembre: sono stati integrati esattamente 147 punti vendita sotto l’insegna Conad con 8.500 addetti mentre altri 101 negozi con 2.500 dipendenti sono passati nella rete di altri player. In tutto sono 248 su 270 iniziali. Circa il 92%. In gestione alla società veicolo Margherita Distribuzione ne restano 22, tra i quali anche quelli soggetti alle valutazioni dell’Antitrust: i supermercati di Pesaro e Ostia Capo Verde, al super-
store di Pescara Tiburtina e agli ipermercati di Giugliano, Pompei, Pescara, Pescara Cepagatti, Cagliari Marconi, Antegnate, Nola, Fiumicino, Carini. Nel frattempo i tre negozi di Pescara sono passati al gruppo Maiora di Cannillo e Peschechera. «Per i 22 punti vendita – commenta la società – siamo ancora al lavoro per soluzioni che permettano, entro il 30 novembre, la loro messa in sicurezza, tenuto conto delle valutazioni dell’Antitrust su alcuni di essi». «Il destino dei 22 punti vendita in bilico – interviene Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale di Fisascat-Cisl – dipenderà anche dalle valutazioni dell’Antitrust. Carini, Fiumicino, Misterbianco e Nola sono gli ipermercati sui quali si è
concentrata l’attenzione dell’Agm. Tuttavia, stando a ciò che i rappresentanti di Margherita Distribuzione hanno detto al ministero dello Sviluppo economico, la situazione dei 22 negozi è articolata: per 9 di questi – ubicati nelle regioni Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna – non c’è alcuna manifestazione di interesse da DM MAGAZINE 7
parte di terzi. In questi 9 negozi (fra i quali c’è un ipermercato) lavorano 293 dipendenti». IL PIANO PER I LAVORATORI Per Margherita Distribuzione e Conad il piano industriale ha dato i suoi frutti, anche in termini di salvaguardia dell’occupazione: si sono avute circa 2mila uscite, dalle sedi e dalla rete, su “base volontaria” e incentivata e ci sono stati circa 3.100 interventi di ricollocazione, di cui circa 2.700 addetti nella rete e nelle sedi Conad e per la rimanente parte, circa 400 unità, nella
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rete di altri operatori. Ci sono stati anche quasi 300 conclusioni di rapporto per effetto del normale turnover. Poi Margherita Distribuzione conclude che per i 795 dipendenti ancora in esubero, si continua a lavorare per una soluzione entro la fine del 2020 nell’ambito delle misure già previste: cassa integrazione, uscite su base volontaria e incentivata, ricollocazione, anche attraverso le politiche attive del lavoro sui territori, in collaborazione con Regioni e istituzioni locali. E l’azienda sottolinea che ai lavoratori in cassa integrazione durante il periodo di attuazione degli interventi del piano sulla rete commerciale e sulle sedi dell’ex Auchan, Margherita Distribuzione ha anticipato, da aprile a settembre 2020, trattamenti di cassa per circa 3,6 milioni di euro. I sindacati però non condividono tutto. «Se a questi 795 addetti in esubero – osserva Dell’Orefice - aggiungiamo i 1.150 dei 22 negozi ancora da cedere, è chiaro che il numero dei lavoratori, a oggi senza una definita soluzione occupazionale, tocca
COVER DMM quota 1.945. Siccome il numero sopra citato è alquanto significativo, nutriamo qualche dubbio sul fatto che entro la fine di novembre – termine entro il quale Margherita Distribuzione intende chiudere la partita delle cessioni – si riesca a risolvere il problema occupazionale di queste persone». Diversa la campana del segretario nazionale della Uiltucs Marco Marroni, secondo cui il risultato ottenuto da MD/Conad non è tale da esserne orgogliosi. «Alla fine della fiera - sostiene il sindacalista - almeno il 25%, più probabilmente il 30%, cioè 4mila unità, delle persone che ad agosto 2019 erano dipendenti di Auchan, a febbraio 2021 saranno uscite non perché passate a un altro operatore o ricollocate, ma perché hanno dovuto scegliere di andarsene, incentivate con le risorse che Auchan ha lasciato in eredità a Margherita.
E questi addetti, in buona parte, percepiscono e percepiranno l’indennità di disoccupazione». Si è invece quasi del tutto “risolto” il nodo delle sedi: la mobilità è scattata dallo scorso gennaio per 817 addetti, di cui 456 a Rozzano, 47 a Roncadelle, 27 a Vicenza, 40 a Offagna, 33 ad Ancona, 41 a Roma, 13 a Catania, 160 negli altri uffici distaccati. Per agevolare gli esodi incentivati è scattato un bonus di 34mila euro per gli addetti delle sedi e di 25mila euro per quelli della rete. Pugliese ha più volte ribadito che le sedi ex Auchan saranno chiuse a fine 2020. «All’inizio di ottobre – osserva Dell’Orefice - nelle sedi c’erano ancora 14 dipendenti che non avevano optato per l’incentivo». LA PROPOSTA SPAZIO CONAD A completare il quadro dei risultati del piano di salvataggio di Margherita Di-
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COVER DMM unità». Margherita Distribuzione s’intesta anche gli interventi sui poli logistici dell’ex rete Auchan: gli interventi hanno permesso di trovare una soluzione per circa 900 lavoratori su 1.280 addetti, mediante interventi di ricollocazione e uscite su base volontaria e incentivata. stribuzione, ci sono anche i lavori di ristrutturazione di gran parte degli ipermercati della ex rete Auchan (28 punti vendita, con poco più di 4.500 addetti), per i quali è stata trovata una nuova formula commerciale (Spazio Conad) attraverso un radicale ripensamento del format, che ha previsto la riduzione delle superfici e la separazione delle attività commerciali tra alimentare ed extra alimentare. «Dallo sviluppo delle superfici per attività extra alimentare – sostengono i dettaglianti - potranno arrivare nuove opportunità commerciali e nuove opportunità occupazionali per il reimpiego del personale ancora in eccedenza, attraverso il coinvolgimento di altri primari operatori di mercato di vari settori, come nel caso del primo contratto firmato con Ovs, per l’apertura di 18 store nelle superfici libere degli ex ipermercati della rete Auchan in ristrutturazione, che potrebbe già portare a un recupero occupazionale stimabile in circa 130
“Noi abbiamo salvato un’azienda e ridotto gli esuberi al minimo” 10 DM MAGAZINE
UN 2020 INCERTO Il 2020 è stato, almeno fino a metà ottobre, un anno complessivamente positivo per la distribuzione moderna: Nielsen stima che le vendite, a parità di rete, siano cresciute dell’1,9% mentre Iri, per fine anno, prevede un balzo del 5,8% a rete corrente. Il balzo è stato propiziato anche dall’accelerazione delle vendite durante il lockdown e per la chiusura e le restrizioni imposte ai consumi fuori casa. Ma per il gruppo Margherita il 2020 sta andando male e, probabilmente, ancora di più con la seconda chiusura dei centri commerciali per
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l’emergenza covid-19 decisa dal governo. «L’attuazione del piano industriale è proseguita - scrive in un documento ufficiale il presidente di Margherita Distribuzione, Antonio Brianti - in un contesto di mercato e di complessivo andamento (operativo ed economicofinanziario) del Gruppo Margherita di ulteriore peggioramento della situazione di crisi e dei trend negativi, ormai irreversibili, dei volumi di vendita, delle quote di mercato e della redditività, che hanno interessato tutta la rete distributiva. Situazione già difficile sulla quale hanno, inoltre, pesantemente inciso, dal secondo trimestre del 2020 in poi, anche i negativi effetti dovuti all’emergenza epidemiologica da covid-19, che, di fatto, non solo hanno definitivamente
compromesso ogni residua capacità operativa e commerciale dell’azienda e della sua rete (con riferimento, in particolare, al canale ipermercati e superstore), ma hanno altresì comportato rilevanti rischi per la tenuta e il completamento, nel suo insieme, del
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
La SPIGA BARRATA che fa la differenza In un mondo che ci impone velocità e immediatezza, compiere le scelte giuste non è una cosa banale. Talvolta l’apparenza ci trae in inganno e solo un esame approfondito e ragionato ci può condurre verso la direzione giusta. Anche nel settore alimentare le centinaia di referenze a disposizione sugli scaffali possono mandare in confusione il consumatore e studiare le etichette di tutti i prodotti richiede il giusto tempo, che, però, non abbiamo. Al consumatore celiaco, che non può permettersi di compiere errori nel fare la spesa, AIC, da più di 40 anni a suo fianco, permette di identificare con un solo sguardo i prodotti adatti alla sua alimentazione. Il marchio Spiga Barrata è nato proprio per consentire, a chi soffre di celiachia e a chi se ne occupa, di sceglie-
re in modo immediato e sicuro i prodotti idonei alla dieta senza glutine. Un Marchio, noto a livello internazionale, che rende l’atto di acquisto degli alimenti un’azione del tutto normale e autonoma, anche per un celiaco. Lo sguardo vigile di AIC sui processi produttivi delle Aziende che ottengono il Marchio rappresenta una garanzia di controllo che contribuisce al benessere e alla serenità del consumatore celiaco perché lo svincola dall’onere di interpretare le confezioni dei prodotti da consumare sia dentro che fuori casa. Famigliari, amici, parenti, professionisti della salute, colleghi di chi soffre di celiachia, ma anche ristoratori, che hanno una sempre crescente clientela celiaca, si rivolgono alla Spiga Barrata, sinonimo immediato di sicurezza. Ma Spiga Barrata non è cercato solo dai consumatori celiaci.
Le stesse Aziende, consapevoli del forte legame esistente tra l’Associazione e la comunità dei celiaci, fanno richiesta di concessione del Marchio per dotarsi di un importante vantaggio commerciale a cui non possono rinunciare. Attraverso il know-how maturato da AIC in materia di gestione e controllo del senza glutine, raggiungono e consolidano un sistema produttivo proiettato al miglioramento continuo, nel rispetto di precisi requisiti tecnici verificati da AIC. Un modo solido e duraturo per fidelizzare i propri consumatori, in un mercato sempre più competitivo. Tutte le informazioni su AIC e sul processo di concessione del marchio Spiga Barrata sono disponibili sul sito spigabarrata.it oppure contattando la Segreteria Marchio al numero 010 4550685 o alla mail segreteria@celiachia.it.
www.spigabarrata.it - www.celiachia.it - segreteria@celiachia.it
COVER DMM progetto di risanamento e ristrutturazione delle attività aziendali». Prima della cessione, Auchan Retail Italia aveva perso 1 miliardo in 3 esercizi. «Noi abbiamo salvato un’azienda e ridotto gli esuberi al minimo - ha precisato Pugliese -. Il saldo zero è impossibile, ma lavoriamo per arrivarci vicino. Il sindacato dovrebbe rendersi conto che Auchan perde 1,1 milioni al giorno e che non siamo un fondo di investimento, ma un’impresa italiana che sta cercando di salvare il maggior numero dei dipendenti». Brianti precisa che l’esercizio 2019 (Margherita Distribuzione è però subentrata solo il 31 luglio) si è chiuso con un fatturato in calo del 18,2% e un’ulteriore perdita di oltre 488 milioni. Poi nel primo semestre del 2020, il calo del fatturato del canale ipermercati è stato mediamente del 38%, con punte anche superiori al
-50% per quelli maggiormente toccati dagli effetti dell’emergenza sanitaria da covid-19. QUALE SVILUPPO L’inaugurazione dello Spazio Conad da 10mila metri quadrati di Vimodrone conferma l’estremo pragmatismo del vertice e delle cooperative dei dettaglianti. Nella visione di Conad non ci sono ideologie ma solo valutazioni dei mercati, a cui tutto il resto deve adeguarsi. Questa filosofia ha consentito ai dettaglianti di mantenere il grande ipermercato di Vimodrone, nel Milane-
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se. Ora è gestito dalla cooperativa Cia con l’imprenditore Stefano Frascolla. All’inaugurazione del grande punto vendita, lo scorso settembre, il direttore generale di Conad, Francesco Avanzini, ha tratteggiato la strategia: «Spazio Conad è un modello pilota con cui intendiamo strutturare una nuova generazione di ipermercati: sono 7, con Vimodrone, i punti di vendita che saranno attivati tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021». E dovrebbero avere una superficie di vendita variabile dai 3.500 mq a 10mila mq. Inoltre, Avanzini ha detto che «i 70 punti
vendita di grande superficie, gli ex ipermercati, progressivamente si adegueranno a questo concept. Ridisegneremo anche il concetto di prossimità: negozi specializzati o che rispondano alle esigenze del territorio. Ci vorranno degli anni ma questa è la strategia del multiformat e della omnicanalità». Al nord Conad ha ceduto ai concorrenti molti punti vendita ex Auchan, non soggetti ai vincoli antitrust. Perché? «Bisognerebbe conoscere gli equilibri interni di Conad - commenta Pellegrini -. Dall’esterno percepisco che, nei fatti, è fallita l’operazione di conquista del nord, anche se sono più forti di prima. Ricordo che al nord il quadro competitivo è molto complesso: operano Esselunga, campione del retailing, e anche molti operatori regionali d’eccellenza». Pellegrini conclude rinviando il momento del bilancio del merger Auchan-Conad, a «quando il polverone si sarà posato»n
Francesco Avanzini, direttore generale di Conad
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INTERVISTA DMM di Luca Salomone
L’innovazione di Fiorucci ha un respiro internazionale
Nel 2019 la società ha realizzato ricavi di 150,42 milioni di euro, sviluppando l’83% del fatturato in Italia, nei segmenti retail e nel foodservice, grazie a un organico di 458 dipendenti, nel quartier generale di Roma Santa Palomba, e di 33 persone a Lesignano de’ Bagni, in provincia di Parma, dove sorge un prosciuttificio.
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iorucci è uno dei brand leader in Italia nei salumi. Il marchio compie, quest’anno, 170 anni, essendo stato fondato nel 1850. Nel 2019 la società ha realizzato ricavi di 150,42 milioni di euro, sviluppando l’83% del fatturato in Italia, nei segmenti retail e nel foodservice, grazie a un organico di 458 dipendenti, nel quartier generale di Roma Santa Palomba, e di 33 persone a Lesignano de’ Bagni, in provincia di Parma, dove sorge un prosciuttificio. Nel 2011 Fiorucci è entrato nel gruppo alimentare spagnolo Campofrio, leader europeo nella lavorazione delle carni e, nel 2015, attraverso Campofrio stesso, ha fatto il proprio ingesso nella multinazionale messicana Sigma Alimentos, un gigante da 6,3 miliardi di dollari nel 2018. A parlarci delle strategie dell’azienda romana è l’amministratore delegato, Giovanni Sabino. Cosa si aspetta per il 2021 in uno scenario, si spera, finalmente libero da pandemia? Verso l’estero, siamo già al lavoro per un rilancio su vasta scala nei Paesi in cui il brand è già ampiamente apprezzato, in particolar modo europei come la Germania, la Francia
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e il Regno Unito. Contemporaneamente ci stiamo affacciando su nuove opportunità di business, redditizie e durature in nuovi mercati, fra i quali, per esempio, la Bielorussia. E per la nostra Italia? In Italia è logico aspettarsi che i trend, emersi nel 2020, continuino a caratterizzare anche il 2021. Parlo di aumento esponenziale dell’e-commerce, quindi della spesa on line e della crescita dei pasti in casa. Un aumento, quest’ultimo, che è legato sia alla voglia di ricreare il ristorante in fase di lockdown, sia all’aumento degli smart-workers che ricercano, fra l’altro, soluzioni pasto più rapide. Non dimentichiamo poi l’attenzione crescente alla provenienza dei prodotti: quindi il made in Italy sarà valorizzato ulteriormente rispetto ai beni di provenienza straniera. Da questo punto di vista Fiorucci sta lavorando su innovazioni
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di prodotto e sull’espansione in nuovi canali di vendita proprio per rispondere ad atteggiamenti di consumo che sono cambiati. Contestualmente il 2021 sarà caratterizzato da un rilancio della linea 100% carne italiana che, a nostro avviso, assumerà un connotato fondamentale. All’estero quali sono i mercati che vi interesserebbe scoprire o sviluppare? È presto per rispondere, visto che Fiorucci sta vivendo una fase di ridefinizione delle strategie di approccio e della propria ‘priority list’, sulla base, come dicevo, dei nuovi scenari scaturiti da questa situazione che ha colpito il mondo, influenzando e modificando le abitudini di tutti. Il Ceta ha creato per il gruppo nuove opportunità? E gli accordi Italia-Cina per il mutuo riconoscimento delle denominazioni? Il fatto di trarre un vantaggio dal Ceta dipenderà, per noi, dalla strategia 2021. In effetti stiamo studiando la potenzialità del libero scambio fra Canada e UE e, già dallo scorso anno, abbiamo iniziato ad avere contatti con il mercato canadese.
Per quanto riguarda l’Oriente e, in concreto, la Cina, sicuramente è un mercato strategico per il gruppo, e sul quale ci stiamo adoperando per stringere accordi, non solo a livello di singola business unit Fiorucci, ma di gruppo Sigma. In Giappone lavoriamo già da anni e siamo stati fra i primi a esportare a Taiwan. Un caso particolare è poi quello degli Usa, dove la nostra filiale produce direttamente in loco, dunque non si può parlare, a rigore, di esportazioni e di made in Italy. Parliamo degli affettati… Per quanto riguarda il mercato export, per il 2021 abbiamo in programma il restyling della gamma “Il Gusto d’Italia”. L’obiettivo è di venire incontro alle mutate esigenze del mercato con prodotti innovativi e sempre più qualificati. Per l’Italia stiamo lavorando a un’interessante innovazione, che verrà lanciata sul mercato a gennaio 2021.n
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SUCCESSI DMM
Andriani, esempio virtuoso di impresa che cresce
In 11 anni l’azienda è cresciuta in modo esponenziale, tanto da essere considerata oggi punto di riferimento nell’Innovation Food ed esempio italiano di impresa virtuosa e di successo.
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ndriani S.p.A. è l’azienda di Gravina in Puglia che, grazie alla produzione di pasta innovativa a base di legumi e cereali, sta rivoluzionando il settore alimentare del nostro Paese. Alla sua guida i fratelli Michele e Francesco Andriani, rispettivamente presidente e Ad - nonché “Imprenditore dell’anno” 2019 - e vice presidente e Ad, che nel 2009 hanno dato vita a un modo nuovo di fare impresa, improntato all’innovazione e alla sostenibilità, spinti dalla volontà di farsi portatori di benessere per i consumatori, per l’ambiente e per la collettività e anticipando un trend di mercato, quello della pasta healthy, oggi sempre più radicato, rinnovando per primi lo scaffale pasta con il brand Felicia.
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n 11 anni l’azienda è cresciuta in modo esponenziale, tanto da essere considerata oggi punto di riferimento nell’Innovation Food ed esempio italiano di impresa virtuosa e di
successo. Grazie a una visione avanguardista e a un impegno costante in R&D e in pratiche e progetti virtuosi e sostenibili volti alla tutela sociale, ambientale ed economica, negli ultimi tre anni Andriani ha infatti visto crescere costantemente il proprio fatturato, raggiungendo i 65 milioni di euro.
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el solo 2020, nonostante le criticità dovute alla pandemia da Covid-19, affrontate con determinazione anche grazie all’impegno di tutto il management e dei collaboratori, Andriani ha gestito con successo la delicata fase di transizione da azienda familiare a impresa manageriale, introducendo una nuova Corporate Governance e ampliando il CdA. Anche in termini di investimenti l’azienda non si è mai fermata, al contrario il suo piano industriale 20182022 prevede un ampliamento dell’area produttiva. In tema sostenibilità, oltre all’introduzione di importanti iniziative di
welfare, è stata adottata una politica ZeroCO2 in favore dell’efficientamento energetico che prevede la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico e l’avviamento di un complesso processo di economia circolare che nel giro di qualche anno renderà la fabbrica totalmente Carbon Neutral.
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n percorso, quello di Andriani, costellato anche da prestigiosi riconoscimenti: selezionata dal Centro Studi di Italy Post tra le 1.000 imprese Champions italiane, premiata da Industria Felix e Cerved, inserita da Intesa Sanpaolo tra le Imprese Vincenti del 2020 e insignita del Best Managed Companies Award 2020.n
Leggi anche: “L’Optimist box di Felicia inaugura la nuova era dell’alimentazione” DM MAGAZINE 19
L’aperitivo
non conosce crisi
Il mercato degli aperitivi, nell’anno terminante a settembre 2020, registra performance positive sia a valore che a volume guadagnando rispettivamente il +11,6% e il +4,9%. Le vendite in valore raggiungono i 276,2 milioni di euro per quasi 80 milioni di litri venduti, con gli aperitivi alcolici che trainano il comparto generando, da soli, 183,5 milioni di euro.
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MERCATI DMM
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eell’anno terminante a settembre 2020, il mercato degli aperitivi in Italia (dati Nielsen, Totale Italia: Iper, Super, Superettes e Discount) continua a performare in modo molto positivo sia a valore che a volume, guadagnando rispettivamente il +11,6% e il +4,9%. Le vendite in valore raggiungono i 276,2 milioni di euro per quasi 80 milioni di litri venduti. Tutti i canali contribuiscono a questo trend positivo, anche se in termini di valore sono i punti vendita più “piccoli” a fare registrare la maggiore crescita. Infatti, sia Super che Liberi Servizi crescono a doppia cifra (rispettivamente
+16,1% e +12,2%). Anche gli Ipermercati registrano segno più sia a valore (+7,3%) che a volume, mentre i Discount confermano un trend che era già fortemente positivo nei mesi precedenti con un deciso +8,8%. La buona salute generale del comparto si riflette anche nelle 4 Aree Nielsen con crescita diffusa di oltre il +10% in termini di fatturato.
Spopola l’aperitivo homemade L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e le forti restrizioni ad essa collegate hanno modificato la modalità di fruizione dei prodotti spingendo notevolmente il consu-
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MERCATI DMM mo dei tradizionali prodotti da aperitivi in casa. «Una situazione che ha fatto nascere nuove occasioni di consumo – afferma Davide Franzetti, direttore commerciale di CocaCola HBC Italia – quasi un terzo degli italiani si è organizzato per fare aperitivi homemade online con parenti e amici a distanza. Questa nuova socialità è stata importante per supportare gli acquisti del settore con un impatto diretto per il canale moderno visto il blocco totale dell’Horeca».
Gli aperitivi alcolici trainano il comparto Il trend positivo del comparto è trainato ancora una volta dagli aperitivi alcolici che generano, da soli, 183,5 milioni di euro con un incremento del +18,2% a
valore e del +14,5% a volume. I Super si confermano il format che gode di maggiore crescita nell’ultimo anno terminante (+23,9% in fatturato e +22,3% litri venduti), ma tutti i canali indistintamente presentano segno positivo sia a valore che a volume. Da segnalare anche la performance delle Superettes: +18,1% a valore e +14,2% a volume. «La crescita dell’aperitivo alcolico – sottolinea Mara Corrada di Nielsen – è frutto di comportamenti molto positivi nelle varie sottocategorie: gli aperitivi alcolici classici non premixati crescono a valore del +21,7%, i premixati del +19%, i sodati del +19,9%. L’andamento del vermouth può considerarsi invece praticamente flat rispetto allo scorso anno almeno in termini di fatturato, mentre i litri venduti decrescono del -2,8%». Tendenzialmente stabile, invece, il mondo degli aperitivi
Cedral Tassoni punta su prodotti premium naturali Cedral Tassoni è presente nel segmento delle toniche con due prodotti molto apprezzati dai consumatori: la Tonica Superfine Tassoni, con aroma naturale di cedro, e la Tonica Superfine con Limoni del Garda, aromatizzata ai Limoni del Garda, provenienti da un’associazione gardesana che incentiva le colture locali tradizionali riattivando le potenzialità agricole alto gardesane. «Le nostre due toniche – afferma Elio Accardo, amministratore delegato di Cedral Tassoni – hanno chiuso in positivo il primo semestre, registrando una performance molto interessante con un risultato del più 15% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Siamo molto soddisfatti di questo risultato, frutto di un’attenta comunicazione sulla unicità delle nostre referenze sia per la qualità delle materie prime utilizzate sia per la diversa lavorazione rispetto ad altre toniche presenti sul mercato». Questi prodotti dell’azienda possono essere miscelati per creare cocktail dai sapori attuali e incontrare i gusti in continua evoluzione dei consumatori.
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Farchioni valorizza il made in Italy Il comparto dell’aperitivo è vivacizzato da Farchioni con alcune novità di prodotto che interessano soprattutto i segmenti della birra e del vino. La prima new entry è Cotta 40, una birra 100% italiana prodotta con il metodo della bassa fermentazione e realizzata seguendo la tradizionale ricetta delle Keller Pils bavaresi. Gli ingredienti utilizzati sono tutti nostrani, provenienti dai campi di casa Farchioni, in Umbria. Una lunga maturazione dona alla birra una schiuma morbida e densa e fresche sensazioni di pane appena sfornato e di erba tagliata. Nel mondo vino, invece, Farchioni ha recentemente introdotto Rosato Terre de la Custodia Umbria Igt, un prodotto che prevede una vendemmia anticipata e la raccolta manuale nelle ore notturne. L’uva, che proviene da vigneti siti in provincia di Todi, viene trattata con il massimo rispetto e il contatto tra la buccia e il mosto è fortemente controllato per regolare il colore del vino e l’estrazione dei composti. Dal colore rosa tenue, possiede una grande intensità olfattiva e al palato è fresco, con una nota sapida e una buona persistenza. «La nostra cantina – afferma Giampaolo Farchioni, manager dell’azienda – ha una robusta tradizione di vini importanti e strutturati, provenienti da vitigni storici come il Sagrantino, il Sangiovese e il Grechetto: sentivamo pertanto l’esigenza di affiancare a questi prodotti un vino dai contenuti molto importanti ma con una beva piacevole e sbarazzina, adatta a una grande versatilità di consumo».
analcolici con i suoi 92,7 milioni di euro di fatturato. La stabilità delle vendite a valore è dovuta al bilanciamento tra gli analcolici classici in leggera crescita (+1%) e i premixati con trend opposto (-3%). Osservando la situazione nei singoli canali distributivi, si nota come gli aperitivi analcolici soffrano di un trend negativo nelle grandi superfici (iper) e godano invece di buona salute nelle superfici più piccole e nei discount.
L’offerta si amplia La categoria degli aperitivi alcolici è caratterizzata da una costante ricerca di prodotti sempre più accattivanti, capaci di sorprendere i consumatori e di offrire loro un’esperienza appagante anche in una dimensione domestica. L’innovazione è uno dei punti di forza di Gruppo Bacardi, che presidia il comparto grazie ai suoi brand: Martini, sinonimo per eccellenza dell’aperitivo, e Bombay Sapphire, che continua DM MAGAZINE 25
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MERCATI DMM more e lamponi, che conferisce al prodotto un distintivo color cremisi e un tasting completamente naturale, e Bombay Tonic, un ready to use realizzato con ingredienti di qualità che permette di godere di un Gin & Tonic come quello del bar nella comodità di casa propria».
a crescere cavalcando il trend del Gin&Tonic. Tra le ultime novità troviamo Martini Fiero, un aperitivo realizzato con una miscela di selezionati vini bianchi, dal colore rosso brillante e dalle intense note fruttate e agrumate di mandarini e arance, pensato per avere un
richiamo forte e chiaro con la natura. «Per Bombay Sapphire – spiega Francesca Ratti, brand manager Martini & Bombay Sapphire – abbiamo lavorato su due lanci: Bombay Bramble, realizzato con l’unione tra l’inconfondibile Bombay e un’infusione 100% naturale di
Gli analcolici si rinnovano Nel segmento degli analcolici i player del settore puntano soprattutto su analcolici classici, lavorando però su nuove proposte di formati e gusti. Nel mese di luglio Fever-Tree ha
Sanbittèr vivacizza lo scaffale Nei primi mesi del 2020 l’intero portafoglio prodotti Sanbittèr è stato interessato da un restyling grafico della visual identity di tutti i packaging, rendendola più fresca, frizzante e colorata. In contemporanea, è entrato a far parte della gamma 20 cl un nuovo gusto, Sanbittèr Sambuco, che ha sostituito il gusto Lime. La nuova referenza è connotata da delicate e fresche note botaniche ai fiori di sambuco e da una leggera ma tipica bitterness, che da sempre contraddistingue questa gamma di aperitivi. «Stiamo vedendo dei risultati positivi sulla nostra gamma 20 cl: il refreshing dei packaging e delle bottiglie – spiega Chiara Tamaro, brand manager aperitivi Gruppo Sanpellegrino – ci sta sicuramente dando soddisfazione e percepiamo dal mercato un riscontro positivo. Post lockdown, tra gli aperitivi spicca la performance della nostra linea Sanbittèr alla frutta che sta avendo un ottimo indice di gradimento da parte dei consumatori. Il rinnovamento dell’intera gamma e il lancio di un nuovo gusto hanno fatto la differenza, portando vivacità e un tocco di colore alla categoria».
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MERCATI DMM lanciato il formato da 500 ml di Indian Tonic e Ginger Beer, che va ad aggiungersi all’ampia gamma delle iconiche bottigliette da 200 ml. Questo formato, pensato per il consumo a casa, permette di realizzare circa tre long drink rispondendo alla crescente domanda di consumatori che scelgono di realizzare per i propri ospiti cocktail di qualità tra le mura domestiche, grazie all’acquisto di prodotti super premium disponibili sia nei rivenditori specializzati sia in Gdo. Visto il grande apprezzamento dei consumatori per Schweppes Pompelmo Rosa nella grande distribuzione organizzata, il brand questa volta ha pensato soprattutto al canale Horeca con il lancio del Pompelmo Rosa in formato vetro 18 cl e dello Spicy Ginger Beer, anch’esso in vetro da 18 cl. Il mondo delle acque toniche è un settore importante per Coca-Cola HBC Italia perché capace di intercettare le preferenze di consumatori adulti
anche nell’ambito mixology. Per questo motivo quest’anno l’azienda ha rilanciato la gamma Kinley presentandone nuove referenze e una nuova elegante veste grafica che richiama il piacere del viaggio e dell’avventura. Kinley Bitter Lemon è una bevanda analcolica dal gusto frizzante e fresco con i toni del limone, mentre Kinley Acqua Tonica è un’acqua tonica dal sapore amaro bilanciato e rinfrescante, entrambe perfette per creare drink.
Una comunicazione mirata ll Covid ha sicuramente impattato molto sui piani e sulle strategie di comunicazione delle aziende, spingendo i player a destinare maggiori risorse in ambito digital e social, ricorrendo talvolta ad attività mirate di influencer marketing. È il caso di Bombay Sapphire, che ha realizzato la campagna “Create at home” coinvolgendo degli influencer creator “amici del brand” per realizzare dei making off di contenuti creativi. «Per Martini – dichiara Fabio Pane, marketing manager & business development Martini Italy
at Bacardi – nel periodo del lockdown abbiamo realizzato la campagna “Aperitivi Virtuali” per favorire questo momento di convivialità anche a distanza, mentre in estate abbiamo sviluppato il progetto “Estate Italiana” pensato per promuovere le bellezze del nostro Paese e il turismo nazionale, di cui sicuramente l’aperitivo all’italiana è il primo ambassador, amato in tutto il mondo». Attualmente la strategia comunicativa di Fever-Tree prevede l’integrazione tra comunicazione tradizionale e digitale, mantenendo il focus sul posizionamento premium del prodotto e l’attenzione agli ingredienti. «Attraverso il canale Instagram – sottolinea Filippo Colombo, country manager
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di Fever-Tree Italia – stiamo raccontando al consumatore il nostro punto di vista sul consumo di qualità, grazie anche alla condivisione dei consigli dei migliori bartender italiani con video ricette e post. Inoltre, grazie al recente lancio del formato da 500 ml abbiamo indirizzato la comunicazione in ottica di un consumo a casa di qualità».
Sostenibilità a tutto campo L’impegno a operare in modo responsabile e sostenibile accomuna molte aziende del settore. Tra le azioni concrete messe in campo c’è la grande attenzione verso un packaging sempre più green. Per Fever-Tree, per esempio, imballaggio sostenibile significa utilizzare formati che siano di origine etica con il mi-
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nor impatto ambientale possibile, garantendo al contempo il requisito di proteggere, trasportare e preservare la qualità del prodotto presentando anche al meglio il marchio. Il packaging per bottiglie e lattine è infatti riciclabile al 100% e ogni bottiglia contiene in media il 35% di vetro riciclato. Per quanto riguarda Sanpellegrino, il Gruppo collabora attivamente per contribuire allo sviluppo di sistemi migliori per la gestione dei rifiuti degli imballaggi, compresi processi di riciclaggio efficaci. L’azienda è, infatti, tra i soci fondatori di Coripet, un consorzio autonomo e volontario, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, per la raccolta selettiva e il riciclo dei contenitori di PET, che si propone
di trasformare un potenziale rifiuto in una preziosa risorsa da immettere nuovamente nel ciclo produttivo in un approccio “bottle to bottle”. Sostenibilità però non è solo packaging, ma un approccio a 360° che parte dalla terra. È quello in cui crede Farchioni, azienda che mette al centro del proprio agire la sostenibilità contadina, capace di conciliare il massimo del rispetto e della custodia della natura e dei suoi prodotti con le opportunità offerte dalle tecnologie. Gli impianti sono condotti in biologico e si affidano ai più moderni sistemi di sfruttamento dell’energia solare. Inoltre, in azienda circa
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150 ettari sono destinati alla conservazione della biodiversità con l’obiettivo della tutela degli habitat, garantendo il prolungamento del-
la vegetazione e della fioritura per favorire la funzione di rifugio della fauna selvatica e la fecondazione delle specie vegetali.n
L’aperitivo si fa più sfizioso Cresce la voglia di aperitivo anche per quanto riguarda gli snack salati. Il primo semestre dell’anno, infatti, si è dimostrato molto performante per le referenze di nachos El Sabor, brand di cui Sama è distributore esclusivo per l’Italia, indice che il desiderio di concedersi un tradizionale aperitivo non è mancato, anche se convertito in appuntamenti casalinghi. «Un risultato positivo a doppia cifra – dichiara Federica Fiore, marketing manager di Sama – è stato registrato dai nachos di El Sabor, seguiti dalle salse hot chili e guacamole: un connubio etnico in forte crescita, che dimostra la voglia da parte del consumatore di sperimentare nuovi accostamenti. Una tendenza che traina il mercato verso abbinamenti sempre più sfiziosi e particolari per rendere unici gli aperitivi homemade». Tra le ultime novità del brand il lancio dei Nachitos, croccanti e gustosi nachos dalla forma rotonda, e il restyling del pack dei Nachos El Sabor da 225 g: finitura esterna opaca, colori vivaci e l’indicazione della nuova ricetta gluten free.
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SOLUZIONI IN VETRINA DMM
Il futuro sostenibile degli allestimenti
L’azienda specializzata Epta ha deciso di adottare un approccio sempre più responsabile e sostenibile grazie all’ambizioso programma contenuto nel Corporate Social Responsibility Report.
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l futuro è il nostro presente: la crescita delle aziende, al giorno d’oggi, dovrebbe essere fondata sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Questo periodo di pandemia, poi, ha sicuramente portato tutti gli attori della filiera a riflettere. Si sono moltiplicate le iniziative volte a promuovere la sostenibilità e si è affermato ancora di più l’impegno quotidiano nei confronti delle persone, delle comunità locali e dell’ambiente. Il futuro darà alle aziende la possibilità di proseguire questo percorso virtuoso.
cio responsabile per creare valore è un impegno quotidiano che si declina lungo tutta la filiera, con l’ambizioso obiettivo di promuovere l’affermazione di un’economia circolare fondata sul paradigma “ridurre, riutilizzare e riciclare” a garanzia di una maggiore sostenibilità dell’intero sistema aziendale.”
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oncreta testimonianza della volontà di Epta di adottare un approccio sempre più responsabile e sostenibile è l’ambizioso programma contenuto nel Corporate Social Responsibility Report, elemento centrale della nostra filosofia, giunto nel 2020 alla sua settima edizione. Scegliere un approc-
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garanzia della massima trasparenza e obiettività, il Report è stato validato dall’Istituto TÜV Austria Cert GmbH secondo gli standard GRI Core Option. In linea con il percorso intrapreso nelle edizioni precedenti, Epta ha revisionato gli aspetti materiali del documento e condotto un’a-
SOLUZIONI IN VETRINA DMM nalisi delle proprie best practice. I criteri adottati rispecchiano alcuni degli SDGs (Sustainable Development Goals) proposti dall’ONU e con cui l’Azienda ha evidenziato una naturale convergenza, quali, ad esempio, Consumo e Produzione Responsabili, Energia pulita ed accessibile, Lotta contro il Cambiamento Climatico, Lavoro Dignitoso & Crescita Economica ed Istruzione di qualità.
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seguito dell’identificazione dei rischi, delle opportunità e dei fattori più importanti per il business, sono stati indagati i KPI più rilevanti mediante una survey che ha coinvolto un campione di stakeholder sia interni che esterni. Inoltre, in un’ottica di miglioramento continuo, Epta sta portando avanti un ampliamento del perimetro del Report. A partire dall’edizione 2020, la CSR include anche i risultati delle sedi commerciali di Epta International a Budapest e Epta Deutschland a Mannheim, oltre che i dati dello stabilimento di Columbus in Georgia, arrivando così a coprire oltre il 99% della produzione totale del Gruppo. Un processo strutturato ed accurato, dunque, che confe-
risce alla nuova edizione della CSR di Epta una solidità ancora superiore rispetto al passato.
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ra i traguardi più rilevanti all’interno del Rapporto spicca l’ulteriore riduzione degli sprechi nel corso dei cicli produttivi, per un totale pari al 95% di materiali riciclati. In aggiunta, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e la salvaguardia delle risorse, in questi mesi è stata implementata una nuova linea di verniciatura presso il sito di Hendaye in Francia ed è in programma un importante investimento per dotare, nel prossimo futuro, gli stabilimenti di Casale Monferrato in Piemonte e di Solesino in Veneto di impianti fotovoltaici.n
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Caffè,
le capsule trainano le vendite del comparto
MERCATI DMM Il mercato registra un lieve aumento delle vendite a volume (+0,6%) rispetto all’anno scorso, con un giro d’affari che arriva a quota 1.365 milioni di euro e un trend positivo del +6,8% rispetto all’anno precedente. Le capsule sono il principale contributore alla crescita del comparto, con oltre 80,3 milioni di euro di fatturato in più rispetto all’anno precedente.
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l mercato del caffè (macinato + solubile + grani) registra un lieve aumento delle vendite a volume nei canali Iper+Super+Liberi servizi+Discount pari a +0,6% rispetto all’anno scorso (dati Nielsen: AT agosto 2020), con un giro d’affari che arriva a quota 1.365 milioni di euro e un trend positivo del +6,8% rispetto all’anno precedente. Tra i canali distributivi, i Supermercati registrano il numero maggiore di vendite e mostrano trend positivi sia a valore (+10,1%) che a volume (+4,7%). Seguono gli Ipermercati con una performance positiva nelle vendite a valore (+2,8%), ma con un trend in calo nei volumi (-3,7%). I Discount, invece, hanno un peso
a valore del +14,2% e crescono nelle vendite del +4,2%, mentre nei Liberi Servizi si osserva un incremento di oltre +12,1 milioni di euro (secondo canale per contributo alla crescita) e un aumento del +2% a volume. Geograficamente parlando, «le regioni dell’Area 1 – dichiara Alessandro Cosentino di Nielsen – trainano la crescita della categoria con un trend a valore pari a +9,1% che corrisponde a un incremento di oltre +36 milioni di euro rispetto all’anno corrispondente. Anche le altre tre Aree mostrano dei trend positivi a valore, mentre a volume l’Area 4, prima per peso, è l’unica a registrare una flessione nell’ultimo anno terminante (-2,4%)».
Le capsule trainano la crescita Le capsule sono il principale contributore alla crescita del mondo del caffè con oltre +80,3 milioni di euro di fatturato in più rispetto all’anno precedente. «Questo segmento – spiega Alessandro Cosentino – costituisce il 32,3% della quota valore della categoria, con +4,1 punti di share su agosto 2019, e raggiungono una share volume pari a 9,7%, ovvero +2 punti rispetto all’anno precedente». Bene anche le cialde che mostrano dei trend double digit positivi (+12% a valore, +14,5% a volume). In termini di share, le cialde costituiscono il 4,2% della quota valore e hanno un prezzo medio €/kg di 19,03 euro.
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Cellini, le capsule diventano compostabili Negli ultimi anni l’offerta di capsule compatibili si è moltiplicata in modo esponenziale. Nonostante ciò, Cellini è stata in grado di posizionarsi tra i principali player con una gamma di capsule di elevato valore qualitativo, mantenendo un posizionamento premium in un mercato che si caratterizza sempre di più per politiche di prezzo molto aggressive. Attualmente l’obiettivo primario dell’azienda è il lancio della linea completa delle capsule compostabili: sul mercato è già presente la prima miscela della gamma, composta da caffè certificati Bio e Fairtrade, in capsula compatibile compostabile. «Siamo molto attenti alle novità e ai trend di mercato – dichiara Umberto Durante, direttore generale gruppo Ekaf / Cellini – in quanto le esigenze sia del trade sia dei consumatori risultano sempre più diversificate. Abbiamo infatti realizzato - sia come marchio Cellini sia per i nostri partner private label - soprattutto nel mercato del mono-porzionato, confezioni diverse in termini di size (10, 20, 30, 50), nonché formati speciali per lanci prodotto (ad esempio il 10+1) e per promozioni di grande impatto (maxi confezione da 100 pezzi) e canali speciali».
Il segmento con il peso maggiore continua a essere il caffè macinato normale, nonostante le performance negative dell’ultimo anno che lo fanno diventare il maggior contributore alla decrescita (-5,5 milioni di euro nelle ultime 52 settimane terminanti ad agosto). Il caffè macinato espresso raggiunge un giro d’affari pari a 129 milioni di euro, di questi l’89% deriva da vendite effettuate in distribuzione moderna; il segmento mostra una crescita a valore, anche se inferiore rispetto alla media (+5,7% contro il +6,8% del mercato caffè). Il solubile supera gli 84,3 milioni di euro di giro d’affari ed è il comparto del caffè con la più alta percentuale di vendite a valore sviluppate nei discount (+25%): in questo canale cresce del +9,4% a valore sviluppando oltre +1,8 milioni di euro in più rispetto all’anno corrispondente. Infine, il caffè in grani ha una quota valore pari al DM MAGAZINE 37
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Milani punta sul caffè monorigine La linea Puro di Caffè Milani è dedicata «a chi, invece di bere un caffè in tutta fretta, si prende il tempo di assaporarlo e degustarlo. A loro vogliamo dedicare le nostre attenzioni, caldeggiando un ritorno alla lentezza e al consumo ragionato», afferma Pierluigi Milani, titolare di Caffè Milani di Lipomo (Co). La gamma Puro è nata con sei caffè 100% arabica provenienti dai più prestigiosi Paesi produttori - Giamaica, Guatemala, Etiopia, Papua Nuova Guinea, Brasile, Porto Rico – per poi ampliare l’offerta con nuove referenze: Colombia Antioquia, Galapagos San Cristobal, India Monsoon Malabar, Indonesia Kopi Luwak e Kenya Top Quality. La linea risponde a ogni esigenza di consumo e va dai sacchetti di caffè in grani da 200 g, indicati per bar e ristoranti che vogliono proporre gusti particolari con un consumo rapido del prodotto mantenendo al meglio gli aromi, a capsule e cialde monodose, pensate per quei locali che vogliono offrire comunque varietà e qualità, per arrivare al formato lattina da 125 g o pacchetto da 42 g per chi vuole offrire al consumatore finale la possibilità di prolungare a casa il piacere del buon caffè bevuto al bar.
4,4% e nell’ultimo anno mostra un calo nelle vendite (-4,4% a valore e -7,6% a volume).
Lo scaffale delle capsule compatibili si amplia La continua ascesa delle capsule ha portato i player del settore a investire in questo segmento proponendo nuovi aromi e referenze originali. «Quest’anno – dichiara Nicola Mastromartino, amministratore di Caffè Motta – abbiamo fatto un salto qualitativo cambiando le nostre capsule Nespresso compatibili in plastica con l’alluminio e il compostabile. Inol-
tre, abbiamo lanciato le capsule A Modo Mio caffè in tre gusti, Classico, Arabica e Dec, e Dolce Gusto sia caffè, ovvero Classico, Arabica e Dec, sia bevande, nei gusti Cappuccino, Ginseng, Cortado e Orzo». Lavazza ha inoltre completato l’offerta nei sistemi a capsule per uso domestico con il lancio di una proposta di capsule compatibili con macchine Nescafé Dolce Gusto, articolata in quattro referenze: Espresso Cremoso, Espresso Intenso, Espresso Bio e Cappuccino.
I consumatori apprezzano prodotti sani e naturali Il crescente desiderio da parte dei consumatori di prodotti semplici e naturalmente sani, con ingredienti di qualità e minime lavorazioni che ne preservano le caratteristiche naturali, si riscontra oggi anche nel mondo del caffè. Lavazza ha provato a rispondere a questa esigenza con iTierra! Wellness caffè decerato, disponibile in macinato per moka, in capsule A Modo Mio e in capsule Firma per l’ufficio. Si tratta di una referenza che va incontro alla maggiore attenzione verso i benefici funzionali
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dei prodotti poiché, grazie a una lavorazione particolare, presenta un ridotto contenuto di cere che naturalmente rivestono il chicco; in questo modo si riduce l’acidità, mantenendo inalterati aroma e proprietà del caffè. È, invece, in fase di lancio il caffè Decerato Carraro,
una novità che si rivolge proprio a un target che ha a cuore il benessere e un corretto stile di vita. «Le caratteristiche di alta digeribilità e leggerezza – spiega Giuseppe Zanandrea, titolare e amministratore unico di Caffè Carraro – permettono a questo prodotto di essere interes-
sante anche per chi è poco tollerante verso il caffè. È un caffè che va incontro alle più recenti tendenze che prendono in considerazione nuove abitudini di consumo e nuovi stili di vita».
Una comunicazione diretta e personalizzata Le principali aziende del settore quest’anno hanno scelto di comunicare in modo molto diretto ed emozionale per costruire
Nescafé lancia le bevande vegetali con caffè Nescafé, accogliendo la sempre maggiore ricerca da parte degli italiani di alternative al latte vaccino, ha ampliato la gamma di caffè solubili e caffè in capsula introducendo, anche sul mercato italiano, le bevande vegetali solubili con caffè, al gusto mandorla e avena, naturalmente privi di lattosio e adatti ai vegani. Nescafé Gold Mandorla Macchiato è caratterizzato dal gusto fruttato e dolce tipico delle mandorle, mentre Nescafé Gold Avena Macchiato è la soluzione ideale per chi cerca una bevanda dal sapore delicatamente dolce. In arrivo a fine anno, Nescafé Dolce Gusto Mandorla Macchiato e Nescafé Dolce Gusto Avena Macchiato, bevande vegetali realizzate con una miscela selezionata di chicchi del sud-est asiatico. La prima proposta a base di mandorla si distingue per corpo vellutato e note di caramello risultando ideale per la colazione, la seconda, invece, è contraddistinta da un corpo delicato e dal gusto di cereali.
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una relazione personalizzata e un legame di fiducia con i propri consumatori. A partire da maggio, Lavazza ha infatti lanciato una nuova campagna di comunicazione globale, Good Morning Humanity, trasmettendo un messaggio di positiva ripartenza per una società che dia valore a solidarietà, inclusione e sviluppo sostenibile.
Recentemente il brand ha lanciato anche l’App “Piacere Lavazza”, un mezzo per creare un rapporto sempre più diretto tra il marchio e i consumatori, con una ricca proposta di contenuti e vantaggi. «Il 2020 – spiega Igor Nuzzi, regional director Italia e Svizzera Lavazza – è poi un anno importante per Lavazza Qualità Rossa: in occasione del 50esimo anniversario attiveremo un progetto multicanale e cross mediale volto a raccontare come l’Italia è cambiata negli ultimi 50 anni. Una nuova Italia aperta e inclusiva raccontata da ospiti speciali in un viaggio che attraverserà la penisola dal Sud al Nord». Anche il brand Nescafé a inizio 2020 è stato vicino ai propri consumato-
ri con la campagna “The Message”, incentrata sui valori portanti del marchio: l’importanza di dare significato a ogni momento e alle persone che ci sono vicine. Allo stesso tempo, questa iniziativa pone l’accento sul ruolo del caffè quale facilitatore delle relazioni e occasione unica di arricchimento personale. A ottobre sarà lanciata la campagna “Make your moment”, proseguendo quanto già iniziato con “The Message”, in cui si trasmetterà per la prima volta la nuova big idea di Nescafé incentrata sui momenti di qualità che meritano un caffè, con protagonista Nescafé Classic, prodotto iconico del brand. Il piano di comunicazione 2020, oltre a continuare a supportare Premio, programma fedeltà lanciato a fine 2019 sul sito Ne-
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MERCATI DMM li, con l’obiettivo di trasmettere al consumatore i valori del prodotto in modo accattivante.
scafé Dolce Gusto e sulla nuova App, si focalizzerà sulla gamma di espressi di Ispirazione Italiana. Caffè Borbone continua la sua campagna di comunicazione attraverso le tre leve da sempre scelte per distinguersi e raccontare l’anima dell’azienda: tradizione,
innovazione e sostenibilità. Di recente, però, ha sviluppato, a supporto della strategia comunicativa portante dal forte impatto emozionale, una nuova creatività: un format più smart e fortemente innovativo, declinato sulle principali reti televisive naziona-
I player investono in sostenibilità Responsabilità sociale e tutela dell’ambientale guidano ogni giorno le scelte dei player del comparto. Nescafé persegue questi obiettivi attraverso il Nescafé Plan, un programma lanciato nel 2010 che si fonda su tre pilastri: rispetto per i coltivatori di caffè e le loro famiglie, crescita delle comunità locali e tutela del pianeta. È nell’ambito di questo programma che si inserisce il sostegno
Orzoro festeggia 80 anni Per il brand Orzoro il 2020 è stato l’anno dell’80° anniversario dal lancio della prima miscela genuina di orzo tostato, proposta nel 1940 dalla ditta di surrogati del caffè Ursina Franck. Inizialmente presentato come modificatore del latte destinato alla colazione dei bambini, negli anni Orzoro si è evoluto ampliando la propria gamma di prodotto e aprendosi anche a un target di consumatori adulto e attento alla naturalità degli alimenti. Il marchio festeggia questo importante traguardo con una serie di iniziative, tra cui un concorso che permette di partecipare a un instant win con in palio 80 weekend in strutture selezionate in tutta Italia. Parallelamente, è stata attivata una speciale raccolta punti che consente di usufruire anche di un’ampia selezione di premi certi a tema benessere. Per supportare l’iniziativa “Festeggiare 80 anni fa bene”, il brand ha messo in campo numerose azioni di comunicazione mirate, tra le quali il ritorno in radio con uno spot dedicato alla promozione dell’anniversario e delle novità a esso collegate e una campagna ad hoc sulla pagina ufficiale Facebook di Orzoro.
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all’imprenditorialità lungo l’intera filiera del caffè, attraverso programmi di training dedicati. Ne sono un esempio i progetti realizzati nei paesi di origine del caffè, come in Ruanda dove dal 2015 è attiva una partnership tra Nestlé SA e Sucafina SA con la missione di promuovere una mag-
giore integrazione di donne e giovani all’interno della filiera del caffè. Tra il 2015 e il 2017, il programma ha interessato oltre 5mila coltivatori, di cui 37,3% donne, con l’obiettivo di arrivare a coinvolgere oltre 8mila coltivatrici e coltivatori entro il 2021. Cellini da oltre 70 anni svolge la propria
attività secondo principi di sostenibilità. «Dal punto di vista dell’impatto ambientale – sottolinea Umberto Durante – nel nostro stabilimento utilizziamo energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili e tutti gli astucci e cartoni sono certificati Fsc. Abbiamo ridotto il nostro impatto ambientale partendo dall’eliminazione della plastica monouso all’interno delle nostre sedi e con l’introduzione della capsula compostabile ridurremo drasticamente l’impatto ambientale del nostro packaging arrivando a immettere sul mercato 13mila kg in meno di plastica entro il 2022».n
Caffè Borbone: una crescita sostenibile Dopo un 2019 chiuso con un fatturato pari a 173 milioni, nel primo semestre 2020, Caffè Borbone ha registrato un giro d’affari di 104,1 milioni di euro, in crescita del +21,1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’azienda mostra incrementi importanti soprattutto nell’ambito della Gdo, come sottolinea Francesco Garufi, direttore commerciale retail Caffè Borbone: «Siamo leader in Area 4 nel mondo del monoporzionato e stiamo aumentando la nostra penetrazione nelle aree 3, 2 e 1 Nielsen. A settembre abbiamo raggiunto la quota ponderata di 58 punti e l’obiettivo, ambizioso ma perseguibile, è di arrivare entro fine 2021 a 80 punti di ponderata a livello Italia nel mercato cialde e capsule». Cifre sostenute anche da un approccio fortemente orientato alla sostenibilità, con numerosi progetti messi in campo in nome di una nuova visione green. Tra questi la creazione della cialda compostabile che, oltre a donare un caffè di altissima qualità, preserva il pianeta grazie all’utilizzo di materiali completamente organici rendendo la cialda facilmente smaltibile nell’umido e ideale per la concimazione naturale dei terreni. DM MAGAZINE 47
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MERCATI DMM E-COMMERCE, L’EVOLUZIONE DELL’OFFERTA DEL CAFFÈ… L’istituto di ricerca QBerg ha analizzato l’evoluzione dell’offerta del caffè e delle sue sottocategorie nei siti web dello shop online, confrontando in particolare l’assortimento settimanale pubblicato da Amazon rispetto ai Web Retailer Gd nel periodo da gennaio a settembre 2020. Analizzando la Quota Display Web, la quota espositiva del caffè sul totale delle categorie del largo consumo confezionato (LCC) è stata in media dell’1,83% nel 2020, collocandosi al 19° posto tra le 84 categorie che compongono il panorama dell’LCC. Considerando, però, l’andamento durante l’anno, si nota come la quota abbia notevoli fluttuazioni: il minimo (1,66%) è stato registrato durante il lockdown, mentre il picco massimo, pari al 2,15%, nella terza settimana di giugno, che ha fatto salire il caffè al 16°
…E DELLE SUE SOTTOCATEGORIE Dall’analisi del mix espositivo a livello di sottocategorie, invece, il caffè in cialde/capsule e il caffè macinato coprono oltre il 75% dell’offerta, sia per i web retailer Gd che per Prime Now. L’analisi evidenzia, però, differenti scelte assortimentali: se lo spazio espositivo rappresentato dai prodotti offerti da Prime Now e dalla Gd in termini di caffè macinato è praticamente uguale, Prime Now invece sceglie di sacrificare parte della quota display del mondo cialde/capsule (quasi 5,5 punti percentuali rispetto alla Gd) a vantaggio del caffè solubile (+3 punti rispetto alla Gd) e orzo e sostitutivi (2,5 punti in più rispetto alla Gd). Simile la quota del caffè in grani, e praticamente inesistente quella dei filtri, non presenti in Prime Now. A livello di numero di marche e di referenze uniche presenti, la profondità della Gd rispetto a Prime Now è più ampia, sia in termini di brand (66 Gd contro 43 di Prime Now), che di prodotti unici offerti (797 Gd contro 354 Prime Now).
posto. Se si confronta Amazon Prime Now e i Web Retailer Gd, considerando tutte le proposte di caffè pubblicate nell’e-commerce, si evidenzia che il peso della quota media dei web retailer Gd è tre volte quella di Amazon. Ad azione della Gd corrisponde un’altrettanta reazione di Amazon: la politica espositiva di Amazon, almeno per quanto riguarda il caffè, sembra in modo non casuale seguire quella della Gd, ma in totale controtendenza.
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RETAIL INNOVATIONS DMM Caso in anteprima dalla ricerca internazionale ‘Retail Innovations 15’
Area chiave: Omni-Experience Tendenze complementari: Servizio 360°; Responsible-Experience
Ikea
Francia, Parigi
Fra i numerosi nuovi concept che Ikea sta lanciando in Europa quello di Parigi si distingue per il focus sul servizio e sulla responsabilità Info chiave Info chiave Omni-store 2019: apertura 5.400 mq 29 ambienti 4.200 prodotti in esposizione 1.500 disponibili per l’acquisto in negozio Ikea 1958: prima apertura (Svezia) 422 negozi 50 Paesi 38,8 mld € fatturato 2018 200.000+ collaboratori 50 DM MAGAZINE
RETAIL INNOVATIONS DMM
Il nuovo concept aperto di recente a Parigi, oltre ad avere una superficie ridotta – solo un terzo rispetto a quelle standard francesi – propone un nuovo layout: nessun percorso obbligato in negozio, quasi nessun prodotto self-service e nessuna divisione tra accessori e mobili. In questo modo, Ikea La Madeleine valorizza l’approccio ispirazionale, con il mix & match di 29 ambienti; inoltre il negozio enfatizza l’integrazione con i canali digitali, il servizio e la responsabilità. Omni experience L’omni-store offre l’ormai consolidato modello di fruizione fluida e flessibile per i clienti. 4.200 i prodotti esposti, solo 1.500 disponibili per l’acquisto immediato, gli altri (esposti) possono essere ordinati direttamente online tramite un tag. Vari schermi dislocati nel negozio danno accesso a tutto il catalogo online e i collaboratori sono dotati di device tech per supportare i clienti nella verifica degli stock, della situazione degli ordini, ecc. Le consegne avvengono in negozio o a casa, con un servizio rapido e la disponibilità di montaggio grazie alla partnership con la start up Task Rabbit.
Servizio 360° Il focus del concept è quello di espandere le relazioni con i clienti: sono molto più sviluppati i servizi come gli appuntamenti con gli esperti Ikea specializzati (nei vari reparti come le cucine, ecc.). Il negozio diventa anche il luogo dove poter imparare, ogni settimana infatti vengono proposti ben quattro laboratori. Responsible experience Il rispetto dell’ambiente e del sociale fanno parte del DNA storico e della cultura Ikea. In questo negozio alcuni servizi traducono in pratica questi valori, come la consegna in bici, il ritiro di mobili da smaltire e – soprattutto – la possibilità di ‘rinnovare’ alcuni prodotti. Commento finale Kiki Lab Ikea Madeleine è stato progettato per rispondere alle aspettative dei clienti che vivono in città, basandosi su tre concetti chiave: ispirazione, efficienza e servizio. L’azienda sta dimostrando con coraggio che è possibile innovare, con successo, anche gli aspetti più consolidati del proprio modello di business e di retail experience proposta, come quello del percorso obbligato. Sfida: riuscire a consolidare la percezione di Ikea come partner di prodotti di qualità.n Autore: Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab Ebeltoft Italy
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Fateli scegliere! Loro sanno cosa vogliono.
Prova i Paté monoprotein con frutta della linea Special Dog Excellence, formulati senza cereali e con un’unica fonte proteica animale. Ricette senza coloranti e conservanti aggiunti. CERCALI NEI NEGOZI TRADIZIONALI, SUPERMERCATI E IPERMERCATI.
DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
APPlichiamoci anche in altri campi Le idee migliori spesso arrivano traendo ispirazioni da settori paralleli, ovvero la contaminazione.
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ome promesso torniamo a vedere qualche caso d’utilizzo di app, e più in generale di mobile provando a non limitarci agli usi più classici visti fino a ora. Voglio condividere qualche applicazione diversa, per spronare a pensare in maniera creativa e andare oltre il pensiero tradizionale, dove uso il mobile per selezionare prodotti, pagare o gestire una carta fedeltà. Facciamolo anche lasciando il settore della grande distribuzione organizzata per correre nel mercato delle scarpe sportive. Qual è uno dei problemi principali nell’acquisto di calzature, incluso quelle da corsa? Scegliere la taglia
giusta. Sbagliarla, oltre a creare insoddisfazione nel cliente, comporta un elevato numero di resi con costi per il retailer. Un problema concreto e costoso. Per questo motivo Nike ha lanciato Nike Fit, un app dove il cliente può effettuare una scansione dei propri piedi e con l’analisi di 13 punti morfologici ricevere un’indicazione precisa. L’app ovviamente funziona da casa e può essere utilizzata prima di un acquisto in e-commerce. Se, però, il cliente entra in un Nike store l’app può interagire con uno specifico tappeto per dare consigli personalizzati basati anche
sulla camminata. Un’applicazione molto verticale, che ho scelto perché, anziché partire dall’assioma tradizionale, nasce per rispondere a un’esigenza della clientela. Quali sono i corrispettivi per un supermercato? Quali problemi posso risolvere ai miei clienti o potenziali tali?
B
uttiamo ora uno sguardo nel mondo della moda. Net-A-Porter pubblica un magazine cartaceo: Porter. L’app del brand ha la capacità di interagire con la rivista fisica, i clienti possono scannerizzare le pagine per acquistare i prodotti che sono presenti sulla carta. Se, inve-
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www.marca.bolognafiere.it COMITATO TECNICO SCIENTIFICO MARCA 2020
blickdesign.it
MOLTIPLICA LE TUE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS
DIGITAL CLUB/RETAIL DMM direttamente dal concessionario, per esempio. Anche in questo caso la chiave è partire dall’esigenza dell’utilizzatore e capire come la tecnologia possa poi risolvere un problema.
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ce, fanno la scansione di un annuncio pubblicitario possono visitare il sito di quella marca. Secondo i dati forniti da Net-A-Porter, il 78% dei lettori della rivista usa la app scannerizzandola. Un numero molto elevato che testimonierebbe come i clienti apprezzino tale funzionalità. Questo dovrebbe far riflettere tutte quelle insegne, non necessariamente fashion, che hanno un magazine per i propri clienti, penso anche a molte catene della gdo.
perché, oltre a servire per capire se un determinato prodotto “ci sta” in un ambiente per le sue dimensioni, visualizzano anche se “ci sta” dal punto di vista estetico.
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’ambito della realtà aumentata non è confinato al mondo dell’arredo, esistono applicazioni per configurare e allestire virtualmente un’autovettura
acilitare la vita al cliente vuole spesso dire facilitarne l’acquisto, e magari abbassare i costi di gestione come nel caso dei resi per Nike. Nel mondo della grande distribuzione organizzata ci sono anche qui casi di uso o di funzionalità laterali che aiutano il cliente. Fra le più immediate mi viene in mente la gestione della lista della spesa integrata con l’app dell’insegna. Sono convinto si possa andare oltre. Per capire le necessità dei propri clienti bisogna osservarli, anche qui il digitale aiuta molto, poiché ci consente di raccogliere grandi quantità di dati, e questo potrebbe essere il punto di partenza per le prossime riflessioni.n Paolo Pelloni Digital Club/Retail
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a realtà aumentata è un altro settore dove si possono trovare diversi spunti, i più salienti arrivano dal mondo dell’arredamento. Se la app della Nike deve aiutare il proprio cliente a capire se la scarpa calzerà bene il suo piede, quella di Ikea deve a sua volta visualizzare come quel divano calzerà nel salotto. Questo tipo di applicazioni sono sempre più diffuse in questo settore DM MAGAZINE 55
CUSTOMER DMM
CEx: perché è strategica e quali supporti ha dalla tecnologia? Ogni anno incrementa di rilevanza l’importanza del customer service e della customer experience (CEx). Forrester ci riporta che il 72% degli uomini d’affari dicono che è la loro priorità.
V
arie fonti di ricerca e consulenza riportano che le società che non affrontano in modo organico e profondo la customer experience hanno perso e perderanno enormi quantità di denaro e quote di mercato. In una società customer centered che richiede sempre di più customer intimacy, è impensabile non considerare strategica la CEx. Peraltro puntualizziamo una differenza di forma e sostanza nella comprensione della differenza tra customer service e customer experience.
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l customer service è il servizio clienti di una
marca (retailer, servizio, industria e di qualsivoglia livello di architettura, di equity… ) e per sua genesi è nato come servizio di assistenza dell’azienda verso i clienti finali (o in casi industriali cliente intermedi o rivenditori). Alcuni esempi di attività customer service - o care - possiamo annoverarli tra le richieste di chiarimenti, informazioni su acquisto prodotto o servizio, spedizione, garanzia pagamento ecc.
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a customer experience è tutt’altra cosa: è la somma di esperienze, emozioni, vissuti e ricordi che un cliente ha maturato nella sua interazione con il Brand in tutte le sua fasi del
CUSTOMER DMM ciclo di vita. L’esperienza consente di raggiungere pubblici diversi, seguirli nell’attuale mondo (mobile, fluido, social, multicanale, glo-cal) e riuscire ad attirarli verso il Brand, servizio o prodotto. Permette di raggiungere risultati tangibili (e intangibili), ritorni economici, include il customer care ma va oltre. La CEx (o CX) rappresenta la sequenza di interazioni che avvengono tra una persona e un brand, attraverso una serie di punti di contatto (touch point) che attraversano la Customer Journey. Le interazioni generano impatti cognitivi, affettivi, emotivi, attitudinali, comportamentali, sensoriali.
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iamo nell’Era del cliente, ovvero un contesto che ha visto cambiare ambiente socio economico, affermarsi di tecnologie digitali, mobile e social media e ha accelerato il trasferimento di potere decisionale dall’azienda al cliente, che diventa il vero protagonista dell’esperienza di acquisto. Oggi sono le aziende che devono anticipare “sogni e bisogni” dei clienti per entrare in sintonia profonda con loro. La customer experience significa progettare, realizzare e monitorare tutto l’eco sistema di esperienza che il cliente avrà con la marca di qualsiasi settore merceologico.
I
l cliente sviluppa consapevolezza, esprime un bisogno, scopre i prodotti e servizi che lo soddisfano,
è attratto da questi ultimi, matura aspettative verso il brand, interagisce con esso attraverso svariati punti di contatto e molteplici canali.
che e umane per raggiungere l’obiettivo di avere una marca all’altezza delle attese e delle richiesta del cliente finale. Le nuove aspettative sono tutto.
L
IL VALORE E L’ESPERIENZA DATA AL CLIENTE FINALE BATTONO IL PREZZO. Il valore intangibile - ma anche tangibile - della Customer Experience è estremamente elevato. Deloitte ha elaborato un report che mostra i risultati economico finanziari di mix tra assortimento e customer experience. Si evince una crescita dell’indice CAGR dl 12,6%. Anche le società che desiderano posizionarsi sul basso prezzo devono tenere in stretta considerazione la customer experience (e prima il customer service). E’ una grande opportunità abbracciare la CEx proprio perché anche i piccoli retailer possono competere con i grandi Retailer.n
a customer experience deve pertanto fare attenzione ai trend “annuali” che aggiornano l’aderenza al cliente finale. Ne riportiamo alcuni: IL SERVIZIO AL CLIENTE SEMPRE PIÙ RILEVANTE. Ormai è teoria consolidata che l’incremento di customer service e successivamente di customer experience apporti incrementi di conoscenza, consapevolezza, presenza fisica o digitale, loyalty, cross and up selling e finally sales. Ovviamente, l’incremento di servizio alza le aspettative (che si sono già alzate a seguito di player globali e locali come Amazon, che genera per tutti i nuovi parametri di riferimento). La buona notizia è che le società (retail, servizi, produzione ecc.) stanno sempre più ponendo attenzione al tema CEx, investendo risorse economi-
Marco Zanardi Presidente Retail Institute e Partner Beready
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MERCATI DMM
Farine e preparati per dolci conquistano gli italiani
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MERCATI DMM Il comparto, nell’anno terminante a settembre, ha registrato un aumento a valore del +32,9% rispetto all’anno precedente con un giro d’affari che supera di poco i 642 milioni di euro. L’emergenza sanitaria ha sicuramente contribuito alla performance positiva di farine e ingredienti per dolci portando al consolidamento dell’impastare e del “fare in casa”.
N
ell’anno terminante a settembre 2020 (dati Nielsen, totale Italia: Iper+Super+Liberi Servizi+Discount), le vendite delle farine e ingredienti per dolci (prodotto confezionato peso imposto) nella grande distribuzione ha registrato un aumento a valore del +32,9% rispetto all’anno precedente con un giro d’affari che supera di poco 642 milioni nel periodo in analisi (fonte: Nielsen Market*Track, AT 27/09/20). «Per quanto riguarda i singoli segmenti – spiega Vincenzo Esposito di Nielsen – risultano in crescita sia le farine con +35,9% a valore, sia gli ingredienti per pasticceria con +29,8% a valore. In
generale, assistiamo a un aumento dei prezzi medi, ovvero +2,6 €/ Unit, e a una diminuzione della pressione promozionale, -3,9 punti percentuali, che in media sul totale Italia è pari al 10,9% dei pezzi venduti».
Aree e superfici distributive La percentuale maggiore dei valori è generata dall’Area 1 (28%), seguita dalle aree 4, 3 e 2. La crescita delle farine e ingredienti per dolci si riscontra in tutta la Penisola, con performance superiori al 30% a valore in tutte le Aree. Le superfici distributive principali per questo segmento sono i supermercati, dove si realizza il 45% dei valori. Sempre in termini di sales location seguono gli ipermercati con il 23% dei valori. Il trend positivo della categoria è trainato proprio da questi due canali con un contributo alla crescita a valore rispettivamente del +15,9%
e +6,8%. Risulta comunque rilevante anche l’apporto dei discount (+4,5% a valore) e dei liberi servizi (+5,8% a valore).
L’effetto lockdown Durante il periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 abbiamo assistito a un cambiamento sostanziale delle abitudini di acquisto e di consumo con un grande consolidamento del “fare in casa” e dell’impastare. «Nei mesi interessati dal lockdown – spiega Beatrice Bassi, responsabile comunicazione e marketing Molino Spadoni – abbiamo registrato un forte incremento delle vendite sia delle farine classiche sia dei nostri preparati, dai più tradizionali, come il preparato Torte Leggere con farina di grano tenero 00, amido e fecola, a referenze più innovative come la Farina che lievita con farina 00 e agente lievitante già miscelati per realizzare preparazioni dolci e salate». Ar.pa Lieviti ha evidenziato uno sprint
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VERSATILI E FACILI DA LAVORARE, LE MISCELE PERFETTE PER OGNI RICETTA.
farine senza glutine Schär IL NOSTRO MEGLIO PER VOI
MERCATI DMM
importante della Gdo durante il lockdown con un aumento degli acquisti del Lievito secco attivo, mentre le tipologie merceologiche che hanno dato i migliori risultati nel primo semestre sono state il Lievito per dolci, lo zucchero vanigliato, la vaniglia, il cacao amaro e la fecola di patate. Per appagare il bisogno degli italiani di mettere le mani in pasta alcuni player del comparto si sono prontamente attivati implementando la propria offerta. «Per soddisfare le esigenze dei consumatori – dichiara Chiara Rossetto, amministratrice delegata Molino Rossetto – abbiamo aumentato i formati di alcuni dei nostri prodotti più richiesti, come nel caso del nuovo pack di Farina di grano tenero “00” disponibile nel maxi formato da 1,5 kg, sanificabile, confezionato in ATM (in assenza di ossigeno) e perfettamente sigillato, che assicura assenza di dispersioni a scaffale e durante il trasporto e una shelf life
maggiore, pari a 24 mesi. Inoltre, la Farina d’Avena, tra i nostri prodotti più venduti, è passata da 400 a 900 g, mentre la Farina W330 è stata proposta nel formato da 1 kg. Con la stabilizzazione dei consumi in Fase 2, la linea di referenze sanificabili si è inoltre arricchita di Farina Manitoba e Farina Integrale 100% grano italiano, entrambe da 1 kg».
La riscoperta di prodotti meno raffinati I consumatori sono oggi alla ricerca di farine meno raffinate e altamente versatili in cucina. Proprio per questo Molino Spadoni ha introdotto
sul mercato la Farina di Grani Antichi Italiani macinata a pietra, una referenza utilizzabile in diverse preparazioni e caratterizzata da texture e colore più grezzi. Il prodotto è nato per esaltare le varietà di grano italiano del passato, puntando sull’italianità e sull’autenticità della materia prima, e su un tipo di lavorazione artigianale che rimanda alle origini dell’arte molitoria. Un’altra novità del brand è la Farina Grezza, una miscela con farina tipo 1 macinata a pietra 100% italiana con l’aggiunta di germe di grano e crusca
Ruggeri propone referenze con proprietà benefiche Ruggeri-Laboratorio Italiano Farine, dal 2004 azienda di riferimento nella commercializzazione di farine, lieviti e preparati per pane, pizza e dolci, punta sempre di più su prodotti ricchi di proprietà benefiche per l’organismo. Una delle ultime novità, infatti, è la Farina di Avena, una referenza a base di avena, cereale molto ricercato per le sue qualità nutrizionali e ampiamente utilizzato da chi segue uno stile di vita attivo e attento al benessere. Questa farina, in confezione da 400 g, è ad alto contenuto di fibre e fonte di proteine ed è perfetta per ricette di panificati e dolci, in particolar modo per la realizzazione di pancakes.
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Il segreto per una lievitazione perfetta?
DA OGGI È RACCHIUSO NELLE NUOVE CONFEZIONI SALVA-FRESCHEZZA! Coperchio apri e chiudi per una conservazione ottimale
Sistema easy peel off per una pratica apertura Cartoncino alluminato per proteggere dalle fonti di luce e dall’ingresso di aria
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La scatola con sistema di apertura facilitato diventa vassoio, per un’ordinata disposizione a scaffale ad alto impatto visivo
Ciò che ha valore va conservato con cura. Da oggi, tutta la gamma lieviti Ruggeri è disponibile anche nella nuova confezione in paper canister, per una freschezza che dura più a lungo. Alla Pasta Madre essiccata, declinata anche nella versione Bio, si aggiunge il Malto Tostato con potere lievitante per pani scuri: i più amati di sempre, per pani, pizze e focacce dal risultato impeccabile.
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MERCATI DMM
a foglia larga. «Questa referenza – spiega Beatrice Bassi – è frutto di una ricerca molto impegnativa e rappresenta una proposta unica sul mercato. Ha un alto tasso di servizio, come tutte le miscele pronte all’impiego, ed è insieme anche un prodotto che rientra nel segmento degli arricchiti di materie prime in grado di conferire un plus salutistico alla referenza». Nella stessa direzione anche Molino Pasini con la Linea Primitiva, gamma ideale per panificazione e pasticceria composta da Primitiva Tipo 1, Primitiva Tipo 2 e Primitiva Integrale. La referenza è realizzata a partire da una selezione di grani pregiati macinati a tutto corpo, per far riscoprire il gusto e il profumo “di una volta”. Molto ricca di fibre, proteine e minerali che conferiscono ai prodotti realizzati un sapore e un aroma unici nel loro genere. Tra le farine
più apprezzate di Ruggeri, invece, c’è ‘arifa’, una farina biologica con farina di farro spelta e farina di tipo 1, molto versatile e quindi ottima anche per la preparazione di dolci. A seguire, la farina di Farro Spelta e la farina di Grano Saraceno.
Spazio a ingredienti e preparati ad alto contenuto di servizio I preparati per dolci sono molto graditi dai consumatori per l’alto contenuto di servizio che li caratterizza. Per quanto riguarda Ruggeri «tra i preparati per
dolci – spiega Roberto Pregnolato, direttore commerciale e marketing di Ruggeri – stanno performando bene sia i due preparati Dolce Paradiso, disponibili nelle versioni classica e al cacao, sia i mix completi della linea Amordolce, nelle varianti
DR. SCHÄR LANCIA IL MIX-C PER BISCOTTI E TORTE Lo scaffale dei preparati per dolci senza glutine si arricchisce con una novità firmata Schär: il Mix-C, una miscela specificamente studiata per preparare biscotti e torte. La nuova referenza permette di ottenere impasti senza grumi e facili da lavorare e contiene ingredienti senza glutine per natura, di alta qualità nutrizionale, come la farina di lenticchie che apporta fibre e proteine vegetali. Oltre a essere gluten free, Mix-C è anche senza lattosio, rispondendo alle esigenze di chi soffre di disturbi correlati al consumo di glutine e lattosio.
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MERCATI DMM
L’innovazione non si ferma Nell’ambito degli ingredienti per pasticceria, cameo ha da poco lanciato una nuova referenza di Cacao amaro con il brand Paneangeli, intercettando un segmento di mercato potenziale. «Il nostro nuovo prodotto – dichiara Camilla Rota, trade marketing manager di cameo – offre ai consumatori un contenuto di servizio nettamente superiore rispetto a quanto è presente nel mercato con una confezione che permette un dosaggio corretto per l’utilizzo del cacao sia come ingrediente in una preparazione sia come decorazione finale di un dolce». Paneangeli conferma il suo desiderio di essere ogni giorno vicino ai consumatori che sperimentano ai fornelli con una nuova campagna di comunicazione dove il brand si pone come magico alleato di tutti i consumatori, a prescindere dalle loro esperienze, abilità e preferenze in cucina, sia a livello di ingredienti utilizzati che di attrezzature, al fine di realizzare ottimi dolci. Proposte innovative anche per Italcanditi: «I prodotti verso i quali riscontriamo maggiore interesse e propensione – spiega Lorenzo D’Incecco, direttore commerciale Italcanditi – rispondono fondamentalmente a due requisiti: qualità e innovazione. La capacità di proporre ricette sempre più naturali con etichetta pulita e offrire soluzioni tecnologiche innovative garantiscono differenziazione e successo». L’assortimento dell’azienda comprende numerosi ingredienti per la pasticceria spaziando dalla frutta candita alle creme per la farcitura di dolci, dalle marmellate e composte ai preparati per yogurt e gelato, fino ad arrivare ai marron glacé.
classica e con frutti di bosco. I mix della linea Amordolce sono perfetti per preparare muffin, plumcakes e pancakes, grazie anche a un recente perfezionamento della ricetta che abbiamo messo a punto. Rispetto alle farine, i preparati completi per dolci sono cresciuti di più, in virtù dell’alto contenuto di servizio: riducono i tempi e semplificano i processi di preparazione assicurando nello stesso tempo qualità e risultato professionale». Barilla è
presente nel comparto con la Miscela per Torte Mulino Bianco, un mix di farina di grano tenero tipo “00” e amido di frumento (per il 30%), che rende il prodotto particolarmente adatto alla preparazione di dolci, non solo soffici torte, ma anche crostate e biscotti friabili. Il prodotto, in commercio già da qualche anno, oltre a essere stato di recente oggetto di restyling a livello di packaging, è stato anche protagonista di un riscoperto interesse grazie alla sempre maggiore
passione per la cucina da parte di molti consumatori.
Senza glutine con gusto Il segmento gluten free si amplia con nuove proposte sfiziose che riescono a garantire alte prestazioni e un ottimo profilo nutrizio-
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nale grazie alla costante ricerca che sta alla base di ogni referenza. «Le nostre farine in generale stanno dando risultati soddisfacenti – afferma William Galletti, head of sales Gdo Italia Schär, azienda leader nella nutrizione senza glutine – perché consentono di ottenere ottimi risultati nella ricettazione: in particolare, le farine più apprezzate sono quelle dotate di una miglior resa in termini di facilità di manipolazione degli impasti». L’assortimento di farine del brand copre le diverse esigenze della giornata e comprende sia specifici mix diversificati in funzione
delle differenti preparazioni, quale ad esempio Mix-B per il pane e i lievitati, sia mix estremamente versatili come Mix-It! Universale. Anche Sarchio è presente nel segmento senza glutine con alcune referenze, come il Mix per dolci, che va ad aggiungersi al Mix per pane e al Mix per pane integrale. Si tratta di proposte biologiche, gluten free, naturalmente prive di lattosio e ricche di fibre, confezionate in pack a base di materiali green e 100% riciclabili nella carta, contrassegnate dal claim “I Love My Planet”. In particolare, il Mix per dolci è ideale per realizzare ogni tipo
di ricetta dolce: dalle torte lievitate ai biscotti, dalla pasta frolla alle classiche ciambelle. Ar.pa Lieviti ha invece recentemente lanciato il Mix di farine senza glutine, un prodotto molto versatile che può essere utilizzato per la realizzazione di paste brisée, biscotti, pancakes, ma è perfetta anche per pane, focacce e preparazioni salate. «L’innovativa miscela – sottolinea Carla Gherardi, presidente di Ar.pa Lieviti – presenta caratteristiche nutrizionali ideali per un’alimentazione sana ed equilibrata: contiene
Inalpi valorizza la filiera corta e certificata Tra gli ingredienti per la pasticceria, il burro è sicuramente un elemento chiave. Lo sa bene Inalpi, azienda lattiero casearia di Moretta (Cn), che offre ai consumatori il Burro di Filiera Latterie Inalpi da panna di centrifuga da latte 100% di filiera corta e controllata. Un prodotto sinonimo di trasparenza, anche grazie al pack da cui si può risalire alla stalla di provenienza del latte con il quale è stata realizzata quella singola confezione di Burro di Filiera. Un’altra formulazione è il Burro Chiarificato Latterie Inalpi, burro da panna di centrifuga da latte 100% piemontese di filiera corta e certificata, con il 99,8% di materia grassa e naturalmente privo di lattosio. Un prodotto particolarmente indicato in cottura per l’elevata resistenza alle alte temperature e quindi apprezzato nell’industria dolciaria, ma anche in cioccolateria. In cucina può essere utilizzato per la preparazione di ottimi dolci, ma anche per leggerissime fritture o per approntare salse o creme. Ed infine il Burro Tecnico Latterie Inalpi, creato grazie a un moderno impianto di cristallizzazione dal quale si ottiene un prodotto dalle caratteristiche uniche, con un grado di plasticità che lo rende ideale per la realizzazione di croissant e sfoglie.
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MERCATI DMM un’elevata percentuale di farina di teff, esclusivamente integrale, che possiede una quantità di crusca superiore rispetto ad altri cereali, contribuendo, così, alla quotidiana regolarità intestinale. Il Mix è anche ricco di calcio, vitamine, aminoacidi e inulina, un prebiotico che, associato ad un corretto stile
di vita, aiuta l’organismo a ridurre l’assorbimento di colesterolo».
I consumatori apprezzano la versatilità Il mondo delle farine lascia spazio alla creatività dei consumatori in cucina, poiché spesso una farina è indicata per la preparazione di diverse ricette, da quelle dolci a quelle
Molino Casillo, un rebranding nel segno del futuro Molino Casillo, azienda pugliese che dal 1958 produce e commercializza farine e semole di qualità, ha intrapreso un progetto di rebranding che guarda al futuro: un progetto strutturato che comprende una nuova strategia di business e un nuovo posizionamento, un piano di comunicazione integrato all’insegna dell’innovazione e del digital, un nuovo logo, nuove miscele di farine 100% grano italiano e packaging rinnovato e sostenibile e un importante testiomonial Luca Argentero. “Con questo progetto – afferma Francesco Casillo, presidente e ad Molino Casillo – vogliamo fare un importante passo entrando a tutti gli effetti nel mondo della marca attraverso un importante percorso di brand identity, sia nel mercato del retail sia in quello artigianale dei professionisti. Abbiamo lavorato per costruire un brand forte e nuovo, prendendo spunto sempre dal nostro passato, fatto di esperienza e qualità”. Le nuove linee di farine e semole Molino Casillo – spiega Vito Maurogiovanni Direttore Commerciale - fanno parte di una nuova gamma di prodotto, premium e superpremium, ampia e diversificata, composta da 5 linee distinte 100% grano italiano per il mercato consumer e seguiranno altre 8 linee per il settore professional. Tutti i nuovi pack - spiega Antonella Tota - Responsabile Marketing di Molino Casillo - sono realizzati con carta certificata FSC proveniente da fonti forestali gestite responsabilmente, completamente riciclabile. Inoltre la nuova immagine è all’insegna della linearità, della pulizia e della semplicità. Colori pastello con tocchi creativi ‘innovativi’ che danno al nuovo pack system una forte riconoscibilità”.
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salate, consentendo una grande sperimentazione. In questo senso, Molino Rossetto sta lavorando al restyling della linea di farine di mais in un’ottica di attrattività che permette al brand di creare una macchia a scaffale altamente riconoscibile per i consumatori e di trasmettere la versatilità di un prodotto il cui utilizzo può andare al di là della realizzazione della polenta classica, intercettando così anche un target giovane e creativo. Anche Molino Nicoli è presente nel segmento delle farine di mais con una serie di prodotti. Tra le farine gialle per polenta, l’azienda ha raccolto un particolare apprezzamento per Integra, referenza realizzata “come una volta” con solo granturco integrale con fibra e germe (100%), coltivato nelle valli e nella pianura bergamasca, da filiera controllata di origine italiana.
Crescono gli investimenti nel digital Puntare su una comunicazione integrata con una particolare attenzione per il mondo digital sembra essere una strategia vincente per le aziende del comparto per aumentare la propria visibilità e fortifi-
MERCATI DMM care il rapporto con i consumatori. «Supportiamo le attività di Schär – spiega William Galletti – con strumenti di comunicazione integrata per una visibilità completa, concepite anche tramite l’utilizzo di nuovi touchpoint e sempre più in partnership con le insegne. Il tutto rafforzato da una comunicazione digital costante tutto l’anno e intensificata in specifici periodi. Per offrire ai nostri consumatori suggerimenti qualificati di utilizzo delle nostre farine, abbiamo sviluppato un ricettario, in collaborazione con lo chef Antonio Paolino, che contiene ricette gluten free dolci e salate, indicate sia per preparazioni quotidiane sia per ricorrenze speciali». Oltre a presidiare i canali tradizionali, Ruggeri sta dando una forte spinta alla comunicazione online, coinvolgendo foodblogger, potenziando gli spunti creativi nell’utilizzo dei propri prodotti e mettendoli a disposizione del consumatore per realizzare ottime preparazioni casalinghe.
L’importanza della sostenibilità L’attenzione alla salvaguardia ambientale e la sensibilità verso un tema tanto attuale si concretizzano non solo nella proposta di prodotti sostenibili nelle ricettazioni e nei packaging, ma anche nella costruzione di un sistema virtuoso che coinvolge numerosi aspetti. Inalpi, con il piano investimenti 2021-2025, abbraccia a pieno titolo i Sustainable Development Goals, i 17 obiettivi previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu e sottoscritti dai 193 Paesi membri, che costituiscono un appello all’azione per porre fine alla povertà, migliorare la salute e l’istruzione, ridurre le disuguaglianze e proteggere il nostro pianeta con iniziative sostenibili che rispettano l’ambiente. «La filiera corta e certificata del latte – fanno sapere dall’azienda – è il principale riferimento a cui guardare per riconoscere quei valori e quegli obiettivi sui quali l’Agenda pone
la propria attenzione. Una filiera basata su un protocollo, sottoscritto da ogni conferitore, i cui cinque pilastri fondanti attribuiscono valore fondamentale alla qualità della materia prima prodotta, al benessere animale, all’impatto ambientale, all’agricoltura e al rispetto dei diritti umani e dei lavoratori». Il tema della sostenibilità riveste carattere di centrale importanza anche in Italcanditi/Vitalfood. «Dal 2009 – dichiara Lorenzo D’Incecco, direttore commerciale di Italcanditi – abbiamo costruito un sistema virtuoso per produrre energia da fonti rinnovabili. Distribuiti su una superficie di 4mila mq, i pannelli fotovoltaici ci forniscono 400 Kw al giorno di energia, mentre dal biogas recuperato dalla depurazione di acque reflue ricaviamo altri 500 Kw di energia al giorno. Inoltre, abbiamo aderito al progetto “The Global Contact”, programma istituito dalle Nazioni Unite per la salvaguardia del nostro pianeta attraverso la sostenibilità».n
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TECHNORETAIL L’UNICA TESTATA DOVE TECNOLOGIA E RETAIL SI INCONTRANO
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IMPRESE DMM
LAGO GROUP: 4 milioni di euro per finanziare una crescita sostenibile Intesa Sanpaolo promuove lo sviluppo di una economia sostenibile intrapreso dall’azienda specializzata nel dolciario.
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a crescita sostenibile è al centro del progetto di sviluppo di Lago Group, finanziato da Intesa Sanpaolo con circa 4 milioni di euro, che prevede due obiettivi di miglioramento ESG (Environmental, Social, Governance).
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l primo è riferito alla quota di energia elettrica dotata di Garanzia di Origine, mentre il secondo riguarda il numero di ore di formazione da dedicare ai propri dipendenti sui temi di sostenibilità sociale e ambientale.
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ago Group è un’impresa fondata nel 1968, che da più di 50 anni opera nel settore dolciario ed è radicata nel territorio veneto sviluppando un fatturato di oltre 52 milioni di euro e impiegando 165
dipendenti. Da alcuni anni ha abbandonato progressivamente l’utilizzo dell’olio di palma, utilizza solo nocciole italiane e ha sempre avuto un occhio di riguardo al territorio, ai dipendenti ed all’ambiente.
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’attività internazionale di Lago Group inizia nei primi anni 90, ma è nel 2002 che inaugura l’attuale divisione export che, ad oggi, conta su più di 25 milioni di euro di fatturato annuo, circa 90 Paesi serviti nel mondo e con una filiale commerciale negli Usa. Intesa Sanpaolo ritiene fondamentale promuovere lo svilup-
po di una economia sostenibile, favorendo lo sviluppo di tale cultura in particolare nelle pmi, riconoscendo la rilevanza degli investimenti che vengono inquadrati nei tre criteri guida, denominati ESG. Il finanziamento S-Loan, che premia i comportamenti virtuosi in ambito sostenibilità, sostiene le esigenze di medio-lungo termine delle pmi, con condizioni dedicate agevolate, grazie alle riduzioni di tasso che saranno riconosciute al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG.n DM MAGAZINE 71
REAL ESTATE DMM
Promesse di rivoluzione
nell’Immobiliare, e non solo
Partiamo dall’ultimo Forum di Scenari Immobiliari, concludendo con la Relazione della Commissione Bilancio della Camera sulla individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund di ottobre 2020, per cercare una ideale linea di tendenza riferita al settore immobiliare.
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cenari, nell’Outlook 2021, offre la fotografia di un settore in difficoltà dopo lo sconquasso creato dalla pandemia, con dati attuali migliori del previsto e “rimbalzi importanti” per l’anno venturo. Anche gli altri report snocciolano dati, delineano tendenze e forniscono indicazioni su quali rami godono di migliore salute (la logistica) e quali della peggiore (il commercio). Rischiamo di essere storditi dalla girandola di numeri che sempre più ci circonda, con contributi
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destinati a un repentino oblio. L’attenzione volge verso una ripresa economica da esplicitarsi prima nel recupero di quanto si è perso, qualunque sia il dato esaminato.
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a posta in gioco è rilevante: il settore immobiliare in Italia ha pesato nel 2018 per il 19,9% del Pil. È pertanto essenziale focalizzarsi sul percorso per arrivare a tale ripresa, nell’ambito di una politica economica sempre più interdipendente con le Isti-
tuzioni europee e nell’attuale contesto di grande incertezza.
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legittimo guardare allo stato moderno quale organismo impegnato a incidere direttamente sull’economia del suo territorio. In tal senso usiamo come riferimento gli strumenti di finanza pubblica contenuti, fra gli altri, nei Def, Legge di Bilancio e nei più recenti Pnrr, Mes, Recovery Fund.
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i invocano misure rivolte alla rigenerazione urba-
REAL ESTATE DMM
na con pregevoli proposte di leggi coordinate e strutturate e meno legate all’emergenza dei decreti o, in altri casi meno convincenti, con richieste di una generica centralità per il settore immobiliare.
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ben vedere, le misure dispiegate o programmate nei richiamati documenti sono già previste in larga misura per la rigenerazione urbana e in generale per il
settore immobiliare e delle costruzioni. Su tutte, fra le prime la riqualificazione energetica degli edifici e fra le seconde quelle ricomprese in una ambiziosa «strategia nazionale per le aree urbane, incentrata sui principi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, rigenerazione urbana senza consumo di nuovo suolo»; da attuare con il Debito Pubblico grandemente finanziato dalla Bce (gli sforamenti del vincolo di bilancio sono temporaneamente consentiti dall’Ue), con il Recovery Fund (che però non ha effetti immediati) e, per ora, non con il Mes.
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a difficoltà fin qui è la loro ridotta efficacia di sostegno dell’economia, ove adottate con accorgimenti fiscali compensativi, dato il poco spazio di manovra concesso dai conti pubblici italiani. Oltre a ciò, l’efficacia di queste misure è minata alla base da un contesto applicativo tutt’altro che fluido: è sempre necessaria un’attività di validazione e discre-
zionale da parte della PA che, storicamente rappresenta un fattore di rallentamento nell’attuazione di processi. È un problema in peggioramento negli ultimi decenni e noto a tutti, persino allo Stato. Il piano delineato dalla Commissione nella citata Relazione, prende atto di queste problematiche offrendo una soluzione a duplice binario: per gli investimenti pubblici, vista la «scarsa capacità progettuale e difficoltà nell’utilizzo delle risorse», dovrà investirsi nella digitalizzazione della PA, nella semplificazione delle procedure interne e con assunzione di nuovo personale; per gli interventi volti a favorire gli investimenti privati si punterà su «meccanismi agevolativi automatici» che riducano al minimo l’attività in intermediazione del pubblico. Una rivoluzione!
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a il problema è di credibilità, nel nostro stesso operato. Siamo un Paese di dannunziani e ci costringiamo a vivere nella perenne emergenza, perché non siamo in grado di mantenere le promesse in tempi ordinari. E anche questa appare essere una promessa straordinaria che difficilmente potrà essere attuata a meno di una radicale trasformazione culturale. Intanto, l’economia reale arranca e i tavoli ministeriali sono pieni di dossier su problemi irrisolti.n Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.No.Ter.
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TECNOLOGISTICA DMM
Centric Software presenta l’offerta Centric PLM “Made for Italy” Un’esclusiva offerta dedicata al mercato italiano in occasione dei suoi 10 anni di presenza nel paese.
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entric Software ha da poco presentato Centric PLM “Made for Italy”, un’esclusiva offerta dedicata all’Italia in occasione dei suoi 10 anni di presenza nel paese. Il decennio trascorso lavorando a fianco dei maggiori player del fashion ha permesso all’azienda di conoscere a fondo il settore e le peculiarità che lo caratterizzano e che lo rendono unico al mondo. Grande dinamicità e innovazione che vanno di pari passo con una tradizione artigianale da salvaguardare a ogni costo.
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na sfida che va ad aggiungersi a quelle tipiche di time-to-market, marginalità, sostenibilità, reattività al mercato e che, per essere vinte, necessitano di tecnologie all’avanguardia e “su misura”. Da qui l’idea di Centric PLM “Made for Italy”, un’offerta modulare e completamente configurabile, modellata per un contesto estremamente eterogeneo in termini di dimensione aziendale, di specializzazione settoriale declinata nei vari distretti e con diversa capacità di spending, caratteri tipici dell’italian fashion.
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entric PLM “Made for Italy” è la combinazione delle tecnologie più avanzate della Silicon Valley e delle best practice dei leader internazionali che operano nel settore, raf-
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forzata dai valori del Made in Italy e proposta con un approccio “Glocal!”, ovvero l’esperienza e la conoscenza globale che viene modellata sul locale per rispondere al meglio alle esigenze più specifiche. Alla base di tutto ciò, c’è la piattaforma Centric 8 PLM, già adottata da oltre 370 aziende nel mondo in rappresentanza di più di 1200 brand. Una piattaforma che copre l’intero ciclo di vita del prodotto con una flessibilità e scalabilità che ben si adeguano alle specificità di un mercato dinamico come quello del fashion in Italia.
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l tempo stesso, un sistema che si discosta dal PLM più tradizionale, superandone i confini grazie alle app mobili di Centric, le prime concepite per il PLM, e alle tecnologie CAD 2D/3D che permettono di virtualizzare campioni e modelli pur restando all’interno della piattaforma Centric 8. Disponibile in pacchetti dedicati alle specificità dei vari comparti, l’offerta è arricchita degli input di brand italiani che hanno già potuto apprezzarne il valore.n
Leggi anche:“Esselunga sceglie il nuovo servizio b2b di Satispay dedicato alla Gdo”
TECNOLOGISTICA DMM
FM Logistic ottiene
la certificazione per la gestione del biologico Bioagricert, organismo di controllo, ha certificato il pieno rispetto delle norme che regolano lo stoccaggio di produzione bio nelle quattro piattaforme.
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M Logistic, gruppo attivo nel settore dello stoccaggio, del trasporto e del packaging con un giro d’affari di 1,43 miliardi di euro, ha ottenuto la certificazione IT BIO 007 per la gestione dei prodotti biologici nei suoi quattro poli logistici italiani. Bioagricert, organismo di controllo che opera nel settore delle certificazioni agroalimentari dal 1984, ha infatti certificato il pieno rispetto delle norme che regolano lo stoccaggio di produzione biologica nelle piattaforme di Vellezzo Bellini
(PV), Pieve Emanuele (MI), Corteolona (PV) e Capriata d’Orba (AL), su una superficie complessiva di 148.000 metri quadrati di magazzino. «Il prestigioso risultato che abbiamo ottenuto conferma la capacità di FM Logistic di offrire servizi di stoccaggio ad alto valore aggiunto ai suoi clienti. I nostri poli logistici sono in grado di gestire anche prodotti esigenti come quelli della filiera biologica, mantenendo standard qualitativi estremamente elevati in un contesto multi-client e multi-attività», ha dichiarato Ugo Lemorini, general manager di FM Logistic Italia.
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a certificazione per la gestione dei prodotti biologici avrà una validità di due anni. Inoltre, la società ha ottenuto anche la conferma delle certificazioni ISO 14001 sui sistemi di gestione ambientale e ISO 9001 sui sistemi di gestione per la qualità.n
Leggi anche:“Fercam investe nel trasporto stradale a impatto zero” DM MAGAZINE 75
CANDIDATI AL FUTURO Iscriviti a Prodotto dell’Anno 2021
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NEWS DMM
MUTTI CON GIGLIO GROUP ESPORTA SU TMALL E JD.COM
Giglio Group, leader in Italia nella progettazione, realizzazione e gestione di piattaforme di e-commerce ad alto valore aggiunto, ha siglato un accordo annuale con Mutti per implementare la strategia di marketing, la promozione e la distribuzione dei prodotti de re del pomodoro (conserve, sughi, passate e altro) sui principali marketplace in Cina, tra cui Tmall.com e JD.com. L’intesa prevede che Giglio si occupi anche della consegna, movimentazione e logistica, nonché di diffondere la conoscenza del brand Mutti su tutto il territorio della Repubblica popolare. A settembre 2019 il fatturato estero di Mutti ammontava al 33% su un totale netto consolidato superiore, nel 2018, ai 300 milioni di euro.
Gruppo Veronesi: certificato il bilancio di sostenibilità Un’azienda costantemente impegnata nel ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive e vicina ai suoi oltre 8.600 dipendenti in tutta Italia. Sono questi in sintesi alcuni dei risultati raccolti nel Bilancio di Sostenibilità 2019 del Gruppo Veronesi, primo player del settore in Italia ad aver pubblicato un report certificato (Deloitte&Touche) secondo gli standard GRI, garanzia di credibilità, trasparenza e reputazione. Prosegue quindi la strada del Gruppo lungo un percorso che segue tre linee di sviluppo nel DNA dell’azienda e in costante consolidamento: le persone, ognuna impegnata a fare la propria parte per contribuire alla creazione di valore, il territorio, inteso come la comunità dove generare benessere economico, sociale e culturale, e l’ambiente, un patrimonio di risorse da usare responsabilmente per il bene di tutti.
Levissima lancia il servizio a domicilio Levissima lancia sul proprio sito il nuovo servizio a domicilio, mettendo a disposizione, tramite una mappa, la rete dei rivenditori italiani che effettuano consegne porta a porta. Con la nuova modalità a domicilio, Levissima promuove un canale di distribuzione ispirato ai tradizionali servizi porta a porta, rifornendo le famiglie direttamente a casa grazie alla consegna dedicata di casse d’acqua, proprio come si faceva un tempo. Il servizio è disponibile grazie ad una pagina dedicata sul sito web Levissima, che include una mappatura completa, dei rivenditori che effettuano consegne a domicilio: una scelta del brand che offre così buoni tempi di consegna e una disponibilità capillare sul territorio. Con un pratico servizio di geolocalizzazione è possibile individuare il rivenditore più vicino: è sufficiente prendere contatto con il singolo servizio per poter poi organizzare la consegna a domicilio, nel formato che più si preferisce.
Morato cresce ancora e, dopo Roberto, acquista Pandea da Granarolo Granarolo cede a Morato Pane il ramo d’azienda Pandea, specializzato nella produzione e commercializzazione di prodotti da forno con e senza glutine. Pandea, che opera a Parma dal 1946, era stata acquisita a fine 2016 dal colosso italiano, 1,3 miliardi di fatturato, a un’asta fallimentare indetta dal Tribunale di Verona. La società ha registrato, nel 2019, ricavi di 12 milioni di euro, dei quali oltre 10 realizzati all’estero, in particolare in Francia e Inghilterra. «L ’operazione – spiega Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo - rientra nel nuovo piano industriale volto a concentrare gli sforzi sul mercato core del diary in Italia e all ’estero». Secondo Stefano Maza, amministratore delegato di Gruppo Morato «l’acquisizione rappresenta un’ulteriore apertura allo sviluppo del business internazionale, che già oggi rappresenta oltre il 30% del fatturato».
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EDM AWARDS 2020 X Edizione
Digital Communication, Retail & Brands
Milano, 12 novembre 2020 H. 10.30 - 13.00 Online Quali aziende del retail e dell’industria di marca hanno saputo comunicare meglio sui mezzi digitali nell’ultimo anno? Quali catene distributive hanno saputo coinvolgere più efficacemente il consumatore nel punto vendita? Quali imprese del largo consumo risultano più attive su progetti di sostenibilità? PROGRAMMA TAVOLA ROTONDA L’evoluzione della customer experience nell’epoca del New Normal Ne discutono: Marco Zanardi, Retail Institute Roberta Bianco, Deloitte Digital Valeria Santoro, Stocard Jason Boon, ShopFully Francesca De Biase, IKEA Retail Italia Raffaele Mosca, CRAI Modera: Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale EDM PREMIAZIONE
DM AWARDS: I premi di Distribuzione Moderna TR AWARDS: I premi di Technoretail GR AWARDS: I premi di Greenretail Un evento di:
In partnership con:
VIDEO DMM NORWEGIAN SEAFOOD COUNCIL ANALIZZA I CONSUMI DI SALMONE IN ITALIA Lo scorso 13 ottobre si è tenuto il webinar organizzato dal Norwegian Seafood Council, dal titolo “Gli effetti del Covid-19 sulle abitudini di consumo di salmone e prodotti ittici in Italia”, condotto in Live streaming da Palazzo delle Stelline a Milano e moderato da Stefania Lorusso, Direttrice Editoriale di Distribuzione Moderna. Al centro del seminario virtuale la sostenibilità e la sicurezza alimentare e gli effetti esercitati dall’emergenza sanitaria sui consumi e le vendite del salmone norvegese in Italia.
ESSELUNGA: PRESENTATO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2019
PAM PANORAMA: DONATI 600 ALBERI PER LA RINASCITA DEI BOSCHI DI ASIAGO
Esselunga ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2019. Il valore economico distribuito, che rappresenta la capacità dell’azienda di restituire ai propri stakeholder parte del valore economico generato, è stato di 7,5 miliardi di euro su un fatturato di oltre 8 miliardi. Oltre il 93% del valore creato da Esselunga, dunque, è stato distribuito a fornitori, personale, finanziatori e collettività. Nel 2019, Esselunga si è dotata di una propria strategia di sostenibilità, fondata su 5 macro-pilastri: i clienti, le persone, l’ambiente e la comunità. Il commento di Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officier Esselunga.
Pam Panorama ha contribuito alla rinascita della zona boschiva dell’Altopiano di Asiago, devastata dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018, donando 600 alberi piantati nel Comune di Enego, in provincia di Vicenza. L’iniziativa, chiamata “Facciamo rinascere il bosco dell’Altopiano di Asiago”, testimonia il forte impegno profuso dall’insegna nell’ambito della sostenibilità, lavorando costantemente al fine di ridurre al minimo l’impatto negativo sui territori in cui opera. Gianpietro Corbari, Amministratore Delegato di Pam Panorama, ha raccontato anche qual è stato l’impatto dell’emergenza sanitaria sul business aziendale.
LA SOSTENIBILITÀ DELL’INNOVAZIONE SECONDO RETEX GROUP La forte spinta verso l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione che negli ultimi anni ha coinvolto sempre di più il retail è fortemente incrementata proprio nel corso del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, quando i nuovi canali di business, come l’e-commerce, hanno registrato picchi di sviluppo molto elevati. Quanto, però, l’innovazione influisce sulle tematiche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica del nostro paese? Ne ha parlato ai nostri microfoni Fausto Caprini, Ceo di Retex Group, tech company che opera sul fronte dell’innovazione tecnologica per il retail.
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CONFINDUSTRIA
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NEL PROSSIMO NUMERO INCHIESTA Dove va Carrefour? MERCATI Preparati e piatti pronti Tè, infusi e tisane Accessori cura casa
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