DM Magazine Giugno 2021

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INTERVISTA Monini: vendite alle stelle per un re del made in Italy

GIUGNO 2021

SUCCESSI Conad Adriatico: fatturato 2020 a +19,6%

La GDO traina la ripresa dei consumi di VINO


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SOMMARIO DMM

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Editoriale Rincari folli per le materie prime, effetto domino

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Cover La Gdo traina la ripresa dei consumi di vino

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Intervista Monini: vendite alle stelle per un re del made in Italy

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Successi Conad Adriatico: fatturato 2020 a +19,6%

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Trends Digital advertising: dos and don’ts per promuovere i tuoi prodotti nel digitale

44 Focus Cresce l’apprezzamento per le bevande vegetali 50 Mercato Gastronomia vegetale sostitutiva in piena accelerazione 63 Customer Lavorare con il futuro: vedere e capire 66 Digital Club/Retail Quanto siamo già nel domani? 69 Real estate Anche la finanza immobiliare si tinge di verde 72 Mercato Birra, aumenta la sete di “speciali” e “premium”

22 Mercato Pane e sostitutivi, il mercato si mantiene in salute

81 Carriere Arte del mestiere e customer satisfaction: cosa cerca oggi la moderna distribuzione?

37 Finanza La pandemia non ferma le operazioni M&A tra le aziende di pane&co.

83 Tecnologistica Iper La grande i propone un nuovo servizio di sanificazione dei carrelli

41 Imprese Deco Industrie mette a segno un 2020 in forte crescita 42 Retail innovation RC Coffee – Toronto

85 Essity, taglio del nastro al nuovo magazzino dedicato alla logistica 86 News 87 Video e podcast 89 Prossimamente

Nel primo quadrimestre di quest’anno la distribuzione moderna ha messo a segno, secondo Iri, un +20% a valore (+180 milioni a 1,1 miliardi di euro) e +8,1% a volume, con un trend statico per i vini e di grande vivacità per gli spumanti. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007

Responsabile editoriale Stefania Lorusso

Progetto grafico Silvia Ballarin

Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli

Direttore responsabile Armando Brescia

Redattori Federica Bartoli, Alberto Deiana, Fabio Massi, Paolo Pelloni, Luca Salomone, Emanuele Scarci, Claudia Scorza, Fabrizio Valente, Marco Zanardi

Editore Edizioni DM Srl - Via A. Costa 2 20131 Milano P. Iva 08954140961

Contatti Tel. 02/20480344 redazionedm@edizionidm.it Pubblicità Ufficio commerciale: commerciale@edizionidm.it Tel: 02/20480344

L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.



EDITORIALE DMM

RINCARI FOLLI per le materie prime, effetto DOMINO. Si prospetta un secondo semestre difficile per le aziende della grande distribuzione schiacciate tra l’aumento dei prezzi delle materie prime, che si ripercuoterà inevitabilmente sui prezzi finali a scaffale, e una pressione promozionale che si manterrà elevata a sostegno della domanda interna, ma a scapito dei margini. Come denunciato gli ultimi giorni di maggio da Federalimentare, infatti, alcuni alimenti hanno visto incrementi a doppia cifra pagati principalmente dai produttori. L’associazione ha lanciato quindi l’allarme: se il costo delle materie pri-

Stefania Lorusso, Responsabile Editoriale DM

ma continuerà ad aumentare, presto a farne le spese saranno i consumatori. La situazione più critica al momento appare quella del grano e della soia che stanno registrando rispettivamente incrementi del 12% e 15% rispetto ai livelli pre crisi. Non un dettaglio se si pensa che il prezzo del frumento può rappresentare sino all’80 per cento dei costi di produzione delle farine, uno degli ingredienti basici della dieta mediterranea. Ma non solo. La soia, insieme al mais, rappresenta uno dei principali elementi della dieta degli animali da stalla, ed entrambi hanno registrato il maggior incremento dell’ultimo decennio a fronte di compensi per il latte più bassi degli scorsi anni. La situazione è talmente grave che Assocarni e Uniceb hanno chiesto con la massima urgenza un tavolo di confronto alla Grande Distribuzione ma al di là dell’esito di questo incontro gli impatti e le possibili ricadute che questo problema potrebbe avere saranno inevitabilmente pesanti. L’industria alimentare non può caricarsi, da sola, di ogni tensione di costo: tutta la filiera deve fare la sua parte se si vuole superare questa crisi senza che il consumatore ne risenta. Se le cose rimangono come sono ora, presto le preoccupazioni sull’aumento dei prezzi dei prodotti che finiscono sugli scaffali si trasformeranno in realtà.

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COVER DMM

La Gdo traina la ripresa dei

consumi di vino di Emanuele Scarci

Nel primo quadrimestre di quest’anno la distribuzione moderna ha messo a segno, secondo Iri, un +20% a valore (+180 milioni a 1,1 miliardi di euro) e +8,1% a volume, con un trend statico per i vini e di grande vivacità per gli spumanti.

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l 2021 riparte con vendite di vino in ulteriore accelerazione nella distribuzione moderna, mentre i consumi fuori casa - per le restrizioni anti pandemia - si avviano a chiudere un anno migliore del 2020, ma lontano dalla performance del 2019. Per la grande distribuzione, Iri stima che l’anno corrente possa chiudersi con una crescita, nell’ipotesi mediana, a valore dello 0,2% e un calo a volume dell’1,5%. La crescita però sarebbe generata tutta dagli spumanti, +7,9%, contrapposta al -2,2% del vino. «La grande distribuzione deve prepararsi ad un atterraggio morbido, perché le vendite record nel periodo pandemico tenderanno a normalizzarsi con la riapertura del canale Horeca – osserva Virgilio Romano, business insight director di Iri –. Gli operatori dovranno lavorare per conservare e migliorare le novità emerse nell’ultimo anno e mezzo. Il 2021 sarà probabilmente un anno di transizione verso il vero ritorno alla normalità, con le vendite che potrebbero rimanere a un buon livello, sempre che cantine e distribuzione sappiano massimizzare le opportunità derivanti dalle novità emerse nell’ultimo anno: e-commerce e regionalismi». Vendite a parte, in questo mese di giugno con il progressivo ritorno alla normalità,

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COVER DMM si allentano anche i vincoli per eventi, fiere e manifestazioni promozionali. Ancora poco rispetto al passato, ma è un segnale di ritorno alla convivialità, elemento fondamentale per l’industria del vino. Nell’agenda enologica sono imminenti le prime manifestazioni, come OperaWine a Verona, con i vini Top 100 individuati dalla Bibbia americana di Wine Spectator; Milano Wine Week e Vinitaly Special Edition a ottobre e Merano Winefestival a novembre. VERSO L’ESTATE L’apertura, sia pure a singhiozzo, di bar, ristoranti ed enoteche ha dato nuovo slancio alle vendite di vino: nel primo quadrimestre di quest’anno la distribuzione moderna ha messo a segno, secondo Iri, un +20% a valore (+180 milioni a 1,1 miliardi di euro) e +8,1% a volume, con un trend statico per i vini e di grande vivacità per gli spumanti. Romani sottolinea che la forbice aperta tra valore e volumi - di ben 12 punti - non è stata generata dall’aumento dei prezzi. Va però detto che il confronto è disomogeneo: nel

IN APRILE GIÙ LE GIACENZE. IL RETAIL: PUNTARE SUL VINO DI QUALITÀ Scendono le giacenze di vino e si attenuano le preoccupazioni dei produttori. Calano notevolmente le giacenze al 30 aprile secondo le rilevazioni del ministero delle Politiche agricole, con gli stock in cantina che, nonostante una vendemmia più ricca (+3,2%), si avvicinano alle quantità del pari periodo 2020, a +1,5% (il mese precedente erano a +3,6%), con i vini Dop addirittura a -0,6% (bianchi a -1,8%). Sul fronte dell’export, con le prime riaperture si attenua la perdita a valore dei mesi precedenti negli Stati Uniti, mercato estero numero 1: si è passati dal -22% di gennaio a -15% di febbraio a -9,7% di marzo. Lo scivolone negli Usa si spiega con la corsa alle scorte di inizio 2020 in vista del carosello di dazi aggiuntivi. Comunque negli Usa ripartono nel trimestre gli spumanti italiani: +11%. «L’atteso rimbalzo per il vino italiano sembra ormai arrivato – commenta il presidente di Unione italiana vini Ernesto Abbona –. I dati che arrivano indicano una ripresa graduale degli scambi, sia a livello italiano che internazionale. Con benefici effetti sui vini Do e Ig. I dati delle giacenze sono significativi in un contesto di ripresa: quasi 3,3 milioni di ettolitri usciti dalle cantine nel mese di aprile costituiscono un indicatore chiaro di come e dove sta andando il mercato». E.S.

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COVER DMM primo quadrimestre del 2020 i mesi di lockdown erano stati due, rispetto ai quattro del 2021, e che le bollicine allora avevano subìto un tracollo a causa dell’atmosfera cupa da pandemia. I vini che nel 2021 hanno fatto registrare buone performance sono quelli a denominazione d’origine, con spunti notevoli per i vini regionali, mentre nel campo delle bollicine il campione è sempre il Prosecco. «Il Prosecco vale la metà del mondo degli spumanti» sottolinea Romano. Da ricordare che nel 2020, la distribuzione moderna aveva realizzato vendite di vino confezionato per 2,74 miliardi, +8,7% a valore e +6,6% a volume. Il prezzo medio era salito dell’1,5%. Comprendendo tutti i canali commerciali, nel 2020 in Italia la flessione a valore dei fatturati del vino ha segnato un -24%, con un volume di invenduto pari a 3 milioni di ettolitri. L’anno del Covid, secondo Unione italiana vini ha evidenziato una fortissima disparità nelle performance delle diverse realtà aziendali, e storici cambiamenti all’interno dei canali di vendita: per la prima volta i volumi degli acquisti nella distribuzione moderna hanno superato quelli dell’Horeca, tradizionalmente il canale a maggior valore aggiunto. In Italia, il calo a valore degli ordini della ristorazione (-38%), delle enoteche (-23%) e della vendita diretta (-19%) è stato solo parzialmente compensato dalla Gdo (+12%), per un saldo negativo alla vendita di oltre 3 miliardi di euro. Prima del Covid, il business del vino in Italia valeva 11 miliardi e dava lavoro a 1,2 milioni di addetti. GDO SOTTO LA LENTE Le vendite a volume rilevate da Iri nel primo quadrimestre 2021 contro l’analogo periodo del 2020 indicano innanzitutto un balzo del format discount: +11,8% che si somma al +5,7 dell’anno prima. Seguono i supermercati, +10,7%, e gli ipermercati, +6,5%, dopo un 2020 nerissimo con un -5,2%. In difficoltà invece i mini market (fino a 400 mq), -6,2%, e i negozi tradizio-

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I ricavi 2020 e 2019. Dati preliminari 2020 delle principali aziende; in milioni di euro. Fonte: stime aziendali 29/05/2021

nali, -6,3%. Nei singoli mesi però, le vendite iniziano a risentire dell’effetto controcifra, cioè di un confronto statistico sfavorevole. Da gennaio a marzo aumentano i volumi, ma in aprile il confronto è negativo nonostante il rimbalzo degli spumanti. In ultimo è da notare l’onda lunga dell’e-commerce: nel quadrimestre le vendite online registrano un +128,7% rispetto al +86,3% dell’anno prima. Per Romano «l’online vale l’1,6% e sale al 3% se si considera anche quello che non rileviamo». Più difficile stimare i dati dei consumi fuori casa. TradeLab e Federvini stimano per l’anno in corso una lieve ripresa rispetto al 2020 ma rimarrebbe un forte divario del sell-in (vendite dal produttore al distributore) rispetto all’anno pre-co-

TASCA D’ALMERITA


Insieme diamo una mano al futuro del Paese. Le insegne di Gruppo VéGé sono sempre più impegnate nella costruzione di una maggiore sostenibilità sociale, economica e culturale. Se da più di sessant’anni continuiamo a far parte dei leader del retail italiano, è perché tutte le insegne di Gruppo VéGé hanno la forte consapevolezza di essere un punto di riferimento per la filiera agroalimentare del Paese e per tutte le famiglie. I nostri 3.409 ipermercati, supermercati e negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale, già da oggi hanno aderito ad attività efficaci di sostenibilità, di lotta allo spreco e di affiancamento a importanti realtà del terzo settore. Inoltre, per aiutare concretamente il Paese a uscire da questo momento difficile, ci impegniamo ad assorbire l’inflazione e a non alzare i prezzi dei nostri prodotti. Perché il nostro futuro dipende dalle scelte che facciamo nel nostro presente.


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vid: -37% a 1,4 miliardi. TradeLab tiene conto dell’allentamento delle restrizioni del governo a partire dal 26 aprile e della possibilità di consumare in bar e ristoranti solo all’esterno. A giugno il consumo è consentito all’interno solo fino alle 18. Inoltre l’istituto di ricerca ha tenuto conto sia del numero di locali con posti all’esterno sia del ritorno progressivo, nei mesi estivi (da luglio a settembre), dei turisti stranieri. EXPORT 2020 L’anno del virus per l’export italiano è stato meno peggio del previsto, grazie anche ai dazi imposti dagli Usa a Francia e Spagna. Il consuntivo è stato di una sostanziale tenuta. La perdita dei vini del Belpaese è stata contenuta nel -2,3%, per un corrispettivo di 6,3 miliardi di euro. Molto meglio dei suoi principali competitor europei, Francia e Spagna, che hanno chiuso il 2020 rispettivamente a -10,8% (a 8,7 miliardi di euro) e a -3,2% (a 2,7 miliardi). Dati questi che, secondo di Ismea e Unione italiana vini, hanno consentito all’Italia di riprendersi la leadership mondiale dell’export a volume con oltre 20,8 milioni di ettolitri (-2,4%) ai danni della Spagna. E nel 2021? Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, il mercato mondiale del vino potrà tornare ai livelli pre-Covid non prima della fine del 2022, dopo aver subito un danno di oltre 100 miliardi di dollari dovuto alla contrazione nel canale Horeca.

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COVER DMM

SALVAGENTE GDO Dopo il primo momento di smarrimento del lockdown, moltissime cantine hanno reagito alla chiusura di ristoranti, bar ed enoteche con un brusco colpo di acceleratore nella grande distribuzione (in Italia e all’estero) e nell’e-commerce. Ciò a consentito di limitare i danni, ma non per i vini di pregio che hanno sempre limitato la presenza sugli scaffali e che, in qualche caso, hanno perso fatturato a doppia cifra. E’ il caso di Masi Agricola, produttore dei vini premium della Valpolicella, che ha perso quasi il 20% dei ricavi; lo stesso il gruppo toscano Antinori e quello trentino Lunelli, produttore dello spumante Ferrari, mentre la franciacortina Terra Moretti (detentrice del brand Bellavista) si è fermata al -17%; il toscano Frescobaldi ha contenuto la perdita al -10% e il gruppo veneto Santa Margherita al -9%. In controtendenza il toscano Piccini 1882 ha commercializzato 17,7 milioni di bottiglie con ricavi per 67,5 milioni di euro, +7 per cento. La cantina ha beneficiato dello stretto legame con la grande distribuzione, da cui deriva l’80% del fatturato. E’ presente sugli scaffali di Esselunga, Metro, Carrefour, Coop, Conad, Aldi e Autogrill, sia con il proprio brand sia con il marchio del distributore. In scia le cooperative Caviro, Cavit e Mezzacorona. Italian Wine Brands con il suo +30% resta un caso unico: il business model della società milanese 10 DM MAGAZINE


COVER DMM COOP, NESSUN PIANO B Anche Alessandro Masetti, responsabile beverage di Coop Italia, ammette che «ci sono stati alcuni ingressi di brand, ma non così tanti. La motivazione è che abbiamo continuato a puntare sui produttori che hanno sempre creduto in noi e non su chi ci vede come un piano B. Inoltre, gli spazi sugli scaffali sono limitati e bisogna scegliere». Masetti sottolinea anche la buona performance dei vini a marchio del distributore: «Registriamo nel 2021 un aumento a doppia cifra dei nostri vini “Assieme” e una buona performance dei vini “Fior Fiore” che hanno un prezzo medio superiore agli 8 euro a bottiglia». Mirko Baggio, direttore vendite del canale Gdo di Villa Sandi, conferma «la tendenza all’aumento dei vini di fascia medio-alta sullo scaffale e quindi un aumento del prezzo medio del vino. Inoltre, tra le new entry c’è il Prosecco Doc Rosé che da solo vale il 10% dei volumi del Prosecco Doc». E il futuro? «Difficilmente un medico consiglierà al proprio assistito di bere più vino – risponde il manager Coop –. In futuro si berrà meno, ma meglio. E noi dobbiamo muoverci nella prospettiva del prodotto di qualità». E.S.

verte su un mix di vendite digitali, dirette e nei punti vendita tradizionali. PRONTI, VIA Ma come riparte il vino in Italia nel primo trimestre del 2021? Per Masi Agricola i ricavi sono rimbalzati del 5,5% rispetto all’analogo periodo del 2020 ma con delle rilevanti differenze: in Italia l’incremento è stato del 16% mentre gli altri Paesi europei sono scivolati dell’8,4%, penalizzati dal canale duty free e travel retail. Le Americhe sono cresciute del 2,6% ma si sarebbe potuto fare meglio se non ci fosse stata la penuria di container. Nel quartier generale veronese di Masi c’è ottimismo: la domanda tende ad allinearsi ai valori del 2019. Per il gruppo Lunelli il 2020 è un anno da dimenticare: la pandemia mal si conciliava con la voglia di convivialità delle bollicine. L’export è sceso di circa il 30%, più del -20% del mercato italiano. Alla fine del 2020 i bilanci di Cantine Ferrari e del Gruppo Lunelli hanno chiuso con un calo del fatturato, rispettivamente, del DM MAGAZINE 11



COVER DMM ASSALTO ALLA GDO? La pandemia ha spinto molti produttori, anche quelli di pregio che hanno sempre preferito ristorazione ed enoteche, a bussare alle porte della grande distribuzione. Ma non a tutti è stato aperto. «Sono entrate a scaffale diverse nuove etichette in precedenza destinate al mondo Horeca – dichiara Gianmaria Polti, responsabile beverage di Carrefour Italia –. La Gdo è disponibile e attenta a queste richieste. E nei consumatori cresce la curiosità di assaggiare anche vini di maggiore valore, quelli offerti nella ristorazione. Bisogna porre maggiore attenzione ai vini regionali. E’ una delle chiavi da tenere presente». E.S.

15% e del 20%. Nel 2019 Il Gruppo Lunelli realizzò il bilancio record con 107 milioni di fatturato e un maxi utile di 18,5 milioni. «Guardiamo avanti – dichiara Matteo Lunelli, ceo di Ferrari Trento – la partnership con la Formula 1 ci permetterà di crescere più velocemente all’estero». Quest’anno a partire dal Gran premio di Imola, con i Jeroboam di Ferrari si brinda sul podio e nel paddock. «Sul lungo termine puntiamo a raddoppiare l’export – aggiunge Lunelli –. Il primo mercato nel mirino sono gli Stati Uniti, ma anche il Giappone e la Russia. E senza trascurare il Regno Unito, dove siamo sottorappresentati». Sono positivi anche a Fossalta di Portogruaro, headquarter di Santa Margherita. «Siamo ottimisti – anticipa il ceo Beniamino Garofalo – e grazie alle contromisure predisposte crediamo di tornare a fine anno al fatturato del 2019. Non mi aspetto un primo semestre effervescente a causa delle restrizioni nell’Horeca, ma da giugno in avanti si potrà fare meglio del 2020». Nel 2020 la presenza nella Gdo americana ha aiutato Santa Margherita che opera direttamente con la filiale Santa Margherita Usa. La società, con 10 tenute in varie regioni, è un gigante del Pinot Grigio e del Prosecco e controlla la franciacortina Ca’ del Bosco. n

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INTERVISTA DMM

Monini:

vendite alle stelle per un re del made in Italy

di Luca Salomone

Il fatturato - Italia ed export - è cresciuto del 7,9%, mentre il sell out a volume è aumentato del 17 per cento. Ne parliamo con Maria Flora Monini.

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ata nel 1920 a Spoleto, in provincia di Perugia, Monini, azienda orgogliosamente italiana e familiare, è oggi un primo attore nel mondo dell’olio extravergine d’oliva con un giro d’affari di 155 milioni di euro, in forte crescita, come ci spiega Maria Flora Monini, direttrice immagine, comunicazione e relazioni esterne dell’azienda. Anche quest’anno i successi non sono mancati…

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INTERVISTA DMM

Com’è andato questo 2020 tanto particolare? Per Monini il 2020 si è chiuso con dati di vendita in forte crescita. Il fatturato (Italia ed export) è cresciuto del 7,9%, mentre le vendite a volume sono aumentate del 17 per cento. Sono cresciute sia le vendite nazionali, sia quelle estere, che ora pesano quasi il 45% del giro d’affarii aziendale, grazie al contributo positivo di Paesi importanti per Monini, come Francia, Polonia e Australia. E i vostri best seller? La crescita dell’azienda si è concentrata sui prodotti a marchio Monini, che rappresentano ormai il 94% delle vendite a volume, e sul canale Gdo. L’Horeca, in Italia in particolare, ha sempre avuto un ruolo minore nelle nostre strategie, anche prima della pandemia. Molto bene l’e-commerce - concentrato su Amazon e su altre piattaforme e-grocery -, che ha registrato incrementi esponenziali, pur rimanendo ancora, per noi, un canale estremamente piccolo. Insomma, un anno positivo… Sì, il 2020 lo è stato, anche a livello di crescita del mercato, sia in Italia, sia all’estero. Nel nostro Paese, il più importante per la categoria, con oltre 180 milioni di litri venduti nel 2020 (dati Nielsen iper+super+libero servizio+discount) e 802 milioni a valore, si è registrata una crescita del 6,5% a volume rispetto all’anno precedente. Monini ha performato più della media, incrementando la quota e il sell-out a volume del 14,4 per cento. Quali gli elementi del successo? Sono numerosi i fattori che hanno guidato la crescita dell’azienda nel 2020: sicuramente l’aumento dei consumi nel periodo Covid-19, che ha caratterizzato quasi tutte le categorie food, ma anche una dinamica dei prezzi dell’olio extravergine d’oliva (in calo sia sui prodotti 100% italiani che non) che ha stimolato gli acquisti. Altrettanto importante il contributo delle numerose iniziative di marketing, come il lancio di due nuove linee di prodotto: la gamma Selezione Italiana e la linea

Per Monini il 2020 si è chiuso con dati di vendita in forte crescita. Il fatturato Italia ed export) è cresciuto del 7,9%, mentre le vendite a volume sono aumentate del 17%.

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INTERVISTA DMM

Il Decantato. Anche a livello di comunicazione lo scorso anno ha visto Monini estremamente attiva, con una nuova campagna istituzionale dal titolo “Buon Appetito Italia” che è andata on air, nel nostro Paese, in Tv e radio, in primavera e in autunno, e una campagna digital/social per supportare il lancio della linea Il Decantato. Parliamo della sostenibilità… Il 2020 è stato proprio l’anno di presentazione di “A hand for the future”, il piano di sostenibilità 2030, un importante progetto che nasce con l’obiettivo di comunicare, in modo semplice e a tutti gli interlocutori, la strategia che intendiamo adottare per contribuire al benessere di questa generazione e di quelle che verranno, da qui ai prossimi dieci anni. Il tema della sostenibilità è diventato rilevante anche nel mercato dell’olio extravergine. I consumatori sono alla ricerca di trasparenza e qualità. Tematiche come la tracciabilità e le certificazioni di qualità saranno sempre di più driver di scelta e acquisto. Come si può spiegare al consumatore che, per forza di cose, il vostro settore ha anche bisogno di olio estero? In Italia si produce 1/3 dell’olio necessario per coprire il fabbisogno domestico, dell’industria di conservazione (sottoli) e dell’export: quindi, inevitabilmente, il Paese necessita di importare oli dalle nazioni che ne producono maggiormente. Tutto sta nel saper selezionare e scegliere il prodotto di qualità che si produce.n DM MAGAZINE 17



SUCCESSI DMM

Adriatico:

fatturato 2020 a +19,6% Rappresenta oggi uno strumento strategico per lo sviluppo commerciale della business unit formaggi duri. Confermato il piano di investimenti quadriennale (2020-2023) della cooperativa, con lo stanziamento di oltre 170 milioni di euro, in gran parte destinati a nuove aperture di punti vendita.

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onad Adriatico ha chiuso il 2020 con risultati positivi, rafforzando la presenza dell’insegna in tutte le regioni della dorsale adriatica che serve Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. I soci della cooperativa hanno approvato un bilancio che registra un fatturato di 1.719 milioni di euro, in aumento del 19,6% rispetto all’anno precedente, continuando una crescita a doppia cifra iniziata nel 2018. Una crescita quasi 5 volte superiore a quella del mercato di riferimento, che ha fatto registrare un +4% su base annua. Inoltre, la Cooperativa chiude l’anno con un patrimonio netto consolidato di 210,8 milioni (+12,8%) e una quota di mercato nelle cinque Regioni pari al 18,3%, superiore dell’1,3% rispetto a quella fatta registrare lo scorso anno. La crescita continua anche nel 2021, con un fatturato previsto di 1.816 mln di euro (+ 5,6% rispetto al 2020). Conad Adriatico ha confermato la propria leadership in Abruzzo (33,8%) e in Molise (21%), proseguendo un incremento anche nelle Marche, dove si rafforza di oltre 5 punti percentuali a quota 21,9%. Questi risultati sono stati resi possibili grazie allo sviluppo delle attività in tutti i territori, oltre all’integrazione dei punti di vendita ex Auchan e di quattro supermercati ex Iper. L’assemblea ha anche approvato il piano di investimenti quadriennale (2020-2023) della cooperativa, con lo stanziamento di oltre 170 milioni di euro, in gran parte (108 milioni) destinati a nuove aperture di punti vendita, con voci importanti per la ristrutturazione di store esistenti (37,3 milioni), manutenzioni (19,2 milioni) e investimenti in nuove tecnologie e sistemi informatici (5,3 milioni).n Leggi anche: “Aksìa Group acquisisce La Pizza +1 attraverso la partecipata Valpizza” DM MAGAZINE 19


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

SEALED AIR offre importanti prospettive sull’automazione del packaging alimentare L’importanza dell’automazione nella risoluzione di alcune delle più grandi sfide inerenti il packaging alimentare è stata al centro di un evento Packforum di Sealed Air. Professionisti della produzione, lavorazione, confezionamento e retail di prodotti alimentari provenienti da tutta Europa hanno partecipato all’evento online per saperne di più sul valore crescente dell’automazione del packaging in un mondo post-pandemia, dove sostenibilità, tutela e sicurezza alimentare si trovano ad affrontare nuove sfide. Duncan McIntyre, EMEA Systems and Integration Director, ha dichiarato: “Molte aziende alimentari associano da tempo l’automazione del packaging ad alte velocità, efficienze e rendimento. Sebbene tutti questi fattori rimangano reali, le sfide legate alla salute e al distanziamento sociale hanno davvero dimostrato quanto l’automazione garantisca numerosi vantaggi in fatto di prestazioni. L’automazione delle linee può permettere di superare le

difficoltà legate alla carenza di manodopera e alla necessità di ridurre il numero degli operatori che lavorano contemporaneamente, al fine di tutelare il benessere dei dipendenti. In aggiunta, oltre a tenere le persone lontane dal pericolo, la tecnologia è in grado di minimizzare i punti di contatto durante il confezionamento, rendendo i processi maggiormente ‘touchless’ al fine di migliorare la qualità e la sicurezza alimentare. Ciò può contribuire a ridurre i livelli degli sprechi e incrementare la sicurezza alimentare. La tendenza verso un packaging sempre più “touchless” ha caratterizzato l’intero evento Packforum di Sealed Air, fornendo spunti sul potenziale a lungo termine

delle soluzioni automatizzate. I sistemi CRYOVAC®, come gli insaccatori automatici utilizzati unitamente ai sacchi termoretraibili CRYOVAC®, possono ridurre il volume dei materiali di packaging utilizzati. Victor Pecherskiy, EMEA Automated Equipment Solutions Director, ha aggiunto: “I sistemi automatici sono in grado di misurare in modo preciso le dimensioni degli alimenti e identificare sacchi e involucri più consoni. Ciò può minimizzare il volume del packaging e migliorare anche la presentazione dei prodotti, aumentando gli acquisti ed evitando gli sprechi associati agli alimenti invenduti. Gli sprechi alimentari possono essere ulteriormente eliminati automatizzando le attività di manipolazione e confezionamento ripetitive, che sono più soggette a errori e deterioramento causati dalla stanchezza. Questi vantaggi operativi mostrano davvero i benefici di vasta portata offerti dai sistemi automatizzati, in grado di garantire le efficienze che portano a incrementare la produttività, migliorando allo stesso tempo le risorse a vantaggio della sostenibilità”.


TRENDS DMM

Digital advertising:

dos and don’ts per promuovere i tuoi prodotti nel digitale In un mondo sempre più digitale, i consumatori si affidano a Internet non solo per l’informazione e l’intrattenimento, ma anche per gli acquisti, facendosi influenzare dalle informazioni raccolte online.

S

e da un lato agli utenti, soprattutto ai Millennial, piace ricevere pubblicità personalizzate, dall’altro c’è una crescente preoccupazione su come vengono trattati i dati personali condivisi dagli utenti online. Proprio al fine di assicurare una maggiore trasparenza e accrescere il senso di fiducia degli utenti, la Commissione Europea ha recentemente presentato il cosiddetto “Digital Services Act Package”, che, tra le varie misure sui servizi digitali, prescrive più stringenti obblighi di trasparenza nella pubblicità sulle piattaforme online. La nuova normativa impone che venga resa nota agli utenti la natura pubblicitaria dei contenuti sponsorizzati, insieme alla specifica su chi sia il committente del contenuto sponsorizzato e sui parametri di profilazione in base ai quali la pubblicità viene indirizzata all’utente. Nell’attesa che la proposta di regolamento entri in vigore, nella propria comunicazione commerciale online le aziende devono già oggi perseguire obiettivi di trasparenza e correttezza nei propri messaggi pubblicitari. A tal proposito, in assenza di specifiche fonti normative nazionali sulla pubblicità online, per le aziende italiane sarà utile seguire le linee guida della Digital Chart dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e rendere nota la natura pubblicitaria dei messaggi sponsorizzati sui social, diffusi anche tramite influencer, attraverso l’utilizzo di specifici hashtag, quali #Advertising, oppure #Sponsoredby e il tag al brand. Quello che invece non va fatto, nell’ottica di ottenere la fiducia dei consumatori, è far passare come contenuti spontanei o redazionali, messaggi che in realtà hanno natura pubblicitaria. Al fine di evitare pratiche commerciali scorrette, anche nei confronti dei concorrenti, è infine importante veicolare informazioni veritiere e dimostrabili, evitando di trasmettere, anche solo indirettamente, messaggi ingannevoli. Un esempio? I claim sui prodotti “green” devono far comprendere al consumatore quali sono le effettive caratteristiche per cui un prodotto è più sostenibile rispetto a un altro, al fine di evitare di costituire una comunicazione ingannevole. Queste regole, già valide per la pubblicità tradizionale, assumono un’importanza maggiore in relazione al digital advertising, poiché alla portata potenzialmente globale dei messaggi veicolati senza confini di territorio, si accompagna un maggiore rischio di incorrere in pratiche commerciali scorrette, pesantemente sanzionate dai tribunali e dalle Authority competenti per materia.n Ida Palombella, Partner& Head of IP, IT & Data Protection di Deloitte Legal - S.t.A.r.l. Federica Caretta, Managing Associate di Deloitte Legal - S.t.A.r.l.

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il mercato si mantiene in salute di Claudia Scorza 22 DM MAGAZINE


MERCATI DMM

Prosegue il trend positivo del comparto, che cresce sia a volume sia a valore. Referenze con forte profilo salutistico, etichetta corta, genuinità e territorialità sono gli aspetti chiave che caratterizzano l’offerta.

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l comparto del pane e dei suoi sostitutivi, nell’anno terminante ad aprile 2021, registra una crescita delle vendite a totale Italia (dati Nielsen, Iper+Super+Liberi servizi+Discount) sia a volume (+4,8%) che a valore (+4,1) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, generando un giro d’affari di 1,6 miliardi di euro per 410 milioni di kg venduti. CANALI E AREE GEOGRAFICHE La crescita si evidenzia principalmente nei supermercati, che continuano a essere il principale canale di vendita (39,5% dei volumi): qui si registra, infatti, un incremento del +5,1% a valore e del +6,2% a volume. Segue per contributo il discount, con +8,2% a valore e +7% a volume; positivi anche gli andamenti di ipermercati (+1,4% a vol. e +0,6% a val.) e liberi servizi (+1,6% a vol. e +1% a val.). «Tutte le aree geografiche – spiega Federica Secchi di Nielsen – contribuiscono positivamente, in particolare l’Area 2, con +4,7% di vendite a valore e +5,2% a volume, seguita dall’Area 3 con +6,2% a volume e +5,1 a valore. Bene anche le performance dell’Area 1, la più importante in termini di volumi sviluppati (30,7%) con +3,9% a volume e +2,3% a valore, e dell’Area 4, con +4,3% a volume e +5,0% a valore». ANDAMENTO DEI SEGMENTI Il mercato nel suo complesso è trainato dalla crescita del pane a lunga conservazione, che vale il 17,7% del giro d’affari complessivo e cresce sia a valore (+5,5%) che a volume (+4,2%). Seguono per contributo al trend i panini (+11,8% a val. e +15,3% a vol.), seguiti dalle specialità (piadine, taralli, focacce, pane arabo, tigelle e altre specia-

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MERCATI DMM

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: PENNY MARKET L’avvento della pandemia e le restrizioni a essa collegate hanno generato notevoli cambiamenti nelle abitudini di consumo. «In quest’ultimo anno – spiega Nicolò Crippa, buyer e category manager di Penny Market – i prodotti che hanno registrato le migliori performance sono stati tutti quelli a lunga conservazione e quelli da cuocere a casa». Nonostante un andamento nel complesso positivo, il comparto del pane e dei suoi sostitutivi presenta alcune criticità. «Le problematiche più importanti sono relative all’aumento del costo delle materie prime in un mercato sempre più competitivo ed agguerrito. Esistono, tuttavia, delle opportunità legate al fatto che molti clienti hanno scoperto questi prodotti nel periodo della pandemia e sono rimasti affezionati a questo genere di consumo anche adesso che la situazione sta progressivamente tornando alla normalità. La nostra attenzione si focalizzerà soprattutto nel cercare di fidelizzare i nuovi clienti raggiunti, puntando anche su prodotti “rich in”, salutistici e adatti agli sportivi. L’innovazione è oggi fondamentale per soddisfare i consumatori sempre più attenti alla sana e corretta alimentazione».

lità regionali), il cui fatturato cresce di +3,8%, grazie soprattutto all’apporto di piadine (+10% a val.) e tigelle (+16,6% a val.). Aumento a doppia cifra anche per il pane per tramezzini (+12,8% a val. e +12,3% a vol.) e il pane grattugiato (+12,7% a val. e +12,5% a vol.). «Infine – conclude Federica Secchi – i crackers, che sviluppano circa il 12% del giro d’affari complessivo, sono l’unico segmento che registra una contrazione di volumi (-2,6%) e fatturato (-2,7%), soprattutto in Area 4 (-7,6 a vol.). Sicuramente l’emergenza sanitaria, se da un lato ha contribuito alla crescita dei consumi di pani da tavola, dall’altro ha generato un calo di prodotti che hanno nel fuori casa il momento di consumo privilegiato, come i crackers». IL TREND SALUTISTICO GUIDA LE SCELTE DI ACQUISTO Le scelte di consumo si stanno gradualmente orientando verso prodotti che, se introdotti nella propria alimentazione quotidiana, sono in grado di contribuire al raggiungimento di una condizione generale di benessere, optando spesso per referenze “free from” o “rich in”. «Si riscontra un interesse crescente – spiega William Galletti, head of sales Gdo Italia di Schär – per la scelta degli ingredienti utilizzati nella formulazione dei prodotti, come l’introduzione DM MAGAZINE 25



MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Artebianca/Pan Piuma Nome prodotto: Pan Piumino Caratteristiche: il primo pane morbido dedicato ai più piccoli. Semplice, sano e senza zucchero, preparato con ingredienti biologici.

Crm/Casa della Piada Crm Nome prodotto: La Bio Integrale Caratteristiche: piadina fragrante e genuina, realizzata solo con ingredienti 100% biologici certificati e grano 100% italiano con tracciabilità al campo. Un’etichetta pulita senza conservanti, che rispetta i sapori della tradizione culinaria italiana in costante evoluzione. Da farcire con qualsiasi condimento dolce o salato.

Colussi Group/Misura Nome prodotto: Cracker Natura Ricca mais e segale Caratteristiche: racchiude tutto il gusto del mais e la ricchezza di segale e grano saraceno integrale. Ricco in fibre, è preparato con farina di tipo 2 ed è senza aromi e olio di palma, con il 45% di grassi saturi in meno rispetto alla media dei cracker più venduti.

di farine derivanti da cereali pregiati, farine integrali, semi e frutta secca, ossia ingredienti che apportano varietà sensoriali e sostanze nutritive benefiche come fibre e proteine. Vengono inoltre apprezzate le proposte realizzate tramite tecniche tradizionali di lievitazione naturale, basate sull’utilizzo di pasta madre. Il mercato si orienta poi verso prodotti contenenti grassi di buona qualità, quali olio evo, omega 3 o olio di girasole alto oleico, nonché senza conservanti e con un apporto ridotto di sale e zucchero». La ricerca di alimenti dalle proprietà benefiche è anche accompagnata dal desiderio di appagare il palato, come

UN MESSAGGIO CHIARO E FINALIZZATO Per Artebianca veicolare un messaggio chiaro ed esaustivo a target specifici è un obiettivo importante. Per farlo, utilizza una strategia integrata che comprende diversi canali e numerose attività. «Abbiamo allargato la nostra comunicazione – spiega Massimiliano Anzanello – dai social e dai concorsi a tv, radio, riviste specializzate, parchi tematici, camp estivi e sport. Stiamo, inoltre, investendo in particolar modo sulla comunicazione alle giovani mamme, poiché il pane senza crosta piace molto ai bambini e le madri sono sempre più alla ricerca di prodotti di qualità che rispondano a determinate esigenze alimentari».

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MERCATI DMM

+4,1%

+4,8%

TREND VENDITE A VALORE

1,6 mld/€ TREND VENDITE A VOLUME

410 mln/kg

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 04 aprile febbraio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

evidenzia Francesca Mendozza, marketing manager di Riso Scotti per i prodotti derivati dal riso: «Il consumatore è sempre più attento al benessere, senza però rinunciare la gusto. Poi, in particolare, premia i formati snack. Anche nel segmento gallette, che è più tradizionale, le proposte snack sono in crescita». Secondo La Pizza+1, l’attenzione per la salute passa inoltre dalla ricerca di artigianalità, senza tuttavia trascurare la sicurezza alimentare, soprattutto in questo periodo interessato dall’emergenza sanitaria. «Sicuramente nell’ultimo anno – spiega l’azienda – gli italiani hanno premiato i prodotti che, pur mantenendo una qualità artigianale, si presentano confezionati per l’elevata richiesta di sicurezza alimentare e rassicurazione sull’aspetto igienico, cercando di trovare sempre di più il giusto compromesso tra artigianalità, naturalità e durata del prodotto. Pur essendo molto attento alla presenza di conservanti, che cerca di evitare, il consumatore ha ridotto la frequenza di visita al punto vendita e quindi cerca una shelf life più lunga, scegliendo tutte quelle proposte in grado di offrire questo contenuto di servizio».

INNOVARE NEL RISPETTO DELLA TRADIZIONE Con il cambio di proprietà, avvenuto nel 2018, Crm ha ridisegnato la propria immagine dopo oltre 40 anni dalla sua nascita. Un’innovazione nel rispetto della tradizione, che ha reinterpretato in chiave moderna e completato il logo Crm in Casa della Piada Crm, custodendone gli elementi distintivi. Il focus strategico si è poi spostato sulla brand awareness: «Vogliamo essere riconoscibili a scaffale – spiega l’azienda – continuando a offrire una gamma centrata e fidelizzando nuovi consumatori. Abbiamo aggiornato i nostri strumenti istituzionali, dal sito ai social, dai materiali pop ai packaging: un restyling a 360° per aumentare i punti di contatto con il nostro ampio target. A tal proposito, per tutto il 2021 saremo in campagna stampa trade e consumer, online e offline, con diversi soggetti per comunicare i punti cardine del 202: qualità certificata, innovazione e sostenibilità».

PIACE UN’ETICHETTA CORTA E PULITA Sostenibilità, innovazione, etichetta pulita e servizio: sono questi i trend ai quali Casa DM MAGAZINE 29


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

LA PIZZA+1,

ENTRA NEL FONDO AKSÌA GROUP

L’ingresso nel grande gruppo societario segna un importante passo per l’Azienda piacentina. Il CEO Sante Ludovico: “Vogliamo cogliere le opportunità del mercato nazionale e internazionale” Piacenza, 01/06/2021 - L’unione fa la forza: lo sa bene la Pizza+1, azienda leader nel mercato di pizza e focaccia fresca, che ha da poco fatto il suo ingresso in Aksìa Group, accogliendo così nuovi soci nell’azionariato di Pizza+1 e mantenendo nella veste di Amministratore Delegato il suo fondatore, Sante Ludovico, che copre anche le cariche di presidente del consiglio di amministrazione e vicepresidente del CdA del nuovo gruppo. “Dopo oltre cinquant’anni passati da ‘imprenditore solitario’ afferma Sante Ludovico - ho deciso di entrare con la mia azienda in un consolidato gruppo societario, come noi attivo nel settore Pizza&Focaccia industriali, allo scopo di espandere l’ambito delle nostre attività e competenze e quindi cogliere le enormi opportunità offerte dal mercato nazionale e internazionale”. Quello di Aksìa Group è un fondo che comprende diverse importanti realtà produttive, come Valpizza - 100% partecipata dal fondo - ma anche Megic e C&D, quest’ultima realtà pugliese

specializzata nei panzerotti surgelati. “I nuovi capitali e le sinergie con le altre consociate - continua il CEO Sante Ludovico - ci consentiranno di servire sempre meglio i nostri clienti, in Italia e all’estero, nonché innalzare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti e del nostro servizio”. Le opportunità saranno sì di vendita, ma anche di crescita sul territorio: la produzione verrà aumentata ed è in progetto un nuovo stabilimento dedicato esclusivamente alla produzione della pinsa. Un nuovo spazio produttivo che andrà ad aggiungersi a quello inaugurato pochi mesi

fa, sempre a Gariga di Podenzano, nota zona industriale del piacentino, e che ha ampliato di ben 4.600 metri quadrati l’area produttiva de La Pizza+1. Nonostante la crisi da Coronavirus, con lockdown e crollo di alcuni segmenti di consumo (Ho. re.ca in primis), i progetti per il futuro de La Pizza+1 non si sono fermati, anzi sono proseguiti concretizzandosi in grandi investimenti e iniziative lungimiranti: importanti traguardi che si aggiungono ai tanti successi raggiunti dal 1996 - anno di fondazione dell’azienda - ad oggi. “Siamo partiti con una piccola produzione in teglia, un progetto minimo in un piccolo capannone con pochi dipendenti - ricorda Sante - Piano piano ci siamo fatti conoscere e apprezzare, inserendoci nella GDO e su diversi canali: questo ha permesso di ampliarci ed arrivare dove siamo ora. Credo che la nostra qualità e serietà nel servizio, dal prodotto alle consegne, sia stato l’elemento fondamentale che ci ha consentito una crescita costante”.


MERCATI DMM

UNA COMUNICAZIONE MIRATA Le attività di comunicazione di La Pizza+1 sono in larga parte volte a far conoscere la propria offerta ai distributori. «Siamo ancora prevalentemente concentrati su investimenti di comunicazione al trade – fa sapere l’azienda – per poter diffondere in modo capillare la presenza della nostra proposta. La nostra linea di Focacce ambient Forno Ludovico, infatti, è molto apprezzata e realizza rotazioni elevatissime a punto vendita, ma la diffusione è ancora limitata a un numero contenuto di insegne».

della Piada Crm si ispira ogni giorno per proporre ai consumatori prodotti capaci di soddisfare le loro esigenze. «È sempre più fondamentale – fanno sapere dall’azienda – comunicare in modo concreto la qualità del prodotto, la sicurezza ambientale, l’origine delle singole materie prime e la provenienza 100% italiana. Una comunicazione immediata che parte innanzitutto dall’etichetta del prodotto, per poi estendersi a tutti gli altri strumenti di comunicazione». Si sta infatti progressivamente consolidando una particolare attenzione nei confronti di un’etichetta corta e pulita, come conferma Alberto Di Marco, direttore commerciale di Di Marco Corrado: «La tendenza di consumo si sta orientando maggiormente su prodotti sani, naturali, con un’etichetta pulita e valori nutrizionali e qualitativi concreti, come le nostri basi

SCHEDE PRODOTTI Di Marco Nome prodotto: Nuvola Caratteristiche: base di pinsa romana lavorata a mano dai pinsaioli Di Marco. Altamente digeribile, grazie al mix di farine e a 72 ore lievitazione, è semplicissima da preparare poiché basta farcire e infornare per 5/6 minuti.

Grissin Bon Nome prodotto: MiniFagolosi Caratteristiche: tutto il gusto dei “Fagolosi” in una innovativa veste snack con 11 minipack per confezione. Disponibili nei gusti Classico, Cereali e Pizza, in confezione da 165 g.

L a Pizza+1/Forno Ludovico Nome prodotto:Focaccia Genovese Alle Cipolle Caratteristiche: focaccia realizzata secondo l’antica ricetta ligure nel nostro Laboratorio Artigianale di Campo Ligure (Ge), senza conservanti. La lenta lievitazione e il processo di lavorazione manuale conferiscono alle focacce la caratteristica alveolatura e la tipica fragranza.

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MERCATI DMM

TREND VENDITE PER CANALE +8,2%

+7%

+5,1%

+6,2%

+1%

+1,6% +0,6%

Valore

Volume

DISCOUNT

Valore

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SUPER

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LIBERI SERVIZI

Valore

+1,4% Volume

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Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 04 aprile febbraio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

di pinsa, che usano un selezionato mix di farine senza conservanti e additivi aggiunti». Secondo Guido Barducci, direttore commerciale di Grissin Bon, lo shopper è molto attento alla lettura dell’etichetta: «Presenza o assenza di allergeni, provenienza delle materie prime, rispetto dell’ambiente e salubrità sono i punti fermi che, ad oggi, l’industria deve considerare e fare suoi per venire incontro alle esigenze di un consumatore sempre più esigente ed evoluto».

SCHEDE PRODOTTI Riso Scotti/MaiSenza Nome prodotto: MaiSenza con Rosmarino Caratteristiche: il il rosmarino, ingrediente tipicamente mediterraneo, si unisce al gusto del mais per un nuovo formato snack, ideale in ogni momento della giornata. Piccole gallette non fritte, sottili e croccanti, senza glutine, vegan ok e a basso contenuto di grassi.

Ruggeri/Il Vecchio Fornaio Nome prodotto: Pane Funzionale Salus - linea Fette di Bontà Caratteristiche: pane funzionale a fette, soffice, gustoso e con beta-gucani dell’avena, che aiutano a ridurre il colesterolo. Disponibile anche nella versione Dark con malti, confezionato in camera bianca e non contiene conservanti, per una shelf life di 45 giorni.

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MERCATI DMM

CHI SALE

SEGMENTI +11,8% +15,3%

Panini

Valore Volume

Pane grattuggiato

Valore Volume

Pane a lunga conservazione

Valore Volume

+5,5% +4,2%

Specialità di cui: Piadine Tigelle

Valore Volume

+3,8% +5,8%

Valore

+10%

Grissini

Valore Volume

Panetti croccanti

+12,7% +12,5%

+16,6%

Valore

+2,9% +2,1%

Valore +1,1% Volume +1,1%

CHI SCENDE

Crakers Panificati senza glutine

Valore Volume

-2,7% -2,6%

-1,6% Valore Volume -0,1%

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 04 aprile febbraio 2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount

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CRESCE LA VOGLIA DI PRODOTTI LOCALI L’attenzione per la salute e per la qualità delle referenze trova soddisfazione anche nella vasta offerta di ingredienti e specialità che il nostro territorio riesce a offrire. «In questo comparto – afferma Francesco Galizia, export manager di Vallefiorita – sono due le tendenze principali che si vanno a delineare: una spiccata attenzione verso prodotti biologici e salutistici, nel rispetto di una alimentazione più sana e più leggera, e un fortissimo interesse verso le tipicità regionali, di cui l’Italia è ricca più di ogni altro Paese». La scelta di prodotti locali e nostrani è un aspetto messo in luce anche da Roberto Pregnolato, direttore commerciale e marketing di Ruggeri: «Sono sempre più numerosi i consumatori che hanno compreso l’importanza di condurre uno stile di vita sano, seguendo quindi un’alimentazione bilanciata e mostrando grande attenzione per l’etichetta e gli ingredienti degli alimenti. In questo scenario, i consumatori si orientano soprattutto verso prodotti di carattere “local”, con ingredienti genuini selezionati e di qualità». SPAZIO A INGREDIENTI INTEGRALI, FIBRE E CEREALI Le esigenze del consumatore moderno sono chiare e diversificate anche nel comparto del pane e dei suoi derivati. Proprio per questo, secondo Massimiliano Anzanello, amministratore delegato di Artebianca, serve cogliere queste necessità e soddisfarle in modo puntuale: «È importante offrire prodotti con ricettazioni semplici e plus nutrizionali, prediligendo ingredienti integrali e cereali, presentando proposte sane e senza zucchero o additivi. Sono infatti sempre più richieste referenze sane, con fibre e cereali, e soprattutto prodotti dedicati a specifiche occasioni di consumo». La ricerca di ingredienti dalla connotazione salutistica e poco


MERCATI DMM

L’IMPORTANZA DI TRASMETTERE I PROPRI VALORI Vallefiorita si impegna a comunicare i propri valori al consumatore in modo chiaro, utilizzando diversi touchpoint. «Abbiamo attualmente in corso – spiega Francesco Galizia – il rebranding aziendale, il rifacimento di tutti i packaging e il rinnovo di tutti gli strumenti di comunicazione online e offline. L’obiettivo è quello di trasmettere al consumatore l’impegno di Vallefiorita nel realizzare prodotti più naturali nel rispetto dell’ambiente e più salutari nei confronti del consumatore, realizzati con materie prime rigorosamente selezionate e prettamente di origine italiana».

raffinati è un trend evidenziato anche da Cristina Lupattelli, direttrice marketing di Colussi Group: «Si conferma, in particolare nei segmenti dei cracker e dei panetti, la richiesta di prodotti integrali: in entrambi i mercati oggi l’integrale pesa oltre il 30% a valore, crescendo in termini di peso rispetto all’anno scorso, come mostrano i dati Iri, nell’anno terminante ad aprile 2021, totale Italia, Iper, Super e Lsp».n

SCHEDE PRODOTTI Schär Nome prodotto: Crackers ai Cereali Caratteristiche: croccanti sfoglie con farine integrali, pregiati cereali e semi in superficie. Ricchi di fibre, con Omega 3 e vegan, sono senza glutine, lattosio e conservanti.

Vallefiorita Nome prodotto: Focaccia alla Pala Caratteristiche: la focaccia, cotta in forno su pietra ad alta temperatura, è lavorata a mano presentando i caratteristici segni delle dita sulla superficie. Prima della cottura è ricoperta da olio extravergine di oliva. L’impasto, preparato con lievito madre e acqua di mare microfiltrata, rende il prodotto leggero, croccante e altamente digeribile.

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FINANZA DMM

La pandemia non ferma le operazioni M&A tra le aziende di pane&co.

Nel 2020 si sono registrate 9 operazioni nel segmento di mercato in esame, in linea rispetto al numero dell’anno precedente. Dato in controtendenza rispetto al dimezzamento delle operazioni nel più ampio settore dei prodotti da forno e dolciari.

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l comparto del pane e dei prodotti sostitutivi, dal punto di vista dei consumi, ha registrato nell’ultimo anno risultati ambivalenti dovuti al drastico cambiamento nelle abitudini dei consumatori durante il periodo di lockdown, che li ha portati ad acquistare con meno frequenza e a prediligere prodotti industriali a lunga conservazione. Per quanto riguarda le operazioni di M&A, nel 2020 si sono registrate 9 operazioni nel segmento di mercato in esame, in linea rispetto al numero dell’anno precedente ed è degno di nota come tale dato sia in controtendenza rispetto al dimezzamento delle operazioni nel più ampio settore dei prodotti da forno e dolciari. Il mantenimento di un numero stabile di operazioni è stato principalmente permesso da alcuni operatori cosiddetti acquirenti seriali, aziende di medie o grandi dimensioni che da tempo hanno posto la crescita per vie esterne al centro delle loro strategie espansive e che sono alla costante ricerca di imprese target da acquisire e integrare all’interno delle loro piattaforme organizzative. Un esempio sono Forno d’Asolo S.p.A. e Morato Pane S.p.A., rispettivamente tra le aziende leader nei panificati surgelati e nella panificazione confezionata, che da sole hanno effettuato il 40% delle operazioni registrate nello scorso biennio e che puntano a creare dei poli di eccellenza nelle proprie nicchie di appartenenza. Si conferma quindi da parte degli operatori di mercato più piccoli l’esigenza di entrare a far parte di un gruppo di dimensioni maggiori e divenire parte di una struttura solida e capace di competere, sia a livello locale sia internazionale, in un contesto profondamente mutato dal fenomeno Covid19. Sante Maiolica - Partner & Ceo di Grant Thornton Financial Advisory Services

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IL PROGETTO


“GOURMET” DI FLORIO Per accompagnare materie prime prelibate, ma dall’accostamento complesso, Florio lancia il progetto Gourmet che riunisce in un’unica linea i marsala più pregiati come Terre Arese, Targa e Oltre Cento. Dal 1833 questi vini tipici della tradizione del brand Florio sono realizzati e riposano per lunghi decenni nelle storiche Cantine di Marsala, dove con il tempo e la pazienza acquisiscono quei sentori raffinati che li contraddistinguono e li rendono unici. Apprezzati soprattutto come vini da meditazione o da fine pasto, i marsala della linea Gourmet sono in realtà perfetti anche per un aperitivo fuori dal comune, in abbinamento a cibi di grande sapidità, come la bottarga o le acciughe, ma anche alla morbida ricchezza dell’avocado o ai profumi decisi dei formaggi stagionati ed erboranti, che oggi raggiungono l’adeguato accostamento enogastronomico grazie alle caratteristiche organolettiche dei tre vini Florio (vergine, semisecco e superiore).

ideale in abbinamento con carpacci di pesce affumicato, crostacei, bottarga o formaggi stagionati.

Terre Arse, ricavato da uve Grillo, è un distillato di vino affinato per circa dieci anni in piccole botti di rovere: si tratta di un marsala raffinato, perfetto sia come prodotto da meditazione, sia come aperitivo grazie alla grande versatilità. È

Il design delle etichette appare totalmente rinnovato: sin dalle origini simbolo del brand Florio, il leone è riproposto in una veste grafica assai più moderna, con etichette dal design semplice ma ricco grazie ai toni del dorato, del rame e dell’argento.

Targa, invece, è un vino elegante, longevo, adatto alla meditazione e ai dessert, se pur trovi la sua massima espressione servito freddo come aperitivo a base di avocado o formaggi alle erbe. Ricavato anch’esso da uve Grillo, affina per sette anni in botti di rovere di Slavonia, regalando un vino caldo e morbido. L’ultimo nato Oltre Cento, infine, è affinato in botti di rovere per almeno 24 mesi ed è caratterizzato da sentori di uva passa e vaniglia che anticipano un gusto caldo e rotondo al palato, con un armonico fondo di frutta secca e uvetta, ideale per accompagnare prodotti di pasticceria e cioccolato.



IMPRESE DMM

Deco Industrie

mette a segno un 2020

in forte crescita

I numeri sono positivi e indicano che la realtà con sede a Bagnacavallo (Ra) si è fatta trovare pronta dalla pandemia, registrando ricavi consolidati per 175 milioni e risultato utile netto di oltre 3 milioni.

I

l 2020 è stato un anno importante per Deco Industrie, cooperativa che progetta, realizza e confeziona detergenti per la cura della casa e della persona e prodotti alimentari da forno, dolci e salati. I numeri sono positivi e indicano che la realtà con sede a Bagnacavallo (Ra), ma con varie sedi produttive sparse tra Romagna ed Emilia, si è fatta trovare pronta dal repentino cambio di scenario che ha imposto la pandemia, registrando ricavi consolidati per 175 milioni e risultato utile netto di oltre 3 milioni. Nel 2020 i volumi di vendita nel comparto dei generi della Cura per la casa hanno avuto un incremento del +10%, trainato dai prodotti per l’igiene e disinfezione, così come i prodotti del settore alimentare che sono cresciuti del +8,4% per il travaso dei consumi dal canale fuori casa. Tra le operazioni degne di nota, da segnalare l’accordo sottoscritto a fine 2020 per la cessione del ramo d’azienda di piadine Loriana alla società Valsoia, con la produzione che proseguirà negli attuali stabilimenti Deco di Forlì, mantenendo inalterate la forza lavoro e la filiera di approvvigionamento. Inoltre, il riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di Scala, primo marchio del comparto detergenza, quale Marchio Storico d’interesse Nazionale. Nei primi giorni di gennaio 2021 Deco ha inoltre concluso l’acquisizione del biscottificio ex Saltari di Bondeno (Fe), che la cooperativa già gestisce dal 2012. Il biscottificio della provincia ferrarese è composto da capannoni, laboratori, magazzini, uffici, impianti e macchinari per il ciclo completo di produzione di frollini e dà lavoro a oltre 60 persone.n

Francesco Canè, amministratore delegato di Deco Industrie

Leggi anche “Divella oltre i 300 milioni di ricavi. La sfida è la sostenibilità della filiera” DM MAGAZINE 41


RETAIL INNOVATION DMM Caso tratto dalla ricercar internazionale Retail Innovations 16

RC Coffee Toronto Il caffè premium proposto per l’era Covid: un concept vending con ambientazione emozionale e retrò, completamente contactless e con app per la prenotazione.

Area chiave: Omni Experience Tendenze complementari: Safe Retail Info chiave • Concept Vending di caffè premium • 2020: apertura • 2021: 100 chioschi previsti Il chiosco vending di RC Coffee è un nuovo concept, aperto nel 2020, frutto di una partnership fra i torrefattori Dark Horse Espresso e Detour, molto popolari a Toronto per la passione e la qualità del proprio caffè. I due brand hanno l’obiettivo di offrire ai clienti un’esperienza di qualità premium anche con la proposta vending, basata su una macchina per caffè espresso Eversys Cameo che macina i chicchi freschi al momento, in meno di 2 minuti, per mantenere la massima fragranza.

42 DM MAGAZINE


RETAIL INNOVATION DMM

Safe retail Il customer journey è pensato per garantire la massima sicurezza. Tutto il processo incluso il pagamento è contactless. Tramite app i clienti possono prenotare il ritiro, pagare l’ordine e salvare le bevande preferite così da poter sorseggiare il caffè preferito ogni volta. L’app utilizza anche la geolocalizzazione in modo che il chiosco inizi a preparare l’ordine quando il cliente è vicino, garantendo che la bevanda sia alla giusta temperatura e pronta al suo arrivo, senza dover fare la coda. Emotional experience La grande efficienza del processo per il cliente in RC Coffee non penalizza l’emozionalità. Oltre all’elevata qualità del caffè e al sistema di macina al momento per mantenere inalterate le fragranze, c’è l’opzione di personalizzare il proprio caffè. Inoltre, è stata creata una vetrina-display che rappresenta una caffetteria retrò, evocativa del mondo e delle atmosfere a cui il brand vuole ispirarsi e in cui intende coinvolgere i clienti.

Commento finale Kiki Lab L’era Covid ha imposto un profondo ripensamento di molti modelli di business, in primis nell’horeca. RC Coffee è un progetto interessante perché riesce a coniugare la multicanalità, con l’app, e la safe experience, con il contactless, con le emozioni fornite da un prodotto premium e un’ambientazione coinvolgente. Il concept ha già riscontrato un forte successo tanto che l’azienda prevede di aprire altri 100 chioschi nel 2021.

Sfida: capitalizzare l’investimento in chiave branding e marketing riuscendo a far diventare destination il concept.n

Autore: Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab – (Gruppo Promotica)

DM MAGAZINE 43


focus DMM

Cresce l’apprezzamento per le

bevande vegetali di Claudia Scorza


Il progressivo spostamento dei gusti dei consumatori verso prodotti considerati più salutistici e sostenibili ha permesso la crescita delle bevande vegetali, considerate una sana e valida alternativa al latte vaccino.

L

e bevande vegetali stanno conquistando sempre più spazio all’interno del carrello della spesa degli italiani. Secondo i dati Iri (progressivo aprile 2021, Iper+Super+LSP+Discount), il comparto crescere a doppia cifra, registrando un incremento del +20,1% a volume e del +17,3% a valore. Al suo interno, i segmenti più performanti sono mandorla (+47,5% a vol.) e avena (+47,9%). Positivo anche l’andamento del biologico, che segna +21% a volume e +14,7% a valore.

Un assortimento sempre più ampio e gustoso Attenzione al benessere generale e alla salute, intolleranza al lattosio, dieta vegana, maggiore interesse nei confronti della sostenibilità ambientale, consumo consapevole o voglia di sperimentare qualcosa di nuovo sono alcune delle motivazioni che hanno spinto i consumatori ad aumentare il consumo di questi prodotti. Se le bevande a base di soia hanno fatto da apripista, oggi il ventaglio di proposte tra cui scegliere è ampio e variegato, capace di soddisfare specifiche esigenze di consumo e gratificando, al contempo, il palato. Le bevande vegetali sono infatti diventate sempre più gustose contribuendo ad attrarre un pubblico di shopper più vasto ed eterogeneo, conquistando anche i consumatori onnivori.

DM MAGAZINE 45


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focus DMM

Proposte sane e di qualità TreValli Cooperlat è presente nel comparto con Hoplà Veg&Bio, composta da quattro bevande: Soia, Riso, Avena, Mandorla. La linea, che si completa con una besciamella e un condimento cremoso per cucina, è interamente prodotta in Italia, senza glutine e zuccheri aggiunti, certificata Vegan Ok. «Tra le novità in cantiere – afferma Andrea Alfieri di TreValli Cooperlat – è previsto un ampliamento della nostra linea di bevande 100% vegetali e biologiche, molto apprezzata dai consumatori. La gamma Hoplà Veg&Bio ha ottenuto il prestigioso premio Prodotto dell’anno 2021 per la categoria prodotti vegetali ed è sostenuta da campagne pubblicitarie su tv, radio e stampa».

UN’OFFERTA DIVERSIFICATA E DISTINTIVA A SCAFFALE Céréal offre un’ampia gamma di bevande vegetali che comprende proposte a base di soia, mandorla, avena e cocco, molte delle quali biologiche. «Quest’anno – dichiara Chiara Agrusti, senior brand manager di Céréal – la grande novità è una completa revisione dell’immagine grafica delle nostre bevande vegetali, sia per renderle più moderne e accattivanti sullo scaffale, sia per evidenziarne maggiormente i plus. Tra i punti di forza messi in risalto troviamo la funzionalità per le bevande di soia, grazie alla presenza di proteine, calcio e Vitamina D, e l’assenza di zuccheri per le bevande di mandorla, avena e cocco».

DM MAGAZINE 47


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focus DMM

Arriva una linea “zero zuccheri” Il mercato delle bevande vegetali è da tempo presidiato da Valsoia, che si è distinta con un’offerta articolata di bevande di soia. Oggi queste continuano a rappresentare una parte fondamentale del comparto, anche se negli ultimi anni si sono affiancate altre bevande a partire da quelle di riso per arrivare alle bevande di mandorla, avena e cocco. «Abbiamo sviluppato – fanno sapere dall’azienda – una nuovissima linea di bevande vegetali in risposta al trend salutistico “zero zuccheri”, diverse da quelle “senza zuccheri aggiunti”, perché nella nostra gamma è stato eliminato anche il contenuto di zuccheri che naturalmente contengono gli ingredienti o che si sviluppa nei processi di fermentazione».

Qualità, innovazione e sicurezza alimentare al centro Per Almas qualità, innovazione e sicurezza alimentare sono aspetti imprescindibili. «Partendo dal seme – spiega l’azienda – produciamo la bevanda e la confezioniamo sterilmente in macchine tetrapak di ultima generazione nei formati da litro o mezzo litro, oppure vendiamo il semilavorato in autocisterne per l’industria alimentare. Non abbiamo un nostro marchio, ma produciamo esclusivamente private label per i brand europei più importanti, Gdo, canale biologico specializzato e per l’industria. Il nostro team di ricerca e sviluppo ha un’esperienza ventennale in questo settore e crea ricette personalizzate in base alle necessità del cliente. Il processo produttivo è completamente automatizzato: siamo una start-up 4.0 nella quale tutto il processo aziendale è tracciato e controllato. La qualità e la sicurezza alimentare dei nostri prodotti sono garantite dalle nostre certificazioni Ifs, Brc e Fsscc22000. Disponiamo, inoltre, della certificazione biologica Bioagricert e del Kosher».n DM MAGAZINE 49


Gastronomia vegetale sostitutiva in piena accelerazione

di Claudia Scorza


MERCATI DMM

Il comparto, in crescita a doppia cifra, è sempre più apprezzato dal consumatore moderno, attento a ciò che mangia, all’impatto delle sue scelte d’acquisto e al legame tra alimentazione e salute.

N

ell’anno terminante ad aprile 2021, il mercato della gastronomia vegetale sostitutiva ha registrato un giro d’affari di 205 milioni di euro con 22 milioni di kg venduti. La categoria mostra crescite a doppia cifra sia nelle vendite a valore (+13,7%) che a volume (+17,3%) rispetto all’anno precedente a totale Italia (dati Nielsen, Iper+Super+Liberi servizi+Discount), in seguito a un calo del prezzo medio (-3,1%). I DISCOUNT TRAINANO LE VENDITE Le superfici distributive dove si concentrano maggiormente le vendite sono i super, che sviluppano il 43% dei valori e dei volumi, con un trend delle vendite positivo, seppur contenuto. Seguono gli iper, dove si concentra il 30,7% delle vendite a valore e il 27,4% delle vendite a volume. «Tuttavia – dichiara Rebecca Sandrini di Nielsen – le grandi superfici perdono in allocazione a favore non solo dei super, ma anche dei discount. Quest’ultimo canale copre il 18,8% di quota valore e il 21% di quota volume, registrando gli incrementi


P U R A PA S S I O N E P E R I L G U S T O

Monorigine Perù

Nei lontani territori del Perù amazzonico nasce un eccezionale cacao, unico e incontaminato, perfetto per elaborare ricette dalle ineguagliabili note aromatiche e per abbinamenti ricercati.

La dolce vita secondo Vanini

I Gianduoiotti

Un ripieno di morbida crema gianduia, realizzata con pasta di nocciole italiane e inclusioni dal gusto classico e raffinato.

Cacao pregiato e nocciole italiane danno vita ad un’avvolgente combinazione di sapori, nella versione classica e fondente.

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MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Almas Nome prodotto: Bevanda Proteica Caratteristiche: bevanda vegetale naturalmente priva di lattosio che, grazie all’esclusivo processo di lavorazione dei semi di leguminosi, preserva tutte le sue proprietà originali. I semi leguminosi, insieme alle proteine aggiunte, rendono la referenza ad alto contenuto proteico. La sua ricetta è ricca di acidi grassi insaturi aiutando così a mantenere corretti livelli di colesterolo nel sangue.

Emilia Foods/Via Emilia Nome prodotto: Immancabile – Cavolfiore Biologico a forma di riso Caratteristiche: la referenza è studiata per fornire un’alternativa meno calorica e con un minor apporto di carboidrati rispetto al classico riso. Una materia prima accuratamente selezionata e appartenente alla filiera italiana, senza glutine, senza sale aggiunto, priva di aromi e conservanti.

Joy/Food Evolution Nome prodotto: Straccetti gusto pollo 165 g Caratteristiche: prodotti analoghi alla carne a base tutta vegetale. Stessa texture e gusto, ma un etico beneficio per l’ambiente. L’assortimento prevede anche i Dadini gusto pancetta e lo Spezzatino alle erbe.

più alti tra i canali, ovvero +23,4% a valore e +19,8% a volume grazie a un aumento del prezzo medio e a +0,9 numero medio di referenze. L’offerta delle alternative vegetali rimane, invece, limitata nei liberi servizi (7,6% di market share e 8,6% quota volume)». A livello geografico, si assiste a una crescita generalizzata dei consumi, che interessa soprattutto l’Area 4 con +27,4% a valore e +49,6% a volume. Seguono con incremento percentuale a doppia cifra anche i valori e i volumi in Area 2 e Area 3, registrando rispettivamente +12,7% e +12,4% a valore. Chiude l’Area 1 con crescite più contenute: +6,5% valore e +9,4% a volume. ANDAMENTO DEI SEGMENTI «Nel dettaglio delle sottocategorie che compongono il mercato – spiega Rebecca Sandrini – le pietanze predominano sul comparto, rappresentando il 51,3% del valore totale nella distribuzione moderna e il 34,2% dei volumi; crescono ulteriormente le vendite soprattutto nel fatturato (+11,4%), guidate dal segmento fresco e surgelato (in totale 11,6% contributo) e in seguito all’aumento del prezzo medio e alla minore intensità promozionale. Segni positivi anche per tofu, affettati e alternative vegetali ai formaggi, che mantengono stabile la loro quota, seppur marginale». I segni negativi interessano solo l’Area 1 e i liberi servizi, a eccezione del tofu, che resta sempre in positivo. Infine, i piatti pronti freschi o a lunga conservazione, che nel totale coprono il 16,4% a valore e il 27,3% a volume, sono l’unica DM MAGAZINE 53


Gusto in famiglia.

Da tre generazioni ti offriamo tutta la qualità del Südtirol Veniamo dalla Val Venosta, tra le montagne del Südtirol. Da generazioni la nostra famiglia e la nostra terra sono una cosa unica, e così i nostri prodotti. Come lo speck, che ancora oggi segue rigorosamente la tradizione. Un’attenta selezione di carne dalla nostra macelleria, una miscela di spezie dalla ricetta di famiglia, una delicata affumicatura con legno di faggio e una lenta stagionatura all’aria pura, fresca e asciutta del nostro territorio. Un prodotto dal gusto inconfondibile.


MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Nutrition& Santé / Céréal Nome prodotto: Céréal Soia Drink con calcio e Vit D Caratteristiche: bevanda di soia 100% vegetale, naturalmente priva di lattosio e di glutine. È una preziosa fonte di proteine, calcio e vitamina D. Indicata per preparare cappuccini o pancakes, porridge, smoothie, torte salate e dolci, creme, budini e frullati. Disponibile in un nuovo formato edge e con una rinnovata veste grafica moderna, più visibile a scaffale.

Pangea Food Nome prodotto: Gondino Caratteristiche: preparazione a base di ceci, con un gusto e una consistenza che la rendono perfetta in tutte quelle ricette che richiedono uno stagionato in scaglie o grattugiato. Dal gusto deciso, è indicato per chi non può o non vuole utilizzare i formaggi di origine animale. Vegan e certificato biologico, è disponibile in diversi formati e gusti.

TreValli Cooperlat/ Hoplà Veg&Bio Nome prodotto: Linea Hoplà Veg&Bio 100% Vegetale e Biologica Caratteristiche: la linea, composta da quattro bevande - Soia, Riso, Avena, Mandorla - è interamente prodotta in Italia, gluten free, senza zuccheri aggiunti e certificata Vegan Ok. Le bevande possono essere gustate calde o fredde o essere utilizzate come ingredienti per ricette dolci e salate.

sottocategoria a registrare cali (-10,2% a val. e -8,9% a vol.) su tutto il territorio, soprattutto in Area 1 e Area 2 e in iper e liberi servizi, a favore delle alternative surgelate. LA NICCHIA SI ALLARGA Il trend positivo del comparto testimonia una sempre maggiore attenzione verso il mondo del vegetale, andando dalla semplicità e genuinità degli ingredienti come il tofu, alla ricerca di piatti più sfiziosi come i panati, complice una crescente consapevolezza del legame tra alimentazione e salute. «Non si tratta più di una scelta di nicchia – sottolinea Triballat Sojasun – ma di una tendenza in continuo sviluppo di consumatori che vogliono ridurre l’assunzione di prodotti di origine animale con alternative che puntano sul gusto e sull’equilibrio nutrizionale. Nel corso dell’ultimo anno, per esempio, si è assistito a un rinnovamento dell’offerta burger con prodotti che, per aspetto e gusto, richiamano gli analoghi a base di carne, pur rimanendo 100% vegetali». Risultano in aumento anche le persone

DM MAGAZINE 55



MERCATI DMM

che prediligono seguire un modello di alimentazione di tipo vegetariano, senza però rinunciare ad alimentarsi sporadicamente di proteine animali, come afferma Chiara Agrusti, senior brand manager di Céréal: «Oggi, sono sempre di più i cosiddetti flexitariani, ossia quei consumatori che decidono di integrare la propria alimentazione con referenze di origine vegetale. Cresce anche la quota di chi, per motivi etici, di sostenibilità o gradimento personale, sta sostituendo, in tutto o in parte, i prodotti di origine animale. Per questo le aziende sono maggiormente attente nella formulazione di proposte in linea con i gusti dei consumatori, offrendo loro un’ampia scelta». UN CONSUMATORE CONSAPEVOLE ED ESIGENTE La maggiore consapevolezza del consumatore moderno e la ricchezza di informazioni a cui oggi è possibile accedere hanno portato all’adozione di nuovi stili di vita e alimentari, esplorando la vasta proposta che il comparto delle alternative vegetali offre. «In questo ultimo anno segnato dalla pandemia – fa sapere Almas – la gastronomia vegetale sta crescendo sia in Italia sia a livello globale. L’andamento positivo è principalmente dovuto alla particolare attenzione dei consumatori non solo alla salute e al benessere, ma anche all’ecologia e all’impatto ambientale». Secondo Valsoia le ragioni che avvicinano gli italiani ai prodotti sostitutivi sono varie e vanno dalla ricerca di uno stato generale di buona salute e prevenzione grazie a una corretta alimentazione con meno grassi animali, alla sostenibilità ambientale, dalla risposta a problemi di intolleranze o regimi alimentari specifici al rispetto per TREND VENDITE TREND VENDITE gli animali. Di conseguenza, anche le A VALORE A VOLUME richieste e le esigenze dei consumatori sono sempre più articolate. «Chi ha prevalentemente a cuore la salute – spiega l’azienda – è più attento ai contenuti nutrizionali come grassi, zuccheri, allergeni ed è meno esigente sul fronte del gusto, mentre per al205 mln/€ 22 mln/kg tri la componente bontà è dominante e dunque si stanno sempre più sviluppando referenze capaci di accogliere Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 04/04/2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

+13,7%

+17,3%

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MERCATI DMM

Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 04/04/2021, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount

SEGMENTI

+25,5% +27,5% valore

volume

TOFU

+14,4% +11,5% valore

volume

PIETANZE

+14,8% valore

+8,8%

volume

AFFETTATI

+5,0% valore

+4,5%

volume

ALTERNATIVE AI FORMAGGI

PIATTI PRONTI valore

-7,5%

volume

-6,0%

tutti quei consumatori che, per scelta, vogliono limitare l’assunzione di prodotti che, se consumati in eccesso, possono provocare problemi di salute e danni ambientali». LA QUALITÀ SEMPRE PIÙ AL CENTRO I prodotti vegetali vengono percepiti come valide alternative durante i pasti, non solo da chi segue particolari regimi alimentari, ma anche da un numero sempre più elevato di consumatori che apprezzano la salubrità e la qualità degli ingredienti. «Cresce l’interesse – spiega Simone Zerbinati, general manager di Zerbinati – verso prodotti vegetali, ancor di più se realizzati con materie prime italiane e Dop o Igp, sinonimo di bontà e qualità riconosciuta. Lo shopper è oggi alla ricerca del gusto e sta scoprendo, giorno dopo giorno, che la gastronomia vegetale può dargli ciò che cerca: bontà, servizio, prodotti sani e sostenibili, sia a livello di prodotto che di packaging». L’aumento della consapevolezza dei consumatori su temi come etica dell’alimentazione, ecologia e salute fa sì che le proposte vegetali sostitutive puntino moltissimo sul concetto di qualità, inteso in senso ampio, come conferma Monia Colinelli, socia fondatrice di Pangea Food: «I consumatori che si approcciano a questo tipo di prodotti sono spesso molto ben informati e cercano sempre di più la qualità degli ingredienti, con particolare attenzione al biologico». Anche per Andrea Alfieri, responsabile marketing di TreValli Cooperlat qualità fa spesso rima con bioDM MAGAZINE 59


TECHNORETAIL L’UNICA TESTATA DOVE TECNOLOGIA E RETAIL SI INCONTRANO

www.technoretail.it


MERCATI DMM

logico: «Gli italiani si stanno sempre più orientando verso prodotti di qualità e dalle etichette nutrizionali trasparenti; da qui la forte crescita del segmento biologico». L’INNOVAZIONE SPINGE LA CRESCITA Di fronte a uno shopper sempre più competente, i brand del comparto devono farsi trovare pronti con proposte innovative e perfettamente in grado di intercettare i bisogni di coloro che scelgono prodotti plant-based. «I consumatori – afferma Roberta Frequenza, marketing manager di Emilia Foods – sono sempre più informati e al tempo stesso desiderosi di sperimentare; di conseguenza, per le aziende che vogliono crescere è imprescindibile sviluppare e presentare sul mercato delle alternative che abbiano sì un’influenza internazionale, dove la sperimentazione è più fluida, ma che vengano rivisitate con un’attenzione particolare al mercato italiano». Per rendere i prodotti più gustosi è fondamentale avvalersi di metodi di produzione innovativi, che permettono di realizzare referenze con un’etichetta corta, senza l’uso eccessivo di aggreganti e addensanti. «Food Evolution, spiega Alberto Musacchio, ceo di Joy, proprietaria del marchio Food Evolution – sta rappresentando un grosso cambiamento nel comparto perché permette di riprodurre la texture della carne e il suo gusto con pochissimi ingredienti naturali e con la struttura realizzata meccanicamente. Le nuove tecnologie, come quella di estrusione che utilizziamo noi, hanno fatto sì che ora il consumatore possa trovare prodotti uguali alla carne, ma 100% vegetali».n

SCHEDE PRODOTTI Triballat / Sojasun Nome prodotto: Strapazzate Caratteristiche: le prime uova 100% vegetali. Ricche di proteine e povere di grassi, a base di tofu (75%) e grano, sono veloci da preparare e comode da servire.

Valsoia Nome prodotto: Super Salsiccia Caratteristiche: prodotto innovativo basato su ingredienti semplici e di qualità. La referenza è a base di proteine di pisello, che sono, insieme a quelle di soia le proteine con il profilo nutrizionale più simile a quelle animali. Ideale da gustare con la cottura al barbecue o per farcire un panino.

Zerbinati Nome prodotto: Lunch Box Caratteristiche: kit pranzo a base di insalate in grani con verdure e legumi, già dotati di forchetta e ispirati alle classiche “schiscette”. Ampliamento di gamma con due nuove referenze: Riso rosso integrale con verdure grigliate e formaggio fresco e Pasta di lenticchie rosse con verdure alla mediterranea.

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CUSTOMER DMM

Lavorare con il

FUTURO

vedere e capire

Il problema del futuro è presente in ogni decisione che si prende. Tensione fra conoscenza e decisione: tutta la nostra conoscenza riguarda il passato e tutte le decisioni riguardano il futuro.

A

ben vedere il futuro, in realtà, è l’unico ambito che possiamo influenzare, è l’unico spazio di azione a nostra portata. Il passato è già andato e non possiamo farci nulla. Il presente non è ben chiaro che cosa sia e anch’esso appena lo si considera è già andato. Rimane solo il futuro, che poi è il luogo in cui passeremo il resto della vita. Parlando di futuro il senso comune ha torto. Situazioni che sembrano permanenti e dominano una fase storica, possono cambiare con incredibile rapidità. Le analisi convenzionali, rilevanti, ma spesso mancano di immaginazione, letteralmente non sanno vedere il futuro. Importante guardare al passato non dal punto di vista della continuità, (historia magistra vitae), ma dal punto di vista delle discontinuità (quanto grandi e importanti sono i stati i cambiamenti?). Capire gli ostacoli che ci impediscono di vedere i futuri possibili, le assunzioni da cui partiamo. Molte assunzioni sono utili per la vita quotidiana, ma presuppongono che le cose non cambino in modo radicale. Molte sono legate alle nostre esperienze passate, rimangono valide se il futuro sarà simile al passato. “Vedere” non vuol ancora dire “capire” o “conoscere”. Con il microscopio il mondo “micro” si poteva vedere, ma ci vollero 200 anni per capire il collegamento fra micro e macro. Il rapporto tra futuro e presente è ancora più complesso:

DM MAGAZINE 63



CUSTOMER DMM 1 perché non sappiamo come vedere il futuro; 2 spesso vediamo solo futuri inautentici, futuri come proiezioni del presente; 3 anche quando vediamo futuri autentici facciamo fatica a capirli; 4 i futuri autentici sono spesso denigrati e osteggiati. Sviluppare la capacità di aspirare, di anticipare i cambiamenti in modo da prepararsi a essi. La capacità di aspirare è distribuita in modo diseguale. Diversi modi di guardare avanti (pianificazione, preparazione). Molti futuri stanno nascendo ora ed è importante imparare a riconoscerli. Proprio per questo motivo bisogna cercare di evitare la trappola del singolo futuro che usualmente ha una finestra temporale breve e opzioni limitate, un limitato vantaggio competitivo, shock inaspettati, crisi, lentezza nella risposta e spesso fuori tempo e con poche opzioni. I futuri plurali si aprono a diverse scale temporali, danno ampie opzioni, aprono a modelli mentali condivisi sulle diverse scale temporali. Anticipano l’inaspettato, restituiscono maggiore sensibilità ai segnali di contesto, incrementa la velocità delle risposte, aumenta i tempi di adattamento alla nuove condizioni.n Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy e partner Beready Srl

LAVORARE CON IL FUTURO Lavorare con il futuro, non è una metafora. Riportiamo 5 concetti che possono aiutare a considerare meglio il significato:

1

osservando Fortune 500 (classifica della maggiori imprese societarie statunitensi) dal 1955 al 2015 solo il 12% è rimasto nell’elenco;

2

“vedere” e “capire” (es. il microscopio) sono passaggi chiave;

3

senso comune e futuro non sono amici;

4

pensare l’impensabile (Hermann Kahn);

5

ragionare su Futuri alternativi

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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

Quanto siamo già nel domani? Oggi è già il post-pandemia oppure ci sarà una crisi di rigetto.

C

e lo siamo già chiesti anche su queste colonne, come sarà il dopo covid per il retail? La domanda non è semplice, perché innanzitutto non sappiamo prevedere l’aspetto sanitario. Quali misure igieniche rimarranno e per quanto si protrarranno nel tempo? Nessuno in questo momento può dirlo. Al momento in cui scrivo la situazione sta migliorando, la campagna vaccinale è in corso, e le restrizioni stanno lentamente allentandosi. I dati Eurostat parlano di volumi divendite EU pari al 101,6% rispetto al pre-covid (vedi riquadro). I negozi riaprono, ma i clienti che rientrano sono gli stessi? E anche le insegne come si sono modificate in questo periodo? Partiamo dai clienti, avevamo visto recentemente come sia aumentata la propensione ai pagamenti digitali, con le conseguenze già dibattute sulle opportunità anche di fidelizzazione che ciò consente. Hanno cambiato orari e luoghi di acquisto, vuoi perché lo smart-working li ha allontanati dai centri direzionali e dalle città, vuoi perché le aperture limitate li hanno forzati a modificare le loro abitudini di acquisto. Quanti di questi comportamenti obbligati smetterà di essere tale domani? Ovvero se oggi non vado al centro commerciale perché posso farlo solo nei fine settimana (al momento chiusi), poi tornerò lì o manterrò le mie nuove abitudini di acquisto comunque? Di tutti questi punti il più importante è secondo me l’aumento degli acquisti online in moltissime categorie merceologiche. Post-covid questa quota di acquisti ritornerà in parte nei punti vendita fisici o meno, o addirittura incrementerà? Non abbiamo la bacchetta magica per predirlo! Proviamo a guardare ora cosa stanno facendo ile insegne. Una recente analisi dell’Osservatorio sull’innovazione digitale del Politecnico di Milano condotta sui primi 300 retailer per fatturato può fornire degli spunti interessanti. Oltre due terzi di essi hanno lavorato per ottimizzare 66 DM MAGAZINE


DIGITAL CLUB/RETAIL DMM

i processi verso l’omnicanalità e quasi nove su dieci hanno fatto investimenti logistici a tale scopo. Circa metà di essi ha assunto nuovo personale per le vendite online, ed altrettanti hanno allocato risorse allo sviluppo di app e sistemi di messaggistica digitale. Questi investimenti sono strutturali e rimarranno presumibilmente anche dopo. Altri come i termoscanner o i sistemi di prenotazione e gestione accesso al negozio sono temporanei? Quanto rimarrà di ciò lo diranno i clienti e la contingenza medica. E cosa dicono invece le insegne? Come immaginano il futuro di con le incertezze di quanto “post” epidemia sarà? Lo scopriremo presto, in questi giorni il Digital Club Retail sta conducendo un’indagine su invito su un ampia base di aziende, dalle monomarca ai multi-marca per sentire il loro polso. Vogliamo capire non cosa è successo fino ad oggi, ma come si immaginano il domani, gli scenari ed il peso del negozio sull’omnicanalità. Quali saranno le tecnologie su cui puntare per cogliere le opportunità del nuovo all’orizzonte? Poiché tutti i dati anonimizzati saranno condivisi con i partecipanti sarà anche un’occasione di confronto con i colleghi. Paolo Pelloni Digital Club/Retail

EU, development of retail trade volume, January 2020 - March 2021

130

240

120

230 220

110

210

100

200

90

190

80

180

70

170

60 50

160 January February

March

April

May

June

July

August September October November December January February

Total retail trade

Food, drinks, tabacco

Non-food products (exc. automotive fuel)

Automotive fuel

Supermarkets

Department stores

March

150

Mail orders and internet (see right axis)

Source: Eurostat (online data code: sts_trtu_m)

DM MAGAZINE 67



REAL ESTATE DMM

Anche la finanza immobiliare si tinge di VERDE

Anche l’obiettivo dei policy makers è oramai rivolto sempre più verso un’edilizia sostenibile che comporti l’abbassamento delle emissioni globali di carbonio.

A

bbiamo di recente rivolto l’attenzione sulle costruzioni verdi come una tendenza europea e mondiale per il settore immobiliare, anche commerciale, in linea con le tematiche sul cambiamento climatico e sulle politiche di decarbonizzazione. Abbiamo solo accennato a queste come opportunità di investimento, tuttavia una novità ci consente di esplorare l’argomento anche dal punto di vista finanziario, per raggiungere una visione a tutto tondo e a testimonianza dell’irreversibilità del processo in atto. Il 22 aprile 2021 la società statunitense di gestione degli investimenti Invesco, ha lanciato il primo Etf incentrato sulle cosiddette costruzioni verdi. Il fondo replica l’Msci Global Environment Index, composto da società che progettano, costruiscono, riqualificano o ammodernano edifici certificati ecologici e che devono ottenere almeno il 50% dei loro ricavi da prodotti e servizi benefici per l’ambiente. I cinque temi ambientali su cui si impernia il fondo sono l’energia alternativa, l’uso sostenibile dell’acqua, la bioedilizia, la prevenzione dell’inquinamento e le tecnologie “pulite”. Se il 77% degli investitori istituzionali europei, come riporta una recente ricerca di PwC, “2022 - The growth opportunity of the century”, ha affermato l’intenzione di interrompere qualsiasi investimento in prodotti non-Esg (Enviroment Social Governance) a partire dal 2022, questo ci fornisce una visione chiara di quale possa essere un punto di convergenza del mercato dei capitali per il prossimo futuro. Al contempo anche l’obiettivo dei policy makers è oramai rivolto sempre più verso un’edilizia sostenibile che comporti l’abbassamento delle emissioni globali di carbonio, anche in Europa. Secondo un recente DM MAGAZINE 69


“ #AmbasciatoridelMare zarotti.it


REAL ESTATE DMM

rapporto della Commissione europea, “Efficienza energetica nell’edilizia”, gli edifici dell’Ue sarebbero responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra, dovute principalmente alla costruzione, all’utilizzo, alla ristrutturazione e alla demolizione. Migliorare l’efficienza energetica nel settore dell’edilizia risulta quindi fondamentale - secondo la Commissione - per conseguire l’obiettivo di neutralità di emissioni di carbonio entro il 2050. Il riposizionamento per le società verso prodotti Esg, pertanto, non è una questione di “se” o “quando”, piuttosto una questione di velocità di implementazione calibrata sulla struttura di una azienda, sulla sua dimensione e sul mercato in cui opera. Un approccio selettivo, tuttavia, dovrà accompagnarsi a investimenti sul capitale umano chiamato a vivere questo cambiamento nei prossimi anni. Il richiamo al nuovo fondo Invesco non è certo un suggerimento di investimento bensì un’occasione per sollecitare sempre più l’attenzione dell’industria verso questi temi di attualità e importanza crescente nel medio periodo. L’apporto del comparto immobiliare commerciale lo si desume anche dalla composizione del fondo, un portafoglio globale dominato da fondi di investimento immobiliare, fra cui desideriamo richiamare Unibail-Rodamco-Westfield - il colosso globale dello sviluppo nel commercio e CapitaLand Integrated Commercial Trust - il gigante Reit quotato a Singapore e specializzato nel commerciale e uffici. Prendendo spunto da uno strumento finanziario innovativo, la questione si espande su un intero settore sottostante la cui sfida sarà quella di raggiungere gli obiettivi di emissioni nette “zero” unitamente all’appetibilità per gli investitori. Per il mercato immobiliare non c’è mai pace.n Alberto Deiana Project Management and Real Estate Executive, Mi.No.Ter.

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BIRRA, AUMENTA LA SETE di “speciali” e “premium” di Claudia Scorza

Il comparto cresce soprattutto grazie alle ottime performance delle birre speciali e premium, molto apprezzate anche durante la pandemia. Gusto, qualità e artigianalità guidano le scelte dei consumatori.

I

l mercato della birra ha registrato, nell’anno terminante ad aprile 2021, un aumento delle vendite sia a volume (+9,9%) che a valore (+11,7%) rispetto all’anno precedente, con quasi 800 milioni di litri venduti e un giro d’affari che sfiora 1,6 miliardi di euro (dati Iri, totale Italia, Iper+Super+Lsp).

ANDAMENTO PER AREE E CANALI A livello di aree geografiche, il comparto è guidato dal Nord Ovest (+31,5% a vol. e +32,0% a val.), seguito dal Centro+Sardegna (+23,6% a vol. e +24,0% a val.), dal Nord Est (+22,7% a vol. e 23,1% a val.) e dal Sud (+22,2% a vol. e +21,0% a val.). Per quanto riguarda l’andamento delle vendite all’interno della distribuzione moderna, i supermercati presidiano la fetta di mercato più rilevante mostrando i trend di crescita più significativi (+70,8% a vol. e +70,7% a val.), distanziandosi notevolmente da Lsp (+16,1% a vol. e +16,6% a val.) e ipermercati (+13,1% a vol. e +12,7% a val.). LE SPECIALI E LE PREMIUM SONO LE PIÙ AMATE Tra le diverse categorie che compongono il comparto, le birre speciali e le premium mettono a segno una crescita a doppia cifra, registrando rispettivamente +17,9% a vo72 DM MAGAZINE


MERCATI DMM

lume e +18,4% a valore e +10,5% a volume e +12,7% a valore. Seguono le birre standard (+9,2% sia a vol. sia a val.), il segmento saving (+2,7% a vol. e +6,3% a val.) e le birre analcoliche e light (+2,3% sia a vol. sia a val.). In calo solo le birre aromatizzate con un trend negativo di -8,4% a volume e -9,8% a valore. I primi tre produttori (Heineken, Ab Inbev e Sabmiller) coprono a valore il 70,1% di un mercato in cui la private label, al momento, pesa solo il 2,5%. VERSO NUOVE MODALITÀ DI FRUIZIONE Le limitazioni dei momenti di aggregazione dovute all’emergenza sanitaria hanno comportato delle modifiche alle abitudini di acquisto dei consumatori anche per quanto riguarda la fruizione della birra. Nel “new normal” sono emerse nuove esigenze, grazie alle quali gli italiani hanno imparato a ritrovare e ripensare la socialità durante e dopo l’isolamento. «In questo contesto – spiega Francesca Bandelli, marketing & innovation director di Birra Peroni – la birra è riuscita nel difficile compito di mantenere viva la socialità anche quando quest’ultima sembrava perduta. I consumatori sono oggi più che mai alla ricerca di qualità, di un approccio divertente e spensierato con i brand, apprezzando i momenti di condivisione e il sentirsi parte di una comunità». La chiusura dei locali ha comportato inoltre uno UNA PROPOSTA 100% ITALIANA spostamento dei consumi dalla birra alla spina a quella in bottiglia; a livello Tradizione, origine italiana, qualità, selezione delle materie prime e attenzione alla territorialità sono di tipologia, oltre alla scelta di birre più elementi chiave per Farchioni. «Il nostro motto – “classiche”, preferendo marche note e afferma Marco Farchioni – è l’italianità. Ciò signirassicuranti, si riscontra un aumento fica valorizzazione del territorio e dei frutti che la degli acquisti di birre premium e spenostra terra ci dona da secoli. La filosofia di Mastri Birrai Umbri - come di tutto il Gruppo Farchioni - si ciali, vissute dal consumatore come fonda sulla trasformazione dei frutti attraverso le maggiormente gratificanti anche tra mani e le moderne tecnologie che oggi ci perle mura di casa. «Negli ultimi tempi – mettono di mantenere degli standard qualitativi sottolinea Serena Savoca, marketing ottimi. Alla base di tutto non ci sono solo macchine all’avanguardia, ma soprattutto materie prime director di Carlsberg Italia – tre trend sane, certificate e nostrane, lavorate con rispetto ci sembrano dominanti: la ricerca di nei confronti dell’ambiente che ci circonda. Per gratificazione, l’importanza delle radiquesto motivo c’è una continua ricerca che parte ci e della valorizzazione del territorio e, dalle radici per arrivare alla creazione di prodotti molto apprezzati dai consumatori finali». infine, l’attenzione al benessere, che ha accompagnato la crescita del segmento delle birre analcoliche. Quest’ultime sono sempre più associate a uno stile di vita orientato alla cura di sé, senza rinunciare al piacere». Inoltre, la riscoperta della dimensione domestica e della condivisione attraverso nuovi DM MAGAZINE 73



MERCATI DMM

momenti di consumo ha fatto SEGMENTI emergere altri trend via via rilevanti, come l’interesse per i +18,4% prodotti locali, il desiderio di valore socialità e una particolare at+12,7% tenzione al benessere, alla legvalore +9,2% valore +6,3% gerezza e alla naturalità. «Uno valore degli elementi che oggi il con+17,9% +10,7% +9,2% volume volume sumatore cerca – sottolinea +2,7% volume volume Barbara Garioni, off premise SPECIALTY PREMIUM STANDARD SAVING sales director di Heineken Italia – è il legame con il territorio, Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. aprile 2021, Totale Italia, Iper+Super+Lsp ma nell’ultimo anno abbiamo riscontrato anche un incremento in percentuale dei giovani adulti e delle donne tra gli appassionati di birra che amano sperimentare nuovi gusti e scelgono prodotti in grado di rispondere all’esigenza di benessere. Sono quelli che più di tutti trainano il segmento delle speciali e che vanno alla ricerca di birre a bassa gradazione alcolica oppure optano per l’alternativa analcolica, compiendo una scelta di consumo consapevole». GUSTO E QUALITÀ, BINOMIO VINCENTE Nella selezione della birra, qualità e gusto sono due aspetti molto importanti secondo Andrea Tortella, sales director modern trade di Ab InBev Italia: «Il gusto rimane il principale driver di scelta da parte degli italiani (38%), in particolare per la metà dei giovani dai 25 ai 34 anni (48%). Questo trend ha portato a un’ulteriore accelerazione delle ven-

SCHEDE PRODOTTI Ab Inbev/Corona Nome prodotto: Corona Extra Caratteristiche: lager messicana numero uno al mondo, con bassa fermentazione e una gradazione alcolica del 4,5%. Il gusto è leggermente luppolato e maltato, risultando ideale per l’aperitivo.

Birra Peroni Nome prodotto: Kozel Lager Caratteristiche: una premium della tradizione ceca dal gusto ricco e morbido. Prodotta come da metodo tradizionale seguendo la ricetta originale, questa lager (4,6% vol.) nasce dalla miscela di 3 malti selezionati e del luppolo pregiato ceco. Gusto bilanciato e aroma piacevole. In Italia Kozel è disponibile anche nella versione Dark Lager.

Birrificio Agricolo Baladin Nome prodotto: Nazionale Ambrata Caratteristiche: la prima Ipa (India Pale Ale) 100% italiana, realizzata con acqua delle Alpi Marittime, orzo della Basilicata e luppoli aromatici piemontesi. Profumi di frutta esotica e agrumi si completano all’assaggio con il malto d’orzo.

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Ogni birra uno STILE, ogni stile una STORIA. Scopri la varietà del nostro assortimento CRUDA NON FILTRATA LUPPOLATE A FREDDO WEIZEN CON POMPLEMO

Stile: GERMAN PALE ALE Fermentazione: ALTA Punto di amaro: 20 IBU

5% vol.

Stile: KELLER Fermentazione: BASSA Punto di amaro: 30 IBU

ANALCOLICA NON FILTRATA < 0,45% vol.

Stile: HOPPY LAGER Fermentazione: BASSA Punto di amaro: 20 IBU

Stile: INDIA PALE ALE

Stile: DORTMUNDER NATURTRÜB

Fermentazione: ALTA Punto di amaro: 47 IBU

Fermentazione: BASSA Punto di amaro: 25 IBU

6,6% vol.

5,6% vol.

4,8% vol.

Gusto e innovazione per il canale moderno

qualitybeeracademy.it

Stile: HEFEWEIZEN MIX Fermentazione: ALTA Punto di amaro: 10 IBU

2,5% vol.


MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI Carlsberg/Birrificio Angelo Poretti Nome prodotto: 4 Luppoli Zero.Zero Caratteristiche: ideata dai Mastri Birrai del Birrificio Angelo Poretti, la 4 Luppoli Zero.Zero è una birra completamente analcolica con un gusto sorprendente e un corpo delicato e vellutato.

Farchioni/Mastri Birrai Umbri Nome prodotto: Cotta 40 Caratteristiche: 100% italiana, è una Pils artigianale non filtrata e non pastorizzata, prodotta in Italia con ingredienti nostrani e con il metodo della bassa fermentazione, realizzata seguendo la tradizionale ricetta delle Keller Pils bavaresi. versione Dark Lager.

Heineken/Birra Moretti Nome prodotto: Birra Moretti Filtrata a Freddo Caratteristiche: lager leggera (4,3%) e cristallina, la cui purezza è esaltata dalla filtrazione a -1°. Gusto fine, rinfrescante e delicatamente aromatico. Bottiglia da 55 cl in vetro “flint” con trattamento UV, che protegge naturalmente la birra.

dite delle birre premium e superpremium: la nostra strategia commerciale, che punta su marchi che esaltano la qualità, contribuisce in modo importante a questa tendenza e trova risconto nella crescita a doppia cifra a valore registrata da Leffe, Corona, Tennent`s Super e Stella Artois, i nostri principali brand premium e superpremium». L’incremento delle vendite di birre speciali e premium dimostra il sempre maggiore interesse da parte dei consumatori verso prodotti di valore e autentici, per vivere una “beer experience” a 360°. «Gli italiani – afferma Roberta Gambino, head of marketing di Swinkels Family Brewers Italia – sono sempre più attenti alla qualità e alle novità, oltre che più preparati sulla cultura della birra. Qualità elevata e diversificazione dell’offerta sono due fattori chiave su cui puntiamo. I principali driver di scelta che si sono affermati negli ultimi anni sono, oltre al gusto, gli ingredienti semplici e naturali, la varietà e la versatilità, il richiamo al relax e alla condivisione: tutti aspetti che la birra ha portato nelle case anche durante le chiusure forzate di quest’ultimo periodo».

Bere meno, bere meglio Da sempre Radeberger Gruppe fonda la propria strategia comunicativa, alla pari di quella commerciale, sulla qualità e sulla divulgazione della cultura della birra. «Diversi anni fa – sottolinea Carlo Alberto Alinovi – è nato il progetto Quality Beer Academy. Attraverso il portale qualitybeeracademy.it e il nuovo flagship store di Genova, cerchiamo di educare i consumatori a un bere responsabile e informato, seguendo il motto del progetto: “Bere meno, bere meglio”. Dal 2015 il programma è inoltre partner degli eventi Slow Food Italia, dei suoi Master of Food, e, recentemente, di un iniziativa editoriale del gruppo Gedi dedicata alla cultura della birra, La guida alle birre d’Italia, in cui abbiamo dedicata tutta la parte di approfondimenti culturali, dalle materie prime alla produzione della birra, dalla disamina storica degli stili fino alla degustazione e all’abbinamento».

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Un nuovo player internazionale arriva in Gdo Molson Coors, player che con i suoi 31 birrifici dislocati globalmente produce e distribuisce alcune tra le birre più iconiche e amate dagli appassionati di tutto il mondo, negli anni ha già affermato la sua posizione in diversi mercati, quali Asia, Europa e Medio Oriente. Da pochi mesi, ha avviato anche in Italia una distribuzione progressiva nel canale retail dove, a oggi, è presente nei punti vendita Esselunga e Carrefour. Per quanto riguarda, invece, l’ingresso in Gdo delle referenze nostrane del gruppo, quali ‘Na Biretta e Birra Roma, la strategia in atto prevede la scelta di canali distributivi caratterizzati da un forte focus sulla valorizzazione a scaffale delle eccellenze del territorio. «Essendo entrati da poco in Italia all’interno della Gdo – afferma Carlo Maria Vitali, senior country manager di Molson Coors Western Europe –, le nostre priorità al momento sono due: completare la nostra offerta di birre internazionali e la messa a punto del nostro portfolio, in accordo con le richieste dei consumatori».

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V E N D I T E A V A LO R E

TREND

1,6 mld/€ (+11,7%)

V E N D I T E A VO LU M E

800 mln/l (+9,9%)

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. aprile 2021,

MERCATI DMM

I CONSUMATORI APPREZZANO LE BIRRE ARTIGIANALI Nella grande distribuzione organizzata si fanno largo diverse proposte artigianali, sempre più apprezzate dagli italiani. «La birra artigianale – dichiara Marco Farchioni, manager del Birrificio Mastri Birrai Umbri – ha registrato ottime performance, continuando a crescere a doppia cifra e rimanendo sulla cresta dell’onda del mercato dall’avvento della pandemia. Il fatto che tanti appassionati e frequentatori di pub si siano visti costretti a sorseggiare la propria birra non più al bancone ma nel salotto di casa ha favorito quei birrifici artigianali che hanno sempre creduto nella distribuzione moderna, senza tralasciare l’importanza del mondo dell’on trade. Il tradizionale cliente del fuoricasa si è ritrovato a scegliere tra i tanti prodotti a scaffale, scoprendo che anche in questo canale l’offerta è variegata e di qualità, soprattutto nell’ambito della birra artigianale». Durante questo ultimo anno sono numerosi i produttori che hanno esplorato nuovi canali di distribuzione, dall’e-commerce alla Gdo, per far fronte alla situazione contingente. «Molte realtà artigianali – spiega Teo Musso, fondatore e mastro birraio del Birrificio Agri-


MERCATI DMM

SCHEDE PRODOTTI

colo Baladin – si sono proposte al canale della distribuzione moderna che si è dimostrata interessata ad accogliere un’offerta più ampia di prodotti craft, Radeberger/Dab/ Dortmunder Actien stimolata dalla richiesta dei consumatori. GeneralBrauerei - Dortmund mente si tratta di iniziative di carattere locale e sono Nome prodotto: Dab 1868 Kellerbier pochissimi i veri birrifici artigianali a puntare sull’inCaratteristiche: Dortmunder tero territorio nazionale. Riteniamo che il consumacruda non filtrata con note intense maltate e floreali, protore finale apprezzerà e pretenderà il vero made in dotta nel rispetto della ricetta Italy e non solo il prodotto “local”: questa sarà una tradizionale per riscoprire le emozioni del passato. Formato delle prossime sfide che il comparto brassicolo arbottiglia da 50 cl. tigianale dovrà affrontare». Anche i consumatori hanno trovato il modo di trasformare le limitazioni Swinkels Family in opportunità andando ad alzare l’asticella della Brewers/8.6 Nome prodotto: 8.6 Original qualità e avvicinandosi a prodotti più ricercati, spesCaratteristiche: birra doppio so espressione di cultura e tradizione del territorio malto ad alta gradazione, una rara combinazione di personada cui provengono. «Oltre alla rivoluzione delle birre lità e forza. Un gusto intenso artigianali – afferma Carlo Alberto Alinovi, direttore e deciso, con note fruttate e maltate. Formato bottiglia da canale moderno di Radeberger Gruppe Italia – stia33 cl. mo assistendo a un ritorno alle ricette del passato, facendo spazio a birre crude non filtrate, luppolate a freddo e acide. Grazie all’interscambio mondiale delle conoscenze, delle materie prime e dei vantaggi derivanti dal progresso tecnologico raggiunto nei processi di produzione, stanno nascendo, frutto di queste contaminazioni, nuove birre e nuovi stili che rivoluzioneranno il mondo delle lager».n TREND VENDITE PER CANALE

+70,7% +70,8%

+16,6% +16,1%

+12,7% +13,1%

SUPER

LSP

IPER

valore

volume

valore

volume

valore

volume

Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. aprile 2021, Totale Italia, Iper+Super+Lsp

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DAL MARE ALLE TAVOLE DEGLI ITALIANI Pronti per una stagione di investimenti in comunicazione con Mondadori e Giallo Zafferano.

Estate 2021. Prende il via la campagna di comunicazione Coraya in partnership con le testate Mondadori e il blog di Giallo Zafferano. Una spinta social che darà visibilità al brand e lo farà entrare nelle case degli Italiani con simpatia, creatività e leggerezza. È il momento di fare la differenza… con tanto gusto.

www.coraya.it


CARRIERE DMM

Arte del mestiere e customer satisfaction: cosa cerca oggi la moderna distribuzione? Le catene con punti vendita di tutte le dimensioni richiedono di essere in possesso di determinate soft skill, oggi sempre più complesse da rintracciare.

L

’inizio del 2021 ha portato con sé un crescente aumento di richieste di figure professionali quali addetti alla macelleria, alla pescheria o al banco dei freschi, facendo registrare un +20% circa rispetto allo stesso periodo del 2020. Quel che il mercato va cercando però non si limita a questo, ma presenta un ulteriore, fondamentale, livello di profondità. A tali figure le catene con punti vendita di tutte le dimensioni (dai supermercati di prossimità agli ipermercati) richiedono infatti di essere in possesso di determinate soft skill, oggi sempre più complesse da rintracciare. Stiamo parlando di quelle conoscenze che non si apprendono dai canonici corsi obbligatori per tutto il personale, quelle che, un tempo, si tramandavano per via orale, da persona a persona, e facevano la differenza fra un neofita e un professionista navigato. Quello che si cerca oggi è “l’arte del mestiere”, la capacità di riconoscere il taglio di carne perfetto per una ricetta, o il sapere a memoria come cuocere ogni pesce esposto sul banco in base alle sue caratteristiche. Tutto questo risponde alla più ampia esigenza dei vari player di assicurare sempre la customer satisfaction, affiancando ai clienti personale esperto, in grado di ascoltare e di rivestire all’occorrenza anche un ruolo consulenziale. In questa direzione Sgb Humangest si è mossa su due fronti per sopperire alla difficoltà di reperire simili skill: da una parte, organizzando specifici corsi di formazione dedicati, attivati per rispondere alle esigenze espresse dai clienti e rivolti - molto spesso - ai giovani diplomati appena usciti dagli istituiti alberghieri, per formare una nuova generazione di esperti; dall’altro, adoperandosi per inserire nelle posizioni aperte quei professionisti di età più matura, che spesso faticano, nonostante la comprovata esperienza, a trovare nuove opportunità.n Giuliana Zucchetti Direttrice selezione e servizio Italia per Sgb Humangest Holding

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IL TUO SUPERMERCATO IN MODALITÀ IMMERSIVA

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Un nuovo modo di fare e-commerce. Una customer experience totalmente rinnovata dall’esplorazione interattiva e multisensoriale del punto vendita. Un ambiente che costruiamo attorno e per il cliente per ridefinire completamente l’accesso allo scaffale. Lo facciamo da un’altra prospettiva: quella del futuro.

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TECNOLOGISTICA DMM

Iper La grande i propone un nuovo servizio di sanificazione dei carrelli

Il sanificatore consente di disinfettare l’intero carrello in pochi secondi e in modo semplice e intuitivo.

I

per La grande i considera la spesa in sicurezza una priorità e per garantirla ha messo a disposizione dei suoi clienti un nuovo servizio di sanificazione dei carrelli utilizzabile in maniera autonoma, prima di fare la spesa. Posizionato all’ingresso del punto vendita, il sanificatore consente di disinfettare l’intero carrello in pochi secondi e in modo semplice e intuitivo: è infatti sufficiente inserire il carrello nell’unità, tenendolo per l’impugnatura e spingendolo fino a toccare il fermo con le ruote, per attivare la nebulizzazione di una soluzione a base alcolica a rapida asciugatura. Dopo soli due secondi il carrello è sanificato ed estraendolo si attiva un secondo trattamento che garantisce una disinfezione accurata e profonda anche della parte anteriore. Il sanificatore è inoltre dotato di una zona mani con sensore touch-less a disposizione del cliente per disinfettare le proprie mani prima di riprendere il carrello oppure da utilizzare indipendentemente. Attualmente, il servizio Cart Sanitizer è già disponibile nei punti vendita di Arese, Monza, Monza Maestoso, Portello, Rozzano e Varese.n

Leggi anche: “ Kairos EAM rivoluziona la gestione dei contratti di manutenzione in ambito Gdo e retail” DM MAGAZINE 83


L’INNOVAZIONE CHE CONVINCE ESEMPI DI UTILIZZI DEL LOGO SUI SOCIAL

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TECNOLOGISTICA DMM

Essity, taglio del nastro al nuovo magazzino dedicato alla logistica

L’investimento vede la sottoscrizione di un contratto di affitto di lungo periodo e che ammonta a circa 12 milioni di euro.

E

ssity, azienda leader nei settori dell’igiene e della salute nota per i suoi brand Tena, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove, consolida la sua presenza nella Piana di Lucca con un nuovo magazzino dedicato alla razionalizzazione della catena distributiva. Il complesso, in località Bernardini, si aggiunge agli altri stabilimenti dell’azienda presenti sul territorio. L’investimento - che vede la sottoscrizione di un contratto di affitto di lungo periodo e che ammonta a circa 12 milioni di euro – conferma, ancora una volta, la volontà della società di impegnarsi in una zona, quella della lucchesia, che da sempre ospita l’eccellenza del settore cartario. Con circa 12.000 metri quadrati di superficie coperta, la struttura arriva dopo il parere favorevole del Comune di Porcari e la proposta di Essity di destinare una parte della proprietà alla creazione di un polmone verde (circa 4.000 metri quadrati) con alberi di alto fusto, per tutelare le abitazioni circostanti, attraverso una barriera visiva e sonora. Nel 2019 Essity aveva annunciato un altro importante investimento su Altopascio con lo stanziamento di circa 47 milioni di euro per la creazione del Centro Europeo di Eccellenza del Tovagliolo, con un notevole ampliamento dello stabilimento stesso. Il progetto aveva portato all’assunzione di oltre 50 persone da parte dell’azienda che, soltanto in Toscana, occupa oggi oltre 600 addetti suddivisi tra le varie sedi e stabilimenti.n Leggi anche: “Prologis completa il suo primo edificio per la logistica urbana”

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NEWS DMM

Dieci nuove aperture sull’agenda di Mondadori Retail Mondadori Retail ha annunciato l’apertura di 10 nuovi negozi, a partire dal Bookstore inaugurato a Milano all’interno del centro commerciale Bicocca Village. Accanto al rafforzamento della rete Mondadori, con 554 pdv nel nostro Paese e un fatturato 2019 pari a 153,7 milioni di euro, punta anche alla valorizzazione di specifici segmenti di mercato, potenziando l’assortimento in store con l’introduzione del nuovo format Just Comics, ossia una fumetteria all’interno della libreria.

Valpizza non si ferma più e compra La Pizza +1

Aksia Group attraverso la partecipata Valpizza, acquista la Pizza +1, azienda di fascia premium, leader della produzione di pizza rettangolare, pinsa e facaccia. Il nuovo deal consenitrà a Valpizza di chiudere il 2021 con un giro d’affari di 70 milioni di euro, puntando al raddoppio del fatturato entro il 2025 con la realizzazione di un “polo integrato della pizza”. Questa operazione infatti segue di pochi giorni l’acquisizione dell’azienda pugliese C&D specializzata in gastronomia surgelata da forno.

Disney Store lascia l’Italia Disney Store abbandona i suoi 15 negozi italiani; da Milano a Roma, da Firenze e Prato, a Napoli e Grugliasco (Torino), da Venezia a Palermo, da Bologna a Brescia… Nella chiusura sono coinvolti 230 lavoratori, come emerge dalla comunicazione che l’azienda ha indirizzato a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che hanno già proclamato un’agitazione per domani, 25 maggio. Le ragioni della chiusura non sembrano legate solo al Covid, o alla difficile congiuntura presente e futura, ma un cambio di strategia che tenderà a privilegiare altri canali distributivi, come l’online. Del resto, qualsiasi siano le ragioni, la decisione non riguarda la sola Italia, ma altre nazioni del mondo dove ci sono qualcosa come 360 negozi, di cui 300 in Nord America. Qui, in marzo Disney ha annunciato la chiusura di 60 punti di vendita.

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Settanta nuove aperture per Famila, ammiraglia Selex

Famila corre veloce: da gennaio 2020 a oggi l’insegna di gruppo Selex ha aperto 63 nuovi punti vendita, raggiungendo un totale Italia di 267, che saliranno a 274 (70 opening) entro la fine dell’anno in corso. Tutto questo grazie alla diffusione dell’ultimo format di vicinato Famila Market (fino a 400 mq), al ritorno in Sicilia – con l’entrata di Cds di Caltanissetta, prima master franchisor di Carrefour - e alle inaugurazioni in territori non ancora presidiati. Il marchio, infatti, ha potenziato la presenza in 13 province e ha incrementato il presidio in 27 comuni italiani. L’insegna ha chiuso il 2020 con il miglior risultato degli ultimi 10 anni: una crescita complessiva del 12,8%, che le ha permesso di raggiungere un fatturato di 2,3 miliardi.


VIDEO E PODCAST DMM

SAMMONTANA PRESENTA IL PROGETTO PER IL LIDO DEL FUTURO Sammontana Italia ha presentato un progetto firmato dallo studio internazionale Cra - Carlo Ratti Associati, che coniuga innovazione tecnologica e design: l’iniziativa prevede l’istallazione di ombrelloni dotati di pannelli fotovoltaici che convertono la luce solare in energia elettrica. Gli ombrelloni possono essere aggregati fino a creare una “smart grid” di undici moduli in grado di alimentare un grande frigo gelati, assicurare refrigerio nelle ore più calde e caricare i device elettronici dei clienti. Ne abbiamo parlato con Leonardo Bagnoli, amministratore delegato di Sammontana Italia, che ha raccontato le iniziative dell’azienda sul fronte della sostenibilità e ha tracciato un quadro generale dell’impatto esercitato dall’emergenza sanitaria sul business aziendale.

QBERG RINNOVA L’IMMAGINE CORPORATE COL RESTYLING DI LOGO E SITO WEB

QBerg, istituto di ricerca italiano specializzato nei servizi di price intelligence e strategie assortimentali cross canale, ha rinnovato la propria corporate identity attraverso un progetto di restyling che ha coinvolto il logo e il layout del sito web ufficiale. Il progetto di comunicazione è stato veicolato, a partire dallo scorso 10 maggio, attraverso una campagna teaser divulgata tramite le piattaforme digital LinkedIn e Twitter e attraverso una strategia di Media Relation. Il tutto coordinato dalla divisione marketing aziendale e dallo Studio Martin Castro. Il restyling è accompagnato dal pay off “People beyond data”. Tutti i dettagli sono forniti ai nostri microfoni da Fabrizio Pavone, direttore marketing e business development di QBerg.

SIMONETTA FLORES: COME CRESCE L’AWARENESS DI ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO

Il premio all’innovazione, basato sul voto di 12 mila consumatori e che valorizza i prodotti amplificandone la visibilità attraverso l’uso del Logo, continua a crescere, tanto da aver raggiunto una percentuale di awareness pari all’88%. Oltre a referenze del largo consumo, negli ultimi anni la gamma di prodotti premiati ha ampliato ulteriormente il proprio raggio d’azione coinvolgendo anche il settore farmaceutico, il cura casa, i servizi ed altro ancora. Ne abbiamo parlato con Simonetta Flores, fondatrice e ceo di Eletto Prodotto dell’Anno, che ha raccontato ai nostri microfoni il crescente sviluppo nonché il riscontro di pubblico che il riconoscimento continua a registrare.

IL DISCOUNT OLANDESE ACTION SBARCA IN ITALIA Action, discount olandese specializzato nel non food, sbarca in Italia inaugurando due nuovi punti vendita: il primo store pilota è stato inaugurato a Vanzaghello, a circa 40 chilometri da Milano, mentre il secondo apre nella periferia a sud ovest di Torino. Action propone un assortimento distribuito in 14 categorie merceologiche, con un’offerta che supera le 6 mila referenza, i due terzi delle quali disponibili a un prezzo al di sotto dei 5 euro. Ne abbiamo parlato con Monique Groeneveld, general manager startup countries di Action.

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CONFINDUSTRIA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA


NEL PROSSIMO NUMERO MERCATI Insaporitori Intimo e calzetteria Marmellate e spalmabili dolci COVER Come è cambiato il carrello della spesa nel 2020. E come sarà nel 2021?

Responsabile marketing Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344

Eventi Maya Plata eventi@edizionidm.it skype:mayaplata cell:3498734213

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Commerciali: Francesca Cuneo f.cuneo@edizionidm.it skype: Francesca Cuneo cell: 3396980893

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Francesca Suppo f.suppo@edizionidm.it skype: francesca.suppo cell: 3331994787


Distribuzione Moderna. Il retail in real time. Ogni giorno, numeri, fatti e protagonisti della Gdo e del largo consumo.

www.distribuzionemoderna.info


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