GESTIONE | pratiche
Droni
per la gestione d Approfondimento tecnico sull’uso dei droni nel settore del verde, con un focus sull’arboricoltura. Vi spieghiamo come e per cosa vengono utilizzati di Stefano Fiorillo* e Andrea Pellegatta, in collaborazione con la rivista Arbor**
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a diversi anni si stanno sviluppando applicazioni che prevedono l’utilizzo di sensori ottici, termici e multispettrali su droni (SAPR Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto). Tra le applicazioni più interessanti vi sono quelle destinate al settore agricolo e alla gestione del verde pubblico. Grazie all’utilizzo di particolari sensori si possono infatti raccogliere, attraverso l’uso dei droni, fotogrammi multipli, sensibili a
diverse lunghezze d’onda (Red, Green, Blue), tra cui l’infrarosso (NIR) che l’occhio umano non può vedere ma che consentono analisi multispettrali. Ottenuti i dati, l’operatore può interpretarli per individuare rapidamente le aree problematiche della coltivazione e porre in atto le necessarie azioni mirate perché la frequenza è direttamente correlata alla attività fotosintetica della coltura e quindi, dal punto di vista agronomico, all’efficienza clorofilliana della foglia.
NON SOLO DIAGNOSI Oltre alle analisi diagnostiche, con i droni è possibile effettuare la dispersione di soluti, utilizzando prodotti innovativi e a basso o nulla impatto sull’ambiente. Grazie alla precisione di movimento in aria che questo tipo di mezzo aereo garantisce, la macchina è in grado di volare a una altezza costante dal suolo, in quanto il suolo viene costantemente monitorato da un radar che ne legge la morfologia. Con il drone, dotato di un atomizzatore, è così possibile diffondere sostanze liquide o solide.
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N°023
DJI AGRAS MG drone agricolo.