PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI
giardiniere N° 030
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Settembre – Ottobre 2021
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Il protagonista della cover story è il giardiniere Davide Gabba, socio titolare di Luna Verde, specializzata in giardini di piccole e medie dimensioni
LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE FOCUS IRRIGAZIONE La tecnologia a favore del risparmio idrico
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EDITORIA LE | 1
“L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore”. Rubo a larghe mani queste parole dello scrittore e filosofo Albert Camus perché, mai come quest’anno, l’autunno è una primavera, l’inizio di una nuova era. Tutto sta ricominciando – e mentre lo scrivo incrocio le dita: tornare agli eventi in presenza, che da settembre stanno riempiendo le nostre agende, è stato strano, da una parte la felicità di incrociare nuovamente gli sguardi senza il filtro dei monitor, dall’altra la sensazione che si prova alle prime volte. Tutto sta ricominciando, nel bene e nel male. Sì, scrivo con amarezza pensando a quei giorni di lockdown in cui tutti noi ci dicevamo cambiati, avevamo appreso il significato di tempo e libertà, il desiderio di meraviglia, eccetera eccetera. E ora che tutto ha ripreso movimento, è triste constatare che quella presa di coscienza, spesso, si è vanificata. Sono rimaste solo parole disperse nel vento. Questo numero de ILgiardiniere iere vuole essere un invito a coltivare stupore in ciò che si fa, a comprendere che ognuno di noi, nella propria professione, può prendersi il tempo per dare sempre il meglio. Ecco, quindi, pagine che parlano in modo concreto e diretto, che presentano problemi e le relativeLA soluzioni, NUOVA RIVISTA dai consigli del nostro agronomo di fiducia, PER IL GIARDINIERE Valerio Pasi, su come procedere per contrastare le infestanti sui tappeti erbosi (pag. 16), al ricorso all’endoinfusione per debellare la processionaria del pino (pag. 38). Fino alle ultime tecnologie per affrontare la crisi idrica, di cui parliamo nel focus irrigazione (pag. 33). L’attenzione al presente e al futuro è espressa a gran voce nell’articolo sul nuovo hotel meneghino Milano Verticale, segno e segnale che il verde non è più un accessorio ma parte integrante di ogni progetto (pag. 21), e sulle pagine dedicate all’economia circolare da attuare anche nei piccoli gesti legati alla quotidianità lavorativa (pag. 24). Senza dimenticare il punto da cui sono partito in questo editoriale, gli eventi in presenza: ve ne raccontiamo due, l’Arbor Meeting e Demogreen (pag. 36 e pag. 50), mentre Anna Zottola nella sua Opinione (pag. 66) racconta quanto la partecipazione alle manifestazioni sia formativa e stimolante per il mestiere di giardiniere. Noi ce l’abbiamo messa tutta per stare coi piedi per terra e con lo sguardo avanti. Speriamo le nostre parole possano trovare posto nel vostro lavoro quotidiano. di Francesco Tozzi
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IL GIARDINO AL CONTRARI O
roviamo a fare un gioco: realizziamo un terrazzo o un giardino pensandolo al contrario. No, non sono impazzito, facciamo questo sforzo. Solitamente quando pensiamo a un nuovo lavoro, quello che proviamo a fare per convincere il nostro committente, è mostrargli il suo futuro spazio verde immerso nei colori primaverili ed estivi. Facciamo di tutto perché possa avere la sensazione dei profumi e delle nuove fioriture, ma alla sua fatidica domanda su quel che succederà in autunno e inverno, ahimè, troppo spesso non sappiamo rispondere; o meglio, proviamo a spiegare e far immaginare la bella foglia, il bel tronco o, se vogliamo essere particolarmente eleganti, tentiamo una sofisticata immagine di gemme gelate in attesa del tepore primaverile.
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Quanti lavori siete riusciti a prendere con un simile approccio? Senza cercare troppe risposte, credo che il numero sia troppo basso e quei pochi che hanno ceduto alle nostre lusinghe siano un vero e proprio successo. Pensare un giardino al contrario è un vero e proprio esercizio di stile per un Giardiniere e un modo per imparare a osservare il mondo che ci circonda da una diversa prospettiva, soprattutto abituati come siamo a credere che il terrazzo o il giardino prendano vita in primavera.
Pensare un giardino al contrario
è un vero e proprio esercizio
di stile per un Giardiniere e un modo per imparare a osservare
il mondo che ci circonda da una diversa prospettiva
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La verità è che noi esseri umani attribuiamo alla natura dei tempi che sono solo nostri, abbiamo la capacità di incatenare ai momenti di passaggio del tempo dei contenitori inesistenti nella realtà. E facciamo tutto questo per misurare, tarare, dimensionare e porci inevitabilmente dei limiti mentali. Le piante non conoscono un tempo anagrafico o un tempo stagionale come lo intendiamo noi, loro sbocciano, fioriscono e fanno frutti, ma nell’economia della loro esistenza si tutelano dal freddo e dal cambiamento di temperature modificando il loro aspetto. Di fatto si cambiano di abito. Questo cambiamento dai più è visto come un momento di sconforto, tristezza, a volte depressione e, a parte un breve momento di gioia
IO
Non desidero una rosa a Natale più di quanto possa desiderar la neve a maggio: d’ogni cosa mi piace che maturi quand’è la sua stagione. William Shakespeare, “Pene d’amor perdute”
per le splendide colorazioni autunnali, tutto perde di interesse quando le piante si spogliano. E noi perdiamo la capacità di osservarle nella loro bellezza invernale. Loro non muoiono, si trasformano e dovrebbero insegnarci che questa metamorfosi, al di là della funzionalità, mostra strutture, gemme, piccoli fiori autunnali o invernali che altrimenti rimarrebbero nascosti dall’opulenza di foglie e fiori. Ancora una volta ci spingono a osservarle, a scrutarle da vicino, a imparare che il cambiamento è cosa buona. Ecco allora che il Giardiniere illuminato è in grado − grazie alla sua preparazione, attenzione e sensibilità − di pensare al contrario e al posto delle foglie utilizza le cortecce per colorare un giardino, al posto dei fiori punta sulle gemme, al posto dei
Un luogo che non trasmette tristezza e abbandono, silenzio e desolazione, ma che a modo suo rivela che in natura tutto è sempre in trasformazione, e che ci dice che ciò che noi percepiamo come stasi, è in realtà solo
un altro modo per manifestarsi frutti comincia la primavera con fioriture precoci. Magari, prima ancora che le foglie spuntino, gode e fa godere di piccoli frutti e splendidi fiori secchi ancora presenti, gioca con le foglie color oro di alcune graminacee o gli steli ormai secchi di erbacce perenni. Questo è il giardino al contrario, un giardino Q indomito, capace di stupire in inverno come in primavera, un luogo magico. Sì, addormentato, ma vivo e vivace in maniera differente, un luogo che non trasmette tristezza e abbandono, silenzio e desolazione, ma che a modo suo rivela che in natura tutto è sempre in movimento, in preparazione, in lenta ma inesorabile trasformazione, e che ci dice che ciò che noi percepiamo come stasi, è in realtà solo un altro modo per manifestarsi. Provate a immaginare la pioggia autunnale o la neve in inverno, il gelo che spacca e lavora le zolle di terra oppure ancora le foglie che si decompongono per dare nuova vitalità in primavera. La mia cara amica Elena mi ha fatto conoscere qualcosa di cui mi sono innamorato follemente, troppo lontano dalla mia cultura e troppo complicato per la mia mente: le 72 stagioni giapponesi, principio che si riallaccia al mio editoriale. Le stagioni, in realtà, cambiano ogni cinque giorni, a sottolineare come questo movimento di mutazione sia costante, non c’è mai veramente una sosta, ma sempre piccoli impercettibili movimenti. Così dobbiamo pensare al Giardino, come la terra che gira quotidianamente, la luna che muta le sue fasi, il giorno e la notte, la rotazione del cielo. Siate rivoluzionari, pensate giardini al contrario, sempre che abbia senso decidere il verso del naturale movimento della natura.
testo e foto di Sandro Degni
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Il cantiere
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Leggere il giardino
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Ciao ciao malerbe
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Giardino alla milanese
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Aprirsi all’economia circolare
di Daniela Stasi di Valerio Pasi
di Anita Cavalli
di JJessica Bertoni
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SMART
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Innovare “alla radice”
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Un tetto amico dell’ambiente
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Tour del territorio
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La tecnologia a favore del risparmio idrico
di Daniela Stasi
di R Rachele Pozzato di IIrene Nuvola
di Anita Cavalli
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Alberi danneggiati dalle tempeste, come curarli di Daniela Stasi
38
Attacco dall’interno
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Guida e ripeti
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La praticità si fa digitale
di Nora Adamsberg di V Viola Delfino di R Rachele Pozzato
gestione
SOMMARIO N°030
46
Nuovi mestieri
48
A grande richiesta
50
Punto di incontro
di Viola Delfino
di G Giovanna Cutuli di N Nora Adamsberg
sCOPERTE
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Il verde a 360 gradi di R Rachele Pozzato
Bellezza senza sforzo
colloquio di M Marta Meggiolaro con Alessandro Lolla e Franco Roldi
N˚ 030 SETTEMBRE / OTTOBRE 2021 DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net RESPONSABILE EDITORIALE Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Alice Nicole Ginosa COLLABORATORI Nora Adamsberg, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Anita Cavalli, Giovanna Cutuli, Sandro Degni, Viola Delfino, Bianca Ferraris, Marta Meggiolaro, Irene Nuvola, Valerio Pasi, Rachele Pozzato, Matteo Ragni, Anna Zottola
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Esplosione di colori
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E all’estero?
di Bianca Ferraris
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PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
La natura che resiste
PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net
di R Rachele Pozzato
rubriche
05
Editoriale/1
06
Editoriale/2
44 64
News
66
L’opinione
di Francesco Tozzi di SSandro Degni
Prontuario
di Lucio Brioschi di Anna Zottola
GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it
STAMPA Ciscra spa, Via San Michele 36, Villanova del Ghebbo (RO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
e d i z io n i
di Bianca Ferraris
Laboratorio
verde
Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi SEGRETERIA GENERALE Katiuscia Morello Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Flortecnica e vivaismo • Agenda del Verde • I Quaderni di greenup • Calendario del Verde Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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CONTRIBUTI
JESSICA BERTONI Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.
CAMILLO DE BENI Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.
Sandro Degni
VALERIO PASI
La sua formazione ha inizio con il corso di realizzazione e manutenzione per parchi e giardini della Scuola Agraria del Parco di Monza, al quale segue nel 1998 la fondazione dell’azienda 100giardini. Lavora con diversi studi di architettura e garden center di Milano e provincia. Nel 2013 con il gruppo di professionisti Giga-G realizza il progetto “Locus genii”, vincitore del Festival Internazionale dei Giardini nel parco del Domaine di Chaumont-sur-Loire, in Francia. Fonda poi lo studio di progettazione Verde Officina.
Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.
MATTEO RAGNI
Anna Zottola
Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.
La passione per le piante e per le tematiche socio-educative si conciliano dopo la laurea in Scienze Agrarie con una lunga esperienza di ricerca, docenza e poi gestione della Scuola di Minoprio. Creando la filiera formativa completa, ha tessuto reti nei settori a indirizzo vegetale. Tra i premi: il “Memorial Fabio Rizzi”, il riconoscimento alla carriera in occasione di Myplant & Garden e da Regione Lombardia per l’eccellenza dei risultati raggiunti. Ora collabora con enti e organizzazioni per progetti di formazione e sviluppo del verde.
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IL CANTIERE | in copertina
Davide Gabba, socio titolare di Luna Verde, ha scelto di fare il giardiniere per circondarsi di natura.
LEGGERE il gi a È questo che fa Davide Gabba. Lo comprende e s’impegna a seguire i comandamenti della natura. Nella nostra “chiacchierata” ci ha raccontato la sua idea di giardiniere, presente e futura di Daniela Stasi TEMPO DI LETTU R A: 8 minuti
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on Davide Gabba ci siamo rincorsi a lungo. Entrambi impegnati su diversi fronti, abbiamo posticipato più volte il momento dell’intervista, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. È socio titolare di Luna Verde, una piccola realtà nata a Legnano (MI) nel 2000. Davide ha le idee molto chiare sul mestiere del giardiniere, per lui è stato un vero richiamo. “Inevitabile”, per anticipare le sue parole. Non spoileriamo altro, ecco qui cosa ci ha raccontato.
all’apparenza semplice ma dall’affascinante complessità. Era inevitabile. Non fu una vera decisione, quanto più un’opportunità che ho colto al volo.
Come e perché hai deciso di diventare giardiniere? Il mondo agricolo e del verde, ma soprattutto la Natura, hanno da sempre suscitato una fortissima attrazione in me. La tesina delle elementari fu una ricerca sulle api, non vedevo l’ora di trascorrere intere estati in campagna. I fiori, gli insetti, gli animali, le macchine agricole... Un mondo
Come hai iniziato? Dopo il diploma in agraria ho fatto lavori diversi. Ero partito come giardiniere ma poi ho sperimentato diverse realtà, quasi tutte del settore. Quando puoi farlo si amplia la tua conoscenza e per un curioso è fondamentale. I progetti, la strada che volevo intraprendere, erano diversi, ma si è presentata l’occasione di entrare in un’attività
In queste pagine, i dettagli di alcuni lavori firmati da Davide Gabba. Tutti i suoi giardini sono di dimensioni piccole e medie, scelta fatta per seguire il mercato della zona in cui opera la sua impresa.
Per saperne di più visita il sito lunaverde.org
iardino
Adoro la possibilità di creare,
di rendere bello ciò che ci circonda. Profumi, colori, forme. Questi aspetti rendono il mestiere del giardiniere, molto artistico quanto concreto economici non favorevoli, ma non abbiamo mollato e direi che abbiamo trovato una bella quadra. Sono contento.
di giardinaggio già avviata con persone che ho sempre stimato. Non ho esitato. Ho portato diverse innovazioni tecnologiche, metodi di lavoro, esperienze che andavano ad aggiungersi a una base molto valida. All’inizio ovviamente è stato necessario approfondire, specializzarsi, ma la formazione che hai ti permette di arrivare ugualmente, serve solo applicazione. E qualche corso. Sono passati 15 anni, alcuni periodi
Come definiresti il mestiere di giardiniere? Qual è la tua visione? Il Giardiniere è un mestiere antico e complesso, o meglio, laborioso. Sicuramente faticoso, la terra è bassa, si sa, ma il bello è che poi puoi prenderti una pausa, magari godendoti una bella birra... Adoro la possibilità di creare, di rendere bello ciò che ci circonda. Profumi, colori, forme. Questi aspetti lo rendono un mestiere affascinante, molto artistico quanto concreto. La ricerca del bello non è solo un fatto estetico, è qualcosa di più profondo, che può dare energia. Senza bellezza la vita sarebbe molto triste. Di sicuro sarà un mestiere che rivestirà un ruolo sempre più importante, svolto da persone formate e competenti con un occhio alla sostenibilità. Questa è la via (Cit.). N°030
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IL CANTIERE | in copertina Sei un giardiniere e vuoi raccontarci la tua storia? Scrivi a d.stasi@laboratorioverde.net
Ci sono ancora troppe divisioni. Ognuno guarda al proprio orticello e in questa categoria probabilmente trova la sua massima espressione... Cosa osa rappresenta per te idealmente essere un giardiniere e come consideri oggi il giardinaggio professionale? Tra l’ideale e la realtà dei fatti trovi dissonanze? Negli egli ultimi tre anni mi sono addentrato nel settore in maniera diversa e l’ho conosciuto sotto un altro punto di vista. Un mestiere che all’apparenza può sembrare semplice nello stereotipo del cappello di paglia e salopette, ma che nella realtà dei fatti è molto complesso. Questo stereotipo ha portato il livello verso il basso, alla portata di tutti, bastava farsi trascinare da un tosaerba. Con questo non intendo certo che il mestiere debba essere fatto da pochi selezionati, ma che prima di creare élite sia necessario far riconoscere la figura professionale. Ma soprattutto che questa professionalità venga fatta riconoscere ai clienti, che purtroppo oggi faticano a comprenderla permettendo la concorrenza di soggetti che di professionalità ne hanno ben poca. Credo redo che la figura del Giardiniere sia una e unica. Che certi concetti generali di professionalità e metodi di lavoro debbano essere uno standard per tutti. Poi ognuno può specializzarsi come meglio crede e nell’ambito in cui riesce meglio. Ma forse è ancora presto. Vedo molti colleghi a cui manca una mentalità imprenditoriale. MISSIONE: GIARDINI DI PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI Una vera specializzazione quella di Luna Verde. Sin dalla nascita ha infatti scelto di dedicarsi a giardini di piccole e medie dimensioni. La ragione è semplice: il mercato delle zone in cui opera è rappresentato prevalentemente da questo taglio. Quindi target ben centrato. L’impresa è composta da soci titolari con competenze differenti, caratteristica che permette di offrire un servizio completo e di riuscire a soddisfare ogni esigenza. Nota interessante: Luna Verde ha creato una piccola rete di aziende con la quale collabora volentieri per soddisfare richieste più ampie.
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Cosa pensi sia prioritario nel fare giardinaggio professionale? Il rispetto della natura, l’estetica, le scelte dei clienti? O un mix equilibrato di tutti questi fattori? Credo che il Giardiniere sia semplicemente espressione della Natura dalla quale impara l’estetica, di cui segue ritmi e imposizioni imprescindibili che vanno assecondati. Sa che può cercare di sfruttarla, cercare di plasmarla ma avrà sempre un prezzo da pagare. Il Giardiniere deve porsi come mediatore tra la Natura e il cliente. L’unico in grado di accettare compromessi. Per questo non amo molto i giardini squadrati, con siepi dritte o arte topiaria. Preferisco sia lei a comandare. Secondo te come si evolverà in futuro il mestiere del giardiniere? Mi auguro che l’asticella della professionalità si alzi sempre di più e che soprattutto che venga riconosciuta. Ci racconti un lavoro a cui sei particolarmente legato? Realizziamo ogni giardino con passione, e questo R ci porta a legarci a esso in modo profondo. Ogni volta cerchiamo di migliorare e così l’ultimo diventa sempre il preferito. C’è l’attesa di vederlo finito, quando le piante arrivano a maturazione. Però se proprio devo risponderti, c’è un giardino che abbiamo creato qualche anno fa di cui voglio parlarti: il proprietario era rassegnato all’idea di non avere un prato decente; noi eravamo convinti che, sistemato l’impianto e seguendo i nostri consigli, sarebbe stato possibile. Scommessa vinta! Q Quale o quali sono i tuoi punti di forza sul lavoro? Leggere eggere il giardino e capire le esigenze del proprietario in modo da poterlo guidare nelle sue richieste con semplicità e concretezza, consigliandolo con l’esperienza e l’occhio lungo che il Giardiniere deve assolutamente avere. La passione poi è quel valore aggiunto che il cliente percepisce e che rende il lavoro più semplice.
IL CANTIERE | tecniche
ciao ciao
MALERBE Approfondimento tecnico sulla gestione delle infestanti mediante il diserbo con prodotti chimici. Consigli pratici su come procedere e un focus di Valerio Pasi sui principi attivi più indicati TEMPO DI LETTU R A: 12 minuti
T
erzo “capitolo” della serie di approfondimenti sulle regole di base per l’impianto e la cura del tappeto erboso. Molto spesso, dopo aver realizzato un nuovo tappeto erboso, nascono e crescono piante infestanti che, se lasciate crescere senza controllo, possono rovinare il manto erboso, sia esteticamente che dal punto di vista colturale. È meglio quindi prevedere già a priori degli accorgimenti per impedire o limitare la crescita delle infestanti. Vediamo come procedere.
ATTENZIONE ALLE AREE A CONTORNO DEL PRATO
Innanzitutto, è da prevedere lo scotico del tappeto erboso preesistente, magari dopo aver effettuato un diserbo totale specialmente in presenza di infestanti perennanti. Per infestanti difficili, come ad esempio la gramigna, occorre partire nella stagione più opportuna, che nel caso specifico è l’estate. Nei mesi di crescita attiva della gramigna bisognerà ricorrere a un prodotto a base di gliphosate più un prodotto a base di triclopry e fluoroxypyr, anche in due volte a distanza di 30 giorni circa. La stessa miscela è in grado di eliminare anche la maggior parte delle malerbe dicotiledoni. Una volta che si è eliminata la vegetazione presente, si dovrà pensare
Si distinguono prodotti totali o selettivi: gli erbicidi totali controllano qualsiasi tipo di pianta, mentre gli erbicidi selettivi agiscono solo
sulle piante indesiderate
Questo articolo è il terzo di una serie sulla cura dei tappeti erbosi. Ti sei perso i precedenti? Ecco dove li trovi: sul numero 28, a pag. 16, si parla di operazioni preliminari, semina e concimazione, mentre sul numero 29, sempre a pag. 16, si analizzano le principali patologie a cui è soggetto il prato. Digitaria in spigatura.
alle future nascite da seme. Particolare attenzione va rivolta a tutte le aree a contorno del tappeto erboso, come ad esempio le aiuole con tappezzanti o arbusti, dove è preferibile ricoprire il terreno con la pacciamatura, utilizzando teli pacciamanti in tessuto non tessuto o antialga, meglio se poi ricoperti con pietre, ghiaietto, lapillo, corteccia, cippato ecc. Inoltre, prima di stendere il telo pacciamante, è preferibile effettuare un trattamento con prodotti antigerminanti, che
Chamaesyce maculata.
COME FARE IN POST-EMERGENZA Volendo intervenire in post-emergenza, bisogna rispettare alcuni accorgimenti. Le condizioni migliori per i trattamenti sono con temperature superiori a 8º C e umidità sopra al 60%. Per almeno 24 ore dopo il trattamento, non deve essere prevista pioggia e non si devono eseguire irrigazioni. Le malerbe da trattare devono avere una sufficiente densità fogliare e dunque non bisogna eseguire tagli del tappeto nella settimana antecedente il trattamento; inoltre, per altri tre-cinque giorni non bisogna eseguire altri tagli. L’applicazione non va effettuata se il tappeto è sotto stress o per carenza idrica o per eventi climatici avversi. Particolare attenzione va rivolta verso la vegetazione che non è il nostro bersaglio: con la deriva del prodotto si rischia di danneggiare le altre piante del giardino. Il trattamento è maggiormente efficace aggiungendo bagnanti e adesivanti. N°030
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IL CANTIERE | tecniche
possono essere distribuiti in forma granulare o liquida. Lo stesso trattamento è meglio sia ripetuto anche una volta pacciamato il terreno. Attenzione alla durata del trattamento antigerminante, che solitamente non supera i 50-60 giorni e che quindi va ripetuto più volte durante la stagione vegetativa. Anche questi accorgimenti però non sono sufficienti a garantire la completa pulizia delle aree, in quanto in tutte le soluzioni di continuità, come i bordi tra il telo e il cordolo, le giunzioni tra i teli o attorno a pozzetti, pali e altri manufatti possono nascere infestanti.
Tappeto fortemente infestato.
LE NUOVE PIANTAGIONI IL VEICOLO PRINCIPALE DELLE INFESTANTI
Ma dove la nostra attenzione va focalizzata è attorno alle piante esistenti e di nuova piantagione. Sono soprattutto le nuove piantagioni il veicolo principale delle infestanti, sia come piante che come semi. Molto spesso nei vivai il controllo delle malerbe non è completo o viene fatto in modo approssimativo. Occorre dunque scegliere dal vivaista solo piante il più possibile pulite e occorre
anche togliere lo strato superficiale di substrato presente nel vaso o sulla zolla. La realizzazione di un tappeto erboso partendo dalla semina va effettuata preferibilmente a partire da settembre fino ai primi forti abbassamenti della temperatura, anziché in primavera. Infatti, una semina fatta in autunno permette che il nuovo tappeto si affermi nel periodo in cui non vi sono nascite di malerbe macroteme (pabio, giavone, digitaria, ecc.). Per quanto riguarda le infestanti dicotiledoni, invece, in questo periodo nascono e raggiungono uno stadio di sviluppo tale da poter superare l’inverno. Ma ciò non deve preoccuparci molto, in quanto all’occorrenza si potrà intervenire con un diserbo selettivo. In questo modo è più facile arrivare a ottenere in primavera un tappeto accestito e affermato, senza il rischio di danneggiare un prato troppo giovane. Si potranno così effettuare altri interventi quali la distribuzione di antigerminanti per due-tre volte a distanza di 60-70 giorni, ottenendo un prato pressoché privo di malerbe. Importante è la distribuzione dell’antigerminante due o tre settimane prima della prevista germinazione delle infestanti, che è solitamente
Dobbiamo ricordarci che solo seguendo le corrette pratiche colturali finalizzate alla buona crescita e sviluppo del tappeto erboso
si potrà avere successo nella competizione contro le infestanti 18
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legata alle temperature e alla disponibilità di acqua.
DISERBARE IN MODO SELETTIVO Il problema maggiore si presenta invece più spesso dove il tappeto erboso è già esistente, costringendoci quasi sempre a ricorrere al diserbo selettivo contro le infestanti dicotiledoni e macroterme. Dopo aver valutato il livello di infestazione, che se fosse eccessivo ci costringerebbe al rifacimento dell’intero tappeto o perlomeno delle zone peggiori, occorre scegliere di volta in volta le migliori sostanze attive a seconda della specie o delle specie da eliminare. Per effettuare i diserbi si possono utilizzare tutti i presidi fitosanitari così come definiti dalla normativa e che in etichetta riportino la pianta e l’avversità per cui è previsto l’impiego. Per diserbare in modo selettivo un tappeto erboso occorre che in etichetta sia indicato che il prodotto è registrato per l’utilizzo su tappeto erboso o su prato ornamentale e che il prodotto è registrato per combattere le malerbe infestanti. In etichetta, inoltre, si troveranno anche le utili indicazioni relative alle condizioni d’impiego e alle modalità di applicazione (es. aspersione, distribuzione di granuli). Si distinguono prodotti totali o selettivi: gli erbicidi totali controllano qualsiasi tipo di pianta, mentre gli erbicidi selettivi agiscono solo sulle piante indesiderate. La Digitaria sanguinalis.
Livello sufficiente di concimazione.
selettività dell’azione erbicida è legata alla caratteristica chimica del composto e varia in base alla dose, alla velocità di assorbimento diversa fra le varie specie, alla sensibilità della specie oggetto di controllo alla sostanza attiva, alla modalità di applicazione (su terreno o sulla pianta), al tipo di assorbimento preferenziale (attraverso le foglie o le radici), al tipo di azione (se localizzata o sistemica). Gli erbicidi antigerminanti o di pre-emergenza svolgono la loro azione sulle plantule delle erbe nella fase di germinazione. Si utilizzano generalmente sull’intero tappeto erboso e devono essere seguiti da pioggia o irrigazione altrimenti non arrivano al terreno, dove esplicano la loro azione. Le formulazioni granulari sono preferibili, in quanto si possono applicare più facilmente e preventivamente per un periodo di tempo più lungo. Le formulazioni liquide necessitano una buona bagnatura del tappeto prima dell’applicazione, altrimenti aderiranno alle foglie dell’erba anziché penetrare sino al terreno, e
Cynodon dactylon.
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IL CANTIERE | tecniche
I PRINCIPI ATTIVI DA UTILIZZARE SOSTANZE ATTIVE E MISCELE
UTILIZZO
NOTE
Dicamba
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni
2,4 D
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni. Agisce bene su Hydrocotyle sp.
Dicamba+2,4 D
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni.
Dicamba+Mecoprop
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni. Agisce bene su Trifolium arvense, Fumaria officinalis, Cirsium arvense, Convolvolus arvensis, Plantago spp, Equisetum spp.
Mecoprop
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni
2,4-D + Dicamba + MCPA + Mecoprop-P
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni. Agisce bene su Bellis perennis, Convolvulus arvensis, Plantago spp., Sonchus spp., Taraxacum officinale, Veronica spp.
Dicamba+Mecoprop+Clopyrapyd
Tappeti erbosi
Selettivo contro dicotiledoni. Agisce bene su Trifolium arvense
Fenoxaprop-P-etil
Tappeti erbosi
Selettivo contro graminacee macroterme post-emergenza.
Clopiralid + Florasulam + Fluroxipir meptil
Tappeti erbosi ad uso ornamentale e sportivo
Selettivo contro dicotiledoni. Agisce bene su Bellis perennis, Convolvulus arvensis, Plantago spp., Sonchus spp., Taraxacum officinale, Veronica spp., Stellaria media, Matricaria chamomilla, Trifolium repens.
Isoxaben
Tappeti erbosi e colture ornamentali
Antigerminante contro dicotiledoni. Non utilizzare direttamente su rose ed azalee
Fluoroxypyr e Triclopyr
Tappeti erbosi, aree civili e industriali, bordi stradali, sedi ferroviarie
Dicotiledoni, arbustive e arboree.
Glyphosate
Aree civili e industriali, sedi ferroviarie
Dicotiledoni e monocotiledoni annuali e poliennali.
La presente tabella è da ritenersi puramente indicativa e non esaustiva.
anche subito dopo l’applicazione, per dilavare il prodotto dalle foglie e farlo arrivare alla superficie del terreno. Bisogna tener presente che, quando applicati, gli antigerminanti non consentono operazioni di rigenerazione o trasemina, in quanto
Infestazione macroterme.
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agiscono anche contro le sementi del tappeto. I prodotti selettivi o di post-emergenza per il controllo delle infestanti controllano solo le erbe indesiderate esistenti. Sono efficaci su molti tipi di malerbe, quali le latifoglie annuali le perenni e le graminacee macroterme. I diserbanti di postemergenza possono essere utilizzati anche in modo localizzato, ovvero solo là dove sono necessari e non su tutta la superficie del tappeto erboso. La loro efficacia è maggiore quando le piante da eliminare sono ancora giovani, mentre quando sono mature le infestanti sono di più difficile controllo. Questo vale soprattutto per le infestanti macroterme, in quanto sono difficilmente controllate oltre lo stadio di due-tre foglie vere e due culmi di accestimento. In ogni caso, dobbiamo ricordarci che solo seguendo le corrette pratiche colturali finalizzate alla buona crescita e sviluppo del tappeto erboso si potrà avere successo nella competizione contro le infestanti: un manto erboso denso, sano e ben curato è la migliore difesa!
CANTIERE | il progetto
Seguendo la tradizione meneghina dei cortili segreti, l’hotel Milano Verticale nasconde un’area verde di 1.000 mq. Segno e segnale che il verde non è più accessorio, ma parte integrante di ogni nuovo progetto di Anita Cavalli
Giardino
alla milanese
IL CANTIERE | progetto
TEMPO DI LETTU R A: 4 minuti
N
on un articolo di approfondimento, ma un semplice assaggio di un progetto che ci ha molto colpito. Non solo per la struttura architettonica, ma per l’importanza che è stata data agli spazi esterni. Segnale che il giardino da accessorio è ormai diventato parte integrante dei nuovi progetti, non solo nel caso di edifici residenziali, ma anche di hotel. Stiamo parlando del Milano Verticale | UNA Esperienze, il nuovo hotel quattro stelle superior, nel distretto di Porta Nuova-Garibaldi-Corso Como, firmato dallo studio Vudafieri-Saverino Partners. Un nuovo concetto di ospitalità, uno spazio aperto alla città: hotel con 173 camere, ristorante di 600 mq, luogo per lavorare e socializzare. Qui però ci concentriamo sull’area esterna, progettata insieme a P’Arcnouveau, un suggestivo giardino segreto di 1.000 mq.
NON TROPPO SEGRETO
Ad annunciare il giardino interno, è già la piazzetta antistante l’ingresso dell’hotel, dove spicca un grande esemplare di Magnolia grandiflora preservato durante i lavori. Anche lungo tutto il prospetto su via Rosales, su cui si affaccia la struttura, lo spazio pubblico è stato
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riqualificato con un progetto in cui le superfici dure si alternano a macchie arbustive e alberi in vasca. Ma spostiamoci nel giardino vero e proprio, che segue la tradizione milanese dei cortili segreti, spesso nascosti dietro la sobria cornice dei palazzi nobiliari del centro. L’intero piano terra dell’edificio funge da filtro di questo spazio, separandolo fisicamente, ma non visivamente, dalle vie adiacenti, in un continuo gioco di intrecci tra interno ed esterno. Da fuori, infatti, lo sguardo coglie solo una parte del giardino, e proprio per questo suscita curiosità.
INNO ALL’ELEMENTO ACQUA
Se a livello visivo c’è continuità, non si può dire lo stesso a livello sonoro. Fuori il rumore della città, dentro, in sottofondo, il suono dell’acqua, elemento caratterizzante dell’intero spazio: è proprio il canale d’acqua che attraversa il giardino longitudinalmente a definire l’area dove sono disposti i tavoli del bar e del ristorante. Uno spazio informale, dove la natura si esprime in maniera dirompente. Tra le specie scelte: aceri grigi, Liridendron tulipifera, Gleditia triacanthos, Cercydiphillum japonicus, gruppi di arbusti, graminacee e specie erbacee tra cui viburni, cornioli e miscanti.
CONTRASTI NATURALI La spontaneità della natura è raccontata anche dalla scelta dei materiali, contrapposti gli uni agli altri: ai bordi della pietra levigata del canale d’acqua si contrappone il fondo di scisti scuri, mentre i gabbioni in metallo naturale, riempiti di ciottoli di grandi dimensioni, con la loro durezza e massa esaltano la leggerezza e la morbidezza del tappeto erboso.
IL CANTIERE | pratiche
APRIRSI
ALL’ECONOMIA ECONOMIA CIRCOLARE TEMPO DI LETTU R A: 6 minuti
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Q
uesto articolo è un po’ più filosofico e vuole essere ispiratore. I due anni di immersione nella pandemia hanno logorato la nostra pazienza, ma la fiducia e il rispetto per la scienza non devono mai venir meno. Se tutti riponessimo seria consapevolezza verso il progresso scientifico allora forse, si vedrebbe già la luce in fondo al tunnel. Ne usciremo. Per questo dobbiamo iniziare a interrogarci su come sarà il ritorno a un mondo in cui il Covid -19 avrà avuto la peggio. Non possiamo perdere l’occasione per un nuovo inizio. Dobbiamo far sì che tutto il brutto accaduto sia il prezzo pagato per una nuova rinascita; solo così si potrà ricominciare con ottimismo ed entusiasmo. Per natura l’uomo reagisce in maniera costruttiva piuttosto che
distruttiva o apatica quando trova un significato e una direzione nelle azioni che compie. Questa vicenda si dovrà tradurre in un’occasione per una ricostruzione del nostro vivere il pianeta e le relazioni.
UN PONTE PER IL FUTURO
Dobbiamo considerare questo periodo come un ponte per un futuro diverso, coordinato da logiche più lungimiranti ed ecocompatibili. Prima di tutto la ripresa economica post-Covid dovrà puntare sulle energie rinnovabili: questo appare ormai un imperativo categorico. La pandemia ha fatto riflettere sulla vulnerabilità ambientale del mondo: negli Usa, per esempio, hanno annunciato piani per bloccare la vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2035.
Numeri alla mano, scattiamo una fotografia della situazione attuale. E riflettiamo su come investire in sostenibilità sia un’occasione di crescita dei profitti e un fattore di successo rispetto alla concorrenza. Per tutti i mestieri, giardiniere compreso
Ascolta il podcast su radiogarden.it!
di Jessica Bertoni del 2019. Le rinnovabili sono state le uniche fonti energetiche che hanno continuato a crescere, con un più 3% nel primo semestre di quest’anno. Preoccupa, tuttavia, il calo degli investimenti nel 2020 in nuovi impianti fotovoltaici ed eolici. Nella produzione dei rifiuti speciali, si stima un calo del 25% nel 2020 rispetto all’anno precedente. La produzione di rifiuti urbani ha avuto una flessione minore, fra il 10 e il 14%. Si sono registrate notevoli difficoltà nel riciclo, per la riduzione delle attività degli impianti, ma soprattutto per l’abbassamento dei prezzi e la carenza di sbocchi di mercato delle materie primarie e secondarie. L’agroalimentare di qualità ha sofferto per il calo dell’export e il blocco della ristorazione e del turismo. Per la mobilità ci sono stati cali notevoli nel trasporto pubblico urbano e ferroviario, ma anche nella sharing mobility. Sono invece aumentate le vendite di biciclette e di auto elettriche, e ad aprile 2020 c’è stato un vero e proprio boom di acquisti: 12,1% del totale venduto. Sul versante delle Green City, i progetti di rigenerazione urbana hanno subito rallentamenti.
Eppure i dati 2020 circa lo stato di fatto della green economy in Italia non sono totalmente rassicuranti, sebbene ci sia stato un rallentamento “forzato” delle emissioni da effetto serra. Si assiste a: ◗ crescita faticosa delle fonti; ◗ riciclo in difficoltà; ◗ agroalimentare di qualità in sofferenza; ◗ progetti di rigenerazione urbana rallentati. Ma allo stesso tempo abbiamo un boom della vendita di auto elettriche e biciclette. Il primo semestre del 2020 è stato caratterizzato da un calo della domanda energetica senza precedenti, che si è tradotto anche in una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra: nel primo semestre 2020 sono diminuite del 17% rispetto allo stesso periodo
MISURE INNOVATIVE NELLA GREEN ECONOMY
Per arrivare a realizzare nuovi obiettivi di sostenibilità ambientale ed economia circolare, si potrebbe partire sfruttando il pacchetto di misure innovative nella green economy, messo a disposizione dall’Unione Europea per la pandemia, in modo da far ripartire l’economia e al tempo
Sull’economia circolare, si propone anche un programma
di rigenerazione urbana che recuperi e valorizzi aree degradate ed edifici dismessi e aumenti le infrastrutture verdi N°030
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IL CANTIERE | pratiche
stesso dare una risposta alla crisi climatica, proposto già nel novembre 2020 dal Consiglio nazionale della Green Economy. Si tratta di un organismo che raccoglie 69 organizzazioni di imprese del settore, che ha presenziato nel corso della prima giornata degli Stati Generali della Green Economy, tenutosi anche l’anno scorso nell’ambito della fiera Ecomondo di Rimini, sebbene in versione virtuale a causa del Covid-19. Per l’energia e il clima si punta a: ◗ indirizzare i finanziamenti europei verso idrogeno verde, decarbonizzazione, fonti rinnovabili di energia, miglioramenti dell’efficienza energeticaa prorogare l’ecobonus 110% fino al 2024; ◗ applicare criteri climatici stringenti per indirizzare gli investimenti; ◗ introdurre una graduale carbon tax. Sull’economia circolare, le proposte sono di aumentare i finanziamenti del Piano transizione 4.0, prorogando per un quinquennio le misure di sostegno agli investimenti, raddoppiando la misura degli incentivi e il limite degli investimenti agevolabili. L’obiettivo è favorire la progettazione di prodotti che durino più a lungo e siano
concepiti per essere riutilizzati, riparati o sottoposti a procedimenti di riciclo. Il pacchetto propone anche un programma di rigenerazione urbana che recuperi e valorizzi aree degradate ed edifici dismessi e aumenti le infrastrutture verdi. Si punta a portare al 30% la quota di territorio e di mare tutelati. Si propone inoltre di potenziare il trasporto pubblico, la sharing mobility, le piste ciclabili, facendo scendere entro il 2030 il tasso di motorizzazione privato italiano al di sotto di 500 auto per 1.000 abitanti, oltre a estendere gli incentivi all’elettrificazione, per raggiungere entro il 2030 la quota del 25% dei consumi di energia prodotta da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti. Per l’agroalimentare, l’intenzione è quella di incentivare la diffusione delle produzioni agricole basate sui principi dell’agroecologia e le pratiche di riciclo nella trasformazione alimentare.
COSA SIGNIFICA ESSERE SOSTENIBILI?
E per continuare a riflettere su queste tematiche da addetti ai lavori o semplicemente da cittadini interessati al mondo in cui si vive, si consuma e si produce, quest’anno Ecomondo torna in presenza dal 26 al 29 ottobre, all’interno dei consueti padiglioni di RiminiFiera. Un’occasione per trattare argomenti legati alle energie rinnovabili, alla sostenibilità, all’economia circolare e all’innovazione in ottica green. Dunque cari lettori l’invito è di allargare, ciascuno nel proprio piccolo, il fronte degli investimenti a cambiamenti anche strutturali che siano in linea con le tendenze della nostra epoca, che richiedono un’attenzione in più, rispetto al passato, alla sostenibilità. E proprio questo in un contesto globale può tradursi in un’occasione di crescita dei profitti e in fattore di successo rispetto alla concorrenza. Occorre essere innovativi, pensare a nuove proposte che siano capaci di garantire al cliente informato la circolarità di un’economia che dietro le quinte, di noi tutti, restituisce valore al committente, profitto all’imprenditore e giustizia al pianeta.
Occorre essere innovativi, pensare a nuove proposte che siano capaci di garantire al cliente informato la circolarità di un’economia che dietro le quinte, di noi tutti, restituisce valore al compratore, profitto all’imprenditore e giustizia al pianeta 26
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TECNOLOGIE . INNOVAZIONI . SOLUZIONI
| vivai
Bergenia.
Carex oshimensis.
Festuca.
Innovare
“alla radice”
M
etterci la testa e il cuore, oltre che le mani (sempre nella terra). Queste le prime parole che vengono in mente se ci si avvicina al lavoro di Floricoltura Pironi, azienda vivaistica di Vertemate con Minoprio, nel comasco, specializzata nella produzione di piante da orto e da fiore. Una realtà legata alla tradizione ma orientata all’innovazione. In queste pagine, per esempio, vi presentiamo la nuova collezione di piante ornamentali perenni pensate per lavori di piantagione o come tappezzanti. Qui di seguito tutti i dettagli.
COSTI CONTENUTI, VELOCITÀ DI TRAPIANTO ELEVATA
Le novità sono due: la prima è che sono prodotte sia con metodo convenzionale, sia in versione biologica; la seconda consiste nel coltivarle in una
Muelenbeckia.
placca da 35 fori, ovvero in alveoli dal diametro di 6 cm circa. Normalmente, infatti, le piante perenni vengono proposte in vasi che possono andare dal piccolo 7x7 fino a vasi da 14 cm di diametro. Il formato 35 fori, invece, consente di avere costi contenuti. La produzione di una placca di questo tipo presso la Floricoltura Pironi è ormai completamente automatizzata ed efficiente: trapianto automatico, movimentazione facilitata, gestione in serra standardizzata, ecc. Inoltre, la forma rotonda dell’alveolo e la dimensione contenuta del diametro permettono una velocità di trapianto decisamente maggiore rispetto ai classici vasetti 7x7.
APPARATO RADICALE BEN SVILUPPATO
L L’alveolo del 35 fori è anche provvisto di scanalature che evitano la spiralizzazione delle
Heuchera palace purple.
Gaura.
Geranium canthabrigense.
Stipa.
La collezione di perenni ornamentali di Floricoltura Pironi presenta due novità: la possibilità di essere prodotte in versione biologica certificata e la coltivazione in una placca da 35 fori. I vantaggi sono diversi, per le piante e per chi le usa
Hemerocallis.
Per maggiori info visitare il sito floricolturapironi.it
di Daniela Stasi radici: è profondo (con un’altezza di 8,5 cm), quindi fornisce un volume totale di terriccio importante per le piante, che infatti presentano un apparato radicale ben sviluppato. «Si tratta, in altre parole, di una via di mezzo tra una giovane pianta e una pianta matura – spiega Andrea Pironi, il titolare dell’azienda vivaistica – Un compromesso che rende questo materiale vegetale molto competitivo in termini di costi (costo unitario poco più alto di una giovane piantina appena riprodotta), ma sufficientemente rustico e maturo da essere trapiantato direttamente in giardini, parchi, o vasi più grandi».
PER AREE VERDI “RISPETTOSE”
Come anticipato, inoltre, Floricoltura Pironi propone diverse specie, in particolare le graminacee, in versione biologica certificata. «Abbiamo una buona esperienza maturata nella
produzione di piante da orto biologiche e siamo in grado di fornire anche queste piante ornamentali nel rispetto della certificazione bio, e con una qualità notevole – continua Andrea Pironi – Alla luce della tendenza verso l’impiego di piante e materiali con maggiore sostenibilità e rispetto dell’ambiente e della salute umana anche negli spazi pubblici e negli appalti di opere a verde, la possibilità di trovare queste piante certificate biologiche rappresenta secondo noi una novità molto interessante. Il prodotto è nato inizialmente per fornire piante a chi realizza pareti verticali. Poi lo abbiamo proposto anche a paesaggisti e progettisti del verde, con notevole successo e soddisfazione». Aggiungiamo, infine, che molti vivaisti lo utilizzano anche come materiale da rinvasare in formati più grandi, come vasi 15-17-18 o superiori. LA COLLEZIONE Floricoltura Pironi ha ampliato l’assortimento iniziale di poche decine di specie arrivando all’attuale produzione di circa 100 specie diverse. E ogni anno continua a inserire nuove varietà e specie. L’azienda, inoltre, è in grado di produrre specie particolari su richiesta, sia per piante riprodotte da talea che da seme..
Delosperma congestum.
| sistemi
A Londra Renolit ha realizzato con le sue membrane un blue green roof: un giardino pensile unito a un processo di raccolta di acqua piovana in un progetto affascinante, non solo per l’estetica di Rachele Pozzato PERCHÉ IL SEDUM? In questo progetto è la specie scelta per il tetto verde: della famiglia delle Crassulacee, si tratta di una succulenta fogliare, poiché è proprio nelle foglie che immagazzina l’acqua. A differenza di altre specie però, gli stomi delle foglie si aprono solo di notte, rendendo il Sedum la scelta più adatta laddove sia necessario ridurre al minimo l’evaporazione dell’acqua, anche nelle giornate più calde. A farne la specie ideale per questo tipo di installazioni, gioca un ruolo importante anche il suo apparato radicale: radici poco estese e superficiali sono infatti adatte per un substrato poco profondo come in questo caso. Necessita di scarsa manutenzione e nutrimenti, estremamente resistente a malattie e parassiti, tanto quanto a siccità e intemperie: una specie versatile e perfetta per rivestire un tetto, zona più che mai esposta durante tutte le stagioni.
Un tetto ami c
I
l progetto sul tetto dell’edificio bifamiliare di 8a Belmont Street a Chalk Farm, Londra, unisce un design unico a funzionalità e sostenibilità. Qui i progettisti hanno realizzato un blue green roof grazie alle membrane impermeabilizzanti sintetiche Renolit Alkorplan L. L’intervento londinese ha unito l’innovazione L dei green roof- i tetti giardino sempre più diffusi nelle grandi città, per un verde urbano sempre più presente – all’ingegno del blue roof, pensato per non sprecare nemmeno una minima parte di una delle nostre risorse più preziose: l’acqua.
I PUNTI DI FORZA
Per tetti blu verde quindi, come quello realizzato nel cantiere di Belmont Street, si intendono particolari progetti a sistema, che oltre ad essere veri e propri giardini pensili, sono in grado di raccogliere grandi quantità di acqua piovana che ne nutrono le specie piantate. Si può in questo modo, oltre a nutrire il tetto verde, far fronte a periodi prolungati di siccità, piuttosto che abbassare la temperatura dell’edificio diminuendone il fabbisogno energetico, o ancora migliorare l’isolamento acustico. Il surriscaldamento climatico ed eventi atmosferici estremi sempre più frequenti hanno reso fondamentale evitare la dispersione d’acqua in grandi quantità, e proprio per questo sono progetti pensati per il contesto urbano, grazie anche al loro look affascinante e insolito. Per non parlare dei livelli di sostenibilità ambientale raggiunti, che quindi aumentano notevolmente la qualità della vita, accrescendo di pari passo il prestigio del quartiere.
SINERGIE
In questo caso, alle membrane per l’assorbimento dell’acqua è stato unito un sistema di tetto a giardino a Sedum, una succulenta ampiamente diffusa per i green roof ed estremamente funzionale a un progetto come questo. L’azienda ha lavorato
Per saperne di più www.renolit.com
insieme a Gribben Solar Roofing, specializzata in questo tipo di progettazioni, e ACO Building Drainage, a dare man forte per i sistemi di drenaggio; ed è stata proprio la collaborazione tra aziende in grado di proporre soluzioni complementari la chiave di successo per il progetto, come ha dichiarato Tony Brown, National Technical Manager per Renolit Cramlington. La qualità del prodotto, unita alla grande spendibilità dell’idea del progetto, ha permesso di ottenere un risultato di qualità e a cui guardare per la futura direzione dei contesti urbani: costi e tempi contenuti, grande impatto visivo e fascino nell’estetica estetica e nelle forme. Un intervento in grado di unire attenzione alle questioni climatiche e alle tematiche verdi, a funzionalità e praticità che si richiede a un progetto dedicato a una zona centrale di una metropoli come Londra. I MATERIALI I prodotti Renolit Alkorplan L oltre che versatili e funzionali, rappresentano anche una delle scelte più sostenibili: sono infatti realizzati con un’alta percentuale di materiali riciclati e a loro volta completamente riciclabili. La loro resistenza poi, garantita per 40 anni, permette di evitare l’estrazione di nuove materie prime per diverso tempo e di risparmiare anche su possibili interventi di manutenzione sui sistemi. La loro flessibilità e adattabilità a tutti i supporti ne permette dunque i più svariati utilizzi, rendendo possibile l’applicazione anche a progetti come questo, mantenendo sempre un occhio attento all’ambiente.
i co dell’ambiente
| incontri
A ottobre ricominciano gli Husqvarna Pro Days, il ciclo di appuntamenti organizzati presso vivai, parchi naturali, dealer, per incontrare i professionisti del verde. L’obiettivo è letteralmente “andare incontro” alle esigenze concrete di Irene Nuvola
Per conoscere i prossimi appuntamenti vai al sito: husqvarna.com
TOUR
sUL TERRITORIO
R
itornano gli appuntamenti con Husqvarna Pro Days, l’evento finalizzato a incontrare “sul campo” i professionisti del verde direttamente sul territorio nazionale. Un’iniziativa che, da una parte, consente al marchio di conoscere le specifiche esigenze legate a ciascuna area, dall’altra, permette agli addetti ai lavori di toccare con mano le attrezzature senza spostarsi dalla propria zona di competenza. L’iniziativa L
DOVE E QUANDO Tra gli appuntamenti, venerdì 29 ottobre dalle 8.30 alle 14 presso il Parco Naturale La Mandria a Torino, Claudio Masciavè, referente del parco, illustra le criticità della gestione forestale di un’area protetta. Segue, come sempre, la presentazione della gamma Husqvarna Professional per il bosco e in particolare della nuova 592XP. In questo caso, Formazione 3t parla di pianificazione e gestione delle emergenze in tree climbing; a seguire SIA - Società Italiana di Arboricoltura focalizza l’attenzione sull’importanza di fare rete.
è realizzata con la partnership tecnica di Formazione 3t. Noi de IL giardiniere siamo ben felici di essere tra i media partner. Nelle prossime righe tutti i dettagli.
TEST IN CAMPO E FORMAZIONE
Ogni incontro è strutturato con l’accoglienza da parte di Husqvarna e con la presentazione del vivaio/location/dealer ospitante. Segue la presentazione della gamma Professional e il test in campo delle attrezzature, occasione preziosa per i partecipanti per farsi un’idea concreta e veritiera del loro funzionamento. A seguire, Formazione 3t propone sempre un incontro formativo su una tematica specifica. Da non dimenticare che durante le giornate, Husqvarna propone delle condizioni commerciali dedicate e mette a disposizione personale tecnico qualificato. Noi saremo presenti a tutti gli eventi, e nel prossimo numero vi racconteremo quanto abbiamo visto e ascoltato!
| focus irrigazione
L’acqua è un bene prezioso e domani, vista la delicata situazione ambientale, lo sarà ancora di più. Chi si occupa di irrigazione nel giardinaggio professionale può fare la sua parte. Ecco le soluzioni di tre delle principali aziende del settore di Anita Cavalli
I
n un momento storico come questo, in cui si parla tantissimo – finalmente! – dei problemi ambientali e ci si interroga – non ancora abbastanza – su cosa fare per contrastare i cambiamenti climatici, il tema del risparmio idrico è tra i più urgenti. Giusto un numero che fa riflettere: si stima che le piogge, già ridotte sensibilmente negli ultimi anni, siano destinate a diminuire ulteriormente del 20% entro il 2050. A testimoniare l’improrogabilità della tematica, l’introduzione del Bonus Idrico, l’incentivo di 1.000 euro rivolto alle persone fisiche che sostituiscono sanitari e rubinetteria nelle proprie abitazioni con sistemi in grado di
fare risparmiare acqua. Non c’entra nulla con il giardinaggio professionale, ma evidenzia quanto sia un argomento su cui anche le istituzioni hanno posto l’attenzione. Venendo al nostro settore, le aziende che producono sistemi e accessori per l’irrigazione esprimono sensibilità ormai da anni, proponendo soluzioni antispreco che permettono di usare l’acqua con accuratezza, ottimizzandone il consumo in base alle reali esigenze. Compito del giardiniere è anche quello di sensibilizzare il cliente, di fargli capire come, a fronte di un investimento in un sistema “intelligente”, può fare la sua parte nel migliore dei modi. In queste pagine vi presentiamo le proposte di tre aziende: Claber, Fitt e Irritec.
La tecnologia a favore del
risparmio idrico
| focus irrigazione
Stop ai collettori ingombranti R
ecuperare tempo e spazio. Questo l’obiettivo delle elettrovalvole della nuova serie VTN di Irritec.. Si tratta di elettrovalvole “passanti”, ossia si assemblano a collettore senza l’utilizzo di raccordi, attrezzi e teflon, e si avvitano manualmente in serie tra loro per mezzo della ghiera swivel 1” femmina con o-ring di tenuta e del filetto 1” maschio. Il sistema dà la possibilità di montare in serie una quantità elevata di elettrovalvole, l’azienda però ne suggerisce al massimo 24 a collettore. All’uscita dell’elettrovalvola con ghiera swivel 1” femmina è necessario inserire un raccordo a compressione per collegare il tubo di settore. In sostanza, è come avere il collettore con manifold già integrato nell’elettrovalvola. Questo processo velocizza elocizza l’installazione e garantisce un collettore compatto grazie al quale è così possibile concentrare nel pozzetto anche i raccordi a compressione in uscita dalle elettrovalvole. E la manutenzione diventa semplice e agevole. Aspetto interessante: l’interasse di VTN ha le stesse dimensioni della maggior parte di Tee e collettori manifold disponibili sul mercato. Info: www.irritec.it
Tubi hi-tech D
iverse le linee di tubi da giardino progettate da Fitt per i professionisti. Partiamo dalla linea Fitt NTS Garden, caratterizzata dalla tecnologia NTS -The Original by Fitt- che, diventata ormai uno standard, impedisce la formazione di nodi e torsioni, garantendo così un flusso d’acqua continuo, e assicura al tubo un’elevata malleabilità, flessibilità e robustezza. Alla maglia NTS, i tubi Fitt NTS Garden aggiungono una copertura esterna di sottile strato di tecnopolimero con speciale formulazione anti UV: si chiama Sky Tech e previene l’invecchiamento del tubo tubo, assicura alta resistenza ai tagli e alle abrasioni e garantisce elevata scorrevolezza su tutte le superfici, anche negli angoli. Da segnalare anche Fitt Force, di cui abbiamo già parlato in modo approfondito sul numero 025 a pag. 29. Force Ideale per utilizzi intensivi, è realizzato con un innovativo materiale in gomma termoplastica (TPV) che permette di impiegare il 50% in meno delle materie prime generalmente utilizzate per la produzione dei tradizionali tubi in PVC, e diventa così, tre volte più compatto e due volte più leggero. Piatto a riposo, prende la classica forma rotonda al passaggio dell’acqua. Quando il flusso dell’acqua viene interrotto, torna alla dimensione di partenza e risulta così nuovamente maneggevole, compatto e pratico da riporre. Fitt Force è frutto di due tecnologie innovative: HD-Tech, per un’elevata resistenza all’abrasione e alle forature, e maglia NTS. Info: www.fitt.com
Tutte le info: www.claber.com
I PLUS
Contro le perdite di portata S
i chiama Aquamaster ed è la nuova gamma di raccordi e accessori di grande diametro di Claber. Una linea completa e professionale per tubi di diametro da 3/4” e 1”, contraddistinta dal design tipico dell’azienda friulana. Caratteristica distintiva dei raccordi Aquamaster è proprio il grande diametro interno, che consente un elevato passaggio d’acqua e riduce così le perdite di portata. In giardino il loro utilizzo con i tubi di diametro 3/4” e 1” è indicato quando si
• Grande diametro interno • Elevato passaggio d’acqua • Riduzione delle perdite di portata • Ideale quando la portata d’acqua non è significativa
ha la necessità di utilizzare lunghezze importanti e soprattutto quando la portata d’acqua disponibile non è particolarmente significativa: in questo caso è consigliato utilizzare Aquamaster a inizio della linea per consentire il massimo passaggio d’acqua ed eventualmente terminare con un tubo di diametro inferiore e accessori standard. CONNESSIONE IMMEDIATA I raccordi Aquamaster presentano la tecnologia di aggancio SafetyLock, che garantisce una connessione immediata e a tenuta totale. Inoltre, sono testati per un utilizzo con pressioni elevate, fino a 10 bar.
| arboricoltura
All’ArboorMeeting 2021, promosso dalle associazioni AA e SIA nei parchi termali trentini di Levico e Roncegno, 100 arboricoltori hanno partecipato a incontri tecnici e cantieri dimostrativi. E si sono presi cura degli alberi danneggiati dalla tempesta Vaia e da altri recenti eventi atmosferici di Daniela Stasi
C
ento arboricoltori provenienti da diverse regioni d’Italia, 20 cantieri di piantagione, potatura, abbattimento alberi, e 10 nuovi alberi di significative dimensioni piantati a parziale compensazione di quelli abbattuti dalle tempeste. Questi i numeri di ArborMeeeting 2021, svoltosi a settembre nei parchi termali trentini di Levico e Roncegno, organizzato da AA-Associazione Arboricoltori
(www.associazionearboricoltori.it) e da SIA-Società Italiana di Arboricoltura (www.isaitalia.org), e coordinato con la Provincia di Trento. Giunto alla seconda edizione, l’evento è consistito in tre giornate di incontri tecnici, workshop e cantieri dimostrativi con l’obiettivo concreto di contribuire alle cure degli alberi fortemente danneggiati nel 2018 dalla tempesta Vaia e da altri recenti eventi atmosferici.
Alberi danneggia t IN BREVE • 100 arboricoltori • 20 cantieri di piantagione, potatura, abbattimento alberi danneggiati • 10 nuovi alberi piantati
come cur a
Nelle foto alcuni momenti dell’, un mix ben equilibrato di incontri e cantieri dimostrativi.
a ti dalle tempeste,
r arli METODI CORRETTI DI GESTIONE E CURA
Il progetto, oltre ad aver previsto la piantagione di nuove piante e operazioni specialistiche per la cura di alberi adulti danneggiati dalle tempeste, si era prefissato lo scopo di diffondere una maggiore consapevolezza dell’importanza degli alberi e metodi corretti di gestione e cura. «Purtroppo, dopo gli eventi atmosferici catastrofici che sempre più spesso colpiscono anche il nostro Paese, si assiste a una corsa ad abbattere o a potare drasticamente gli alberi presenti nei parchi e lungo le strade – spiega Andrea Pellegatta, presidente SIA – Ma questa non è la soluzione giusta per avere alberi più sicuri all’interno delle città perché un albero potato in modo drastico diventa più pericoloso. Occorre sempre di più affidare la gestione e gli interventi sugli alberi urbani agli arboricoltori, che possono renderli più sani e sicuri affinché svolgano al meglio le loro funzioni sempre più vitali per le città». città
ESPERTI DI FAMA MONDIALE
Non sono mancati momenti di confronto e approfondimento con il coinvolgimento di relatori di fama mondiale e rappresentanti di importanti enti e istituzioni. «Tra i vari incontri, il workshop sul consolidamento degli alberi con Frank Rinn, scienziato conosciuto in tutto il mondo per avere inventato diversi metodi, strumenti e programmi per l’analisi degli alberi e del legname e per la dendrocronologia – continua Andrea Trentini, presidente AA – Da segnalare anche il convegno, a conclusione dell’ArborMeeting, sul tema della forestazione urbana in Italia, in cui ci si è soffermati su progetti nazionali e regionali, opportunità per la filiera legate al PNRR, criticità, buone pratiche per la gestione dei nuovi alberi. Piantare alberi è importante e necessario ma al di là dei numeri occorre farlo in modo corretto, con la scelta della specie giusta ed eseguendo gli interventi di cura negli anni successivi». successivi
| endoterapia
ATTACCO Si può definire così ciò che fa il metodo Bitecare® di Newpharm contro i parassiti delle specie arboree. L’endoinfusione, infatti, è una tecnica efficace per il controllo delle avversità senza danni ai tessuti vegetali. Qui vediamo nel dettaglio come procedere con la processionaria del pino di Nora Adamsberg
B
itecare® è il sistema di endoinfusione sviluppato da Newpharm in collaborazione con PAN/De Rebus Plantarum, spin-off dell’Università degli Studi di Padova. I lettori che ci seguono da tempo sanno bene di cosa si tratta, ne abbiamo parlato anche attraverso case history concrete per illustrare i reali benefici nell’affrontare
diversi parassiti. Sì, a noi de IL giardiniere piace affrontare un problema e proporre la relativa soluzione. Così faremo anche questa volta, focalizzando l’attenzione sul controllo della processionaria del pino (approfondimento nel box “Nemica dei pini e dei cedri”). Come si sa, le larve della processionaria possono causare ingenti danni alle chiome. Raramente portano a morte gli alberi attaccati, ma continue defogliazioni e conseguenti riduzioni della crescita li possono rendere nel tempo più suscettibili a pericolosi patogeni secondari. I peli urticanti delle larve, inoltre, possono provocare negli esseri umani una reazione allergica (dermatite da contatto). Vediamo nel dettaglio cosa può fare Bitecare® per contrastarla.
PERCHÉ USARE L’ENDOINFUSIONE La tecnica dell’endoinfusione è nata per ovviare ai problemi riscontrati sia negli interventi fitosanitari per irrorazione della chioma (solo il 5% della soluzione applicata raggiunge il bersaglio e il restante 95% ha un impatto ambientale non trascurabile), sia nei metodi endoterapici convenzionali: i fori realizzati sul fusto per iniettare il liquido, praticati con un trapano, favoriscono l’ingresso di agenti patogeni fungini e batterici; l’alta pressione esercitata nell’iniezione può generare lesioni corticali; la formazione di emboli impedisce lo scorrimento della linfa e del prodotto iniettato. L’endoinfusione è un sistema endoterapico non più basato su fori “indelebili” bensì sul distanziamento delle fibre a mezzo di sottili aghi che vengono rimossi una volta terminate le cure, affinché avvenga la naturale cicatrizzazione del legno.
NON SOLO TERAPIA L’endoinfusione è accostata per lo più a interventi terapeutici contro parassiti ma questa tecnica non invasiva permette anche l’apporto di nutrienti alla pianta in maniera rapida ed efficace. Ecco, quindi, che il metodo Bitecare® permette l’impiego di Enerbite®: una soluzione nutriente a rapida assimilazione contenente fosfiti di potassio che, oltre a integrare una selezione specifica di microelementi, stimola la formazione di complessi utili alle difese immunitarie delle piante.
IL SISTEMA BITECARE®
O DALL’INTERNO PROTEZIONE PERSISTENTE
C Contro la processionaria del pino è possibile intervenire in diversi momenti dell’anno. In inverno si procede con la lotta meccanica (asportazione e distruzione dei nidi), attuando tutte le misure cautelative al fine di evitare il contatto con le larve. A fine inverno è anche possibile installare delle trappole (Processorex New), utili a intercettare e catturare le larve durante la discesa
In questo articolo approfondiamo il controllo della processionaria del pino. Sul numero 21, a pagina 31, abbiamo parlato dell’uso di Bitecare® contro la minatrice fogliare dell’ippocastano, mentre sul numero 27, a pagina 40, abbiamo spiegato come usare il sistema Newpharm contro la Corythucha ciliata e la Phytophthora cinnamomi. cinnamomi.
dall’albero. Trappole a feromoni sessuali o con luce UV possono essere utilizzate dall’inizio dell’estate sia per il monitoraggio che per la cattura massale. All’inizio dell’autunno è possibile intervenire con un trattamento tramite irrorazione sulla chioma con Bacillus thuringiensis var. kurstaki. Tramite l’endoterapia con Bitecare è possibile T proteggere i pini dalla processionaria dall’interno. L’iniezione al tronco con principi attivi autorizzati rappresenta infatti una valida alternativa per COME FUNZIONA Bitecare® consiste nell’introduzione temporanea nel tronco di un ago a sezione lenticolare che divarica le fibre vegetali senza surriscaldarle ed evitando l’asportazione di tessuto vegetativo. Si tratta di una tecnica che consente di trattare soggetti arborei di qualunque età, con diametro minimo del tronco di circa 3 cm. L’inserimento degli aghi lungo la circonferenza sulla base delle dimensioni non solo offre la possibilità di veicolare gli antiparassitari ma permette di concimare anche alberi imponenti, evitando pesanti quantità di fertilizzante che finirebbe disperso nel terreno. In pratica, il sistema consiste in un percussore al quale si aggancia un supporto (porta-ago) con avvitato un ago delle dimensioni opportune; il percussore è dotato di una massa battente, per l’inserimento degli aghi perpendicolarmente alla direzione delle fibre vegetali. Il sistema vascolare degli alberi fa il resto del lavoro, ossia distribuisce spontaneamente i fluidi: così, come in medicina, nella terapia endovenosa, i fluidi scendono per gravità, anche il sistema Bitecare® non necessita, salvo in alcuni frangenti, di forze esterne per iniettare il liquido nel fusto. Dall’iniezione si passa dunque all’infusione a pressione atmosferica.
Per saperne di più su Bitecare®: www.newpharm.it
AD HOC DELLE RESINOSE
COME RICONOSCERLA • Nidi oblunghi, setosi, di colore da bianco a grigio chiaro sulle branche degli alberi colpiti • Le branche prossime ai nidi possono essere defogliate dalle larve che si nutrono degli aghi
ottimizzare la persistenza e la distribuzione omogenea dell’insetticida nelle conifere (anche di grandi dimensioni).
COSA USARE NEL DETTAGLIO
Il prodotto per l’applicazione endoterapica con Bitecare® contro la processionaria del pino si chiama Micromegas®, un insetticida-acaricida specifico per il trattamento endoterapico. L’applicazione può essere effettuata da settembreottobre sui cedri, spingenwdosi anche ai mesi di novembre-dicembre-gennaio per i pini (dove la pressione della resina durante la stagione tardoestiva può essere molto alta). In questo secondo caso è consigliabile optare per il sistema R.i.t.e. (i dettagli nel box “Ad hoc delle resinose”), per iniettare il prodotto con la pressione minima sufficiente per controbilanciare la fuoriuscita spontanea della resina.
NEMICA DEI PINI E DEI CEDRI
Il principio dell’endoinfusione si basa sulla differenza di potenziale idrico che si viene a creare fra le radici e le foglie in fase di traspirazione (ovvero perdita di vapore acqueo dagli stomi). Questo significa che la velocità del trattamento varia in modo proporzionale al volume d’acqua disperso dalle foglie. Per tale motivo i periodi migliori per condurre l’endoinfusione sono le giornate primaveriliestive, soleggiate e con leggera brezza. In condizioni normali (durante la stagione vegetativa), ad esempio, un platano comune (Platanus acerifolia) può assorbire 20 mL di prodotto in meno di un minuto. Sulle resinose questi principi non sempre valgono. La resina, infatti, rappresenta un ostacolo e per superarlo è stato necessario sviluppare R.i.t.e., Resinous injection tool evolution: un sistema chiuso che permette di impartire con facilità una leggera pressione creata con una speciale siringa, quanto basta per controbilanciare la pressione della resina che può fuoriuscire dai dotti resiniferi.
A facilitare ancor più l’infusione, specialmente se le condizioni ambientali non sono ideali, ci pensa Sapjet® HD, altra creazione di PAN/De Rebus Plantarum sottoposta a brevetto, che facilita e velocizza l’assorbimento dei fluidi, aumentandone la compatibilità con la linfa dei vegetali. Nido di giovani larve di processionaria.
© Foto Dal Maso E.
Thaumetopoea pityocampa (Denis & Schiffermüller) (Lepidoptera, Notodontidae) è un lepidottero univoltino oligofago su conifere. L’insetto colpisce tutte le specie di Pinus e di Cedrus Cedrus; occasionalmente è possibile trovarlo anche su Larix decidua e sulla introdotta Pseudotsuga menziesii menziesii. Il suo ciclo di vita ha due fasi principali: una aerea per adulto adulto, uova e larva, e una ipogea per la pupa. Normalmente il ciclo è annuale ma le pupe possono rimanere in diapausa anche per uno-tre anni, in funzione dell’altitudine e della latitudine. Gli adulti volano in luglio, e, dopo l’accoppiamento, le femmine depongono 70-300 uova in arrangiamento elicoidale attorno a un paio di aghi solitamente sui pini più vicini. Dopo 30-45 giorni emergono le giovani larve gregarie, che tessono nidi setosi. Nel periodo invernale, qualora le condizioni climatiche siano adatte, lasciano i nidi durante la notte per nutrirsi degli aghi. A crescita ultimata, le larve misurano circa 40 mm in lunghezza, con una testa nera a capsula e le caratteristiche file di peli dorsali urticanti rossastri arrangiati in coppie su ogni segmento del corpo. Le larve entrano nello stadio di pupa a fine inverno/inizio primavera: la colonia è comunemente condotta in una fila da una futura femmina alla ricerca di un sito adatto (la cosiddetta processione) per costruire un tunnel sotterraneo e impuparsi nel suolo. La diapausa viene interrotta un mese prima dell’emergenza dell’adulto in estate.
| macchine
Funziona così per i nuovi modelli di trinciaerba cingolate robotizzate a guida autonoma Robofox E-Drive e Robofox X-Drive. Basta “dire” cosa fare, e loro lo fanno… Il tutto a favore della sicurezza dell’operatore e dell’impatto ambientale di Viola Delfino
Guida e ripeti
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resentati a Eima 2021 in forma prototipale, sono frutto di un anno di ricerca e sperimentazione dei reparti tecnico, produttivo e commerciale della padovana Peruzzo. Si tratta dei due modelli di macchine robotizzate a guida autonoma Robofox E-Drive e Robofox X-Drive. Vediamo da vicino in particolare il modello V Robofox E-Drive, trinciaerba elettrica cingolata (disponibile anche con l’applicazione di una benna per la movimentazione della neve nella versione Robofox X-Drive), la cui principale differenziazione rispetto alla versione elettrica “base” della quale condivide lo chassis, sta nella possibilità di definire l’area di lavoro, memorizzarla e ripeterla in completa autonomia per un numero infinito di volte. In sostanza, la macchina è dotata di un autonomo sistema di sollevamento e abbassamento del gruppo di taglio anteriore che, rifacendosi alle istruzioni impartite dall’operatore durante la primissima fase di “insegnamento” (drive), fa sì che il mezzo le memorizzi e le archivi fino al successivo “ordine” (repeat). La traiettoria
I PLUS
Per saperne di più vai al sito: www.peruzzo.it
di lavoro viene costantemente monitorata dalla macchina, impedendo che il veicolo devii la sua marcia rispetto al percorso predefinito in origine. Infine, da sottolineare che per il mercato italiano è disponibile il Kit 4.0 che permette, usufruendo dei benefici della Legge di Bilancio 2021, un vantaggio economico di oltre il 50% sull’acquisto effettuato.
• Velocità di lavoro di 5 km/h • Inclinazione dell’area lavorata fino a 25° = ~ (46%) • Autonomo sistema di sollevamento e abbassamento del gruppo di taglio anteriore • Gestibile tramite app valida per tutti i dispositivi elettronici
| percorsi
La praticità si
FA DIGITALE Il supporto tecnologico è ormai centrale in ogni ambito. Sabart ne è consapevole, ed è in questa direzione che si muovono le due ultime iniziative dell’azienda: il nuovo blog aziendale e la Sabart School di Rachele Pozzato Pellegrinelli, esperto e-commerce e consulente digitale. Oltre ai corsi online, più focalizzati sulle strategie commerciali, la Sabart School si arricchirà anche di corsi di formazione in presenza, volti a una vera e propria formazione tecnica per l’utilizzo dei macchinari più complicati. A disposizione sia dell’utente finale sia del rivenditore, sul blog aziendale poi si potranno trovare informazioni su tutti gli articoli e persino video tutorial per una sempre maggiore dimestichezza con i prodotti Sabart.
DIGITALIZZAZIONE POST-PANDEMIA
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azienda Sabart, specializzata nel mercato di ricambi e accessori per giardinaggio, settore boschivo, antinfortunistico e agricolo, ha ampliato i servizi di supporto dedicati ai suoi clienti, con strumenti perlopiù digitali.
FORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
Ad aprire le danze alla Sabart School - la prima delle novità inaugurate - un primo ciclo di tre webinar tenuti dal Direttore Vendite dell’azienda, Marco Resmini, e dall’imprenditore Gianluca
L’azienda romagnola non è tuttavia L nuova a risorse e supporti tecnologici: un esempio ne è l’innovativa Sabart Bot, una chat compatibile con tutti i dispositivi elettronici e disponibile sulle più comuni app di telecomunicazioni, dove avere informazioni in tempo reale da un assistente virtuale, in modo facile e veloce. Queste iniziative si sono rese necessarie più che mai soprattutto nei mesi pandemici, periodo in cui è stato necessario ripensare alla modalità di lavoro non solo per le vendite ai clienti finali, ma anche alle varie aziende clienti di Sabart, rendendo indispensabile una macchina aziendale ben oliata e un sistema puntuale e intuitivo nei suoi mezzi.
NEWS DA L MERCATO
News
UN INVENTARIO PER LA SALUTE DELLA TERRA
L’Arma Nazionale dei Carabinieri insieme al contributo scientifico di CREA, ha realizzato l’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio. Si tratta di uno strumento attraverso il quale si può toccare con mano lo stato di salute delle foreste del territorio italiano, e il loro contributo contro il surriscaldamento globale. E i dati emersi fanno ben sperare: in Italia in 10 anni sono stati raggiunti 11 milioni di ettari di foreste, con una crescita di 587.000 ettari che consente di assorbire 290 milioni di tonnellate di Co2 in più. È proprio la concentrazione di Co2 nell’aria a causare i cambiamenti climatici che comportano un incremento delle temperature medie globali, e questo nuovo strumento potrebbe essere un primo passo per individuare la giusta strada verso una guarigione del pianeta. Info: https://www.sian.it/inventarioforestale/
LA NUOVA PRESIDENTE
BLOCCO AI GERANI Il regolamento di esecuzione (UE) 2020/21 relativo alle misure per prevenire la diffusione della Xylella, un batterio letale per la pianta ospite, blocca in Puglia la produzione e la vendita di tutta la famiglia del Pelargonium oltre a Ulmus parviflorus e Pistacia vera. È un provvedimento che causa una rilevante battuta d’arresto alle aziende del settore, vista la rilevanza dei gerani e delle altre famiglie fiorite per il mercato della zona: «Stiamo parlando di un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro. (…) ritengo che si possa stimolare un dialogo Regione – Ministero per circoscrivere pelargonium alle varietà più sensibili, non escludendo così l’intera famiglia botanica.» sostiene Capitanio, il Presidente ANVE. L’Associazione esprime anche preoccupazione per l’assenza del rosmarino: fino a poco tempo fa era infatti segnalata come una delle specie più sensibili al batterio, e in caso di refuso i danni economici e sulla produzione sarebbero enormi, oltre a ledere l’immagine del settore nel mercato estero. Info: www.anve.it
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N°030
Lo scorso settembre ci sono state le votazioni per la nuova carica di presidente di Assoverde, nelle quali il Consiglio ha unanimemente nominato Rosi Sgaravatti. Imprenditrice originaria della Sardegna, dove la sua azienda Sgaravatti Group dal 1864 ha iniziato a vendere piante e semine per corrispondenza diventando poi punto di riferimento del settore a livello internazionale. Si insedierà nel 2023, sostituendo Maisto alla fine del suo mandato. Assoverde è un’organizzazione no profit che dal 1862 si impegna a livello nazionale per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, e la Sgaravatti si è già messa al lavoro per risposte ed iniziative puntuali, forte della grande esperienza anche come presidentessa dell’Aidda delegazione Sardegna (associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda), membro del Consiglio di amministrazione dell’Università di Cagliari e accademica aggregata dei Georgofili. Info: whttps://www.assoverde.it/
Euonymus japonicus ‘White Spire’.
IL GIARDINAGGIO PROTAGONISTA
I dati Comagarden, l’associazione italiana dei costruttori delle macchine da giardinaggio, riportano una crescita di più del 33% del mercato sia nel complesso, sia nelle singole categorie di macchine. Oltre a una chiusura positiva del primo semestre del 2021, si prospetta un secondo semestre altrettanto brillante: questa è la direzione delle nuove tendenze e dei nuovi stili di vita, sempre più attenti al verde. Su quest’onda anche le conferenze proposte a Eima, che hanno toccato i temi più svariati dalla progettazione del verde urbano, alla sicurezza sul lavoro, passando per l’innovazione nella produzione dei macchinari. Un panorama che unisce novità di gamma e dinamismo con 170 espositori provenienti da 12 diversi Paesi. Info: www.eima.it
GUERRA ALLA CONTRAFFAZIONE Lo scorso marzo Plantipp BV aveva avviato un processo cautelare per contraffazione nei confronti di Vanin Vivai Società Agricola ss. Sono così Photinia x fraseri ‘Chico’. iniziati i controlli, durante i quali sono state trovate migliaia di piante contraffatte delle due varietà brevettate di Plantipp BV: Euonymus japonicus ‘White Spire’ e di Photinia x fraseri ‘Chico’, caratterizzate entrambe da grande resistenza e versatilità, la prima con foglie verdi bordate di bianco e la seconda dall’elegante portamento sferico e i germogli rossi. Il Tribunale di Venezia ha così disposto che la società agricola Vanin Vivai bloccasse la produzione e la diffusione delle piante, disponendo il sequestro di quelle già in commercio, oltre a un risarcimento a favore di Plantipp. Info: www.plantipp.eu
PER LA CRESCITA DEL SETTORE VERDE ITALIANO
Assofloro, l’Associazione di categoria degli Enti e delle Associazioni delle Filiere del verde, del paesaggio e dell’ambiente, ha annunciato l’istituzione della Giunta Esecutiva Nazionale. I membri, già nominati, oltre alla presidente Nada Forbici, sono stati scelti tra chi già faceva parte del Consiglio Direttivo e altri noti rappresentanti del settore vivaistico italiano. Lo scopo della Giunta è quello di aumentare l’efficacia delle iniziative dell’Associazione e per un maggior dialogo con le istituzioni sia a livello delle realtà territoriali sia su scala nazionale, continuando ad ampliare la rete di connessione tra le varie aziende del settore per migliorare e promuovere il florovivaismo italiano. Info: https://assofloro.it/ N°030
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GESTIONE | formazione/1 in collaborazione con
nuovi
Uno scorcio di Villa Olmo, Como.
MESTIERI L a prima edizione è stata davvero un successo, così a gennaio avrà inizio la seconda. Stiamo parlando del corso per Ambasciatore del verde, animatore turistico e ambientale per il riconoscimento e la valorizzazione del patrimonio etnobotanico lombardo, promosso da Fondazione Minoprio con il patrocinio di Grandi Giardini Italiani e con l’adesione di ReGis-Rete dei Giardini Storici. Si tratta di un percorso di specializzazione post diploma, rivolto a diplomati/laureati provenienti da ogni indirizzo, senza vincoli di età.
COME ISCRIVERSI A seguito di un primo contatto con i referenti del corso e della trasmissione di una manifestazione di interesse, verrà fissato un colloquio conoscitivo/ motivazionale a cui potrà seguire la richiesta di iscrizione. Costo del corso: 2.500 euro (con possibilità di diverse forme di pagamento)
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N°030
GLI OBIETTIVI
Formare una figura in grado di combinare divulgazione e animazione per la promozione turistica del patrimonio culturale, artistico e botanico di giardini storici, orti botanici, oasi e COSA SI IMPARA
◗ Comunicazione multimediale ◗ Botanica e Riconoscimento Botanico ◗ Storia dei giardini ◗ Public speaking ◗ Comunicazione efficace, Etica e deontologia della comunicazione ◗ Servizi turistici
◗ Servizi di accoglienza ◗ Valorizzazione del giardino storico e del patrimonio locale ◗ Socializzazione ambientale ◗ Percorsi esperienziali e green tours ◗ Ecologia ◗ Elementi di animazione socioculturale
Con la prima edizione, una nuova figura è nata ufficialmente, con la seconda, è destinata a crescere e ad affermarsi. A gennaio inizia nuovamente il corso per Ambasciatore del verde promosso dalla Fondazione Minoprio, rivolto a diplomati o laureati provenienti da ogni indirizzo, senza vincoli di età di Viola Delfino riserve naturali del territorio lombardo. Questo l’obiettivo del corso, che fornisce competenze pluridisciplinari attingendo a settori diversi: culturale, turistico e agricolo. L’idea è di mettere in grado i corsisti di individuare e trasmettere le molteplici potenzialità dei luoghi di interesse turistico e di accompagnare i visitatori in un percorso “non convenzionale”, intrattenendoli e allo stesso tempo fornendo loro informazioni sulla storia, cultura, arte e patrimonio botanico, sia in italiano che in inglese. Il tutto con il supporto delle nuove tecnologie digitali a disposizione. Ne emerge una figura alternativa rispetto alle guide tradizionali, con esperienze trasversali.
QUANDO E DOVE
La durata del corso è di 450 ore di cui 280 di aula/ dad (didattica a distanza)/attività di laboratorio e 170 ore di tirocinio curriculare all’interno di strutture di alto livello dal punto di vista storicoambientale appartenenti a FAI, Grandi Giardini Italiani, Rete Regis, varie soprintendenze, agenzie
di comunicazione. La frequenza prevista è di tre giorni a settimana, da lunedì a mercoledì, sette ore al giorno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17 presso Fondazione Minoprio, a Vertemate con Minoprio (CO). A seguito del superamento di una prova d’esame (ammissione con il 75% di ore di frequenza) sarà rilasciato un Attestato di Competenze di Regione Lombardia su format europeo con valutazione finale, secondo le modalità previste dalla Legge Regionale n.19/2007 e successive integrazioni. I REFERENTI DEL CORSO ◗ Responsabile: Giancarlo Introzzi, tel.: 031.4127040, mail: g.introzzi@fondazioneminoprio.it ◗ Tutor: Cristina Fumagalli, tel.: 031.4127038, mail: c.fumagalli@fondazioneminoprio.it ◗ Comunicazione: Stefania Cantaluppi, tel.: 031.4127007, mail: s.cantaluppi@fondazioneminoprio.it ◗ Coordinamento docenti: Manuela Strada, tel.: 031.4127147, mail: m.strada@fondazioneminoprio.it
Gli ambasciatori del verde della prima edizione del corso durante il percorso formativo. Da sinistra: Emanuele Cavaliere, il docente Tiziano Bianchi, Alessandro D’Agostino, Chiara Volpi, Walter Anello, Francesco Frisardi, Margherita Maspes, Gisella Cirigliano, Giorgia Acquaviva e Andrea Urciuoli; davanti, in basso: Cristina Galli e Denise Cerrone.
Per maggiori informazioni
www.fondazioneminoprio.it
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GESTIONE | formazione/2 in collaborazione con
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n questo La Scuola Agraria del Parco di Monza, impegnata nella promozione di figure tecniche e professionali sempre più “green”, sta preparando la terza edizione del Corso per Esperti in orti e giardini del benessere. Si articolerà lungo un percorso della durata di 200 ore e avrà inizio il 9 novembre per terminare il 26 gennaio 2022. Qui tutti i dettagli.
A grande
TRE TIPOLOGIE DI COMPETENZE
L L’iniziativa didattica prevede una parte di lezioni teoriche online e/o in presenza e una parte di laboratorio. L’intero corso è funzionale a raggiungere tre competenze principali: la prima a indirizzo agronomico, con la progettazione di ortogiardini in ambiente protetto, per il miglioramento e il mantenimento della qualità della vita. La seconda è a indirizzo sociale, con le competenze della gestione delle attività di orto-giardino per lo sviluppo personale, il miglioramento dell’equilibrio psicofisico e l’evoluzione dell’interazione sociale di persone con disagio e fragilità. La terza è nella gestione delle relazioni con gli utenti e le altre
RICHIESTA
Dopo il successo riscontrato con le due precedenti edizioni, la Scuola Agraria del Parco di Monza propone il nuovo Corso per Esperto in orti e giardini del benessere. Con inizio previsto il 9 novembre, avrà una durata di 200 ore di Giovanna Cutuli
PER CHI È IL CORSO? Progettisti, operatori sanitari ed educatori, orticoltori e giardinieri. Per informazioni: segreteriacorsi@monzaflora.it segreteriacorsi@monzaflora.it; tel 039 2302979; cellWhatsApp: 329 1016843.
Per maggiori informazioni
www.monzaflora.it
figure professionali di riferimento. La nuova iniziativa didattica si è resa necessaria per fare fronte al successo delle prime due edizioni svoltesi nel 2021. Dopo aver presentato in Regione Lombardia la richiesta di accreditamento di questo profilo professionale, approvato con delibera regionale (Dar n.16004 del 18 dicembre 2020), il corso della Scuola di Monza ha ottenuto un tale riscontro di interesse, e di iscrizioni, per i primi due percorsi del primo semestre dell’anno, che si è ritenuto opportuno avviare subito una terza edizione.
SALVAGUARDARE IL BENESSERE QUOTIDIANO
La frequenza ai primi due corsi per conoscere le funzioni degli orti e giardini terapeutici è stata condivisa da professionisti sia del settore sociale che provenienti dal settore agrario. Una situazione, questa, abbastanza insolita nella realtà italiana, ma assai sviluppata nei paesi di origine anglosassone, dove le nozioni relative alla cosiddetta medicina alternativa hanno pari dignità rispetto a quelle della medicina tradizionale, quando l’obiettivo è la salvaguardia della salute e del benessere quotidiano. Sono le pratiche meglio note come Orticultural Therapy (terapia orticolturale), oppure Community garden (giardini e orti urbani), o Healing gardens (giardini curativi). Sono progetti individualizzati o piani di intervento educativo che possono consentire a persone con disabilità fisica o mentale di raggiungere un proprio equilibrio di benessere. In altri casi offrono un’opportunità di lavoro a persone con svantaggio sociale o possono diventare opportunità curative per anziani.
PRATICHE DI ORTICOLTURA SOCIALE
La stretta correlazione tra uomini e piante, tra le persone e un ambiente “green” crea un rapporto stimolante in grado di offrire un miglioramento complessivo del benessere mentale e psicologico delle persone. Lo sanno bene le diverse associazioni e cooperative che attraverso il volontariato e le competenze professionali – del settore agricolo, educativo o sanitario – hanno realizzato finora, con esperienze di successo, laboratori e pratiche di orticoltura sociale. Sappiamo però anche che il volontariato, da solo, non è sufficiente. Serve invece una specializzazione per tecnici e professionisti qualificati, per operare con persone in difficoltà, capaci di affiancarsi a un’equipe di educatori e al personale sociosanitario. N°030
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GESTIONE | reportage
TEMPO DI LETTU R A: 8 minuti
U
n format che funziona: 30 ettari di superficie dove, per due giorni, esporre macchine e attrezzature e fare dimostrazioni sul campo. La seconda edizione della manifestazione fieristica Demo Green, con una cinquantina di espositori e oltre 2.500 visitatori, si è confermata una formula in grado di fare incontrare i professionisti del verde con
le case costruttrici. Complici del buon riscontro: il luogo scelto, il Parco Esposizioni Novegro, situato alle porte di Milano in una posizione facilmente raggiungibile, e il concept stesso dell’evento, pensato proprio come i demoshow esteri, occasione concreta per chi lavora nel verde di toccare con mano le novità proposte dalle aziende del settore. L’organizzatore, Cesare Cipolla, si dice soddisfatto
Punto
di incontro A settembre, alle porte di Milano, si è svolta la seconda edizione di Demo Green, manifestazione fieristica nata con l’intento di fare incrociare le case costruttrici di macchine e attrezzature da giardinaggio e i professionisti del verde. Ecco cosa ci ha colpito di Nora Adamsberg
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Per saperne di più sull’evento, vai al sito: demogreen.it
e pensa già al futuro. «Vorrei coinvolgere sempre di più le case madri di alcuni marchi esteri e, allo stesso tempo, fidelizzare i rivenditori inserendo nella manifestazione un giorno a loro dedicato: un’intera giornata, che potrebbe essere il giovedì, in cui possano organizzare riunioni e incontri con la propria forza vendita – racconta Cipolla – Novità 2022 sarà la versione primaverile dell’evento al Sud,
in Puglia, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. L’idea ci è venuta intercettando l’esigenza sia delle aziende di espandersi nelle aree meridionali, sia dei professionisti che non hanno eventi a loro dedicati nelle zone di loro competenza». In attesa di visitare la prossima edizione, nelle pagine successive, ecco quello che ha catturato il nostro interesse nella due giorni milanese.
Cesare Cipolla, l’organizzatore di Demo Green.
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GESTIONE | reportage
SOFFIATURA ERGONOMICA N
ovità Pellenc, il soffiatore spalleggiato Airion Backpack. Tra le innovazioni principali: la possibilità di personalizzare l’attrezzatura in base alla propria reale corporatura, il joystick sull’impugnatura che informa sull’autonomia della batteria e sulla portata d’aria, e i bocchettoni di diverse misure per andare incontro alle specifiche applicazioni. Da mettere in evidenza anche la batteria decentrata, che consente di bilanciare in modo ottimale il peso dell’attrezzatura. Info: www.pellencitalia.com
TANTA POTENZA, POCO PESO È
il rapporto peso potenza il tratto distintivo della nuovissima motosega Echo CS 4310SX, disponibile sul mercato da settembre. I numeri possono dimostrare perché: la macchina è dotata di un motore a due tempi da 42,9 cc di cilindrata e presenta un peso di 4,3 kg. Info: www.echo-italia.it
COMPATTO E SOSTENIBILE
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veco era presente, tramite il concessionario Milano Industrial, con il nuovo Piaggio Porter NP6 nella versione ribaltabile a metano, pensato per lo più per operare in ambito urbano. Tra le sue caratteristiche principali, la compattezza (con la cabina larga 1,64 metri) che, però, non va a inficiare la capacità di carico, superiore a 1.600 kg. Info: www.lombardiatruck.com
PER TAGLI (E PENDENZE) IMPEGNATIVI
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a avvero numerose le novità presentate da Pratoverde. Sul fronte Toro, in questo reportage focalizziamo l’attenzione sulla nuova serie Z Master 4000. Tra i plus: il piatto di taglio Turbo Force, in grado di gestire le condizioni più impegnative e di resistere ai danni da impatti e abrasione, anche grazie al paraurti arrotondato e alla guida di scarico in gomma. Da segnalare anche il sistema di sospensione MyRide, piattaforma totalmente indipendente dal telaio della macchina che sostiene l’operatore, connessa al telaio con tre molle regolabili dal posto di guida con ammortizzatori idraulici. Sul fronte McConnel, a Demo Green era in bella mostra il nuovissimo tosaerba telecomandato Robocut RC28, azionato dal motore Vanguard da 28 CV, con bassi consumi di carburante e basse emissioni, combinato con la trazione elettrica ibrida per garantire un funzionamento regolare. Il modello presenta una piattaforma rotante per il taglio da 1,1 m capace di produrre un taglio di qualità e una finitura precisa in applicazioni su campi in erba fine come parchi e giardini, ma abbastanza robusta da essere utilizzata per una falciatura estesa di erba spessa. Importante: grazie al basso centro di gravità e agli ampi cingoli, può operare su pendenze fino a 55° Info: www.pratoverde.it
NON SOLO MACCHINE
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ura nella coltivazione e rapidità di fornitura. Due aspetti a cui Vivai Guagno presta molta attenzione. L’azienda, in particolare, si distingue per la coltivazione di piante con portamenti e forme uniche nella loro specie, in grado di andare incontro a ogni esigenza di giardinieri e di paesaggisti. Info: www.vivaiguagno.com
S
ituato nel cuore della pianura pistoiese, Vivai Buongiovanni vende le proprie piante in tutta Italia, dal Nord fino alle isole. Sua specializzazione: alberi ad alto fusto, conifere, olivi, piante da frutto in zolla e in contenitore, piante ornamentali, piante da siepe, piante sempreverdi e a foglia caduca. Nel 2016, ha aperto un distaccamento a Bedizzole, nella campagna bresciana. Info: www. vivaibuongiovanni.it
PORTAMENTI E FORME UNICHE
DA PISTOIA A BRESCIA, IN TUTTA ITALIA
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GESTIONE | reportage
INDIRIZZARE LE RADICI, GESTIRE LE ZOLLE D
ue i nuovi prodotti in mostra nello stand della vicentina Ipag. Il primo è uno stabilizzatore di zolle che, realizzato in legno, è biodegradabile e garantisce acqua alla zolla anche nella sua parte inferiore, favorendo così lo sviluppo delle radici. Il secondo è Watertape RootBarrier, pensato per “guidare” le radici, dà loro una direzione – non le controlla, le guida, come specifica Enrico Pinali, responsabile della Divisione Green di Ipag. Info: www.ipag.it
A COLPI DI ADRENALINA
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emo Green è stata cornice per il campionato italiano Stihl Timbersports, lo sport dei taglialegna. Sul grande palco allestito per l’occasione, gli atleti – tra cui la giovane promessa Marta Poletti, unica rappresentante femminile – si sono sfidati nelle impegnative discipline previste dalla gara. Ad aggiudicarsi il titolo di campione italiano, per la quarta volta consecutiva, Andrea Rossi. Nei pressi del palco, anche l’ampia area espositiva Stihl per testare con mano le attrezzature grazie alle prove in campo. Info: www.stihl.it
SCOPERTE | eventi
IL VERDE
A 360 GRADI
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arà sempre la francese Lione ad ospitare anche la VII° edizione di Paysalia, il salone di riferimento per tutti gli operatori del settore paesaggistico, che nella sua ultima edizione del 2019 aveva ospitato circa 30 000 visitatori e più di 700 espositori. L’obiettivo è quello di L fornire agli specialisti di tutti gli ambiti del verde e del paesaggio nuovi strumenti sempre aggiornati per affrontare le nuove sfide e le nuove frontiere dell’ambiente. Una grande possibilità per un confronto tra esperti, e per i privati di nuovi spunti e idee. © Nicolas Rodet.
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LE TEMATICHE
Con il supporto dell’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, Paysalia offre un concreto sostegno per affrontare il futuro approfondendo tematiche ormai imprescindibili per tutti gli specialisti: al
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Puoi richiedere il tuo badge su Paysalia.com con il codice PPGEN
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Dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi torna l’appuntamento con l’ambiente a Lione: Paysalia, il salone per tutti gli addetti ai lavori del settore, affronterà trasversalmente tutti gli aspetti dal mercato all’attualità di Rachele Pozzato centro di quest’edizione sicuramente formazione e occupazione, grazie a uno spazio dedicato in cui affacciarsi sulle nuove competenze e richieste della filiera; allo stesso tempo la fiera accompagnerà visitatori privati e professionisti attraverso l’attualità, offrendo nuove soluzioni a diverse tematiche ambientali e con un focus particolare sulla biodiversità. Ci sarà anche la possibilità di analizzare le nuove tendenze del settore del paesaggio: il Piano di Rilancio dello scorso anno ha stimolato nuove spinte anche in questo ambito, e a Lione sarà possibile imparare a individuare in quali nuovi mercati investire dall’ingegneria ecologica all’agricoltura urbana, passando per il rimboschimento o il paesaggio d’interni. Sarà insomma un momento di grande apprendimento e confronto, in una fiera all’avanguardia su temi e tendenze per ripartire con nuovi e freschi spunti per tutto il settore.
SCOPERTE | vegetali/1
L’architetto Alessandro Lolla ha realizzato in collaborazione con il garden center Leonessa Vivai un giardino a bassa manutenzione: risparmio di energie per un risultato d’impatto colloquio di Marta Meggiolaro con Alessandro Lolla e Franco Roldi
Bellezza za
senza sforzo TEMPO DI LETTU R A: 4 minuti
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a nuova tendenza per la progettazione dei giardini è quella di soluzioni “pigre”: abbiamo incontrato l’architetto paesaggista Alessandro Lolla e Franco Roldi di Leonessa Vivai, che insieme in provincia di Brescia hanno realizzato un giardino a bassa manutenzione. Partiamo dalla base, Alessandro: cosa significa progettare un giardino a bassa manutenzione? Significa non dover essere costretti periodicamente a potature, irrigazioni e concimazioni supplementari: la condizione normale quando vengono usate delle piante non idonee in quel determinato luogo. Quando si verifica questa situazione, in cui ad esempio abbiamo un luogo troppo soleggiato per le piante che abbiamo messo a dimora, l’utente deve faticare per conservare intatto il giardino. Quindi fare un giardino a bassa manutenzione significa capire il luogo, conoscere il terreno, guardare l’esposizione; e in base a questi parametri inserire le piante adatte.
LE SPECIE SCELTE Aster, echinacea, rudbeckia, gailardia, achillea in varietà (nella foto), euphorbia, geranium, Erigeron, salvie ornamentali, perovskia, coreopsis, delosperma, scabiosa; festuca, miscanthus, pennisetum.
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Un angolo del giardino a bassa manutenzione progettato da Alessandro Lolla con le piante di Leonessa Vivai.
P quanto riguarda il progetto in questione, Per quali sono le caratteristiche dello spazio su cui si è intervenuti? Il luogo è posto sul crinale di una collina, esposto ai venti, volto leggermente a nord, adiacente a una strada provinciale; il terreno è calcareo. Una volta risolti gli aspetti funzionali, siamo passati all’aspetto ornamentale. Abbiamo progettato la collocazione di erbacee perenni in luoghi serviti da un impianto di irrigazione a goccia, che evita al cliente di dover provvedere alle irrigazioni. Si dice “manutenzione zero”, ma in realtà è minima… per avere la manutenzione zero bisogna usare le piante di plastica! Le erbacee sono state disposte facendo in modo che le fioriture si svolgano in modo continuativo per tutte le stagioni dell’anno. C Come sono state le collocate le diverse specie? IIl giardino misura circa mille metri quadrati; il prato occupa il 40% dello spazio a disposizione: è quello che richiede il massimo della manutenzione. A parte i primi metri, nel resto del giardino è meglio
Dettagli del progetto del giardino a bassa manutenzione.
SOLUZIONI A BASSA MANUTENZIONE ◗ Gardenia Celestial Star® ◗ Escallonia Red Dream ◗ Pittosporum Tenuifolium Golf Ball® ◗ Nandina domestica nelle cultivar Gulf Stream, Flirt, Obsessed®, Magical Lemon Lime®, Twilight®
Per saperne di più alessandrololla.it
spaziare con le specie botaniche adatte. Il ruolo del paesaggista si vede nell’abbinare i colori: alla scabiosa ad esempio vanno accostati i coreopsis perché presentano lunghe fioriture in cui si accostano il blu e il giallo. Fioriture con lo stesso colore si ammazzano fra di loro, non le vedi più. P progettare questo giardino avete Per considerato anche gli aspetti della biodiversità e del sostegno agli insetti impollinatori? Direi che è inevitabile. Un giardino ben progettato, con piante adatte al luogo, e grande varietà di fioriture che lo rendano sempre interessante, è per forza il regno della biodiversità e provvede a nutrire gli insetti impollinatori. Ad esempio, gli aster sono estremamente melliferi. Non è raro vederli coperti da nuvole di api. La bassa manutenzione riguarda anche il ricorso ai fitofarmaci? Questo è un discorso più complesso. Per quanto Q riguarda i parassiti, si cerca di evitare le piante molto soggette, considerando anche il fatto che spesso le patologie sono cicliche. Poi ci sono delle
malattie crittogamiche su cui Per saperne è quasi impossibile intervenire di più perché il ricorso ai fitofarmaci leonessavivai.it è ridotto. I prodotti biologici prevengono, ma nel momento in cui la malattia è in corso, non riescono sempre a risolverla. Quindi l’importante è prevenire, partendo dall’uso dell’acqua, che se dosata in modo sapiente, evita molti problemi. F Franco, passiamo al punto di vista dei produttori. Quali sono le piante che possiamo identificare come “a bassa manutenzione”? Che caratteristiche hanno? Sono a bassa manutenzione molte delle erbacee perenni e delle graminacee, come deschampsia o miscanthus compatti caratterizzate da facile gestione ma con spighe colorate e resistenti, ma anche con alcuni arbusti riusciamo ad ottenere ottimi risultati. Essenze quali agapanthus, aster, echinacee, ma anche achillea o hoste, riscuotono sempre più attenzione da parte di chi realizza giardini. Poi tra gli arbusti mi permetto di segnare qualche essenza che sta avendo un gran riscontro: gardenia Celestial Star®, che noi produciamo, aspetto compatto verde scuro e dai fiori profumati; escallonia Red Dream con fogliame verde lucido e fiorellini rosa; pittosporum Tenuifolium Golf Ball®, sempreverde a crescita lenta dal fogliame piccolo e olivastro; la nandina domestica nelle cultivar Gulf Stream, Flirt, Obsessed®, Magical Lemon Lime®, Twilight® piante eleganti, piccole e compatte. Insomma, con le giuste scelte si possono creare davvero giardini in continua meravigliosa mutazione. N°030
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SCOPERTE | vegetali/2
P YUCCA HYBRIDA ‘BRIGHT STAR’
Il mondo delle Yucche si arricchisce di una nuova varietà! Lunghe foglie colorate a formare un gioco di geometrie tra il verde e il giallo limone, insieme a una fioritura con fiori campanulacei portati su lunghi steli eretti.
R AGAPANTHUS HYBRIDA ‘POPPIN STAR’ Questa nuova varietà di Agapanthus genera un’abbondante fioritura estiva. Infiorescenze globose solide e compatte che scoppiano di fiori dai petali blu-azzurro. Resistente alla siccità come altre poche piante, garantirà colore per buona parte della primavera, dell’estate e dell’autunno.
In occasione dell’ultimo meeting di Arena Vivai le novità e le varietà proposte sono state moltissime e coloratissime, presentate sul palco insieme a riflessioni e spunti sul settore
Per saperne di più arenavivai.com
di Bianca Ferraris
Esplosione di
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a prima tappa, dopo la ripresa dei lavori, ci porta in provincia di Verona, nella sala dell’Area Exp di Cerea con Arena Vivai. È Marco Ferrarini ad accompagnarci tra novità e riflessioni, e dopo considerazioni più tecniche sulla comunicazione e sul ruolo del digitale, il palco rimane alle piante e ai loro colori. Ecco una piccola selezione di dieci varietà presentate.
R THUJA OCCIDENTALIS ‘GOLDEN ANNE’ Una pianta perfetta per il periodo invernale e le zone più fredde. Di medie dimensioni, cresce senza problemi in molteplici condizioni. Dalla forma conica compatta, la nuova vegetazione è giallo limone vivido, gradualmente poi si tinge di verde chiaro. Un bel gioco di colore per una pianta quasi indistruttibile.
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P AGASTACHE ‘MANGO TANGO’ Selezionata per il suo portamento più corto, ‘Mango Tango’ è davvero impressionante per la vivacità del colore dei fiori tra il rosso-arancio. Il fogliame emana una profumazione aromatica che ricorda l’anice e la liquirizia.
P WEIGELA ‘ALL SUMMER MONET’ Un arbusto prestante dal fogliame attraente, grazie ad una variegatura insolita e raffinata che mostra il verde, il crema, il bronzo e che in autunno si arricchisce di riflessi rosati deliziosi. In primavera vira verso tonalità rosa carico ed è in grado di rifiorire durante l’estate e l’autunno.
H NANDINA DOMESTICA ‘REDLIGHT’ Nandina ‘Redlight’ ha un aspetto leggero come quello di un piccolo bambù. Sulla pianta possono apparire contemporaneamente foglioline verdi variegate di bianco crema e foglioline dall’intenso colore rosso carico. L’effetto d’insieme è straordinario! Sempreverde, resistente a caldo e freddo. Adatta a qualsiasi contesto, si presta a creatività e ai progetti più differenti garantendo colore ed eleganza.
H LAGERSTROEMIA ‘SHELL PINK’ In estate appaiono voluminose infiorescenze formate da tanti fiori color rosa carico o rosa corallo che sembrano monili preziosi. Risaltano ancora di più sullo sfondo del fogliame che raggiunge un punto di colore che è quasi nero e che rimane tale per tutta la stagione vegetativa. Raramente capita di poter ammirare un contrasto simile: l’effetto è “elettrizzante”.
colori
R PODOCARPUS LAWRENCEI ‘BLUE GEM’ Il mondo delle conifere ha ancora molto da dire! Questa pianta per esempio è fantastica con la sua struttura densa, che copre il terreno in modo perfetto. La vegetazione ricorda quella del tasso, ma a differenza di questo è di colore blu-azzurro cremoso.
H SYZYGIUM AUSTRALE ‘ETNA FIRE’® Le foglie di quest’essenza possiedono una lucentezza unica, e i germogli rosso scuro regalano un’esplosione di colore proprio dove serve. La nuova vegetazione rossa contrasta con il fogliame verde scuro esistente. ‘Etna Fire’® in estate produce masse di fiori bianchi, seguiti da bacche rosse. Forte e solido con un portamento compatto e cespuglioso, ma dalla manutenzione non impegnativa e resistente alle malattie.
Q LAGERSTROEMIA ‘COCONUT SORBET’ Assoluta protagonista della scena con le speciali colorazioni che giocano tra fiori e foglie. Ecco a voi ‘Coconut Sorbet’, che in estate emana voluminose infiorescenze formate da tanti fiori color bianco cocco e foglie scure, quasi nere, per un contrasto davvero d’impatto. Ma c’è di più: la sua capacità di rifiorire sulla stessa infiorescenza la rende decisamente unica e straordinaria. N°030
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SCOPERTE vegetali/3 COSA ASPETTARSI D’ORA IN POI…
La Crocosmia si distingue per la robustezza, i fiori grandi e il lungo periodo di fioritura.
• Comparsa dei primi sempreverdi • Ottimi risultati per Calluna ed Erica • I sempreverdi occupano le prime posizioni nelle vendite
e ALL´ESTERO?
Grazie ai dati di Groen-Direkt, ecco le 25 varietà da giardino più gettonate in Europa l’estate scorsa, in particolare ad agosto e settembre. Per allenare lo sguardo e anticipare eventuali tendenze di Bianca Ferraris
Per maggiori info: www.groen-direkt.nl
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L’ANALISI • La Viola continua a essere molto popolare, come lo scorso anno • L’intero gruppo delle perenni mostra ottime performance • Il Sempervivum è entrato nell’assortimento di Groen-Direkt
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Erica carnea winterheide.
e informazioni condivise da Groen-Direkt, fiera e marketplace con sede nei Paesi Bassi che coinvolge centinaia di vivaisti europei, consentono di tracciare un quadro piuttosto completo di quello che è avvenuto nel mercato delle piante da giardino in Europa, di cosa è andato meglio e di cosa no sia ad agosto che a settembre (i numeri sono ben visibili nella tabella). Come confermano i dati, le vendite sembrano non essere mutate rispetto ai livelli dello scorso anno.
NUMERI
VALORI
SCOPERTE | racconti Ascolta l’approfondimento su radiogarden.it!
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li incendi divampati dall’Oristanese quest’estate in Sardegna, come del resto spesso capita in queste zone nei mesi più caldi, sono ormai purtroppo noti. Oltre alle cause più immediate sulle quali si è indagato nei giorni subito successivi, in moltissimi hanno sottolineato quanto sia necessario scavare più a fondo: in Sardegna, infatti, gli incendi sono così devastanti perché le condizioni del verde del territorio lo permettono – alberi incolti e strade non curate dopo lo svuotamento delle campagne diventano prede facili per le fiamme -, con l’aggravante del cambiamento climatico, che rende l’estate arida e calda, ad appesantirne le conseguenze.
IN FIAMME IL “SA TANCA MANNA”
I simboli di quest’emergenza, senza precedenti secondo il presidente della regione Solinas, sono stati molti e fra questi senza dubbio uno tra i più forti è stato l’andare in fiamme dell’olivastro millenario di Cuglieri, piccolo borgo dove l’agricoltura è al centro della quotidianità ed in particolar modo l’olio. Le radici del “Sa Tanca Manna” - così era noto alla comunità- sono sopravvissute a guerre e secoli, e qui era conosciuto come “Il Patriarca”. Si trattava di un olivastro, ovvero di un ulivo selvatico. Prende il nome dalla località in cui si trovava, e non è stato
LE MISURE Il Sa Tanca Manna misurava quasi 17 metri di altezza e il fusto circa 10 metri di circonferenza.
risparmiato dalla violenza delle fiamme nonostante la sua imponenza. Il confronto tra le immagini precedenti all’incendio e quelle successive è impressionante, e dà davvero la misura della portata del disastro che ha colpito la Sardegna.
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SPERANZE VERDI
Esperti botanici dell’Università di Cagliari si sono però subito mobilitati, e già dalle prime verifiche è stato evidente che nonostante le fiamme fossero ormai esternamente spente, all’interno l’ulivo continuava a bruciare: un fuoco sotterraneo che distrugge dall’interno gli apparati della pianta, conosciuto come “effetto carbonaia”. A favorire la combustione, anche il calpestio del terreno circostante: e così la popolazione tutta si è riunita a fare da scudo al millenario olivastro, delimitando gli accessi all’area. Nonostante ci vorranno anni perché la vita del verde in quelle zone torni a crescere rigogliosa, e nonostante Il Patriarca non tornerà all’antica magnificenza, sono stati raggiunti ottimi risultati ed il possibile è stato fatto per il Sa Tanca Manna, divenuto ormai simbolo della rivalsa della regione.
LA NATURA CHE RESISTE
Lo scorso luglio un incendio ha messo alla prova la Sardegna mandando in fiamme anche l’olivastro millenario di Cuglieri, che tuttavia non è perito, di Rachele Pozzato diventando simbolo di resilienza di una regione
IL PRONTUARIO
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Se non apprendiamo come pesare ciò che diciamo, allineandolo a ciò che faremo, ci saranno sempre clienti rognosi che faranno recensioni negative, e giardinieri
convinti che il cliente sia un male necessario
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iro sul web, guardo recensioni sui lavori di giardinaggio svolti da aziende conosciute e da altre di cui non conosco neppure il domicilio. Lascio da parte gli apprezzamenti: se si lavora bene è normale riceverne, se si lavora alla “perfezione”, beh, questi diventano vere e proprie dichiarazioni di soddisfazione. Vorrei invece parlare di quelle negative, e sono diverse. Tuttavia, sono riconducibili a pochi argomenti su cui occorrerebbe ragionare a fondo. Comunicare oggi appartiene alla quotidianità, ma comunicare con il web, che sovrasta la mole di informazioni, diviene ancora più difficile. A che vale pubblicare sui social media, immagini di piante, realizzazioni effettuate, se poi all’interno dei post ci sono note negative di qualcuno? Ecco la riflessione che è sorta dal confronto con alcuni giardinieri.
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QUALI ARGOMENTI
ra i primi elementi oggetto di lamentele ci sono: • la mancanza di coerenza tra il dire e il fare; • la non tempestività nelle risposte.
Il cliente, per quanto difficile, pesante da “digerire”, è pur sempre il nostro pane quotidiano, non possiamo trascurarlo. Sono molte le aziende di giardinaggio che macinano preventivi su preventivi, lavori su lavori senza dare una continuità al rapporto con il committente. Non voglio dire che una volta acquisito un cliente, questo sia per sempre, ma poiché un lavoro del verde non si esaurisce di norma con un solo intervento, avere un cliente soddisfatto è alla base del proseguimento dei lavori.
MA PERCHÉ UN CLIENTE SI LAMENTA?
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a comunicazione è quello strumento che permette a due persone (cliente e giardiniere) di interagire, di comprendersi e di definire quello che sarà un rapporto di doverosa reciproca soddisfazione:
• da una parte, per il cliente, il risultato atteso; • dall’altra, per il giardiniere, il denaro incassato e l’aver creato qualcosa di bello.
Ma è proprio nelle fasi preliminari della comunicazione che si innesca il meccanismo che
Da un confronto concreto tra giardinieri è emersa la difficoltà di comunicare coi clienti, di “comunicarsi” nel migliore dei modi. Ecco alcuni punti di vista che possono trasformarsi in spunti per raddrizzare il tiro di Lucio Brioschi
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Sono molte le aziende
di giardinaggio che macinano preventivi su preventivi, lavori su lavori senza dare una continuità al rapporto con il committente porta poi all’insoddisfazione, di norma prima del cliente, poi del giardiniere (leggasi mancato o minore incasso per il lavoro svolto).
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COSA MANCA?
pesso negli scambi tra cliente e giardiniere, quest’ultimo è spesso concentrato solo sul lavoro, su cosa è meglio fare, e spesso trascura ciò che il cliente desidera; spesso, molto spesso, il cliente non parla, ma occorre imparare a scorgere i segnali di un desiderio, di qualcosa che potrebbe fare la differenza. Invece il giardiniere è concentrato sul “fare”, sul realizzare presto e rapidamente per passare al nuovo lavoro che entrerà da lì a poco. Così non si comunica, non si crea nessun rapporto che farà la differenza tra un riscontro positivo a tutti gli effetti e uno negativo. Il cliente lamenta la non tempestività perché si aspetta che un professionista, una volta contattato, dia risposte in tempi ragionevoli: peccato che questo cliente non sappia nulla del programma del nostro giardiniere e si immagina che egli sia al suo sevizio, pronto a intervenire (d’altro canto non è così che la pubblicità presenta i professionisti, idraulici, imbianchini o altro? Chiama e arrivo!).
Ecco perché è importante comunicare con esattezza le regole di quello che sarà un rapporto più o meno duraturo: non arrivo subito perché… Ma arrivo in quella data! Patti chiari e amicizia lunga recita un vecchio detto… Il cliente lamenta che il risultato non è stato all’altezza delle sue aspettative: • Ma quali erano queste aspettative? • Le ha sapute da terzi? • Oppure le ha comunicate il giardiniere stesso?
Tra due sconosciuti, man mano che si parla, ognuna delle parti crea un’immagine dell’altro e se questa, spinta dalle parole è superiore alla realtà, ecco il problema: tu mi hai detto…, tu facevi…, tu avevi promesso… In pratica, ogni problema legato alla soddisfazione di ciascun cliente è dovuto semplicemente alle parole che si usano, ai concetti che si descrivono. Se non ci diamo più tempo, se non apprendiamo come pesare ciò che diciamo, allineandolo a ciò che faremo, ci saranno sempre clienti rognosi che faranno recensioni negative, e giardinieri convinti che il cliente sia un male necessario. Buon lavoro e buona comunicazione a tutti!
Spesso negli scambi tra cliente e giardiniere, quest’ultimo è spesso concentrato solo sul lavoro, su cosa è meglio fare, e spesso trascura ciò che il cliente desidera; spesso il cliente non parla, ma occorre imparare a scorgere i segnali di un desiderio, di qualcosa che potrebbe fare la differenza
, SÌ, MA COSA?
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L’OPINIONE
di Anna Zottola
Ascolta il podcast su radiogarden.it!
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uesta fase di post pandemia e di ripresa della normalità ci ha fatto uscire in parte dalla scatola del web. Ora possiamo respirare profumi ed emozioni che stavamo quasi per dimenticare. E l’autunno ci ha riportato a numerose e importanti occasioni di mostre e incontri del florovivaismo e giardinaggio, con novità e atmosfere più rilassanti. In ogni regione italiana e d’Europa, nei mesi di settembre e ottobre, diverse rassegne del verde, interrotte dal lockdown, sono ripartite. Si tratta di straordinari appuntamenti per riallacciare passate relazioni con i colleghi non abituali. Ma anche per curiosare tra le piante insolite, o che conosciamo bene, e che non abbiamo ancora apprezzato fino in fondo, per sperimentarle e proporle nelle nostre ricorrenti
creazioni di aiuole e bordure fiorite, di giardini e terrazzi. L’occasione è poi importante per spunti e idee nuove. A inizio settembre gli appuntamenti sono stati proposti in occasione della Milano Design Week, come dOT - design Outdoor Taste, nel quartiere di Brera, e i Maestri del Paesaggio a Bergamo, per scoprire spazi verdi, interpretati da alcuni celebri garden designer italiani e internazionali, che ci hanno invitato a intraprendere nuove linee progettuali per il verde di città: concrete e moderne soluzioni di resilienza, adatte ad affrontare le nuove sfide climatiche e le attuali esigenze della collettività. Ma un autunno ricco si profila anche per gli incontri e le mostre-mercato organizzati dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e da Grandi Giardini Italiani, meravigliosi luoghi, di storia e di nobiltà. Di arte e di architettura. Ville, borghi e castelli con giardini, talvolta segreti e con tante favole da raccontare, che ospitano florovivaisti e appassionati di piante e fiori, materiali e attrezzature per il giardinaggio. In Sicilia, invece, fino al 19 dicembre Radicepura Garden Festival ci conquista con la terza edizione, ospitando giovani garden designer che ci lasciano interessanti “casi di studio” (a settembre, tra l’altro, si sono svolti i primi Stati Generali del Vivaismo e Paesaggismo in collaborazione con Coldiretti). E infine, se proprio non riusciamo a metterci in viaggio, troviamo numerose mostre del verde organizzate dai comuni, piccoli e grandi, impegnati a ridare un po’ di serenità ai propri cittadini. E a riguardo, in attesa che ritorni un grande “classico” internazionale d’autunno, Orticolario (in programma dal 30 settembre al 2 ottobre 2022), ospitato fin dalla prima edizione a Villa Erba di Cernobbio, a chi fosse di passaggio da quelle parti segnaliamo che il Comune ospita, a ottobre, una mostra mercato di piante e fiori. Anche in questi luoghi, ci possiamo informare e formare sulle novità, chiacchierare con i produttori, e acquistare qualche pianta rara e inconsueta. E nello stesso tempo possiamo rilassarci. Cosa vogliamo di più?
formaRSI A passeggio
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