La storia dei vaccini di Armando Munaò
Chi sono stati i primi NO VAX? Oggi, come ieri, coloro i quali rifiutano, per i più diversi motivi, la vaccinazione o il Green pass ripropongono un comportamento già visto in passato, non di rado sostenuto da molti politici e da intellettuali di ogni tipo, di Destra, di Sinistra e di Centro, e purtroppo anche da moltissimi cospirazionisti o approfittatori della situazione che cercano un momento di visibilità.
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econdo documentazioni storiche già ai tempi delle scoperte di Edward Jenner, i vaccini e le vaccinazioni furono oggetto di accese discussioni tra i sostenitori e gli oppositori. E le motivazioni che spingevano gli oppositori erano spesso di carattere ideologico o religioso. Una continua lotta che alla fine del 1800 causò in Inghilterra, per effetto della posizione dei NO VAX di allora, la cancellazione della obbligatorietà della vaccinazione. E ciò causò non solo una notevole diminuzione dei vaccinati, ma anche e soprattutto l’aumento dei casi di contagio e di morte per malattie infettive. E la posizione dei sostenitori della “non vaccinazione” ebbe un consenso così alto che nel 1863 a Londra fu fondata la"Societas Universa contra Vacci-
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num Virus". Secondo gli oppositori di allora la vaccinazione “oltre a essere inutile, dannosa e pericolosa, era una violazione della libertà di scelta e all’etica della responsabilità individuale personale, paragonabile a un crimine intollerabile che lo Stato, in nome della salute pubblica e della salvaguardia della comunità, non aveva il diritto di imporre ”. E a volta il pensiero degli allora contrari alla vaccinazione concretizzava opinioni che avevano dell’incredibile. Per esempio, in Italia, e secondo testi di allora, nel 1898 Carlo Rauta, forse il pioniere dei No vax, professore di medicina all'Università di Perugia, a dispetto dei risultati e dei certi e verificati progressi delle pratiche immunizzanti e di vaccinazione, fondo’ la prima Lega italiana anti vaccinazione per contestare apertamente e duramente l'obbligatorietà della vaccinazione antivaiolosa. Secondo quanto riportato da alcuni testi di allora, Rauta esprimeva questi concetti sulla vaccinazione: “non dà il minimo vantaggio, mentre i danni che essa produce sono assai maggiori
[...]. Moltissimi sono i casi di bambini sani e robusti che dopo la vaccinazione diventano macilenti, sparuti, e che non soltanto non riacquistano la salute, ma talora deperiscono fino alla morte”. E sempre da documentazione d’epoca si scoprì che i “complottisti” adducevano, a volte, motivazioni veramente illogiche ed irrazionali. Nel 1917, in mancanza di generi alimentari dovuta alla guerra affermavano e sostenevano che il vaccino conteneva del veleno ed era un mezzo usato dal governo per sterminare i bambini, in modo da ridurre i sussidi alimentari alle famiglie dei soldati impegnati al fronte. In conseguenza di ciò sembrerebbe che moltissime madri, appartenenti ai ceti più bassi, ritiravano i figli da scuole e asili per non doverli vaccinare. E nel 1918 lo sviluppo di veri tumulti e insurrezioni, il ministro degli Interni Vittorio Emanuele Orlando ordinò ai Prefetti di svolgere "un'azione attivissima e decisa per combattere l'insana propaganda". E anche oggi, coloro i quali sono contrari alla vaccinazione, non solo adducono molti dei motivi di allora, ovvero la violazione della libertà di scelta e della responsabilità civile personale richiamandosi la nostra Costituzione, ma aggiungono altre “discutibili” considerazioni che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il Comitato Tecnico Scientifico, i virologi, gli esperti del settore e molti