Feltrino News n. 3/2022 Marzo

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Arte e società di Sonia Sartor

La National Gallery di Londra e i Girasoli di Van Gogh

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a National Gallery rappresenta uno dei simboli della città di Londra, meta amata dai turisti di tutto il mondo, italiani inclusi. Ho trascorso un lungo periodo presso la capitale britannica e ammetto di aver colto l’occasione per visitare svariate volte il museo. L’edificio affacciato su Trafalgar Square, che spesso rappresenta la cornice dei numerosi selfie scattati dai visitatori, fu realizzato dall’architetto William Wilkins (che terminò l’operazione nel 1837) al fine di ospitare il progetto collezionistico avviato nel 1824, anno in cui la Camera dei Comuni acquistò la collezione composta da 38 dipinti appartenente al banchiere, commerciante e conoscitore d’arte russo John Angerstein. L’essenza della National Gallery è dunque segnata dalla passione collezionistica della borghesia che spinge il governo a costituire un museo nazionale rendendosi responsabile di alimentarne la raccolta attraverso donazioni e acquisti. Tra i capolavori annoverati dal museo londinese spicca la collezione di opere provenienti dall’Europa del Nord, qualificata come una delle più ricche al mondo. In modo particolare, in virtù dei floridi rapporti commerciali che intratteneva con L’Olanda, la Gran Bretagna ebbe sempre un occhio di riguardo per la pittura del paese citato, alla quale appartiene un’opera universalmente

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conosciuta: Girasoli di Vincent Van Gogh. Vi sarà sicuramente capitato, sfogliando le pagine di un giornale o apprezzando la visione di un documentario, di imbattervi nella contemplazione dei Girasoli dell’artista olandese. Tuttavia, ciò che non tutti sanno è che non si tratta di un unico quadro quanto piuttosto di una serie di tele, precisamente sette, realizzate ad olio tra il 1888 e il 1889, indubbiamente molto simili ma rese uniche dalla centralità di alcuni dettagli. Le opere, con

i loro colori accesi e vibranti, secondo l’artista dovevano rappresentare un elemento di decoro per la sua Casa Gialla ad Arles in previsione dell’arrivo dell’amico Paul Gauguin. La National Gallery, che come anticipato espone una rappresentazione dei Girasoli non è in realtà la sola a detenere questo privilegio: considerando che sfortunatamente due delle sette tele non sono attualmente visibili al pubblico, è invece possibile ammirare le altre varianti dell’opera presso il Van Gogh Museum ad Amsterdam, la Neue Pinakothek a Monaco di Baviera, il Philadelphia Museum of Art e infine il Sompo Japan Museum of Art di Tokyo. Veniamo dunque ai Girasoli esposti a Londra: quindici fiori gialli, simbolo di una tensione costante verso la luce, rappresentati nelle diverse fasi del ciclo di vita a narrare l’evoluzione dell’esistenza umana. Nell’angolo in basso a sinistra un bocciolo che non ha ancora raggiunto il fiore pieno, comunica l’idea di vita in crescita. Ad esso si accompagnano fiori maturi e altri oramai appassiti, in decadenza. Nello specifico però, quali sono gli stati d’animo che l’artista intende comunicare con la realizzazione di un mazzo di fiori gialli? Le spesse pennellate di colore evocano speranza e ottimismo o, al contrario, disillusione e malinconia? Se la forma tortuosa dei petali è stata


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