Il turismo in cronaca di Patrizia Rapposelli
È RIPRESA PER L’ESTATE 2022 I
l made in Italy punta sull’ esaurito. Dopo due anni tragici, tirando le somme, dalla 72esima assemblea di Federalberghi emerge un Italia dal netto margine di miglioramento sul fronte turismo. Aprile, maggio e giugno hanno visto un tasso di riempimento delle strutture ricettive di dieci punti superiore alla Spagna, tradizionale competitor. I primi dati a disposizione fanno pensare ad una stagione estiva ottimista con il ritorno del turismo straniero, principalmente americano,e quello degli italiani che restano e fanno vacanza nel Paese. L’Italia deve fare a meno di altri mercati internazionali, in primis la Russia, seguita da Cina, Taiwan, Corea e Giappone. Queste ultime sono assenti causa Covid. In questo clima di speranza per il mercato turistico italiano non manca l’allarme per le difficoltà delle imprese, che fanno i conti con il rincaro dell’energia, il peso del fisco e della burocrazia, l’abusivismo e la carenza di personale. Secondo il rapporto emerso da Federalberghi nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di oltre 22,5 miliardi di euro, con un calo del 50,9 per cento rispetto al 2019. L’inizio del nuovo anno ha visto un peggioramento. Quando si sono allentate le misure di sicurezza l’Italia è tornata competitiva con gli altri Paesi. Bocca (presidente di Federalberghi) afferma che è ora di dare forza al processo di ripartenza spingendo su investimenti e innovazioni. L’industria del turismo italiano vede la luce, ma la stagione, nel concreto, non sarà priva di difficoltà. Dall’Osservatorio di Confturi-
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smo-Confcommercio arrivano le stime sulle vacanze degli italiani, sono previsti 23 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni intenzionati a partire nel periodo estivo e un indice di propensione al viaggio ai livelli prepandemia, quota 67 punti su 100. Lo scenario è positivo, ma ci sono dei punti bui per il settore. Sempre secondo quanto riportato dalle precedenti stime, dei 23 milioni previsti in viaggio, solo 4 su 10 hanno prenotato. Il restante lo farà più tardi o all’ultimo. Oltre a questo, esiste un reale sentimento di cautela da parte della domanda, con 6 italiani su 10 che si dichiarano preoccupati per le conseguenze dell’inflazione e del caro energia. In base al rapporto di Confturismo-Confcommercio, i vacanzieri preferiranno il mare, davanti a montagna e mete culturali. È previsto un aumento del raggio di spostamento. L’85 per cento degli italiani sceglierà mete nazionali, 6 casi su 10 al di fuori della propria regione,
il 15 per cento restante è propensa a un viaggio all’estero. Inoltre, ritorna una logica meno influenzata dal Covid nella scelta delle strutture ricettive. Un anno fa in aprile il 34 per cento sceglieva una casa in affitto per la villeggiatura e il 26 per cento l’albergo, oggi la tendenza è rovesciata. Il 31 per cento preferisce la residenza in albergo e il 21 per cento una casa in affitto. Codacons commenta questi numeri e stima una vacanza di 10 giorni più costosa del 15 per cento, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022. L’opinione del presidente del Codacons avverte che gli operatori turistici scaricano sui consumatori finali i maggiori costi energetici del carobollette. In generale le prospettive per l’estate sono positive, ma guerra, inflazione e caro energetico preoccupano. Un clima di ottimismo respirato a metà, è ripresa del turismo.