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Questionario tratto da Proust
Risponde Stefano Nava
Ex calciatore, ha giocato come difensore centrale in diverse squadre italiane, militando anche nell’AC Milan negli anni ’90. Allenatore di calcio e commentatore televisivo.
MIO PRINCIPALE PREGIO, RISPETTO 1 ILALL’ALIMENTAZIONE IN GENERALE
4 IL MIO SOGNO DI FELICITÀ ALIMENTARE
Il sogno di felicità alimentare è abbastanza semplice: è quello di poter trasformare tutto ciò che fa male, ma che dà delle enormi soddisfazioni dal punto di vista del palato e del gusto, in alimenti assolutamente benefici e nutritivi. Quindi mi piacerebbe moltissimo che le cose più sane da poter mangiare fossero dolci, vino, fritti, formaggi, pane e pasta. È evidente che si tratta solo di un sogno, ma sarebbe tutto così meraviglioso…
Cercando di prestare la giusta attenzione all'alimentazione e considerando anche lo scarso moto e la poca attività fisica svolta, cerco in qualche modo di essere attento a quello che mangio. Come prima cosa cerco alimenti e prodotti di provenienza certificata e di buona qualità, talvolta anche andando alla scelta di alimenti. Il fatto di potermi appoggiare rivenditori di fiducia mi consente di ottenere un prodotto di buona qualità, credo che questo sia già un buon punto di partenza, se si considera la vastissima proposta a disposizione, talvolta di dubbia certificazione e qualità. Una seconda cosa che ritengo importante è il mantenere una buona disciplina a tavola, cercando di mangiare con buona soddisfazione, senza esagerare mai nelle quantità e nei condimenti.
PAESE DOVE VORREI VIVERE, DAL PUNTO DI 5 ILVISTA ALIMENTARE
So da dove veniamo e ne sono molto orgoglioso, soprattutto se penso alle nostre radici. Apparteniamo ad un Paese dal quale abbiamo esportato la bellezza, il pensiero, le arti (il 70% del patrimonio artistico nel mondo), le scienze, l'architettura, la musica, la poesia… Prima siamo stati cultura e poi nazione. Siamo speciali, noi italiani e siamo solo lo 0,5% della totalità delle persone nel mondo. Anche l'alimentazione fa parte della nostra cultura e della nostra eccellenza. Abbiamo 7000 specie vegetali (secondo è il Brasile, con poco più di 3000), 1200 vitigni autoctoni (la Francia è seconda con 222), 140 cultivar di grano duro (secondi gli Stati Uniti, con 6). Ci sarebbero tante altre eccellenze… una bio-diversità meravigliosa, una terra meravigliosa, un Paese meraviglioso. Non credo sia necessario rispondere a dove vorrei vivere in questo senso.
MIO PRINCIPALE DIFETTO, RISPETTO 2 ILALL’ALIMENTAZIONE IN GENERALE
Seppur proveniente da una esperienza professionale che mi ha sempre imposto un regime alimentare abbastanza rigido, il mio difetto, più precisamente, è la pigrizia, il non approfondire la conoscenza sui vari prodotti e sulle loro qualità benefiche, in termini di proteine e calorie. Mi piacerebbe molto esserne padrone e avere una buona conoscenza di tutto ciò che può recarmi giovamento, o crearmi dei problemi, anche alla luce di un età non più "primaverile". Questo il difetto: una conoscenza poco più che superficiale. Mi piacerebbe poter leggere di più, o farmi accompagnare da qualche esperto, o professionista, che potesse rendermi più consapevole dei metodi di alimentazione, delle proprietà di ogni singolo alimento e della capacità di giusto abbinamento tra loro.
6 IL COLORE CHE PREFERISCO, A TAVOLA
Il bianco, il rosso e il verde. Il bianco della pasta (a Gragnano, la pasta essiccata tra venti caldi e brezza del Vesuvio è la migliore in assoluto). Il rosso del pomodoro (viva il pachino siciliano!). Il verde delle verdure e del basilico (quello di Prà è il migliore del mondo).
3 LA MIA OCCUPAZIONE, TRA UN PASTO E L’ALTRO Immagino che per occupazione si intenda la capacità di gestire il tempo fra un pasto ed un altro. Se è così, mantengo la buona disciplina di non andare alla ricerca di merendine, o di varie "soddisfazioni" alimentari, a compensare una fame impazzita, tranne l’abitudine, ogni tanto, nel pomeriggio, di concedermi un tè con tre biscotti, o della frutta.
2022;5,1.
7 IL SAPORE CHE PREFERISCO
Il sapore del mare. Abbiamo un’infinità di specie animali di acqua: 10.500 di acqua salata e 5.500 di acqua dolce. Se riusciamo a districarci ai fornelli in maniera minimamente accettabile, mi sembra un’accettabile scelta.
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