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IN QUESTO NUMERO: INTERVISTA: DORADO SRL NUOVO REGOLE PER I PARNUTS IL CARRELLO DIVENTA GREEN MERCATO: IGIENE E BELLEZZA
Rivista mensile inviata gratuitamente tramite Poste Italiane S.p.A - ISSN 2279-5790
ANNO 9 • N° 3 • APRILE 2020
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EDITORIALE
INFORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
MARCO MORESCO
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a situazione drammatica in cui ci ha gettati la pandemia da Covid-19 è assolutamente inedita. Dalla fine di febbraio è stato un susseguirsi di numeri impressionanti che scandiscono le giornate di questa vicenda epocale. Ci troviamo di fronte a un nemico ancora poco conosciuto che richiederà del tempo per essere debellato definitivamente dalle nostre vite. Il presente e ancor di più il futuro appaiono incerti. Eppure, non sappiamo ancora come e quando, ne usciremo. Certo ripartire non sarà facile, ma lo sforzo comune a livello mondiale metterà in movimento le risorse necessarie per uscire da una situazione tanto grave e complessa. Al di là delle previsioni economiche, che lasciamo agli esperti, è lecito tuttavia domandarsi quali tendenze potranno caratterizzare il nostro settore al momento della ripartenza. È facile presumere che la già forte attenzione per le filiere e i prodotti attenti alla conservazione dell’ambiente (ne parliamo a pagina 29 nell’articolo del nostro Fabrizio Vallari) vedrà un’ulteriore affermazione, grazie a una clientela resa ancora più sensibile a queste tematiche. Ma cosa possiamo fare nel frattempo per affrontare al meglio questa emergenza? È importante innanzitutto contribuire a contenere il deleterio fenomeno delle fake news, o bufale come si diceva una volta. In particolare per quanto riguarda questioni attinenti al nostro settore, dobbiamo essere sempre attenti a non diffondere voci e notizie la cui fonte non sia certa e verificata. Mai come in questo momento i social network si sono dimostrati strumenti importanti per restare in contatto con le altre persone, ma queste reti virtuali sono anche un veicolo che rende facile la circolazione di notizie poco attendibili. Se per esempio abbiamo dubbi riguardo allo svolgimento della nostra attività, o relativamente all’accesso a misure previste dalla legislazione d’emergenza, possiamo rivolgerci alle varie associazioni di categoria per essere informati in modo preciso e puntuale. E in generale, per qualsiasi dubbio, è sempre bene consultare la pagina web www.salute.gov.it/nuovocoronavirus. A proposito di informazione corretta, allo stato dell’arte, il Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano che la trasmissione del Covid-19 risulta avvenire esclusivamente da uomo a uomo e che non vi sono prove di coinvolgimento di animali da compagnia nel fenomeno epidemico. In altre parole cani e gatti non solo rendono le nostre vite più piene e serene oggi più che mai! - ma non devono nemmeno essere considerati una fonte di ulteriori preoccupazioni. A questo proposito l’Associazione dei Medici Veterinari Italiani fornisce sul suo sito (www.anmvioggi.it) tanti utili consigli per vivere con piena consapevolezza, anche in questo delicato frangente, la relazione con gli animali da compagnia. Una buona informazione e un aggiornamento costante, quindi, oltre alla consapevolezza nelle potenzialità di un settore che ha ancora tanto da esprimere in termini di crescita complessiva. A questo proposito notiamo con piacere non solo che i nostri inserzionisti “storici” confermano la loro presenza sulle nostre pagine, ma anche che altre aziende - per noi nuovi clienti - chiedono di essere presenti negli spazi di Pet Trend. Un segnale importante della vivacità e dell’ottimismo che, nonostante tutto, caratterizzano la realtà produttiva e commerciale, uno sprone per tutti noi a dare il meglio nell’impegno eccezionale che la fase critica richiede, in attesa del superamento dell’emergenza e del ritorno a una dimensione più rassicurante. ●
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PUBBLIREDAZIONALE
Vitakraft - Italia S.p.a. Tel.: 075 965601 E-mail: info@vitakraft.it - www.vitakraft.it
SHAMPOO VITAKRAFT: UNA LINEA COMPLETA SENZA PARABENI E SLES
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’igiene dei nostri amici a 4 zampe è molto importante per la loro salute e il loro benessere. Non solo, negli ultimi anni cani e gatti sono diventati veri e propri membri delle famiglie e con loro i padroni trascorrono gran parte della giornata. Sono cambiati anche i luoghi in cui vivono, si riposano, giocano e dormono i nostri pet. Se prima i cani erano tenuti all’esterno della casa, ad esempio in giardino, in terrazza o al massimo in garage, adesso la maggior parte di loro, specie se di piccola e media taglia, vive per lo più all’interno dell’ambiente domestico. Anche per questo l’igiene del cane e dell’ambiente domestico ha un’importanza sempre crescente e di conseguenza crescente è la richiesta di tutti i prodotti correlati, dalle salviette ai tappetini, dagli shampoo agli igienizzanti per la casa. Vitakraft propone a tutti i rivenditori una linea completa di prodotti per l’igiene di cani e gatti e degli ambienti in cui vivono. Oggi vi presentiamo la linea Shampoo. Per il bagnetto dei nostri amici pelosi abbiamo studiato una gamma di prodotti specifici per le varie esigenze dei cani e per ogni tipo di pelo. Gli shampoo Vitakraft “Professional Line” rispettano il naturale pH cutaneo dell’animale e sono formulati senza PEG, SLS, SLES, parabeni e coloranti. Una linea di alta qualità, recentemente rinnovata, disponibile in flaconi da 250 e da 400 ml. La grafica è caratterizzata da grandi immagini di animali ed elementi semplici che mettono in risalto i principi attivi e la profumazione di ogni singolo shampoo. La speciale stampa su pellicole sleeve avvolge l’intero flacone rendendo il pack molto accattivante.
Shampoo neutro per gatti: adatto a tutte le razze, deterge e lascia il pelo morbido con un profumo di rosa, rispettando il naturale pH cutaneo del gatto. Flacone da 250 ml. Shampoo neutro per cani: perfetto per tutte le razze. Grazie ai suoi principi attivi svolge un’accurata azione detergente e lascia il manto del cane pulito con un gradevole profumo di lavanda. Disponibile nel flacone da 250 e 400 ml. Shampoo Junior per cani: a base di acqua di rose studiato appositamente per i cuccioli. La formula delicata nutre l’epidermide, dona volume e brillantezza al pelo e lascia un leggero profumo alla vaniglia. Flacone da 250 ml. Shampoo Senior per cani: grazie ai principi attivi e alla sua formula con tea tree oil, è particolarmente adatto alla detergenza di cani adulti. Nutre l’epidermide e dona volume e brillantezza ad ogni tipo di pelo, lo rinforza e ne contrasta la caduta, lasciando il manto del cane pulito con un gradevole profumo di fiori d’arancio. Flacone da 250 ml. Shampoo manti chiari per cani: deterge il manto lasciandolo pulito e profumato ai fiori di vaniglia e mandorle. È arricchito con camomilla, che schiarisce il pelo, riduce la tendenza all’ingiallimento e aiuta a riportare il manto chiaro al suo colore naturale. Flacone da 250 ml. Shampoo manti scuri per cani: arricchito con olio di mallo di noce, dalle proprietà nutrienti e scurenti, ed estratto di mirtilli neri che donano lucentezza e ravvivano il colore del pelo. Svolge un’accurata azione detergente lasciando il manto pulito e profumato alle more e muschio. Flacone da 250 ml. Shampoo per pelo corto: la formulazione con proteine
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esercita un’azione nutritiva che rinforza il pelo e lo rende lucido e brillante, lasciando il manto del cane pulito con un profumo di mela verde. Flacone da 250 ml. Shampoo per pelo lungo: la formula con olio di oliva, deterge e lascia il manto del cane pulito con un leggero profumo di mandorla. Con le sue proprietà idratanti e rigeneranti, esercita un’azione nutritiva che rinforza e volumizza il pelo, rendendolo lucido e brillante. Flacone da 250 ml. Shampoo rinforzante per cani: studiato per detergere il manto e la cute senza aggredirla, apportando al tempo stesso preziosi elementi nutritivi che rinforzano e nutrono il pelo. La formula è arricchita con pantenolo, pro-vitamina B5 con proprietà lenitive e rigeneranti, lasciando un profumo di aloe. Flacone da 400 ml. Shampoo nutriente per cani: con il prezioso Olio di Argan, conosciuto per il suo potere altamente protettivo e nutriente, rinvigorisce il pelo, ne migliora la pettinabilità e dona lucentezza. Lo shampoo svolge un’accurata azione detergente lasciando il manto del cane pulito con un profumo di latte di mandorla. Flacone da 400 ml. Balsamo pelo morbido per cani e gatti: ha proprietà antistatiche, antisettiche e protettive del pelo dell’animale. Va utilizzato dopo il lavaggio con lo shampoo. Il balsamo facilita il drappeggio del manto nelle operazioni di toelettatura di cani e gatti lasciando un gradevole profumo di mandorla. Arricchito con olio d’oliva dalle proprietà rigeneranti,
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idratanti e ammorbidenti. Flacone da 250 ml. Shampoo schiuma a secco per cani e gatti: è uno dei prodotti più venduti dell’assortimento. È studiato per una pulizia rapida e frequente del manto degli animali che non amano l’acqua e per i cuccioli che non possono essere bagnati. Grazie alla presenza di una base lavante e sgrassante, pulisce e lucida il pelo rapidamente e senza bagnare l’animale eliminando efficacemente sporco, grasso, forfora ecc. Uso indicato tutto l’anno, in modo particolare nella stagione invernale. Lascia un gradevole profumo floreale. Non contiene alcool, gas propellente e non è infiammabile. Flacone da 200 ml. Spray deodorante al talco per cani, gatti e ambienti: elimina efficacemente i cattivi odori distruggendo i batteri che li producono e lasciando sul pelo dell’animale un delicato profumo al talco. Senza gas propellenti. Flacone da 250 ml.
DISPLAY Per mostrare e valorizzare tutta la linea shampoo e dare uno slancio alle vendite, Vitakraft ha realizzato un display specifico che propone gratuitamente a tutti i clienti. È facile da montare, essendo un pezzo unico, ed è compatto e poco ingombrante occupando solo 1/8 di pallet (cm. 30x40x180). Sono disponibili inoltre anche elementi espositivi aggiuntivi, totem, impronte adesive, cartellonistica, e altri materiali promozionali per il punto vendita. Il reparto commerciale del canale specializzato è a disposizione dei rivenditori per tutte le informazioni e fornire il catalogo display completo. ●
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Editoriale
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INFORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
SHAMPOO VITAKRAFT: UNA LINEA COMPLETA SENZA PARABENI E SLES
INTERVISTA BENESSERE FA RIMA CON SANA ALIMENTAZIONE
Bamapet EASY TOUR TRASPORTINO PER AUTO
Attualità UN NUOVO REGOLAMENTO SUL PET FOOD DIETETICO
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Chemivit UNA RICOMPENSA RICCA DI BENESSERE LEGGERA, DIGERIBILE, 100% NATURALE
Alimentazione LE VITAMINE LIPOSOLUBILI
Mercato IGIENE E BELLEZZA, UN SETTORE IN SALUTE
Necon ANCORA PIÙ GUSTO E BENESSERE IN CIOTOLA CON LE NUOVE RICETTE AL TACCHINO NECON PET FOOD
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Boehringer PROTEGGI LA SUA LIBERTÀ
Marketing gestionale IL CARRELLO DIVENTA GREEN
Monge MONGE FRUITS: PRELIBATEZZE PER GATTI ESIGENTI
Cani di razza IL SIBERIAN HUSKY
Zoodiaco PROLIFE STERILISED, LA LINEA SPECIFICA PER I SOGGETTI STERILIZZATI
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BUSINESS E INFLUENCER
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L’ANGORA TURCO
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Nuove strategie Razze feline Purina PRO PLAN SOLUZIONI NUTRIZIONALI PR LA GESTIONE DELLE REAZIONI AVVERSE AL CIBO
Digital marketing COME FARCI TROVARE SUL WEB
Comportamento
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Studi scientifici
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Rinaldo Franco
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Professioni
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Cerere
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Educazione cinofila
LA MARCATURA URINARIA
Purina Pro Plan LA SCIENZA DI PRO PLAN® AL SERVIZIO DELLE ESIGENZE SPECIFICHE DEI GATTI STERILIZZATI
GLI ANIMALI MISURANO IL TEMPO
IL DOMANI DIPENDE DALLE SCELTE DI OGGI
COME NASCE LO SCATTO PERFETTO
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PERCHÉ MULTIPROTEICO
L’HANDICAP NON È UN OSTACOLO
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Innovet CANI OBESI? A RISCHIO LA LORO SALUTE ARTICOLARE
Costume e società IL CACATUA: UNA PASSIONE ANTICA
Erpetologia LA TESTUDO MARGINATA
Wonderfood OASY ONE ANIMAL PROTEIN SI RINNOVA!
Acquariologia INSTANCABILI MINATORI SUBACQUEI
Camon AL CENTRO DI CAMON: RICERCA, NATURALITÀ, MADE IN ITALY, SOSTENIBILITÀ, RISPETTO PER L’AMBIENTE
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PROLIFE - CANALE ALLEVATORI Per potenziamento della rete commerciale, canale allevatori, ricerchiamo per le zone Toscana-Umbria e MarcheAbruzzo due figure commerciali dotate di attitudine alla vendita e alle relazioni interpersonali. Completano il profilo conoscenza del settore e del territorio, capacità di lavorare per il perseguimento degli obiettivi concordati. Offriamo assunzione dopo periodo di prova, se superato con profitto, retribuzione fissa e auto aziendale. Inviare candidatura all’indirizzo mail: zoodiaco@zoodiaco.com
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INTERVISTA
NELLE PAROLE DI ALDO ROSSI, SALES & MARKETING MANAGER DI DORADO, LA FILOSOFIA PRODUTTIVA CHE HA PORTATO L’AZIENDA VENETA A DIVENTARE UN VERO PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI DESIDERA IL MEGLIO PER I PROPRI PET
BENESSERE FA RIMA CON SANA ALIMENTAZIONE
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orado, azienda famigliare con sede in provincia di Venezia, ha alle spalle una lunga esperienza nel settore zootecnico, fondamentale per l’avvio nei primi anni Novanta - della produzione di alimenti funzionali e di qualità per il benessere di cani e gatti. Grazie ai costanti investimenti in ricerca e sviluppo, alla realizzazione diretta delle proprie referenze e al rigido controllo di tutte le fasi produttive, Dorado è oggi un importante punto di riferimento per tutti i proprietari che vogliono garantire ai propri pet una vita sana, attraverso alimenti innovativi e specifici per ogni esigenza. Ne abbiamo
Aldo Rossi, sales & marketing manager di Dorado.
parlato con Aldo Rossi, sales & marketing manager dell’azienda. Stefania Colasuono: Com’è nata l’idea di produrre alimenti di alta qualità per cani e gatti e quali sono i vostri valori? Aldo Rossi: Dorado è un’impresa famigliare e nasce nel 1991 per volere di mio padre, Renato Rossi, attuale presidente, che si rende conto dell’importanza di produrre cibi di qualità per favorire la salute di cani e gatti. Attraverso lo studio sulle intolleranze crea un alimento a base di pesce, molto apprezzato dai veterinari come aiuto nel trattamento delle problematiche alimentari. Successivamente siamo arrivati io e mia sorella Nicoletta, che ci occupiamo rispettivamente dell’area commerciale e della Ricerca&Sviluppo. Da allora, con l’esperienza di oltre vent’anni di produzione e le
Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna
nuove ricerche, sono nate Exclusion Diet, la linea di referenze monoproteiche e monocarboidrato; Exclusion Mediterraneo, linea di mantenimento superpremium; Exclusion Ancestral, linea low grain e Wildfield, grain free.
Exclusion Diet è la linea completa di alimenti dietetici con formulazione monoproteica, pensata per il trattamento delle patologie più comuni di cani e gatti.
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INTERVISTA
Il team di Dorado presso la sede aziendale.
SC: Può spiegarci, nel dettaglio, da quali prodotti è composto il vostro attuale assortimento? AR: Il nostro assortimento è molto vario e offre una gamma di prodotti che mirano a promuovere il benessere dei nostri amici a quattro zampe e a supportare nella cura di alcune tra le patologie più diffuse. Exclusion Mediterraneo, che da marzo avrà una nuova immagine e una formulazione rinnovata, è una linea di mantenimento monoproteica superfood; Exclusion Diet, linea di alimenti dietetici frutto di una specifica ricerca veterinaria, è disponibile invece nella versione Hypoallergenic per animali da compagnia con patologie infiammatorie, cutanee e per disturbi gastrointestinali, Intestinal per pet con patologie gastrointestinali, Mobility e Metabolic&Mobility per favorire la mobilità articolare e combattere il sovrappeso. Rientrano nella linea, inoltre, Renal per cani con insufficienza renale e Urinary per le recidive di calcoli di struvite. Wildfield, invece, è la nostra gamma con elevato apporto di ingredienti animali e grain free; Exclusion Ancestral, infine, è caratterizzata da un elevato apporto di ingredienti animali disidratati ed è a basso contenuto di cereali e senza glutine. SC: Quali sono i plus che offrite ai proprietari dei pet che si affidano a voi? AR: La nostra mission aziendale è favorire la salute e il benessere di cani e gatti in ogni fase della loro vita, trattando le varie problematiche che li affliggono, con alimenti dietetici di formulazione monoproteica e of10
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frendo alimenti di mantenimento che rispettino le loro esigenze nutrizionali. Dorado crede nell’importanza di produrre direttamente i propri alimenti e verifica con attenzione tutte le fasi di produzione: dalla selezione delle materie prime allo studio delle formulazioni, dal tipo di lavorazione della crocchetta alla scelta del packaging. Tutto per poter offrire ai pet sempre maggiori garanzie qualitative, con la passione che nasce dalla tradizione famigliare, estesa a tutti i collaboratori dell’azienda. SC: Avete lanciato novità nell’ultimo
anno? Sono previsti ulteriori nuovi lanci? AR: Quest’anno, è ormai imminente, presenteremo la nuova linea Exclusion Mediterraneo Monoprotein Formula Noble Grain, che si presenta con una nuova grafica dei sacchi e importanti novità nella formulazione con superfood della tradizione mediterranea. La linea, suddivisa per taglia, età e stile di vita del cane, è formulata con una sola fonte proteica animale disidratata per un maggior apporto di nutrienti, un solo cereale nobile di alta qualità (il riso) e superfood della tradizione mediterranea: canapa, olio
Exclusion Mediterraneo è una linea di mantenimento monoproteica superfood, realizzata con ingredienti animali disidratati, senza glutine e con antiossidanti naturali.
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La linea Exclusion Ancestral è caratterizzata da alimenti completi e bilanciati, con ingredienti animali disidratati, a basso contenuto di cereali e senza glutine.
d’oliva, pomodoro, melagrana, broccolo e cicoria. SC: Quali studi effettuate per realizzare le vostre formulazioni? AR: L’idea di studiare nuove formulazioni nasce dalle esigenze dei nostri clienti. Sono loro a indicarci le necessità principali e il nostro lavoro scaturisce dalla volontà di dare una risposta qualitativa ed efficace a queste richieste. Mia sorella Nicoletta, responsabile di Ricerca&Sviluppo e veterinaria esperta di nutrizione per animali d’affezione, è impegnata nella ricerca continua di ingredienti innovativi e funzionali che possano portare sempre di più al benessere del cane e del gatto. SC: Sulla base di quali criteri, invece, scegliete i vostri fornitori? AR: I valori che stanno alla base della nostra mission sono gli stessi che noi ricerchiamo nei nostri fornitori. Per questo motivo scegliamo di collaborare solo con agricoltori, allevatori e pescatori che mettono nel loro lavoro la stessa passione che ci mettiamo noi. SC: E sul fronte dell’ecosostenibilità, quali misure adottate? AR: Abbiamo provveduto negli ul-
timi anni ad abbassare la grammatura dei sacchi, realizzando confezioni dal formato più piccolo, per ridurre l’emissione di plastica nell’ambiente. Abbiamo avviato, inoltre, processi di studio sulla disponibilità di plastica riciclabile da impiegare negli imballi dei nostri prodotti, ma attualmente la ricerca tecnologica in questo campo non è ancora avanzata. Nonostante ciò, non demordiamo e continuiamo a seguire l’evoluzione della ricerca per poter arrivare alla riciclabilità totale delle confezioni. SC: Oltre all’attenzione nella produzione, il vostro impegno sociale si esprime anche attraverso iniziative di solidarietà? AR: Il benessere degli animali è sempre stato il nostro fine principale, ma già dalla fine dello scorso anno noi di Exclusion abbiamo scelto di sostenere dei progetti sociali che possano contribuire anche al benessere delle persone. Tra le diverse iniziative che abbiamo deciso di aiutare, c’è il progetto “Una zampa nel cuore” con l’associazione GEA. Questo progetto nasce a sostegno di mamme e bambini che si sono emotivamente allontanati, aiutandoli a ritrovarsi e riunirsi. Fondamentale è la preziosa e utile presenza dell’animale all’interno del percorso
che le mamme e i bambini faranno per recuperare il loro importante rapporto. SC: Organizzate attività e campagne di comunicazione dedicate ai proprietari di pet? AR: Tutte le attività che svolgiamo sono atte a sensibilizzare i proprietari sulle necessità dei loro amici a quattro zampe. Organizziamo giornate promozionali nei punti vendita che hanno l’obiettivo principale di acquisire nuovi clienti finali, attraverso l’impiego di promoter che favoriscano la vendita con la spiegazione dei prodotti e l’utilizzo di buoni sconto. Ci attiviamo inoltre nei Park Day con lo scopo di promuovere il marchio Exclusion attraverso la distribuzione di depliant, campioncini e buoni sconto spendibili nei negozi. SC: Quali sono i vostri principali obiettivi per quest’anno? AR: Sicuramente la crescita aziendale, da ottenere attraverso la ricerca e la formulazione di nuovi prodotti che soddisfino sempre più le esigenze dei nostri clienti. Essa però, per noi, va di pari passo con il miglioramento delle condizioni e del benessere dei nostri dipendenti, anello importante della nostra catena. ● PetTrend • Aprile 2020
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PUBBLIREDAZIONALE
bamagroup.com - il sito istituzionale enjoylifewithbamapet.com - il blog dedicato alla cura dei pet
EASY TOUR TRASPORTINO PER AUTO
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l mercato degli accessori PET è in crescita e sempre più attento ai temi di innovazione e design, perché ogni animale da compagnia è unico e ogni prodotto deve rispondere a esigenze specifiche. Tutti i materiali utilizzati sono atossici e riciclabili, realizzati nel rispetto dell’ambiente, con rigorosi controlli di qualità e sicurezza. Una collezione di articoli resistenti, confortevoli e comodi, creati con passione da un team affiatato di persone che, prima di tutto, sono amanti e proprietari di animali domestici. Easy tour è il trasportino di Bamapet, estremamente robusto e sicuro, ideale per cani di taglia medio/grande. Idoneo per il bagagliaio della maggior parte delle autovetture. La porta in acciaio plastificato con doppia chiusura garantisce spostamenti in piena sicurezza e tranquillità, mentre la speciale apertura supplementare frontale permette un facile accesso anche ai cani meno agili o più anziani. Il design simil paglia ed i colori lo distinguono per stile. Easy tour è provvisto di tappetino interno rialzato per una maggiore igiene in caso di bisogni improvvisi, sistema di aerazione posteriore, impugnatura centrale per spostamenti a vuoto, due vani portaoggetti e 4 ruote per spostamenti più semplici. Soluzioni innovative e uniche sul mercato, dal design e qualità italiane, che migliorano da subito il benessere degli amici a 4 zampe e dei loro proprietari. ●
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Foto: StockSnap - Pixabay
ATTUALITÀ
LA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO SULLA GAZZETTA UFFICIALE DELL'UNIONE EUROPEA RAPPRESENTA UN PASSO AVANTI FONDAMENTALE NELL'ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA COLPITI DA PROBLEMI METABOLICI
UN NUOVO
REGOLAMENTO SUL PET FOOD DIETETICO MARCO MORESCO
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Parnuts (alimenti per animali destinati a PARticolari fini NUTrizionali) sono alimenti specificatamente formulati per aiutare gli animali da compagnia con problemi metabolici. Diversi studi hanno infatti dimo-
strato che, con la giusta nutrizione, gli animali da compagnia con disturbi metabolici possono vivere più a lungo, più in salute e, in alcuni casi, i sintomi possono essere fortemente alleviati. Tali alimenti forniscono in particolare PetTrend • Aprile 2020
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ATTUALITÀ Robin Balas, Presidente della Task Force Fediaf Parnuts
LA VOCE DELL’INDUSTRIA EUROPEA Fediaf rappresenta l’Industria europea degli alimenti per animali da compagnia con circa 200 siti produttivi. Si tratta di un’organizzazione ombrello delle associazioni nazionali dell’industria del pet food e delle aziende membri diretti. La missione di Fediaf è quella di essere la voce credibile e responsabile dell’Industria europea degli alimenti per animali da compagnia che collabora con autorità, legislatori e accademici per raggiungere condizioni favorevoli per la fornitura di prodotti sicuri, nutrienti e appetibili agli animali da compagnia e ai loro proprietari. Con sede a Bruxelles, Fediaf è pienamente impegnata nella promozione della proprietà responsabile degli animali da compagnia, nel benessere dei pet, nel loro importante ruolo sociale e nel rispetto dello sviluppo sostenibile. www.fediaf.org un supporto nei casi di patologie quali cardiopatie e condizioni gastrointestinali, quando si rende necesssario un controllo del peso corporeo, insufficienza renale o epatica, oltre ai casi di intolleranze nutrizionali. Si tratta insomma di prodotti di alto profilo, molto utili per la salute e il benessere degli animali da compagnia che si trovano in queste condizioni patologiche.
Un processo durato più di sette anni Il nuovo Regolamento sugli alimenti dietetici per animali da compagnia (Parnuts), di recente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, è stato quindi accolto con particolare favore dalla Federazione europea dell’industria alimentare per animali da compagnia (Fediaf) e dall’Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura
degli Animali da Compagnia (Assalco), rappresentante italiano della Fediaf. Il risultato normativo conclude un processo di revisione che ha coinvolto per più di sette anni molti esperti del settore degli alimenti per animali da compagnia, impegnati in una cooperazione costruttiva con le autorità dei rispettivi Paesi e della UE. “Un numero considerevole di cani e gatti affetti da problemi metabolici acuti e cronici ha un bisogno vitale di un’alimentazione specificatamente formulata. L’adozione di questo quadro normativo moderno e basato sulla scienza è la garanzia che gli animali da compagnia con particolari esigenze nutrizionali continueranno ad avere accesso alla giusta alimentazione", ha dichiarato Robin Balas, presidente della Task Force Fediaf Parnuts.
Foto: JacLou DL - Pixabay
Un ruolo importante nella pratica veterinaria
LE PRINCIPALI AZIENDE CHE OPERANO IN ITALIA Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) riunisce le principali aziende dei settori pet food & care che operano in Italia. Le aziende che ne fanno parte rappresentano oggi la quasi totalità del mercato nazionale degli alimenti per animali da compagnia. A livello europeo, Assalco aderisce a Fediaf, the European Pet Food Industry Federation.
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L’alimentazione dietetica svolge un ruolo importante nella moderna pratica veterinaria. Nell’UE, questi prodotti hanno una chiara indicazione in etichetta che invita a utilizzarli sotto controllo veterinario. In altre parti del mondo questa categoria di alimenti per animali da compagnia è disponibile solo su raccomandazione scritta di un veterinario, come per esempio avviene negli Stati Uniti. Un approccio, quest’ultimo, che rende possibile fornire una consulenza adeguata consentendo anche che i progressi dell’animale siano attentamente monitorati. "Guardando al futuro, sarebbe interessante discutere in che modo questo nuovo Regolamento potrebbe diventare parte di uno standard globale per l’industria degli alimenti per animali da compagnia", ha concluso Julien Taïeb, vicesegretario generale della Fediaf. ●
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PUBBLIREDAZIONALE
UNA RICOMPENSA RICCA DI BENESSERE LEGGERA, DIGERIBILE, 100% NATURALE
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ATURE BAKERY è la linea di biscotti per cani completamente naturale, prodotta artigianalmente da CLIFFI, con FARINE INTEGRALI di grani riscoperti e con ingredienti funzionali, in grado di soddisfare ogni esigenza. I NATURE BAKERY sostengono la linea dell’alimentazione naturale che influenza in modo decisivo il benessere dell’organismo e rappresenta un elemento fondamentale per migliorare la qualità di vita, offrendo nel contempo un’eccezionale appetibilità, un sapore unico che deriva dalla sapiente combinazione di tre grani riscoperti (farro, avena e segale), selezionati appositamente da CLIFFI. Alcune caratteristiche dei grani utilizzati nella LINEA DI BISCOTTI “NATURE BAKERY”. Il farro è uno dei grani più antichi coltivati dall’uomo, era l’alimento base della dieta degli eserciti romani perché facile da coltivare, ricco di nutrienti e con una quantità di glutine minore che nel frumento. È uno dei grani meno calorici e contiene l’aminoacido essenziale metionina, carente in quasi tutti gli altri grani. La segale vanta degli ottimi valori nutrizionali, è ben provvista di fibre, ed è quindi utile per regolarizzare l’intestino. Il recupero di questo cereale non è interessante solo dal punto di vista della biodiversità, ma anche da quello della salute. Infatti la segale, avendo un buon contenuto di lisina, è un importante componente di un’alimentazione equilibrata. L’avena è ricca di fibre che aiutano il corretto funzionamento dell’intestino e della digestione; è un grano con un buon contenuto di proteine e di acidi grassi essenziali. Il suo consumo è importante per la sintesi proteica grazie al suo contenuto di lisina. Contiene antiossidanti e fornisce all’organismo energia a lungo termine.
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I grani riscoperti sono varietà conosciute da lungo tempo e progressivamente sostituite, a partire dagli anni ’60, da varietà moderne che danno meno problemi nelle fasi di lavorazione, ma che hanno subito manipolazioni genetiche e sono molto più ricche di glutine. I grani riscoperti presentano tanti vantaggi: non hanno subito manipolazioni genetiche, sono meno raffinati e quindi mantengono maggiormente le proprietà nutrizionali presenti nella cariosside, sono più leggeri e digeribili, riducono l’insorgenza di intolleranze perché sono in generale meno utilizzati e infine hanno un rapporto più equilibrato tra amido e glutine, contenendo una percentuale minore di questa proteina, con tutti i vantaggi che ciò comporta per l’organismo. A conferma dell’importanza dell’utilizzo di questi grani nell’alimentazione, basta guardare il trend di crescita dei prodotti naturali per l’alimentazione umana, la maggior parte dei quali (biscotti, sostitutivi del pane, pasta, farine ecc.) è a base di grani che vengono definiti riscoperti, in quanto non più utilizzati da molto tempo. TUTTI i biscotti della linea CLIFFI “NATURE BAKERY” vengono preparati utilizzando farine integrali di FARRO, AVENA e SEGALE naturalmente ricche di fibra, così importante per il benessere dell’organismo e con ingredienti NATURALI. Vengono prodotti in modo semplice, SENZA OLIO DI PALMA, SENZA COLORANTI, AROMI E CONSERVANTI ARTIFICIALI. Molto appetitosi e digeribili, 100% NATURALI, i biscotti CLIFFI “NATURE BAKERY” sono la ricompensa perfetta e un goloso fuori pasto, ricco di benessere, per il cane. Le 5 varietà della linea possono soddisfare ogni esigenza di naturalità e i gusti più difficili e raffinati offrendo contemporaneamente delle specifiche funzionalità. NATURE BAKERY RELAX - SENZA OLIO DI PALMA, i biscottini 100% NATURALI “RELAX”, sono cotti al forno e
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formulati senza coloranti, aromi e conservanti artificiali aggiunti. Formulati senza farine di origine animale, contengono CAMOMILLA e PASSIFLORA, note per le loro qualità rilassanti naturali, e MIELE. Sono ideali per contribuire al relax dei cani iperattivi, ansiosi, irritabili, agitati. NATURE BAKERY TRAINING - Indicati per cani di tutte le taglie dopo i due mesi di età, i biscottini “TRAINING” sono perfetti durante l’addestramento, come rinforzo positivo. SENZA OLIO DI PALMA, NÉ ZUCCHERI aggiunti, i biscottini 100% NATURALI “TRAINING” sono cotti al forno e formulati senza coloranti, aromi e conservanti artificiali aggiunti. Di piccole dimensioni e molto apprezzati dai cani grazie al formaggio stagionato, naturalmente privo di lattosio, sono ideali da tenere sempre a portata di mano come deliziosa ricompensa. 1 biscotto ha meno di 3,5 calorie! NATURE BAKERY DENTAL - I biscotti “DENTAL”, sono formulati con ingredienti 100% NATURALI e svolgono un’azione meccanica di pulizia dei denti, grazie alla loro consistenza croccante. Contengono sostanze utili al benessere di denti e gengive: il PREZZEMOLO utile per mantenere un alito fresco e gradevole in modo naturale, e il TE’ VERDE che aiuta a contrastare l’alitosi. Sono cotti al forno e formulati senza zuccheri aggiunti, né coloranti e conservanti artificiali. Il formaggio stagionato, naturalmente privo di lattosio, li rende particolarmente appetitosi e graditi. NATURE BAKERY MELA E CANNELLA - Con MELA benefica e gustosa, CANNELLA, che i cani adorano e che ha effetti positivi sul loro benessere, e MIELE i biscotti “MELA E CANNELLA” 100% NATURALI, senza olio di palma,
hanno il gusto genuino dei biscotti fatti in casa, con ingredienti naturali di qualità. Sono formulati senza farine animali e non contengono aromi, coloranti e conservanti artificiali aggiunti. NATURE BAKERY AGNELLO E ZENZERO - Il sapore e le proprietà nutritive dell’agnello unite allo zenzero, noto per le sue tante benefiche proprietà, danno ai biscotti 100% NATURALI “AGNELLO E ZENZERO” un gusto unico e inconfondibile. Sono preparati al forno (in modo semplice). Non contengono aromi e coloranti artificiali. SENZA OLIO DI PALMA e ZUCCHERI aggiunti, grazie alla loro consistenza croccante aiutano a mantenere i denti puliti. La grafica accattivante di questa nuova linea esprime inequivocabilmente l’idea di naturalità e artigianalità italiana, l’autenticità di un prodotto buono, fatto in casa con tutto l’amore e l’attenzione alla genuinità che qualunque possessore di un cane vorrebbe potergli offrire. Nella confezione da 200 g. con cavallotto che fascia il sacchetto trasparente che rende ben visibile il prodotto, i NATURE BAKERY sono promozionati in espositore bifacciale ad un prezzo molto interessante e conveniente. ●
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ALIMENTAZIONE
UNA CATEGORIA DI NUTRIENTI ESSENZIALI PER CANI E GATTI, CHE HANNO LE CARATTERISTICHE DI ESSERE SOLUBILI NEI GRASSI E SONO DA IMPIEGARE CON GRANDE ATTENZIONE
VITAMINE LIPOSOLUBILI
Foto: Yuliya Harbachova - Pixabay
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e vitamine liposolubili, ovvero le vitamine A, D, E e K, sono un gruppo di nutrienti essenziali caratterizzati dall’essere solubili nei grassi. Proprio perché solubili nei grassi, esse si trovano tipicamente nella frazione lipidica degli alimenti. Per lo stesso motivo, il loro assorbimento intestinale richiede la presenza di lipidi nella dieta e una corretta capacità di digestione e assorbimento dei grassi da parte dell’animale.
La vitamina A: fonti e funzioni Giacomo Biagi Professore Associato Dip. Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Studiorum Università di Bologna
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La vitamina A è presente come tale solo negli alimenti di origine animale in forma di retinolo. Esistono però in natura dei precursori della vitamina A (provitamine A), tra i quali il beta-carotene è certamente il più importante,
ben rappresentati negli alimenti di origine vegetale. Per quanto concerne la vitamina A in forma di retinolo, essa si trova in tutti gli alimenti di origine animale, con concentrazioni particolarmente elevate nel fegato, in quanto questo organo funge da deposito della vitamina. Per questo motivo, l’olio di fegato di merluzzo è in assoluto l’alimento con le più elevate concentrazioni di vitamina A. Con riferimento ai carotenoidi, è importante ricordare che mentre il cane è in grado di convertire la provitamina in vitamina A, il gatto, a causa della sua natura strettamente carnivora, non è in grado di attuare questa trasformazione. Del resto, in natura, il gatto si alimenta esclusivamente di prede, nelle quali trova la vitamina A già in forma di retinolo e a
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Foto: fierronegro - Pixabay
uso da parte dei proprietari di fegato (soprattutto se somministrato crudo) o olio di fegato di merluzzo. Si ricordi infine che l’ipervitaminosi A può essere causata da una eccessiva assunzione di retinolo ma non da un eccesso di provitamina A.
La vitamina D: fonti e funzioni
nulla gli servirebbero gli enzimi preposti alla conversione dei carotenoidi in vitamina A. Poiché la vitamina A è una molecola sensibile al calore, questa vitamina viene in genere addizionata agli alimenti di produzione industriale, a fine lavorazione, per garantire la copertura dei fabbisogni minimi di cani e gatti.
La vitamina A: ipo e iper vitaminosi Tipicamente, l’insufficiente assunzione di vitamina A determina disturbi della vista, alterazioni della cute e delle
mucose, nonché alterato accrescimento nei soggetti giovani. È però importante ricordare che la vitamina A, ad alte dosi, può diventare estremamente tossica. La tossicità si manifesta con alterazioni dell’accrescimento negli animali giovani (nei gattini si parla di “spondilosi cervicale deformante”), gravi alterazioni dei feti durante la gravidanza (effetto teratogenico della vitamina A) e lesioni cutanee. Si tratta per fortuna di intossicazioni rare, il più delle volte causate da un eccessivo
La vitamina D è rappresentata dalla vitamina D2 (ergocalciferolo, prodotto a partire dall’ergosterolo, che si trova in alcuni alimenti vegetali) e la vitamina D3 (colecalciferolo, che si trova negli alimenti di origine animale). Nell’uomo, la vitamina D può essere prodotta a partire dal colesterolo grazie all’azione dei raggi ultravioletti ma questa possibilità è praticamente assente in cani e gatti. Pertanto, i nostri animali devono trovare la vitamina D negli alimenti che assumono. La vitamina D è ben presente nel pesce e, come per la vitamina A, tende ad accumularsi in questi animali a livello epatico, per cui l’olio di fegato di merluzzo ne è ricchissimo. Viceversa, gli alimenti ottenuti dagli animali di terra, così come quelli di origine vegetale, sono piuttosto poveri di vitamina D. Inoltre, la vitamina D è molto resistente al calore ed è solo in minima parte denaturata dai processi di cottura del pet food.
La vitamina D: ipo e ipervitaminosi
La digestione dei grassi I grassi presenti nel mangime rappresentano un’ottima fonte di energia per cani e gatti ma la loro digestione è un processo piuttosto complesso. I lipidi alimentari, perlopiù in forma di trigliceridi, sono infatti molecole poco solubili in acqua e per poter essere digeriti è necessario che si crei una emulsione ad opera dei sali biliari prodotti dal fegato. I sali biliari formano con i grassi della dieta delle micelle all’interno delle quali è possibile l’azione degli enzimi digestivi, ovvero le lipasi prodotte da pancreas e intestino. Grazie all’azione delle lipasi vengono liberati gli acidi grassi contenuti nei trigliceridi che possono così essere assorbiti dalle cellule dell’epitelio intestinale (enterociti). All’interno degli enterociti gli acidi grassi formano i cosiddetti chilomicroni, a loro volta solubili in acqua, che possono passare nei vasi linfatici, attraverso i quali raggiungeranno il fegato ed infine il circolo ematico. Fanno eccezione, rispetto a quanto appena descritto, i trigliceridi ricchi di acidi grassi a media catena dell’olio di cocco e dell’olio di palmisto (quest’ultimo è ottenuto dai semi, ma non dal frutto, della palma) che, essendo discretamente idrosolubili grazie alle loro dimensioni limitate, non richiedono l’azione della bile per poter essere digeriti e assorbiti e passano direttamente nel circolo ematico, senza la formazione di chilomicroni.
Come è ben noto, una carenza di vitamina D può essere causa di rachitismo negli animali in accrescimento e concorrere a un indebolimento delle ossa (osteomalacia) nei soggetti adulti. Ultimamente, inoltre, è stato dimostrato che la vitamina D è estremamente importante per il corretto funzionamento del sistema immunitario e che questa vitamina possiede proprietà anticancerogeniche. Sono anche state riconosciute diverse condizioni patologiche di cani e gatti che predispongono a una carenza di vitamina D, quali, per esempio, la patologia renale cronica e le enteropatie croniche. Anche la vitamina D, se assunta in dosi troppo elevate, può diventare estremamente tossica, causando calcificazioni a carico di organi e tessuti, quali polmoni, reni, cuore e vasi, la cui funzionalità può venire compromessa. Come già visto per la vitamina A, anche l’eccesso di vitamina D può essere estremamente pericoloso durante la gravidanza, provocando calPetTrend • Aprile 2020
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ALIMENTAZIONE
Shingo - No - Pixabay
La vitamina E: fonti e funzioni
cificazioni a carico dei feti e determinandone la morte. Ne consegue che la vitamina D dovrebbe essere aggiunta con grandissima prudenza agli alimenti prodotti dall’industria, per raggiungere le quantità minime previste da Fediaf (European Pet Food Industry Federation), e solo dopo aver valutato con attenzione quanta vitamina D è naturalmente presente nelle materie prime che vengono impiegate (ciò è particolarmente importante nelle formulazioni ricche di pesce e nei prodotti da esso derivati, come ad esempio l’olio di pesce).
Con il termine vitamina E si fa riferimento a un gruppo di 8 molecole, costituito da 4 tocoferoli e 4 tocotrienoli (denominati, all’interno di ciascun gruppo, alfa, beta, gamma e delta), ben presenti negli alimenti di origine vegetale. La vitamina E è dotata di proprietà antiossidanti che la rendono estremamente interessante sia come nutriente per gli animali sia per prevenire i fenomeni di irrancidimento a carico degli alimenti industriali. Per questo motivo, i prodotti industriali per cani e gatti vengono tipicamente addizionati di vitamina E, in genere in forma di alfa-tocoferolo, meno spesso ricorrendo all’impiego di fonti naturali di questa vitamina, come per esempio oli vegetali estratti a freddo e senza l’impiego di solventi chimici (il trattamento termico e i solventi chimici riducono infatti le concentrazioni di vitamina E nelle materie prime). Come si diceva, la vitamina E si trova soprattutto negli alimenti di origine vegetale, ed in particolare in quelli che contengono olio, trattandosi di una vitamina liposolubile. La frutta secca, l’olio di germe di frumento e quello extravergine d’oliva sono tra gli alimenti naturalmente più ricchi di vitamina E.
La vitamina E: ipo e ipervitaminosi La carenza di vitamina E può esser causa di danni a carico della muscolatura scheletrica e cardiaca, di compromissione della fertilità, di minore efficienza del sistema immunitario e altre problematiche ancora. Nel gatto è conosciuta una patologia, detta pansteatite o “malattia del grasso giallo”, causata dalla assunzione di diete “fai da te” sbilanciate, ricche di pesce, e
Tre punti fondamentali • •
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Le vitamine liposolubili sono nutrienti essenziali al mantenimento dello stato di salute dei nostri animali. Con la sola eccezione della vitamina K, prodotta dal microbiota intestinale, le altre vitamine liposolubili devono necessariamente essere assunte da cani e gatti con la dieta, pena la comparsa di manifestazioni carenziali. Le vitamine A e D, se assunte in dosi troppo elevate, possono essere responsabili di intossicazioni croniche, con conseguenze talvolta molto gravi e dovrebbero pertanto essere aggiunte con prudenza negli alimenti secchi, umidi e anche negli snack.
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dunque di acidi grassi omega-3, fortemente predisposti alla ossidazione, e povere di vitamina E. La malattia consiste in una infiammazione del tessuto adiposo, dovuta a ossidazione del tessuto stesso, non protetto dalla azione antiossidante della vitamina E, con conseguenti anoressia, depressione, febbre e riluttanza al movimento. Alla vitamina E vengono attribuiti numerosi effetti benefici, sia per la prevenzione che per il trattamento di diverse condizioni patologiche che possono affliggere l’uomo e gli animali, quali le patologie cardiovascolari, i tumori, le malattie croniche a carico del fegato e dei reni, e altre ancora. A oggi, però, non esiste una letteratura scientifica davvero convincente a sostegno del ruolo protettivo e terapeutico della vitamina E. È altrettanto vero che la vitamina E può essere usata a dosi relativamente elevate con una certa sicurezza, non essendo conosciuti effetti tossici da sovradosaggio.
La vitamina K: fonti e funzioni La vitamina K comprende tre molecole: la vitamina K1, ovvero il fillochinone (presente nelle verdure a foglia verde), la K2, il farnochinone (presente negli alimenti di origine animale), e la K3, il menadione, che è di sintesi e non si trova come tale in natura. La vitamina K è essenziale per la corretta coagulazione del sangue e una sua carenza si manifesta con un allungamento dei tempi di coagulazione del sangue o con la comparsa di veri e propri eventi emorragici.
La vitamina K: ipo e ipervitaminosi Peraltro, le carenze di vitamina K sono molto rare perché questa vitamina viene prodotta dai batteri intestinali che vivono nel colon e può essere assorbita in questa sede. Ne deriva che le carenze di vitamina K sono in genere la conseguenza di altre patologie, in particolare di quelle che sono caratterizzate da una grave alterazione del microbiota intestinale e/o da malassorbimento dei grassi e dei nutrienti in essi disciolti (come appunto le vitamine liposolubili), quali malattie croniche a carico di fegato, intestino e pancreas esocrino. Inoltre, la carenza di vitamina K può essere la conseguenza di un avvelenamento da anticoagulanti, come il dicumarolo, impiegati in molti rodenticidi. ●
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MERCATO
Stefania Colasuono Redazione Distribuzione Moderna
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’attenzione che i proprietari pongono verso la cura e il benessere degli animali da compagnia è sempre maggiore, tanto che la pulizia e la bellezza dei pet sono diventati di interesse prioritario. All’interno del comparto accessori, infatti, la categoria igiene - che rappresenta il 36,8% - per quanto riguarda le vendite in Gdo mostra a valore un trend positivo (+0,6% secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto Assalco; dati IRI, 30 dicembre 2018).
Il podio degli specializzati
GRAZIE A PROPRIETARI SEMPRE PIÙ ATTENTI ALLA CURA DEI PROPRI PET, IL SETTORE CONTINUA A CRESCERE. DA SHAMPOO E SALVIETTE LE PERFORMANCE MIGLIORI, IN AUMENTO L’INTERESSE PER I PRODOTTI NATURALI
IGIENE E BELLEZZA, UN SETTORE IN SALUTE
Sebbene parziali, i risultati sono comunque indicativi della crescita delle vendite di questi prodotti, il cui canale preferenziale rimane quello specializzato che - a differenza dei punti vendita della grande distribuzione - offre ai pet owner una maggiore componente di servizio, indispensabile per queste tipologie di acquisto. «In genere - conferma Monica Franco, marketing manager di Rinaldo Franco - i prodotti per l’igiene vengono maggiormente venduti nei negozi specializzati e nelle toelettature, perché qui è più probabile trovare formulazioni specifiche per ogni particolare esigenza. Inoltre, è apprezzato il supporto di una persona esperta durante la fase decisionale».
Il poter contare su personale esperto e competente, infatti, è molto importante per i proprietari. Per questo motivo, punti vendita e aziende collaborano attraverso una serie di attività, che mirano sia a ottenere l’esposizione dei prodotti a scaffale più funzionale possibile sia a formare opportunamente gli addetti del negozio. È ciò che fa, ad esempio, Vitakraft: «attraverso un software di Space Management, i nostri category manager si occupano della gestione e dello studio di ogni tipologia di scaffale. Dopo aver configurato lo spazio espositivo e valutato diverse variabili - dimensione dell’area
SHUTTERSTOCK
Personale sempre più formato
di vendita, assortimento e rotazioni, viene fornito al cliente un layout per massimizzarne la redditività» spiega l’amministratore delegato Claudio Sciurpa. Stesso impegno da parte di Gimborn: «sono i nostri agenti incaricati di zona - dopo un’adeguata formazione e dotazione di strumenti appropriati - ad occuparsi dell’esposizione nei singoli punti vendita insieme ai responsabili del pet shop. - afferma
Rita Giglioli, direttore marketing -. Sul personale dei negozi, invece, agiamo direttamente con corsi e/o formatori sul luogo oppure, ad esempio nel caso di clienti esteri, organizzando incontri formativi ad hoc in teleconferenza». Attività di visual merchandising, invece, sono realizzate da Camon, «impegnata anche - racconta la marketing manager Alice Canazza a formare costantemente il personale PetTrend • Aprile 2020
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MERCATO
Protection Line di Orme Naturali è la linea Camon all’olio di Neem, che protegge il pelo e la cute di cani e gatti creando un effetto barriera e svolgendo un’azione idratante e rivitalizzante.
Gli Shampoo della linea Ingenya di Camon, dedicati alle diverse esigenze dei cani, sono 100% made in Italy e realizzati con ingredienti naturali che si prendono cura del pelo senza effetti collaterali.
dei pet shop, attraverso la propria rete di agenti, informatori e collaboratori sul territorio. L’azienda elabora, inoltre, appositi materiali informativi (folder e flyer) per offrire un ulteriore e qualificato supporto sia al venditore che al cliente finale».
soddisfacenti: i primi per la molteplicità di formule disponibili, studiate per rispondere in maniera efficace a tutte le esigenze dei quattrozampe; le seconde, dall’azione detergente e antibatterica, per la praticità di utilizzo, come conferma Silvia Castegnaro, responsabile commerciale di Trixie Italia: «i proprietari sono interessati a prodotti che permettono una pulizia facile e veloce. Le salviette, in particolare, puliscono il manto rapidamente e in modo piuttosto semplice». I driver
I prodotti più performanti Ma quali sono stati, nell’ultimo anno, i prodotti maggiormente apprezzati? Shampoo e salviette igienizzanti mostrano le performance più
La linea cosmetica Charme di Record (Rinaldo Franco) è composta da 14 prodotti - privi di parabeni, derivati del petrolio e di origine animale, solfiti e censori di formaldeide - studiati per idratare e nutrire il pelo del cane, con un risultato professionale.
Trixie ha realizzato due alternative alle tradizionali spazzole per felini: un arco da posizionare a terra e un arco da fissare alle pareti, costituiti da setole che massaggiano e pettinano il gatto, eliminando il pelo in eccesso.
di acquisto sono, però, anche altri: «la scelta - sottolinea Marco Zuin, product manager di Virbac - può essere dettata da un bisogno specifico, per cui se il veterinario prescrive una shampoo-terapia, il proprietario acquista il prodotto indicato. Se parliamo, invece, di igiene e bellezza in generale, la scelta si basa su qualità percepita, prezzo e packaging. Un fattore importante, infine, è la fedeltà alla marca: si torna ad acquistare un prodotto già sperimentato e con il quale ci si è trovati bene, per evitare di provare qualcosa di nuovo e incorrere in problematiche dermatologiche».
Stagionalità: sì o no? Record (Rinaldo Franco) offre un’ampia linea di Shampoo per cani e gatti, tra cui anche una gamma di prodotti biologici realizzati con ingredienti vegetali, che proteggono, idratano e riparano il pelo e la cute dei pet.
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A seconda del tipo di prodotto, le vendite mostrano un andamento diverso durante l’anno, influenzate dal clima e dalle temperature stagionali. «Prodotti come gli shampoo e i balsami sono, di solito, utilizzati più frequentemente nei mesi primaverili ed estivi,
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mentre altre categorie (come salviette e profumi) hanno una distribuzione più costante nel corso di tutto l’anno» osserva Alice Canazza. Un trend dovuto soprattutto alla maggiore propensione dei proprietari a lavare in casa o in giardino il proprio amico a quattrozampe nella bella stagione: un’operazione resa più semplice dal caldo che consente anche un’asciugatura più rapida del mantello.
Una scelta naturale
Herbae Vivae è la nuova linea bio di Shampoo firmata Farm Company, realizzata con profumi naturali, fitoestratti e ingredienti di derivazione biologica certificata. Non contiene sls, sles, siliconi, parabeni, petrolati né coloranti artificiali.
Le Salviette umidificate di Farm Company, per cani, gatti e cuccioli, sono disponibili in tre varianti e profumazioni: Clorexidina e Muschio Bianco; Olio di Argan e Bergamotto; Aloe Vera e Talco.
Accanto ai prodotti più tradizionali, si assiste al crescente successo delle formulazioni naturali, «dovuto - rileva Claudio Sciurpa - alla maggior consapevolezza e coscienza ambientale dell’acquirente, che lo porta a prestare più attenzione alla qualità e alla naturalità degli ingredienti. Le ultime tendenze, infatti, vedono la preferenza di formule free from senza siliconi, solfati e altri tensioattivi chimici». Un interesse riscontrato anche da Camon e che dipende, secondo Alice Canazza, «dalla capacità dei prodotti di rispondere alle esigenze di igiene e benessere della cute dell’animale, in modo efficace e senza effetti collaterali. È ciò che noi offriamo con i brand Ingenya e Orme Naturali, caratterizzati da shampoo e balsami nutrienti per varie
SPAZZOLE A TUTTA INNOVAZIONE Strumento fondamentale per la cura del pelo è la spazzola, indispensabile per rimuovere il pelo morto, districare eventuali nodi e verificare la presenza di parassiti. Sul mercato si trovano numerosi modelli, sia per cane che per gatto, adatti a tutte le loro esigenze: un segmento in continua evoluzione, dove l’innovazione gioca un ruolo strategico per le aziende, così da distinguersi dai propri competitor. Particolarmente innovativa la proposta di Trixie Italia, che ha lanciato due alternative alle comuni spazzole per gatti: «la prima è un arco da posizionare a terra, costituito da setole che massaggiano e pettinano il pet appena si avvicina. La seconda è una spazzola che si fissa alle pareti, contenente del catnip (una pianta costituita da un particolare olioodore a cui i gatti sono sensibili): anche qui il felino decide quando appoggiarsi e, tramite il massaggio, il pelo in eccesso viene rimosso». Innovazione è, infine, il principio base delle attività di Mugue, che produce spazzole adesive leva pelucchi, rullabili diLe Spazzole adesive leva pelucchi rettamente sul pelo degli animali. «La nostra linea Pelù - commenta della linea Pelù di Mugue lasciano il pelo delicatamente profumato, Corinna Musuruana, responsabile marketing - rimuove solo il pelo già grazie alla presenza di oli essenziali puri staccato, lasciando il mantello delicatamente profumato grazie agli oli escon cui è addizionato l’adesivo di tipo senziali naturali, diversi a seconda del tipo di spazzola. Pelù Pet Dog, ad medicale. Le spazzole sono prodotte esempio, contiene olio di Argan (che lascia il pelo lucido e morbido) e olio con carta italiana siliconata profumata di prima qualità. di Neem (con capacità antisettiche e antimicotiche); Pelù ZanzaStop invece, con citronella, è ideale per la stagione estiva, perché rilascia sul mantello una piacevole fragranza protettiva. Tutti i nostri prodotti, coperti da brevetto internazionale e Usa, sono certificati in importanti università e centri di ricerca riconosciuti a livello europeo».
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MERCATO
tipologie di pelo, ma anche lozioni per le parti più delicate, salviette detergenti, profumi e poi guanti, spazzole, cardatori e tosatrici nonché supporti professionali per il mondo della toelettatura. Un’intera produzione 100% made in Italy e realizzata da un team di esperti interni». Da formulazioni italiane è caratterizzato anche l’assortimento di Farm Company, «composto da prodotti senza parabeni né siliconi che rientrano nella nostra linea cosmetica best seller, arricchita con aloe vera, nonché nelle due linee lanciate negli ultimi due anni: una più economica e una completamente naturale, senza componenti chimici e con estratti di derivazione biologica, sia nella versione da banco da 250 ml che in tanica per l’uso in toelettatura» afferma Federica Gabasio, responsabile acquisti.
Ricerca e sviluppo Per garantire prodotti sicuri, che svolgano la propria azione tutelando la salute dell’animale, le aziende sottopongono ad analisi e controlli le formule dermatologiche. Grande attenzione è posta da Virbac «il cui ampio listino - sottolinea Marco Zuin - permette al pet owner di potersi affidare a un’azienda farmaceutica veterinaria che studia prodotti in grado di aiutare cani e gatti a ripristinare le difese naturali utilizzando le SIS Technologies (estratti naturali di piante e glucidi), per risultati altamente innovativi». Oggetto di un’attività realizzata dal reparto di Sviluppo e Ricerca anche la linea Charme di Rinaldo Franco (composta da 14 prodotti privi di parabeni, derivati del petrolio e di origine animale, solfiti e cessori di formaldei-
LA PAROLA ALL’ESPERTO Dott. Marco Melosi Presidente dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani)
PT - Quali consigli vengono dati, solitamente, dai veterinari sull’igiene del pet? MM - Iniziamo col dire che la frequenza del lavaggio dipende da diversi fattori: innanzitutto la razza del cane, ma anche il suo stile di vita. Un cane da lavoro, uno che vive all’esterno o che esce spesso - specialmente se a pelo lungo - dovranno necessariamente essere lavati più frequentemente (in linea di massima almeno ogni 15 giorni) rispetto a un cane che passa la maggior parte del tempo in casa. PT - La frequenza dipende anche dalla stagione? MM - Certamente. Di solito in estate il cane passa più tempo all’aria aperta e ha, quindi, più occasioni di sporcarsi. Nella bella stagione, inoltre, lavare e asciugare il cane (soprattutto se a pelo lungo) è più semplice e veloce.
de), che - ci spiega Monica Franco «ha coinvolto esperti di formulazioni e di packaging nonché diversi maestri toelettatori per i test di qualità ed efficacia». Numerosi studi hanno portato, infine, Gimborn al lancio della linea Natural Solutions, formulata esclusivamente con acqua vitalizzata «che garantisce ai principi attivi funzionali insiti in ogni pianta di arrivare puri, inalterati e ricchi di forza vitale al prodotto finito. Essa, inoltre, contribuisce a conservare al meglio e a lungo le proprietà organolettiche, a ripristinare l’equilibrio acido-basico e ad aumentare l’alcalinità dei tessuti» dichiara Rita Giglioli.
Le novità del comparto Il settore è in pieno fermento e a testimoniarlo sono le numerose novità lanciate in questi mesi, che hanno riguardato sia l’arricchimento degli assortimenti con prodotti inediti sia il rinnovamento grafico delle confezioni. Particolarmente attiva Camon, che ha ampliato la linea Ingenya con 24 nuove formulazioni (tutte made in Italy), tra shampoo, balsami, lozioni, salviette e profumi; è in corso di rinnovamento, inoltre, la gamma all’olio di Neem, Protection Line di Orme Naturali, con una serie di lozioni corpo per la protezione della cute di cani e gatti, oltre a prodotti per proteggere e profumare gli ambienti domestici. Novità anche in casa Vitakraft, che ha concluso il restyling di tutta la linea shampoo e balsamo, sia dal punto di vista della formula (ancora più naturale) che dell’immagine, con una nuova grafica accattivante e un pack in pellicola sleeve, che avvolge l’intero flacone.
PT - Quali caratteristiche deve avere un buon prodotto per l’igiene del pelo? MM - Deve rispettare il film lipidico presente sulla cute del pet, che fa da barriera proteggendolo dagli agenti esterni. Non dev’essere, quindi, un prodotto aggressivo ma delicato e la sua formulazione deve rispettare anche il pH fisiologico dell’animale. PT - Perché non possiamo utilizzare sui pet i prodotti destinati alla nostra igiene personale? MM - Proprio perché il pH della nostra pelle è diverso da quello della cute animale. Utilizzare uno shampoo o un prodotto sbagliato può intaccare la loro barriera lipidica, favorendo l’ingresso di batteri, una maggiore secchezza e una tendenza a grattarsi frequentemente con la comparsa di microlesioni. Se il pet ha dei calli (soprattutto sui gomiti) possiamo applicare, però, le stesse creme emollienti che usiamo noi senza controindicazioni.
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La linea Shampoo Professional di Vitakraft è composta da formulazioni senza parabeni e sles, disponibili in diverse profumazioni e con azioni specifiche. Ne fa parte anche lo Shampoo Schiuma a secco - per cani, gatti e cuccioli - senza alcool.
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I Profumi per cani della linea Natural Solutions di Gimborn rispettano la sensibilità olfattiva dell’animale, assorbendo e neutralizzando i cattivi odori e lasciando, al contempo, un delicato profumo di pulito. Disponibili tre profumazioni: Muschio Bianco & Conifere, Note di Fiori & Frutti, Ambra & Vaniglia.
La toelettatura domestica La pulizia dell’animale, infine, non dipende solo dall’utilizzo di un buon shampoo o particolari condizionatori, ma anche da un’attenta e corretta toelettatura. C’è chi preferisce affidarsi alle mani esperte di un toelettatore e chi, invece, si cimenta nella toelettatura domestica: una scelta che può giovare al legame tra pet e proprietario, a patto però che si abbia una minima dimestichezza con “gli attrezzi del mestiere” per evitare eventuali danni al pelo o alla cute di cane e gatto. Per venire incontro alle esigenze di questi proprietari, Gimborn ha realizzato la linea Beauty&Care, composta da 23 strumenti specifici, con impugnatura antiscivolo e disponibili in diverse di-
Pyoderm è lo Shampoo dermatologico di Virbac, contenente il 3% di clorexidina, che aiuta nel controllo della moltiplicazione batterica e della proliferazione fungina.
Allermyl è lo Shampoo specifico di Virbac per la cute sensibile e il prurito. Adatto a cani e gatti, è un lenitivo idratante e mantiene sia l’integrità della barriera cutanea che l’equilibrio microbico.
Gli Shampoo Natural Solutions di Gimborn - realizzati con ingredienti fitoterapeutici di origine naturale e provenienti da una filiera a km 0 - sono formulati con acqua vitalizzata e non contengono petrolati, parabeni né coloranti artificiali.
mensioni. «Ne fanno parte tagliaunghie, cardatori, spazzole, rastrelli per “slanare” (eliminare il pelo morto e lanoso) e districare i nodi, pettini per il sottopelo o con denti fini antipulci, forbici e set di spazzolini da denti» spiega Rita Giglioli. Questa linea per il grooming è stata da poco rinnovata con una revisione del packaging - che pre-
senta ora una grafica più moderna, indicazioni d’uso più chiare e nuovi colori - e il lancio di 4 nuovi prodotti: cardatore con rimuovi pelo, striglia per togliere velocemente il pelo in eccesso o l’acqua rimasta dopo il bagno, rastrello districante doppio e spazzola doppia con manopola in gomma e con un’impugnatura a guanto. ●
L’IMPORTANZA DELLA TOELETTATURA Sabrina Gnani Presidente APT (Associazione Professionisti Toelettatori)
PT - Quali consigli vengono dati comunemente ai pet owner dai toelettatori? SG - La frequenza dei bagni viene valutata in base alla razza del cane o alla tipologia del pelo. È consigliato abituare un pet alla toelettatura fin da cucciolo: essendo attenzioni che gli verranno dedicate per sempre, è meglio se diventano una pratica di routine. Oltre al tipo di vita, bisogna verificare se necessita di un taglio standard specifico e, perché no, anche la disponibilità economica dei proprietari. Un cane a pelo corto, ad esempio, avrà bisogno di bagni regolari mensili per rimuovere il pelo morto in eccesso. Con un cane di grossa taglia a pelo lungo, invece, c’è la necessità di rimuovere la muta stagionale, quindi una volta per stagione potrebbe bastare se i proprietari spazzolano il mantello regolarmente. PT - Quali sono gli errori più comuni dei proprietari che provvedono da soli alla pulizia del proprio pet? SG - Quando i proprietari provano a eseguire la toelettatura a casa spesso ottengono risultati disastrosi, arrivando persino a ferire il proprio pet con forbici usate impropriamente (nella migliore delle ipotesi tagliano i nodi in modo così netto da rendere il cane buffo). Molti non lo spazzolano o lo fanno solo superficialmente, cosicché si crea un feltro di nodi e sporcizia che, alla lunga, può provocare dermatiti, pruriti o piaghe dolorose. Un bagno fatto a casa non è vietato, ma sconsigliato se non si sa trattare il pelo nel modo corretto, se non si sa snodare e se non si utilizzano prodotti validi.
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PUBBLIREDAZIONALE
NECON PET FOOD S.R.L. Via D. Alighieri, 15 - 25020 Flero (BS) Tel. +39 030 26 81 182 info@neconpetfood.com www.neconpetfood.com
ANCORA PIÙ GUSTO E BENESSERE IN CIOTOLA CON LE NUOVE RICETTE AL TACCHINO NECON PET FOOD
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n concomitanza con l’anniversario dei suoi primi 15 anni, Necon Pet Food lancia sul mercato i nuovi alimenti della linea Superpremium Natural Wellness per cani adulti di taglia mini, per gatti adulti e gatti sterilizzati a base di carne bianca di tacchino. La carne di tacchino è fonte di proteine ipoallergeniche ad alto valore biologico, fornisce tutti gli aminoacidi necessari agli amici quattrozampe per essere sempre scattanti e in forma ed è indicata anche a cani e gatti con digestione sensibile.
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Inoltre, è una carne gustosa e stuzzicante anche per i gatti più esigenti e i cani meno appetenti. Nella nuova formula Natural Wellness Tacchino e Riso il 90% delle proteine presenti sono di origine animale, assicurando un’alimentazione come natura insegna e a minor rischio allergizzante rispetto al pollo. Questa nuova ricetta mantiene i principi che l’azienda stessa segue da ormai 15 anni: gusto in ciotola e benessere dell’animale, ma ha un sapore tutto nuovo che si aggiunge alle referenze Natural Wellness con maiale e riso e a quelle con pesce e riso.
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Il petfood Naturalmente Buono
Natural Wellness è la linea Superpremium di alimenti secchi completi per cani e gatti, low grain, ad alto valore nutrizionale, con ingredienti funzionali ed estratti vegetali. Tutte le ricette si avvalgono di materie prime di altissima qualità e di una lista di ingredienti breve, per un alimento nutriente e gustoso. La miscela di estratti naturali, quali curcuma, chiodi di garofano, agrumi e rosmarino, non risulta essere solo un aiuto per potenziare le difese naturali di gatti e cani, ma svolge anche un’azione antiossidante che garantisce il benessere dell’animale, proteggendo il suo organismo dallo stress ossidativo che, se non controllato, può causare danni alle cellule e velocizzare il processo di invecchiamento. Un consumo regolare di Natural Wellness favorisce inoltre l’igiene orale dell’amico quattrozampe. Questo grazie alla presenza di Ascophyllum nodosum, una speciale alga marina le cui molecole speciali sono in grado di distruggere i batteri responsabili della formazione della placca dentaria, principale causa dell’alitosi e che, a lungo andare, tende a trasformarsi in tartaro. ●
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MARKETING GESTIONALE
IL MARKETING GREEN NON È UNA TATTICA DA USARE PER FARSI BELLI: È UN PRINCIPIO CHE VA ABBRACCIATO E DEVE PERVADERE L’AZIENDA IN TUTTE LE SUE AZIONI. QUESTO IL PENSIERO DI JOHN GRANT, CONSULENTE DI MARKETING BRITANNICO, AUTORE DI “GREEN MARKETING, IL MANIFESTO”
IL CARRELLO DIVENTA GREEN 150 Paesi del mondo per permettere lo scambio di informazioni tra Industria e Distribuzione.
Le istanze ecologiche Fabrizio Vallari Giornalista e docente di Fondamenti di marketing e cultura d’impresa
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om’è cambiato il carrello della spesa degli italiani? Quali sono i temi più in voga del momento? Continua il boom del biologico? I prodotti del Made in Italy come stanno andando? Le risposte a queste e a molte altre domande le fornisce la nuova edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, la sesta da quando è nato questo progetto, nel gennaio 2017. L’Osservatorio rileva le informazioni, obbligatorie e facoltative, presenti sulle etichette di 106 mila prodotti digitalizzati da Immagino di GS1 Italy, il servizio web di digital brand content management a cui aderiscono oltre 1.750 aziende di produzione del largo consumo e 25 retailer. GS1 Italy, nuova denominazione di Indicod-Ecr, è l’associazione senza scopo di lucro che riunisce 35 mila imprese di beni di largo consumo. Con sede a Milano, è conosciuta per il codice a barre, usato in Italia ed in oltre
La sostenibilità è il tema caldo di questi ultimi mesi nel mondo del largo consumo. L’ondata di attenzione e di preoccupazione per l’impatto, ambientale ma anche sociale, dei moderni stili di consumo e il dibattito sulle soluzioni da adottare per migliorarli ha occupato il centro della scena politica ed economica, arrivando al cuore dell’opi-
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MARKETING GESTIONALE
Un punto di osservazione sui fenomeni di consumo Le indicazioni (come ingredienti, tabelle nutrizionali, loghi e certificazioni, claim e indicazioni di consumo) rilevate dall’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy vengono poi incrociate con le rilevazioni Nielsen sul venduto (Retail measurement service), sui consumi (Consumer panel) e sulla fruizione dei media (Panel TV Internet). “L’Osservatorio Immagino ha inaugurato un modo nuovo di guardare i fenomeni di consumo nel nostro Paese e di misurare quelli emergenti, fornendo alla business community un patrimonio informativo prezioso per inquadrare l’evoluzione del mass market e per soddisfare meglio i consumatori - ha sottolineato Marco Cuppini, Research and Communication Director di GS1 Italy. Inoltre, l’Osservatorio ha continuato ad evolvere per recepire le novità del mercato: anno dopo anno ha ampliato il paniere dei prodotti monitorati e il numero delle indicazioni rilevate, fornendo una panoramica sempre più ampia sull’evoluzione del largo consumo in Italia”.
nione pubblica. Inoltre ha generato le prime ripercussioni anche sull’approccio ai prodotti di uso quotidiano, sul fronte sia dell’offerta che della domanda. Secondo l’ultimo Nielsen Sustainable Shoppers Report, il 16% degli italiani si dichiara molto sicuro e il 45% abbastanza certo di cambiare le proprie abitudini di acquisto e di consumo per ridurre il proprio impatto ambientale. Ma solo il 20% è disposto a spendere di più per acquistare prodotti che offrano qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente. I consumatori si aspettano molto dalle imprese del largo consumo. Ben 74 su 100 ritengono che sia estremamente importante che le aziende adottino azioni a tutela dell’ambiente, garantendo un maggior rispetto degli ecosistemi, delle persone e degli animali.
La sostenibilità in etichetta La novità dell’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino è il Dossier dedicato alla sostenibilità, che analizza come i temi “green” vengono comunicati sui packaging e sulle etichette dei prodotti venduti nei supermercati e ipermercati. Selezionando i prodotti accompagnati da indicazioni riferite alla sostenibilità, l’Osservatorio ha creato un “paniere green” composto da 19.182 prodotti che, a giugno 2019, hanno sfiorato 7 miliardi di euro di sell-out nel canale iper+super (+3,4% rispetto ai 12 mesi precedenti). Già oggi il 18% dei prodotti a scaffale e il 19,4% del giro d’affari dei punti vendita della grande distribuzione (super+iper) rientra nel mondo “green”, perché presenta on pack almeno un claim che ne comunica e valorizza l’impegno sul fronte della sostenibilità. I principali aspetti della sostenibilità cui le aziende fanno riferimento sulle etichette dei prodotti riguardano l’attenzione nella gestione delle risorse (come l’utilizzo nel packaging di una minore quantità di plastica o di materiale riciclato), i metodi di coltivazione e di allevamento sostenibili, l’impegno nel garantire condizioni lavorative sostenibili, la salvaguardia delle foreste e, in ultimo, il rispetto dei protocolli per una pesca sostenibile e per il rispetto degli animali.
L’importanza dello smaltimento Buenosia Carol - Pexels
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La raccolta differenziata, finalizzata al recupero, al riciclo e al corretto smaltimento dei materiali usati per
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L’Osservatorio Immagino ha verificato quanto le informazioni sulla riciclabilità delle confezioni siano inserite nelle etichette dei prodotti e ne ha verificato la distribuzione nelle diverse categorie merceologiche. Ne è emerso che il 25,4% dei 106.419 prodotti confezionati del largo consumo rilevati riporta sulla confezione le istruzioni per il riciclo del pack, mentre il restante 74,6% non fornisce alcuna informazione in merito. Ciò non significa che 3 prodotti su 4 siano confezionati in imballaggi non riciclabili, ma solo che non viene specificato in etichetta come il consumatore debba gestirne lo smaltimento. L’esempio più lampante è quello dei prodotti venduti in confezioni di vetro: benché si tratti di un materiale completamente riciclabile, in molti casi sulle confezioni non viene ricordato di smaltirlo nelle apposite campane per la raccolta del vetro usato.
Oleg Magni - Pexels
Le informazioni sul riciclo del packaging
realizzare gli imballaggi, è ormai diventata una pratica consueta per i consumatori italiani. E, ovviamente, le comunicazioni che la riguardano si sono ritagliate un loro spazio anche sulle etichette dei prodotti. Lo scopo
è chiaro: segnalare l’impegno delle aziende nel ripensare in chiave ecocompatibile il packaging dei loro prodotti e aiutare i consumatori a conferirlo correttamente nella raccolta differenziata dopo l’uso.
La classifica dei prodotti “virtuosi” I prodotti che hanno il maggior grado di materiale recuperabile comunicato in etichetta vede trionfare l’acqua minerale, con il 100% delle referenze dichiarate riciclabili. Poco distanti, vicini al 99% delle referenze, ci sono i comparti destinati alla cura della casa (come detergenza bucato e stoviglie) e delle bevande (lisce e gassate). Tra i prodotti invece dove viene meno specificata la riciclabilità ci sono i piatti pronti (41,2% delle indicazioni sul pack), i prodotti da ricorrenza come dolci tipici (30,7%) e i condimenti freschi (25,3%).
Le aziende tendono a inserire sulle etichette delle indicazioni esplicite sul “fine vita” dell’imballaggio soprattutto quando i materiali possono essere effettivamente recuperati tramite la raccolta differenziata. Infatti, in oltre l’82% dei prodotti con questi claim in etichetta, la confezione è totalmente o largamente riciclabile. L’ortofrutta confezionata è l’area merceologica in cui viene maggiormente comunicata la riciclabilità del packaging, segnalata sul 43,7% dei prodotti. Quote elevate si registrano anche nei surgelati (41,5%) e nella drogheria alimentare (31,8%). Invece nell’area del PetCare e della cura alla persona la percentuale di prodotti che indicano la possibilità di riciclo del packaging ha ancora un buon margine di migliorabilità, essendo compresa tra l’11% e il 15% dei prodotti. A esplicitare sulle etichette la riciclabilità del pack sono soprattutto i prodotti a marchio del distributore, con il 42% di referenze che la indicano. Decisive anche le grandi marche (22,1% dei prodotti) e le aziende follower (22,5%). Le piccole aziende invece non comunicano ancora in maniera consistente la possibilità di riciclo, poiché quest’indicazione compare solo sul 14,4% dei loro prodotti. ● PetTrend • Aprile 2020
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CANI DI RAZZA
FORTE E ROBUSTO, MA ANCHE AGGRAZIATO E PROPORZIONATO, È UN CANE CAPACE DI ESSERE TANTO UN SUPPORTO AL LAVORO QUANTO UN COMPAGNO DI VITA FEDELE. IDEALE PER LE FAMIGLIE CON BAMBINI
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SIBERIAN HUSKY
Nicolas Patrini Psicologo, educatore cinofilo Foto di Tommaso Urciolo
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algrado il nome della razza possa far trarre conclusioni affrettate riguardo alle origini, è bene specificare da subito che il siberian husky, per come lo conosciamo ai giorni nostri, deriva soprattutto dal lavoro degli allevatori statunitensi. Non è infatti del tutto corretto attribuire alle popolazioni indigene della Siberia la paternità di
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questo cane, frutto di incroci avvenuti soprattutto agli inizi del Novecento. È anche vero che le tribù della Siberia orientale fornirono i primi esemplari da esportare, soggetti tradizionalmente impiegati nella caccia, nella pesca e come fonte di calore all’interno delle abitazioni. Si trattava di cani dal folto pelo, forti, possenti, in grado di resistere e lavorare anche nelle condizioni estreme del gelido inverno siberiano. Sulla neve ogni sorta di spostamento veniva effettuato grazie all’aiuto dei cani da slitta.
La storia recente Furono per primi i russi a scoprire l’utilità di questi cani e a dare il via alla loro diffusione. Inizialmente usati come cani militari, ben presto i siberian husky vennero impiegati sia come
cani da lavoro in miniera sia come affettuosi compagni di vita. Si trattava di cani morfologicamente anche molto diversi tra loro. La storia moderna del siberian husky vede la propria tappa più importante nel 1930, quando avvenne il riconoscimento ufficiale della razza da parte del kennel club statunitense. Ciò accadde soprattutto grazie al lavoro di Leonhard Seppala, un musher che contribuì alla nascita dello sleddog come disciplina e alla redazione dello standard di razza nel 1932. Pochi anni prima, Seppala fu protagonista di quella che viene ricordata come la “Corsa al Siero” del 1925: un viaggio estenuante per portare l’anti-difterico nella cittadina di Nome, in Alaska, e fermare il dilagare dell’epidemia. Giungendo ai giorni nostri, fu proprio grazie alle selezioni e
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L’importanza della socializzazione • •
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È importante curare da subito l’educazione del cucciolo. Il piccolo husky deve comprendere la propria posizione all’interno dei rapporti famigliari. Una buona educazione e socializzazione consente di avere al proprio fianco un amico capace di fidarsi degli umani in ogni occasione. Il forte temperamento della razza richiede nel leader umano un buon grado di autorevolezza.
all’amore per la razza di Seppala se il siberian husky venne definito morfologicamente e caratterialmente. Il suo lavoro spianò la strada a numerosi allevatori negli Usa, che si concentrarono sulle caratteristiche peculiari di questo cane primitivo, senza snaturarlo. Ancora oggi nei territori nordici vengono usati i cani da slitta, ma la notorietà del siberian husky è dovuta soprattutto alla sua presenza nelle città di tutto il mondo, dove ricopre egregiamente il proprio ruolo di amico a quattro zampe.
Il carattere Il siberian husky ha senza dubbio un carattere affascinante: è indipendente quanto affettuoso, intelligente e cognitivamente svelto quanto testardo, giocherellone e bonario ma diffidente nei confronti di chi non rientra nelle sue grazie. Oltre a quanto detto, tra le caratteristiche di questo cane c’è il vedere i membri della famiglia come componenti del proprio “branco”. Questo porta a una considerazione importante dal punto di vista dell’educazione del cucciolo, che da subito deve conoscere il proprio rango e capire come posizionarsi nella rete di rapporti all’interno delle mura domestiche. Un buon lavoro di educazione e socializzazione, in tal senso, consentirà al conduttore di avere al proprio fianco un amico leale, capace di fidarsi degli umani in ogni occasione. La fiducia non è però regalata, e la forte tempra dell’husky gli perPetTrend • Aprile 2020
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CANI DI RAZZA
metterà di mettere sempre in dubbio le richieste e valutarle al fine di evitare ciò che non ritiene necessario. L’obbedienza dipende quindi dal grado con cui il cane vede nel conduttore un leader giusto a cui affidarsi. Detto ciò, si tratta di una razza affettuosa e la grande sensibilità la rende adatta alle famiglie con bambini.
Consigli per il conduttore Il siberian husky può ben tollerare anche la vita in appartamento, seppur necessiti per il suo equilibrio psicofisico di lunghe passeggiate e momenti in cui sfogare l’enorme quantità di energia di cui dispone. Malgrado la mole e l’amore per il proprio spazio vitale, meglio non affidarsi a lui come cane da difesa o da guardia poiché si tratta di una razza dalla scarsa territorialità. Invece, è alto l’istinto predatorio, che porta l’husky all’esplorazione e alla ricerca di piccole prede da rincorrere. In tal senso è bene abituare da subito il cane al richiamo e porre grande attenzione nella fase educativa al tirare al guinzaglio: non bisogna dimenticare che si tratta di un cane selezionato per trainare le slitte. Infine, questa razza conserva una grande dignità ed è incline all’ululato, caratteristica che molti fanno derivare a progressivi incroci con i lupi selvatici, cosa mai avvenuta. ●
Lo standard di razza Aspetto generale: lo standard di razza definisce il siberian husky come un cane da lavoro di media taglia, svelto, leggero e aggraziato nei movimenti. Corpo: visto nel suo complesso, rende chiaro quanto questo cane sia adeguato al traino, è equilibrato, forte, veloce e resistente; dal punto di vista morfologico si tratta di un cane dotato di buona muscolatura e le cui proporzioni importanti vedono, di profilo, la lunghezza del corpo (dalla punta della spalla alla punta posteriore della groppa) essere leggermente maggiore dell’altezza del corpo al garrese. Testa: partendo dal muso, il cranio si presenta proporzionato rispetto al corpo e di dimensioni medie; è leggermente arrotondato sulla sommità e va diminuendo dal punto più alto fino agli occhi, lo stop (scalino naso frontale) è ben delineato e al termine della canna nasale c’è un tartufo di colore nero o fegato, a seconda della tinta del manto, i denti hanno chiusura a forbice. Occhi: sono a mandorla e di colore marrone o blu (l’eterocromia è consentita). Orecchie: sono di media dimensione e hanno forma triangolare. Collo e dorso: collo di media lunghezza e dorso dritto e forte, con linea superiore orizzontale al terreno. Coda: inserita al livello della linea dorsale e a forma “a volpe”, presenta una curva a falce quando il cane è attento a qualcosa, ma non si arrotola. Arti: in stazione, visti frontalmente, sono moderatamente distanziati tra loro, paralleli e dritti; l’ossatura è forte, ma non eccessivamente massiccia. Piedi: sono di media misura, compatti, con cuscinetti spessi e con molto pelo tra le dita. Movimento: la conformazione fisica del siberian husky porta questo cane a un’andatura regolare e senza evidente sforzo; si tratta di un cane veloce, leggero, armonioso e che mostra un ottimo allungo grazie alla spinta dei muscoli posteriori. Mantello: il pelo del siberian husky è folto, ma mai tanto lungo da mascherare il profilo del cane; il sottopelo è soffice e denso. Colore: dal nero al bianco totale sono tutti permessi. Taglia e peso: l’altezza al garrese va dai 53,5 ai 60 cm nei maschi, da 50,5 a 56 cm nelle femmine; il peso dei maschi varia in un range compreso tra i 20,5 e i 28 kg; le femmine sono più contenute e pesano tra i 15,5 e i 23 kg.
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PUBBLIREDAZIONALE
Zoodiaco - Via della Cooperazione, 16 - 45100 Rovigo Tel. area Nord 0425474645 - Fax 0425474647 Tel. area Centro-Sud 0744943287 - Fax 074494464 www.zoodiaco.com - zoodiaco@zoodiaco.com
PROLIFE STERILISED, LA LINEA SPECIFICA PER I SOGGETTI STERILIZZATI fresco disossato, entrambe le versioni con una sola fonte proteica di origine animale, per ridurre il rischio di reazioni avverse. Per i soggetti sensibili ai cereali sono stati formulati Sterilised Grain free Sensitive Sole fish & potato, ricco in sogliola fresca diliscata e patate, e Sterilised Sensitive Grain Free Quail & Potato, ricco in quaglia fresca disossata e patate, entrambi privi di cereali e glutine. Se il gatto è in sovrappeso la soluzione specifica è Sterilised Light, ricco in manzo e oca, entrambi freschi e disossati, con ridotto tenore di grassi ma elevata appetibilità. Per il gatto anziano e/o sterilizzato è stato invece creato Sterilised Mature Beef & Rice, ricco in manzo fresco disossato e riso, con cellulosa ArbocelR, per favorire il transito intestinale, che può risultare rallentato.
Ma anche per il cane sterilizzato! Una nuova vita per il nostro micio “Il mio gatto è cambiato, ha un altro carattere”. Molti proprietari, dopo la sterilizzazione, notano alcune variazioni nel comportamento del proprio gatto. La sterilizzazione è un momento particolare nella vita del gatto, l’alimentazione dovrà essere adeguata alla nuova condizione. Prolife propone una linea dedicata alle loro specifiche esigenze, dal mantenimento alla maturità, senza dimenticare i soggetti sensibili o in sovrappeso. Per contrastare il rischio di sovrappeso e/o obesità cui è esposto il gatto sterilizzato a causa della riduzione del metabolismo e dell’aumento del senso di fame, tutti gli alimenti della linea presentano un ridotto tenore di grassi. Il ridotto tenore di magnesio aiuta a limitare la formazione dei cristalli, fattore che può predisporre l’insorgenza di uno stato infiammatorio delle basse vie urinarie. L’inclusione di carni fresche disossate e pesce fresco diliscato donano naturalmente appetibilità e rendono gli alimenti facilmente digeribili. Sterilised Adult Beef & Rice include manzo fresco disossato ed è ideale per il mantenimento del gatto sterilizzato mentre Sterilised Sensitive è stato formulato per i soggetti sterilizzati che presentano sensibilità, disponibile in due versioni: con elevata percentuale di pesce bianco fresco diliscato o maiale 38
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Con la sterilizzazione anche l’equilibrio ormonale del cane cambia notevolmente e di conseguenza anche il suo metabolismo, la scelta di un corretto e specifico programma nutrizionale potrà aiutare a mantenere una condizione di benessere. Per il cane di piccola taglia sterilizzato sensibile viene proposto Sterilised Sensitive mini Pork & rice, ricco in maiale fresco disossato e riso, con ridotto contenuto di magnesio per limitare il rischio che insorgano patologie delle basse vie urinarie a causa dei cristalli. Se il cane è di taglia medio-grande la soluzione nutrizionale è Sterilised Sensitive medium-large Pork & Rice. Entrambi con una singola fonte proteica di origine animale. Da oggi puoi scoprire l’origine di tutti gli ingredienti inclusi in ciascun alimento della linea Prolife visitando il sito www.prolife-pet.it o tramite il QR code stampigliato sulla confezione. ●
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NUOVE STRATEGIE
Maria Luisa Quattrina Medico veterinario, pubblicista
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’influencer ha un pubblico di seguaci (follower) che si fidano di lui e che quindi prendono in seria considerazione i consigli e i suggerimenti proposti. I più noti influencer italiani sono Chiara Ferragni e Mariano Di Vaio, rispettivamente con 18.5 mln e 6 milioni di follower. Il ruolo di queste figure col tempo va sempre di più de-
IL WEB OFFRE TANTE POSSIBILITÀ PER CATTURARE L’ATTENZIONE DEI CONSUMATORI DA CONVERTIRE IN CLIENTI. UNO STRUMENTO POTENTE È SICURAMENTE RAPPRESENTATO DAGLI INFLUENCER, FIGURE POPOLARI E AUTOREVOLI PRESENTI ANCHE NEL SETTORE PET
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NUOVE STRATEGIE
“Qua la Zampa” di Irene Sofia Irene come sei diventata influencer nel mondo pet? Prima di tutto la vera influencer è Pinta, la mia inseparabile compagna in questa e altre avventure: senza di lei nulla sarebbe stato possibile. Il mio input è stato aiutare cani e proprietari a vivere al meglio insieme. Sono biologa e istruttrice cinofila e sono stata la prima a creare video sull’educazione del cane e tutorial per insegnare giochi ed esercizi, oggi Qua la Zampa è il canale YouTube sui cani più seguito in Italia. Parallelamente ho aperto il blog e i canali social, che hanno un seguito affezionato e vivace. Cosa è FattorePet? Questa collaborazione è nata dall’incontro con FattoreMamma, agenzia di digital e influencer marketing, da 10 anni leader nel settore famiglia. Insieme abbiamo creato FattorePet, l’unico specialista di influencer marketing nei settori Pet e Famiglia. La nostra peculiarità sta nel conoscere bene entrambi questi mondi: le diverse realtà che ruotano attorno agli animali da compagnia (pet owner, associazioni, veterinari, comportamentalisti, educatori e istruttori cinofili, volontari…) e il mondo degli influencer. Perché influencer non ci si improvvisa? Lavorare come influencer è meno semplice di quel che può sembrare: è fondamentale individuare i partner giusti, garantire la brand safety, misurare i risultati… Insomma, un lavoro da non improvvisare!
lineandosi, sia strutturalmente che giuridicamente, ecco perché essi possono essere una delle tante risorse valide per un’azienda che opera nel mondo del pet.
Tra il dire e il fare… Diventare o pensare di diventare influencer nel settore cani e/o gatti, o eventualmente anche in quello di altri animali, è cosa tutt’altro che facile e, analogamente, non è semplice per un’azienda selezionare per operazioni di marketing un influencer di certificabile serietà. Un buon influencer è un operatore di web marketing instancabile, un buon esperto in relazioni sociali e social (ha una miriade di contatti utili) ma soprattutto un buon analizzatore dei dati che attraggono verso i propri profili Facebook e Instagram, o il proprio blog. A tutti gli effetti il nostro influencer è - o collabora con - un esperto in SEO (Search Engine Optimization). Di cosa si tratta? L’acronimo SEO racchiude tutte le attività volte a migliorare la scansione, la catalogazione e l’indicizzazione di un’informazione o contenuto postato on line, da parte dei crawler dei motori di ricerca, ovvero da programmi che cercano automaticamente informazioni su Internet, di solito per indicizzare - cioè elencare - il contenuto di Internet. Gli influencer di successo investono tempo e denaro nella SEO per imparare a leggere correttamente i dati riguardanti la propria attività e quella della concorrenza.
Lo scambio è reciproco Gli influencer sono utili a tutti coloro che hanno un business commerciale. Dalle aziende che producono food a quelle che producono accessori ma anche servizi, alle catene fino alla GDO. Viceversa all’influencer, attivo nel settore degli animali da compagnia, servono rapporti con aziende che siano stabili nel breve e medio tempo, in grado di creare e supportare l’attività SEO del proprio lavoro sul web aumentandone in modo esponenziale la visibilità. In pratica, al di là dei rapporti commerciali in denaro, il valore più apprezzato è quasi sempre di mutua reciprocità nel far salire i propri numeri nel web. Nel mondo del pet, il bravo influencer non è altro che un’azienda iper specializzata in determinati con40
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Federico Santaiti: non un semplice “gattaro” Federico come sei conosciuto sul web? Grazie alla mia pagina Facebook che ha 250.000 followers, tutti mi conoscono come il “Gattaro del Web”, termine affatto riduttivo visto che la mia ormai famosa gatta nera, Blacky, mi ha fatto esplorare un mondo affascinante e creativo, quello degli “amici dei gatti”. Attualmente sono anche conosciuto per il mio libro Fatti i gatti tuoi, dove nei sette capitoli - tanti quanti le vite di felini di casa - approfondisco la conoscenza di questi magici animali e di come creare il perfetto scatto - l’autosgatto - o il video migliore con la giusta scelta degli ambienti, della luce o della location. Chi sono i tuoi gatti e i tuoi follower? I miei gatti sono Blacky e Thorin, mamma e figlio. Un giorno Blacky è entrata nella scarpiera della casa in montagna e ha partorito Thorin, da allora mamma e figlio vivono con me. Loro sono i protagonisti delle mie storie dal risvolto graffiante; il mio intento è analizzare in chiave ironica i comportamenti più buffi e stravaganti non solo dei gatti ma anche degli umani e umane che vivono con loro. Il mio lavoro da creativo è quello di realizzare contenuti più o meno divertenti che possano far sorridere, riflettere e, perché no, aiutare a sfatare stereotipi e falsi miti sui gatti. I miei follower sono di tutte le età, ma con un nutrito gruppo di over 35 (con una piccola percentuale di over 65, un vera rarità per una Webstar). che apprezzano molto la mia semplice gaiezza dimostrandomelo con post piacevoli. Come vedi l’essere anche influencer? Credo che il “pet Influencer” debba essere sempre molto corretto e onesto con se stesso e con il proprio pubblico, indipendentemente da quali o quante collaborazioni sposi deve ricordarsi che i propri consigli potrebbero essere condivisi e presi per veri da molte persone, ed è importante quindi non dispensare notizie o consigli sbagliati e che potrebbero danneggiare proprietari e gatti. Personalmente, quando sposo una collaborazione, lo faccio solo dopo essermi assicurato che quel determinato prodotto sia davvero ottimo e che possa in primis darlo io stesso ai miei gatti. Fondamentale infine il fatto che, naturalmente, in questo ruolo non ci si deve mai sostituire al Medico Veterinario.
tenuti che diventa partner di aziende che vogliono farsi conoscere e apprezzare dalle persone interessate a quei medesimi contenuti, persone che in questa dinamica diventano i follower.
Non basta la parola Da quanto detto si comprende perché un’azienda, nel valutare la proposta di un influencer, non deve basarsi nei report dei profili (Instagram, Facebook, blog) ma sui Key Performance Indicators (KPIs), cioè gli indicatori del valore di ”successo” del profilo. Si tratta di semplici programmi, anche gratuiti, facilmente reperibili di-
gitando sul motore di ricerca parole come strumenti gratuiti per l’analisi di Instagram (o altre simili). Con questi programmi si è in grado di evidenziare non solo la mole di dati che smuove l’influencer, ma anche se la sua crescita è dovuta a un “acquisto” di consensi mediante appositi strumenti di dubbia correttezza, o sia un incremento reale conseguente all’aumento di interesse progressivo da parte di veri follower.
Il contenuto pubblicitario va dichiarato Oltre alle regole di autodisciplina pubblicitaria e a quanto stabilito in even-
tuali contratti di esclusività, nel particolare ambito degli influencer vanno rispettate alcune regole disciplinate dal Digital Chat del 2016 in materia di trasparenza. Le inserzioni promozionali nei post dei social network vanno messe in chiara evidenza tramite hashtag, così che sia lampante la natura pubblicitaria. I contenuti di cui sopra vanno accompagnati da diciture complete o abbreviate (ma comprensibili) del tipo Advertising Pubblicità, Brand - Marchio, Sponsored by - Sponsorizzato da. Il destinatario deve essere informato che alla base dei contenuti visualizzati c’è un preciso intento commerciale. ● PetTrend • Aprile 2020
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RAZZE FELINE
NON RICHIEDE PARTICOLARI CURE E, GRAZIE AL CARATTERE AFFETTUOSO E GIOCOSO, È MOLTO INDICATO ANCHE PER LE FAMIGLIE CON BAMBINI PICCOLI Francesca Serena Medico veterinario Master II liv in Medicina Comportamentale Vice presidente Commissione Tecnica Centrale ANFI Presidente Assemblea Allevatori con Affisso ANFI
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ome tutti i felini “domestici”, l’angora turco discende dal Felis silvestris lybica, il gatto originario delle terre della mezzaluna fertile. In questi territori, per la prima volta, i gatti vennero a contatto più stretto con gli insediamenti umani, fino a raggiungere qualcosa di molto simile all’addomesticamento. Gatti provenienti dalle regioni montuose orientali della Anatolia antica e dintorni, allevati attraverso la consanguineità e la selezione naturale, dettero origine a soggetti con un pelo folto come il turco van e l’angora turco.
Dall’Anatolia allo Stivale Questo tipo di gatti furono importati in Gran Bretagna e in Francia dall’Asia minore, dall’Iran e dalla Russia già nel tardo XVI secolo, anche se ci sono indicazioni che potrebbero essere arrivati in Europa già nel XIV secolo al seguito dei crociati. In Italia l’angora arrivò nel XVII secolo insieme all’illustre archeologo Pietro della Valle, il quale ritornando dai suoi viaggi portò con sé degli stupendi esemplari che regalò ai vari patrizi romani. L’eleganza e il fascino dell’angora turco conquistarono velocemente le grandi famiglie dell’aristocrazia francese e, sembra addirittura anche la regina di Francia Maria Antonietta. Dopo essersi diffuso in tutta Europa, divenne il gatto preferito dalle dame delle grandi famiglie aristocratiche e anche della nuova borghesia.
Un tesoro nazionale turco Dall’ottocento in poi la storia di questi gatti, si confonde con quella del persiano e, purtroppo, nei primi anni del 1900, l’angora fu utilizzato in maniera indiscriminata in programmi di allevamento di gatti persiani, tanto da 42
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L’ANGORA
TURCO
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determinarne quasi la sparizione come razza. La fortuna volge a suo favore all’inizio del ’900, quando il governo turco iniziò, in collaborazione con gli zoo di Ankara, Izmir e Istanbul, un serio programma di protezione e allevamento della razza, giungendo a proclamare questo gatto, esclusivamente nella sua variante di colore bianco, tesoro nazionale. La riscoperta dell’angora turco come razza risale agli anni ’50. L’angora turco venne riconosciuto dalla Cat Fancy Association (CFA) nel 1973, ma solo nella variante bianca. Dal 1978 vennero riconosciuti anche gli altri colori e disegni del mantello.
L’aspetto generale Gatto di medie dimensioni con un corpo lungo, snello ed equilibrato, è l’immagine della grazia. “Long”, cioè allungato, è l’aggettivo che meglio caratterizza questa razza di gatti. L’angora ha un corpo lungo, gambe lunghe, coda lunga, mantello lungo, orecchie grandi e occhi grandi. È rinomato soprattutto per il suo splendido, lungo, mantello setoso che sembra luccicare quando si muove. Il mantello è privo di sottopelo e la lunghezza è dettata dalla stagione: si assottiglia nei mesi caldi e nei mesi freddi cresce più spesso e più lungo; gorgiera, criniera e pantaloni si infoltiscono e prendono corpo e la coda diventa più folta ed elegante. Questi tratti sono retaggio di strategie di sopravvivenza ai rigidi inverni e alle calde estati nel suo paese natale, la Turchia.
Lo standard Aspetto: l’angora ideale è un gatto equilibrato nelle forme e aggraziato. Testa: di media grandezza, in equilibrio con la lunghezza del corpo, a forma di cuneo. Orecchie: grandi, larghe alla base, appuntite, alte sulla testa ed erette. Occhi: grandi, a forma di mandorla, leggermente inclinati verso l’alto con espressione aperta e fiera; i colori includono il blu, che comprende le sfumature dal color del cielo allo zaffiro, verde, che può variare da uva spina a smeraldo; verde-oro, occhi impari (cioè un occhio blu e l’altro verde, oppure uno oro e l’altro verde o ambra. Collo: aggraziato e piuttosto lungo. Corpo: indicato di dimensioni medie, dove l’equilibrio generale, la grazia e la raffinatezza sono più importanti delle dimensioni. Gambe: posteriori più lunghe di quelle anteriori e terminano con piedi piccoli, rotondi e delicati. Coda: lunga e affusolata parte da un’ampia base fino ad arrivare a una estremità stretta.
Il mantello La lunghezza del pelo è media, senza sottopelo; più lungo quello della gorgiera. Al tatto si presenta serico e lucente, leggermente ondulato sul ventre. La struttura del pelo è sottile e ha la luminosità della seta. Nel primo anno di età la gorgiera non è ancora nel suo pieno sviluppo ma in seguito diventa ampia e abbondante, come i calzoncini, specie nel maschio. Il pelo estivo è notevolmente più corto di quello invernale che funge da protezione al freddo.
I colori ammessi Tradizionalmente, il bianco puro è stato il colore preferito nell’allevamento di questo gatto e per molto tempo le associazioni hanno accettato solo il bianco per le competizioni. Il PetTrend • Aprile 2020
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RAZZE FELINE
La salute Sebbene sia generalmente sana, la razza presenta incidenze variabili di problemi di salute riconducibili a una caratteristica genetica. È noto che i gatti bianchi solidi, con uno o due occhi blu, sono inclini alla sordità in una o entrambe le orecchie. Altri problemi che sono stati osservati nella razza sono l’atassia e la cardiomiopatia ipertrofica (HCM). L’atassia è una malattia neuromuscolare fatale che colpisce gattini molto giovani tra le due e le quattro settimane di età. Uno screening attento ha notevolmente ridotto l’incidenza della malattia. L’HCM dell’angora turco sembrerebbe, a differenza delle altre razze in cui è nota, il risultato di una diversa mutazione. L’incidenza di entrambe queste condizioni patologiche è ridotta da rigidi programmi di controllo dei riproduttori effettuati dagli allevatori.
ospitati comunemente in casa con cui va d’accordo sebbene tenda a mettere subito in chiaro chi è che comanda e a chi “appartiene” la casa. Ama la sua indipendenza a volte scegliendo di stare in braccio per non più di pochi minuti alla volta. Il suo stare vicino alle persone si esprime nel rimanere nella stessa stanza sempre attento e vigile su ciò che succede. Questa razza adora la vocalizzazione tanto che può condurre una conversazione animata per lungo tempo: una simpatica caratteristica che lo rende particolarmente accattivante durante queste lunghe disquisizioni.
La cura del pelo colore bianco è determinato da un gene dominante che in realtà definisce l’assenza di colore. Ma, gli angora sono naturalmente una razza in evoluzione e recentemente gli allevatori hanno sottolineato la varietà di colori con cui sono nati, che sono più di venti. Tutte le colorazioni sono ammesse. E con esse si includono anche tutte le varietà di bianco e le quantità di bianco in aree del corpo differenti; per esempio la fiamma bianca sul muso, il medaglione sul torace, il petto bianco, il ventre più bianco o più bianco sui piedi. Sono esclusi invece i disegni point, cioè le estremità scure e il corpo più chiaro come i siamesi e le colorazioni come il chocolate (cioccolato), lilac (malva), cinnamon (cannella) e fawn (camoscio).
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Il carattere L’angora è un gatto intelligente che lega bene con gli umani. Con la sua personalità affettuosa e giocosa, l’angora è la scelta migliore per le famiglie. Va d’accordo con tutti: bambini, anziani, visitatori e ospiti. È molto attaccato alla sua famiglia umana e non ama essere lasciato solo a lungo. Per sua indole desidera partecipare a tutte le attività della famiglia ed è estremamente persistente nel richiedere attenzione. Non è a disagio con gli altri animali
Il mantello setoso per l’assenza del sottopelo non forma nodi e non richiede particolare attenzione. Esso va pettinato con un pettine a denti fitti una o due volte alla settimana per eliminare i peli morti e mantenere la naturale lucentezza del vello. Durante i mesi invernali va spazzolato con maggiore frequenza (soprattutto i soggetti che possono stare all’esterno). La spazzolatura è anche importante per evitare che il gatto, leccandosi, ingerisca il pelo in eccesso. Per gli angora bianchi si richiede un’ulteriore accortezza, un bagno almeno ogni due mesi con shampoo specifico per gatti a manto bianco. ●
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DIGITAL MARKETING
SEO, SEA E LOCAL SEO SONO ACRONIMI FONDAMENTALI NEL LINGUAGGIO DI CHI VUOLE TROVARE IL PROPRIO SPAZIO SUL WEB. SCOPRIAMONE SIGNIFICATO E POTENZIALITÀ
COME FARCI TROVARE SUL WEB SILVIA BOSIO
Foto: Kalhh - Pixabay
E-commerce specialist e divulgatrice
Q
uante volte ci è capitato di sentirci dire: “se hai un ecommerce devi conoscere la SEO”, oppure “se hai un negozio fisico non puoi non occuparti di Local SEO”. E poi, per tutti, si è aggiunta la SEA, online e offine.
Bisogna essere in “prima pagina” SEO è l’acronimo dell’espressione inglese Search Engine Optimization, in italiano si può tradurre come “ottimizzazione per i motori di ricerca”. La SEO è l’insieme delle attività che vengono svolte su un sito web per permettere ai motori di ricerca (Google su tutti) di indicizzare i suoi contenuti e far apparire tra i risultati di ricerca il sito in questione o una delle sue pagine interne. La pagina di Google dove
vengono visualizzati i risultati di ricerca, la SERP, si compone di una prima parte di risultati “sponsorizzati”, solitamente i primi 3 o 4, per cui occorre pagare, e di una seconda parte di risultati “organici”. Questi ultimi sono frutto del lavoro di ottimizzazione sulla SEO del sito. Comparire in prima pagina sui motori di ricerca è fondamentale per portare traffico al proprio sito, poiché la ricerca dell’utente si ferma ai primi 3, 7 o al massimo ai primi 10 risultati, ovvero a quelli in prima pagina.
La velocità di caricamento del sito Ma quali sono i primi aspetti da considerare per essere premiati da Google? In realtà sono oltre 200 i fattori che vengono analizzati e che con-
corrono a comporre il punteggio che il famoso motore di ricerca assegna a ogni pagina web. Probabilmente i principali restano ancora la velocità del sito, l’ottimizzazione e i contenuti delle pagine. La velocità di caricamento del sito è un parametro tecnico che dipende da moltissimi fattori e che incide fortemente. Un sito lento avrà di certo più difficoltà a entrare nelle prime posizioni di Google in quanto la velocità del sito incide sull’esperienza di navigazione di ciascun utente. Bisogna ricordare che Google lavora per fornire ai suoi utenti (tutti noi che effettuiamo ricerche) la miglior esperienza possibile. Se l’utente rischia di abbandonare il sito perché la pagina impiega troppo tempo per caricarsi, Google la penalizzerà e la diminuzione PetTrend • Aprile 2020
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DIGITAL MARKETING
pertinenti e nel formato corretto, insomma tutto ciò che noi per primi come utenti consideriamo utile quando ci serviamo del motore. Curare i contenuti del sito, che si tratti di una pagina prodotto, di una pagina blog o della pagina del “chi siamo”, è un altro buon sistema apprezzato da Google e dagli altri motori di ricerca minori. Google valuta positivamente la pubblicazione continua di nuovi contenuti e l’aggiornamento costante influisce sull’indicizzazione allo stesso modo delle prestazioni tecniche.
SEO e SEA, organico e a pagamento
delle visite inciderà di conseguenza non solo sull’opportunità di guadagno ma peggiorerà il posizionamento su Google. Un primo intervento che si può fare per scongiurare questo pericolo è evitare di caricare immagini o video troppo pesanti e affidarsi a un buon servizio di hosting.
Ottimizzare le pagine e curare i contenuti L’ottimizzazione delle pagine consiste invece nell’applicare quanto più possibile le regole indicate da Google stesso, come per esempio inserire i concetti chiave del testo in grassetto, dividere in paragrafi, utilizzare elenchi puntati o numerati, caricare immagini
Dopo aver ottimizzato il proprio sito per raggiungere il miglior risultato organico (termine che equivale a gratuito) possibile con la SEO, si può provare ad aggiungere la SEA, ovvero la search engine advertising, conosciuta come posizionamento a pagamento. La SEA si differenzia dalla SEO in quanto vi è un pagamento diretto al motore di ricerca per comparire nei suoi risultati. La SEA su Google si effettua attraverso la piattaforma Google Ads che consente di creare campagne di link sponsorizzati. Questi risultati vengono contrassegnati con una dicitura specifica in modo da essere immediatamente individutati dagli utenti e, se presenti, sono visualizzati come primi risultati (massimo 4) e ultimi (massimo 3) della pagina. Il meccanismo di remunerazione alla base degli annunci sponsorizzati è il Pay Per Click, ovvero l’inserzionista paga una certa somma ogni volta che un utente clicca sul suo annuncio. La somma da pagare segue la logica dell’asta, chi offre di più sarà più in alto nei risultati rispetto a chi offre di meno. Solitamente le cifre vanno da pochi centesimi a qualche euro a seconda della competizione sulle parole chiave. SEO e SEA rientrano entrambe nell’attività di web marketing detta SEM, ovvero search engine marketing (marketing attraverso i motori di ricerca).
La Local SEO per le attività fisiche Se la SEO, come abbiamo visto, è l’insieme delle ottimizzazioni utili a migliorare il posizionamento sui motori di ricerca di un sito web, la Local SEO può essere definita come il suo omologo in chiave locale, ovvero per 48
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ricerca, allora l’algoritmo favorirà le aziende in centro. Se si chiedesse invece “toelettatura per cani aperta adesso”, potrebbe esserci un’attività da una parte della città come un’altra dalla parte opposta. In questo caso Google prenderebbe in considerazione l’orario. Se si chiedesse la migliore toelettatura per cani, potrebbero apparire altri risultati ancora.
Il meglio per chi ha un negozio fisico
COME MONITORARE IL PROPRIO POSIZIONAMENTO Una volta messe in campo tutte le attività per migliorare SEO, SEA e Local SEO, il passo successivo è controllare i risultati. Google Analytics è lo strumento più completo per il monitoraggio del posizionamento organico di un sito web; è messo a disposizione gratuitamente da Google stesso e si installa facilmente su qualsiasi tipo di sito. Permette di tracciare centinaia di parametri, tra cui i più utilizzati sono le visite al sito, le pagine viste da ciascun utente, il tempo di permanenza solo per citarne alcuni. Altro utilissimo strumento per migliorare le performance del proprio sito ma anche per controllare la concorrenza è SEOZoom (www.seozoom.it), tool completamente italiano che offre una versione gratuita già sufficientemente completa per chi vuole migliorare i propri risultati.
le attività fisiche. L’algoritmo di Google che determina l’ordine dei risultati locali si basa da sempre su tre fattori: rilevanza, prossimità e prominenza. La rilevanza per l’algoritmo di Google deve rispondere a domande come: “questo negozio fa, o vende, o ha ciò che l’utente sta cercando?” La pagina dei risultati di ricerca presenterà tutte le attività che potrebbero essere rilevanti. Per quanto riguarda la prossimità o vicinanza, la domanda che si pone è: “L’azienda o il negozio sono abbastanza vicini all’utente da essere con-
siderati una buona risposta alla ricerca fatta?” Una ricerca premiata dalla prossimità è quella che viene fatta aggiungendo alle chiavi di ricerca le parole “vicino a me”, come ad esempio “toelettatura per cani vicino a me” Quelli considerati prominenti sono i risultati geolocalizzati in base a dove viene effettuata la ricerca. Google li classifica molto probabilmente in base alla loro importanza. Se chiedessimo a Google qualcosa in un posto in particolare, per esempio “toelettatura per cani in centro”, indipendentemente da dove ci troviamo al momento della
Riassumendo, i fattori che caratterizzano la risposta per un’attività locale possono essere: la domanda, la posizione dell’utente, la rilevanza della domanda e la preminenza del business. Il punto di partenza per poter intraprendere una strategia di Local SEO è Google My Business, uno strumento che consente di creare una scheda dedicata alla propria attività “offline”. Il profilo Google My Business, che è gratuito, contiene tutte le informazioni rilevanti per un’azienda, come l’indirizzo, il numero di telefono, il sito web, la posizione su Google Maps e gli orari di apertura. Inoltre, è possibile caricare foto e immagini dell’attività suddivise per categoria: foto dell’esterno della sede, degli interni e del personale, nonché la descrizione dei settori in cui opera l’azienda. Queste informazioni diventano visibili anche sulla rete di ricerca di Google. ●
LESSICO DIGITALE • SERP (Search Engine Results Page): la pagina di Google dove vengono visualizzati i risultati di una determinata ricerca. • SEO (Search Engine Optimization): insieme delle attività svolte per far apparire un sito o una sua pagina tra i risultati di ricerca sul web. • SEA (Search Engine Advertising): impiego di strumenti a pagamento per ottenere un buon posizionamento nelle attività di ricerca (es. Google Ads). • Local SEO: insieme delle ottimizzazioni per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca delle attività fisiche.
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COMPORTAMENTO
Foto: Александр Смирнов - Pixabay
CON QUESTA DEFINIZIONE SI FA RIFERIMENTO AL COMPORTAMENTO DEL GATTO CHE DEPONE LE URINE CON IN UNQUESTA LUOGODEFINIZIONE INAPPROPRIATO, IN CASA MA FUORI DELLA CASSETTA IGIENICA. ECCO COSA È BENE SI FA RIFERIMENTO AL SAPERE COMPORTAMENTO DEL GATTO CHE DEPONE LE URINE IN UN LUOGO INAPPROPRIATO, IN CASA MA FUORI DELLA CASSETTA IGIENICA. ECCO COSA È BENE SAPERE
LA Franco Fassola Medico Veterinario Esperto in Comportamento Presidente SISCA Direttore SIACr Responsabile del Servizio di Medicina Comportamentale Istituto Veterinario di Novara
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a marcatura urinaria nel gatto rientra nel ”gruppo” dei comportamenti legati alla deposizione di urine in luogo inappropriato (minzione inappropriata, minzione emozionale, marcatura urinaria), ossia in casa e fuori della cassetta igienica. Il gatto, maschio o femmina (la marcatura urinaria è più frequente nei maschi), inizia a marcare alla maturità sessuale, ovvero verso i sei mesi di età. È importante ricordare che la maturità sessuale, cioè la pubertà, quando si ha il primo
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MARCATURA URINARIA picco degli ormoni, non corrisponde alla maturità sociale, ossia il periodo in cui il gatto ha raggiunto le competenze sociali dell’adulto che si ha tra i 2,5 e i 4 anni, a secondo delle razze. Definito il periodo in cui compare la marcatura urinaria, cerchiamo di comprendere i motivi che inducono il gatto a marcare.
Da cosa dipende l’istinto di marcare Il piccolo felino definisce l’ambiente in cui vive attraverso la deposi-
zione di “marcature”, ossia il rilascio di feromoni; il gatto adotta questo comportamento strusciando il muso contro i mobili, gli spigoli dei muri, gli oggetti che portiamo a casa (per esempio le borse della spesa o uno scatolone) oppure “facendosi le unghie” lasciando, oltre a un segno visibile, anche dei feromoni che i gatti percepiscono col Flehmen, o con le marcature urinarie. Le marcature urinarie sono lasciate in luoghi sul confine del territorio: sugli stipiti delle porte di ac-
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Cosa sono i feromoni?
Foto: Ituzaingo - Pixabay
I feromoni sono segnali chimici emessi nell’ambiente, portatori di messaggi differenti da quelli che vengono percepiti attraverso l’olfatto e il gusto. Nel gatto sono stati identificati i feromoni di identificazione che vengono secreti da ghiandole poste a livello del muso (il gatto li depone quando struscia il muso contro gli oggetti o le persone), i feromoni legati all’emissione di marcature urinarie e di graffiature e i feromoni di allarme secreti da ghiandole poste a livello dei cuscinetti plantari (si trovano nelle impronte lasciate dal gatto sul tavolo da visita del veterinario).
cesso, o delle finestre, su oggetti in vista come i vasi delle piante, sui mobili e gli elettrodomestici, vicino alle ciotole del cibo. Deponendo questi feromoni il piccolo felino si sente a suo agio, riconosce l’ambiente come suo e si tranquillizza. Questi segnali che il
gatto lascia (con il muso, con le unghie o con l’urina) servono non solo al gatto stesso, ma sono anche un segnale importante che viene riconosciuto da altri gatti che, per esempio, entrano in un nuovo ambiente e forniscono informazioni su chi li ha emessi.
Quando si verifica il problema Il gatto estraneo, quando arriva in un territorio nuovo, riconosce i segni lasciati dal piccolo felino già presente e a sua volta rilascia feromoni che modificano l’ambiente e destabilizzano il
La deposizione di urine in luogo inappropriato •
Minzione inappropriata. Si verifica quando si ha la deposizione di urina, in grande quantità, in punti diversi della casa solitamente su tappeti, divani, poltrone, ecc. Il gatto si comporta come nella cassetta con la sabbietta, si avvicina alla superficie orizzontale, scava si acquatta e depone le urine, poi cerca di coprirla. La superficie prescelta è orizzontale, morbida e deformabile per consentire tutta la sequenza normale del comportamento di eliminazione.
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Minzione emozionale. È caratterizzata da piccole o medie quantità di urine deposte dove capita, in seguito a una forte emozione del soggetto (paura, ecc.), su una coperta del letto come su un sacchetto di plastica, il gatto non annusa prima di urinare e non cerca di coprire le urine, o anche le feci.
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Marcatura urinaria. È caratterizzata da uno spot di urina lasciato su un substrato verticale in luoghi, di solito definiti; viene effettuata con una serie di atteggiamenti tipici che identificano il comportamento del soggetto che la esegue. Il gatto sembra annusare il posto dove deporrà la marcatura, e adotta un comportamento che va sotto il nome di Flehmen rimanendo in piedi con le zampe dritte e ben estese, muovendo in modo alternato i piedi (come un balletto sul posto), la coda è dritta e vibra. Il nostro “amato” felino non scodinzola, è come se la coda fosse percorsa da una leggera scarica elettrica che la mette in movimento partendo dalla base per arrivare alla punta. Gli occhi sono socchiusi, il gatto è come in trance, concentrato sul suo atto, emette il getto di urina, si rilassa e, a verifica dell’avvenuta marcatura, annusa (Flehmen) la superficie colpita.
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Foto: Daga - Roszkowska - Pixabay
COMPORTAMENTO
soggetto di casa; in certi casi è sufficiente la sola presenza, fuori dell’abitazione, di uno o più gatti estranei. Anche le modificazioni all’interno dell’appartamento che i proprietari effettuano pulendo o cambiando gli oggetti, i mobili, ritinteggiando le pareti, cancellando le marcature del gatto, lo destabilizzano e lo portano a ri-marcare (soprattutto marcature urinarie) l’ambiente con maggior insistenza per riconoscerlo. Inoltre, l’arrivo di persone estranee che soggiornano per lungo tempo nella casa, o di un neonato, o di un altro animale, possono provocare lo stesso comportamento. Anche una patologia alle vie urinarie, difficile da individuare, nelle fasi iniziali può essere responsabile di marcatura urinaria. La presenza di gatti, maschi o femmine, in calore è un’altra con-causa in soggetti interi, ma anche in soggetti sterilizzati da adulti dopo la maturità sessuale.
Il Medico Veterinario esperto in comportamento Il primo suggerimento è di non perdere tempo. Consigliamo al cliente di fissare immediatamente un appuntamento con il proprio Medico Veterinario per sottoporre il gatto a una visita clinica per escludere una patologia organica. Se non si rileva nulla di organico, il passo successivo è di rivolgersi a un Medico Veterinario esperto in comportamento per una visita comportamentale. Il terapeuta, fatta la diagnosi, suggerirà un approccio terapeutico che potrà essere etologico, feromonale e farmacologico, chirurgico (la sterilizzazione): la combinazione di questi approcci garantisce un elevato successo. La sterilizzazione chirurgica del maschio o della femmina è un intervento che, fatto in età prepubere, ha un margine di successo molto elevato; consigliamo di intervenire entro gli otto, quindici giorni dalla comparsa delle prime marcature urinarie del maschio e prima del calore nella femmina, perché in quest’ultima la marcatura urinaria può aumentare quando è in estro. Un intervento tardivo riduce la frequenza della marcatura e l’odore delle urine, ma non le impedisce. La terapia feromonale diminuisce la marcatura urinaria, consigliamo di utilizzare i prodotti in commercio che sono in forma di diffusore e durano un mese.
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La terapia etologica Vediamo per punti come si deve svolgere la terapia etologica. 1) Il gatto non va punito quando si scopre la marcatura o se lo si coglie durante l’atto. 2) È bene interagire e giocare con il gatto. 3) Imparare a leggere il comportamento del gatto; il Medico Veterinario Esperto in Comportamento può essere di grande aiuto. 4) Se si vede che il gatto si prepara a marcare, richiamarlo e impegnarlo in un’attività piacevole. 5) Pulire il luogo marcato con acqua e bicarbonato. 6) Quanto alle cassette, in generale la re-
gola è di una in più rispetto al numero di gatti (tre gatti, quattro cassette); utilizzare cassette aperte, o chiuse prive di porticine, e riempirle con uno strato di sabbietta di cinque centimetri; la lettiera deve essere del tipo agglomerante, non polverosa, meglio se non profumata e non irritante per i polpastrelli. 7) Mettere diverse ciotole per il cibo e l’acqua in giro per casa, sia in basso che in alto sfruttando lo spazio nelle tre dimensioni. 8) Dislocare i tiragraffi in più punti, in particolare vicino ai posti di riposo, e creare dei luoghi riparati dove il gatto possa nascondersi. ●
Cosa è il flehmen? Il Flehmen è un atteggiamento che il gatto assume per percepire i feromoni e consiste nel sollevare il labbro superiore, con la bocca semiaperta che consente l’apertura dell’opercolo cartillagineo che chiude il meato incisivo. Aprendosi il lume, il corpo vascolare erettile dell’organo vomero nasale collassa con accesso delle molecole alla mucosa olfattiva. Si generano così impulsi elettrici dai recettori olfattivi che arrivano al sistema limbico.
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STUDI SCIENTIFICI
UNO STUDIO RIVELA CHE UNA PARTICOLARE RETE NEURALE CONSENTE DI MISURARE IL TRASCORRERE DEL TEMPO QUANDO IL CERVELLO È SOLLECITATO DA UNO STATO DI ATTESA
ANIMALI MISURANO
GLI
Foto: annca Pixabay
IL TEMPO
S MARCO MORESCO
e un proprietario tardasse a dare da mangiare al suo animale da compagnia, il cane o il gatto non avrebbero soltanto più appetito del solito ma, probabilmente, saprebbero anche stimare a quanto ammonta il ritardo rispetto all’orario abituale del pasto. Lo studio che segue lo dimostra con estrema chiarezza anche se parliamo di topi. La scoperta può essere facilmente traslata sui nostri animali d’affezione indicando la necessità di rispettare i tempi e le routine per non
creare inutili stress ai pet.
L’orologio cerebrale Non si tratta di un’ipotesi bizzarra, pare proprio che gli animali abbiano una cognizione precisa del trascorrere del tempo. A questo risultato sono arrivati i ricercatori della Northwestern University di Chicago esaminando il comportamento di alcuni topi da laboratorio che hanno permesso di scoprire l’esistenza di una particolare rete neuronale, una sorta di “orologio PetTrend • Aprile 2020
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Foto: Tibor Janosi Mozes - Pixabay
STUDI SCIENTIFICI
I NEURONI CHE CONTANO I SECONDI Il team di Dombeck non si è tuttavia limitato a osservare il comportamento dei topi durante l'esperimento. Ha voluto anche osservare le reazioni cerebrali durante l'esperimento per mezzo di uno strumento che ha consentito di osservare le varie aree dell'encefalo dei topi con immagini ad alta risoluzione. I ricercatori hanno così osservato che nel cervello dei topi, quando corrono lungo la pista e arrivano alla “porta invisibile”, entrano in attività i neuroni che attivano la codifica spaziale. Quando invece l'animale si ferma davanti alla porta, quei neuroni si disattivano e si attiva una nuova rete neuronale di cui prima si ignorava l'esistenza. Questo sistema di neuroni si è quindi attivato quando iL topo si è fermato e ha misurato per quanto tempo l'animale è stato fermo. Ora che i ricercatori hanno scoperto questa rete neuronale che misura il passare del tempo, è possibile forse arrivare anche a capire come le malattie neurodegenerative possono influenzare questo insieme di cellule. I pazienti umani affetti da Alzheimer infatti dimenticano in particolare quando le cose sono avvenute e questo forse avviene proprio perché stanno perdendo alcune delle funzioni della corteccia entorinale, una delle prime regioni del cervello a essere colpite da questa malattia. È ancora presto per dirlo, ma si può pensare che questa scoperta potrebbe portare alla messa a punto di nuovi test di diagnosi precoce per l'Alzheimer.
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cerebrale” che si attiva quando un animale si trova in uno stato di attesa. La ricerca, pubblicata online nell’ottobre del 2018 sulla rivista Nature Neuroscience, è frutto del lavoro di un team guidato da Daniel Dombeck, professore associato di neurobiologia al Weinberg College of Arts and Sciences del Northwestern.
Episodi: nel tempo e nello spazio Durante lo svolgimento dello studio il team di Dombeck si è concentrato sulla corteccia entorinale mediale, un’area situata nel lobo temporale del cervello che svolge un ruolo importante nel campo della memoria e degli spostamenti del soggetto nello spazio. Quando si forma una memoria riguardo un determinato spazio, le cellule nella corteccia entorinale mediale agiscono infatti come un sistema di navigazione che fornisce all’ippocampo i dati sulla posizione dell’animale e gli indizi utili a determinare la direzione di spostamento. Poiché questa parte del cervello traduce le infor-
Foto: Alexas - Pixabay
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Le fasi sperimentali Per testare la veridicità della propria ipotesi, il team di ricercatori americani ha realizzato un esperimento che ha chiamato il “fermaporta virtuale”. Un topo deve camminare lungo un percorso che ha una pavimentazione reale posta però all’interno di un ambiente creato con la realtà virtuale. Il topo impara a muoversi attraverso un corridoio verso una porta che si trova a circa metà del percorso. Qui, dopo sei secondi precisi, la porta si apre permettendo all’animale di continuare fino a un punto in cui riceve una ricompensa. Dopo aver fatto svolgere al topo diverse sessioni di allenamento in questo modo, i ricercatori sono intervenuti sulla realtà virtuale rendendo la porta invisi-
bile. Nella situazione così creata, il topo sapeva ancora individuare il punto dove si trovava la porta, grazie a una diversa consistenza del pavimento che aveva imparato a riconoscere. Giunto davanti alla “porta invisibile”, il topo ha quindi atteso per sei secondi (come aveva sempre fatto nelle sessioni con la porta) e poi ha proseguito con decisione nella consueta direzione per arrivare al punto in cui raccogliere la sua ricompensa.
La misurazione del tempo Il fatto importante è che il topo non poteva sapere se la “porta invisibile" fosse aperta o chiusa, e ha quindi agito nell’unico modo in cui poteva risolvere l’enigma: ricorrere alla misurazione del tempo necessario per l’apertura della porta, tempo che il suo cervello evidentemente è in grado di calcolare. Ma perché la realtà virtuale? Grazie a questa tecnologia Dombeck e il suo team hanno potuto escludere dall’esperimento fattori potenzialmente disturbanti, come il suono della porta che si apre. Operando esclusivamente nel reale, i ricercatori non sarebbero riusciti inoltre a rendere la porta completamente invisibile e
l’animale avrebbe comunque potuto individuare in qualche modo l’apertura attraverso gli stimoli sensoriali. ●
Fonti James G. Heys, Daniel A. Dombeck. Evidence for a subcircuit in medial entorhinal cortex representing elapsed time during immobility. Nature Neuroscience, 2018; DOI: 10.1038/ s41593-018-0252-8 https://www.nature.com/articles/s41593018-0252-8 https://www.researchgate.net/publication/328430580_Evidence_for_a_su bcircuit_in_medial_entorhinal_cortex_representing_elapsed_time_during_immobility https://www.sciencedaily.com/releases/ 2018/10/181023130518.htm
Foto: Sibya - Pixabay
mazioni sullo spazio in ricordi episodici, il team di Dombeck ha ipotizzato che la corteccia entorinale mediale sia anche in grado di misurare il tempo relativo agli spostamenti nello spazio. Questa ipotesi nasce da precise considerazioni riguardo il funzionamento della memoria episodica, un tipo di memoria che comprende tutto ciò che avviene nella vita di un animale. Se è vero infatti che ogni episodio memorizzato presenta peculiarità rispetto agli altri ricordi, esistono due fattori fondamentali sempre presenti in tutti i ricordi episodici: lo spazio e il tempo. Ogni episodio accade sempre in un determinato spazio e si svolge sempre in un determinato arco di tempo.
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a lettiera vegetale è una scelta eco-sostenibile che riduce significativamente i rifiuti che produciamo ogni giorno. In Italia si stima la presenza di circa 7,3 milioni di gatti, ognuno dei quali utilizza la lettiera per i propri bisogni, consumando circa 220 kg di lettiera all’anno. L’utilizzo di una lettiera eco-compatibile è un piccolo gesto per impegnarsi ogni giorno a rispettare l’ambiente e costruire un mondo più sano e pulito. Per questo Cat&Rina offre una gamma sempre più ampia di lettiere vegetali: prodotti compostabili e biodegradabili che non inquinano l’ambiente né rilasciano polveri nocive per la salute nostra e dei nostri animali. Una lettiera biodegradabile riduce i problemi di smaltimento ed i relativi costi. BeNatural, la lettiera al tofu, è la nuova arrivata tra le lettiere vegetali: è leggera e facile da smaltire, trattiene perfettamente gli odori ed è disponibile nella versione classica o al profumo di pesca. Grazie ad un agglomerante naturale “fa la palla”: assorbe istantaneamente l’urina del gatto formando solidi grumi compostabili, semplici da rimuovere, che non si sbriciolano e possono essere gettati nell’umido o nel WC, senza sporcare né perdere tempo. La formazione di una palla piccola e compatta riduce lo
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spreco, garantendo anche un risparmio per l’utilizzatore: un sacchetto da 5,5 litri durerà fino a 30 giorni. La famiglia delle lettiere vegetali Cat&Rina include la lettiera in puro mais WeVegetal, prodotta in Italia, e la lettiera Catigienica in pura cellulosa, prodotta in Europa, facile da trasportare perché più leggera rispetto alle sabbie tradizionali, ad altissima assorbenza e anti-odore. Ideale anche per roditori, conigli e piccoli animali, si può trovare in confezioni da 8 o da 12 litri. Le 3 lettiere vegetali condividono lo stesso cuore verde: 100% naturale e biodegradabile, rispettano l’ambiente e gli esseri viventi. La nuova campagna marketing studiata per promuovere le lettiere vegetali Cat&Rina è nata proprio pensando a come si ripercuoteranno le scelte che facciamo oggi sul mondo di domani. Per questo nella nuova pagina pubblicitaria è rappresentata una bambina che disegna il suo mondo ideale e lo vede riflesso al di là della finestra. Rinaldo Franco Spa promuove l’utilizzo delle lettiere vegetali Cat&Rina anche con delle giornate promozionali all’interno dei più importanti punti vendita in tutta Italia. Per avere maggiori informazioni è possibile consultare il sito: www.recordit.com ●
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PROFESSIONI
IL FOTOGRAFO TOMMASO URCIOLO SVELA QUALCHE SEGRETO PER IMMORTALARE I CANI, CONSIGLI UTILISSIMI ANCHE PER FOTOGRAFARE ALTRI ANIMALI. UN HOBBY CHE PUÒ DIVENTARE UN LAVORO
COME NASCE LO SCATTO
Foto: Sarah Richter - Pixabay
PERFETTO
P Lorena Bassis Giornalista
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er avere un ricordo indelebile nel tempo del proprio amico pet, per esaltare la bellezza della razza o per abbellire la location ci vogliono foto speciali. Ritratti che sappiano davvero immortalare l’espressività del pet che solo un professionista può essere capace di realizzare. “Fotografare un animale per professione richiede una grande passione e tanta curiosità. Solo chi possiede queste caratteristiche può spingersi a sperimentare nuovi set-
taggi del corpo macchina, nuove location e far sì che la propria creatività non si atrofizzi. Una foto banale non suscita alcun che e non è quello che a noi interessa”, avverte Tommaso Urciolo, fotografo professionista da anni legato al mondo della cinofilia espositiva.
Mestiere e creatività “La fotografia è un’arte che va coltivata e l’occhio va allenato. Solo
Foto: Karen Arnold – Pixabay
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quando testa, occhio e cuore saranno allineati, si riusciranno a vedere dei risultati soddisfacenti”, commenta ancora Urciolo. Indipendentemente dal genere fotografico in cui ci si vuole specializzare, leggere dei buoni testi e frequentare i migliori corsi aiuta ad approfondire le tecniche del mezzo fotografico ma non basta. È una professione che richiede doti come pazienza, resistenza fisica e una buona dose di capacità relazionali. “Bisogna essere sempre disponibili con i propri clienti e, nel limite del possibile, accontentarli. Serve tatto nell’approcciarsi con personalità, come giudici e organizzatori che hanno raggiunto
i massimi livelli nel proprio ambito, senza interferire nel normale svolgimento della manifestazione in corso”, prosegue Urciolo,”Soprattutto per chi è alle prime armi è fondamentale la sinergia che si viene a innescare con l’allevatore e l’handler (colui/colei che conduce il cane nelle esposizioni). Queste due figure professionali sono in grado di donare informazioni che permetteranno di rendere unico il nostro scatto andando a catturare l’essenza della razza da fotografare”.
Chi parte bene è a metà dell’opera Quale sia la fotocamera ideale per un determinato uso è sicuramente una questione importante da affrontare. “Se si vuol approcciare la fotografia cinofila ed essere in grado di catturare l’immagine, una buona attrezzatura fa la differenza”, spiega il fotografo. “Iniziare con un kit base, come quelli proposti dalle case madri, può portare alla lunga a una vera e propria frustrazione poiché il risultato non sarà mai quello sperato. Più si va avanti più si affina l’occhio e il millesimo di secondo fa la differenza.
UNA GIORNATA CON TOMMASO URCIOLO “La mia giornata si svolge all’interno di padiglioni fieristici e parte davvero molto presto”, racconta Tommaso Urciolo, “Almeno un paio d’ore prima che inizi la mostra - di solito tra le 9 e le 10 - occorre essere sul posto così da realizzare una mappa mentale della location per sapere dove trovare una determinata razza e informarsi quando farà il suo ingresso nel ring. Terminati i giudizi e le relative foto tecniche - cane in stazione e in movimento - si passa alla sessione fotografica, per chi ne fa richiesta, di scatti posati, dove si può dar sfogo alla propria vena creativa, spaziando tra scatti tecnici e artistici. Il passo successivo, ma non meno faticoso, è quello di scaricare tutto il materiale fotografico acquisito durante la giornata, selezionare e preparare le anteprime da inviare ai propri clienti. Un’operazione che richiede molto tempo. A fine giornata è inevitabile sentirsi davvero stanchi anche per la fatica di portare con sé un’attrezzatura del peso di circa quattrodomestic chilogrammi con la quale doversi continuamente alzare e abbassare. Insomma come una sessione di allenamento in palestra!”.
Il mio consiglio è perciò quello di investire qualcosa in più per acquistare un prodotto di fascia media piuttosto che ritrovarsi con un’attrezzatura che dovrà essere cambiata dopo poco tempo”. In buona sostanza quindi, oltre al corpo macchina di fascia medio-alta, occorrono due buoni zoom grandangolare e teleobiettivo - e un’ottica fissa a scelta tra 50mm, 85mm, 100mm per eventuali primi piani (tutti e tre gli obiettivi dovranno permettere l’apertura del diaframma quanto più ampia possibile).
Esaltare i pregi e nascondere i difetti La fotografia è probabilmente la forma artistica più democratica che ha determinato nel corso degli anni un aumento della produzione con risultati più o meno validi. Il massimo però lo si raggiunge enfatizzando la tecnicità cinognostica del cane che si va a fotografare, all’interno di un contesto naturalistico o urbano che sia. L’errore da evitare, invece, è quello di accentuare un difetto più o meno grave del cane attraverso un’inquadratura non consona oppure di mostrare un’imperfezione inesistente. Per una bella foto in movimento Tommaso Urciolo consiglia di cogliere il momento in cui il cane è libero di correre all’aria aperta per prenderlo in totale libertà. Affinché l’immagine venga “congelata” alla perfezione, si dovrà però settare la fotocamera in modo tale che l’otturatore lavori quanto più velocemente possibile, a non meno di 1/250sec. Con valori più alti, il soggetto andrà a creare un tipico effetto scia che può disturbare la lettura dell’immagine, a meno che non sia un effetto voluto per andare sottolineare una maggior dinamicità. Per riuscire a cogliere una bella espressione, tipica della razza, è necessario richiamare l’attenzione dell’animale avvalendosi di qualche espediente come fischi, versi, treats, suoni gutturali in modo che indirizzi il suo sguardo verso l’obbiettivo. “Occhio però quando si stanno realizzando scatti a un cane che è sotto giudizio all’interno di un ring. In tal caso è severamente vietato richiamarlo in quanto tale pratica, denominata double-hanling, può comportare l’espulsione poiché interferisce sulla valutazione morfo-funzionale del soggetto in esame”, avverte l’esperto. ● PetTrend • Aprile 2020
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PERCHÉ MULTIPROTEICO Negli ultimi anni si è fatto credere che alimentare gli animali con un’unica fonte proteica animale fosse più salutare e migliore anche nel caso di soggetti sani
N
iente di più sbagliato, in quanto un apporto diversificato di proteine animali riesce a soddisfare pienamente i fabbisogni di amminoacidi essenziali nei soggetti sani e non, come provato da tempo da tutte le conoscenze scientifiche. L’organismo non riesce a sintetizzare gli amminoacidi essenziali (lisina, metionina, valina, leucina, isoleucina, triptofano, arginina, treonina etc.) e quindi, per evitare carenze, deve assumerli obbligatoriamente attraverso gli alimenti. È proprio per questo motivo che nella nuova linea PARS IL MULTIPROTEICO, proponiamo tre prodotti secchi per tutti gli animali da compagnia con ben 5 fonti proteiche diversificate: POLLO, MANZO, AGNELLO, SUINO, PESCE. In conclusione possiamo affermare che, per animali normali e in buono stato di salute, l’apporto di diversi tipi di carni si profila come la soluzione ottimale, sia per assicurare un apporto di aminoacidi essenziali in grado di coprire i fabbisogni che per la presenza di altri importanti nutrienti, quali gli acidi grassi essenziali, gli oligoelementi e le vitamine, anch’essi variabili a seconda della specie di provenienza. La carne bovina, ad esempio, è più ricca di lisina e di metionina di quella di pollo o di suino, ma è povera di acidi grassi essenziali, di cui invece queste ultime sono più dotate; come noto questi acidi grassi svolgono, assieme a metionina e cistina, un’azione importantissima sulla cute e sul pelo.
PARS “IL MULTIPROTEICO” è formulato SENZA CEREALI La fonte necessaria di carboidrati che ha la funzione di legare i componenti durante il processo di estrusione è apportata dal pisello, ad alto contenuto di fibre solubili e molte vitamine e minerali essenziali, in particolare potassio, fosforo, tiamina e vitamina E. Il pisello contiene anche luteina e zeaxantina, due potenti antiossidanti naturali. La gamma si presenta in tre formati: • SMALL SIZE da 500 grammi • MEDIUM SIZE da 2 kg • MAXI SIZE da 8 kg ●
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EDUCAZIONE CINOFILA
STORIE DI CANI IPOVEDENTI O ACUSICI CHE VIVONO BENE GRAZIE AL LAVORO APPASSIONATO DI DUE EDUCATRICI CINOFILE ESPERTE ED EMPATICHE
Foto: Prima - Denise Santesso
L’HANDICAP NON È UN OSTACOLO
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i sono amori che nascono e portano ad altri amori. Amori che partono da una professione e poi ti cambiano la vita spostando il centro del tuo lavoro ma anche dei tuoi valori. Ed è quello che è capitato a Denise Santesso e Roberta Colombo, amiche ed entrambe educatrici cinofile specializzate nella gestione di cani con disabilità sensoriali.
Due storie vere
Sara Cavarero Traduttrice e dog writer
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Entrambe sono partite con un primo amore. Per Roberta è stato Giacomino, un incrocio di pastore australiano (sordo e ipovedente); poi Belle (sorda), Olaf (sordo e ipovedente) e oggi Avalon (parzialmente sorda e con un deficit visivo). Una cagnolina (considerate le dimensioni è un eufemismo) con cui Roberta sta mettendo in campo fin da subito tutte le sue competenze per aiutarla a sviluppare al massimo le proprie potenzialità. Per Denise, il primo amore è Teo (cieco e parzialmente sordo da un orecchio)
Foto: Avalon - Roberta Colombo
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È un fatto di comunicazione Sicuramente avere a che fare con questo tipo di cani porta necessariamente a prestare molta attenzione alla comunicazione, che diventa sottile, intima e che permette in seguito di portare queste competenze anche nel lavoro con i cani normodotati. Di certo, in alcuni casi, come in quello di Prima, le problematiche sono piuttosto rilevanti, ma Denise da anni porta avanti un progetto in acqua (H2ODog Emozioni Acquatiche) grazie al quale non ottiene soltanto dei benefici a livello fisico ma anche e soprattutto a livello emozionale, perché il binomio caneumano si rafforza, in acqua, permettendo alla relazione di crescere. E questo lo sta vivendo sulla propria pelle
anche Roberta che, con Avalon, lavora sia in acqua sia fuori dall’acqua per poter dare alla sua Avalon (e non solo a lei) delle competenze ad ampio raggio.
giocano e imparano rafforzando quelli che diventano necessariamente dei canali privilegiati (il tatto e la voce nel caso di Teo, il tocco in alcuni punti sensibili nel caso di Prima, i gesti e il tocco nel caso di Blue). Ciò che, in conclusione, conta più di ogni cosa è stimolare la loro autostima, creare una fiducia reciproca, superare gli ostacoli emotivi, cosa che spesso è più facile da fare proprio grazie alla mediazione acquatica.
Nulla è precluso Si tratta di cani a cui è possibile insegnare di tutto, ma ciò che più conta è dargli gli strumenti necessari per poter affrontare qualsiasi tipo di difficoltà. E così Teo, Avalon, Blue, Prima e altri prima di loro entrano in acqua tra le braccia delle loro umane, di cui si fidano e imparano a fidarsi. E
Come intervenire sull’autostima
Foto: Blue - Denise Santesso
di cui dice “mi ha cambiato davvero la vita: lui è la mia anima, un mio prolungamento, mi guida ogni giorno verso me stessa”; Teo che oggi vive insieme a Blue (American Bulldog sorda dalla nascita) e a Prima (mix pastore rimasta sorda, cieca e con difficoltà motorie a causa di un trauma cranico).
Una delle tecniche per poter aumentare l’autostima è proprio l’utilizzo del canale acquatico dove, lavorando sul ragionamento e sul rapporto del binomio, l’autostima del cane aumenta, così come la sua fiducia. Il cane percepisce l’emozione positiva del proprietario nel momento in cui fanno insieme qualcosa in un elemento che per lui non è quello naturale. Si tratta di qualcosa di sottile e intimo che contribuisce al superamento dei limiti, in qualsiasi cane, figuriamoci quindi nei cani “specialmente abili”. ● PetTrend • Aprile 2020
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PUBBLIREDAZIONALE
CANI OBESI? A RISCHIO LA LORO SALUTE ARTICOLARE Cani in sovrappeso o francamente obesi mettono a dura prova le loro articolazioni a causa del carico eccessivo e del distorto metabolismo correlato all’obesità. Per questo è importante adottare strategie di recupero e mantenimento del peso ideale, in abbinamento a misure specifiche di protezione e rinforzo delle articolazioni
A cura di CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) Innovet Italia Srl, Saccolongo (PD) cedis@innovet.it
I pericoli di sovrappeso e obesità Dati alla mano, la percentuale di cani e gatti considerati in sovrappeso o francamente obesi arriva nei Paesi industrializzati fino al 58%. Una vera e propria piaga sanitaria, che influenza negativamente lo stato di salute, la qualità e l’aspettativa di vita dei nostri amici animali. Tra gli organi maggiormente colpiti dall’eccesso di peso figurano le articolazioni. Tant’è che i cani in sovrappeso hanno un rischio più che raddoppiato di andare incontro a problemi articolari, e più del 50% dei cani che ne soffrono risultano “fuori peso”, anche solo per pochi chili. Cosa ancora più grave, 2 proprietari su 3 non si rendono conto che è proprio l’eccesso di peso a provocare il disagio articolare al loro amico a quattro zampe. Non si tratta di semplici accumuli di grasso. Il sovrappeso, e a maggior ragione l’obesità, rappresentano per le articolazioni un continuo surplus di lavoro meccanico. Ma sono soprattutto stati metabolici distorti, capaci di modificare i normali ritmi di crescita scheletrica del cane, ridurre le riserve energetiche e muscolari, accelerare la degenerazione delle cartilagini ed innescare una reazione infiammatoria cronica che predispongono allo sviluppo di problemi ortopedici causa di una dolorosa e invalidante artrosi (osteoartrite). Ecco dunque aperta la strada ad un’intensa e precoce usura delle articolazioni, che ipoteca il movimento del cane, costringendolo ad una sedentarietà che ancora di più aggrava l’incremento di peso e compromette il benessere articolare e la qualità della sua vita.
Programmi di rinforzo e protezione per articolazioni ad alto rischio di usura Il sovrappeso e l’obesità sono considerati fattori di rischio “modificabili”. Si può cioè contrastare l’influenza negativa che hanno sulla salute modificando lo stile di vita del cane o mettendo in atto strategie preventive di rinforzo articolare. Una valutazione nutrizionale e un controllo regolare 66
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del peso sia durante la crescita che nella vita adulta sono praticamente obbligatorie. Così come lo è l’adozione di regimi alimentari che tengano conto delle esigenze specifiche del cane in funzione dell’età e del suo stile di vita. Per cani in sovrappeso o francamente obesi, magari impegnati in lunghi ed articolati percorsi di dimagrimento, valgono anche strategie nutrizionali specificatamente dedicate alla protezione e alla tutela delle articolazioni sotto sforzo. Oggi abbiamo a disposizione sostanze che, oltre a nutrire e proteggere la cartilagine, aumentano la stabilità delle articolazioni sovraccaricate, migliorando la riserva energetica e la performance dei sistemi di contenimento (muscoli). Tra queste spicca una particolare associazione di nucleotidi e SOD (superossido dismutasi), frutto delle più avanzate ricerche scientifiche nel settore dell’ortopedia veterinaria preventiva e della medicina sportiva del cane. I nucleotidi sono composti ad effetto ergogenico: migliorano cioè la potenza e la resistenza muscolare e, così facendo, sostengono il maggior impegno dell’apparato muscolare e la necessità di maggior stabilità delle articolazioni costantemente sollecitate dal sovraccarico meccanico. La SOD è la principale difesa antiossidante dei tessuti. La sua supplementazione è fondamentale per contrastare il disequilibrio ossidativo che accompagna l’obesità e sopperire alle aumentate richieste antiossidanti dei tessuti articolari esposti ad intensa usura articolare. A tutto vantaggio della performance fisica ed energetica delle articolazioni che devono letteralmente sopportare il loro “peso”. ●
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COSTUME E SOCIETÀ
Beverly Buckley - Pixabay
GIUNTA DALL’ASIA CENTRALE COME DONO PER NOBILI E REGNANTI, QUESTA SPECIE ERA GIÀ CONOSCIUTA IN EUROPA MOLTO PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AUSTRALIA
IL CACATUA: UNA PASSIONE ANTICA
D Bill Buster Web observer
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all’aspetto buffo, molto legati ai proprietari e nel contempo chiassosi, giocosi e pieni di ingegno tanto da essere spesso protagonisti di numerosi video virali sul web. I cacatua sono senza dubbio tra gli psittacidi più incredibili, come Pet Trend ha descritto in un articolo a loro dedicato uscito nel numero di marzo 2018 (pagina 69). Forse il loro irresistibile spirito giocoso o il loro aspetto inusuale, caratterizzato da una lunga cresta erettile sulla testa, potrebbero essere alla base anche di un interesse che affonda le proprie radici nei secoli
passati. Talora studiando vecchi libri, trattati o persino quadri emergono degli aspetti che stonano con il contesto storico e il cacatua è uno dei protagonisti di queste anomalie. Questi uccelli sono diffusi con più di venti specie, tutte provenienti da un areale di distribuzione che si estende dalle isole della Sonda all’Australia…continente ufficialmente scoperto da James Cook nel 1770.
Dall’arte alle miniature nei libri Cosa ci fa allora un cacatua nel quadro di Mantegna “Madonna della Vittoria” del 1496, conservato oggi al
Madonna di Mantegna- Wikipedia
Foto: John by Flickr
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Museo del Louvre di Parigi? Guardando sopra il capo della Vergine è inconfondibile l’uccello con cresta appollaiato sulla finestra (vedi il particolare del dipinto nell’immagine sopra). Le sorprese non finiscono qui… anzi. Un team di ricercatori finlandesi e australiani ha pubblicato sulla rivista Parergon il risultato di un’incredibile scoperta a seguito dello studio dell’opera scritta di proprio pugno da Federico II di Svevia “De arte venandi cum avibus”. Il trattato, del quale restano due copie una delle quali presso la Biblioteca Vaticana e completamente visionabile online, è dedicato alla caccia ma tra le pagine ecco riemergere il chiassoso pappagallo. Infatti, ben quattro disegni rappresentano senza alcun dubbio un esemplare che può essere ricondotto a una delle tre sottospecie del cacatua dal ciuffo giallo Cacatua sulphurea, diffuse in Indonesia tra Komodo, Timor e le isole circostanti o a un Cacatua galerita, molto simile e diffuso anche in Australia. A uno sguardo più attento la forma della cresta e il colore marrone degli occhi consentono persino di ipotizzare che potesse trattarsi di una femmina. C’è però un particolare non da poco: il manuale è del XIII secolo, quindi antecedente di 200 anni rispetto all’opera di Mantegna e risale a 500 anni prima della scoperta ufficiale dell’Australia.
Amicizie importanti In realtà possiamo escludere che un cacatua possa aver preso una macchina del tempo ma una lettura più profonda della società regnante del-
l’epoca ci fornisce la risoluzione al curioso enigma. Federico II fin dal 1217 era in stretto contatto con il sultano egiziano al-Malik Muhammad al-Kamil e il loro rapporto si trasformò in un’amicizia ricca di reciproci scambi di regali tra i quali antichi manoscritti e animali esotici. Questi ultimi erano tra i doni più comuni che venivano scambiati tra i regnanti. Di certo la Sicilia dell’epoca era già un importante snodo nel commercio internazionale ma dobbiamo distaccarci da una visione eurocentrica e analizzare le grandi rotte commerciali mondiali dell’epoca. Lo stesso autore dell’opera dice che l’uccello donato dal sultano proveniva “dall’India” e infatti erano proprio le rotte asiatiche il vero crocevia del commercio mondiale. A partire dal
700 d.C. numerosi traffici commerciali si svilupparono tra mercanti cinesi, persiani e arabi, creando una rete commerciale che comprendeva tutta l’Asia e che crebbe nei secoli successivi. Nel 1200 i territori commerciali del Medio Oriente ospitavano tanto i mercanti asiatici quanto quelli europei e si venne a creare un sempre più intenso scambio di merci. Lungo queste vie, oltre a spezie, tessuti e metalli preziosi, viaggiavano pet esotici destinati ai regnanti. Via terra attraverso Cina, India e Persia o via mare dalle isole della Sonda attraverso i porti indiani, arabi ed egiziani, gli scambi si intensificarono consentendo a merci e animali provenienti da territori ancora ignoti, di giungere ai regnanti europei. ●
Uno status symbol per i regnanti Il cacatua era dunque il perfetto pet esotico che poteva essere donato poiché è resistente, longevo e dunque adattabile anche a lunghi viaggi della durata di alcuni anni e suddivisi in tappe. In un passaggio dell’opera si legge anche che “con la lingua carnosa e spessa può riprodurre la voce delle persone”. Nonostante non siano disponibili ulteriori informazioni sulla vita del cacatua nella corte palermitana di Federico II, di certo lo stretto legame che sviluppa con i proprietari, l’inusuale aspetto e un carattere giocoso lo resero di certo un beniamino della casata. I cacatua erano da tempo ambiti regali, infatti già nel VII secolo d.C. gli emissari del regno di Champa, nell’odierno Vietnam, fecero dono alla dinastia cinese regnante Tang, di alcuni cacatua delle Molucche, Cacatua moluccensis (Gmelin 1788) dalla tipica cresta rosa e di altri cacatua di colore bianco provenienti “dalle isole più lontane dell’Indonesia”.
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ERPETOLOGIA
CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI PER ALLEVARE NEL MODO PIÙ CORRETTO LA TARTARUGA TERRESTRE EUROPEA DALLE DIMENSIONI MAGGIORI Serena Sola Medico veterinario GPCert ExAP Responsabile Società Italiana Animali Esotici Regione Veneto Foto di G. Paolo TartaWEb
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iffusa in natura in un’area mediterranea che va dall’Albania Sud Occidentale alla Grecia e ad alcune isole dell’Egeo, Testudo marginata si trova anche in Sardegna e in qualche località della Toscana dove esistono delle popolazioni introdotte nell’antichità. Le prime importazioni in Italia sono antecedenti all’Impero Romano e sono attribuite a Fenici, Greci, Etruschi (carapaci di Testudo marginata sono stati trovati in tombe etrusche a testimonianza della millenaria presenza di questo rettile
TESTUDO MARGINATA
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nella nostra penisola). L’importazione massiva, che ne ha poi permesso la diffusione, si è verificata nei secoli XVII, XVIII e XIX per fini alimentari. L’habitat naturale è rappresentato dalla macchia mediterranea e dalle zone collinose boschive a ridosso dei campi coltivati.
La morfologia Testudo marginata è la più grande tartaruga terrestre d’Europa raggiungendo la media di circa 30 centimetri, ma non sono rari esemplari che rag-
giungono e superano i 40 cm. T. marginata è caratterizzata da una forte svasatura del margine posteriore della corazza, in corrispondenza di sette-nove scuti marginali posteriori. Questo carattere è più marcato nei vecchi maschi e comincia a manifestarsi dopo i cinque anni di vita o dopo il raggiungimento di una determinata dimensione corporea. Lo scuto sopracaudale non è diviso (caratteristica tipica della Testudo hermanni).
Classificazione Classe: Ordine: Sottordine: Famiglia: Genere: Specie:
Reptilia Testudines Cryptodira Testudinidae Testudo Testudo marginata
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ERPETOLOGIA
Il dimorfismo sessuale
pioggia. Il fondo del rifugio può essere sia di fieno sia di foglie secche.
Il mantenimento in cattività
Il letargo
Originaria dell’area mediterranea, Testudo marginata si adatta con una certa facilità a vivere in ampi recinti all’aperto dove ci sia una prolungata esposizione al sole per tutta la giornata, un tappeto erboso e terra, arbusti e ripari idonei. Non deve essere allevata in terrario, che va riservato solamente a soggetti piccoli o che non possono affrontare il letargo. La presenza di una recinzione è indispensabile sia per prevenire la fuga, sia per impedire aggressioni da parte di cani o schiacciamenti da automobili. La recinzione deve essere interrata per almeno 10 cm e deve essere liscia, perché spesso questi rettili si arrampicano, nonostante la mole, e alta almeno 40 cm. La superficie ideale è di almeno 10 m2 per tartaruga.
Nell’habitat naturale T. marginata va in letargo da novembre ad aprile; nell’Italia del Nord il letargo generalmente è anticipato di un mese. Nelle aree più a Sud, quando la temperatura aumenta molto, queste tartarughe subiscono un periodo di estivazione. Lo stimolo per la preparazione al letargo è indotto dalla diminuzione della temperatura diurna e delle ore di luce, che determina la sospensione dell’alimentazione: in questo modo il rettile svuota l’apparato digerente. Solo animali in condizioni fisiche ottimali, con sufficienti riserve di grasso accumulate durante la stagione calda, devono essere lasciati ibernare. Gli animali che non rispondono a questi requisiti, che sono malati, debilitati o sottopeso, non devono essere lasciati andare in letargo ma vanno mantenuti al caldo per tutto l’inverno, in un terrario ben allestito, affinché possano essere alimentati e/o curati.
La convivenza È molto importante separare i maschi dalle femmine, altrimenti il corteggiamento e il continuo accoppiamento dei maschi finiranno per creare gravi lesioni sulla corazza e sulla zona pericloacale nella femmina. Si deve tenere presente che il rapporto ideale è di un maschio per 5-6 femmine. Più maschi insieme entrano in competizione per il territorio e possono ferirsi anche mortalmente. Per riparare le tartarughe nelle serate più fresche, in primavera e in autunno, si deve predisporre una casetta di legno, ben isolata; il pavimento deve essere leggermente rialzato per evitare l’acqua in caso di 72
Le dimensioni medie dei maschi sono di 25-30 cm, quelle delle femmine di 24-28 cm. Le femmine pesano più dei maschi di pari lunghezza, perché hanno una maggiore circonferenza. Il dimorfismo sessuale è comunque evidente per le seguenti caratteristiche: • Il maschio adulto è leggermente più grande e presenta un restringimento a metà della corazza. • I maschi possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base. Non è presente un astuccio corneo. La coda della femmina è invece piccola e corta, in alcuni casi appare tronca. • La distanza dell’apertura cloacale dalla base della coda è maggiore nel maschio. • I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone che tende ad accentuarsi con l’età; le ultime quattro squame del piastrone fanno corpo unico e sono mobili e articolate al resto del piastrone sia nei maschi sia nelle femmine. Tutti i caratteri sessuali si rendono tanto più evidenti quanto più l’esemplare in oggetto si avvicina alla maturità sessuale (in cattività, 7-8 anni sia per i maschi sia per le femmine, in natura oltre i 10).
Il carapace è nero o bruno scuro; le areole centrali e laterali sono solitamente gialle, ed è presente una banda gialla sugli scuti laterali. Il piastrone è giallo, e su ogni scuto è presente una caratteristica macchia nera a forma di triangolo con la base rivolta verso la testa della tartaruga e l’apice verso la coda. La testa è molto scura; le zampe sono scure, o marrone-giallastro. Sulla parte posteriore delle cosce può essere presente un piccolo tubercolo, come pure sulla punta della coda. I giovani hanno una colorazione molto più chiara, abbastanza variabile; il carapace è marrone chiaro con un disegno più scuro sui margini anteriore e laterale degli scuti centrali e laterali. Sono comunque facilmente distinguibili fin dalla nascita per il tipico disegno a triangoli scuri degli scuti del piastrone.
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L’alimentazione Le tartarughe mediterranee sono specie strettamente erbivore. La dieta in cattività deve rispecchiare il più possibile quella naturale: ricca di fibra, minerali, microelementi e vitamine, povera di grassi. L’alimentazione ideale è composta dalle piante che crescono spontaneamente in prati e giardini: erba, trifoglio, tarassaco, piantaggine, fiori. Una dieta naturale a base di erba non prevede integrazioni. La verdura è qualitativamente inferiore e va evitata o som-
ministrata sporadicamente. Si possono offrire per esempio cavoli (di vari tipi), ravizzone, lattuga, prezzemolo, foglie di carota, cardo, peperoni dolci rossi e verdi, zucchini. In questo caso la dieta va integrata con calcio e altri alimenti complementari specifici da inserire a scaffale nel pet shop. La frutta va evitata perché in quantità eccessiva causa gravi disordini intestinali. Le specie erbivore alimentate con una quantità eccessiva di proteine (sia animali sia vegetali) vanno incontro a una crescita deforme della corazza, che appare “bozzellata” anziché liscia ed è troppo tenera a causa dell’insufficiente calcificazione. Si riscontrano anche gravi problemi a carico del fegato e dei reni. L’insalata brasiliana va evitata perché è particolarmente scarsa dal punto di vista nutritivo. Non deve mai mancare un basso recipiente d’acqua, sempre fresca e pulita, cui la tartaruga possa facilmente accedere per immergersi a bere. Se la tartaruga è tenuta in terrario, la sua alimentazione deve essere integrata con pellets appositamente formulati.
La legislazione Testudo marginata è in appendice II CITES e in allegato A del Regolamento CE 2724/2000. Significa che è una specie protetta e non può essere detenuta o venduta, salvo che non si tratti di un soggetto nato in cattività. Anche in tal caso, per essere venduto, deve essere reso riconoscibile mediante vari mezzi (per esempio l’inserimento del microchip). Inoltre, rientrando nella fauna protetta, se si trova casualmente una di queste tartarughe non si può tenere. ●
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ACQUARIOLOGIA
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l corpo longilineo, i grandi occhi e le caratteristiche etologiche uniche, fanno di questi piccoli pesci, ancora poco diffusi in ambito ornamentale, gli ospiti ideali destinati alle vasche marine tropicali di esperti acquariofili.
La vasta famiglia degli Opistognathidae comprende ben quattro generi: Opistognathus, Stalix, Anoptoplacus e Lonchopisthus per un totale di 85 specie a oggi classificate. A queste se ne aggiungono ulteriori 25 in corso di valutazione tassonomica e altre che sono costantemente scoperte durante le continue campagne di ricerca. Questi pesci popolano quasi tutti gli oceani tropicali a eccezione dell’Atlantico orientale e conducono una vita bentonica, ossia legata al fondale marino, a profondità variabili tra uno e 50 metri. Nonostante l’ampio numero di specie in natura, negli stock list sono poche le specie di facile reperimento. Opistognathus aurifrons (Jordan e Thompson, 1905) (Fig. 1) originaria del Golfo del Messico è senza dubbio la specie più diffusa grazie anche alla particolare livrea le cui tonalità cromatiche degradano dal blu al celeste chiaro fino a terminare con un giallo intenso a carico della testa. Lunga 10-12 cm, vive in coppia o in piccoli gruppi sui fondali sabbiosi. Ben più rari e di rado disponibili sul mercato sono O. randalli (Smith-Vaniz, 2009) (Fig. 2) e O. rufilineatus (Smith-Vaniz e Allen, 2007).
Sono dei grandi lavoratori Gli appartenenti alla famiglia Opistognathidae sono animali diurni specializzati nella vita bentonica, ossia legata al fondale. Per questo motivo in natura è possibile osservarli ai piedi delle barriere coralline dove queste incontrano i fondali sabbiosi oppure nelle lagune e sui fondali misti. Il termine comune di “pesce minatore” deriva proprio dalla capacità unica di questi pesci di scavare nel substrato sabbioso/ciottoloso. Qui costruiscono delle tane a forma di tunnel che in natura possono raggiungere i 30 centimetri di profondità. Ogni individuo possiede un proprio rifugio frutto di un costante e minuzioso lavoro da veri ingegneri subacquei. Il punto di scavo viene spesso scelto in maniera tale che il pesce possa avere una visione finale a 360°. Così come un at-
Foto di Andreas März - da flickr - CC BY 2.0
Una famiglia in continua espansione
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I PESCI DEL GENERE OPISTOGNATHUS SI DISTINGUONO PER L’ATTITUDINE A SCAVARE NEL SUBSTRATO SABBIOSO/CIOTTOLOSO AI PIEDI DELLE BARRIERE CORALLINE, NELLE LAGUNE E NEI FONDALI MISTI
INSTANCABILI
MINATORI SUBACQUEI tento progettista, il pesce minatore scava prima nella sabbia fine asportandola con la bocca e sputandola fuori dalla tana per poi consolidare subito dopo l’entrata e le pareti con del materiale più grossolano come i pezzetti di roccia, le conchiglie e i gusci vuoti di piccoli molluschi e crostacei. Un’attività costante che impegna gli esemplari durante tutta la giornata a causa delle continue riparazioni necessarie. La tana è infatti l’unica difesa
Alessio Arbuatti Medico veterinario, accreditato FNOVI in “Medicina dei pesci e gestione degli acquari”, Professore di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo
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Foto di Rickard Zerpe - da flickr - CC BY-SA 2.0
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di questi organismi dai potenziali predatori ed è dunque raro vederli nuotare in acqua libera. In acquario, a seguito dell’accensione delle luci lunari o dello spegnimento completo dell’illuminazione, questi pesci si rintanano nel proprio cunicolo ostruendone quasi completamente l’entrata fino alla mattina successiva (Fig. 3).
Come allestire la vasca corretta
Un’anatomia specializzata Il corpo si presenta longilineo, lungo tra i 10 e i 19 centimetri coperto da piccole scaglie cicloidi che risultano assenti intorno alla testa. Questa, in relazione alla conformazione generale, si presenta massiccia, dotata di un’ampia bocca con una prominente mascella. La pinna dorsale mostra una conformazione allungata con una prima porzione iniziale dotata di raggi e quella seguente adiposa, più mobile; la pinna caudale può apparire lanceolata o arrotondata. Gli occhi sono grandi e sporgenti. Un corpo con queste caratteristiche indirizza verso specie adattatesi a vivere in spazi stretti… ma questa volta non sono quelli tra le rocce della barriera corallina.
Le caratteristiche etologiche evidenziano come questi pesci possano essere ospitati solo in vasche caratterizzate dalla presenza di un substrato in sabbia a differente granulometria. Per questo motivo la mancanza di substrato negli acquari gestiti con il sistema berlinese (Fig. 4) (senza substrato affollato di rocce vive - con uno schiumatoio) non rende questi acquari idonei all’allevamento dei pesci minatori. I sistemi DSB (Deep Sand Bed) (Fig. 5) che, al contrario, sfruttano la capacità filtrante di uno spesso strato
Foto di A. Arbuatti
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Foto di Rickard Zerpe - da flickr - CC BY-SA 2.0
ACQUARIOLOGIA
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sabbioso, sono di certo da preferire anche se l’attività incessante di scavo non è sempre ben vista dall’acquariofilo. Per questo motivo è fondamentale il ruolo del negoziante nel consigliare un’accurata progettazione preliminare della vasca in modo particolare quando l’obiettivo finale è l’allevamento di più esemplari. In questo caso, oltre a uno spessore di sabbia di almeno 13-15 cm, è fondamentale considerare anche una distanza tra le tane di circa 30 centimetri. Un’attenzione che non deve però mancare anche quando si sceglie di ospitare questi in una vasca reef di comunità nella quel sono presenti altri ospiti. In tal caso bisogna evitare la convivenza con pesci predatori o anche solo con quelli molto attivi come i pesci farfalla, i pesci angelo e i pesci chirurgo. La compatibilità con gli invertebrati è da valutare caso per caso, ma di certo va evitata l’introduzione di stelle marine carnivore come quelle appartenenti al genere Ophiarachna. La territorialità interspecifica è evidente anche nei confronti di altri piccoli pesci come i gobidi.
Gli alimenti su misura L’apparato buccale, caratterizzato da piccoli denti, simili a canini aguzzi,
Foto di Eric Kilby - da flickr - CC BY-SA 2.0
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rivela la natura predatoria di questi pesci. In acquario è dunque d’obbligo l’utilizzo di un’ampia varietà di alimenti congelati commerciali per pesci. Zooplankton porzionato, krill, Artemia salina, copepodi o i mix di molluschi opportunamente sminuzzati, devono essere la base di un’alimentazione varia arricchita da periodiche integrazioni alimentari a base di alghe. Alla scelta del giusto alimento va affiancata anche la corretta somministrazione in acquario, poiché questi pesci non si allontanano mai troppo dal proprio tunnel. Spesso fanno capolino solo quel tanto che basta (Fig. 6) per ghermire i piccoli invertebrati; ecco un ulteriore motivo per il quale è importante la scelta dei giusti compagni di vasca evitando anche le specie troppo voraci. In alcuni casi, in particolare, durante il primo periodo che segue l’introduzione degli esemplari in vasca, si possono utilizzare piccole pipette in plastica con le quali spruzzare con attenzione l’alimento nei pressi del cunicolo del pesce. Anche la circolazione dell’acqua deve essere ben regolata evitando un flusso diretto delle pompe di ricircolo contro il fondale, una condizione che renderebbe più difficile l’alimentazione.
Sono padri premurosi La riproduzione può avvenire anche in acquario seguendo rituali differenti in relazione alla specie ospitata. Nelle fasi programmate d’alba o di tramonto, in genere in corrispondenza della luna nuova, iniziano i rituali di
Foto di Tracy Candish da flickr- Public Domain Mark 1.0
Foto di A. Arbuatti
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corteggiamento che portano il maschio a risalire più volte la colonna d’acqua mantenendo le pinne spiegate per attrarre la femmina. Al termine di questa parata che può durare alcune ore, la femmina lo segue nella tana costruita dove avviene il rilascio delle uova e l’immediata fecondazione. Subito dopo inizia la fase riproduttiva più delicata poiché il padre risucchia tutte le uova rilasciate che restano coese tra loro a formare una piccola massarella nella bocca paterna (Fig. 7). Qui restano per sette-nove giorni, un periodo durante il quale restano protette e aerate. Fino alla schiusa il pesce è così impossibilitato a nutrirsi andando incontro a una progressiva perdita di peso. Questa strategia riproduttiva mette in evidenza ancora di più quanto sia importante una corretta alimentazione in vasca specie in previsione dell’accoppiamento. Al momento della schiusa dalle 300-500 uova fuoriescono individui autonomi che iniziano subito a condurre una vita in acqua libera senza alcuna ulteriore cura parentale da parte dei genitori. Gli avannotti andranno poi subito prelevati e allevati in una vasca apposita fino al raggiungimento dell’età adulta. ●
Attenzione ai salti fuori dalla vasca Pur vivendo sul fondale della vasca, questi pesci sono soliti fare veloci incursioni in superficie. Non di rado durante questi momenti possono compiere piccoli salti talora seguiti da pericolose cadute fuori dalla vasca. Per questo motivo le vasche marine, che ospitano i pesci minatori devono essere dotate di semplici sistemi di sicurezza. Non esistono in commercio acquari reef specifici per impedire i salti extra vasca: l’esperienza suggerisce di posizionare sottili lastre removibili in vetro extrachiaro sulla superficie o zanzariere.
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Aprile 2020 N° 3 - ANNO 9 Edizioni EV SOC. CONS. a R.L. via Trecchi, 20 - 26100 Cremona Direttore editoriale: ANTONIO MANFREDI Direttore responsabile: ANTONIO MANFREDI antonio.manfredi@pettrend.it Coordinamento editoriale: MARCO MORESCO marco.moresco@pettrend.it
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Segreteria di redazione: ILARIA COSTA via Trecchi, 20 - 26100 Cremona marketing@pettrend.it Consulente scientifico LUISA QUATTRINA luisa.quattrina@pettrend.it Grafica e impaginazione: PRESS POINT Srl Ufficio Stampa: ILARIA COSTA Pubblicità: ILARIA COSTA marketing@pettrend.it Hanno collaborato a questo numero Stefania Colasuono, Giacomo Biagi, Fabrizio Vallari, Nicolas Patrini,
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Foto da agenzie: Tommaso Urciolo, Silvia Pampallona, G. Paolo TartaWeb
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Rivista di riferimento di
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