L’Istituto nel ventennio fascista. La direzione di Enrico Avanzi
ANDREA SEGNANA Docente di Materie letterarie
Lezioni di innesto
14
Quest’anno, nella sezione dell’Annuario” dedicata ai protagonisti della storia dell’Istituto Agrario di San Michele, ci occuperemo di un famoso genetista e agronomo lombardo, che per più di un decennio è stato chiamato a dirigere il nostro Istituto in uno dei periodi più bui della sua storia. Si tratta di Enrico Avanzi, direttore dal 1927 al 1941. Nato nel 1888 a Soiano del Lago in provincia di Brescia, studiò alla Scuola Superiore di Agricoltura annessa all’Ateneo di Pisa, dove si laureò nel 1911 in Scienze Agrarie con lode, dopo aver fruito per i suoi brillanti risultati di un “posto di studio” (una sorta di borsa di studio). Rimase ad operare all’interno dell’Ateneo, perché il direttore della scuola lo scelse subito come assistente alla Cattedra di Agronomia, agricoltura ed economia rurale. Poi, nel 1917, ottenne l’abilitazione alla libera docenza in
Agronomia, agricoltura ed economia rurale e l’incarico di insegnamento che conservò fino al 1922, quando passò alla Scuola di Ingegneria e all’Istituto Superiore di Medicina Veterinaria della stessa università dove insegnò fino al 1928. Nel 1919 vinse anche il concorso di ruolo per l’insegnamento dell’Agraria negli Istituti Tecnici, ma vi rinunciò per poter proseguire la carriera universitaria. Dal 1917 al 1922 diresse anche l’Azienda Agraria Sperimentale e il Gabinetto di Agronomia dell’Università. Nello stesso periodo promosse anche l’organizzazione dell’Ente Consorziale per la produzione dei grani di razze elette per la Maremma toscana e fondò nel 1925 l’Istituto Regionale toscano di Cerealicoltura, nato come evoluzione della Sezione per il miglioramento e la diffusione dei semi dei cereali da lui istituita presso il Comizio Agrario di Pisa, che