politica
PRIMA È MEGLIO È Anci Lazio, capofila del Coordinamento nazionale sul gioco e la ludopatia dell’associazione che rappresenta i Comuni italiani, non ha dubbi: il riordino non può più attendere, in primis per tutelare davvero la salute dei cittadini
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di Francesca Mancosu
assano i mesi, e, almeno fino ad oggi, sembra rinviato a tempi migliori l’avvio in Parlamento dell’iter che dovrebbe portare a concretizzarsi il riordino del gioco pubblico, attraverso una legge delega del
Governo. Sì, perché non si può vivere solo a colpi di proroghe – vedi quella, non onerosa, disposta dall’Agenzia accise, dogane e monopoli per le concessioni di slot e Vlt fino al 30 giugno 2023 – e, allo stesso tempo perché è necessario dare urgentemente risposta agli operatori del settore, così come ai tribunali amministrativi e al Consiglio di Stato, sempre più spesso concordi nel richiedere ai Comuni di accertare l’effetto espulsivo dei loro regolamenti nei confronti delle attività di gioco poste nelle vicinanze di “luoghi sensibili” come chiese o scuole. Senza contare l’impasse in cui sono cadute tante amministrazioni territoriali, che – dal Lazio alla provincia di Trento, dalla Calabria alle Marche – hanno già scelto,
o stanno provando a percorrere, la via della proroga delle proprie normative in tema di contrasto al gioco patologico proprio “in attesa del riordino”, per garantire una risposta al comparto e prendere tempo in vista della definizione di una cornice regolatoria omogenea e stabile nel tempo, che tuteli lavoratori e malati in egual misura. Un “nodo” non di poco conto, che, come detto, riguarda molto da vicino i Comuni, chiamati ad attuare le disposizioni regionali, a controllarne il loro rispetto e spesso anche a prendersi cura dei cittadini che si trovano a fronteggiare la dipendenza patologica, direttamente o indirettamente. Proviamo a dipaGIUSEPPE DE RIGHI E LINA NOVELLI
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GIOCONEWS #05 MAGGIO 2022