Gioco News Magazine May 2022 - Rivista Gioco News maggio 2022

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comma 7

Vanni Ferro, presidente dell'associazione New Asgi Italia, sottolinea che la normativa italiana sui comma sette non incoraggia l'importazione di nuovi giochi

UN CODICE ETICO PER L’AMUSEMENT di Michela Carboni

VANNI FERRO

N

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on splende il sole sul settore del comma sette, nonostante la bella stagione. L’amusement italiano continua, infatti, a soffrire un impasse che lo costringe a non potersi innovare, come sottolineano gli operatori. Vanni Ferro, presidente dell’associazione New Asgi Italia (associazione solo gioco d’intrattenimento per famiglie), afferma: “L’industria dei comma 7 è pressoché ferma, vista la situazione normativa italiana, pochi sono gli investitori che si sono cimentati nelle importazioni di nuovi giochi e lo si è ben notato dal gap della proposta tra la fiera di Londra e quella di Rimini, dove sostanzialmente, al di là dell’iniezione di fiducia nel vedere riaprire dopo due anni di fermo, poche sono state le novità e molta la paura di acquistare da parte dei gestori dettata dall’incertezza delle omologazioni”. Cosa dovrebbe fare la politica? “Alla politica chiediamo solo un po’ di buon senso, una revisione delle norme, in primis per gli elettromeccanici (calcetti, kiddie rides, etc.) per cui troviamo veramente spropositata l’omologazione, e poi anche per tutto il parco macchine esistente, che con queste norme

GIOCONEWS #05 MAGGIO 2022

sarà in buona parte impossibile omologare e che potrebbe benissimo godere di una deroga, demandando eventualmente il nuovo regime regolatorio solo ai nuovi giochi”. Come commenta i dati del recente studio sul settore? “Dallo studio dell’Università di Roma 3 non si sono evidenziate correlazione tra il gioco a ticket e il gioco con vincita in denaro, ma per fugare anche l’ultimo dubbio, è allo studio un codice etico da adottare

nelle nostre sale, un codice che attraverso informazioni e azioni evidenzi la bontà della nostra offerta di gioco, al fine di fermare questo mood negazionista a prescindere nei confronti di un settore nato per divertire l’intera famiglia”. Come vi state preparando per la stagione estiva? “Capite anche voi che in una situazione come questa non è facile riaprire per la stagione estiva, dopo due anni di Covid, con restrizioni che variavano con cadenza settimanale, per poi poter aprire solo nel mese di giugno, dopo mesi passati ad autocertificare, a cercare di capire cosa e come fare, e ancora oggi in piena incertezza nell’attesa delle omologazioni, stiamo riaprendo confidando nella collaborazione e sensibilità delle istituzioni. Comunque siamo fiduciosi che il 2022, dopo il 2020 e 2021 tormentati dal Covid, grazie anche alla nuova normativa, possibilmente rivista per renderla più collegata alla realtà, sia veramente l’anno che segni la svolta, il rilancio di un settore che in futuro possa tornare serenamente a investire e lavorare in tutta tranquillità”.

Lo studio dell'università Roma 3 “Solo una piccola parte dei rispondenti (3 percento) ritiene che i ticket gli abbiano fatto scoprire il gioco con vincita in denaro; una piccola percentuale ritiene che questi possano influenzare la propensione a questa tipologia di gioco (5 percento). Inoltre, il 6 percento del campione ritiene che i ticket siano simili alle scommesse e l’8 percento percepisce i ticket come pericolosi”. È quanto si legge nei risultati delle interviste condotte da un gruppo interdisciplinare di esperti dei dipartimenti di Economia aziendale e di Scienze della formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, nell’ambito della terza e ultima fase del progetto di ricerca Family Amusement, finanziato da Consorzio Fee, Sapar e New Asgi Italia. In tale ambito, è stato realizzato un sondaggio con questionario che ha visto coinvolti 1.000 individui tra i 18 e i 30 anni; il campione è rappresentativo di tutto il territorio nazionale. Il 53 percento dichiara di non frequentare o aver frequentato le sale amusement, mentre il 47 percento afferma di frequentarle/averle frequentate. Di questi, il 62 percento dichiara di non collezionare/aver collezionato mai i ticket, mentre il 38 percento li colleziona con diversi livelli di intensità. In particolare: il 9 percento dichiara di collezionare/aver collezionato sempre o spesso i ticket; il 29 percento di collezionarli/averli collezionati saltuariamente.


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