Gioco News Magazine May 2022 - Rivista Gioco News maggio 2022

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casinò

Verso l’uscita dal concordato L’ASSESSORE ALLE PARTECIPATE DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA, LUCIANO CAVERI, DELINEA LE PROSPETTIVE FUTURE DEL SAINT VINCENT RESORT & CASINO, TRA VALORIZZAZIONE DELL’OFFERTA ALBERGHIERA E POSSIBILE PRIVATIZZAZIONE DELLA GESTIONE

Le

di Anna Maria Rengo

vicende dei casinò italiani seguono sempre due strade sia parallele che perpendicolari: quelle delle loro società di gestione e quelle delle loro proprietà, Comuni (Campione d’Italia, Sanremo e Venezia) e Regione Valle d’Aosta, per quanto attiene la Casa da gioco di Saint Vincent, da sempre fulcro economico e occupazionale per l’intero territorio, oltre che oggetto, nel corso dei decenni, di accese dispute politiche in Consiglio Valle e di intricate vicende giudiziarie, tra il percorso concordatario ormai giunto a buon punto e la condanna da parte della Corte dei Conti di diciotto tra consiglieri regionali attuali e passati, per i finanziamenti concessi alla società di gestione dal 2012 e il 2015. A fare il punto sul suo stato di salute e le prospettive future, ora che la Corte costituzionale (come analizziamo dal punto di vista giuridico nella rubrica “L’avvo-

LUCIANO CAVERI

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GIOCONEWS #05 MAGGIO 2022

cato del diavolo” nelle pagine seguenti) ha annullato la sentenza della Corte dei Conti, facendo ovviamente tirare un grosso sospiro di sollievo ai politici valdostani che avrebbero dovuto risarcire la Regione per un totale di ben sedici milioni di euro, è l’attuale assessore regionale alle Partecipate della Regione, Luciano Caveri. Il Casinò di Saint Vincent ha iniziato l’anno, pur con le difficoltà legate al Covid, in maniera positiva. Che giudizio dà dell’andamento della Casa da gioco? “Se si tiene conto della pandemia con le chiusure e le limitazioni, oltreché dei problemi derivanti dal conflitto in corso, come l’aumento del prezzo dei carburanti, la situazione è buona e si potrebbe parlare di ‘cauto ottimismo’. L’orizzonte resta l’uscita dal concordato”. Come sta invece andando il Gran Hotel Billia, come si colloca in un contesto societario più ampio e come eventualmente lo si può e deve valorizzare? “Resto convinto che per la Casa da gioco il Grand Hotel resti un valore aggiunto e c’è stata una positiva tenuta di questa attività su cui concentrare nuovi sforzi, nel limite degli investimenti possibili nel regime concordatario. Certo l’albergo deve funzionare non solo per gli appassio-


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