All in BY F R A N C E S C O “ PAC O ” G E N T I LU C C I P H OTO S PAO LO SA R TO R I
Ogni volta che si senti parlare di Varese hai l’impressione che stia diventando una delle zone italiane più calde per quanto riguarda la corsa. Se fino a qualche tempo fa si nominavano le solite Courmayeur o Cortina per via delle gare, adesso che il Coronavirus ha raso al suolo le competizioni e sono rimaste solamente delle piccole realtà formate dalle persone, Varese è per molti corridori uno di quei posti magicamente comparsi sulla cartina italiana. C’è fermento, ci sono personaggi e ci sono sentieri. Ma cosa succede sul serio a Varese? Lo abbiamo chiesto direttamente a Manuel Crapelli, che potremo definire “il frontman”, nonché il local di riferimento di questa cricca di corridori.
Si tratta di una zona prealpina, siamo a circa 400m slm e a soli 2km dal centro iniziano i sentieri del parco Campo dei Fiori che portano a vette di circa 1200m, con una buona varietà di percorsi, non particolarmente difficoltosi e generalmente ben tenuti grazie ai volontari di Anima Trail e da qualche iniziativa individuale. C’è anche una ciclabile che costeggia il lago di Varese, circa 27km sempre popolatissimi. Insomma ce n’è per tutti i gusti e per chi inizia a correre da queste parti ad un certo punto è inevitabile salire al Sacro Monte passando per i circa 2,5km in ciottolato della via Sacra completamente in salita. Quando succede a qualcuno scatta quella curiosità che lo porta ad andare oltre il piazzale in vetta e proseguire sui sentieri.
Manuel, raccontaci un po’ meglio cosa sta succedendo a Varese e dintorni e perché questa città sta diventando sempre più uno dei punti di riferimento del running in Italia? È vero, credo anch’io che nella zona di Varese e dintorni in questi ultimi anni ci sia grande fermento sia per la corsa in generale ma soprattutto per il trail running. Ti dico la mia provando a fare una piccola analisi storica ed empirica. Da sempre questa è una terra di sport: ciclismo, canottaggio e basket ancora prima del calcio. Oggi anche la corsa è protagonista, credo per un insieme di aspetti logistici, geologici, infrastrutturali e soprattutto perché è una cosa semplice. Varese si raggiunge rapidamente e questo porta tante persone dalla provincia, ma anche da Milano, a spostarsi qui per vivere una parvenza di montagna e fare trekking, e di questi poi alcuni finiscono anche per iniziare a correre. Ultimamente questa moda è esplosa.
Tu come hai iniziato a correre? Io nasco ciclista e la corsa per anni è stata solo un elemento delle preparazioni invernali. Ho gareggiato in bicicletta su strada dalla categoria Giovanissimi e ho smesso poco prima del passaggio ad U23. Anni bellissimi, sempre in giro tra gare e camp di allenamento. Dopo il ciclismo e prima di scoprire il trail running, ho fatto il pugile,
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