Focus Salute
Aids e Hiv: quanto è importante la prevenzione? L’
Hiv è un virus che dopo aver attaccato un tipo di globuli bianchi, i linfociti CD4, li distrugge; essi sono i responsabili della risposta immunitaria dell’organismo, che viene indebolito fino ad annullare la risposta contro altri virus e batteri. Questo virus impedisce quindi di avere difese contro altre infezioni. “L’infezione da Hiv non significa malattia – così la dottoressa Elena Bocchialini, dirigente medico specialista in ostetricia e ginecologia presso l’Ausl di Parma, sfata uno dei primi miti legati al mondo dell’Aids e dell’Hiv -. Dopo un primo contatto con il virus, infatti, la fase di infezione acuta può durare da una a quattro settimane circa in cui può esserci completa assenza di sintomi o sintomi molto lievi (come febbricola e mal di gola). Già in questa fase, il soggetto che è venuto a contatto con il virus è altamente infettivo per gli altri. In seguito -continua la dottoressa -, subentra una fase di latenza clinica, che può durare fino ai dieci anni, in cui il soggetto è asintomatico e sieropositivo, cioè portatore del virus ma non malato. Solo successivamente – conclude -, può subentrare la malattia, cioè l’Aids”. La terapia antiretrovirale è stata introdotta nel 1996; essa non elimina il vi-
16
Parma
agazine Salute e Benessere
rus dall’organismo ma allunga e migliore la qualità della vita delle persone, che grazie a questa non arrivano mai a sviluppare l’Aids conclamato. “Prima si fa la diagnosi, prima si comincia la terapia e più lunga può essere l’aspettativa di vita, che nei pazienti trattati risulta quasi essere normale” – dice la dottoressa. Il virus può essere trasmesso ad un’altra persona attraverso lo scambio di sangue e durante i rapporti sessuali, in quanto il virus è presente nello sperma, nelle secrezioni vaginali, sulla mucosa vaginale e in quella anale; ma è presente anche in altri liquidi biologici come il latte materno. Altro fenomeno è quello della trasmissione verticale, che avviene durante la gravidanza. “Per sfatare qualche falso mito – ci tiene a precisare la dottoressa Bocchialini -: il virus non si trova nella saliva, ma neanche nel sudore e tantomeno nell’urina”. In Emilia-Romagna nel 2020 le persone colpite dall’infezione da HIV sono state 140 (-71 rispetto all’anno precedente). L’invito è, quindi, quello di sottoporsi al test, semplice, anonimo e gratuito, con l’intento di sensibilizzare sul tema, ancora oggi sottovalutato e colmo di pregiudizi, attraverso l’iniziativa “Mi Amo, Vi Amo. Faccio il
test”, promossa dalla Regione insieme a ICAR (Italian Conference on Aids and Antiviral Research, il Congresso delle società scientifiche e delle associazioni che si occupano di Hiv/Aids) e HelpAids. Lo scopo del test è quello di andare alla ricerca di anticorpi contro l’Hiv: l’esame può essere eseguito con un prelievo di sangue o tramite test rapidi fatti sulla saliva e venduti in farmacia. “Alcuni test, di terza generazione, cercano gli anticorpi, che possono essere scoperti però solo dopo circa 90 giorni che il soggetto è entrato in contatto con virus – continua la dottoressa -. Altri test di quarta gene-
Dott. Elena Bocchialini
Dirigente medico specialista in ostetricia e ginecologia presso l’Ausl di Parma