SETTE STRADE
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SETTESTRADE
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3 Giuseppina Fusco – Presidente dell’Automobile Club Roma
PIACERE AUTOMOBILE CLUB
4 Giuseppina Fusco confermata Presidente dell’Automobile Club Roma per il quadriennio 2023-2027
5 Quale sarà l’auto di domani?
L’INTERVISTA
6 Giovanni Battista Zorzoli, Presidente Associazione Italiana Economisti dell’Energia (AIEE)
8
Economia circolare nel settore automotive: una strada piena di insidie
Marco Di Eugenio
15
Giuseppina Fusco (Presidente)
Francesco Forlenza (Vice Presidente)
Pietro De Simone
Giovanni Puoti
Pietro Selicato
REVISORI
Adele Santosuosso
DIRETTORE
Riccardo Alemanno
CIAR Junior, presentate al Colosseo le squadre del 2023
Chiara Pallari
9 ACR Chorus, dieci anni di musica e amicizia
11 La chiesa di S. Maria Assunta a Magliano Romano
12 Santa Francesca Romana La benedizione delle automobili ai Fori Romani
RUBRICA
L’INTERVISTA
16 Max Rendina, Presidente della Commissione Sportiva Regionale del Lazio
17 La chiesa di S. Maria Assunta a Magliano Romano
18 Piloti Romani, premiati Liberati, Frassineti e Francisci
19 Sei Nazioni, il grande rugby a prezzo scontato per i Soci AC Roma
RUBRICA
20 Attiva e passiva, il doppio volto della sicurezza in auto
22 Chi trova un garage, trova un tesoro
23 Gallery
26 Rubrica libri
GUIDA APP
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Le digital tech stanno portando l’auto nel futuro
EDITORIALE
Il primato della sicurezza
Giuseppina FuscoPresidente dell’Automobile Club Roma
Sempre più appare chiaro come per fronteggiare le sfide del mondo contemporaneo ci sia bisogno di attenzione, impegno, cura. Viviamo una realtà complessa che ci mette spesso di fronte a temi di grande portata a cui siamo chiamati a dare una risposta coerente con i valori e le attitudini che ci caratterizzano. Così, quando parliamo del mondo
dell’automobile, la nostra naturale afferenza, sappiamo che una realtà di prossimità come l’Automobile Club Roma può dare un contributo sostanziale al benessere della propria comunità facendosi promotore di princìpi ed esperienze a vantaggio di tutti. A partire dalla sensibilizzazione alla guida sicura, che ci vede ancora una volta impegnati in un nuovo percorso di formazione e di avvicinamento del pubblico dei giovani studenti che saranno gli adulti di domani, in concerto con l’Amministrazione capitolina e la dimensione accademica della nostra città. Un esempio di collaborazione proficua tra soggetti diversi che può costituire una forza innovatrice per le realtà del territorio. Allo stesso modo, l’impegno sempre più radicato per la promozione del motorismo sportivo a Roma e nel Lazio rappresenta un’estensione ulteriore di questa attitudine, che mira a rinsaldare il rapporto tra istituzioni, associazionismo e cittadini all’insegna di un insieme di valori comuni. A guidarci nel lavoro quotidiano è anche la consapevolezza che la realtà automobilistica debba oggi necessariamente confrontarsi con le istanze ambientali e sociali legate al cambiamento climatico. Una sfida che l’AC Roma ha fatto propria ospitando la mostra “It’s time” , un’esperienza itinerante portata anche nella Capitale che attraverso il linguaggio universale dell’arte ha voluto evidenziare l’urgenza di affrontare la questione climatica con misure concrete ed efficaci e non ideologiche. La stessa motivazione che ci ha condotto ad aderire alla grande manifestazione de Il Villaggio per la Terra che in occasione della giornata mondiale del nostro Pianeta, il marzo scorso, ha visto il Club presente a Villa Borghese con una proposta di attività educative di sicurezza stradale rivolte ai più piccoli.
EDITORIALE
Giuseppina Fusco confermata Presidente dell’Automobile Club Roma per il quadriennio 2023-2027
Laura FraccaroL’Assemblea dei soci dell’Automobile Club Roma, a conclusione della procedura elettorale svoltasi per corrispondenza per consentire la più ampia partecipazione dei Soci, ha confermato per il prossimo quadriennio 2023-2027, il Consiglio Direttivo uscente, composto dalla dott.ssa Giuseppina Fusco, dott. Francesco Forlenza, dott. Pietro De Simone, prof. Giovanni Puoti e prof. Pietro Selicato. Nella riunione di insediamento del 28 aprile, l’Organo si è insediato e ha confermato Giuseppina Fusco quale Presidente dell’Automobile Club Roma.
Il risultato elettorale premia i traguardi raggiunti dall’Automobile Club Roma nel corso del precedente mandato, in cui l’Ente ha incrementato la compagine associativa superando 77 mila soci; ha realizzato utili annui significativi e ha dato impulso alle attività istituzionali nel campo dello sport automobilistico, del motorismo storico e della educazione alla sicurezza stradale. Tra i risultati raggiunti anche il trasferimento della sede dell’Ente nei nuovi uffici, di proprietà, presso la prestigiosa sede di via Parigi, 11, di fronte alle Terme di Diocleziano.
Una sede ideale per incontrare i soci, gli automobilisti, gli sportivi e gli appassionati; per scambiare idee, ricevere suggerimenti e disegnare progetti, per coltivare insieme e rafforzare lo spirito di appartenenza al Club. Ma anche un luogo in cui sviluppare il dialogo con i cittadini e con le Istituzioni, dare accoglienza, ascolto e assistenza per contribuire alla migliore soluzione delle tante difficoltà che la mobilità pone agli utenti della strada, in continuità con i valori della tradizione e con una visione sempre proiettata al futuro.
EDITORIALE
Quale sarà l’auto di domani?
Mattia PiolaIl mondo delle quattro ruote sta cambiando ad un ritmo forse mai visto prima. Un’evoluzione spinta da diversi fattori, tutti con un impatto assai rilevante su scala mondiale. Dai costanti contributi della tecnologia, dalle sperimentazioni delle motorizzazioni alternative e delle strumentazioni digitali di bordo, fino all’aggiornamento delle priorità e dei gusti degli automobilisti. Una cosa appare certa: l’auto del futuro avrà un’identità piuttosto diversa da quella che ha avuto sinora.
Andiamo con ordine. Se pensiamo all’auto elettrica oggi, tutte le case costruttrici hanno prodotto modelli elettrificati, moltissime ne progettano di nuovi e qualcuna, anche tra le più grandi, ha già annunciato che procederà alla realizzazione di auto esclusivamente a trazione elettrica. Una rivoluzione semplicemente inimmaginabile anche solo qualche anno fa, che sta comportando un riassetto complessivo dell’industria automotive globale. Molteplici e da più parti sono le voci che si sono spese a favore di questa scelta, evidenziandone i vantaggi ambientali e i benefici in termini di costruzione (l’assemblaggio di una vettura elettrica è più “facile” rispetto ad un’auto tradizionale). Ma altrettanti sono i pareri contrastanti che rilevano le incertezze e gli ingenti costi deri-
vanti da una sostanziale riconversione delle linee di produzione. A pesare sullo scenario complessivo c’è l’obiettivo della Commissione europea di contenere le emissioni climalteranti vietando la vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. A partire da quell’anno, tutte le nuove auto e i furgoni venduti in Europa avrebbero dovuto essere a emissioni zero. Una decisione del Consiglio Europeo del marzo scorso pensata per allineare tutto il settore del trasporto stradale verso gli obiettivi della normativa comunitaria sul clima, che impone di centrare la neutralità climatica entro il 2050. Una misura severa che non sembrava tenere nella dovuta considerazione l’apporto di altre motorizzazioni. Così, grazie ad una mobilitazione della Germania, potranno continuare ad essere immessi sul mercato veicoli a combustione, a condizione però che questi siano alimentati con e-fuel, i carburanti sintetici di nuova generazione che riescono a garantire un ridotto impatto ambientale insieme a prestazioni elevate. Tra tre anni poi si potrà procedere a valutare in sede europea l’opzione di mantenere anche le motorizzazioni ibride. Dall’accordo sono però rimasti esclusi i biocarburanti, promossi proprio dall’Italia che contava sul fattore ambientale di questa tecnologia.
L’auto elettrica in ITALIA
È un rapporto in agrodolce quello tra gli abitanti del Belpaese e le vetture a trazione elettrica. Basti pensare che dopo un primo moderato gradimento, nei primi nove mesi dello scorso anno, in termini di vendite, le elettriche hanno registrato una flessione netta, del 23,6%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In termini assoluti abbiamo contato 36.090 immatricolazioni contro 47.241, mentre la fetta di mercato si è intaccata dal 4 al 3,6%. Un discorso inverso a quello che si è manifestato nel resto del Vecchio Continente dove le auto a batteria hanno segnato nel 2022 nel complesso una crescita del 26%.
L’INTERVISTA
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un’impennata dei prezzi dei carburanti e della bolletta energetica. Fino a che punto ha influito il conflitto in Ucraina?
Il conflitto ucraino ha acuito il trend preesistente, ma le misure adottate, in primis la diversificazione degli approvvigionamenti e la riduzione dei consumi di imprese e famiglie stanno riportando la situazione verso la normalità in tempi più rapidi di quelli inizialmente previsti.
La Commissione europea ha di recente confermato lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035. Una decisione che ha sollevato numerose perplessità e critiche. Che cosa ne pensa?
Il recente stop al phase-out dei veicoli a benzina e gasolio a par-
tire dal 2035 era una delle ipotesi che avevo preso in considerazione in un articolo uscito il giugno scorso sulla rivista “Energia” (“Per una riconversione eterodiretta dell’industria automotive”). Preso atto che le polemi¬che si erano concentrate soprattutto su questa proposta, conclusi che indubbiamente aver fissato una data per il phase-out aveva creato le condi¬zioni per ottenerlo comunque.
Infatti, l’eventuale cancellazione del divie¬to sa¬rebbe stata letta come un successo da chi considerava una forzatura la politica di Bruxelles per l’elettrificazione ac¬celerata del trasporto privato, ma avrebbe ottenuto come contropartita la conferma degli at¬tuali limiti emissivi da qui al 2030, su cui si basano gli inve-
sti¬menti, in corso o già effettuati dai big dell’auto. Di conseguenza, «con l’obbligo, per le auto immatricolate nel 2030, di un’emis¬sione media di 95 g CO2/km, quante vetture dotate di propulsore endo¬termico saranno immatricolabili? Di quanto aumenterà il loro costo, per effetto del conseguente calo del¬la produzione?». E concludevo affermando che la strada allo stop della produ¬zione di auto a benzina e a gasolio negli anni ‘30 sarebbe stata ugualmente tracciata.
Questa consapevolezza me l’aveva fornita la conversazione con un esperto in materia di mobilità, noto per la sua ostilità all’auto elettrica, secondo cui, con i limiti emissivi previsti al 2030, si sarebbero potute immatricolare ben poche vetture diesel e a benzina.
“Transizione energetica è un’evoluzione naturale.
L’elettrico? Una tecnologia affidabile”
Questa affermazione mi spinse ad effettuare alcune verifiche, che la confermarono.
La conclusione dell’articolo scritto poco meno di un anno fa non è per nulla modificata dalla circostanza che a cambiare le carte in tavola sia stato il ministro dei trasporti tedesco, il liberale Volker Wissing, probabilmente stimolato anche da un crollo del suo partito nelle elezioni dell’ottobre scorso nel Land della Bassa Sassonia così clamoroso da farne prevedere la scomparsa politica alle prossime elezioni per il Bundestag. Anche perché la sua contestuale richiesta che Bruxelles non esoneri i veicoli alimentati con carburanti sintetici, non sta in piedi.
La crescita delle mobilità alternative e dei servizi di mobilità ridurrà il numero delle vetture immatricolate. Tenere in piedi contemporaneamente due filiere produttive, entrambe penalizzate
da costi maggiorati per via della ridotta produzione annua di vetture, sarebbe un esercizio di acrobazia finanziaria che difficilmente le case automobilistiche vorranno affrontare. E, visti gli investimenti sull’auto elettrica già fatti o programmati entro il 2030 (globalmente 1,2 trilioni di dollari), sussistono pochi dubbi sulla loro scelta.
Si parla molto di auto elettrica. Le opinioni vanno dallo scettiscismo assoluto alla più granitica fiducia verso questa tecnologia. Qual è la sua opinione?
L’auto elettrica presenta diversi vantaggi. A parità di taglia e di prestazioni, consuma circa un terzo dell’energia delle auto diesel e a benzina; trattandosi di kWh, può essere tutta green, con il suo costo non condizionato dall’andamento delle quotazioni del petrolio. Il numero di componenti di un veicolo elettrico si aggira
intorno ai 200, a fronte dei 1.400 che devono essere assemblati in un veicolo tradizionale a motore endotermico, per cui gli interventi di manutenzione e di sostituzione saranno notevolmente inferiori. Il conseguente costo ridotto dell’energia consumata per km percorso e delle spese per O&M renderà conveniente l’acquisto di una vettura elettrica prima ancora che il suo prezzo eguagli quello di una tradizionale con pari prestazioni.
Per molti l’idrogeno avrà un ruolo importante come nuova fonte energetica. Che rilievo potrà avere secondo lei per la mobilità del futuro?
Scarso. Il costo della produzione di idrogeno green continuerà a renderlo un vettore energetico, prezioso, da destinare prevalentemente ai settori “hard to abate”
Economia circolare nel settore automotive: una strada piena di insidie
Marco Di EugenioAnche nel settore automotive la parola d’ordine sembra essere diventata la sostenibilità. L’impatto ambientale condiziona le scelte di istituzioni e governi. Non solo. Condiziona pure le strategie di case produttrici, rivenditori, aziende che si occupano di logistica. E condiziona, soprattutto, le scelte dei consumatori. Tutti vogliono dare il loro contributo per limitare l’impatto ambientale della mobilità. Intento nobile e prospettiva auspicabile. Ma, in alcuni casi, non è così facile trasformare le parole in fatti. Si parla molto spesso di come alimentare l’automobile in termini energetici. Una questione che ha ricadute di grande importanza sia sul piano del reperimento delle fonti energetiche che su quello più generale della riconversione industriale, con ovvie implicazioni anche di natura occupazionale. Si parla poco, però, di alcune questioni tecniche riguardan-
ti il riciclo dei pezzi delle automobili. È un tema che dovrebbe essere approfondito, perché presenta delle difficoltà di non facile risoluzione. Ogni automobile, infatti, è composta da circa 30.000 parti: alcune di queste, prima di poter essere riciclate, servono come ricambi, perché sono ancora funzionanti. Insomma, riciclare un’auto non è come riciclare una bottiglia di plastica. È una cosa decisamente più complessa. C’è poi una questione culturale. E riguarda il modo in cui è stato concepito per molto tempo il nostro rapporto con i veicoli personali. Per anni, abbiamo dato per scontato che la macchina di proprietà fosse la normalità. Oggi invece dobbiamo guardare a servizi nuovi come car sharing, leasing, mobility as a service ecc. Il cambiamento dovrà passare anche da una ridefinizione del ruolo giocato dalle case automobilistiche, che dovranno passare da un modello proiettato esclusivamente sulla vendita ad un modello integrato che tenga conto del ciclo di vita del mezzo. Questo significa un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori della catena del valore, in modo da accompagnare il percorso del prodotto in tutte le sue fasi. Il futuro green della mobilità, dunque, non è così scontato e facile come può sembrare. Di sicuro è una strada (è il caso di dire) da percorrere. Per la salvaguardia del Pianeta, ma anche per motivi economici. Infatti, un nuovo approccio al settore automotive che integri le necessità di un’economia circolare porta sicuramente dei guadagni. Secondo una recente ricerca di “Accenture” - realizzata in collaborazione con World Economic Forum e World Business Council for Sustainable Development, gli incrementi in termini di guadagni per tutti gli attori della value chain si attestano attorno al 50%. Che questa sia la strada lo dimostrano pure gli investimenti realizzati dalle maggiori case automobilistiche del mondo. Un esempio su tutti: Stellantis. La storica fabbrica di Mirafiori sarà la cornice per un polo dedicato all’economia circolare e ai motori ibridi. Anche Renault ha intenzione di percorrere la stessa via. È pronto, infatti, un piano per decarbonizzare tutte le attività entro il 2038. Le parole d’ordine Rigenerazione, riparazione, riutilizzo, riciclo.
La via verso un’economia circolare è quindi tracciata. Ma si tratta di una via piena di curve, ostacoli e possibili rallentamenti, come dimostra il rinvio del voto Ue sullo stop ai motori diesel e benzina entro il 2035. Bisogna andare avanti, ma senza sminuire le difficoltà che certamente esistono.
ACR Chorus, dieci anni di musica e amicizia
Un decennio di musica e amicizia è già trascorso. La storia del Coro dell’Automobile Club Roma festeggia quest’anno un nuovo importante traguardo, confermandosi una realtà associativa forte dei valori della condivisione e della comune passione per il canto e la musica più in generale.
L’ACR Chorus, fondato per volontà di Paolo Riccobono con il supporto del Maestro Antonino D’Amico, è un coro formato da soci dell’Automobile Club di Roma amanti di musica popolare cantata a cappella e in polifonia. Un gruppo nato nel dicembre di dieci anni fa come laboratorio musicale, che nel corso degli anni è cresciuto con costanza tanto da poter sostenere la partecipazione a numerosi appuntamenti concertistici, in tutta Italia ma anche all’estero. Un’esperienza musicale e umana che si andata rafforzando mantenendo il coro un’associazione sempre inclusiva, in cui la cura dell’aspetto canoro si lega perfettamente a quello della genuinità delle relazioni. L’ACR Chorus nel tempo si è evoluto anche dal punto di vista organizzativo, adottando nuove soluzioni innovative e strumenti informatici: i coristi, nella maggior parte almeno inizialmente privi di formazione musicale, imparano le parti in modo autonomo direttamente
dal sito del coro e da YouTube, dove il direttore si preoccupa di caricare tutto il materiale didattico necessario, fruibile dai dispositivi informatici. Quello del coro dell’Automobile Club Roma è un “rito” che
si ripete con cadenza settimanale, il giovedì, quando la sala riunioni della sede sociale ospita le prove. Un luogo eletto a casa del gruppo canoro, dove ritrovarsi e godere della compagnia di amici.
La chiesa di S. Maria Assunta a Magliano Romano
di Luigi PlosSi può unire l’intensa polifonia di un coro a una sconosciuta, antica, piccola chiesa a poca distanza da Roma? Sì! E i due fattori si potenziano, anche! Ecco la storia di questo mirabile connubio. Lo scorso 22 dicembre, invitato dall’amico Paolo Riccobono, andai ad ascoltare il Coro dell’Automobile Club Roma in occasione del concerto di Natale. Rimasi ammaliato e, nel fare i complimenti a Paolo, egli da buon manager oltretutto creativo (virtù rara in un manager) mi propose “ma perché, Luigi, non ci porti a cantare in uno dei luoghi segreti vicino Roma che conosci?”
Detto, fatto! Dopo aver visionato diversi siti, che dovevano avere determinate condizioni di acustica e di fascino, scegliemmo la minuscola chiesa romanica di S. Maria Assunta a Magliano Romano. Decidemmo per sabato 4 febbraio e ci vedemmo in piazza. Ma non andammo subito a cantare. C’era prima la parte avventurosa (e, chi mi ha seguito negli anni su queste pagine, sa di cosa parliamo). Entrammo in un fitto bosco e alcuni di noi si arrampicarono lungo un ripido e fangoso pendìo, per giungere alla Cappella degli Angeli, scavata nella roccia. Si tratta di un luogo di culto medievale, dedicato all’Arcangelo Michele e posizionato dove un tempo si stendeva probabilmente una necropoli etrusca. É un sito quasi unico rispetto alla maggior parte degli eremi rupestri del Lazio: è infatti difficile da trovare, nonostante sia a poche centinaia di metri in linea d’aria dal paese e a
poca distanza da Roma e, poi è immerso in un ambiente selvaggio. Il fascino di questo luogo aumenta, se si viene a sapere che le pareti erano ricoperte di affreschi di pregio dell’VIII secolo d.C. ed aumenta ancora di più, se possiamo ammirare gli affreschi originali, rimossi dalle pareti negli anni ’30, per preservarli, e portati all’interno del duomo del paese (dopo aver sostato per alcuni decenni a Palazzo Venezia a Roma). Ecco allora che il nostro coro, dopo una prima parte del concerto, da S. Maria Assunta si sposta a cantare all’interno del duomo e si posiziona quasi sotto gli affreschi. E le voci, chissà se ispirate dalla potenza degli affreschi, si amalgamano e danno vita a un concerto intenso.
Santa Francesca Romana La benedizione delle automobili ai Fori Romani
di Riccardo Alemanno, Direttore dell’Automobile Club RomaNel 1922 - ovvero l’anno di fondazione dell’Automobile Club Roma – poco più di 3.200 autovetture si annoverano nella Capitale…ma questo mezzo “avveniristico” si sta invece gradualmente diffondendo, diventando lentamente e stabilmente una realtà tale da riuscire a far addirittura triplicare in soli sei anni il numero delle auto private circolanti (1927, più di 9.000 unità censite)
L’automobile è senza dubbio la più grande novità tecnica del tempo, ma la crescita nel numero dei mezzi mostra ben presto anche l’altra faccia della medaglia, quella dei pericoli relativi alla guida e alla circolazione stradale. La necessità di stabilire regole comuni si traduce nel primo Codice della strada del 1923, e l’Automobile Club Roma fin da subito si im-
pegna nell’ambito della formazione dei conducenti con le “Scuole di istruzione automobilistica” . In questo periodo di grande fermento “futurista” , si genera il legame inedito tra automobile e devozione cristiana. Siamo nel 1925: un anno davvero speciale per Roma e i romani per due grandi novità che riguardano i motori e la Chiesa: il 22 febbraio 1925, dopo una lunga serie di a volte anche tumultuose riunioni del Consiglio, l’Automobile Club Roma corona il sogno di organizzare il primo “Reale Premio di Roma” , una gara di velocità nel circuito cittadino di Monte Mario che porterà nella Capitale i grandi campioni del volante e che entrerà nella leggenda con molte altre edizioni. Il 29 maggio dello stesso anno Pio XI apre la Porta Santa e inaugura il Giubileo, che sarà connotato da una lunga serie di beatificazioni, canonizzazioni e iniziative di rivitalizzazione della Chiesa. Papa Ratti stesso non disdegna di usare la “Bianchi Tipo 15” donatagli proprio nel 1925 dall’”Associazione Donne Cattoliche di Milano” e poi nel 1926 anche la “Tipo 20” regalatagli dalla stessa Bianchi – e
sarà per la sua sensibilità verso le “nuove tecnologie” , e certamente per la sua acquisita consapevolezza dei pericoli alla guida che, proprio in quel 1925, investe Santa Francesca Romana dello speciale titolo di “Patrona degli Automobilisti” .
Si tratta di Francesca Bussa de’ Leoni, nata a Roma il 1384 da famiglia nobile e tanto amata dal popolo romano per le opere di carità in cui si prodigava camminando per i vicoli della città. “Cecconcella” , così affettuosamente soprannominata per la piccola statura, alla morte del marito si offre come “oblata” alla Basilica di Santa Maria Nova e poi acquista una casa ai piedi del Campidoglio dove fonda il Monastero di Tor de’ Specchi.
Quando muore, il 9 marzo del 1440, la salma è sepolta presso l’altare della basilica di Santa Maria Nova, officiata dai monaci benedettini olivetani, che viene a lei intitolata nel 1608, quando il Papa la dichiara Santa e Compatrona di Roma.
A cinque secoli dalla morte, Pio XI attribuisce proprio a Santa Francesca lo speciale patronato di Patrona degli automobilisti per due ragioni, connesse ad altrettanti “doni” che ne contraddistinsero la vita:
– la costante presenza dell’Angelo Custode che, in forma visibile, guidava Santa Francesca tra i vicoli di Roma, evitandole le strade pericolose e indicandole la via migliore da seguire per portare avanti le sue opere di carità;
– la miracolosa capacità di dislocazione che le si attribuiva. Ovvero la capacità di trovarsi in più luoghi nello stesso momento, con la velocità dei mezzi di spostamento rapidi.
Dopo tre anni, l’11 marzo 1928, il “nuovo” patronato incontra i Ro-
mani con la prima “Benedizione delle automobili” (e degli automobilisti). Da allora, la domenica più prossima al 9 marzo, solenne Festa di Santa Francesca Romana, diventa un appuntamento tradizionale per gli automobilisti, consolidatosi grazie al profondo sentimento devozionale.
I preziosi filmati dell’Istituto Luce risalenti già alla seconda benedizione del 1929, testimoniano l’importanza dell’evento: una cerimonia solenne e ampiamente partecipata dal popolo e in alcuni casi officiata dallo stesso Pontefice.
Il rito inizia con la Santa Messa presso la Basilica di Santa Francesca Romana al Foro Romano, celebrata dal Papa o da un Cardinale (il Vicario o il “Titolare” della Basilica) e concelebrata dall’Abate dell’Ordine Benedettino dei Monaci Olivetani, che si è recato a Roma dall’Abbazia del Monte Oliveto Maggiore di Asciano (Si), il quale rivolge il suo saluto al Cardinale, alle Autorità e ai fedeli. Il Presidente dell’Automobile Club Roma, che ha curato il rilascio dei permessi e l’ordinamento dei veicoli nella piazza del Colosseo, prima della celebrazione, porta all’altare un omaggio floreale alla Santa, e insieme con lui anche i Vigili Urbani della Capitale omaggiano la Patrona con un calice, attestando così la devozione di tutti i Romani, alla presenza del Sindaco di Roma.
Dopo la Santa Messa la processione scende lungo il Clivo di Venere Felice fino al Colosseo. La piazza è gremita di automobili private e mezzi del trasporto pubblico, di veicoli militari e di tutte le forze di polizia. Come da rito, il Celebrante asperge con l’acqua santa veicoli e conducenti; quindi la processione risale sulla balaustra prospicente il Colosseo, allestita con gli stendardi del Comu-
Da lì, il Celebrante, attorniato dai Frati Olivetani e dalle Autorità, recita la formula di benedizione, invocando l’assistenza di Santa Francesca agli automobilisti, affinché possano “percorrere incolumi da ogni pericolo le strade di Roma, dell’Italia e del mondo” Subito dopo l’Abate ordina il “Fiato alle trombe!” , cui segue l’allegro fragore dei clacson dei mezzi civili e delle sirene dei mezzi di soccorso e di polizia. Il tutto accompagnato dalla banda della Polizia Municipale. La cerimonia prosegue nel corso degli anni e dei decenni e si consolida, entrando nelle tradizioni romane legate alle automobili, come la “Befana del Vigile” o le mostre al Pincio: ma, a differenza delle altre, arriverà fino ad oggi grazie alla forza devozionale e all’impegno degli organizzatori, l’Automobile Club Roma, il Comune di Roma e i Padri Olivetani. Tra questi merita una particolare menzione Padre Virgilio Maria Sabatini, abate della Basilica romana, scomparso nel 2014, che dedicò sempre tanto impegno alla organizzazione di tante edizioni della cerimonia. Nei tempi più recenti, i vincoli archeologici hanno imposto lo spostamento dei veicoli dal Colosseo a via dei Fori Imperiali; poi, la chiusura al traffico e il cantiere della “Metro C” , hanno comportato un ulteriore decentramento presso l’Arco di Costantino con il ridimensionamento nel numero delle auto; il Covid ha obbligato la sospensione della cerimonia ma, nonostante tutto, la benedizione si terrà di nuovo anche quest’anno. Il 12 marzo 2023, per ricordare agli automobilisti romani che, oltre alla prudenza e al rispetto delle regole, c’è una protettrice speciale!
L’EVENTO A TOR VERGATA
La guida sicura si impara a scuola
Mattia PiolaLa scuola torna ancora una volta al centro delle iniziative di sensibilizzazione alla sicurezza stradale promosse dall’AC Roma. L’evento di promozione della guida sicura organizzato lo scorso marzo presso l’Università di Roma Tor Vergata ha coinvolto 150 studenti provenienti dal Liceo Statale “Amedeo Avogadro” in una doppia sessione di apprendimento, teorica e pratica, a cura dei formatori qualificati ACI Ready2Go. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione dell’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, del Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata Prof. Nathan Levialdi Ghiron oltre che del Presidente AC Roma Giuseppina Fusco, ha voluto ribadire insieme agli studenti le regole basilari della sicurezza al volante, con l’organizzazione di prove di guida presso un’area test drive allestita dagli Istruttori della struttura specializzata ACI all’interno del campus universitario.
“L’Automobile Club Roma - ha dichiarato la Presidente Fusco - da sempre in prima linea nella promozione della sicurezza stradale, ha ritenuto necessario potenziare gli interventi a favore dei giovani in età da patente, maggiormente esposti ai rischi di incidentalità. Il metodo innovativo messo a punto integra la didattica tradizionale con prove pratiche di guida in sicurezza per preparare i ragazzi ad affrontare la strada disponendo di esperienze dirette sui pericoli della guida e di strumenti utili a prevenirli o contrastarli” .
CIAR Junior, presentate al Colosseo le squadre del 2023
Chiara PallariIl motorsport riparte dai giovani. Lo scorso marzo, nella suggestiva cornice del Colosseo, la presentazione del Campionato Italiano Assoluto Rally Junior 2023. Un appuntamento importante, alla presenza dei vertici ACI, tra i quali la Presidente dell’Automobile Club Roma Giuseppina Fusco, dell’Assessore ai Grandi Eventi del Comune di Roma Capitale Alessandro Onorato e del Presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha segnato l’inizio della nuova stagione di corse che quest’anno vedrà confrontarsi dodici equipaggi dell’ACI Team Italia.
Il Campionato Italiano Assoluto Rally Junior 2023, riservato ai piloti Under 28, si svilupperà in sei tappe, dalla Targa Florio fino alla prova autunnale a Monza passando per la prova capitolina del Rally di Roma Capitale (quest’ultimo e l’ACI Rally Monza avranno coefficiente 1,5 mentre Targa Florio, San Marino, 1000 Miglia e Sanremo avranno coefficiente 1). Tutte le squadre avranno a disposizione come vettura la Renault Clio Rally5, auto preparate da Motorsport Italia e saranno seguite dalla Scuola Federale ACI Sport che nel corso dell’anno organizzerà una serie di incontri di approfondimento didattico per i piloti.
La passione per le quattro ruote al servizio dello sport. La nuova iniziativa di formazione per commissari di percorso promossa dall’AC Roma ha riscosso ancora una volta il gradimento degli appassionati intenzionati a mettersi alla prova al seguito delle gare motoristiche del Lazio. A curare la didattica del corso, svoltosi per la prima volta nei locali del Club in Via Parigi, i docenti Gianluca Marotta e Emanuele Inglesi, che hanno condotto tre incontri in cui sono stati affrontati i principali temi legati al mondo del motorsport, dai sistemi di sicurezza delle automobili ai rischi delle competizioni fino ai dispositivi di protezione dei piloti. La sessione in aula, prima della prova scritta e orale conclusiva propedeutica al rilascio degli attestati di partecipazione e delle licenze, si è anche arricchita di un focus tecnico sulle gare di rally.
L’INTERVISTA
Max RendinaPresidente della Commissione Sportiva Regionale del Lazio
A qualche settimana dalla nomina a Presidente della Commissione Sportiva Regionale del Lazio abbiamo parlato con Max Rendina, ex Campione del Mondo di rally e già al vertice del settore motorsport del Club capitolino. Con lui abbiamo discusso del presente e del futuro del movimento a livello cittadino e laziale
Lo scorso anno l’AC Roma ha celebrato i suoi cento anni di storia. Qual è il tuo rapporto con il Club? Puoi raccontarci i progetti che vi hanno visto collaborare negli ultimi anni?
Da anni rivesto il ruolo di Presidente della Commissione Sportiva dell’AC Roma e questo non ha fatto altro che stringere ancor di più il rapporto con il Presidente, la Dott.ssa Fusco, e con il Direttore Dott. Alemanno. Il dialogo, il confronto e la sinergia sono sempre stati totali e questo ha permesso ovviamente di ragionare in ottica migliorativa anche relativamente alle manifestazioni, in particolare al Rally di Roma Capitale, ma non solo. La visione comune con l’AC Roma ha permesso di portare lo sport dell’automobile su tavoli molto importanti della città di Roma e di conseguenza di elevare l’importanza degli eventi e la considerazione della città verso il nostro mondo. In questi anni
abbiamo ottenuto insieme importanti risultati per la promozione e la valorizzazione del motorsport a Roma e di questo sono particolarmente fiero e riconoscente.
Di recente sei stato nominato Presidente della Commissione Sportiva Regionale del Lazio. Qual è il significato di questo riconoscimento e come ti approcci a questa nuova sfida?
La nomina a Presidente della Commissione Sportiva Regionale del Lazio è un importante riconoscimento del mio impegno nel mondo dello sport e dell’automobilismo in particolare. Devo ringraziare per la fiducia i Presidenti degli AC di Roma, Rieti, Viterbo, Latina e Frosinone che hanno proposto il mio nome per questo ruolo, con ciascuno di loro vorrei incentivare un sinergico scambio di opinioni costante. Con Frosinone abbiamo iniziato una collaborazione forte già da un paio d’an-
ni e uno degli obiettivi è quello di stringere la coesione tra tutti gli AC relativamente all’aspetto sportivo. Se è vero che “insieme si vince” allora questo sarà uno dei miei principali obiettivi. La mia visione per questa nuova sfida è quella di lavorare per promuovere, sostenere ed incentivare le attività sportive e le competizioni motoristiche introducendo novità e collaborazioni. La Regione Lazio ha un grande potenziale relativamente a questo settore dello sport, dobbiamo crederci ed insistere sui valori delle competizioni, sulle correlazioni territoriali e culturali, sulla promozione e sulla comunicazione.
Il movimento motoristico sportivo a Roma e nel Lazio è cresciuto molto. Puoi darci un tuo punto di vista in termini di prospettive che vedi nei prossimi anni?
Come ho detto il potenziale di crescita nei prossimi anni è molto alto. Ovviamente penso al Rally di Roma Capitale che per ovvie ragioni conosco da vicino e che è diventato uno dei cinque grandi eventi della città, ma non è il solo. Basti pensare all’E-Prix di Formula E, all’Autodromo di Vallelunga, al mondo del kart, al Rally del Lazio e al Rally Terre di Argil e poi ancora alle gare di slalom con il Campionato Italiano a Santopadre, alle salite come la Lago Montefiascone, la Guarcino-Campocatino e la Rieti-Terminillo e le gare alle quali abbiamo permesso di raggiungere la titolazione italiana. Abbiamo un grande numero di squadre e piloti, giovani talenti e non solo, che ben rappresentano il mondo del motorsport nel Lazio. Dobbiamo cercare di portare questo entusiasmo e questa passione anche al di fuori del nostro cerchio.
“Investiamo nel nostro potenziale. Il motorsport può crescere ancora a Roma e nel Lazio”
Premiati gli sportivi della scorsa stagione
di Luigi PlosSi è svolta lo scorso 28 aprile a Roma la consueta serata celebrativa dedicata ai talenti sportivi regionali che si sono distinti nel corso della stagione del 2022. L’appuntamento “Notte delle Stelle Laziali” 2023 promosso da ACI Sport, tenutosi presso la location dell’Hotel Sheraton Parco de’ Medici alla presenza dei Presidenti degli Automobile Club della Regione Lazio, ha voluto premiare piloti e personalità del motorsport appartenenti a diverse discipline (Rally, Pista, Salita, Cart, Slalom) che lo scorso anno hanno messo in luce le proprie abilità in pista. Ben 119
i riconoscimenti assegnati a piloti, scuderie e organizzatori nell’ambito di un evento che ha rafforzato ulteriormente la collaborazione tra i Club laziali e le realtà del territorio, cogliendo un significativo interessamento da parte della stampa locale. Tra le personalità intervenute nel corso della serata oltre alla Presidente AC Roma Giuseppina Fusco, il Presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani e il Presidente del CONI Giovanni Malagò, insieme all’Assessore Grandi Eventi di Roma Capitale Alessandro Onorato.
Piloti Romani: premiati Liberati, Frassineti e Francisci
Laura FraccaroSi è tenuto lo scorso aprile presso la sede dell’AC Roma in via Parigi alla presenza del Presidente Giuseppina Fusco il tradizionale appuntamento con la premiazione degli sportivi del motorsport romano che si sono distinti nell’attività agonistica. Tre sono state le categorie individuate per il premio quest’anno: “Pilota Romano dell’Anno” , assegnato ad Edoardo Liberati, “Alla carriera” ad Alex Frassineti e “Speciale” , che è andato a Claudio Francisci. L’assegnazione di questi riconoscimenti, ripresa nel 2020, intende recuperare la Premiazione dei Campioni Sociali dell’Ente che dal 1957 al 1967 vide tra i destinatari piloti di fama internazionale come Luigi Musso, Ludovico Scarfiotti e Ignazio Giunti. Il percorso sportivo di Edoardo Liberati è segnato da una serie di successi. All’esordio, nel 2008, conquista il suo primo titolo a soli quindici anni. Seguono tre stagioni nella Formula 3 tricolore, in cui colleziona due vittorie ed una serie di podi, fino al debutto, nel 2012, nel Campionato Italiano Gran Turismo con il Team BMW Italia. La svolta avviene nel 2015, quando esordisce nel Lamborghini Super Trofeo, sia in Europa che in Asia, conquistando il titolo della serie orientale e facendo ufficialmente il proprio ingresso nello Young Drivers Program di Lamborghini Squadra Corse. L’anno seguente debutta nel campionato del GT Asia, conquistando il terzo titolo della sua carriera venendo promosso nel GT3 Junior Program della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Dopo aver debuttato nel karting nel 1999 ed essersi cimentato in alcune formule addestrative, Alex Frassineti passa alle gare per vetture a ruote coperte, diventandone presto uno dei migliori specialisti.
Dal 2007 corre con Aston Martin, Ferrari, Porsche, Audi, ma soprattutto con Lamborghini, al volante della quale vince numerose competizioni ed il Campionato Italiano Gran Turismo nel 2017 ed è secondo nel 2021.
Claudio Francisci è la storia stessa del motorismo romano da quando debuttò con i K250 la piccola monoposto con motore Ducati, per passare alla guida delle romanissime De Sanctis F850 e F3, e poi la Brabham di Salvatore Genovese, sempre protagonista di gare accese con avversari del calibro di Ronnie Peterson. Negli Settanta, dopo aver vinto il titolo italiano di F2, ha avuto un solido rapporto con Franco Angelini, correndo con le Alfa GTA e poi con il Centenario Automobile Club Roma 1922-2022 prototipo Chevron equipaggiato con motori del “mago” della Circonvallazione Gianicolense. Dagli Anni ‘80 a oggi Francisci è rimasto fedele alla categoria sport, correndo campionati e trofei dapprima con una Tiga e più recentemente con una Lucchini con motori Armaroli: un vero gioiello.
“L’Automobile Club Roma conferma il proprio sodalizio con il mondo dello sport automobilistico, valorizzando le eccellenze della Capitale con celebrazioni e premiazioni esclusive” ha commentato la Presidente Giuseppina Fusco. “In particolare, il Premio Pilota Romano dell’Anno è un riconoscimento, conferito direttamente dall’Ente nella propria sede principale, che – come avveniva già negli anni Cinquanta e Sessanta – consegna al vincitore i colori dell’Automobile Club Roma, elogiandone le abilità ed evidenziando il legame col territorio.”
Sei Nazioni, il grande rugby a prezzo scontato per i Soci AC Roma
Chiara PallariL’edizione 2023 del Guinness Six Nations è ormai archiviata, con la nazionale azzurra che centra ancora il “cucchiaio di legno” . Ma lo spirito sportivo e le emozioni delle partite che hanno visto l’Italia al cospetto delle formazioni più forti del mondo resta. Da febbraio a marzo la Capitale ha offerto il suggestivo palcoscenico dello Stadio Olimpico per i match della formazione italiana contro Francia, Galles e Irlanda. Uno spettacolo, quello del grande rugby internazionale, apprezzato anche dai Soci dell’Automobile Club Roma che da tradizione hanno potuto beneficiare di vantaggi esclusivi, accedendo all’acquisto dei biglietti d’ingresso ad un prezzo scontato dedicato.
L’Italia, nonostante l’ultimo posto della classifica finale del torneo, ha messo in mostra in più occasioni un gioco convincente mettendo in difficoltà team solidi come quello inglese e scozzese. Un segnale positivo in vista dei prossimi impegni della nazionale italiana, a partire dal Mondiale in programma in Francia il prossimo settembre.
Classifica
Sei Nazioni 2023
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Attiva e passiva, il doppio volto della sicurezza in auto
Laura FraccaroSono molteplici oggi i sistemi e gli strumenti presenti a bordo di una vettura che garantiscono la sicurezza del guidatore e dei passeggeri. Dalla ‘semplice’ cintura di sicurezza la tecnologia ha favorito l’introduzione di numerose soluzioni evolute a supporto della guida sicura nelle diverse condizioni che possono verificarsi nell’esperienza reale. In prima battuta, prima di passare ad una sintetica rassegna dei dispositivi, è bene chiarire una distinzione essenziale tra la cosiddetta sicurezza attiva e quella passiva.
e airbag di sicurezza Cintura
Nel complesso i sistemi di sicurezza che troviamo oggi sulle automobili sono tutti quelli finalizzati a proteggere sia i passeggeri che si trovano nel veicolo che gli altri utenti della strada. Risorse preziose per evitare eventuali danni conseguenti ad un incidente. D’altre parte altri dispositivi sono progettati per attivarsi al momento di un cui si verifica un certo evento, tra cui anche un sinistro chiaramente.
I dispositivi di sicurezza attiva come l’ABS (sistema anti bloccaggio degli pneumatici), l’ASR (controllo di trazione) o l’ESP (controllo elettronico di stabilità) servono in sostanza a prevenire un incidente, la sicurezza passiva interviene ad esempio quando avviene un incidente, evitando o limitando i danni: esempi tipici sono le cinture di sicurezza, l’airbag, i poggiatesta e i seggiolini per bambini). I sistemi passivi non sono capaci di impedire il verificarsi di un sinistro, ma in ogni caso possono rivelarsi assai preziosi al fine della prevenzione dei danni che possono fare seguito ad un incidente.
Le cinture di sicurezza sono, in caso di incidente, uno dei più importanti meccanismi di protezione per chi si trova all'interno dell'autovettura. Esse riducono il rischio che il guidatore ed i passeggeri urtino l'interno del veicolo o vengano catapultati fuori al momento dell'impatto. I loro corpi infatti, se non trattenuti, continuerebbero a muoversi in avanti per inerzia e, con l'energia cinetica determinata dalla loro velocità, verrebbero proiettati contro il volante, il cruscotto e il parabrezza, che potrebbero sfondare procurandosi lesioni e venendo catapultati all'esterno. Il rischio di essere sbalzati fuori sussiste anche in caso di ribaltamento del veicolo.
L'airbag è invece un "pallone" di forma piatta che viene istantaneamente gonfiato appena inizia l'urto, fuoriuscendo da un apposito vano dotato di coperchio, dalla parte centrale dello sterzo se dal lato guidatore e dal cruscotto se dal lato passeggero. La sua funzione fondamentale, soprattutto negli urti a velocità maggiori, è di impedire il contatto della testa o e del volto dei trasportati con il volante od il cruscotto. Infatti, anche se il torace, il bacino e le gambe sono trattenuti dalla cintura di sicurezza, la testa rimane libera di muoversi in avanti e verso il basso.
I poggiatesta
Il poggiatesta serve a ridurre il rischio di danni ai tessuti del collo nel momento dell'impatto, soprattutto in caso di tamponamento. I danni al collo costituiscono circa il 70% delle richieste di risarcimento; circa il 60% dei premi assicurativi viene impiegato per il risarcimento di questi danni. Il poggiatesta impedisce la flessione all'indietro della testa, causa di lesioni ai tessuti muscolari ed alle vertebre cervicali ed è comunque utile anche negli urti frontali, bloccando la testa nel movimento di rimbalzo all'indietro che essa, con tutto il corpo, compie dopo aver terminato l'impatto contro la cintura di sicurezza. l poggiatesta va sollevato finché il suo bordo superiore si trova all'altezza del margine superiore della testa; inoltre, la distanza tra la sua superficie anteriore e la testa non dovrebbe essere superiore a 10 cm. La regolazione, soprattutto in altezza, dovrebbe essere ben resistente: un poggiatesta che si abbassa semplicemente con una energica spinta dall'alto non è di qualità adeguata.
I bambini rischiano più degli adulti, in caso di incidente, di essere proiettati in avanti o fuori dell'abitacolo a causa della loro taglia ridotta. E questo vale sia per i lunghi viaggi in autostrada che per i brevi tragitti in città. Inoltre, la scarsa resistenza muscolare e la delicatezza degli organi li espongono maggiormente al rischio di lesioni. Per questo, oltre che per un preciso obbligo di legge (Art. 172-Codice della strada), i bambini devono sempre viaggiare con gli appositi sistemi di ritenuta, fin dal loro primo percorso in auto.
La normativa UNECE R44/04 suddivide le tipologie di seggiolini in 5 gruppi, in base al peso del bambino:
Gruppo 0: per bambini di peso inferiore a 10 kg.
Gruppo 0+: per bambini di peso inferiore a 13 kg.
Gruppo 1: per bambini tra 9 e 18 kg.
Gruppo 2: per bambini tra 15 e 25 kg.
Gruppo 3: per bambini tra 22 e 36 kg.
I modelli in commercio spesso utilizzano anche classificazioni intermedie o plurime; ad esempio un dispositivo di classe 0+1 è un seggiolino adatto per bambini fino a 18 kg.
I seggiolini per sicurezza attiva Cosa si intende
Per sicurezza attiva si intende quell'insieme di dispositivi, sistemi od apparati che dovrebbero impedire il verificarsi di un incidente, con una funzione quindi soprattutto preventiva. Il sistema di sicurezza attiva più importante, a stretto rigore, è il conducente stesso, il cui perfetto "funzionamento" sarebbe la migliore garanzia contro la possibilità di un incidente. In realtà, rientrano nella sicurezza attiva un gran numero di dispositivi presenti sui veicoli, alcuni ben noti come ad esempio:
• i freni
• le luci
• lo sterzo
• i pneumatici e gli ammortizzatori
• lo stesso tergicristallo, in determinate condizioni
Secondo la definizione, rientra in questa classe perfino la segnaletica stradale, la cui funzione preventiva (se essa è adeguatamente disposta e tenuta in buone condizioni) è motivo della sua stessa esistenza; anche le strade (se ben progettate, ben realizzate e ben tenute) sarebbero un elemento di sicurezza attiva.
Altri dispositivi o sistemi di sicurezza attiva sono meno noti, meno comuni o ancora sperimentali:
• l'ABS (sistema antibloccaggio delle ruote) sistemi anti-collisione
• sistemi di comunicazione e di allarme per pericoli od ostacoli
• sistemi per la rilevazione delle condizioni del conducente o per la correzione automatica di errori di guida
Quando si tratta di dispositivi montati su veicoli, è possibile che essi abbiano limiti o condizioni di efficacia, che è bene conoscere preventivamente e di cui comunque è opportuno essere coscienti, per non assumere rischi che il dispositivo non è in grado di gestire. In altre parole, la disponibilità di un sistema di sicurezza attiva con elevate caratteristiche di efficacia non può diventare giustificazione per comportamenti o manovre più rischiose. Inoltre, i dispositivi più complessi o tecnologicamente avanzati non mettono al riparo da possibili guasti improvvisi (come succede talvolta nei nostri stessi PC), possono richiedere speciali cure di manutenzione e revisione periodica e devono essere trattati da personale particolarmente esperto. Per questo motivo, non è consigliabile utilizzare "pezzi di recupero" per la sostituzione di dispositivi di sicurezza attiva a bordo di veicoli, a meno che non siano stati accuratamente revisionati con tecniche appropriate e siano accompagnati da precisa garanzia del revisionatore circa la permanenza delle caratteristiche originali di sicurezza.
Chi trova un garage, trova un tesoro
Marco Di EugenioChi trova un garage trova un tesoro, soprattutto nelle grandi città. Possiamo aggiornare così il vecchio adagio sull’importanza degli amici. Oggi, un box auto è doppiamente utile: perché in città congestionate dal traffico rappresenta una notevole comodità per parcheggiare la propria auto o perché può essere messo a frutto vendendolo o affittandolo. Non ci sono soltanto vantaggi, ovviamente. Ci sono anche dei costi, fra tasse e tutto il resto. Scopriamo gli uni e gli altri con questa breve guida.
Controlli preliminari
Non siate frettolosi. Prima di comprare o prendere in affitto un garage è necessario assicurarsi che sia tutto in regola. Gli adempimenti per la realizzazione di un garage sono stati semplificati - come in molte altre circostanze - ma ci devono essere. Serve cioè che il proprietario abbia a suo tempo fatto la Scia, Segnalazione certificata di inizio attività, o della Cila, Comunicazione di inizio lavori asseverata. In caso contrario, si tratta di un’opera abusiva. Quindi, attenzione.
Un passo in più: la pertinenza
Ma c’è un passaggio ulteriore: bisogna verificare il rapporto tra il bene principale (abitazione) e la pertinenza (garage). In parole povere, se io ho comprato una casa, ho comprato anche il garage annesso? È importante chiarirlo, per evitare brutte sorprese. La pertinenza e la proprietà sono due cose diverse. È un concetto che va chiarito per non incorrere in equivoci. La pertinenza è collegata al bene principale, ma questo può anche esistere senza quella. Citiamo il Codice civile. Articolo 817: “sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa. La destinazione può essere effettuata dal proprietario della cosa principale o da chi ha un diritto reale sulla medesima” .
Lo spazio necessario
Questa parte potrebbe cominciare con il classico “non tutti sanno che…” . Effettivamente non tutti sanno che il garage deve prevedere per legge uno spazio di mano on solo. Quando comprate o prendete in affitto un garage, siate previdenti: potreste sempre cambiare macchina, prima o poi.
Durata dell’affitto e costi
Arriviamo finalmente alle questioni che più interessano il lettore: per quanto tempo e per quanto denaro.
C’è un limite alla durata del contratto? No. I contraenti possono pattuire liberamente. Vige, in questo campo, una piena libertà contrattuale: anche nel senso che il canone di locazione può essere aggiornato, anche automaticamente, sulla base di criteri predefiniti.
Quanto costa? La risposta più ovvia è: dipende. Dipende dalle dimensioni del box e dalle sue condizioni. Ma soprattutto dalla città in cui è situato. Anche in questo caso, i contraenti possono concordare liberamente il prezzo. Vanno poi considerate le spese di manutenzione, che seguono i criteri che sono ben noti nel caso delle abitazioni: quelle straordinarie sono a carico del proprietario, a quelle di tutti i giorni deve far fronte chi prende in affitto il bene.
Ma il garage costa anche in base alle tasse da pagare: imposta di registro (2% del canone annuo), imposta di bollo (16 euro per ogni 4 facciate o per ogni 100 righe del contratto).
Rubrica libri
Le sinossi dei volumi sono riprese da quelle pubblicate dalle rispettive case editrici.
Robicheaux
James Lee Burke
Jimenez Edizioni
Dave Robicheaux è un uomo tormentato: tra gli incubi ricorrenti sul Vietnam, la battaglia contro l’alcolismo e l’improvvisa perdita dell’amata moglie Molly, i suoi pensieri si trasformano in sabbie mobili. Durante un’indagine, scopre che potrebbe essere lui stesso l’assassino dell’uomo che ha tolto la vita alla sua Molly. Mentre si adopera per ripulire il proprio nome e dare un senso all’omicidio, Robicheaux incontra un incredibile cast di personaggi e una rinascita di forze sociali oscure che minacciano di distruggere tutti coloro che ama. Quello che emerge non è solo un romanzo crudo, suggestivo e mordace, ma anche un quadro straziante dell’America: il perenne conflitto di questa nazione tra il senso di grandezza del passato e l’eredità della vergogna, la sua facile seduzione da parte di ricchi e demagoghi e la sua inclinazione per la violenza e la vendetta.
Enzo. Il sogno di un ragazzo
Enrico Brizzi HarperCollins ItaliaModena, 1899. Il secolo romantico delle rivoluzioni e delle scoperte sta per lasciare spazio a un’epoca nuova, ma la città festeggia come sempre il santo patrono fra chioschi da fiera e profumi antichi di vino e salumi. Stretto al petto della madre, il neonato Enzo sonnecchia in quell’atmosfera da incanto. All’improvviso, un gran trambusto, delle urla, una fiumana di persone in fuga: dietro di loro un veicolo stupefacente, un borbottante carro che avanza senza cavalli. La prima automobile mai vista a Modena. Alla guida c’è Fredo, il padre di Enzo. L’emiliano Enrico Brizzi accorda la voce fuori dal tempo dei cantastorie al passo dei grandi romanzi contemporanei, per raccontare la giovinezza di un mito della sua terra, Enzo Ferrari. Enzo – Il sogno di un ragazzo, primo volume di una saga dedicata al “Signore delle Rosse” , vibra della musica che accompagna il viaggio fra l’infanzia e l’età adulta: il calore e la fatica della vita in famiglia, il disvelamento di una vocazione, il primo amore, le sfide e le difficoltà. Accanto al giovane Ferrari vivono in queste pagine personaggi indimenticabili, a cominciare dalla madre Gisa, istintiva pioniera dei diritti delle donne, e Dino, il fratello imbevuto di suggestioni letterarie e nazionaliste; fino al Negus, l’amico teppista dal cuore d’oro, e a Norma, la sola ragazza capace di far intendere a Enzo la lingua della speranza. Protagonisti e comprimari si muovono nell’affresco epico di un Paese in fermento per il Futurismo e gli scioperi socialisti, lo stile decadente di D’Annunzio e gli infiammati comizi d’un Mussolini ancora rivoluzionario. Ad attendere al varco Enzo e l’Italia intera, la prova terribile della Grande guerra.
Che cosa fa la gente tutto il giorno?
Peter Cameron
Adelphi
Nel mondo dei racconti di Peter Cameron, che assomiglia terribilmente al nostro, chi cerca sé stessa, rimpiange qualcuno che ha perso, fa i conti con un perenne senso di inadeguatezza, si sforza – spesso invano – di trovare un modo per comunicare con le persone vicine. Conduce una vita ordinaria, insomma, che però d’un tratto può conoscere una svolta spiazzante. Accade all’uomo che preferisce far credere alla moglie di avere una relazione anziché rivelarle che tiene un cane nascosto in un ripostiglio, e che ogni notte esce per portarlo a spasso; alla giovane inquieta che scopre un inaspettato alito di calore domestico nel più artefatto degli ambienti: un parco a tema per turisti; ad adolescenti invischiati nelle dinamiche disfunzionali degli adulti ma non ancora contaminati dalla loro ipocrisia; a donne che si aggirano sole in case diventate di colpo gelide e vuote. Nel mondo di Peter Cameron, sospeso in un’atmosfera rarefatta e straniante, piccoli e grandi drammi familiari, amorosi, esistenziali si consumano in sordina, mentre una vena sotterranea di dolore invade l’esistenza e finisce inesorabilmente per travolgerla e stravolgerla. Quanto a noi, saremo accompagnati a lungo da un sottile turbamento, una volta chiuso il libro – e dovremo arrenderci all’evidenza che ancora una volta Cameron ci ha messi a nudo e raccontati, come solo lui sa fare.
Il violino del pazzo
Selma Lagerlöf IperboreaBello e talentuoso, Gunnar, studente a Uppsala, più di tutto ama la musica. Solo quando suona il suo violino gli pare che la vita abbia senso: gli basta sfiorare le corde con l’archetto perché il tempo si fermi e la musica sgorghi da sola, mentre nella sua estasi trascina con sé chi lo ascolta. È un dono che ha ereditato dal nonno, come l’amato maniero in cui è cresciuto, che lo distoglie dai suoi doveri di studente. Un pomeriggio tra il suo pubblico c’è Ingrid: lei gira con un gruppo di saltimbanchi con il nonno cieco, anche lui violinista. Ingrid suona la chitarra e sa cantare, ma non ama mostrarsi, anche se i suoi sorrisi illuminano chi la guarda. Rimane folgorata da Gunnar, che con sensibilità ha subito colto l’essenza della sua natura, ma non sa che lui, quel giorno, ha sciolto nella sua travolgente esecuzione il dolore di un annuncio: la famiglia è in rovina, solo i suoi guadagni potrebbero risollevarne le sorti. E l’amico che gliel’ha rivelato gli ha sequestrato il violino perché non si distragga. Ma può un artista vivere privato della sua arte? Può cedere la sua anima in cambio di un maniero? Gunnar, così, si perde nella follia. Le vie della musica, però, come quelle dell’amore, sono imperscrutabili, e c’è chi arriva a riconoscere in suoni sconnessi una melodia e in tratti alterati un volto amato, rimasto impresso un lontano pomeriggio nei sogni e nel cuore. Tra saltimbanchi, musiche indiavolate, una sepolta viva e misteriose apparizioni, Selma Lagerlöf intreccia con il suo stile inconfondibile i toni della fiaba alle peripezie del romanzo d’avventura, per parlare di arte e società, di pazzia e normalità, di speranza e disperazione, di amore e di cura.
Servizi di bordo, riconoscimento facciale, avviamento del motore da remoto. Sono solo alcune delle novità introdotte, per ora nei veicoli di fascia premium, grazie alla diffusione delle tecnologie digitale nel mondo automotive.
La trasformazione digitale infatti sta mostrando forse nella sua forma più evidente i suoi progressi proprio con le auto. Pensiamo al cosiddetto Internet of Things, ossia all’impatto che i servizi in rete possono produrre nel funzionamento della strumentazione di una vettura o, più in prospettiva, a quanto sta facendo l’IA, l’intelligenza artificiale di cui ancora non vediamo che i primi risultati. L’auto è diventata presto un campo di prova ideale per tutte le nuove soluzioni digitali che a detta degli esperti costituiranno, insieme all’affinamento della motorizzazione elettrica, il futuro dell’automobile.
Così negli ultimi anni, le case costruttrici si sono velocemente evolute, cambiando il volto del segmento. Sempre più gli investimenti e l’attenzione del busi-
ness si sono concentrati sulla crescita dei servizi digitali offerti, facendo diventare i marchi anche veri e propri fornitori di servizi di mobilità grazie alla proposta sul mercato di software gestionali e di opzioni accessorie di infotainment. Auto a guida autonoma, auto connessa, dialogo tra vettura e ambiente, tutela delle informazioni, sono presto divenute espressioni familiari al grande pubblico. Segno che l’evoluzione in atto sta plasmando un futuro tutto nuovo in cui il digitale sarà protagonista.
L’auto potrà stabilire un rapporto sempre più ravvicinato con il guidatore. Già oggi alcuni dei veicoli più avanzati sono in gradi di riconoscere le impronte digitali del proprietario, abilitando a lui soltanto l’accesso, oppure di abilitare il riconoscimento facciale, attivando così le impostazioni personalizzate scelte dall’utente. La recente edizione del CES di Las Vegas, ha mostrato alcuni prototipi che rendono bene l’idea di quello che potrà essere il domani delle quattro ruote. Dalla tecnologia fingerprint, che attraverso un
sofisticato sistema di “lettura” dei polpastrelli attiva le funzioni dell’auto, all’adozione di microfoni esterni alla vettura capaci di elaborare le vibrazioni e di trasmettere all’automobilista in tempo reale informazioni preziose sulle variazioni provenienti dall’ambiente circostante aiutando così a migliorare la sicurezza a bordo e la prontezza di reazione in caso di pericolo. Pensiamo infine alla ricerca in campo di tecnologia di connessione 5G che sta registrando progressi da gigante. La sua applicazione alla mobilità potrà permettere nuove modalità di relazione tra i veicoli, l’infrastruttura stradale e i soggetti che con essa si relazionano, dai pedoni alle stazioni di servizio e di ricarica fino ai servizi di emergenza. Un profilo di innovazione che sta portando allo sviluppo costante di una mole di web application che investiranno nell’ottimizzazione e nell’integrazioni dei diversi servizi di connessione che avremo a disposizione. Non è altro che quello che oggi chiamiamo MaaS (Mobility as a Service), che promette di assorbire in un’unica interfaccia di mobilità la moltitudine di opzioni di cui beneficeremo alla guida.
App Le digital tech stanno portando l’auto nel futuro
TORNIAMO
A VIAGGIARE
Alla scoperta del Lazio
LAZIO, TRA ACQUA
CONVENZIONI DELEGAZIONI
4
UN PRIMO SOPRALLUOGO
Direttore Responsabile
Paolo Riccobono
In redazione
Pietro Strada
Progettazione grafica Eprcomunicazione
6 CERVETERI
10 LADISPOLI CIAK SI GIRA
15
PRODOTTI DEL TERRITORIO E DOVE MANGIARE
17 ACI CONVENZIONI 21 ACI ROMA DELEGAZIONI
Redazione
Tel. 06681621 redazione.settestrade@aciroma.it
Editore
Automobile Club Roma
Sede legale e amministrazione
Via Parigi, 11 00185 - Roma
Tel. 0651497205/6
Supplemento di SETTESTRADE
anno XXII n. 27 aprile 2023
Stampa
Fotolito Moggio S.r.l. Strada Galli, snc 00019 Tivoli - Roma chiuso nel mese di aprile 2023
SETTESTRADE
Registrazione Tribunale di Roma n. 184 del 17.05.2001
AUTOMOBILE CLUB ROMA
Consiglio Direttivo
Giuseppina Fusco (Presidente)
Francesco Forlenza (Vice Presidente)
Pietro De Simone
Giovanni Puoti
Pietro Selicato
Revisori
Gianluigi Barbieri
Giancarla Branda
Sabrina Crupi
Direttore
Riccardo Alemanno
Così scriveva quasi quarant’anni fa lo studioso Armando Ravagnoli nel volume Alla scoperta del Lazio (Newton Compton edizioni). Le sue profetiche riflessioni introducevano la sezione dedicata a Cerveteri, la città che “strizza l’occhio al mare”. Nelle pagine citate, l’autore insisteva su quello che definiva lo “stress” dei turisti stranieri a Roma: tre giorni e via, non si ha il tempo di visitare neanche il Campidoglio e poi si torna nella propria città. Lo stesso potrebbe dirsi oggi di chi vive a Roma ma ha poco tempo per scoprire le bellezze, antiche o moderne che siano, della Capitale e dei suoi dintorni (se non per una gita mangereccia ai Castelli o per un tuffo estivo e festivo in spiagge superaffollate). “Non si potrebbe portare il turismo ro-
mano anche fuori Roma?” si domandava Romagnoli. Oggi, a quarant’anni di distanza, possiamo dire che il “turismo romano” si è finalmente esteso: a dare il buon esempio sono gli stranieri, che hanno scoperto una nuova modalità di viaggiare nelle nostre regioni. Si muovono in camper o in macchina o in treno, alloggiano spesso fuori dalle grandi città e visitano parchi, monti, spiagge e piccoli borghi, dove talvolta finiscono persino col comprare casa. Paradossalmente, sembrano conoscere meglio degli italiani le ricchezze del nostro territorio. Ed è con questa consapevolezza che ci inoltriamo, in questo 2023, alla scoperta dei luoghi vicino Roma. Iniziamo il nostro viaggio lì dove ci richiama la primavera, tra campagne e mare, esplosioni di cibi, colori e sapori, riscoperta di culture e tradizioni. Allacciate le cinture, il viaggio sarà breve, basta percorrere pochi chilometri e saremo arrivati. Mettetevi in strada con noi, sempre Liberamente
“Roma potrà salvarsi solamente mediante una nuova simbiosi con la sua regione, stemperando nell’ampiezza delle sue diluite campagne e sue svariate congestioni, le sue ipertrofie, i suoi disordini disfunzionali”
UN PRIMO SOPRALLUOGO TRA ACQUA E TERRA
Solo un breve tratto autostradale della Roma-Civitavecchia separa Roma dalla nostra meta, lo svincolo per Ladispoli-Cerveteri. Da una parte il mare, dove un tempo “si spalancavano porti come polmoni sul Mediterraneo” (Armando Ravagnoli, cit.), dall’altra le fertili campagne pianeggianti e le basse, preziose colline tufacee, in una quasi-maremma selvaggia e inselvatichita. È una terra ricca di risorse agricole e naturali, di storia antica e moderna, basta guardarsi intorno per percepirlo. Se dallo svincolo autostradale svoltiamo a sinistra, una rotatoria fiorita e ben curata ci avverte che siamo arrivati a Cerveteri Il primo impatto non è dei migliori, la salita che porta alla città vecchia è circondata da ciò che circonda qualunque altro borgo laziale: palazzine di nuova costruzione, negozi e supermercati. Eppure, basta abbassare il finestrino per capire che c’è qualcosa di diverso, e bello, nell’aria. Sarà l’odore di salsedine che arriva fin qui, il profumo dei
fiori e delle piante che non mancano neanche nel più piccolo condominio, e poi la vista dell’imponente Granarone sulla destra, dell’antica Rocca sulla sinistra e, una volta arrivati in cima alla strada, del lungo parco che ci accompagna verso il vero e proprio centro storico. Non ci fermiamo, per ora, siamo solo in perlustrazione. Ed essendo il traffico cosa rara a Cerveteri, faremo appena in tempo a intravedere uno dei vari manifesti di una delle tante sagre che vi si svolgono annualmente, prima di ridiscendere lungo la via del Sasso e proseguire in questo giro esplorativo. Ci lasciamo alla destra la strada che porta alla Necropoli della Banditaccia, scendiamo lungo una via su cui si affacciano villette di campagna circondate da canneti, uliveti e, più nascosti, vitigni e campi di carciofi, passiamo sotto il cavalcavia che ci permette di oltrepassare l’autostrada, e ci troviamo nuovamente sulla via Aurelia. Se andassimo a destra arrive-
remmo a Santa Severa, con il suo imponente castello, e a Santa Marinella. Se andassimo a sinistra torneremmo al punto di partenza, lo svincolo autostradale. Noi invece proseguiamo oltre, andiamo dritti perché vogliamo vedere subito il mare. E così ci ritroviamo a Marina di Cerveteri, o Cerenova, con le case bianche scrostate dalla salsedine, e in pochi minuti siamo in spiaggia: è quella che nel 2022 ha ospitato il celebre (e contestato) Jova Beach Party, motivo di disputa tra ambientalisti e non. Il lungomare, negli ultimi anni, è stato interamente ripulito, con lunghi e ampli marciapiedi per passeggiare, pochi stabilimenti balneari spartani ma ben curati, e tanta, tanta spiaggia libera. In qualunque stagione e giorno dell’anno, vi troverete qualcuno: bagnanti, joggers, famiglie con bambini, pescatori. La sabbia è scura, ferrosa: ad alcuni piace, ad altri no. In ogni caso, è la testimonianza dell’antica ricchezza mineraria della zona, quando gli antichi porti di Alsium e Pyrgi fervevano di scambi. Dove ora spuntano ombrelloni e si ammassano teli, sdraio e ghiacciaie, un tempo la federazione etrusca scambiava i suoi prodotti con i più diversi popoli del Mediterraneo.
Da questa spiaggia, in macchina, costeggiando il mare, oltrepassiamo l’Oasi di Torre Flavia e arriviamo a Ladispoli. La città si snoda parallelamente al mare anzi, sul mare. Le sue origini sono recenti, la maggior parte delle abitazioni non particolarmente attraenti, ma immaginate quanto bella possa essere la vita quando nelle pause pranzo (qui particolarmente lunghe) ci si può concedere una passeggiata in spiaggia. Le strade parallele al mare e i giardini nel mezzo ospitano tutti i giorni un vivace mercato alimentare, mentre i Giardini Nazareno Fedeli e la piazza limitrofa sono dedicati a sagre e feste in ogni stagione dell’anno. La perpendicolare via Italia è la via dei negozi commerciali, che ci conduce alla stazione ferroviaria e da cui possiamo tornare verso la via Aurelia. Sulla destra possiamo dirigerci verso il vecchio Borgo di Palo e il lungomare di Marina di San Nicola: lungo la strada troveremo vivai, rivenditori di pietre e legname… un paradiso, per gli amanti del giardinaggio e del fai-da-te. Se invece andiamo sulla sinistra, torneremo al nostro punto di partenza. Fatto un primo tour, a voi la scelta di dove fermarvi, a noi il compito dei suggerimenti.
CERVETERI
Per capire questa città arroccata, chiusa tra le mura di un ingombrante e prezioso passato, bisogna fare prima un salto nel tempo, un viaggio lungo quasi tremila anni. È più o meno allora che si formò l’insediamento etrusco di Kaisra (Agylla per i Greci e Caere per i Romani), come testimoniano le necropoli di Sorbo e Cava della Pozzolana, che lasciano supporre un’occupazione stabile del territorio già in quel periodo. Quel primo, piccolo centro, crebbe grazie alla vicinanza con il mare; il terreno era fertile, la terra preziosa: si potevano coltivare prodotti agricoli e produrre oggetti in ceramica e metallo. Tutte merci che divennero merce di scambio con i mercanti greci e fenici che percorrevano già allora le nostre coste. Si trattava di scambi commerciali, certo, ma anche culturali, umani, che permisero alla città di espandersi e alla sua popolazione di evolversi. Fino a quando non venne sottoposta al controllo di Roma, la civiltà etrusca fu proprio questo: una ricca, fiorente civiltà. Poi decaduta, o comunque assor-
bita dal modello romano, l’antica Caere venne progressivamente abbandonata e le aree limitrofe rimasero a lungo incolte e inutilizzate: la situazione si aggravò alla fine del XII secolo quando un’epidemia di malaria costrinse gli abitanti a lasciare la vecchia sede e a spostarsi nell’attuale borgo di Ceri. Una rifioritura del centro si ebbe soltanto nel XVI secolo, quando Caere Vetus (così chiamata in opposizione al “nuovo” abitato di Ceri) divenne parte del principato della famiglia Ruspoli, che acquisì l’ex castello Orsini e si occupò della rinascita artistica e architettonica della città. Fu un Medioevo in cui la popolazione locale si chiuse tra mura e torri per proteggersi e sopravvivere. E sono queste mura, queste torri e questi antichi palazzi baronali che troneggiano ora nel centro città. Il borgo storico è piccolo, ma decisamente suggestivo: dopo avere risalito la via che costeggia i Giardini della Rimembranza, lasciate la macchina in piazza Aldo Moro e guardatevi intorno: davanti a voi, e sulla destra, i palazzi di nuova costruzione.
Sulla sinistra le mura dell’antica città, un imponente sovrapporsi di pietre in tufo sopravvissute ai secoli. Risalendo una piccola rampa di scale, vi troverete in piazza Santa Maria: qui si affacciano la chiesa di Santa Maria Maggiore, il Castello Ruspoli e il Museo Nazionale Archeologico Cerite. Al centro, una piccola fontana, dove sedersi e lasciarsi riportare indietro nel tempo. Da qui, alla vostra sinistra, passati
sotto un arco, potrete aggirarvi nel piccolo centro storico (il cosiddetto rione “Boccetta”) fino ad affacciarvi dal Belvedere dell’antica Rocca medievale: ristrutturata di recente, offre una vista spettacolare fino al mare. Tornando indietro, non mancate di passare per piazza Risorgimento: è deliziosa, e dalla fontana che vedete all’angolo, in autunno, nella festa che celebra la vendemmia, sgorga vino.
Necropoli della Banditaccia e Museo Nazionale
Archeologico Cerite
Scendendo da Cerveteri lungo via della Castellana, quella che costeggia i Giardini della Rimembranza, subito dopo, sulla destra, sotto l’antica Rocca, si imbocca la via della Necropoli: un viale che risale i campi e sbocca in un ampio piazzale adibito a parcheggio. Arrivati qui, ignorate le macchine o gli altri turisti, e guardate oltre: in lontananza brilla lo specchio del mare, e tutto intorno a voi spiccano piccole colline ricoperte di arbusti. Non sono colline, sono ciò che resta di parte dell’antica necropoli, tombe a tumulo che seguono un lungo sentiero fino all’imponente, e sorprendente, area centrale.
(Una curiosità: la necropoli è detta “della Banditaccia” ma il nome non ha niente a che vedere con le sue origini. Le è stato dato nei primi anni del Novecento, quando quei terreni venivano dati in concessione dal comune tramite dei “bandi”; si trattava di terreni che mal si prestavano alle esigenze del pascolo e dell’agricoltura, e da lì il soprannome, “Banditaccia”, per tutta l’area.)
Eccoci dunque all’interno della necropoli, 10 ettari di terreno con quasi 400 sepolture, una città dei morti modellata su quella dei vivi, sopravvissuta ai millenni e all’uomo. Grandi tombe a tumulo destinate a ospitare intere famiglie, disposte secondo un tracciato che fa pensare appunto all’urbanistica di una città. L’architettura interna ricorda quella di vere e proprie abitazioni: camere, letti, sedute, persino mensole e nicchie dove conservare oggetti e ricordi. Solo poche di queste tombe presentano decorazioni ma non per questo sono meno affascinanti, soprattutto se si riesce a visitarle nelle ore meno affollate, quando è possibile scendere nei loro antri e rimanere soli ad ascoltare ciò che gli antichi spiriti etruschi sembrano volerci dire: è stata la nostra terra, l’abbiamo amata e curata, di noi questo resta, del resto abbiatene cura voi.
Alberto Angela durante una trasmissione che illustra la necropoli etrusca “Cerveteri»
In realtà, resta ben di più dell’antico popolo etrusco: la maggior parte dei ritrovamenti sono ora conservati nel museo romano di Villa Giulia. Ma già che siete qui, merita abbinare la visita alla necropoli a quella del Museo nazionale Cerite, allestito nella Rocca medievale (dovete, dunque, ritornare in città). Qui troverete testimonianza di quale potesse essere la vita quotidiana degli etruschi, un tesoro archeologico che è anche un insegnamento sul rapporto dell’uomo con la sua terra, di un ponderato equilibrio tra corpo e spirito, morte e vita.
Le Cascatelle
Se volete immergervi nella natura e nei boschi, vi suggeriamo una passeggiata fino alle cosiddette Cascatelle di Cerveteri. L'ingresso del parco è a pochi metri dal Cimitero Nuovo, nella parte alta della città: è un percorso ad anello che si può percorrere interamente o in parte, e che permette di raggiungere sia le diverse cascate formate dal Fosso Vaccina (un piccolo corso d’acqua che nasce sui monti Sabatini) sia di andare alla scoperta di curiosi tesori, come la Ferriera Pontificia (dove nel Seicento veniva lavorato il ferro proveniente dall’isola d’Elba), l’ottocentesco Ponte degli Austriaci, o la Porta Coperta, una delle sei porte dell’antica città etrusca di Caere.
SI GIRA CIAKGIRA CIAK ladispoli
LADISPOLI
Tra i tanti volumi dedicati a Ladispoli e alla sua storia, ce n’è uno che merita di essere aperto prima di addentrarci alla scoperta di questa città balneare che non si distingue per le sue ricchezze architettoniche: Ladispoli e i luoghi del cinema. Un viaggio immaginario tra il 1937 e il 2020 di Crescenzio Paliotta (AltrEdizioni, 2020). Nel Preambolo al volume, lo storico del cinema Claudio Siniscalchi scrive: “Ladispoli è vittima di un virus: il luogo comune. E quel luogo comune è stato proprio il cinema ad alimentarlo. Fregene era più alla moda. Ostia meglio attrezzata. Santa Marinella più esclusiva. Santa Severa più ufficiale. Ladispoli troppo popolare, malmessa, caciarona, multietnica, volgare.
Oddio, quei palazzoni! Qualche anno fa se ne uscì con questa battuta Suso Cecchi D’Amico. Che dire? Che rispondere?”. Una prima risposta arriva proprio dal volume citato, quando l’autore ci conduce con l’immaginazione sui tetti limitrofi alla stazione ferroviaria di Ladispoli e inizia a descrivere ciò che
abbiamo sotto i nostri occhi e che non vediamo: Proprio qui sotto, tra la stazione di Palo Laziale e il passaggio a livello che allora si attraversava per arrivare a Ladispoli, nel 1951 Vittorio De Sica girò tutta la parte finale del film Umberto D. Lì, verso il mare e il Castello Odescalchi, nello stesso periodo Mario Soldati girava le avventure di Zorro e quelle del Corsaro Nero, su un galeone spagnolo ricostruito davanti al Borgo di Paolo. E poi lì, all’interno del Parco […]. John Huston nel 1964 ambientò il Paradiso Terrestre per il suo grandioso film La Bibbia. […] Verso l’entroterra, in quella campagna pianeggiante, Roberto Rossellini nel 1942 girà tutto il film L’uomo della croce, una storia ambienta nella steppa dell’Ucraina, e lo girò proprio negli stessi mesi nei quali i soldati italiani stavano combattendo in Unione Sovietica.
Potremmo andare ancora oltre, con la citazione, facendovi notate la grande struttura del Castellaccio dei
Montaroni dove Mario Monicelli nel 1959 ambientò la drammatica scena finale del film La Grande Guerra, o il tratto di Aurelia alberato dove Dino Risi filmò nel 1962 le scene più famose del film Il Sorpasso, o la chiesetta della SS. Annunziata dove nel 1936 il trentenne Roberto Rossellini celebrò le sue nozze, diventando cittadino di Ladispoli e soggiornandovi poi per sei anni.
Ecco, dunque, cosa i nostri occhi non vedono, “oltre i palazzoni”: una città che è stata un riferimento per il cinema, “quello di AlbertoSordi, di CarloVerdone, di Pingitore e PippoFranco” che hanno mostrato le sue spiagge come le più confusionarie, popolari e affollate degli anni ’70 e ’80. Ma bisogna, ancora una volta, fare un salto nel tempo (breve, questa volta) e tornare indie-
John Huston, regista statunitenze che nel 1964 ambientò nei dintorni di Ladispoli il suo fim “La Bibbia“
tro di un secolo per capire la vera natura di Ladispoli, piccolo borgo nato come un tranquillo “villaggio” per le vacanze al mare a metà Ottocento, sul modello di quelli europei. La neonata ferrovia Roma-Civitavecchia prevedeva infatti una breve diramazione – con tanto di carrozze trainate da cavalli – che permetteva di arrivare al Castello della famiglia Odescalchi e raggiungere il borgo dei pescatori di Palo dove, nel 1961, erano stati realizzati due dei primi “Stabilimenti per i bagni” della costa tirrenica, destinati a ospitare la nobiltà romana che poteva concedersi il lusso della nuova moda delle vacanze estive. Ma il richiamo dei “bagni di mare e di sole” si fece di anno in anno sempre più forte, tanto ad arrivare a quel fatidico 1888 che segnò la data di nascita ufficiale della città di Ladispoli, quando molti nobili e ricchi borghesi della Roma Umbertina si videro recapitare questo biglietto: “Il Principe Ladislao Odescalchi e l’Ing. Vittorio Cantoni si pregiano di invitarvi all’inaugurazione della Stazione Balneare Ferroviaria di Ladispoli (presso Palo), che avrà luogo il 1° luglio 1888”. Cronista di questa avventura, e di come venne realizzata, fu un gio-
vane Gabriele D’Annunzio, inviato sul posto nel maggio dello stesso anno per vedere cosa stesse accadendo. La sua descrizione, pubblicata sulle colonne del giornale La Tribuna, era straripante di entusiasmo e prospere previsioni… in realtà, i primi bagnanti rimasero un po’ delusi: un solo stabilimento era all’altezza delle aspettative, per il resto c’erano solo pochi stabilimenti in legno su palafitte e rare case affacciate sul mare, mentre si stava costruendo il palazzo Cantoni, il solo edificio in stile Umbertino, ancora affacciato su piazza della Vittoria. La città, comunque, era nata. Ed era stata battezzata, in onore del suo fondatore Ladislao, “Ladispoli”. Inizialmente irrisa dai giornali satirici dell’epoca (“A LADISPOLI si ce so’ tre case è grasso che cola…” luglio 1888, sulle pagine del Rugantino), abbandonata alle sole forze dei suoi primi abitanti, fino alla Prima guerra mondiale il piccolo centro dovette arrangiarsi come poteva, in modo un po’ pioneristico e avventuroso, cercando di valorizzare le risorse naturali del territorio e di combattere, nel frattempo, la concorrenza del rapido sviluppo di Ostia come alternativa per le estati romane.
Due immagini delle prime costruzioni scattate nei primi anni del novecento, Ladispoli
In tutto questo lasso di tempo, però, la natura incontaminata e l’aspetto rude e un po’ selvatico dei suoi abitanti, disdegnati dalla Roma bene, attirarono invece l’attenzione di artisti, pittori, scrittori e poi, come abbiamo visto, cineasti. Alla fine degli anni ’20 la città fu rilanciata come stabilimento balneare, si arricchì delle strutture di base mancanti (poste, farmacia, un mercato coperto e il lungomare pavimentato), e tornò a risorgere, anche se per pochi anni. Nel settembre del 1943, la Grande Guerra arrivò anche a Ladispoli: la città era sotto l’occupazione dei tedeschi, convinti che il previsto sbarco degli Alleati potesse avvenire proprio qui (sbarcheranno invece, come è noto, ad Anzio). Ladispoli fu interamente evacuata, furono demoliti gli stabilimenti e cannoneggiata la Torre Flavia. Per più di otto mesi fu una città vuota, spettrale. Fino alla mattina del 6 giugno, quando i carri armati alleati avanzarono da Roma e liberarono la città. Una città interamente da ricostruire, a partire dagli stabilimenti e fino alle campagne da bonificare (espropriate ai latifondisti e assegnate ai contadini), una città che ospitò, tra il 1946 e il 1948, i rifugiati ebrei reduci dai campi di concentra-
mento, e che lentamente si tolse le macerie di dosso e si rimboccò le maniche.
Negli anni ’50 Ladispoli fu la “città della salute”, “la città del cinema”, la “città della Sagra del Carciofo” (lo è ancora); negli anni ’60 e ’70 si confermò come meta del turismo di massa: turismo fatto non solo di villeggianti del fine settimana ma anche di chi prima affittò, e poi comprò, appartamenti e villette sul mare. Di tutta questa storia, dal punto di vista architettonico, non resta molto. Ma resta una cosa fondamentale: la sua popolazione. Non solo i discendenti di chi contribuì a far nascere – e rinascere – la città, ma anche di chi vi fu costretto a transitarvi e qui decise di fermarsi. Se vi capita di visitare Ladispoli nei fine settimana estivi, noterete ad esempio svariate bancarelle gestite dalla comunità russa, con tanto di matrioske, orologi e occhiali di marca sovietica, e poi negozi e banchetti gestiti invece dalla comunità rumena. Certo, ce ne sono anche a Roma, ma qui la loro presenza ha una storia particolare: ad esempio, per vent’anni, dai ’70 ai ’90, Ladispoli fu città di transito per i moltissimi ebrei russi costretti a lasciare l’Unione Sovietica e diretti in Paesi come il Canada, gli Stati Uniti e l’Australia. Molti di loro si fermarono qui, come qui si fermarono rumeni in cerca di un luogo dove vivere non lontano dalla Capitale, mentre dalla Capitale venivano ad abitare qui romani stanchi del caos metropolitano. Ecco la bellezza di Ladispoli, dunque: questo suo essere multietnica, multilingue e multiculturale, per certi versi ancora un po’ selvatica, per altri sempre più ricca e al passo con i tempi grazie al turismo internazionale.
Alla scoperta del mare
Che sia o meno stagione di bagni, il lungomare che avete l’opportunità di percorrere in questa vostra gita offre almeno due mete da non perdere. La prima è l’Oasi di Torre Flavia, tra Cerenova e Ladispoli. È un’area naturale protetta (curata tra l’altro, dai bambini), dove diversi sentieri permettono di raggiungere le dune della spiaggia. Sono circa 50 ettari di terreno, quel che resta delle paludi che in passato caratterizzavano questo tratto di litorale tirrenico. Tra specchi d’acqua, prati e canneti, l’oasi offre rifugio e a numerose specie di uccelli in particolare durante le stagioni migratorie, ed è un paradiso per gli amanti del birdwatching.
La seconda meta è il Castello di Santa Severa, con accesso dalla via Aurelia, poco più a nord di Cerveteri e Cerenova. È un castello particolarmente suggestivo, con le sue alte mura affacciate sul mare, l’antica torre e il piccolo borgo medievale. Quando vi si entra, sembra che il tempo si sospenda…
Al suo interno è possibile visitare il Museo del Castello ospitato nella Rocca trecentesca, il Museo del Mare e della navigazione antica, e il piccolo Museo del Territorio che raccoglie numerose testimonianze scritte, foto e oggetti che raccontano l’area di Santa Severa. Tra la primavera e l’estate, il castello è spesso sede di concerti, spettacoli teatrali e mostre-mercato.
PER IL PALATO
Prodotti del territorio e dove mangiare
Olio extravergine di oliva, vino e miele, verdure tipiche dell’agro romano (tra cui spiccano innegabilmente i carciofi), e poi il “pescato del giorno”, insieme a crostacei, vongole, cozze e polpi, per non parlare delle diverse varietà di carne che vi verranno proposte alla brace… se trascorrerete una giornata tra Ladispoli e Cerveteri sarete senz’altro tentati dalla ricchezza e qualità dei prodotti locali. L’area pullula di aziende vitivinicole – e la cosa non stupisce, vista la quantità di vigneti in zona. Si tratta spesso di aziende piccole ma che offrono vini di qualità e a prezzi contenuti. Tra quelle che preferiamo ci sono il Casale Cento Corvi, la Tenuta Tre Cancelli e la Cantina Valle del Canneto, ma spostandovi in zona ne troverete molte altre, comprese quelle che vi proporranno l’immancabile “vino del contadino”, prodotto praticamente in casa. Stessa cosa può dirsi dell’olio; non solo il territorio pullula di frantoi, pullula anche di uliveti nei campi dei privati, e d’autunno è tutto un viavai di raccolta e macinatura, per arrivare a produrre un olio dal sapore delicato ma intenso, talvolta venduto in versione aromatizzata al limone o al rosmarino, che raramente delude il palato. Tra La-
dispoli, Cerveteri e Cerenova, per fortuna sopravvivono ancora i piccoli alimentari privati – macellerie, salumerie, negozi di frutta e verdura – e non vi sarà difficile trovare in vendita i prodotti più tipici del territorio. Se invece volete scegliere l’opzione ristorante, ecco le nostre proposte: agli amanti del pesce suggeriamo le grigliate e i primi piatti dall’osteria Da Bibbo, nel centro storico di Cerveteri (in una posizione particolarmente suggestiva, sotto le antiche mura), o Risto Alimentari sul lungomare di Ladispoli: un ristorante che è anche negozio di alimentari, dove avrete solo l’imbarazzo della scelta. Agli amanti della carne, e soprattutto delle grigliate perfette e abbondanti, suggeriamo invece la trattoria Guiduccio (al km 46 della via Aurelia), che propone anche un’abbondante varietà di antipasti, primi piatti e dolci, e La casetta di Arzillo (in via Furbara Sasso), una piccola delizia nell’entroterra. Se invece volete scoprire le varietà della cucina e dei prodotti del territorio, dovete senz’altro andare alla Trattoria dei Cocci, nel centro storico di Cerveteri, o nel più nascosto, ma sorprendente, agriturismo Casale dei Girasoli. Infine, se volete essere davvero stupiti da una versione gourmet dei ristoranti di zona, allora andate da Manzo, a Ladispoli. Lo chef vi stupirà con le sue creazioni.
LA CASETTA DI ARZILLO
La cucina italiana e mediterranea sono ciò che potrai provare in questo ristorante. Se hai fame, vieni qui per i loro gustoso tiramisù. Questo locale ti proporrà dei vino della casa o
CASALE DEI GIRASOLI
Una casa rurale di famiglia completamente ristrutturata e l’amore per la campagna hanno dato vita al Casale dei Girasoli, primo agriturismo nella zona di Ladispoli, alle porte di Roma.sherry secco deliziosi.
ACI CONVENZIONI
Di seguito riportiamo un elenco di convenzioni attive per voi Soci. Per facilitarne la consultazione abbiamo preferito organizzare le molteplici opportunità in sezioni suddivise in base alle categorie di vostro interesse. Inoltre, è stata operata una selezione, a partire dalle convenzioni nazionali ACI, per dare particolare rilievo ai vantaggi di cui potrete usufruire nella città di Roma e Provincia, senza tralasciare naturalmente quelle di maggior richiamo in tutto il Paese.
AUTONOLEGGIO
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EDICOLA
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MOSTRE MUSEI E MONUMENTI
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Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. BIGLIETTO RIDOTTO presso: Mart e Casa d’Arte Futurista Depero — Rovereto, Galleria Civica — TRENTO. www.mart.trento.it
•MUSEO CASA ENZO FERRARI
Nuovo complesso museale dedicato a Enzo Ferrari e all’automobilismo sportivo. BIGLIETTO RIDOTTO per socio e accompagnatore (EURO 13,00 anziché EURO 15,00). www.museocasaenzoferrari.it
•MUSEO DELLE MILLE MIGLIA
Autentici gioielli su quattro ruote in scenografie che rappresentano i luoghi e le epoche storiche toccati dalla corsa. BIGLIETTO RIDOTTO per socio e accompagnatore. www.museomillemiglia.it
•MUSEO FERRARI DI MARANELLO
Lo storico museo raccoglie vetture, immagini e trofei di 60 anni di successi della storia del Cavallino Rampante. BIGLIETTO RIDOTTO EURO 13,00 — anziché EURO 15 — con audioguida in omaggio per socio e accompagnatore.
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È necessaria la prenotazione via email (museo@ferrari.com) con almeno 1 settimana di anticipo. Via D. Ferrari, 43 — 41053 Maranello (MO). www.museoferrari.com
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Nel cuore della città un’opera architettonica di valore e bellezza straordinari, sede di eventi artistici e culturali. BIGLIETTO RIDOTTO PER IL SOCIO. Biglietto ridotto anche per l’acquisto del biglietto integrato Palazzo delle Esposizioni + Scuderie del Quirinale. Tel. 06/39967500. www.scuderiequirinale.it
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Parcheggi custoditi presso i maggiori aeroporti italiani. 15% DI SCONTO sulle tariffe web presso le sedi di Milano Malpensa, Milano Linate, Verona Villafranca, Bologna. 10% DI SCONTO sulle tariffe web presso le sedi di Bergamo, Torino, Pisa, Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Savona. 15% DI SCONTO sui servizi accessori (lavaggio interno esterno professionale — avvolgimento bagagli — car valet) per partenze in bassa stagione dal 07/01 al 31/07 e dall’01/09 al 20/12, presso le sedi di Milano Malpensa, Milano Linate, Bologna, Verona Villafranca. www.parcheggilowcost.it
•GRIMALDI LINES
Compagnia di navigazione operativa nel Mediterraneo con collegamenti marittimi per Spagna, Grecia, Marocco, Tunisia, Malta, Sicilia e Sardegna. 20% DI SCONTO per i soci ACI (tasse e supplementi esclusi) sulle tariffe ufficiali della cabina. 5% DI SCONTO (tasse e supplementi esclusi) sulle tariffe ufficiali del passaggio nave, del posto poltrona e del posto letto. Le riduzioni si applicano al socio e accompagnatori (quando viaggianti insieme).
•MINOAN LINES
Società di trasporto navale fra l’Italia e la Grecia. 20% DI SCONTO sul prezzo di listino sulle rotte Patrasso-Igoumenitsa-Ancona/Trieste/Ravenna. 20% DI SCONTO sul prezzo di listino per le rotte interne: Pireo-Iraklion-Pireo Per socio e accompagnatori con lo stesso codice prenotazione. Per ottenere lo sconto è necessario che nella prenotazione sia incluso almeno un veicolo. Per le linee interne lo sconto del 20% è applicabile se i biglietti della linea interna sono emessi contemporaneamente a quelli internazionali. www.minoan.gr
•VALENTINI REVISIONE VEICOLI
SCONTO per revisione veicoli — Sconto per i Soci con tessera in corso di validità di 5 EURO OLTRE A 15 EURO di rimborso come buono benzina o per partecipare a concorso "Gratta e Vinci". www.renzovalentini.it
SHOPPING
•VALMONTONE OUTLET
Elegante città della moda, dove fare shopping è un divertimento, un piacere, un affare. DAL 5% AL 15% DI SCONTO (solo dal lunedì al venerdì) all’interno dei negozi aderenti (l’offerta non è valida sulla merce in saldo e/o già in promozione). www.valmontoneoutlet.com
SPORT
•STAZIONE SCIISTICA DI CAMPO FELICE
Nell’Appennino Centrale, famosa località sciistica dotata dei più moderni impianti di risalita. SCONTI sugli Skipass giornalieri. Per tutte le categorie di skipass è necessario acquistare una Key Card di EURO 3 per il passaggio ai tornelli senza obliterare. La Key Card è riutilizzabile presso tutte le stazioni sciistiche italiane ed europee che hanno lo stesso supporto magnetico. Per ottenere lo sconto presentare la tessera associativa alle biglietterie della stazione. www.campofelice.it
TEATRI E SPETTACOLI
A ROMA
•ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Roma — Auditorium 10% DI SCONTO sui biglietti della stagione sinfonica e da camera e 10% sui biglietti del programma “Invito alla musica”. Per prenotare: Parco della Musica (Largo L. Berio, 3, Tel. 06/8082058). www.santacecilia.it
•AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA
Complesso multifunzionale: concerti jazz, pop, rock, world; musica sinfonica, classica e cameristica; prime cinematografiche (Festival del Cinema di Roma), rappresentazioni teatrali, mostre d’arte, performance letterarie, sfilate di moda, congressi, convegni. 15% DI SCONTO (max 2 biglietti). www.auditorium.com
•TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Stagione di Opere e Balletti al Teatro dell’Opera di Roma e alle Terme di Caracalla (stagione estiva). 10% DI SCONTO sui biglietti degli spettacoli in programma (escluse le prime, i posti di galleria e balconata al Teatro dell’Opera). RIDUZIONE DEL 20% per tutte le recite fuori abbonamento presso il Teatro dell’Opera. www.operaroma.it
•TEATRO QUIRINO VITTORIO GASSMAN — ROMA
Teatro di prosa. 20% DI SCONTO sul prezzo di acquisto di abbonamenti e/o biglietti. www.teatroquirino.it
•TEATRO DELLA COMETA
Via del Teatro di Marcello, 4. 10% DI SCONTO sugli spettacoli della stagione 2021/2022. Info e prenotazioni: ufficio promozione — Valeria d’Orazio. www.validorazio@gmail.com
Tel. 320/4820809 / www.teatrodellacometa.it
•TEATRO BELLI
27% DI SCONTO mostrando la tessera ACI. www.teatrobelli.it
BENESSERE E SALUTE
•AUDIN
10% DI SCONTO sul listino per applicazione monoaurale. 15% DI SCONTO per applicazione bilaterale. Garanzia kasko 24 mesi. Come ottenere lo sconto esibire la tessera ACI
•BIANALISI CARAVAGGIO
Sconto su analisi cliniche non convenzionate, visite specialistiche, diagnostica strumentale e per immagini, odontoiatria — Escluso per prestazioni già scontate e campagne di prevenzione — 20%; esami di biologia molecolare e genetica medica — Escluso per prestazioni già scontate e campagne di prevenzione. www.bianalisi.it/struttura/caravaggio
•LABORATORIO ANALISI CLINICHE CARAVAGGIO
10% DI SCONTO esibendo la tessera ACI in corso di validità. www.caravaggio.it
FORMAZIONE
•SWISS SCHOOL OF MANAGEMENT
10% DI SCONTO esibendo la tessera ACI in corso di validità. https://rome.ssm.swiss
ACI
ROMA DELEGAZIONI
Delegazioni in ordine di CAP
Presidenza e Direzione06 51497206
Corrispondenza06 51497205
Ufficio Relazioni con il pubblico06 51301370/1/7
Assistenza automobilistica06 51301370/1/7
Tasse automobilistiche06 51301370/1/7
VIA IMPERATORE ADRIANO, 10/A - 00010 TIVOLI - TEL. 0774/381111
VIA MARCHE, 10 - 00010 FONTENUOVA - TEL. 06/9050091
VIA C.A. DALLA CHIESA,16 - 00012 GUIDONIA MONTECELIO - TEL. 0774/300273
VIA DELL’UNIONE, 34 - 00012 GUIDONIA MONTECELIO - TEL. 0774/342301
VIA NOMENTANA, 500 - 00013 FONTENUOVA - TEL. 06/9059170
VIA SAFFI AURELIO, 4/6 - 00015 MONTEROTONDO - TEL. 06/90627072
VIALE DEI MILLE, 22 - 00015 MONTEROTONDO - TEL. 06/90085114
VIALE TOMEI, 32 - 00019 TIVOLI - TEL. 0774/334553
VIA DUE GIUGNO, 6/8 - 00019 TIVOLI - TEL. 0774/311370
VIA FILIPPO CORRIDONI, 112 - 00030 SAN CESAREO - TEL. 06/9587459
VIA MARCONI, 9/11 - 00031 ARTENA - TEL. 06/9516285
VIA G. PRATI, 5 - 00034 S. MARIA DELLE MOLE - TEL. 06/9351002
VIALE EUROPA, 2 - 00034 COLLEFERRO - TEL. 06/97304060
VIALE PEDEMONTANA, 115/117 - 00036 PALESTRINA - TEL. 06/95271325
VIA CASILINA, 259 - 00038 VALMONTONE - TEL. 06/9590540
VIA FILIPPO RE, 66/68 - 00040 POMEZIA - TEL. 06/9123538
VIA ROMA, 216 - 00040 LARIANO - TEL. 0696491038
VIALE TUSCOLO, 17 - 00040 MONTEPORZIO - TEL. 06/9449039
VIA DEI PIANI DI SANTA MARIA, 65 - 00040 ARICCIA - TEL. 06/93730942
VIA SAN LORENZO, 145 - 00040 ARDEA - TEL. 06/91019080
VIA DANIMARCA, 4 - 00040 TORVAIANICA - TEL. 06/9157432
VIA SILLA, 24 - 00040 ARDEA - TEL. 06/9135393
VIA RISORGIMENTO, 59 - 00041 ALBANO - TEL. 06/9323777
VIA ROMA, 46 - 00042 ANZIO - TEL. 06/9133538
VIA PRINCIPI PIGNATELLI, 52 - 00043 CIAMPINO - TEL. 06/7913117
VIA GREGORIANA, 45 (EX 185) - 00044 FRASCATI - TEL. 06/9424354
VIA DI VITTORIO GIUSEPPE, 46 - 00045 GENZANO - TEL. 06/9396235
VIA ANTONIO SANTOVETTI, 17 - 00046 GROTTAFERRATA - TEL. 333/1019195
VIA VISCA ENNIO, 2/A - 00048 NETTUNO - TEL. 06/9880649
VIA DELLE MURA, 5 - 00049 VELLETRI - TEL. 06/9636879
VIA G. VALERI, 4 - 00052 CERVETERI - TEL. 06/9942471
PIAZZALE DEGLI EROI, 6 - 00053 CIVITAVECCHIA - TEL. 0766/26661
VIA ODESCALCHI, 81/83 - 00055 LADISPOLI - TEL. 06/99221445
VIA ANGUILLARESE, 117 - 00061 ANGUILLARA SABAZIA – TEL. 06/99900082
VIA TIBERINA, 110 /A - 00065 FIANO ROMANO - 0765/389756
VIA SAN MICHELE, 24 - 00067 MORLUPO - TEL. 06/9072348
VIA TAGASTE, 87/89 (EX 068) - 00121 OSTIA PONENTE - TEL. 06/5611715
VIA VASCO DE GAMA, 2/4 - 00121 OSTIA LIDO - TEL. 06/5696745
VIA A. PIOLA CASELLI, 38/40 - 00122 OSTIA PONENTE - TEL. 06/5666601
VIA PRASSILLA, 41 INT. 35 - 00124 CASALPALOCCO - TEL. 06/50912912
VIA DONATI FRANCESCO, 55/B - 00126 DRAGONA ACILIA - TEL. 06/5212495
VIA AURELIO GALLEPPINI, SNC - 00127 TORRINO - TEL. 06/5295992
VIA CADUTI PER LA RESISTENZA, 79 - 00128 TOR DE CENCI - TEL. 06/5084034
VIA OSTERIA DEL FINOCCHIO, 15 - 00132 FINOCCHIO - TEL. 06/20761700
VIA PRENESTINA, 1255 - 00132 PRENESTINA - TEL. 06/22148227
VIA JEAN PAUL SARTRE, - 00133 TOR VERGATA - TEL. 06/72630873
VIA SALARIA 128/B - 00134 ROMA
VIA ARISTIDE GABELLI, 4 - 00135 MONTEMARIO - TEL. 06/3388024
VIA COLOGNO MONZESE, 12/B - 00135 PALMAROLA - TEL. 06/3091255
VIA CASAL DEL MARMO, 154/156 - 00135 OTTAVIA - TEL. 06/30811396
VIA DEI GIORNALISTI, 62 - 00135 TRIONFALE - TEL. 06/35452502
VIA UGO DE CAROLIS, 80/B - 00136 BALDUINA - TEL. 06/35450629
VIA JASPERS, 44/46 - 00137 CASAL DEI PAZZI - TEL. 06/82059452
VIA NOMENTANA, 877 - 00137 NOMENTANA - TEL. 06/86297601
VIA DELLA BUFALOTTA, 252 - 00139 BUFALOTTA - TEL. 06/87099087
VIA AGLIANA, 2/4/6 - 00139 SERPENTARA - TEL. 06/8120332
VIALE JONIO, 62/64 - 00141 TALENTI - TEL. 06/8181601
VIA DEI PRATI FISCALI, 285/287 - 00141 PRATI FISCALI - TEL. 06/88644707
VIA VEDANA, 47 - 00142 MONTAGNOLA - TEL. 06/5400746
VIA ASCARI, 172 - 00142 ROMA - TEL. 06/51960311
VIA CINA, 336 - 00144 TORRINO SUD - TEL. 06/5295992
VIA BEETHOVEN, 22/24 - 00144 EUR - TEL. 06/54220443
VIA BORGHI DON PASQUINO, 218 - 00144 MOSTACCIANO - TEL. 06/5292864
VIA DELLA MAGLIANA, 250 - 00146 MAGLIANA - TEL. 06/55268612
VIA CRISTOFORO COLOMBO, 261 - 00147 FIERA DI ROMA - TEL. 06/51301371
VIA DEL TRULLO, 455/A - 00148 TRULLO - TEL. 06/6535960
VIA DELLA CASETTA MATTEI, 81 - 00148 CASETTA MATTEI - TEL. 06/6552808
VIA DELL’IMBRECCIATO, 125 - 00149 PORTUENSE MAGLIANA - TEL. 06/55263365
VIA PROSPERO COLONNA, 33/35 - 00149 PORTUENSE - TEL. 06/55265746
VIA DEI COLLI PORTUENSI, 348/354 - 00151 COLLI PORTUENSI - TEL. 06/65740759
VIA FONTEIANA, 67/B - 00152 GIANICOLENSE - TEL. 06/5815090
VIALE TRASTEVERE, 120 - 00153 ROMA - TEL. 06/5815659
VIA OSTIENSE,141/143 - 00154 OSTIENSE - TEL. 06/5782548
VIA ETTORE FRANCESCHINI, 51 - 0155 COLLI ANIENE - TEL. 06/4070402
VIA DELLA RUSTICA 226/B - 00155 LA RUSTICA - TEL. 06/2296209
VIA DEL CASALE DI S. BASILIO, 212/214 - 00156 SAN BASILIO - TEL. 06/4110851
VIA PIER SILVIO LEICHT, 116/118 - 00156 TORRACCIA - TEL. 06/41220752
VIA TIBURTINA, 644/C - 00159 TIBURTINO - TEL. 06/43587000
VIA MOROZZO DELLA ROCCA, 32 - 00159 CASAL BERTONE - TEL. 06/697848090
VIA GIACOMO BONI, 9/13 - 00162 P.ZZA BOLOGNA - TEL. 06/44254832-59
VIA ALCIDE DE GASPERI, 1/3 - 00165 SAN PIETRO - TEL. 06/39367737
VIA DI CASALOTTI, 181 - 00166 CASALOTTI - TEL. 06/61565150
VIA BALDO DEGLI UBALDI, 87 - 00167 BOCCEA - TEL. 06/6631943
VIA DI TORREVECCHIA, 590 - 00168 TORREVECCHIA - TEL. 06/61662667
VIALE DEI ROMANISTI, 239 - 00169 FORTE CASILINO - TEL. 06/23235720
VIA FILETTINO, 4-6 - 00171 ROMA - TEL. 344/1370387
VIA ANTONIO CIAMARRA, 61 - 00173 TORRE SPACCATA - TEL. 06/7213938
VIA TUSCOLANA, 1810/D - 00173 ANAGNINA - TEL. 06/7211911
VIA FRANCESCO DI BENEDETTO, 214 - 00173 ROMANINA - TEL. 06/7233264/267
VIA SESTIO CALVINO, 105/107/109 - 00174 CINECITTÀ - TEL. 06/7101398
VIA DEI FRASSINI, 157 - 00175 ROMA - TEL. 06/23217428
VIA CASILINA, 367/369 - 00176 CASILINO - TEL. 06/2427903
VIA LUDOVICO PAVONI, 167/A - 00176 PRENESTINO - TEL. 06/2753227
VIA TUSCOLANA, 668 A/B - 00181 TUSCOLANO - TEL. 06/76906453
VIA TUSCOLANA, 306 - 00181 APPIO - TEL. 06/7827103
VIA PINEROLO, 5 - 00182 RE DI ROMA - TEL. 06/7021741
VIA MERULANA, 70 - 00185 ESQUILINO - TEL. 06/7003469
VIA G. L. PASSALACQUA, 46 - 00185 MANZONI - TEL. 06/80304522
VIALE SCALO DI S. LORENZO, 28 - 00186 SAN LORENZO - TEL. 06/4469800
VIALE V. EMANUELE II, 291 - 00186 C.SO VITTORIO - TEL. 06/6875189
VIA CESARE BATTISTI, 133 - 00187 P.ZZA VENEZIA - TEL. 06/6782986
VIA DELLA GIUSTINIANA, 209/211 - 00188 PRIMA PORTA - TEL. 06/33612877
VIA FLAMINIA VECCHIA, 593 - 00191 TOR DI QUINTO - TEL. 06/3338726
VIA EZIO, 33 - 00192 COLA DI RIENZO - TEL. 06/3216519
C.NE TRIONFALE, 53/D/E - 00195 C.NE TRIONFALE - TEL. 06/39743450
VIA NAZARIO SAURO 6/A-B - 00195 TRIONFALE - TEL. 06/51962015
VIA LORENZO RESPIGHI, 2 - 00197 PARIOLI - TEL. 06/8079341
VIA SAVOIA, 10 - 00198 SALARIA CENTRO - TEL. 06/88934704
VIA MAGLIANO SABINA, 35 - 00199 VILLA CHIGI - TEL. 06/8601732
VIA NEMORENSE, 14/16 - 00199 TRIESTE - TEL. 06/8848949