Gli armeni dimenticati del Mar Nero Hovann H. Simonian
Gli Hemshin (o Hemshinli) vivono nelle regioni collinari e montagnose della Turchia nordorientale, in prossimità del Mar Nero. La loro condizione è molto particolare: diversamente dagli altri popoli che abitano queste regioni, come Georgiani e Lasi, gli Hemshin sono composti da due comunità perfettamente isolate l'una dall'altra, diverse per lingua, cultura e territorio. Gli Hemshin occidentali (circa 20.000 persone) vivono in due distretti, Çamlıhemşin e Hemşin, situati nella provincia di Rize. Il distretto di Arhavi, abitato soltanto dalla minoranza lasa, li separa dagli Hemshin orientali (circa 25.000 persone), che vivono prevalentemente nei distretti di Borçka e di Hopa (provincia di Artvin). I due gruppi ignorano l'esistenza di una terza comunità che parla un dialetto molto simile al loro, gli Hemshin cristiani, stanziati in Abcasia e nella zona di Krasnodar (Russia). Gli Hemshin sono una comunità singolare e affascinante. Anche oggi, molti secoli dopo la loro conversione alla religione islamica, conservano un'identità culturale che li distingue nettamente dai popoli vicini. Una parte di loro continua a parlare il dialetto armeno homshetsma: in questo modo hanno invertito un meccanismo tipico dell'impero ottomano, dove gli Armeni convertiti alla religione musulmana venivano completamente islamizzati, mentre quelli cristiani diventavano spesso turcofoni monolingui. Fra gli Hemshin occidentali, in realtà, la lingua armena sparì attorno alla metà del diciannovesimo secolo e fu rimpiazzata da un dialetto locale turco che conteneva molte parole derivanti dall'armeno. Diverso è il caso degli Hemshin orientali, dove la lingua originaria è stata conservata fino a oggi, contrariamente a quanto accade nella diaspora armena, dove la lingua madre è in netto declino. Alle cifre suddette bisogna aggiungere i gruppi che vivono in vari villaggi delle province nordoccidentali di Düzce e Sakarya, dove gli Hemshin si stabilirono nella seconda metà del diciannovesinmo secolo. Comunità numerose si trovano anche in centri più grandi, come Trabzon (Trebisonda) ed Erzurum, e nelle grandi città della Turchia occidentale. Secondo una stima realistica, la quantità totale dovrebbe raggiungere le 100.000 persone. Nel suo classico Nations and Nationalism, assumendo come criterio la lingua, Ernest Gellner stima che nel mondo esistano circa 8000 minoranze. Lo studioso sostiene che soltanto il 10% di queste abbia sviluppato forme di nazionalismo o abbia elaborato un programma di rivendicazioni culturali e politiche. Gli Hemshin, come i vicini Lasi, appartengono chiaramente all'altro 90%. In ogni caso hanno mantenuto un'identità collettiva che viene riconosciuta dai popoli vicini.
Il quadro storico
Le fonti storiche attestano che gli Hemshin discendono dagli armeni che emigrarono nella regione del Mar Nero (quella che i Greci chiamavano Pontos) alla fine dell'ottavo secolo. Il distretto nel quale si stabilirono prese il nome di Hamamashen, "costruito da Hamam": il nome alludeva al principe Hamam Amatuni, uno di coloro che avevano guidato il movimento migratorio. Col tempo la parola Hamamashen divenne Hamshen, che poi mutò ancora in Hemshin dopo la conquista ottomana del tardo Quattrocento. Fra il 1600 e il 1700 la comunità armena del Mar Nero abbandonò la fede cristiana per abbracciare la religione islamica. Secondo gli studiosi questa conversione ebbe varie motivazioni. Le sconfitte riportate dall'impero ottomano nelle guerre contro la Russia avevano generato una forte intolleranza musulmana nei confronti dei cristiani. Inoltre la crisi del potere centrale aveva lasciato la regione nelle mani dei signori della guerra noti come derebey. Sembra che inizialmente la religione islamica si sia diffusa nei villaggi costieri, mentre la popolazione di quelli montagnosi abbia conservato la fede cristiana più a lungo. Fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo il panorama religioso della regione non compren22