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Riccardo Michelucci, L'eredità di Antigone. Storie di donne martiri per la libertà, Odoya, Bologna 2013, pp. 288, € 18. f Le opere sulle persone che hanno dedicato la propria vita alla lotta per la libertà sono molte, ma la maggior parte ritrae figure maschili: da Bobby Sands a Nelson Mandela, da Gandhi al Dalai Lama. Eppure ci sono anche tante donne più o meno celebri che meritano attenzione. A colmare in parte la grave lacuna provvede questo libro di Riccardo Michelucci. Lo studioso fiorentino, esperto della questione nordirlandese, aveva dedicato il suo primo libro a questo tema (Storia del conflitto anglo-irlandese. Ottocento anni di persecuzione inglese, Odoya, 2009). La sua costante attenzione per le vicende politiche dell'isola verde, comunque, non costituisce una forma di monomania. Lo conferma il suo blog, dove Michelucci si occupa anche di altre aree geografiche, fra i quali l'America "latina" e i Balcani. Una riprova ulteriore viene da questo libro, che racconta le vite di dieci donne morte per la libertà. Si tratta di un'opera originale che coglie nel segno, proponendoci storie ignote o poco conosciute di donne che in modi, tempi e luoghi diversi hanno sacrificato la propria vita per difendere i diritti collettivi. In questa lotta appassionante che trascende il tempo e lo spazio la partigiana Norma Parenti si ritrova accanto alla sudafricana Ruth First; Anna Mae Aquash, indiana nordamericana, condivide idealmente il destino di Sophie Scholl, militante antinazista della Rosa Bianca; Marla Ruzicka, operatrice umanitaria statunitense morta in Iraq, somiglia a Emily Davidson, suffragetta inglese. Tutto centrato sul Novecento, il volume ci permette di conoscere molte pagine dimenticate del cosidetto "secolo breve". Ben documentato, appassionato e mai retorico, il libro è al tempo stesso un valido strumento di controinformazione e di passione civile. In tempi segnati dalla logica gretta del denaro e dell'individualismo, Riccardo Michelucci ci ricorda che esistono ancora persone capaci di sacrificare la propria vita per donare alle generazioni future un avvenire migliore. Arricchiscono ulteriormente l'opera l'introduzione di Emma Bonino e numerose fotografie. L'unico appunto che si può fare al libro è l'assenza di una figura femminile che rappresenti l'Oceania, ma si tratta di un dettaglio che non compromette minimamente la validità dell'opera. Giovanna Marconi 56