CAP. XIV – ALTRE TERAPIE
I. QI GONG Il Qi gong è una disciplina originaria della Cina che prevede l'esecuzione di particolari e determinati movimenti fisici in coordinazione con la respirazione e associati alla concentrazione mentale e a tecniche di meditazione, finalizzati alla capacità di prendersi cura, equilibrare, rafforzare e accrescere l'energia vitale Qi. Si tratta di una disciplina nata dalla combinazione di conoscenze derivanti dalla medicina tradizionale, dalla filosofia e dalle arti marziali cinesi. E’ bene precisare che non esiste una singola tipologia di Qi gong; attualmente, infatti, si conoscono ben 75 forme antiche (le cui tracce sono presenti nella letteratura cinese) cui si aggiungono più di 50 forme più moderne e contemporanee. Molto esauriente per comprenderne la natura il suo ideogramma. I due caratteri che descrivono a sinistra il radicale Qi (che già conosciamo, vedi pag. 48 del I Tomo) esprimono una forma di energia. Anche Gong, situato a dx, è costituito da due caratteri: quello situato a sinistra
significa
letteralmente “tavolinetto
del
fabbro” e suggerisce in tal modo un “lavoro pratico”; il carattere posto a destra indica “merito”, “sforzo”, “impegno”. Il termine Qi gong può quindi essere tradotto come lavoro sul Qi, o anche come abilità acquisita mediante l’impegno e la dedizione nella gestione del Qi. Le radici del Qi gong affondano in un passato lontanissimo; si ritiene, infatti, che le origini di questa disciplina risalgano a più di 4000 anni fa. Inizialmente, la conoscenza del Qi gong veniva trasmessa esclusivamente dal maestro al proprio allievo sia per via orale che attraverso la pratica di esercizi. La storia documentata del Qi gong inizia con il cosiddetto “Gioco dei cinque animali” risalente al II sec. a.C. codificato dal medico cinese Hua Tuo il quale intuì che il mimare i movimenti di certi animali avrebbe potuto influenzare le funzioni degli organi. Alcuni aforismi dell’epoca evidenziano l’importanza attribuita al movimento: “Il cardine della porta in uso non arrugginisce” e “l’acqua che scorre non imputridisce”. Ognuno degli esercizi che mimano i cinque animali (tigre, cervo, orso, scimmia e gru) influenza in modo specifico uno degli organi interni. I movimenti vigorosi della tigre esprimono potenza e coraggio e vincono la paura, emozione che, se non fluisce, può danneggiare l‘attività funzionale del Rene; l’imitazione dei movimenti leggeri e morbidi del cervo placa la collera e distende il Fegato; l’imitazione dell’orso, che compie movimenti lenti e vigorosi giova a rafforzare gli organi della digestione; la scimmia ha movimenti rapidi, leggeri e imprevedibili: mimando questi movimenti, l’attività mentale
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