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Evento di apertura del Centenario
Identità e futuro
Anno LXX - n. 1-2 -GENNAIO-FEBBRAIO 2020 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma 1 Aut. C/Rm/18/2012 Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 - Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
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L’ E D I T O R I A L E nnn
C
La lezione Coronavirus ento anni fa nacque la Confagricoltura, con alcuni pionieri che decisero di unire i loro sforzi per dare voce alle imprese agricole. All’epoca si conosceva un’altra Italia, un’Italia agricola, in cui il peso del settore primario era importante, con un terzo degli ialiani che lavorava in agricoltura. Dopo cento anni, evidentemente, molte cose sono cambiate, ma c’è un dato importante da sottolineare: il comparto agroalimentare è il primo dell’economia nazionale. Quindi l’agricoltura e l’agroalimentare continuano ad essere centrali e nevralgici. La nostra associazione, in questo secolo di vita, ha contribuito notevolmente alla crescita del settore primario di nome e di fatto. Uno sviluppo che ha consentito di produrre sempre di più e sempre meglio, rispettando le attese dei consumatori, dando garanzie di qualità, quantità e salubrità; parliamo di certezze avallate dal gran numero di controlli sulle modalità produttive e sanitarie che oggi vengono effettuati sull’agroalimentare. Controlli che spesso comportano troppi vincoli, troppi costi, troppe sovrapposizioni e che tolgono tempo al momento produttivo. Indubbiamente è importante intervenire sul sistema dei controlli, innovare, sburocratizzare e coordinare senza perdere di efficacia; e bisogna continuare a chiedere fortemente la reciprocità di standard sui prodotti importati. È in gioco anche la competitività delle nostre imprese. Ma quello che sta accadendo in Cina, con l’allarme Coronavirus, deve far riflettere pure su quale sia il ruolo dell’agroalimentare in uno scenario globale. Cento anni fa si produceva localmente, oggi le nostre sfide, il nostro mercato, sono il mondo. Non si dimentichi che, nel Paese del dragone rosso quest’anno si è iniziato a parlare - ancor prima del Coronavirus - della peste suina che ha colpito un grande settore zootecnico come quello suinicolo, con cento milioni di capi cinesi abbattuti. E questo fa capire come sia cambiato il mondo e le sfide che oggi devono affrontare le imprese agricole e agroalimentari italiane, a cui viene chiesto di essere più competitive e più produttive, mantenendo però gli elevati standard di qualità e salubrità che sono conosciuti a livello mondiale e che ancor più devono essere compresi, anche con un appropriato sistema di etichettatura e di certificazione. Parliamo di Made in Italy, che dietro la sua storia, la tradizione dei brand ha anche la totale sicurezza che certamente si traduce in un costo per le imprese; una sicurezza però che dà garanzie e che ora deve essere esaltata e trasformata in opportunità per i consumatori e quindi per le nostre imprese. Massimiliano Giansanti GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 3
SOMMARIO L’EDITORIALE La lezione Coronavirus Massimiliano Giansanti................. 3
SPECIALE RISO Torna Fiera in Campo Paola Castello...........................
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Riso multicolor Alessandra Porro.......................
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SPECIALE MAIDICOLTURA A tutto mais Silvia Piconcelli.........................
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ATTUALITÀ SINDACATO Workshop su riuso acqua Elisabetta Tufarelli.....................
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Dialogo e divertimento Elisabetta Tufarelli.....................
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FOCUS CENTENARIO Il cuore nella storia gli occhi sul futuro Gaetano Menna........................... 6
Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it
Agroalimentare nevralgico Gabriella Bechi.........................
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Tavoli di approfondimento Gaetano Menna.........................
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Sviluppo e competitività Elisabetta Tufarelli.....................
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PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA Annodati al mondo Gabriella Bechi.........................
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Abbonamento annuo Testata associata all’USPI
Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 Pubblicità
Rubriche Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)
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Agricoltori in piazza Leonora Guerrini.......................
Organizzazione Over65 Tè e cuore Scatta .. . . . . il. .verde. . . . . . . . . . . 48 53
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INNOVAZIONE SMART LAND Storia e bellezza Paola Castello...........................
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Da vent’anni sempre al vostro fianco
Ogni giorno, in ogni campo, per guidarvi verso il futuro
FOCUS CENTENARIO
Il cuore nella storia gli occhi sul futuro
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Confagricoltura celebra i cento anni dalla fondazione e lo fa guardando al domani. L’intervento del presidente Massimiliano Giansanti
di Gaetano Menna
A
Roma, nella splendida Villa Blanc, il 31 gennaio e l’1 febbraio, si è tenuto il primo degli eventi previsti per il Centenario: la due giorni su “Identità e futuro” realizzata con Luiss Business School, a cui hanno partecipato i presidenti e i direttori regionali e provinciali dell’Organizzazione. L’appuntamento è stato l’occasione per rimarcare il ruolo di Confagricoltura e la profonda identità che hanno caratterizzato un secolo di storia del nostro Paese e per delineare il percorso da seguire nei prossimi anni. Confagricoltura ha in programma, nel corso dell’anno del Centenario, molteplici appuntamenti con il mondo della politica, Istituzioni e stakeholder, che culmineranno, nei prossimi mesi, con l’evento ufficiale dei cento anni. Per quanto riguarda la due giorGENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 7
FOCUS CENTENARIO
ni a Villa Blanc, l’intenzione è quella di far diventare questo incontro un appuntamento fisso di Confagricoltura, a cadenza annuale. Una sorta di laboratorio permanente sull’evoluzione dell’agricoltura e del settore agroalimentare, da cui trarre le indicazioni per orientare al meglio il lavoro all’interno delle imprese e nell’Organizzazione a tutti i livelli. Nel suo intervento il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha voluto ricordare le parole di Luigi Einaudi, pronunciate nel 1957, in occasione dell’apertura del corso annuale dell’Accademia dei Georgofili: ‘La viva esigenza del mondo agrario, antica e moderna, è quella del rinnovamento continuo. Le mutazioni non avranno tregua’. Quella citazione di Einaudi ancora oggi è molto attuale; il mondo agricolo è fatto di mutazioni velocissime e si deve essere capaci 8 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
Einaudi (1957): “Rinnovamento continuo nelle campagne. Mutazioni non avranno tregua” di cogliere le evoluzioni prima di altri. “A distanza di tanti anni - ha detto Giansanti - le parole del grande statista riflettono in pieno lo spirito che ha animato e continuerà ad animare i nostri imprenditori e l’azione sindacale della nostra Organizzazione”. L’identità: “La Confagricoltura, forte della sua identità, ha fatto un lungo tratto di strada - ha osservato il presidente -. Siamo convinti, e lo diciamo con profondo orgoglio, che le scelte della nostra Organizzazione abbiano contribuito a far diventare l’Italia uno dei Paesi più avanzati ed ammirati al mondo”. Il futuro: “Come imprenditori siamo portati a guardare sempre avanti, per migliorare e rafforzare
la competitività delle nostre imprese. E un modo sicuramente efficace per progettare il futuro è quello di stare in stretto contatto con il mondo universitario, con chi fa ricerca e con gli studenti che si preparano ad entrare nel mondo dell’impresa”. “Abbiamo la responsabilità di far sì che il grande made in Italy alimentare possa raggiungere alti livelli - ha proseguito Giansanti ma per andare ancor più veloci c’è bisogno di infrastrutture, di avere accesso rapido al mercato, di sistemi in grado di incentivare l’attività d’impresa; ed al fianco di una buona impresa c’è bisogno di una buona politica programmatoria”. Un passaggio fondamentale dell’intervento del presidente di Confagricoltura ha riguardato il valore della UE. “Dobbiamo ritrovare la funzione dell’Italia in Europa - ha detto -. Questa sera (31 gennaio, ndr) gli inglesi escono dalla Comunità europea e c’è un
regime transitorio da scrivere. E da subito i francesi dal porto di Calais decideranno quale nave far partire per prima per raggiungere gli approdi della Gran Bretagna. Il mercato inglese per il made in Italy vale quasi 3 miliardi di euro di esportazioni, non possiamo permetterci di perdere posizioni”. “In Europa si dovrà trovare condivisione sul mercato ed evitare altre Brexit. Soprattutto si dovrà definire un budget europeo in grado di sostenere politiche efficaci, in particolare quella agri-
g
Molteplici appuntamenti nel 2020 che culmineranno con l’evento ufficiale dei 100 anni cola. Per far ciò ci vorrà un budget adeguato e servirà una forte azione politica dell’Italia per far sì che le risorse economiche siano congrue e non vadano ad avvantaggiare esclusivamente i Paesi dell’Est. La Pac va ridefinita secondo una visione di politica economica e non di politica redistributiva per i Paesi più
disagiati. Il suo fine è quello di creare condizioni per le imprese europee affinché siano forti sui mercati internazionali”. Tra le questioni in primo piano le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. “C’è - ha concluso il presidente di Confagricoltura - una stretta relazione tra sport, salute e alimentazione (dieta mediterranea) a cui si aggiungono i temi di qualità, sicurezza alimentare, etichettatura, che le Olimpiadi dovranno esaltare ulteriormente quando lo sport e l’Italia saranno in vetrina”. nnn
LUISS BUSINESS SCHOOL PER ALTA FORMAZIONE
A fare gli onori di casa a Villa Blanc, Giovanni Brugnoli, consigliere di amministrazione della Luiss. Non è un caso che Confagricoltura abbia scelto questa stupenda location, qui Luiss Business School fa alta formazione, preparando quelli che saranno i manager di domani. E sono stati coinvolti nei lavori pure docenti e studenti dell’istituto universitario, sottolineando così lo stretto rapporto tra innovazione-formazione-impresa che è alla base della vision di Confagricoltura. A moderare i lavori della due giorni Fabio Tamburini (direttore de “Il Sole 24 ore”), Osvaldo De Paolini (vice direttore de “Il Messaggero”), Giorgio Santilli (capo della redazione romana de “Il Sole 24 Ore”). GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 9
FOCUS CENTENARIO
Il premier Giuseppe Conte a Villa Blanc: il futuro è fatto di sfide da affrontare come sistema Paese di Gabriella Bechi
I Agroalimentare nevralgico 10 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
nizia con un messaggio di auguri l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Villa Blanc per i cento anni di Confagricoltura, “un appuntamento importante che deve essere l’occasione per riflettere sullo stato dell’agricoltura, su quello che l’Organizzazione ha fatto e che continuerà a fare e su quello che anche il governo può fare”. Partendo proprio dall’appuntamento “Identità e Futuro”, un titolo che Conte stigmatizza: “L’identità è la nostra, quella italiana: il tratto significante del nostro successo commerciale nel mondo, di cui l’agroalimentare è il pilastro. Il futuro sono le sfide che ci attendono e che devono essere affrontate insieme dall’intero sistema Paese”. “La vostra vocazione quotidiana a tramandare la tradizione del saper fare italiano rendendola compatibile con la modernizzazione e la proiezione all’export mi rende sinceramente orgoglioso di potervi dare una mano”, ha aggiunto il premier.
Tra le prossime sfide c’è quella dell’economia, dove scontiamo un ritardo di più di venti anni rispetto ai nostri principali competitor e paghiamo il divario esistente tra le diverse aree del Paese. “Con la manovra economica abbiamo già fatto alcune cose importanti - ha detto il Premier ma dobbiamo fare di più, anche per il vostro settore, dove alcune misure sono state introdotte, ma che non sono ancora quello che voi meritate.” Il lavoro del governo proseguirà, quindi, attraverso l’adozione di misure di immediato impatto e di altre di più ampio disegno riformatore per lo sviluppo della ricerca in agricoltura, per un uso sempre più sostenibile dell’acqua e del suolo, per diffondere sempre più efficacemente l’agricoltura di precisione. A proposito dei dazi Usa il premier si è mostrato fiducioso di poter scongiurarne di nuovi, convinto che un approccio coope-
Conte: “Con la manovra fatte cose importanti. Proseguiremo nell’impegno” rativo possa avvantaggiare tutti. “Dobbiamo far prevalere la multilateralità. Con le guerre commerciali alla fine perderemo tutti e non vinceremo la sfida dell’economia globale.” Quindi la Brexit: “Non c’è molto tempo per lavorare ad un serio ed efficace accordo di libero scambio. La posta in gioco è molto alta: il Regno Unito è oggi il quarto mercato di sbocco mondiale e dobbiamo fare in modo che resti nostro interlocutore privilegiato, lavorando sul piano europeo e mantenendo la tradizionale amicizia che lega i nostri Paesi”. A proposito di etichettatura Conte si è detto contrario al sistema ‘nutriscore’: “Non si tratta solamente di difendere la qualità dei
nostri prodotti, ma anche uno stile di vita che tutti ci invidiano. Per questo abbiamo notificato alla Commissione la proposta di etichettatura nutrizionale.” E per rimanere in Europa: “Abbiamo bisogno di un quadro finanziario ambizioso e non ci possiamo permettere di mortificare i settori cruciali della Pac e delle politiche di coesione”. Il presidente del Consiglio condivide i contenuti del “Manifesto Buona Impresa”, sottoscritto anche da Confagricoltura che, ha detto, troveranno spazio anche nell’agenda 2020-2023 del governo. “Perché non possiamo affrontare la sfida della sostenibilità ambientale, senza tener conto di quella sociale e di quella economica. In questo il governo sarà al vostro fianco. Perché tutelare l’impresa agricola significa tutelare tutta l’Italia, il cibo, la tradizione, il futuro. Significa avere cura di noi stessi”. nnn
Auguri speciali
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uelli del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli sono auguri speciali, perché vengono da un’associata. “Confagricoltura - ha detto - è stata capace di supportare gli imprenditori nel processo di innovazione, di sostenerne la formazione, di rappresentare nei vari governi le istanze del mondo agricolo. Un buon compleanno, dunque, a Confagricoltura, con la speranza che le nuove sfide, tecnologiche, ambientali e internazionali, possano essere vinte con un dialogo strategico tra mondo della rappresentanza imprenditoriale e questo governo.” E tra le prossime sfide c’è da colmare il gap infrastrutturale del nostro Paese. ‘’Stiamo elaborando un allegato al Def che presente-
remo ad aprile dove siamo nelle condizioni, nei prossimi 15 anni, di sbloccare 200 miliardi di euro per infrastrutture tutte già battezzate”, ha affermato il ministro. I primi interventi (35 milioni di euro) saranno per il nodo di San Ferdinando, alle spalle del porto di Gioia Tauro, e per realizzare i collegamenti tra i centri minori dell’Appennino, dove l’agricoltura rischia l’abbandono. Tre miliardi e 200 milio-
ni saranno destinati all’alta velocità tra la Calabria e Roma. “Sono consapevole e realista sulla situazione infrastrutturale del nostro Paese - spiega -. Tuttavia ogni tanto succede di non fare la figura dell’ultimo della classe. Al Brennero, ad esempio, con il cantiere siamo più avanti noi dei tedeschi. Il problema è la lentezza decisionale nelle scelte che per noi sono strategiche.” (G.B.) nnn
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FOCUS CENTENARIO
Tavoli di approfondimento
Dodici gruppi su altrettanti temi decisivi, per delineare nuovi scenari e strategie di Gaetano Menna
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l termine della plenaria della prima giornata dei lavori, si sono avviati i lavori dei dodici tavoli di approfondimento sui temi decisivi per il settore agricolo. All’indomani sono stati Franco Postorino (direttore generale di Confagricoltura) e Roberto Arditti (presidente di Kratesis, società specializzata nello studio dello scenario politico-economico italiano e internazionale) a tirare le somme. Digitale - l’applicazione del digitale nel settore agricolo deve
essere accompagnata da un’adeguata formazione fornita sia dalle imprese che producono la tecnologia, sia da scuole, università e centri di formazione professionali. Massima attenzione al tema della sicurezza dei dati. Clima - va sviluppata una strategia nazionale per l’agricoltura rispetto al cambiamento climatico in termini di mitigazione e adattamento, a cui far seguire un piano di azione per accompagnare l’agricoltura in questa transizione. Credito - attenzione alle nuove forme di investimento effettuate da soggetti di-
versi da quelli che operano nei mercati ordinari, come venture capital, bond, private equity, crowdfunding. Europa - serve reciprocità dei vincoli produttivi negli accordi internazionali. Bisogna far sì che gli obblighi produttivi imposti dall’Unione europea diventino un valore aggiunto a favore del prodotto. Filiere - le imprese agricole vanno accompagnate nei processi di aggregazione produttiva e commerciale. Bisogna attivare migliori relazioni e superare le conflittualità. Formazione - serve una mappatura delle competenze richieste dagli imprenditori; si pensa ad un approccio bottom up, attraverso appositi questionari, per individuare le esigenze per poi sviluppare nuovi percorsi di formazione. Innovazione - c’è consapevolezza della necessità di innovazione, che richiede una preparazione adeguata degli imprenditori e
Dodici tavoli per tematiche decisive per il settore primario degli addetti. L’istruzione professionale deve essere al passo con i tempi. Fondamentale il trasferimento tecnologico tra agricoltura-impresa-università. Lavoro - il lavoro agricolo sta radicalmente cambiando, con un’evoluzione delle figure professionali per aziende sempre più multifunzionali e innovative. A fronte di cambiamenti radicali e repentini, l’attuale quadro normativo è inadeguato. Avviare il registro dei controlli per evitare duplicazioni da parte dei vari enti della pubblica amministrazione. Made in Italy ed export - si devono valorizzare le iniziative di aggregazione delle imprese già presenti rafforzandone le
finalità legate all’export (logistica, marketing, ecc); stimolare collaborazioni mirate per il comparto agricolo con le istituzioni preposte (formazione e promozione); contrastare l’italian sounding. Semplificazione - l’insieme delle norme è una giungla che deve essere ripulita; maggiore efficienza della pubblica amministrazione attraverso la digitalizzazione. Sostenibilità - forte presidio a Bruxelles, promuovendo un modello di agricoltura italiano; vanno individuati meccanismi di accompagnamento, incentivo e sostegno alle imprese che investono in quest’ottica. Territorio e paesaggio - comunicare, divulgare e raccontare il valore della bellezza del territorio e del ruolo dell’agricoltura quale generatrice di paesaggio. Investire in infrastrutture adeguate a “produrre paesaggio”. nnn
Aggredire il futuro
“I
l valore dell’Italia è dato da qualità, creatività, tradizione e cultura, caratteristiche non ci potranno mai copiare”, ha sottolineato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, nel suo intervento che ha chiuso la sessione plenaria del primo giorno a Villa Blanc. Meloni condivide totalmente i concetti di identità e futuro: “Le due gambe - ha detto - sulle quali l’Italia dovrebbe camminare”. A parere della presidente di Fratelli d’Italia l’identità di un Paese “è ciò che ci definisce ed è il patrimonio più prezioso che abbiamo. Soprattutto nell’epoca della globalizzazione, dove il valore e il ruolo dell’Italia non consistono nella quantità delle produzioni, ma nella qua-
lità”. “L’identità però serve solo - avverte - se la utilizzeremo per aggredire il futuro. L’agricoltura incarna questo valore se accompagnata da una visione di medio lungo periodo e dalla capacità di fare sistema, che oggi mancano”. Proprio per questo la politica deve confrontarsi con gli attori interni ed esterni dell’economia e difendere gli interessi nazionali. “Dobbiamo puntare - ha concluso - ad avere meno burocrazia, anche in Europa. Per questo presenteremo una mozione in Parlamento, che parte dal tema del “nutriscore” (brevetto
di una agenzia del governo francese), ma che è aperta anche ad altre istanze del comparto agroalimentare in difesa del made in Italy”. (E.T.) nnn
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Giansanti (podio), Tamburini, Barilla, Ferro, Levoni, Nuzzi e Pagani
Sviluppo e competitività Il primo talk show a Villa Blanc sul mercato globale, con rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale di Elisabetta Tufarelli
C
ome migliorare lo sviluppo e la competitività dell’agroalimentare italiano sul mercato globale? Su questo tema si sono confrontati, moderati dal direttore de Il Sole 24 ore Fabio Tamburini, rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale. “Abbiamo - ha detto Paolo Barilla, vicepresidente Barilla Group - un patrimonio straordinario di prodotti, di territori e di grandi tradizioni, ma va assolutamente abbinato ad un percorso d’innovazione dell’agroindustria, andando incontro all’evoluzione
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degli stili di vita e alle nuove tendenze nutrizionali e ambientali. In questa ottica ci vogliono istituzioni molto allineate che sappiano appoggiare questo progetto”. È indispensabile il sistema Paese: “Ci stiamo impegnando - ha spiegato il presidente dell’Ice Carlo Ferro - per favorire lo sviluppo del made in Italy alimentare, anche riconsiderando i servizi e abbattendo i rapporti molto frammentati, perché quello che conta è aiutare le imprese a crescere e a trovare sbocchi all’estero. Per competere sui mercati globali le Pmi di piccole dimensioni hanno bisogno dell’aiuto del sistema Paese”. A proposito delle nuove sfide che attendono gli imprenditori italiani: “Per aumentare la competitività - ha osservato Nicola Levoni, vicepresidente di Federalimentare - occorre un lavoro congiunto tra imprese, parte primaria e Istituzioni. Bene l’incontro della ministra Bellanova con il segretario Usa all’agricoltura Sonny Perdue, ma speriamo che non ci arrivi un conto pesante. Siamo abituati a combattere barriere non tariffarie e adesso ci troviamo a negoziare quelle tariffarie. Ulteriori dazi frenano investimenti e
dinamicità delle imprese”. Il futuro dell’agroalimentare è legato a quello della distribuzione: “Nella Gdo l’Italia è indietro rispetto agli altri Paesi Ue: la nostra associata più grande è solo al 70mo posto. Per tornare a crescere - ha osservato il direttore Normativa e Rapporti istituzionali di Federdistribuzione Marco Pagani - non possiamo dimenticare che i consumi alimentari sono in discesa negli ultimi anni. Occorre migliorare la filiera alimentare, rendendola più efficiente e guardare alle relazioni commerciali tra agricoltura e grande distribuzione”. Andrea Nuzzi, head of Corporate and financial Institutions di Cassa Depositi e Prestiti, ha sottolineato che la Cassa ha compiuto 170 anni, ma questo è il primo anno del piano industriale di discontinuità, con strumenti nuovi per venire incontro alle esigenze delle imprese: “Siamo sempre più coinvolti - ha ricordato - con le Pmi del settore per interventi che incentivino la crescita delle aziende in un’ottica di filiera. Abbiamo 83 miliardi di euro da investire nel triennio 2019-21 e ci sarà più spazio anche per le aziende dell’agroalimentare”. nnn
Energia, finanza e meccanizzazione indispensabili leve per lo sviluppo dell’agricoltura 4.0
di Elisabetta Tufarelli
I
l secondo talk show, moderato da Giorgio Santilli, capo della redazione romana de Il Sole 24ore, è stato incentrato sui temi dell’innovazione, della finanza e delle infrastrutture come ponte per la crescita del Paese. Un posto di primo piano è riservato alle politiche energetiche ed Enel ha l’obiettivo, entro il 2050, di arrivare alla completa decarbonizzazione, ricavando energia esclusivamente da fonti rinnovabili e senza emissioni di CO2. A parere di Luca Solfaroli Camil-
locci, responsabile Power Generation Enel Italia occorre affrontare il problema dei cambiamenti climatici. “Da anni - ha rimarcato abbiamo avviato la decarbonizzazione per confermare la centralità della sostenibilità ambientale. Abbiamo un piano nazionale di energia molto ambizioso, che impatta sui settori industriale e agricolo. Per raggiungere questo obiettivo puntiamo sull’energia rinnovabile, ma dobbiamo riuscire a superare i differenti iter burocratici, che variano da regione a regione. Scommettiamo anche sull’agrovoltaico con sperimentazioni che tendono a produrre anche foraggio”. Per innovare è indispensabile anche avere al proprio fianco il mondo del credito. Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi, ha sottolineato come le imprese agricole si siano dimostrate meno rischiose rispetto alla media degli altri settori. “Abbiamo un’attenzione crescente verso il mondo agricolo - ha spiegato -. Oggi riguarda l’agricoltura il 5% delle nostre linee di credito, una percentuale superiore al peso dell’agricoltura in termini di valore aggiunto. E questo dipende dal fatto che le
imprese agricole, durante i recenti anni di crisi, si sono rivelate meno esposte al rischio in confronto ad altri settori. Aspetto testimoniato anche da una minore incidenza nel settore agricolo di crediti deteriorati rispetto a quanto abbiamo registrato in altri settori dell’economia”. Per Sabatini occorre anche collaborare per avere un migliore accesso ai finanziamenti dell’Ue, soprattutto quelli dedicati alle aree rurali. Non si può parlare di innovazione in agricoltura senza considerare l’importante apporto della meccanizzazione. Per Carlo Lambro, brand president di New Holland Agriculture l’azienda s’impegna ad offrire agli agricoltori macchine e servizi sempre più innovativi: “Cerchiamo di essere vicini alle aziende anche con la sostenibilità: fare di più con meno risorse. Per far questo - ha detto ci siamo mossi su diverse strade. La prima è quella dell’impresa 4.0, attraverso la collaborazione con le Università e con le start up. Abbiamo inoltre sviluppato progetti per le energie alternative, come metano e biometano, dove l’Italia è leader per l’automazione e l’offerta di servizi”. nnn
Un ponte per la crescita
da sin.: Lambro, Solfaroli, Sabatini
Tajani, Giansanti e Malagò
Sport e agricoltura Talk show su sostenibilità e stili di vita. Olimpiadi 2026 straordinaria opportunità per il made in Italy di Paola Castello
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l profondo legame tra sport e agricoltura, all’interno di uno stile di vita sano, basato su un corretto regime alimentare, è stato il tema centrale del talk show dal titolo “Sostenibilità e stili di vita per l’Italia di domani” con cui è iniziata la seconda giornata di lavori alla LUISS per l’appuntamento di Confagricoltura “Identità e futuro”. Ad intervenire sono stati Antonio Tajani, presidente della Commissione Affari costituzionali dell’Eurocamera e Giovanni
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Malagò, presidente del CONI, insieme al padrone di casa, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Sport, agricoltura e stili di vita, affrontati da prospettive diverse. Quella del decisore politico - Tajani appunto - che ha citato le questioni più di attualità nel dibattito politico a Bruxelles e le battaglie portate avanti a difesa dell’agricoltura italiana e dello stile di vita made in Italy. I dazi USA, con le relative conseguenze; l’etichettatura a semaforo, un rischio per produttori e consumatori; i tagli all’agricoltura: sono tutti punti su cui l’Italia sta lavorando. Tajani ha citato anche l’impegno per una PAC più efficace ed equa, quello per un’applicazione equilibrata del Green New Deal; e per una maggiore tutela del made in Italy. Il futuro dell’agricoltura italiana e la dieta mediterranea, come patrimonio da custodire, si sposano perfettamente con il tema dello sport. “A tale proposito le Olimpiadi 2026 a Milano e Cortina, saranno un’opportunità straordinaria di promozione”, ha detto Giovanni Malagò, sottolineando con piacere come
Confagricoltura e CONI siano praticamente coetanei (100 anni l’una, 104 l’altro). Nel 2026 i riflettori saranno puntati sull’Italia e sull’italian lifestyle, di cui l’agroalimentare è fiore all’occhiello. “Lo sport - ha proseguito Malagò - non potrà che essere testimonial di quello che le imprese agricole italiane producono”. “Ancora di più - ha ribadito Giansanti - in quel frangente agricoltura e sport dovranno andare di pari passo”. “Oggi è in discussione a livello globale un nuovo modello alimentare, nonché un nuovo stile di vita, dietro cui c’è anche un modello economico - ha proseguito Giansanti -. Il dibattito è un’occasione importante per promuovere i temi della qualità e della sicurezza alimentare, fondamentali per un modello sano e corretto. Gli sportivi, da un alto, in quanto punti di riferimento nella società, e l’agricoltura dall’altro, in quanto produttrice di quella qualità, possono quindi svolgere un ruolo determinante nella diffusione di uno stile di vita corretto. Il gioco di squadra in questo caso è d’obbligo e quanto mai opportuno! nnn
Inaugurare la “stagione del fare” con investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali di Paola Castello
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a centralità del settore primario nell’economia nazionale è stato il tema del secondo talk show “L’agroalimentare al centro dell’economia nazionale”, che si è svolto a Villa Blanc il 1° febbraio. Di quanto questa centralità debba essere rispettata, hanno parlato tutti gli intervenuti. A cominciare dal presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Gianpaolo Vallardi, che ha ripercorso brevemente la storia degli ultimi 100 anni del Paese, ricordando il ruolo
centrale che l’agricoltura ha avuto e ribadendo che - per le odierne sfide del settore - occorre essere più coesi e convergere tutti nella stessa direzione, ovvero quella della crescita dell’agricoltura italiana. “Abbiamo perso tanto negli ultimi tempi, in termini di competitività”, ha dichiarato Raffaele Borriello, direttore generale di ISMEA, che ha sottolineato come le difficoltà dell’agroalimentare non siano esclusivamente esterne, ma soprattutto interne al sistema. Per questo - a parere di Borriello - occorre fare investimenti importanti su alcuni aspetti fondamentali, come quello delle infrastrutture, una logistica adeguata e una serie di eventi/fiere nazionali che promuovano il settore primario e richiamino investitori esteri. Insomma inaugurare una vera e propria “stagione del fare”: questo l’auspicio condiviso da tutti i partecipanti alla giornata. Anche da Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha rimarcato la necessità di rivedere la nostra politica commerciale, per esportare non soltanto i prodotti, ma anche il “saper fare italiano”, apprezza-
to in tutto il mondo. Il presidente della Commissione agricoltura della Camera ha ricordato che l’export italiano, nonostante le criticità, resta comunque tra i più forti al mondo, ma va incentivato e tutelato, soprattutto con un lavoro più intenso sugli accordi bilaterali. All’esportazione del know how italiano ha accennato anche Gianluca Ferrari, vicepresidente di Granlatte, del Gruppo Granarolo. “L’Italia è leader in tanti settori e l’agroalimentare italiano è di per sé un marchio vincente, tuttavia al nostro Paese manca spesso il fare sistema”. Infine è intervenuto Carlo Nardello di Telecom, che ha parlato dello stretto connubio tra tecnologia e agricoltura. Lavorare con la tecnologia più avanzata, da cui oggi l’agricoltura non può prescindere, e lavorare con passione sono i punti di contatto principali alla base della collaborazione tra Telecom e Confagricoltura, che da sempre sostiene le proprie imprese nei percorsi di innovazione. Un dibattito - questo secondo talk show - ricco di spunti di cui Confagricoltura ha fatto tesoro per lavorare alle strategie del futuro. nnn
Agrifood al centro
da sin.: Nardello, Ferrari, Vallardi, Gallinella e Borriello
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A Bologna “Grow!”, l’action tank di Agrinsieme, su infrastrutture per l’agricoltura del Nord Italia di Gabriella Bechi
L
a dotazione delle infrastrutture materiali del Nord Italia appare buona rispetto al resto del Paese, ma pesa il divario con i competitor della Ue. È quanto è emerso dalla quarta edizione di “Grow!”, l’action tank del coordinamento di Agrinsieme che riunisce Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Aci). “Il ruolo delle infrastrutture per l’agricoltura del Nord” è stato il tema sul quale si sono confrontati a Bologna il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, i presidenti delle commissioni Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi e della Camera dei Deputati Filippo Gallinella, gli assessori all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Simona Caselli e del Piemonte Marco Protopapa e Carlo Sabetta, di Assotelecomunicazioni-ASSTEL. All’iniziativa sono inoltre intervenuti il presidente confederale Massimiliano Giansanti, il coordinatore nazionale di Agrinsieme e presidente Copagri, Franco Verrascina e gli
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altri due presidenti Dino Scanavino (Cia) e Giorgio Mercuri (Aci). Molte le diversità a livello territoriale: il Nord-Ovest può contare su una media di 41 km di reti viarie per impresa, con la Liguria a fare la parte del leone con circa 60 km/impresa, a fronte dei 26 km/impresa del Nord-Est: numeri nettamente superiori a quelli del Sud. Anche a livello di infrastrutture immateriali, le regioni del Nord presentano un’alta e crescente diffusione di reti digitali, con l’Emilia-Romagna sul podio con circa il 90% delle famiglie che accedono a internet, a fronte di una media nazionale dell’84%, che al Sud scende al 78%. Quanto all’utilizzo di internet da parte
Annodati al mondo Divario infrastrutturale con i Paesi europei pesa su competitività delle imprese il quadro appare meno netto: nel Nord-Ovest circa il 50% delle imprese usa attivamente internet nelle attività operative e commerciali, mentre nel Nord-Est l’incidenza scende al 46%, a fronte di una media nazionale del 48%. Le note dolenti - come emerge dallo studio elaborato per l’occasione da Nomisma per Agrinsieme e illustrato dal responsabile dell’Area Agricoltura e Industria Alimentare della società di ricerca
Denis Pantini - arrivano confrontando i numeri del Nord Italia con quelli dei nostri principali competitor europei, verso i quali pesa un divario a sfavore del nostro Paese. La dotazione media di infrastrutture materiali, infatti, pari a 797 km ogni 1000 km2 nel NordOvest e a 774 km ogni 1000 km2 nel Nord-Est, risulta nel complesso inferiore alle aree del Regno Unito (2.483 km/1000 km2), della Francia (2.266 km/1000 km2) e della Germania (1.028 km/1000 km2). Anche in riferimento alle infrastrutture immateriali emerge un distacco rispetto ai competitor UE: nelle regioni del Nord Italia la digitalizzazione delle famiglie è pari all’87% nel Nord-Ovest e GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 19
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all’88% nel Nord-Est, percentuali superiori alla media italiana dell’84%, ma inferiori a quelle di Germania e Regno Unito. “I ritardi infrastrutturali con i paesi UE - ha commentato il presidente di Confagricoltura Giansanti - continuano a pesare in maniera significativa sulla competitività del Paese e del nostro agroalimentare; il sistema infra-
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strutturale, infatti, è indispensabile per una maggiore efficienza della movimentazione delle merci e, soprattutto, per il raggiungimento dei mercati più lontani e promettenti. Ma non bastano porti, aeroporti e strade. Serve anche la rete. Oggi nel mondo si viaggia in 5G mentre in molte parti del nostro Paese gli agricoltori non hanno nemmeno la con-
Bellanova: “Le risorse per crescere devono essere sbloccate” nessione. Credo allora che debba essere varato nel minor tempo possibile un grande piano per la digitalizzazione dell’agricoltura italiana, un piano che porterà da un lato semplificazione e meno burocrazia, e dall’altro lato un maggior accesso al mercato. Allo stesso tempo è necessario avviare una riflessione nazionale sui Big Data e delineare una strategia sulla policy del food”. Tra le testimonianze degli imprenditori, per Confagricoltura è intervenuto il componente di giunta Luca Brondelli di Brondello che si è soffermato sul trasporto su gomma e sulle sue criticità nelle regioni del Nord, che ci rendono molto meno competitivi rispetto alla Spagna. Basti pensare che mentre nel 2008 il differenziale nel solo export agricolo tra l’Italia e la Spagna era pari al 92%, dieci anni dopo la forbice si è allargata fino al 168%, con l’export degli spagnoli a superare i 20 miliardi di euro contro i nostri 7 miliardi. All’incontro è intervenuta anche Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole. “In Italia - ha detto - dobbiamo investire molto in infrastrutture materiali e immateriali perché possiamo anche fare prodotti d’eccellenza, come si fa in tante aziende nel nostro Paese ma, se non ci sono sistemi efficienti per fare arrivare i prodotti sui mercati in tempi rapidi, rischiamo di riempire i magazzini. Le risorse ci sono e devono essere sbloccate”. Sempre su questo fronte Bellanova ha aggiunto che “il piano messo in campo per le acque come ministero dell’Agricoltura è importante, perché abbiamo sbloccato 500 milioni di euro per manutenere e intervenire in modo da avere un uso sempre più razionale ed equilibrato di una risorsa eccellente come quella idrica”. nnn
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Sicurezza e legalità Confagricoltura all’evento dell’Arma dei Carabinieri dedicato all’agroalimentare di Gabriella Bechi
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U
no specifico piano di azione concordato tra istituzioni politiche, forze dell’ordine, imprese, parti sociali e autorità preposte, teso non solo al recupero del controllo dell’indotto agroalimentare, ma anche dell’intero territorio. E’ quanto ha chiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel suo intervento al convegno “Salute e Agroalimentare: dalla Sicurezza più Qualità”, organizzato a Roma dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Una due giorni di interessante approfondimento sui temi delle contaminazioni chimiche, della contraffazione, del condizionamento del lavoro e delle agroma-
fie, che ha visto coinvolti, oltre alle forze dell’ordine, organizzazioni di categoria, rappresentanti delle associazioni dei consumatori, docenti universitari, magistrati, giornalisti e Istituzioni. In occasione dell’evento Confagricoltura ha organizzato anche un desk informativo sull’agricoltura e sull’Organizzazione Giansanti, nel suo intervento, ha ricordato come l’agricoltura italiana si sia profondamente rinnovata: è cresciuta ed ha saputo valorizzare in particolar modo le produzioni vegetali di più alto pregio, che hanno permesso all’Italia di conquistare un ruolo guida tra i Paesi agricoli dell’Europa. Nel 2018 il valore aggiunto dell’agricoltura italiana è stato
Un piano di azione concordato per controllo dell’intero territorio stimato in 32,2 miliardi di euro. Quello della Francia in 32,1 miliardi; della Spagna in 30,2 miliardi e della Germania in 16,8 miliardi. Il settore dei prodotti agroalimentari, soprattutto di qualità (DOP, IGP), costituisce un segmento nel quale l’Italia riveste in Europa un ruolo guida, non solo per il numero di riconoscimenti ottenuti (esclusi i vini sono 299 i prodotti alimentari tutelati in Italia sugli 822 protetti nella UE), ma anche per la capacità di farne un traino per l’economia ed i territori. Nel 1992 i marchi DOP e IGP costituivano una piccola nicchia di mercato. Oggi sviluppano un fatturato all’origine di circa sette miliardi di euro, che diventano oltre 14,7 al consumo e un giro di affari all’estero di 3,5 miliardi. Dal 2008 ad oggi il fatturato della produzione è aumentato del 46%, quello al consumo del 63%, ma il vero e proprio boom è stato quello dell’esportazione, più che triplicata. “A fronte di questa situazione - ha rimarcato il presidente di Confagricoltura - non si è però ancora consolidata un’adeguata tutela internazionale della nostra produzione agricola, soprattutto di quella che si fregia di riconoscimenti di marchi o di titoli valoriali, che ne attestano la genuinità, la qualità, le capacità nutrizionali”. Questo non può far dimenticare gli interventi compiuti dall’ICQRF a tutela dei prodotti italiani fuori dai confini nazionali e sul web. Le iniziative di controllo nel 2018 sono state 561 nel settore del vino. Gli interventi a tutela delle produzioni agricole fuori dai
confini nazionali e sul web sono stati, negli ultimi quattro anni, pari a 2763. “Questa azione di contrasto - ha rimarcato Giansanti - pur avendo dato risultati positivi e lusinghieri, e a cui va il nostro sincero riconoscimento, va potenziata per combattere i danni incalcolabili che procura la contraffazione dei prodotti agroalimentari italiani, compresa l’imitazione servile delle nostre produzioni, che va sotto il nome di italian sounding”. Per questo, a parere di Confagricoltura, occorre rivedere la
normativa penale, oramai superata e comunque non adeguata a fronteggiare organizzazioni criminali, che oggi si avvalgono di mezzi e strutture tecnologiche particolarmente sofisticate e che agiscono su base transnazionale. Ma è l’intero ‘sistema Paese’ che deve dare risposte e trovare soluzioni per soddisfare le istanze di innovazione di un’imprenditoria agricola impegnata sul fronte dell’ammodernamento delle proprie strutture e di una crescita competitiva delle proprie produzioni. nnn
I ministri della Salute e del Lavoro Speranza e Catalfo GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 23
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Rilanciare la montagna
Donato Rossi agli Stati Generali
Per Confagricoltura bisogna affrontare le priorità dei territori in maniera programmatica e strutturata di Alessandra Porro
I
l ministro degli Affari regionali e delle Autonomie Francesco Boccia ha convocato gli “Stati Generali della Montagna”. Un appuntamento importante se si considera che - come ha sottolineato il ministro - “le aree di montagna, con il 53% della su-
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perficie del territorio nazionale e quasi 10 milioni di abitanti, rappresentano una priorità non procrastinabile. L’evidente e progressivo spopolamento merita un impegno senza precedenti sui servizi alla persona, sulle reti, sulle infrastrutture e su scuola e università. Parliamo di 3.494 comuni, che risultano fortemente svantaggiati rispetto ai territori metropolitani, in termini di servizi e di produttività delle imprese e, soprattutto, soggetti ai fenomeni dello spopolamento e dell’abbandono delle attività agricole”. “Apprezziamo l’iniziativa del ministro, perché riteniamo necessario istituzionalizzare il tema delle zone svantaggiate ed affrontare le priorità dei territori in maniera programmatica e strutturata, di concerto con le Istituzioni, le associazioni e gli enti preposti”, ha detto il componente di giunta di Confagricoltura Donato Rossi, che è intervenuto agli Stati Generali. “Ci sono state - ha proseguito Rossi - importanti novità, sia nella legge di bilancio con la de-
stinazione di nuove risorse alla ‘Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese’, sia con l’istituzione di un Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali dei comuni interessati. Così come anche l’approvazione alla Camera dei deputati delle mozioni sulla salvaguardia, valorizzazione e sviluppo delle aree montane, interne e rurali. Un segnale del nuovo interesse della politica per le aree marginali italiane”. Nel nuovo periodo di programmazione dei Fondi europei di coesione 2021-2027 occorre prevedere specifiche linee di intervento destinate alle zone montane. “Confagricoltura auspica una riflessione sulle potenzialità delle aree montane del Paese e sui possibili percorsi per la loro valorizzazione, con un focus particolare sul ruolo centrale che le attività agricole ricoprono in tal senso”, ha concluso Rossi -. In ultimo, non va dimenticata l’annosa questione della fauna selvatica, che nelle aree di montagna è notevolmente accentuata e ormai fuori controllo”. nnn
Vetrina internazionale Stand Rago Group a Fruit Logistica con Rago, il ministro Bellanova e Giansanti
Berlino, a Fruit Logistica si impongono le aziende ortofrutticole di Confagricoltura di Anna Gagliardi
L’
edizione 2020 di Fruit Logistica a Berlino ha decretato ancora una volta il primato di Confagricoltura quale Organizzazione di riferimento per il comparto ortofrutticolo italiano presente in fiera. Un settore che porta in Germania il meglio della produzione della Penisola, grazie all’immenso patrimonio varietale, al numero di certificazioni riconosciute e alla predisposizione all’innovazione. Sostenibilità, avanguardia, qualità sono le parole chiave che ricorrono con più frequenza nel triplo Padiglione Italia: un trionfo di colori e di bellezza a coronamento di percorsi imprenditoriali fatti di scelte e investimenti importanti, capaci di esaltare le caratteristiche delle produzioni, ma al contempo anche la peculiarità dei territori e dei terroir che rendono l’Italia patria di eccellenze agroalimentari. In piena emergenza Coronavirus, la pressione mediatica non
ha scalfito l’allure della fiera: l’affluenza è stata molto elevata, gli stand sempre affollati e si è respirata una generale voglia di crescita per un comparto che rappresenta un quarto del valore della produzione agricola nazionale. L’Italia è il Paese più rappresentato alla Messe Berlin, con uno spazio dedicato ulteriormente ampliato e moderne realtà imprenditoriali da Nord a Sud. Spiccano i valori dell’economia circolare, delle produzioni certificate di cui siamo leader, del packaging innovativo. A fianco delle produzioni standard ci sono poi quelle di nicchia: antiche varietà valorizzate in chiave moderna o prodotti trasformati con soluzioni all’avanguardia. La bilancia commerciale riporta oggi qualche segno meno nelle esportazioni, ma il mondo dell’ortofrutta ha un alto livello di aggregazione, elemento fondamentale per competere sui mercati internazionali. All’inaugurazione della fiera, preGENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 25
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g
Esportazioni di prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati dell’Italia (euro) 2017
2018
Mondo
1.547.514.020
1.524.331.653
VAR. % 2018/2017
2018 GEN.-OTT.
2019 GEN.-OTT.
VAR. % 2019/2018
-1,50%
1.232.868.917
1.229.748.425
-0,25%
Ortaggi Germania
473.361.256
454.177.586
-4,05%
363.937.278
360.497.113
-0,95%
% sul Totale
30,60%
29,80%
-
29,52%
29,31%
-
Mondo
3.694.080.622
3.408.292.754
-7,74%
2.791.897.700
2.637.442.344
-5,53% -13,42%
Frutta Germania
1.148.478.602
1.039.480.361
-9,49%
881.103.719
762.878.653
% sul Totale
31,10%
30,50%
-
31,56%
28,92%
Mondo
3.255.687.477
3.398.249.986
+4,38%
2.838.938.557
2.913.457.318
+2,62%
Germania
657.583.256
682.305.303
+3,76%
568.150.401
559.570.207
-1,51%
% sul Totale
20,20%
20,08%
-
20,01%
19,21%
Trasformati
Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat
sente il ministro italiano delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha ribadito la necessità di fare sistema per mantenere il primato dell’Italia agricola: “Dobbiamo lavorare tutti insieme. Quest’anno c’è un dato che non va bene: eravamo secondi in Europa per produzione lorda vendibile e ora siamo terzi, superati dai tedeschi. Rimaniamo primi per valore aggiunto. Questi due elementi di discussione, relativi alla produzione e alla competizione,
Sostenibilità, avanguardia, qualità sono parole chiave al Padiglione Italia devono essere centrali nelle attività dello sviluppo dei ministeri. La Spagna esporta il 70% dell’ortofrutta, noi il 40%: significa che dobbiamo produrre di più per esportare di più, attraverso un piano che accompagni le imprese in questa crescita, abbattendo i costi-Paese che le aziende agricole oggi non possono più
sostenere, a partire da quello dei trasporti. Dobbiamo avere il coraggio di mettere l’ortofrutta nazionale al centro delle strategie, perché il comparto ha sempre fatto parte dell’agricoltura in senso generale, ma in termini di politiche e di struttura non è stato sempre considerato al pari di altri”. Tra le priorità, Confagricoltura segnala migliori infrastrutture, materiali e immateriali, oltre a una food policy europea affinché le norme sugli standard di sicurezza siano uguali per tutti. nnn
L’evento all’Ambasciata
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l mondo dell’ortofrutta si è incontrato all’Ambasciata d’Italia a Berlino all’ottava edizione dell’appuntamento organizzato da Confagricoltura con Messe Berlin (Fiera di Berlino) e ICE Agenzia. In occasione di Fruit Logistica, Confagricoltura, che ha consolidato negli anni le relazioni internazionali, è infatti promotrice, insieme all’Ambasciata e a Fruitimprese, di un confronto tra il mondo della produzione italiana e quello della distribuzione tedesca,
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insieme ai massimi rappresentanti di istituzioni, enti e imprese. Un appuntamento di grande prestigio che consente da un lato l’analisi dello stato dell’arte con gli esperti, dall’altra la possibilità di relazionarsi in un contesto piacevole, nel successivo buffet nelle sale del Palazzo, al numero 1 di Hiroshimastraße, allestite per l’occasione con le composizioni floreali a cura di Confagricoltura Liguria. A fare gli onori di casa è stato l’ambasciatore d’Italia a Berlino, Luigi Mattiolo.
Giansanti all’evento all’Ambasciata
Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Lorenzo Frassoldati, hanno partecipato quest’anno, oltre al presidente Giansanti, il presidente di Fruitimprese Marco Salvi; il direttore di ICE Agenzia Roberto Luongo; il direttore generale della Delegazione Fiere di Berlino in Italia, Pier Goffredo Ronchi, e il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. In un contesto internazionale caratterizzato da elevata dinamicità ed estrema rapidità negli scambi, la competitività del settore ortofrutticolo è strettamente connessa alla possibilità di raggiungere nuovi mercati di sbocco e di intercettare ulteriori segmenti di consumo: obiettivi raggiungibili soltanto con strumenti di promozione adeguati e all’avanguardia. “In un anno caratterizzato da Brexit, dazi ed emergenze fitosanitarie - ha detto il presidente Giansanti alla vasta platea di imprenditori e operatori - dobbiamo più che mai lavorare insieme. Le aziende sono pronte, quindi bene il Tavolo dell’ortofrutta convocato dal ministro, ma andiamo avanti con una strategia, senza tralasciare le emergenze”. E riguardo alla cimice asiatica, Giansanti ha ribadito la necessità di attivare tempestivamente un fondo europeo a sostegno delle aziende colpite, attraverso il ricorso all’articolo 221 dell’OCM, che prevede la possibilità di varare misure eccezionali per settori in crisi. nnn
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Patrizio Neri di “Jingold”
A tre imprese di Confagricoltura l’importante premio del Corriere Ortofrutticolo di Paola Castello
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Salvatore Tomasi di
L’oscar del
re aziende di Confagricoltura sono state tra i dieci “Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana”, il riconoscimento ideato dal Corriere Ortofrutticolo per premiare le realtà più innovative e interessanti del comparto a livello italiano. L’evento quest’anno ha avuto luogo a Genova, a pochi giorni dall’appuntamento internazionale di riferimento per l’ortofrutta a Berlino, Fruit Logistica, e ha riunito operatori del comparto, decision maker
e vertici delle più grandi realtà imprenditoriali ortofrutticole. Le aziende di Confagricoltura entrate nella top ten sono “Jingold” di Cesena, “Vittoria Tomatoes” di Ragusa e “Cooperativa Agricoltori Ionici” di Messina. “Jingold” di Patrizio Neri è specializzata nella produzione di kiwi a polpa gialla. Con il suo consorzio, “Kiwigold”, creato nel 2001, che unisce le migliori imprese emiliano-romagnole del settore ortofrutticolo, l’impresa si è aggiudicata l’esclusiva
“Vittoria Tomatoes”
Salvatore Scarcella della Coop Agricoltori Ionici
l’ortofrutta mondiale per la produzione e commercializzazione dei kiwi a polpa gialla con il proprio marchio. Altra “protagonista” è “Vittoria Tomatoes” di Salvatore Tomasi, della provincia di Ragusa, un’organizzazione di produttori specializzata nella coltivazione di ciliegino ad alto gusto. Una realtà innovativa e vocata all’internazionalizzazione, che conta oggi 9 organizzazioni associate, con una rete in cui lavorano fino a 300 dipendenti.
Infine la “Cooperativa Agricoltori Ionici” (CAI), di cui è presidente Salvatore Scarcella: impresa del messinese, con 1800 ettari, raggruppa 4 cooperative produttrici di agrumi, per un totale di quasi 1000 soci. Negli ultimi anni ha visto crescere esponenzialmente la propria presenza sui mercati. “È fondamentale valorizzare, con iniziative come questa, le nostre eccellenze, soprattutto in un periodo in cui le criticità da fronteggiare, per il compar-
to ortofrutticolo, sono molteplici.” Lo ha dichiarato Albano Bergami, presidente della Federazione nazionale Ortofrutta di Confagricoltura, intervenuto alla premiazione. “È importante continuare a promuovere l’ortofrutta italiana, un comparto che rappresenta quasi il 24 % dell’agricoltura nazionale e che è la seconda voce dell’export agroalimentare italiano.” Presente all’evento anche il presidente di Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis, che ha sottolineato come il fatto che un appuntamento così prestigioso quest’anno si sia svolto a Genova sia stato anche un bel segnale per la regione, che sta affrontando numerose emergenze, che hanno messo in luce la fragilità del nostro ecosistema e della rete infrastrutturale. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 29
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Agricoltori in piazza Imponente manifestazione di Agrinsieme Ferrara su emergenze commerciale, climatica e fitopatologica delle aziende del Nord Italia di Leonora Guerrini
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A
lmeno 5 mila agricoltori provenienti dalle regioni del Nord Italia, con circa 300 trattori hanno pacificamente invaso, lo scorso 30 gennaio, la città di Ferrara per accendere i riflettori sulla centralità dell’agricoltura e dell’intero sistema agroalimentare. In una giornata storica e indelebile, migliaia di bandiere sventolanti hanno allontanato la nebbia da Ferrara e chiamato a raccolta migliaia di agricoltori che, con la loro presenza, hanno dato dimostrazione di grande condivisione e tenace volontà di non arrendersi. L’annata agraria 2019 è stata caratterizzata da un importante
crollo della produzione che, in alcuni casi ha significato la perdita totale del raccolto, sia a causa del cambiamento climatico in atto, sia degli attacchi di cimice asiatica, maculatura bruna e nuove patologie, flagelli che da diversi anni colpiscono in vario modo la nostra frutticoltura e non solo. A queste emergenze, climatica e fitopatologica, si aggiunge quella commerciale che, con prezzi stabilmente sotto i costi di produzione, ha azzerato i redditi degli agricoltori che stanno affrontando una crisi senza precedenti. Le bandiere delle Organizzazioni, i cartelli e gli slogan, hanno trasmesso a tutta la cittadinanza e alle Istituzioni l’esigenza di sal-
Trasmessa a cittadinanza e Istituzioni l’esigenza di salvaguardare l’agricoltura
vaguardare la nostra agricoltura, il lavoro, quello dei nostri figli e di interi territori. L’iniziativa, promossa da Agrinsieme Ferrara, ha trovato l’adesione anche delle Organizzazioni agricole delle altre province dell’Emilia-Romagna. Inoltre hanno ingrossato le fila del corteo, delegazioni provenienti da Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, regioni che condividono con l’Emilia Romagna le criticità del settore primario. Molti anche i cittadini che hanno scelto di sfilare insieme ai manifestanti a difesa dell’agricoltura. Dalla campagna alla città. La protesta è partita con cinque colonne di trattori che, da diverse vie di accesso, hanno raggiunto Fer-
rara radunandosi presso il piazzale ex Mof; da qui il maestoso, impressionante, ma composto corteo ha percorso le storiche vie, confluendo in piazza Municipale, il cuore pulsante della città, dove era stato allestito il palco per i relatori. La manifestazione, forte, sentita e partecipata, ha visto sfilare con la stessa unità di intenti i sindaci del territorio, i rappresentanti di Unima, Confartigianato, CNA, Ascom, Confindustria, Confesercenti. Sul palco sono saliti i vertici delle Organizzazioni agricole. Ha aperto gli interventi Gianluca Vertuani, presidente di Confagricoltura Ferrara: “Quella di oggi vuole essere una pacifica manifestazione a favore dell’agricoltura e degli agricoltori; una mobilitazione che vede riunite le Organizzazioni nazionali dell’intera filiera agroalimentare per difendere le aziende e la dignità dei lavoratori dell’intero comparto. Oggi abbiamo bisogno di soluzioni concrete e immediate che ci aiutino a uscire da questa crisi senza precedenti; ma per garantire un futuro alla nostra agricoltura è necessaria una politica agraria nazionale costruttiva, e non di sola gestione delle emergenze”. Il microfono è poi passato a Roberto Crosara, presidente di Confcooperative in rappresentanza di Alleanza delle Cooperative Italiane e al coordinatore di Agrinsieme Ferrara e presidente provinciale Cia, Stefano Calderoni. Sono seguiti gli interventi dell’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan e del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Particolarmente incisivo l’intervento del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “Noi imprenditori agricoli
siamo i primi custodi dell’ambiente, senza di noi sarebbe certamente più compromesso”. Sul palco anche Dino Scanavino, presidente nazionale Cia e Franco Verrascina, al vertice di Copagri. Ha coordinato gli interventi il direttore di Confagricoltura Ferrara, Paolo Cavalcoli. I rappresentanti di Agrinsieme Ferrara hanno sollecitato l’attenzione delle Istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, affinché vengano accolte prontamente le istanze per uscire dallo stallo e rilanciare l’intero comparto a salvaguardia del lavoro di migliaia di aziende agricole e dell’indotto. In particolare è stato chiesto a gran voce di sostenere l’aumento della dotazione finanziaria prevista dalla legge di stabilità, la sospensione dei mutui, del pagamento dei contributi previdenziali e sgravi contributivi (peraltro impegni pubblici già assunti mesi fa), investimenti a sostegno della ricerca scientifica. E, in attesa della verifica dell’efficacia del contenimento biologico attraverso la specie trissolcus japonicus (vespa samurai) per quanto riguarda la cimice, è stata ribadita la necessità di non restringere ulteriormente i principi attivi autorizzati nei disciplinari produttivi. nnn
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La cimice asiatica è una viaggiatrice instancabile che ha rovinato drammaticamente i raccolti di pere e nettarine. Ne parliamo con il presidente di FNP Ortofrutta Albano Bergami di Gabriella Bechi
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a crisi del comparto ortofrutticolo determinata dalla infestazione di Halyomorpha Halys, la temibile “Cimice Marmorata Asiatica”, è purtroppo diventata una drammatica emergenza. Ad oggi nel Centro e Nord d’Italia sono state stimate, per il solo settore frutticolo, perdite complessive superiori a 600 mila euro (260 mila solo per le pere e 90 mila per le pesche nettarine). Si tratta di minori ricavi dovuti alla mancata produzione ed al decadimento qualitativo del prodotto. Mentre già preoccupa, in prospettiva, quanto potrà accadere nelle prossime campagne, visto che purtroppo non si riescono a definire nell’immediato idonee strategie di contenimento. Ne parliamo con Albano Bergami, presidente della Federazione nazionale Ortofrutta di Confagricoltura, imprenditore agricolo ferrarese, produttore di pere e mele.
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L’insetto autostoppista Bergami, da dove arriva questo terribile insetto? Il primo avvistamento risale al 2012, a Modena, e da due-tre anni si è insediato nella nostra provincia. Sembra sia arrivato attraverso un carico di piastrelle proveniente dall’Asia. Lo chiamano l’insetto “autostoppista”, perché viaggia come può e con chi può. Il problema è la sua capacità di proliferare, la femmina depone le uova due volte l’anno e ognuna dà vita a 300/400 insetti. Nel 2019 le condizioni climatiche particolarmente favorevoli alla cimice, che predilige
luoghi umidi, hanno provocato l’infestazione. La cimice colpisce solo la frutta? Assolutamente no. Preferisce la frutta, ma se non la trova sceglie altro: cereali, mais, soia, noccioli, pioppelle. Questo significa che, se mal gestito il problema potrebbe riguardare tutto il settore agricolo. Qual è il danno che crea ai frutti? La cimice punge i frutticini appena allegati in più parti, dissetandosi, così il frutto si ingrossa in maniera anomala e non è più as-
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Albano Bergami
solutamente commercializzabile. In diverse aziende nel ferrarese la perdita del raccolto è stata totale. Cosa si può fare per contrastarla? Cominciamo con il dire che la ricerca e la sperimentazione fatte in Italia sono le più avanzate a livello mondiale e hanno visto coinvolte l’Università Unimore di Modena e Reggio e l’Università di Torino. Al momento possiamo dire che non c’è un’unica soluzione. Funziona la lotta con agrofarmaci mirati, ma purtroppo l’Europa ha messo al bando, lo scorso dicembre, il clorpirifos metile, l’unico in grado
di contrastare l’insetto. E di molecole attive ce ne sono veramente poche. Le trappole di feromoni attrattivi sono risultate poco efficienti. La migliore risposta l’hanno data gli insetti antagonisti, ma quelli autoctoni sono poco efficaci. Non resta che un parassito alloctono come la Vespa samurai (Trissolcus Iaponicus), un moscerino che depone le uova all’interno della cimice. A che punto siamo per la sua introduzione? Dopo che il Crea di Firenze, preposto alla conduzione della sperimentazione dal 2018, ha
confermato l’assenza di problemi ambientali, il Parlamento ha dato parere favorevole alla sua introduzione lo scorso settembre. Anche il ministero dell’Ambiente a fine gennaio ha dato il suo benestare e a breve dovrebbe emanare le linee guida. Quindi si potrà procedere al suo utilizzo. Ma prima di vedere i risultati occorreranno comunque 3 o 4 anni. Nel frattempo? Dobbiamo ristorare le imprese per i danni subiti e metterle nella condizione di continuare l’attività e di investire. Gli 80 milioni di euro messi a disposizione dal ministro Bellanova sono un segnale positivo, ma assolutamente insufficiente di fronte all’entità dei danni. E dall’Europa non è arrivata nessuna risposta. Importante anche il riconoscimento dei danni da cimice nella legge 102, inserito nella Legge di Bilancio. Confagricoltura da tempo sollecita provvedimenti di esenzione dei pagamenti fiscali e degli oneri contributivi e forme di agevolazione creditizia. Un segnale in questa direzione è arrivato proprio dall’Abi, sollecitata dal ministro. Il fatto è, però, che ad oggi gli agricoltori non hanno avuto alcuna forma di ristoro. È per questo che lo scorso 30 gennaio a Ferrara avete manifestato sotto la sigla di Agrinsieme Emilia Romagna, insieme alle altre regioni colpite? Si. Vogliamo attenzione a livello nazionale. Perché quello della cimice non un problema locale. Lo scenario che si prospetta è drammatico. Ci sono aziende che espiantano e non reimpiantano più, con danni economici e sociali enormi. Già oggi si sono perse 500 mila giornate di lavoro (1.800 addetti solo nel comparto delle pere). nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 33
INNO VA Z IONE SM AR T L AND
Storia e bellezza A Gorizia l’azienda Castelvecchio valorizza il territorio. Sostenibilità, economia circolare e cultura di Paola Castello
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orge sul Carso, luogo noto soprattutto per le vicende della Prima Guerra mondiale, l’azienda Castelvecchio, un’oasi lontana dalla frenesia del mondo, tra le Alpi Giulie e il golfo di Trieste, che ricava dalla terra le ricchezze di un territorio che ha moltissimo da offrire. Parlare dell’azienda agricola dei Terraneo equivale a parlare della storia del posto in cui si trova, un’area da sempre vocata alla coltura della vite, dell’ulivo e di varie primizie, come rivelano testimonianze risalenti all’epoca romana. Una zona ricca di storia e di bellezza, non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche architettonico. Ne è un esempio - tra gli altri - la settecentesca Villa dei Conti della Torre Hohenlohe, all’interno della grande proprietà agricola che domina la citta-
dina di Sagrado, luogo di rappresentanza e villeggiatura degli allora proprietari. La struttura aziendale oggi è caratterizzata da due cantine, una di recente costruzione ed una storica costituita dal basamento di un’antica torre, a ridosso della Villa Veneta. I Terraneo, proprietari della tenuta dal 1986, hanno deciso di assecondare e valorizzare la vocazione di questo territorio, dedicandosi alla produzione di vino, olio e miele, ma non solo! Oltre a produrre vini di altissima qualità, olio molto pregiato e un ottimo miele, come racconta la proprietaria Mirella della Valle Terraneo, hanno intrapreso nel 2007 un percorso di recupero funzionale delle antiche strutture esistenti nel luogo, per preservarle, valorizzarle e dar loro vita nuova. Da qui si è messa in moto una macchina cha ancora
Seconda classificata al Premio innovazione categoria Smart Land
oggi procede per una strada costellata di riconoscimenti e soddisfazioni. Innanzitutto sono stati restaurati gli edifici della Barchessa, della Villa Veneta e la Limonaia, nonché una grande cisterna in pietra per la raccolta delle acque, che costituiscono oggi il cuore di quello che la famiglia Terraneo ha voluto creare: un vero e proprio polo culturale e attrattivo per un turismo storico, letterario e della memoria. Accanto al recupero è stato anche fatto un ammodernamento generale dell’intero complesso e nel 2007 è stato realizzato un impianto fotovoltaico per consentire il risparmio energetico e una considerevole riduzione delle emissioni di CO2. Risale al 2016 un altro importante cambiamento: la conversione colturale dell’azienda (120 ettari tra vite, olivo, pascolo e bosco)
in agricoltura biodinamica; trasformazione facilitata dalle caratteristiche della zona, asciutta, ma su cui arriva da lontano l’alito del mare. Si è proseguito poi creando un sistema impiantistico integrato (geotermico, solare e a biomasse) tendente all’autosufficienza energetica, per alimentare tutta l’azienda. Tutto questo ha comportato anche l’introduzione di nuovi macchinari e strumenti tecnologicamente più avanzati, come ad esempio le macchine trita-roccia, il cui tritato viene poi lasciato in loco per trattenere l’umidità nel terreno. Per apportare questi cambiamenti e fare queste innovazioni - ci racconta Mirella della Torre Terraneo - sono entrate a far parte dell’organico dell’azienda anche nuove professionalità. L’eccellenza dei prodotti, che hanno ottenuto diversi riconoscimenti, il valore della memoria e della cultura sono elementi indissolubili l’uno dall’altro per l’azienda Castelvecchio, insignita l’anno scorso da Confagricoltura del Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, per la categoria “Smart land, smart city”. Il riconoscimento ha voluto premiare, infatti, l’innovazione sviluppata dall’azienda, che ha avuto ricadute nel rapporto tra agricoltura e territorio e ha rafforzato il legame con la cultura e turismo. Tutto questo è particolarmente evi-
dente nel caso dell’azienda Castelvecchio, che ha concepito un nuovo modo di fare turismo, coniugando storia, memoria, quindi cultura (dall’azienda si accede tra l’altro al Parco letterario Ungaretti) con l’amore per il territorio e per le specialità enogastronomiche che produce, ma che significa anche cicloturismo e agriturismo. Il tutto in una cosiddetta “terra di mezzo”, ovvero in una località non di montagna, né di mare, ma nell’entroterra, in cui però l’eco del mare arriva. Con la costituzione della Rete del Carso, l’azienda Castelvecchio, inoltre, è impegnata nel recupero di altri territori, nonché nell’apertura di un nuovo agriturismo e di vie ciclabili anche nelle località circostanti. Una realtà aziendale, quella dei Terraneo, capace di restituire al pubblico - attraverso percorsi guidati, visite in vigna e piste ciclabili - un territorio importante, e che continua ad esercitare un forte fascino non solo sui fruitori più vicini, ma anche sulle scolaresche che vi vanno in visita da tutta Italia. nnn
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INNO VA Z IONE F OOD
Bia è leader nella produzione dell’alimento apprezzato in tutto il mondo
di Gabriella Bechi
C Couscous made in Italy 36 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
ouscous made in Italy? Assolutamente sì. Si fa ad Argenta, un piccolo paese in provincia di Ferrara. L’intuizione è stata di Luciano Pollini, ingegnere e manager di lungo corso nel settore dell’informatica e della consulenza agroindustriale, arrivato nello storico pastificio italiano in un momento di gravi difficoltà finanziarie, superate grazie all’ingresso di nuovi soci e manager che hanno pianificato un cambio di indirizzo produttivo puntando tutto sul couscous. Scommessa vinta. Il risultato, infatti, è che in poco più di un decennio la nuova società Bia Spa è diventata leader, con il 60%, della produzione nazionale di couscous, il principale produttore di couscous made in Italy d’Europa e primo al mondo nella fornitura di prodotto da coltivazione biologica. Con una produzione più che triplicata. “Ho capito subito che c’era un mercato che aspettava, bisognava solo raggiungerlo - spiega Pollini -. Abbiamo puntato tutto sul brand made in Italy e partecipato a tutte le fiere del mondo. Siamo cresciuti velocemente
Per Couscous Bia filiera di grano duro cento per cento italiana e in tre anni abbiamo sistemato i conti. Ciò ha comportato investimenti in tecnologie innovative sul processo produttivo e, sul fronte commerciale, l’apertura a una politica più elastica, che ci ha portato a fare accordi con i più importanti pastifici italiani all’estero, come Barilla e De Cecco, e con la GDO, proponendo sia il marchio Bia, sia il cosiddetto private label. Contemporaneamente abbiamo provveduto a una riorganizzazione aziendale puntando su un modello fatto da giovani molto responsabilizzati e investendo in macchinari e moderne tecnologie”. Oggi Bia Spa dispone di tre stabilimenti produttivi con circa 70 dipendenti e sforna qualcosa come 350mila quintali di prodotto, 25 milioni di confezioni all’anno, di 30 diverse tipologie, semola integrale o semi-integrale, farro, kamut, orzo, 4 cereali, mais e riso, quinoa, fino al gluten free e alla nuovissima linea Benessere, caratterizzata da couscous ricchi di proteine vegetali e/o di fibre: grano saraceno, lenticchie rosse e ceci. Di tutto questo
Luciano Pollini
solo una minima parte, il 10% circa, è destinato al mercato italiano. L’altro 90% viene esportato in una cinquantina di Paesi nel mondo, a cominciare dalla Francia che è il maggiore consumatore di couscous d’Europa. Ma anche in Sud America, Australia e Sud Africa e nei Paesi dell’Est europeo, dove viene esportato in sacchi da una tonnellata. Perché il couscous, origini nordafricane e alimento tipico delle popolazioni magrebina e subsahariana, è assai diffuso in ogni parte del globo. A riprova di questa attenzione alla qualità dei prodotti e dei processi, l’azienda detiene le certificazioni: BRC, IFS, Kosher, Halal e Vegan Ok, oltre alle certificazioni sulla logistica, basate sulla misurazione della temperatura e dell’umidità. Prodotto ‘povero’ ottenuto dalla lavorazione prevalente di semola di grano duro, questo alimento ben si presta per preparare pietanze a base di pesce, carni, verdure, legumi e anche ottimi dolci, arricchiti di uva passa, frutta secca e miele. Il che ne fa una proposta naturale, ipocalorica, gustosa, di facile e veloce preparazione (anche con acqua fredda); ideale per adulti, bambini, anziani, sportivi, intolleranti al glutine ed amanti dei prodotti biologici. Non solo, è anche ampiamente accessibile a tutte le tasche ed è “ecosostenibile”, perché consente di risparmiare acqua e anche energia. “È un prodotto straordinario”, ci dice l’ingegner Pollini, che ha coniato il divertente motto ‘Spegni i fornelli e accendi la fantasia’.
Le caratteristiche intrinseche dei prodotti Bia sono garantite dalla tecnologia d’avanguardia, dai sistemi completamente automatizzati e dalla meticolosa selezione delle materie prime che consentono all’azienda di offrire co-
stantemente un elevato standard qualitativo. Tutti i processi di produzione e confezionamento sono completamente automatizzati. Questo permette a Bia di lavorare a livelli ottimali di efficienza e flessibilità: dopo il ricevimento della materia prima inizia il processo di lavorazione che prevede innanzitutto l’analisi qualitativa da parte del laboratorio. La semola viene quindi stoccata e dosata nei silos e poi trasferita in un’impastatrice che simula il movimento delle mani della tradizionale “incocciata” dove viene frantumato e poi essiccato, perdendo gradualmente umidità. “Il nostro obiettivo è crescere ancora - aggiunge Pollini -. Il prodotto ha ancora il 40% di potenzialità inespresse, per questo abbiamo in programma nuovi investimenti che potremo realizzare grazie all’ingresso in Bia di un fondo di investimento che ha acquisito il 95% della società”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 37
SPECIALE RISO
Torna Fiera in Campo Appuntamento con la più importante fiera risicola organizzata da Anga Vercelli di Paola Castello
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orna Fiera in Campo dal 28 febbraio all’1 marzo, l’appuntamento annuale di riferimento per operatori e stakeholder della filiera risicola, interamente organizzato e realizzato dai Giovani di Confagricoltura Vercelli-Biella, come tiene a precisare Giorgio 38 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
Greppi, presidente di Anga Vercelli-Biella. “È la manifestazione risicola più importante a livello nazionale e non solo, che da 43 anni anima la campagna vercellese”. Dapprima itinerante, lambendo le più importanti e caratteristiche tenute agricole locali, dal 2006 si svolge stabilmente presso il Centro Fiere di Caresanablot, in provincia di Vercelli. Tre le principali aree espositive della kermesse all’interno del polo fieristico: spazi coperti destinati
a macchinari ed attrezzature agricole all’interno di due capannoni e della tendostruttura; spazi espositivi preallestiti riservati all’esposizione di oggetti minuti ed alle ditte di rappresentanza; infine l’area espositiva esterna dedicata a tutte le tipologie di articoli. Attesissime le prove in campo con cui vengono testate le ulti-
In fiera riunione Consiglio nazionale Giovani Confagricoltura me novità meccaniche specifiche per la risaia. Trattori di tutti i più importanti marchi con potenze dai 100 ai 300 cavalli, mezzi semicingolati, aratri polivomere e le ultime attrezzature per le innovative tecniche di minima lavorazione. I numeri di “Fiera in campo” sono importanti: 20 mila visitatori, più di 150 espositori, 48 ettari di prove in campo. “La nostra manifestazione - ha ricordato Luigi Saviolo, consigliere dell’Anga di Vercelli e presidente dei Giovani di Confagricoltura-Anga Piemonte - è caratterizzata, oltre che dagli appuntamenti convegnistici, anche dalle prove in campo, grazie alle quali si può vedere l’applicazione pratica e l’utilizzo degli ultimissimi modelli di macchinari specifici per le risaie.” Principali sponsor di quest’anno sono Claas Italia, azienda produttrice di macchine ed attrezzature ad elevato contenuto tecnologico, e Topcon, partner già da qualche anno di Confagricoltura e dei Giovani dell’Anga, specialista nello sviluppo di tecnologie per l’agricoltura di precisione. La fiera aprirà i battenti il venerdì con una tavola rotonda sulle nuove frontiere importexport del riso italiano ed europeo, a cui parteciperanno esperti del settore, imprenditori, rappresentanti
delle Istituzioni regionali ed europee. Sempre nella prima giornata di fiera è prevista la firma di un accordo tra la Regione Piemonte e i Giovani di Confagricoltura - Anga Piemonte, per il PSR, nell’ottica di una maggiore efficacia delle misure regionali proprio per i giovani imprenditori. Sabato 29 febbraio, inoltre, si terrà in fiera il Consiglio nazionale dei Giovani di Confagricoltura, momento importante nella vita dell’associazione. “Oggi più che mai - sottolinea il presidente nazionale Francesco Mastrandrea - l’agricoltura e la risicoltura hanno bisogno di innovazione, il che significa sia l’adozione di nuove tecnologie, sia l’utilizzo più efficace di tecniche già a disposizione”. Quella di tenere il Consiglio nazionale a Fiera in Campo è quindi una scelta strategica ed anche un segnale di grande attenzione per un comparto che - per un serie di fattori, tra cui il progressivo aumento delle importazioni, con il conseguente calo dei prezzi e la diminuzione delle superfici coltivate - ha biso-
gno di essere rilanciato, facendo sistema a livello nazionale ed europeo, perché le nostre produzioni siano valorizzate e messe in condizioni di essere più competitive. Saranno presenti alla tre giorni, oltre a numerosi imprenditori risicoli, senior e giovani di Confagricoltura, anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il componente della giunta nazionale Luca Brondelli di Brondello, i presidenti di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia, di Confagricoltura Vercelli-Biella Giovanni Perinotti, oltre al presidente dell’Ente Risi Paolo Carrà. nnn
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SPECIALE RISO
Riso multicolor
Nel vercellese l’impresa familiare di Roberto Priora. Innovazione per il prodotto nero e rosso di Alessandra Porro
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ra Vercelli e Novara si coltiva oltre il 50 per cento della produzione risicola italiana. Le immense risaie piemontesi regalano paesaggi incantevoli in tutte le stagioni: un patrimonio storico, culturale e territoriale unico in Europa, se non al mondo. Ed è proprio nelle campagne di Vercelli, a Fontanetto Po, che Roberto Priora produce, nella sua impresa familiare di 100 ettari, un riso innovativo ‘multicolor’ in tre diverse varietà: l’Apache Red, dal chicco ‘japonica’ rosso, molto
croccante per gli amanti dell’integrale; i Nairobi One e Havana Gold, dal chicco ‘indica’, il primo nero e il secondo rosso intenso, entrambi dal gusto molto aromatico per i palati più raffinati. Ha coltivato con metodo biologico per un paio di decenni prima di intraprendere la strada dell’agricoltura di precisione. Assistere alle sessioni di formazione e partecipare alle visite in campo organizzate da Sairisi, che promuove la sostenibilità agricola nella produzione di riso, hanno convinto Roberto dell’ottimizzazione del lavoro e dei benefici,
Tecniche innovative e costante attenzione alla sostenibilità ambientale
anche in termini ambientali, che derivano dall’investire in macchinari tecnologici d’avanguardia efficienti. Considerato anche il ruolo che le pratiche più innovative svolgono nella riduzione significativa di errori in campo, nel risparmio di acqua e di sostanze contro i parassiti e le fitopatie. Per la sperimentazione dei suoi risi colorati, Priora si avvale della collaborazione del suo amico e socio Giuseppe Vasino, mentre il figlio Riccardo segue la produzione biologica di riso tondo. “La particolarità delle nostre ri-
saie - sottolinea Roberto Priora - è che si trovano in una delle poche aree in cui il Canale Cavour si utilizza in modo marginale, poiché per l’80% attinge da acqua risorgiva che proviene dai rilievi e che sgorga non lontana dalle coltivazioni”. Perciò che riguarda la produzione, Roberto è soddisfatto: “L’applicazione di tecniche innovative e una costante attenzione alla sostenibilità ambientale hanno consentito, nell’anno appena concluso, di ottenere risultati lusinghieri in termini quantitativi e, soprattutto, sotto il profilo della qualità del nostro prodotto”. Quali sono le prospettive future? “Riuscire a commercializzare i miei ‘risi colorati’ attraverso la ricerca di nuovi sbocchi di mercato favorevoli, che mi permettano di ottenere ulteriori soddisfazioni ed una giusta remunerazione. Oggi dobbiamo difenderci dal riso importato dal Pakistan e dall’India. I due ‘Indica’ che produciamo sono i reali concorrenti dei risi asiatici e sono varietà innovative per il mercato italiano perché sino ad ora non esistevano concorrenti ai risi colorati asiatici ed europei”, rimarca Roberto. Ma il riso coltivato in Italia secondo le normative nazionali ed europee - molto più restrittive ed esigenti per la sicurezza alimentare rispetto a quelle di aree di provenienza del riso Basmati, ad esempio - da anni subisce le conseguenze di un aumento delle importazioni
da Paesi in cui i costi di produzione sono molto bassi rispetto ai nostri. “C’è la necessità di monitorare con maggiore attenzione il mercato, verificare che nei porti di arrivo il prodotto importato sia sottoposto a controlli - conclude Roberto -. E ora più che mai occorre trovare nuovi spazi commerciali, informando compiutamente i consumatori sulle peculiarità qualitative indiscutibili dei nostri prodotti, difendendo e salvaguardando il lavoro quotidiano svolto con grande professionalità dai risicoltori italiani”. nnn Roberto Priora con il figlio Riccardo
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AGRITURISMO
di Elisabetta Tufarelli
AGRITURISMO GREPPI A CRESCENTINO (VC)
Sfavillante Vercelli
“S
iamo agricoltori da generazioni. Ha iniziato mio nonno, che ha aperto un allevamento di suini negli anni ‘50, dopo un viaggio in Danimarca per apprendere nuove tecnologie. Oggi, con i miei fratelli Massimo e Davide e la collaborazione dei due figli di Massimo, Simona e Marco, ci impegniamo su più fronti: l’azienda agricola, la riseria e l’agriturismo”. Ci accoglie così, nello splendido parco che circonda la cascina e la piscina dell’agriturismo, Fabrizio Greppi. Siamo a Crescentino, nel Vercellese, ad una manciata di chilometri da Torino, tra il fiume Po e il canale Cavour. “Come imprenditori agricoli - spiega - sappiamo che non bisogna stare mai fermi. Così, negli anni, abbiamo sperimentato anche l’allevamento da carne, la monocoltura a riso e l’atti-
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vità di trasformazione aziendale di riso. Abbiamo poi chiuso gli allevamenti in tempi diversi e anticipato, in un certo senso, il ‘green deal’. L’agriturismo, con la piscina riscaldata, è stato aperto nel 2003 ed è completamente autonomo dal punto di vista energetico grazie all’impianto fotovoltaico a tetto e a quello a biogas, che fornisce il calore e viene alimentato dalla nostra pula e dai liquami degli allevamenti di zona”. La struttura conta 18 camere e 25 posti letto. Gli ospiti possono scegliere il trattamento di mezza pensione a base di prodotti tipici aziendali, assaggiando i risotti e la “panissa” vercellese, ma durante il week end, invece, il ristorante è aperto su prenotazione anche per gruppi o eventi. “I nostri ospiti - precisa che siamo sempre presenti per - apprezzano l’essere accolti come soddisfare ogni loro esigenza e che vecchi amici di famiglia, sapendo ci impegniamo per fare trascorrere loro una vacanza o un week end in piena serenità in un ambiente tranquillo, che invita al relax”. L’agriturismo accoglie numerosi ciclisti: è tappa del tragitto ‘EuroVelo 8’, la cosiddetta ‘Strada del Mediterraneo’ di cui fa parte l’ormai imminente itinerario VEN.TO., il tratto ciclabile italiano da Torino a Venezia lungo il grande fiume, così come del tragitto ciclabile che da Amsterdam arriva in Liguria. In azienda c’è anche a disposizione un’attrezzata officina per eventuali manutenzioni e si I fratelli Greppi aspetta l’inaugurazione della pista
ciclabile sul Canale Cavour. L’agriturismo Greppi è anche fattoria didattica ed accoglie scolaresche che possono seguire i lavori in campagna dal vivo osservando da vicino il ciclo completo del riso. “Affascina il ‘mare a quadretti’, ovvero le distese d’acqua attraversate dai canali. Il riso e la risaia - racconta Fabrizio non sono ancora molto conosciuti e gli alunni sono interessatissimi ai lavori aziendali, dalla semina e dal taglio del riso, alla raccolta e alla sua trasformazione”. In azienda si coltivano le migliori varietà risi da risotto come il Carnaroli ed il Baldo. “Nella nostra riseria - precisa - si può trovare il pregiato Venere nero,
l’Ermes rosso, l’integrale ed altre varietà di superfini da risotto come il Carnaroli, l’Arborio ed il Roma. Tutti lavorati da noi in riseria, selezionati chicco a chicco con macAGRITURISMO GREPPI
Strada Saluggia, 108 Crescentino (VC) Tel.: 0161841802 Cell.: 3358224243 Email: info@agriturismogreppi.it www.agriturismogreppi.it/
chine elettroniche per la massima qualità. Li proponiamo in diversi formati, confezionati sottovuoto”. L’agriturismo è anche un ottimo punto di partenza per diverse escursioni: dal Parco fluviale del Po, alle colline del Monferrato, da Alba alle Langhe. Progetti futuri? “Cerchiamo sempre di realizzare i desideri dei nostri ospiti - conclude l’imprenditore - e stiamo costruendo un’area benessere a misura d’uomo, una spa con sauna ed idromassaggio per moltiplicare il relax che offriamo. Stiamo anche attrezzando un vecchio capannone per trasformarlo in una piccola sala convegni per corsi d’aggiornamento e riunioni”. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 43
M APPAMONDO
di Jordan Nash
Banda larga nella Virginia rurale
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l Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha annunciato di aver investito 48 milioni di dollari per le infrastrutture a banda larga ad alta velocità nella Virginia rurale. Questa tecnologia servirà oltre 22.600 famiglie. “Con questa innovazione si avranno profonde conseguenze economiche,
sociali e culturali, accelerando le trasformazioni determinate dalla rivoluzione digitale. Sarà facilitato il dinamismo della comunità e l’ingegnosità degli imprenditori. È incredibile vedere come tutto ciò si combinerà per rendere la comunità molto più vivace e sana”, ha affermato Bette Brand,
amministratore di Rural, il Servizio cooperativo commerciale e sviluppo rurale per l’USDA. Wilkes Telephone Membership Corporation utilizzerà il prestito del programma ReConnect per costruire una rete in fibra ottica. Nei prossimi sei anni, questa connettività Internet dovrebbe raggiunge-
re 19 strutture educative, 8 strutture comunitarie e centri di assistenza sanitaria in 8 contee. “È un grande progresso per noi, è un progetto fondamentale, che cambierà le comunità, rendendole più attive”, ha dichiarato Eric Cramer, presidente e CEO di Wilkes Communications e RiverStreet Networks.
FRANCIA: AGRICOLTURA PRIORITARIA
PALESTINA: REFLUI PER I CAMPI
Quasi la metà dei francesi colloca l’agricoltura tra le azioni prioritarie per il governo nel 2020, insieme alla crescita economica. A rivelarlo un sondaggio sugli stati d’animo dei cugini d’Oltralpe condotto da Harris Interactive. L’agricoltura, sottolinea l’indagine, è uno dei pochi settori che sta progredendo in termini di priorità rispetto al 2019 (+ 2 punti), con la transizione energetica (+ 2 punti) e la fine della vita (+ 1%). Tuttavia, solo il 33% degli intervistati è ottimista sull’evoluzione della situazione in questo settore di attività nel 2020. Le priorità dei francesi restano tuttavia il sistema sociale (66%), la lotta al terrorismo (64%), il potere d’acquisto (64%) e la disoccupazione (61%).
Palweg (Palestinian Wastewater Engineers Group), l’ente palestinese incaricato di applicare nel Paese il progetto Mediterranean Integrated System for Water Supply (Mediss), ha lanciato un bando sulla mappatura dei suoli per il progetto di utilizzo di acque reflue e salmastre, depurate, per ottimizzare le coltivazioni. L’iniziativa punta a migliorare la qualità delle acque saline presenti nell’area med, aprendo la strada a coltivazioni più differenziate grazie a una migliore irrigazione delle terre, a partire dalla Valle del Giordano e dalla Giordania, nel governatorato di Aqaba. S’inizia con la preparazione di una mappatura dei suoli in aree già stabilite, con la raccolta di materiale fotografico, prelievi di suolo, analisi dei campioni, studio sulle acque presenti nell’area.
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Stati Uniti puntano su canapa industriale
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a canapa industriale è il raccolto in più rapida crescita nell’agricoltura statunitense. Questa filiera, un anno fa, aveva festeggiato la riclassificazione della pianta ad opera del Parlamento, che ne considerava legale la coltivazione. Ora c’è la preoccupazione che
nuove proposte di legge ne possano imbrigliare la crescita. Gli Stati Uniti definiscono canapa industriale le piante di cannabis sativa contenenti 0,3% o meno di THC. Con valori più alti vengono considerate marijuana, che è dichiarata illegale dal governo federale. Le licenze di
coltivazione lo scorso anno hanno superato i 200.000 ettari, il 450% in più rispetto ai livelli del 2018, ma ora lo stesso Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa, che sta scrivendo le nuove regole, stima che il 20% delle nuove coltivazioni sarà falcidiato se queste diventeranno legge.
Il problema è relativo al livello di THC e THCA e al modo in cui viene testato attualmente. Prima del 2015, la canapa era praticamente inesistente in termini di agricoltura, perché il Controlled Substances Act la metteva insieme a tutte le piante di cannabis, conosciute come marijuana.
DEOLEO PER OLIVICOLTURA MINORE
IMPATTO BREXIT IN SCOZIA
Deoleo cerca una soluzione per gli oliveti che non possono essere meccanizzati. Quasi il 55% dell’olio mondiale è spagnolo, ma questa leadership vacilla di fronte alla fragilità del 20% dei suoi uliveti: piccole aziende agricole su terreni in pendenza o su terreni sassosi. “Si tratta di oli unici che andrebbero persi se questi appezzamenti venissero abbandonati, cosa che sta già accadendo su circa 130.000 ettari in Andalusia ed Estremadura”, ha spiegato Angela Sánchez de Paz, responsabile del Carbonell Sustainability Project, che fa capo a Deoleo, che ha aggiunto: “Vogliamo dare valore a queste produzioni certificandole attraverso Intertek, in modo che questi oli di alta qualità spuntino prezzi più alti”.
Quasi 500 milioni di sterline di aiuti finanziari saranno offerti agli agricoltori scozzesi, mentre il settore agricolo si prepara alla vita al di fuori della UE dopo la Brexit. Lo ha annunciato il Cancelliere dello Scacchiere Sajid Javid. Perplessa la National Farmers Union, che sottolinea come non si tratti di nuovi fondi, ma che servono a mantenere solo gli attuali livelli di sostegno. Sembra anche che dureranno solo per un anno, anziché fornire la tradizionale certezza su cinque anni. “La nostra economia rurale - spiegano - è in prima linea per i potenziali impatti della Brexit, con le aree remote e rurali che potrebbero essere colpite più duramente se dovessimo lasciare l’UE e perdere tariffe e accesso senza barriere agli scambi”. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 45
SPECIALE ANNIVERSARIO
I primi vent’anni di
Nata nel 2000 la multinazionale ha un preciso obiettivo: dare vita al potenziale delle piante di Alessandra Porro
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l 2020 rappresenta un anno davvero importante per Syngenta: la celebrazione dei primi 20 anni di attività. Era il 13 novembre del 2000, infatti, quando, dalla fusione di Novartis con AstraZeneca, nasceva la prima azienda che, a livello globale, si sarebbe dedicata interamente all’agricoltura, ereditando la forza e la tradizione di due realtà di eccellenza. Sin dalle sue origini, Syngenta si è sempre impegnata a rispondere alle esigenze quotidiane degli agricoltori di tutto il mondo con un unico obiettivo “Dare vita al potenziale della piante”, diventando interlocutore di riferimento per tutti coloro che scelgono di fare agricoltura al passo con i tempi, puntando su innovazione, qualità e sostenibilità, per
produrre di più e meglio senza spreco di risorse. Negli anni Syngenta ha saputo raggiungere risultati notevoli, sia grazie a quanto realizzato in campo in modo sostenibile, sia grazie alle innovazioni uscite dai propri laboratori per essere testate in campo. In questi primi 20 anni migliaia sono i collaboratori, oggi più di 29.000 nel mondo, che ogni giorno e in diverse parti del mondo, hanno lavorato al fianco degli agricoltori per rendere l’agricoltura migliore. Ma il cuore pulsante dell’azienda è sempre stato costituito dalla continua attività di ricerca e innovazione, che ha visto alcuni dei più brillanti scienziati e ricercatori dedicare le proprie giornate a trovare soluzioni innovative alle sfide nuo-
Contribuire a sfamare una popolazione globale in crescita
ve e sempre più presenti che gli agricoltori devono affrontare. “Venti anni sono per qualsiasi azienda un traguardo importante. Noi li abbiamo dedicati al lavoro continuo al fianco
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degli agricoltori per sviluppare un modello di agricoltura sostenibile, condotta secondo le migliori pratiche agricole, nel pieno rispetto dei sistemi di produzione integrata, tutelan-
do l’ambiente e la biodiversità”, commenta Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia. “Siamo leader in uno dei settori più vitali al mondo e siamo consapevoli di svolgere un ruolo fondamentale nel contribuire a sfamare in maniera sicura una popolazione globale in crescita. In tutti questi anni non abbiamo mai perso l’entusiasmo e l’impegno, lavorando per mantenere saldo il nostro ruolo e confermare a pieno titolo la buona reputazione di cui andiamo fieri. Il segreto del successo duraturo della nostra strategia è l’innovazione, in particolare concentrata sullo sviluppo di una solida R&D e sull’innovazione tecnologica. Questo anniversario rappresenta quindi per noi non solo un traguardo prestigioso, un momento da celebrare assieme alle donne e agli uomini che ci hanno accompagnato oggi a spegnere queste 20 candeline, ma vuole anche essere un punto di partenza per presentarci forti e preparati alle sfide di domani assieme a tutti coloro che saranno con noi nei nostri prossimi 20 anni con la stessa passione e la stessa dedizione”. nnn
L’AGRICOLTORE AL CENTRO
Syngenta è una delle principali realtà dell’agroa Milano, Casalmorano (CR), Foggia, Acate (Rg) industria mondiale, impegnata nello svilupe Argelato (BO) e nel 2018 ha raggiunto un po di un’agricoltura sostenibile attraverso fatturato di quasi 200 milioni di euro. Nel 2013, per contribuire alla sicurezza aliricerca e tecnologie innovative. Le attività della multinazionale - che vanta un mentare nel rispetto dell’ambiente, Synfatturato nel 2018 di 13,5 miliardi di genta ha lanciato a livello mondiale The dollari - sono completamente dedicate Good Growth Plan - Gli impegni concreti all’agricoltura: l’offerta spazia dalla geneper il futuro dell’agricoltura. Nel 2019 tica alla protezione delle colture, dai prodopo oltre 150 sessioni di confronto tenugetti di produzione integrata con primarie te in tutto il mondo, Syngenta ha deciso di accelerare i propri programmi di innovazione per filiere agroalimentari alle soluzioni per il florovivaismo, dai servizi a valore aggiunto per produttori e tec- rispondere sia alle crescenti sfide che gli agricoltori sono nici ai programmi di Agricoltura ResponsabileTM. In Italia, chiamati ad affrontare nel mondo, sia al cambio di proSyngenta Italia S.p.A. impiega più di 400 persone, con sedi spettiva della società civile. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 47
S P E C I A L E M A I D I C O LT U R A
Il bilancio della campagna 2019 e le prospettive future di Silvia Piconcelli
A tutto mais
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nche quest’anno durante la “Giornata del Mais”, organizzata dal Crea, sono stati puntati i riflettori sulla coltura che da sempre rappresenta uno dei quattro pilastri dell’alimentazione globale e che una volta, anche nel nostro Paese, garantiva i maggiori volumi produttivi. Il consuntivo della campagna 2019 del comparto evidenzia accenni di ripresa sia per quanto riguarda le produzioni, sia per le estensione delle superfici seminate. Le produzioni si sono attestate a valori intorno ai 6,3 milioni di tonnellate, con un minimo aumento rispetto quelli del biennio 2015/2017 che segnarono il minimo storico stabilizzandosi a 6 milioni di tonnellate. Le superfici, con valori pari a 630 mila ettari, segnano un trend di lieve ripresa, considerando che dal 2011 ad oggi sono andati perduti circa 360 mila ettari di aree investite a mais. L’andamento delle rese indica un leggero calo con valori attorno ai 100,2 q/ha, in diminuzione rispetto al 2018 in cui si erano toccati valori di 104,5 q/ha; le oscillazioni in ogni caso sono in linea con 48 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
l’andamento produttivo degli ultimi 22 anni caratterizzato da cifre altalenanti dovute a fattori climatici, sanitari ed agronomici. Questi i dati illustrati da Dario Frisio, economista dell’Università di Milano, durante la giornata di lavori che ha di nuovo evidenziato la grave situazione in cui versa la maidicoltura italiana. “Lo stato di crisi del comparto è fenomeno risaputo ed il 2019, nonostante i segnali di lieve ripresa, ha chiuso con due record negativi”, ha asserito il professore, evidenziando come le importazioni si siano attestate per la prima volta sopra i 6 milioni di tonnellate, con va-
lori pari ad un miliardo di euro e un tasso di autoapproviggionamento superiore al 50%, con il peggior risultato di sempre. Dati così negativi che non possono non mettere in allarme l’intero comparto e quello collegato delle produzioni zootecniche. Con questi valori di import, includendo anche la soia, stiamo erodendo, come sistema Paese, tutto il valore delle produzioni di qualità Dop ed Igp. Come evidenziato, le importazioni, al picco storico nell’ultimo secolo, provengono soprattutto da Ucraina, che mantiene la leadership seppur con lievi diminuzioni, da Ungheria,
Nuovo piano maidicolo per migliorare competitività e redditività produzioni
Romania, Slovenia e Croazia, che evidenziano trend in forte ascesa, nonché da Austria e Francia, oltre che da Paesi extra UE quali Brasile e Sud Africa. Sul totale dell’import, nella campagna 2018-2019, oltre l’83% del mais proviene dall’est Europa. Sul fronte dei prezzi la situazione non migliora: confrontando l’andamento dei valori di scambio a livello nazionale nelle campagne 2017/18 e 2018/19, si evidenzia come il prezzo medio per il mais ibrido nazionale di dicembre 2019 - pari a 166 euro/t - abbia perso 12 euro sul 2018 e 8 euro sul 2017; il prezzo del mais “con
caratteristiche” ha subito cali da 9 a 7 euro/t rispetto alle campagne precedenti ed in quella attuale il differenziale medio del primo trimestre è stato di poco inferiore ai 6 euro la tonnellata. Per la prossima campagna, sui mercati internazionali, si prevede una diminuzione degli stock - fino a 301 milioni di tonnellate - a causa di riduzioni sia negli Usa sia in Cina e le previsioni indicano diminuzioni di produzione, di export e di consumo e confermano un deficit di 23 milioni di tonnellate di prodotto. Tutto questo andrà ponderato sulla base degli instabili rapporti
commerciali Usa-Cina. A livello europeo e quindi nazionale, questo potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi che possa fare da effetto traino per le nuove semine. Le istituzioni italiane nel mentre stanno facendo la loro parte -. Tra pochi giorni, infatti, il piano maidicolo 2019-2022 verrà approvato in Conferenza Stato Regioni e diventerà finalmente operativo. Gli obiettivi precipui del piano, scaturiti da un’attenta disamina delle criticità del comparto, sono quelli di migliorare la competitività e la redditività delle produzioni, attraverso la promozione di efficienti politiche di mercato e lo sviluppo di attività di ricerca e sperimentazione sempre più mirate al comparto. Il piano vuole offrire agli operatori del comparto degli strumenti adeguati che permettano di valorizzare il mais nazionale trasformandolo in “specialty” adeguata e orientata alle diverse destinazioni di utilizzo, di migliorare la produttività sia in termini di efficienza aziendale, sia in termini di miglioramento degli aspetti igienico sanitari della coltura, anche attraverso l’attuazione di programmi di ricerca pubblici e privati. Altri obiettivi strategici sono il supporto, si auspica anche in termini economici e finanziari, di contratti ed accordi di filiera che possano stimolare attività di mutuo vantaggio tra tutti i diversi attori del comparto, nonché un maggiore coordinamento delle misure dei PSR relativamente alle azioni che interessano la maidicoltura nazionale. Tra tutti gli operatori del settore, agricoltori in primis, c’è molta attenzione ed attesa per il nuovo piano. D’altronde immaginare un cambiamento epocale è necessario. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 49
AT T U ALI TÀ SIND A C AT O
A Palazzo della Valle meeting del Gruppo Innovazione di Copa Cogeca sul progetto “Suwanu Europe” di Elisabetta Tufarelli Rappresentanti Gruppo Innovazione Copa con Daniele Rossi
Workshop su riuso acqua
L’
acqua è un bene prezioso e limitato. Parte da questo concetto il progetto “Suwanu Europe”, con l’obiettivo di realizzare soluzioni efficaci di riutilizzo delle risorse idriche in agricoltura. “Questa iniziativa è molto importante per i nostri agricoltori, per l’ambiente, per i costi di approvvigionamento e per la riduzione dell’uso di fertilizzanti, grazie ai nutrienti delle acque reflue trattate, che hanno un forte potenziale di integrazione con le risorse idriche convenzionali”. Lo ha detto Daniele Rossi, presidente del Gruppo Ricerca ed Innovazione del Copa Cogeca, in occasione dei lavori del secondo general meeting, che si è tenuto nella sede di Confagricoltura. I rappresentanti di 10 Paesi europei e 20 tra enti
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e organizzazioni partner si sono riuniti per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto. Al centro delle discussioni lo sviluppo di strategie regionali capaci di accelerare l’innovazione nel settore agricolo e idrico. Ci si è soffermati anche sulle modalità di diffusione dei risultati di Suwanu e sulla formazione di competenze. “Da noi l’acqua non c’è, perciò abbiamo dovuto sostituirla con il cervello. Siamo qui - ha spiegato Diego Berger di Mekorot, la compagnia idrica nazionale di Israele - per contribuire con la nostra esperienza al successo del progetto di cui siamo partner. Noi ricatturiamo l’85% dell’acqua che esce dagli scarichi delle città e lo riutilizzia-
mo per l’irrigazione, con soddisfazione degli agricoltori che hanno un forte risparmio sui costi e sull’uso dei fertilizzanti”. Il riutilizzo delle acque reflue trattate ha anche importanti ricadute sull’economia circolare, oltre ad alleggerire la pressione sulle risorse idriche sovrasfruttate dell’Ue. “Il progetto Suwanu è importante per la nostra agricoltura, perché ci permette di avere un quadro europeo sul tema del riuso delle acque”, ha messo in evidenza Adriano Battilani dell’ANBI. “In Andalusia l’agricoltura è forte, ma abbiamo un problema, altrettanto forte, di accesso all’acqua. I depuratori scaricano le acque reflue in mare disperdendo una risorsa preziosa per la nostra agricoltura, che non ci possiamo permettere più di sprecare. Attraverso questo progetto lavoriamo anche per rimuovere le barriere non tecnologiche all’uso delle acque reflue”, ha sottolineato Rafael Casielles, capofila del progetto europeo, di Bioazul, la società di consulenza ingegneristica e tecnologica che si occupa di soluzioni eco-innovative e sostenibili per il trattamento e il riutilizzo delle risorse idriche. Il prossimo appuntamento sarà a Tel Aviv a fine maggio. nnn
Fluide pennellate
O
Pier Luigi Silvestri
p Confoliva, la cooperativa agricola costituita come organizzazione di produttori di Confagricoltura, presenta un progetto di filiera organizzata per il settore olivicolo del Lazio. “L’obiettivo delle nostre azioni - ricorda il presidente Pier Luigi Silvestri - è quello di dare maggiore potere contrattuale al mondo produttivo, attraverso interventi capaci di migliorare la qualità dei prodotti tutelare l’ambiente e la salute dei consumatori”. Questa iniziativa fa parte del secondo stralcio di un precedente progetto di filiera, già approvato e finanziato dalla Regione Lazio, che coinvolge 16 operatori, tra
aziende agricole e frantoi della regione. “Sappiamo quanto sia importante - spiega Silvestri il sistema di estrazione per le caratteristiche organolettiche dell’olio d’oliva. Ma non solo. Intendiamo anche valorizzare i sottoprodotti della filiera per la produzione di energia rinnovabile, legando così l’estrazione dell’olio alla sostenibilità ambientale”. Il sistema a due fasi per la molitura delle olive, non utilizzando l’aggiunta di acqua, conserva parti aromatiche e corposità, con indubbi vantaggi per il risparmio idrico e l’ambiente. Le basse temperature permettono di ricavare un prodotto di alta qualità ricco di polifenoli, che hanno effetti
Progetto Confoliva di filiera organizzata per il settore olivicolo del Lazio di Elisabetta Tufarelli
sulla salute, migliorando anche la conservazione dell’olio. Tra i vantaggi, mette in evidenza l’Op Confoliva, la riduzione dei costi dei processi di molitura unita ad una redditività delle olive maggiore del 5%, se confrontata con il sistema a tre fasi. Il Lazio produce dal 6 all’8% dell’olio nazionale, ma si contraddistingue proprio per gli oli di qualità riconosciuti dalla Comunità europea. “Attraverso questo progetto - conclude Pier Luigi Silvestri - oltre che contratti di filiera con strutture che utilizzano i sottoprodotti di lavorazione dell’olio, faremo partire campagne d’informazione ad hoc, che informino e siano capaci d’indirizzare i consumatori ad acquisti consapevoli. Spiegheremo che il caratteristico pizzicore alla gola non è un difetto, bensì la caratteristica che ci aiuta a distinguere un buon olio extravergine di oliva. Quello che non pizzica ha probabilmente perso quelle sostanze che proteggono il prodotto dall’ossidazione e dall’invecchiamento e che contribuiscono alla riduzione dei livelli di colesterolo e della formazione di radicali liberi nel nostro organismo”. Per maggiori info: opconfoliva@confagricoltura.it, tel.066852572. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 51
AT T U ALI TÀ SIND A C AT O
Dialogo e divertimento A Bardolino, sul Lago di Garda, il 41° Soggiorno Pensionati Anpa di Elisabetta Tufarelli
Angelo Santori
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uest’anno, per la prima volta, il Soggiorno Pensionati di Confagricoltura si tiene sul Lago di Garda, dal 12 al 27 marzo al Parc Hotel Gritti. “Sono passati ben 41 anni dal nostro primo Soggiorno che si tenne nel 1979 a Sorrento, ma questa formula, nel tempo, si è confermata vincente, perché capace di unire il divertimento con il dialogo e il confronto tra i nostri agricoltori provenienti da tutta Italia, senza tralasciare l’approfondimento sui temi d’attualità economica, agricola e delle pensioni. L’attenzione sui problemi di tanti agricoltori e lavoratori anziani è parte fondamentale dell’attività dell’Anpa, che è impegnata a salvaguardare i trattamenti pensionistici degli agricoltori anziani”, ha commentato Angelo Santori, segretario nazionale dell’Associazione che riunisce i pensionati di Confagricoltura.
Il Soggiorno si terrà a Bardolino, sul più grande lago d’Italia, in un territorio di rara bellezza, circondato dal verde del paesaggio e da pittoresche località di indubbio fascino. La località scelta dall’Anpa - uno principali centri sul lago di Garda - è collocata tra due punte sabbiose, formate allo sbocco di brevi torrenti ed ha, con i suoi dintorni, moltissime cose da vedere a partire dagli splendidi tramonti sul lungolago. L’hotel ha una posizione unica, a soli pochi minuti dal pittoresco centro storico, ricco di bar e ristoranti. Durante il Soggiorno sono state programmate anche diverse escursioni per far conoscere ed esplorare scenari da favola e atmosfere uniche. Oltre a Sirmione e Gardone, si potrà visitare Borghetto sul Mincio, uno dei “borghi più belli d’Italia” e il Parco Sigurtà, uno dei più famosi d’Europa, che si estende per una sessantina di ettari. Sono previste escursioni anche Trento e Rovereto così come a Merano e Bolzano. Non può mancare la visita agricola, che è stata organizzata nell’azienda Guerrieri Rizzardi, che produce ottimi vini, espressione delle terre e delle varietà coltivate nelle storiche tenute di famiglia. Chi desidera rimanere al Parc Hotel Gritti e dedicarsi al proprio benessere, potrà usufruire di una bellissima spa, dove rilassarsi e prendersi cura di se stessi tra bagni in piscina con idromassaggio, sauna, bagno turco e trattamenti di bellezza. I Soggiorni Anpa sono meticolosamente organizzati, con la presenza fissa di un medico, in modo da non doversi preoccupare di eventuali piccole necessità di assistenza, inevitabili nella terza età. Non mancheranno i momenti di confronto su tematiche pensionistiche, agricole e sindacali ed ogni serata sarà allietata da intrattenimenti musicali, balli e giochi. nnn
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
SPESA ONLINE
Agli over 60 italiani piace l’ecommerce. Questo è quanto risulta da un’indagine effettuata da eBay. Tra i “nonni supertecnologici” gli uomini sono molto più avanti, con una percentuale del 71%, rispetto al 29% del gentil sesso. Dal punto di vista geografico, il primato regionale spetta alla Lombardia con oltre 96.000 utenti registrati. Seguono il Lazio con circa 83.000 e la Toscana con poco più di 47.000 internauti. Ma, in questa speciale classifica, sono in testa gli anziani super tech romani, con ben 68.000 contro i 52.000 di Milano. Ma cosa acquistano su eBay? Nei loro carrelli spiccano soprattutto i prodotti tecnologici, come accessori per cellulari; seguono il collezionismo, l’abbigliamento e i prodotti da giardinaggio. “I nonni tecno ha sottolineato Irina Pavlova, comunicazione eBay.it - hanno migliorato la loro dimestichezza con gli acquisti online, ampliando le categorie di interesse”.
Una tazza di tè per il cuore
Una tazza di tè almeno tre volte a settimana allunga la vita e mantiene il corpo in salute, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari e diminuendo il tasso di mortalità. Lo sostiene uno studio pubblicato dallo European Journal of Preventive Cardiology e realizzato dall’Accademia cinese di scienze mediche. La ricerca è stata effettuata su più di 100mila persone. Chi beveva tè viveva 1, 26 anni in più e ritardava di circa un anno e mezzo la comparsa di malattia cardiovascolare arteriosclerotica. I bevitori di tè, inoltre, riducevano del 56% il rischio di avere malattie cardiache e ictus letali e del 29% per altre cause. Dall’analisi è
emerso che l’uso del tè verde porta a un calo del 25% delle malattie cardiache, degli ictus e delle morti rispetto alle altre qualità di prodotto. Lo studio ha anche notato che i benefici del tè sono stati maggiori negli uomini che nelle donne. Secondo i ricercatori cinesi il tè verde è una ricca fonte di polifenoli che proteggono dalle malattie cardiovascolari e dai suoi fattori di rischio, tra cui l’ipertensione e la dislipidemia. Dallo studio risulta che il tè nero è completamente fermentato e durante questo processo i polifenoli vengono ossidati in pigmenti e possono perdere i loro effetti antiossidanti.
LA CARENZA DI VITAMINA D negli anziani è decisiva per la scarsa funzionalità dei muscoli. Lo sottolinea uno studio del Trinity College di Dublino, pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Interventions in Aging. Una componente fondamentale di un buon invecchiamento per la mobilità, la qualità della vita e per ridurre le cadute e la fragilità è riuscire a mantenere la funzione dei muscoli scheletrici (quelli che generano il movimento). Secondo i ricercatori irlandesi, la prevalenza della debolezza muscolare è doppia nelle persone con deficit di vitamina D (40,4%) rispetto a chi, invece, ne assume una dose giornaliera adeguata. Anche le “prestazioni muscolari” più deboli sono state riscontrate negli anziani con insufficienza di vitamina D. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 53
ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO CALTANISSETTA CENTRO SERVIZI A DELIA
È stato inaugurato a Delia, in via Pagliarello, il nuovo sportello di Confagricoltura Caltanissetta: un riferimento importante anche sotto il profilo sociale, perché offrirà servizi non solo agli agricoltori, ma anche ai cittadini e tutta la comunità locale. Taglio del nastro con il sindaco Gianfilippo Bancheri, l’assessore provinciale all’Agricoltura Antonio Gallo, il presidente provinciale dell’Organizzazione Gianfranco Lombardo e il direttore Natale Gentile. “Vogliamo essere vicini ad una realtà agricola dinamica che ha scelto la via della qualità - ha detto Lombardo - con un contributo concreto alla crescita e allo sviluppo del territorio, che ha dimostrato tutta la sua importanza per numero di aziende, per la qualità e la tipicità dei prodotti”. “Un territorio vocato all’agricoltura nel quale crediamo - ha concluso il direttore Gentile -. Vogliamo concorrere alla sua crescita economica fornendo servizi di qualità”. Lo sportello è aperto lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 16 alle 19. 54 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
di Alessandra Porro
CONFAGRI MANTOVA A “BOVIMAC”
Incontro sulla robotica
Il futuro chiama… i consorzi Grana Padano e Parmigiano Reggiano rispondono. A Gonzaga, durante la fiera Bovimac 2020, per la prima volta le due Dop si sono confrontate nel convegno “L’introduzione dei robot di mungitura nella produzione di formaggi a lunga stagionatura”, organizzato da Confagricoltura Mantova. «I robot di mungitura rappresentano un’innovazione fondamentale per il mondo allevatoriale - ha detto il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi - e questo incontro non poteva che tenersi a Mantova, unica provincia che racchiude entrambe le Dop. I temi dell’innovazione e della sperimentazione sono a noi cari e quindi sono come sempre fiero che la nostra associazione ancora una volta si sia dimostrata all’avanguardia, facendo sedere i due consorzi allo stesso tavolo su questo argomento. Abbiamo intrapreso una strada doverosa: robot vuol dire continuare a produrre per dare un futuro al nostro settore». Qual è la situazione dunque? «Il nostro consorzio - ha detto Angelo Stroppa, coordinatore tecnicoscientifico del Grana Padano - a partire dal 2014 ha ritenuto necessario avviare una sperimentazione relativa ai robot, obbligatoria per
una eventuale modifica del disciplinare di produzione. Una volta accertato che le caratteristiche del latte non venivano intaccate dalla mungitura robotizzata, nel 2015 abbiamo avviato l’iter per la modifica normativa, poi entrata in vigore alla fine dello scorso anno». Ma qualcosa si muove anche sul fronte del Parmigiano Reggiano: «Abbiamo 300 forme in magazzino realizzate con latte proveniente da mungitura robotizzata - ha dichiarato Marco Nocetti, responsabile servizio produzione primaria del consorzio - con tre stalle e tre caseifici coinvolti. Tra un anno avremo i primi risultati concreti. Il nostro disciplinare attualmente non contempla la parola ‘robot’, ma non è detto che non si possa cambiare nel prossimo futuro. Il latte di certo continuerà a dover essere consegnato due volte al giorno e all’orizzonte non c’è una modifica di questo aspetto». Al convegno ha preso parte anche l’azienda Lely, che produce robot di mungitura: «Mantova è la provincia più robotizzata d’Italia e tra le migliori in Europa sotto questo punto di vista. Un robot di mungitura ben installato e ben gestito, già dal secondo mese di attività, può contribuire ad innalzare il reddito dell’allevamento».
INIZIATIVE CONFAGRICOLTURA E COSENZA CALCIO
Clementine in campo
Sono tornate in campo, a Cosenza, le “Clementine antiviolenza” per la settima edizione dell’iniziativa benefica promossa da Confagricoltura Cosenza e patrocinata dal Cosenza Calcio, che celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La manifestazione si è svolta allo stadio San Vito Gigi Marulla in occasione della partita casalinga del Cosenza Calcio, con le imprenditrici di Confagricoltura che hanno offerto alle squadre le clementine IGP di Calabria simbolo dell’antiviolenza di genere. Confagricoltura e Cosenza Calcio insieme intendono sensibilizzare Istituzioni, opinione pubblica e cittadini sulla problematica della violenza contro le donne e favorire concrete azioni di contrasto sociale, affinché non siano più messi in discussione i diritti delle donne. L’evento è nato per ricordare Fabiana Luzzi, la giovane studentessa di Corigliano Calabro uccisa nell’estate del 2013 dall’ex fidanzato in un agrumeto, assunta a simbolo di tutte le donne vittime di violenza. Il Cosenza Calcio ha così lanciato dal Marulla un messaggio di vicinanza alle donne: “Faremo tutto il possibile - ha detto il presidente Eugenio Gua-
rascio - per debellare questa piaga che avvelena le nostre comunità. Il nostro impegno nel sociale è prioritario e saremo sempre al fianco di chi vede ledere i propri diritti “. L’importante iniziativa si inserisce nella campagna “da Campo a Campo” che Confagricoltura e Cosenza Calcio hanno deciso di portare avanti per valorizzare, attraverso lo sport, i prodotti della terra più rappresentativi della provincia di Cosenza, come gli agrumi, il vino, l’olio e la frutta fresca. Un connubio, quello tra sport e agricoltura, che oltre a evidenziare il valore economico delle filiere agricole provinciali, vuole sottolinearne la rilevanza anche dal punto di vista sociale. È auspicabile che le nuove norme in essere contro la violenza di genere possano garantire un’inversione di tendenza, ma serve l’impegno di tutti, a tutti i livelli, verso quel profondo cambiamento culturale tanto necessario quanto sperato. “Le Clementine antiviolenza - ha sottolineato la presidente di Confagricoltura Cosenza, Paola Granata - è il primo degli appuntamenti che impegneranno nei prossimi mesi le imprese agricole associate a Confagricoltura e il Cosenza Calcio nella promozione del territorio e delle sue eccellenze”.
COSENZA RAIMONDO PRESIDENTE
Eletta la nuova presidente di Confagricoltura Molise: Maria Concetta Raimondo, agronomo ed enologo in una nota cantina del territorio e titolare di una azienda agricola vitivinicola in regime biologico nel comune di Larino (CB) a conduzione prettamente femminile. Per la prima volta una donna al vertice a capo dell’Organizzazione regionale.
ASCOLI PICENO E FERMO MAURO ACCIARRI AL VERTICE
Mauro Acciarri è il nuovo presidente di Confagricoltura Ascoli Piceno e Fermo. Conduce un’azienda a vocazione frutticola nei territori di Ortezzano (FM). “Promuoveremo nuove iniziative per il settore, con particolare attenzione al miglioramento dei processi produttivi e puntando all’export - ha dichiarato il neo presidente”. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 55
FORMAZIONE
PROGETTO INTERNAZIONALE DI CONFAGRICOLTURA E ENAPRA
Terminato Sagri Project Dopo più di 36 mesi dall’avvio, Sagri (agricoltura sostenibile) - il progetto europeo “Erasmus +” seguito da Confagricoltura ed Enapra - si è concluso. La conferenza finale ha avuto luogo a Salonicco il 31 gennaio scorso, in occasione di Agrotica. Confagricoltura per l’Italia, ConfederaÇão dos Agricultores per il Portogallo, Panhellenic Confederation of Unions of Agricultural Cooperatives per la Grecia, insieme alle Università della Basilicata per l’Italia, l’Università di Evora per il Portogallo e l’Università agricola di Atene per la Grecia, con le organizzazioni che si occupano di training e formazione a livello europeo (Eurotraining, E.RI.Fo, e Regibio) hanno portato a compimento questo progetto, che si prefigurava come obiettivo l’accrescimento delle competenze degli agricoltori e di chi lavora nel settore, attraverso lo sviluppo di nuovi programmi di studi e insegnamento capaci di integrare in modo pratico gli ultimi sviluppi della ricerca applicata all’agricoltura. Questo programma ha inteso rafforzare la competitività di Italia, Portogallo e Grecia, promuovere il cambiamento dell’agricoltura e dei territori rurali e creare nuove possibilità occupazionali, attraverso il trasferimento dei saperi e delle conoscenze sull’agricoltura sostenibile. I discenti sono stati preparati dalle Università partecipanti al progetto nelle sedi dei partner VET specializzati nel training. Confagricoltura ha rive56 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
stito un doppio ruolo, di esperto in formazione e di tramite con il mondo agricolo, ed ha organizzato le aule sui sei moduli chiave del progetto su tutto il territorio nazionale. Le tematiche trattate sono state: energie rinnovabili; gestione dei parassiti; riutilizzo dei residui organici; irrigazione a goccia e risparmio idrico; bioenergia e colture energetiche; agricoltura di precisione. L’attività di divulgazione dei contenuti prodotti all’interno del programma Sagri project si è svolta in modo articolato, avendo riguardo alle particolarità del sistema organizzativo della Confagricoltura, badando a cercare di raggiungere il massimo degli obiettivi di condivisione su temi decisivi per lo sviluppo sostenibile della nostra agricoltura. Pertanto, sono state inserite attività di formazione all’interno di percorsi già avviati al fine di potenziare gli effetti di sviluppo tri con responsabili degli uffici delle competenze. In particola- tecnici delle sedi territoriali delre si sono realizzati due incon- la Confagricoltura, all’interno di
Parola chiave del mese: Green New Deal Promosso dalla Commissione Europea con il nome di “Piano di investimenti per un’Europa sostenibile”, mira a favorire la sostenibilità ambientale. Fa leva in primo luogo sul bilancio dell’UE - attualmente in via di definizione per il prossimo settennato - e sulla mobilitazione di fondi privati con l’obiettivo di impegnare nuove risorse a favore di progetti green in tutta Europa, per poi proseguire con l’introduzione di incentivi di carattere normativo che accompagnino la diffusione degli investimenti.
FORMAZIONE
un processo di formazione per Innovation Broker. Successivamente, si è pensato di proporre specifici format in varie province italiane andando a calibrare la scelta degli argomenti a seconda delle specificità territoriali di riferimento. Gli effetti delle lezioni frontali e dei dibattiti che ne sono conseguiti sono stati importanti e degni di rilievo. Nella prima metà del 2019 è stata realizzata una serie di incontri con i referenti territoriali degli imprenditori al fine di progettare insieme l’organizzazione dell’evento formativo. Poi, a partire dal mese di settembre, Enapra ha
realizzato 18 incontri che hanno visto la presenza in media di una ventina di partecipanti, ai quali si sono aggiunti di fatto i tecnici delle sedi territoriali di Confagricoltura che hanno partecipato come uditori. L’azione formativa ha riguardato complessivamente quasi 300 persone. La presenza di agricoltori ha anche influito sullo scambio di esperienze personali di organizzazione della propria azienda che complessivamente ha arricchito le conoscenze. Le iniziative portate avanti dal progetto Sagri, in particolar modo quelle riferite ai temi
dell’agricoltura e dell’irrigazione di precisione, hanno portato uno slancio di approfondimento tematico utile per calibrare anche i prossimi interventi formativi che proseguiranno ben oltre la fine del progetto. Con questo spirito, si sono avuti una serie di incontri di approfondimento in quasi tutte le località nei quali si è svolto il corso. Il progetto Sagri continuerà sulla piattaforma e-learning dedicata (www.sagriproject.eu) per offrire gratuitamente, a chi fosse interessato, tutto il materiale di studio e approfondimento relativo ai temi affrontati. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 57
EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli
EQUILIBRIO TERRITORIALE E NUMERICO DELLE VARIE SPECIE
Caccia di selezione Praticamente conclusa a fine gennaio la stagione venatoria, prosegue, su gran parte del territorio agricolo italiano, la “caccia di selezione” che concerne gli ungulati, quindi cinghiali, caprioli, cervi, daini e mufloni. Per “caccia di selezione” si intende un prelievo ponderato che rispetta determinate caratteristiche e quantità prefissate. “Selezione” quindi, nel senso di scelta degli animali migliori, più forti, meglio inseriti nel territorio che, valorizzati dall’operatore, saranno utili per il potenziamento ed il miglioramento qualitativo e quantitativo della fauna locale. È quindi profondamente errato affermare che la caccia di selezione sia una pratica inutile e dannosa per la sopravvivenza delle specie. Al contrario, è più che necessaria per preservare la salute della fauna locale, per salvaguardare l’integrità delle coltivazioni, per valorizzare l’ecosistema dei territori. Autorizzata nel rispetto di precise indicazioni e regole definite da ISPRA - l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale creato per legge nel 2008 e sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Ambiente - la caccia di selezione è permessa dopo che sono stati realizzati censimenti e stime in merito alle potenzialità alimentari dei territori, al numero dei capi presenti ed al loro impatto sull’ambiente. I piani di abbattimento devono essere finalizzati ad avvicinare le consistenze biologiche delle varie specie - quindi il numero massimo che un area può sopportare prima che si verifichino decadimenti nella popolazione 58 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
- ai livelli sostenibili di Densità Agro Forestale (DAF). In altri termini, l’obiettivo principale delle attività di selezione è il mantenimento di una densità e di una struttura sociale prefissata in una popolazione animale attraverso il prelievo della porzione eccedente. L’esercizio di tali attività - che vengono attuate tenendo conto della conformazione della “Piramide delle Consistenze” - rappresenta la componente essenziale per la corretta gestione delle popolazioni. Alla luce di quanto si sta verificando in questi ultimi periodi a causa della sovrappopolazione di ungulati in par ticolare dei cinghiali, ma anche, con riferimento ad aree specifiche, di altre specie il corretto e continuativo esercizio, per tutto l’arco dei dodici mesi, del prelievo selettivo rappresenta un’attività indispensabile ed ineludibile al raggiungimento ed al mantenimento dell’equilibrio territoriale e numerico delle varie specie. A tutti è ben noto ed evidente come le popolazioni di ungula-
ti, in particolar modo di caprioli e di cinghiali, siano state caratterizzate in questi ultimi anni da un importante successo riproduttivo che ora sta creando non pochi problemi, non solo al corretto svolgimento delle attività agricole, ma anche alla sicurezza delle persone. Se dovessimo indicare le cause di tale situazione, del tutto nuova e, per molti versi inattesa, non potremmo non parlare dell’abbandono di vaste parti del territorio e degli interventi di trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo; tutto ciò ha portato le popolazioni degli ungulati a modificare sostanzialmente il proprio comportamento e le proprie abitudini con risultati non proprio positivi sia per l’integrità delle specie animali, sia per le persone. Per avere un idea concreta della situazione basti considerare la presenza, sempre più invasiva, dei cinghiali nei centri abitati; presenza che è stata e continua ad essere favo-
rita dall’insolita disponibilità di cibo derivante dall’assenza di una corretta politica di smaltimento dei rifiuti urbani. Non mancano certo i detrattori di tali attività di selezione; basti considerare cosa è successo, a seguito dell’annuncio da parte dell’ente di gestione del parco nazionale del Circeo e delle Isole Pontine in merito alla necessità di ridurre il numero dei daini. A costoro però andrebbe ricordato che, quando si parla di “selezione”, si intende un’attività puntigliosamente programmata nel rispetto della tipologia dei soggetti oggetto d’intervento e dei territori interessati. Attuare in modo corretto l’attività di selezione non vuol dire effettuare abbattimenti indiscriminati - con conseguente destrutturazione sociale delle specie - quanto piuttosto realizzare un prelievo in grado di contenere la pressione demografica (l’Incremento Utile Annuo per il cinghiale può avere valori compresi tra l’80 ed il 200%), mantenendo inalterata la struttura della popolazione animale; cosi da limitare ulteriormente le problematica di consanguineità, assicurare l’integrità fisica e la salute dei soggetti, contribuire al mantenimento di un corretto equilibrio numerico per classi d’età e sesso dei selvatici. Ai vantaggi ambientali si sommano poi anche quelli economici. Dei benefici derivanti dalla corretta realizzazione della selezione non gode difatti solo l’agricoltore, ma tutta la filiera a lui legata e, sia in modo diretto sia indiretto, anche la collettività. L’insieme dei vantaggi apportati dall’attività selettiva è, difatti,
un’importante garanzia di sviluppo del territorio e degli interessi di chi ci opera e ci vive; la gestione equilibrata della fauna è un valido argine alle conseguenze estremamente negative originate da un’incontrollata antropizzazione dei luoghi. Considerato che per la corretta realizzazione del prelievo di selezione è fondamentale il ruolo e la professionalità degli operatori, appare del tutto corretta la richiesta di un loro notevole impegno formativo su vari fronti, che spaziano dal costante aggiornamen-
to scientifico, all’approfondita conoscenza biologica ed etologica delle varie specie, all’evolversi delle tecniche di prelievo, alla realizzazione dei censimenti e, non da ultimo, alla prevenzione ed al contenimento dei danni. In conclusione - verificata la validità delle azioni di selezione occorre convincersi e soprattutto convincere l’opinione pubblica che i selecontrollori, ovvero gli operatori abilitati a questo tipo di caccia, sono da considerarsi a tutti gli effetti “tutori” e non “distruttori” dell’ordine. GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 59
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
INIZIATIVA CONFAGRICOLTURA DONNA PER ASSOCIATE
PANE E PANI
Formazione verde L’agricoltura è, senza dubbio, uno dei settori produttivi più antichi e tradizionali, ma allo stesso tempo è anche uno di quelli maggiormente investiti dall’innovazione ed è sempre più strategica per l’economia italiana. Non è un caso che voli anche l’imprenditoria femminile, dimostrando come la presenza della donna in agricoltura si relazioni ad una maggiore attitudine all’innovazione. “La formazione gioca un ruolo chiave nella crescita professionale e imprenditoriale. Partendo da questo concetto abbiamo pensato un percorso formativo strutturato, riservato alle nostre associate. Proponiamo due giornate che permettano alle imprenditrici di acquisire sempre nuove competenze e conoscenze, fondamentali nella gestione della propria impresa”, lo ha sottolineato la presidente di Confagricoltura Donna, Alessandra Oddi Baglioni, annunciando i corsi di formazione che si terranno in Confagricoltura i prossimi 12 e 13 marzo. Si tratterà di agricoltura 4.0 e di open innovation, ma non solo. Un modulo riguarderà la ricerca, l’innovazione e la progettazione, approfondendo le opportunità a livello comunitario e i programmi europei di investimento e finanziamento per il settore. Sarà anche affrontata la prossima riforma della Pac, analizzando le prime ipotesi e le nuove tendenze. Ulteriori info: confagricolturadonna@confagricoltura.it
L’IMPRENDITORIA FEMMINILE sempre più al centro del piano di sviluppo economico del Paese: sono un milione e 340mila le imprese femminili attive in Italia, che danno lavoro a circa 3 milioni di occupati. Secondo i dati diffusi da Unioncamere e InfoCamere, i settori trainanti sono il welfare privato e l’istruzione, la sanità e l’assistenza sociale, ma cifre importanti vengono anche dal mondo dell’agricoltura e del turismo rurale. Al primo posto la Lombardia, seguita da Lazio, Campania, Sicilia. 60 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
“Pane e pani” è stato il tema dei due incontri sulla panificazione organizzati da Confagricoltura Donna Alessandria, in collaborazione con l’agenzia di formazione ENAIP Alessandria, che si sono svolti con la regia dello chef Mattia Piras ed il contributo di Luigina Bisoglio dell’Agri Bio Panificio Bisoglio di Lu (AL) e il Mulino Marino di Cossano Belbo (CN). Ai partecipanti sono state date nozioni teoriche e pratiche sui grani tradizionali e su quelli alternativi (Triticum monococco-Enkir, Koresan, Farro, Segale). “Storicamente la donna si è sempre occupata degli aspetti legati all’alimentazione della famiglia - sottolinea la presidente di Confagricoltura Donna Alessandria Michela Marenco -. La mission degli agricoltori è produrre cibo per nutrire il mondo. Come donne abbiamo ritenuto interessante declinare entrambe le nostre capacità in questi incontri teorico-pratici legati all’alimentazione e alle farine nuove, di grande attualità per le intolleranze e le allergie, che sono in aumento, ma anche sempre più in voga per le caratteristiche organolettiche”. (A. Porro) Michela Marenco
RICAMBIO GENERAZIONALE
IL PUNTO
Il ricambio generazionale all’interno di un’impresa agricola è un momento importante, che può risultare decisivo sia per la continuità dell’attività, sia per le prospettive professionali dei giovani che subentrano. Secondo i dati nazionali di Unioncamere un’impresa su tre, di quelle condotte dai giovani, chiude nei primi cinque anni di vita e, di queste, quasi la metà non supera il biennio. Inoltre solo un’azienda su dieci sopravvive alla terza generazione e la percentuale delle imprese che supera il primo passaggio generazionale varia tra il 25 e il 31%. Tutto questo perché il passaggio di mano nella gestione aziendale, questa sorta di “staffetta” dalle vecchie alle nuove generazioni, è delicato e va affrontato con conoscenze e strumenti adeguati. In questo le misure a sostegno dei giovani che prendono le redini di un’impresa di famiglia (come quelle previste dall’ultima legge di bilancio) possono essere decisive. La politica può fare ancora molto, anche cambiando approccio su questo fronte e lavorando a provvedimenti che tengano conto non solo di un ricambio generazionale, ma anche di una vera integrazione tra generazioni, cosa che richiede anche una svolta culturale. I tempi sono cambiati e all’agricoltore di oggi non si chiede più solo di produrre, ma di farlo secondo determinati standard qualitativi e in maniera sostenibile: produrre di più, meglio e con un minor impatto ambientale. Per far questo occorrono - tra le altre cose - una preparazione e una specializzazione molto diverse da chi ha iniziato a condurre un’impresa agricola 40 anni fa. Da un lato servono, quindi, misure - anche a livello europeo e di PAC che agevolino questa delicata transizione, accompagnandone ogni fase, dall’altro un approccio culturale nuovo, che tenga conto di cosa vuol dire fare impresa oggi e di cosa sia un’agricoltura innovativa, dinamica, moderna che deve competere non solo sul mercato nazionale, ma anche necessariamente su quelli esteri. Occorre quindi incentivare anche formazione e ricerca, innovazione, affiancamento, nonché investimenti, accesso al credito e una gestione d’impresa totalmente focalizzata sul business. Perché occuparsi di passaggio generazionale, di diritto successorio, di legge di affiancamento e politiche giovanili vuol dire pensare al presente, ma soprattutto al futuro delle imprese agricole e l’impegno dei Giovani di Confagricoltura è massimo su questo fronte.
Giovani di Confagricoltura
Passaggio del testimone
Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga
a cura di Paola Castello
Diverse le sfide per il 2020 sul tavolo degli imprenditori agricoli e, in particolare, dei giovani, a partire dalle emergenze fitosanitarie, che hanno pesantementedanneggiato comparti come quello ortofrutticolo (cimice asiatica), l’olivicolo (Xylella) e quello zootecnico (peste suina africana). Questioni che devono spingere a delle riflessioni, perché in futuro non ci si ritrovi nelle stesse condizioni. È ancora tanto il lavoro da fare, sia a livello di pianificazione strategica e di prevenzione, sia sui meccanismi di risposta ad eventi calamitosi di questo tipo. A tali emergenze sarebbero dovute seguire, tempestivamente, azioni congiunte pubblico-privato, che purtroppo invece tardano ad essere messe in atto e non seguono affatto i tempi delle aziende né quelli ancor più veloci del mercato. Se vogliamo immaginare un’agricoltura davvero competitiva dobbiamo lavorare strategicamente, non rincorrendo le emergenze, ma semplificando, pianificando e avendo coscienza del fatto che se muore un comparto agricolo la fase di re-startup è lunga e difficile.
GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 61
Giovani di Confagricoltura
MAIS
RINNOVO CARICHE IN ANGA
I neoeletti sul territorio Ecco chi sono i presidenti Anga neo-eletti nelle varie sezioni provinciali e regionali:
Gianluca Giberti
La coltivazione del mais ha visto negli ultimi dieci anni una sensibile riduzione delle superfici: si è passati dai 1,06 milioni di ettari del 2000 ai 591 mila ettari nel 2018 (- 437 mila ettari in valore assoluto). Cifre sintomatiche di un quadro del settore che non è affatto roseo. Le motivazioni di questa difficoltà del comparto sono dovute a fattori diversi: alcuni intrinseci, come criticità ambientali e climatiche e la diffusione di agenti infestanti e parassiti, ecc.; altri esterni, quali la volatilità dei mercati, i vincoli normativi comunitari che continuano a frenare la ricerca (che invece consentirebbe di creare delle varietà più resistenti), le basse quotazioni del prodotto nazionale e l’aumento delle importazioni dai mercati esteri, solo per citare i più macroscopici. Situazione critica per un prodotto la cui coltura andrebbe invece incentivata con politiche adeguate, anche per i vantaggi ambientali che comporta, come ci ricorda Gianluca Giberti, delegato dei Giovani di Confagricoltura per la Federazione nazionale di prodotto Cereali da Foraggio. “Il mais possiede capacità e caratteristiche davvero preziose, come ad esempio quella di risparmiare acqua nel processo di fissazione del carbonio e di ridurre le emissione di CO2, che lo rendono un prodotto altamente sostenibile”. In questo orizzonte così poco ottimistico si intravede tuttavia qualche luce, come ad esempio i contratti di produzione (come quello per il grano duro) che si potrebbero concludere già nei prossimi mesi e che potrebbero contribuire a rendere di nuovo remunerativa la coltivazione del mais. I giovani auspicano un cambio di rotta nella visione della coltura, nuove politiche ad hoc e una pianificazione strategia sul medio e lungo termine, per rilanciare, valorizzare e incentivare la produzione maidicola nazionale.
62 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
Renato Piersimoni, presidente della sezione Anga di Ascoli - Piceno e Fermo, 32enne che conduce un’azienda biologica in cui coltiva viti. Giorgio Grandi, presidente della sezione ANGA (di nuova costituzione) di Viterbo - Rieti, ha 28 anni ed è a capo di un’azienda agricola biologica ad indirizzo olivicolo e cerealicolo. È una giovane ingegnere che ha deciso di dedicarsi all’agricoltura la nuova presidente di Anga Modena, Alice Consoli. Produce seminativi e foraggio e da poco, con un’altra piccola nuova realtà aziendale, ha iniziato a coltivare anche grani antichi e ceci neri. Caterina Luppa, neo presidente di Anga Umbria, di 26 anni, lavora nelle aziende di famiglia, una che produce di biogas, un’altra agrituristica e olivicola. È inoltre titolare di una start up che si occupa di produzioni per l’allevamento di insetti. Martina Dal Grande, presidente di Anga Treviso, ha 33 anni e ha un’azienda dove coltiva vigneti di uva Glera nella zona di Conegliano Valdobbiadene.
FERMARE LA CHIUSURA DELLE AZIENDE
Sono in lieve flessione le imprese agricole under 35 nella provincia veronese: 799 rispetto alle 814 del 2018. Una diminuzione in linea con il trend dell’ultimo decennio, secondo i dati della Camera di Commercio di Verona, che se da un lato rispecchia la contrazione delle imprese agricole scaligere, scese dalle 17.483 del 2011 alle 15.537 del 2019, dall’altro fotografa anche la difficoltà di fare impresa dei giovani. Questi gli aspetti approfonditi dai Giovani di Confagricoltura - Anga Verona nel convegno “Il passaggio generazionale in concreto” a Fieragricola il 1 febbraio. Più che di “ricambio generazionale” occor-
re pensare ad un “patto generazionale” che tenga conto del ruolo dei padri e dei nonni, con i quali continuare ad amministrare le aziende. Solo in questo modo si può pensare di fermare la chiusura delle imprese agricole. Ad aprire l’appuntamento dei Giovani di Confagricoltura a Fieragricola sono stati Giulio Manzotti, presidente Giovani di Confagricoltura Veneto e Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura Verona. A seguire gli interventi di Andrea Carlini, di Anga Mantova, Alberto Teal-
di, presidente della commissione agricoltura dell’Unione giovani dottori commercialisti, Alessandra Caputo, già presidente dell’Unione giovani dottori commercialisti di Mantova e di Elena Accorroni, responsabile fiscale di Confagricoltura Verona, su aspetti fiscali e normativi in materia. Hanno chiuso i lavori Pietro Spellini, presidente dei pensionati di Confagricoltura Verona e Francesco Mastrandrea, presidente nazionale dei Giovani di Confagricoltura.
Giovani di Confagricoltura
Convegno a Fieragricola
GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 63
CENTRO STUDI
di Riccardo Calabrese e Giorgio Lo Surdo
IN AUMENTO IMPRESE PRODUTTRICI-TRASFORMATRICI
La crescita del biologico
N
el 2018, rispetto al 2017, l’incremento delle aziende agricole che coltivano con metodo biologico (già certificate e in conversione) è stato complessivamente del 3,8%. Sono cresciute soprattutto le aziende che producono e trasformano (+10,2%) rispetto alle aziende che si limitano alla sola produzione primaria (+2,8%). Questa tendenza è confermata dal confronto dei dati 20102018: produttori-preparatori +231%, soli produttori +52%. Nel 2010 solo un’azienda biologica su tredici curava, oltre la produzione, anche la preparazione; nel 2018 questo rapporto è arrivato a circa una su 7. Le aziende biologiche sono complessivamente poco meno di 70 mila (69.317) avvicinandosi a rappresentare il 5% del totale, per una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) pari al 16% del totale (1,96 milioni di ettari). Nel 2010 erano il 2,6% (41.807), per una SAU del 8,7% (1,11 milioni di ettari). La dimensione media delle aziende biologiche è di circa 28 ettari, superiore di oltre tre
64 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
g
Numero di aziende agricole che svolgono attività di produzione biologica (comprese in conversione) con o senza attività di preparazione (trasformazione, confezionamento) Anno
Produttori
Produttori/ Preparatori
Totale aziende agricole bio
Var. % totale su anno prec.
2010
38.679
3.128
41.807
-
2011
37.905
3.906
41.811
+0,0%
2012
40.146
3.669
43.815
+4,8%
2013
41.513
4.456
45.969
+4,9%
2014
42.546
6.104
48.650
+5,8%
2015
45.222
7.366
52.588
+8,1%
2016
55.567
8.643
64.210
+22,1%
2017
57.370
9.403
66.773
+4,0%
2018
58.954
10.363
69.317
+3,8%
Var. % 2017-2018
+2,8%
+10,2%
+3,8%
-
Var. % 2010-2018
+52,4%
+231,3%
+65,8%
-
Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati SINAB
volte rispetto alla dimensione media della generalità delle aziende agricole (8,7 ettari). Le regioni con più SAU investita a biologico sono Sicilia, Puglia e Calabria. La variazione di SAU investita a biologico, nel 2018 rispetto al 2017, è stata complessivamente di +2,6%, ma in 5 delle 20 regioni italiane si registra una variazione negativa: Sicilia -9,8%, Sardegna -9,3%, Basilicata -1,1%, Calabria -0,6%, Umbria
-0,5%. Gli incrementi più rilevanti si sono verificati in Campania (+43,8%), Veneto (+37,8%), Trentino Alto Adige (+19,8%) e Lombardia (+19,2%). La SAU investita a biologico, anche nel 2018, riguarda soprattutto la coltivazione di pratipascoli (398,4 mila ettari) e foraggere (392,2) che, insieme a pascoli magri e terreni a riposo, rappresentano poco meno di 992 mila ettari pari al 50,6% del totale; seguono cereali (326,1 mila), olivo (239,1 mila) e vite (106,4 mila). Nell’Unione Europea (2018) l’Italia è il terzo Paese per SAU investita a biologico,
g
Superficie Agricola Utilizzata (SAU) e aziende agricole (totale e bio)
Anno
SAU (ha x 1000)
Aziende agricole (x 1000)
ha/azienda
Totale
Bio
Bio/Totale
Totale
Bio
Bio/Totale
2010
12.856
1.114
8,66%
1.621
41.807
2,58%
26,6
2013
12.426
1.317
10,60%
1.471
45.969
3,12%
28,6
2014
12.376*
1.388
11,21%
1.456*
48.650
3,34%*
28,5
2015
12.326*
1.493
12,11%
1.441*
52.588
3,65%*
28,4
2016
12.277*
1.796
14,62%
1.426*
64.210
4,50%*
28,0
2017
12.216*
1.909
15,63%
1.412*
66.773
4,73%*
28,6
2018
12.155*
1.958
16,11%
1.398*
69.317
4,96%*
28,2
Var. % 2017-2018
-0,5%
+2,6%
+3,1%
-1,0%*
+3,8%
+4,9%*
-1,4%
Var. % 2010-2018
-5,4%
+75,8%
+86,0%
+65,8%
+92,2%*
+6,0%
-13,8%*
preceduta dalla Spagna e dalla Francia (negli anni precedenti dietro l’Italia). Fra il 2012 e il 2018, l’Italia ha segnato un incremento del 67,8%, inferiore solo a quello della Francia (+97,3%) e nettamente superiore a quello della Spagna (+27,8%). La SAU coltivata con metodo biologico in Italia rappresenta, nel 2018 (pur con lieve riduzione rispetto al 15,2% del 2017) il 14,6% sul totale dell’Unione Europea.
Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati ISTAT e SINAB
g
SAU investita a biologico nelle Regioni (ettari - compresa conversione) 2010
2017
2018
Var. % 2010-2018
Var. % 2017-2018
Sicilia
225.693
427.294
385.356
+70,7%
-9,8%
Puglia
137.721
252.341
263.653
+91,4%
+4,5%
Calabria
101.083
202.119
200.904
+98,8%
-0,6%
Emilia Romagna
76.781
134.509
155.331
+102,3%
+15,5%
Lazio
84.713
138.278
140.556
+65,9%
+1,6%
Toscana
95.219
130.115
138.194
+45,1
+6,2%
Sardegna
117.657
132.188
119.852
+1,9%
-9,3%
Basilicata
50.922
102.070
100.993
+98,3%
-1,1%
Marche
52.731
87.341
98.554
+86,9%
+12,8%
Campania
23.170
52.649
75.683
+226,6%
+43,8%
Lombardia
15.869
45.176
53.832
+239,2%
+19,2%
Piemonte
32.000
46.580
50.951
+59,2%
+9,4%
Umbria
31.141
43.540
43.302
+39,1%
-0,5%
Abruzzo
31.939
38.758
39.950
+25,1%
+3,1%
Veneto
15.130
27.979
38.558
+154,8%
+37,8%
Friuli VG
3.569
15.418
16.522
+362,9%
+7,2%
Trentino AA
9.782
14.078
16.870
+72,4%
+19,8%
Molise
3.284
10.735
11.209
+241,3%
+4,4%
Liguria
3.407
4.309
4.407
+29,4%
+2,3%
Valle d’Aosta
1.931
3.178
3.367
+74,4%
+5,9%
1.113.742
1.908.655
1.958.044
+75,8%
+2,6%
Regioni
TOTALE Fonte: SINAB
GENNAIO-FEBBRAIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 65
CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
NUOVO CD DI FRANCESCO GAZZARA
Genesis al piano
I
n “The Musical Box” - brano cult del 33 giri “Nursery Cryme” dei Genesis - Peter Gabriel canta ‘Play me my song/Here it comes again’ (suonami la mia canzone/ecco di nuovo). Ed ecco di nuovo il valente pianista Francesco Gazzara con il secondo capitolo dell’affascinante progetto “Gazzara plays Genesis”. Il primo si intitola “Play me my song”, il secondo - inevitabilmente “Here it comes again” (Irma Records) e si avvia proprio con “The Musical Box”, in un gioco di rimandi e connessioni. L’artista in questo disco strumentale (che ha arrangiato, orchestrato e suoPiano gran coda Bechstein del 1878 nato) ritrova la ‘sacralità’ delle sonori- Peter Gabriel e company tà dei Genesis. Tutto è nato dalla re- come non li avete mai sentiti
IL CD DI EBBANESIS
Le sciantose del web
V
iviana Cangiano e Serena Pisa sono due veraci sciantose napoletane, simpatiche e ironiche. Due voci incredibili ed una chitarra che sul web conquistano i social media “traducendo” in napoletano il celebre brano dei Queen “Bohemian Rhapsody”, che totalizza più di 2 milioni di visualizzazioni. Nasce così il fenomeno EbbaneSis (questo il nome del duo) che realizza uno spettacolo-concerto di successo internazionale ed un primo disco (“Serenvivity”). Esce ora il secondo CD “Transleit” (Soundfly), dalla copertina vivacissima. Si parte proprio con “Bohemian Rhapsody” ma ci sono anche altri grandi canzoni internazionali come “Michelle” dei Beatles, “Billie Jean” di Michael Jackson, colonne sonore di Ennio Morricone come “Your Love” e “Nuovo Cinema Paradiso” e il ballabile “Mama insegnami a ballar”. Non mancano particolarissime incursioni nella musica italiana (“Attenti al lupo” di Lucio Dalla, “T’appartengo” di Ambra). E l’omaggio ai più piccoli (“Volevo un gatto nero”, “Il Walzer del Moscerino”, “Puffi qua e là”). Tutte canzoni rigorosamente napoletanizzate.
66 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2020
gistrazione di esecuzioni di Gazzara con uno splendido pianoforte (in questo caso un restaurato Bechstein a coda del 1878). Quindi si è proceduto alle eventuali sovraincisioni delle altre tastiere; quasi sempre poi si è previsto, in aggiunta al pianoforte, un altro strumento solista suonato da uno degli ottimi musicisti ospiti, molti dei quali già presenti nel precedente lavoro. I brani proposti sono tratti dai 33 giri degli anni ‘70 dei Genesis, da “Nursery Crime” a “Duke”, in rigoroso ordine cronologico. Ed ancora una volta Gazzara riesce a sorprenderci con rinnovate emozioni su brani che pur conosciamo a memoria, con cui siamo cresciuti. La cover, molto bella, è disegnata sempre da Ugo Micheli, che unisce vari elementi delle iconiche copertine genesisiane.
Giardino onirico Possiamo sbilanciarci? “Apofenia” (Lizard Records) della band Il giardino onirico è uno dei più bei dischi di neoprogressive. La talentuosa band laziale, al suo terzo CD, propone un album maturo con sonorità appassionate, dalle venature metal, intense, giustamente oniriche Per “apofenia” si intende la percezione spontanea di connessioni significative tra fenomeni che non hanno alcuna relazione tra loro. Ecco, non c’è termine migliore per sintetizzare l’obiettivo - raggiunto - della band: lo spaziare tra tanti stimoli sonori di cui riusciamo sempre a trovare le connessioni, senza perderci nel labirinto. Non le solite schitarrate metal ma un suono potente e limpido allo stesso tempo, colto, che sa essere complesso senza apparire ridondante; si ascolti ad esempio lo strumentale “Alétheia” di cui già il titolo è una dichiarazione di intenti, per quell’essere sospesi, nel limbo tra il vero e falso. Tra le guest star Jenny Sorrenti e Alessandro Corvaglia che imprezioniscono il tutto.
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