PINK BASKET N.10

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Karma e sangue freddo Di ALICE BUFFONI - STAFF PSICOSPORT Esistono circostanze nelle quali la partecipazione a un Mondiale non dipende esclusivamente dall’impegno, dal talento, dal cuore messo in campo. A volte basta un giudizio soggettivo di un arbitro per disintegrare tutto. Ed è proprio quello che è successo nel 2017 alla nostra Nazionale Femminile. La storia la conosciamo bene, Zandalasini commette un fallo tattico per fermare il gioco della Lettonia a nove secondi dal termine, ma l’arbitro lo interpreta come fallo antisportivo: due tiri liberi e addio mondiale. Come si sopravvive a una delusione del genere? Con la consapevolezza di aver dato tutto, anche se quel tutto non è bastato. Le Azzurre avevano provato fino all’ultimo a ribaltare il risultato, chiudendo con una tripla all’ultimo secondo, sputata dal ferro. Andrea Capobianco, il Coach della spedizione Azzurra di allora, aveva sottolineato i tanti episodi condizionanti che avevano colpito la spedizione, a partire dall’infortunio di Macchi, ma poi aveva concluso con queste parole: “Stasera io vado a dormire sereno, perché insieme a queste ragazze e al mio staff ho dato il massimo”. Chi gioca sa che la sconfitta fa parte del sistema, anche la più cocente, ma è solo riportando il focus sulla prestazione, accantonando la questione risultato, che è possibile ripartire, tornare in palestra con un bagaglio di consapevolezze nuove e tanta fiducia nei propri mezzi. Attenzione però a non rimuovere la sconfitta, negarla e non elaborarla non è mai costruttivo. 1. Niente alibi, ma tanta fiducia. Basta parlare dell’arbitro, della sfortuna e di cosa sarebbe successo se. Mettiamo la testa sull’energia che quella sconfitta ci ha scatenato dentro, e buttiamola in campo. 2. Il nostro valore come individuo e come squadra non può essere condizionato da una sconfitta. Lavoriamo sull’approccio alle prossime sfide con entusiasmo e con atteggiamento vincente. 3. Identifichiamo un nuovo obiettivo, più sarà sfidante più grande sarà la carica motivazionale. Condividiamolo con tutto il team: la squadra è l’unico luogo in cui dai uno e ricevi dodici! La nostre Azzurre hanno iniziato questo percorso due anni fa, poco dopo quella sconfitta shockante. Nuovi obiettivi, nuovo coach e roster rinnovato con l’addio di tre grandi colonne della nostra nazionale come Macchi, Masciadri e poi Ress, per infortunio. Quella maledetta partita contro la Lettonia, metabolizzata e superata, oggi altro non è che un gradino già scalato per partire subito con un po’ di vantaggio!


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