Fixing 2023 nr. 21

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Elezioni: corsa senza corridori

E ditoriale Mini-agenda con riforme e sviluppo: “Noi ci siamo”

La spaccatura della maggioranza è una cosa, la caduta del Governo è un’altra. Anche perché, sotto sotto, perfino RETE non ha tutta questa foga di andare subito alle elezioni. Del resto, dovranno “sgranchirsi” le ossa anche loro per qualche mese nel riprendere contatto con quella materia abbandonata per quattro anni: “Adesso vi facciamo vedere noi come si fa opposizione” hanno annunciato, evitando però, sintomaticamente, di parlare apertamente di elezioni estive, rimandandole a quando saranno pronti ad affrontarle, sperando anche in qualche passo falso della maggioranza.

A quel punto, al contrario dei mesi precedenti, non staranno “bassi e coperti” per rispetto degli alleati, ma colpiranno e colpiranno duro.

Per ragioni diverse, anche la nuova maggioranza ha tutta l’intenzione di “tenere botta” per qualche mese ancora, perché in questo momento nessuno è sicuro di avere abbastanza consenso e anche perché qualche ragionamento sulle future alleanze toccherà farlo. E ci vuole tempo. Tempo che passa inesorabile - e con esso aumentano gli interessi del debito, giova ricordarlo sempre - e che riduce ogni giorno il campo d’azione per completare le riforme. Vedremo che “agenda” uscirà dai confronti di questi giorni. Nel frattempo, grazie anche alla deadline del negoziato per l’Accordo di Associazione fissata a fine anno, possiamo mettere in cassaforte le ferie già prenotate: salvo strappi ulteriori, non è di elezioni che si parlerà sotto l’ombrellone quest’estate. Nessuno vuole correre adesso, bisogna prepararsi bene.

Maggioranza decisa ad andare avanti senza RETE, con tempi e numeri ridotti: di certo c’è solo l’Accordo UE, gli altri punti sono da concordare

Numeri ridotti all’osso in Consiglio Grande e Generale (e da ottobre, con due Reggenti non votanti, ancora di più) e tempi strettissimi per approvare “ciò che è realizzabile”. Questa la sfida, accettata, dalla nuova maggioranza dopo la fuoriuscita di RETE, che ha puntato il dito proprio contro “la volontà di non fare le riforme che servono e che avevamo concordato nel programma”. Ora PDCS, PSD, AR e MDL devono rielaborare un piano d’azione che sappia traghettare il Paese almeno fino a fine dell’anno, viste le scadenze: la visita di Mattarella, la fine del negoziato con l’UE e la finanziaria. Un piano che, però, dovrà comprendere interventi in grado di sostenere il Bilancio dello Stato gravato dal debito, ma anche progetti di sviluppo, liberando il potenziale delle imprese.

Bartolucci alle pagg. 6-7

spazio riservato all’indirizzo alle pagg.9-11 a pag.5 a pag.3 Il Reggente che salvò Garibaldi BAC: utile e attenzione ai temi ESG C ultura B anche Franchigia a 10mila euro: ok definitivo I talia
Anno XXXI - n.21 - 1,50 euro Direttore Daniele Bartolucci Venerdì 2 Giugno 2023

L’obiettivo del progetto si riflette nel suo nome: rendere l’ambiente economico di ogni paese pronto per un settore privato dinamico.

C’è attesa, anche nella Repubblica di San Marino, per il documento che andrà a sostituire il “Doing Business”: Banca Mondiale ha iniziato a lavorare per valutare il clima imprenditoriale e degli investimenti in un massimo di 180 economie nell’ambito del suo progetto di punta, “Business Ready”, uno strumento chiave della sua nuova strategia per facilitare gli investimenti privati, generare occupazione e migliorare produttività per aiutare i paesi ad accelerare lo sviluppo in modi inclusivi e sostenibili.

“B-Ready”, si legge nel sito di World Bank, “riflette un approccio più equilibrato e trasparente verso la valutazione del clima imprenditoriale e degli investimenti di un paese, un approccio che è stato plasmato dalle raccomandazioni di esperti interni ed esterni al Gruppo della Banca mondiale, compresi i governi, il settore privato e le organizzazioni della società civile”.

“Business Ready” si concentra su dieci argomenti che coprono il ciclo di vita di un’impresa nel corso dell’avvio, del funzionamento, della chiusura o della riorganizzazione delle sue attività: ingresso

Si partirà con 54 Paesi, entro il biennio 2025-26 verranno presentate tutte e 180 le Nazioni

World Bank lancia il nuovo progetto “Business Ready”

Sostituirà il “Doing Business”: il primo rapporto uscirà nella primavera del 2024

nior del gruppo della Banca mondiale Vicepresidente per l’economia dello sviluppo. “I governi che fanno di più per rendere le loro economie pronte per le imprese faranno meglio a rilanciare gli investimenti privati, creare posti di lavoro e accelerare la transizione verso un’energia più pulita”.

dell’attività, sede dell’attività, servizi di pubblica utilità, manodopera, servizi finanziari, commercio internazionale, tassazione, risoluzione delle controversie, mercato Concorrenza e insolvenza aziendale.

Nei prossimi tre anni, il progetto di World Bank crescerà fino a coprire circa 180 economie in tutto il mondo ogni anno, a partire da 54 economie

nel 2023-24, 120 economie nel 2024-25 e raggiungendo 180 economie nel 2025-26.

A inizio mese il Gruppo della Banca Mondiale ha pubblicato due documenti chiave: il “Manuale” e la “Guida”, che specificano i protocolli dettagliati e le misure di salvaguardia che ha messo in atto per garantire l’integrità delle valutazioni, e il Business Ready Methodology Handbook,

che descrive in dettaglio gli indicatori del progetto e la metodologia di punteggio.

“Banca Mondiale sta riportando una misura più completa e più precisa del clima degli investimenti dei paesi, qualcosa di assolutamente necessario in un’economia globale nel bel mezzo di un rallentamento generalizzato”, ha affermato Indermit Gill, capo economista e se-

Banche

Il Gruppo della Banca Mondiale è stato a lungo un leader nello stimolare le riforme della regolamentazione delle imprese in tutto il mondo. Le sue valutazioni dell’ambiente favorevole alle imprese in tutto il mondo hanno contribuito a stimolare quasi 4.000 riforme normative nelle economie in via di sviluppo e sviluppate negli ultimi due decenni. Hanno anche fatto progredire significativamente la ricerca accademica in questo settore, ottenendo 4.000 documenti di ricerca sottoposti a revisione parita-

ria e almeno 10.000 documenti di lavoro. I paesi, inoltre, usano spesso queste valutazioni per plasmare le loro strategie di sviluppo. “Il progetto ‘Business Ready’ rappresenta un nuovo approccio alla valutazione del clima imprenditoriale e degli investimenti” ha spiegati Norman Loayza, direttore dell’Indicators Group della Banca mondiale, che guida il progetto. “L’approccio ‘Business Ready’ mira a stabilire un migliore equilibrio tra la facilità di condurre un’impresa e le più ampie implicazioni per la società nel suo insieme. Assegna un ruolo più positivo ai governi, sostenendo migliori servizi pubblici per le imprese. Oltre alle valutazioni degli esperti, include informazioni dirette di imprenditori e manager sulla loro esperienza di navigazione nell’ambiente economico dell’economia”.

FWU e Banca di San Marino: nuova partnership distributiva nel mondo bancario assicurativo

Lunedì 5 giugno comincerà ufficialmente la distribuzione a San Marino di Forward Unico, polizza a premio unico di FWU, nata a Monaco di Baviera e presente in Italia dal 2006, grazie alla collaborazione con Banca di San Marino. Una partnership naturale, basata su una comune attenzione alla garanzia di un alto grado di flessibilità e personalizzazione dei prodotti. BSM avrà, quindi, l’esclusiva della distribuzione della polizza vita unit-linked a premio unico Forward Unico, comprendente una selezione di 8 fondi d’investimento, nella Repubblica di San Marino. Una soluzione accessibile, con ingresso a 5.000 euro, che sfrutta la potenza di un algoritmo quantitativo per raggiungere un potenziale di rendimento particolarmente elevato. “Grazie a Forward Unico”, afferma

il Direttore Generale BSM, Aldo Calvani, “Banca di San Marino arricchisce la propria offerta di servizi con una polizza vita dalle caratteristiche interessanti e vantaggiose, che siamo certi incontrerà l’apprezzamento di diverse fasce di Clienti. La nascita della collaborazione con un partner qualificato e dall’elevato standing internazionale come FWU conferma, inoltre, la considerazione di cui BSM gode anche presso player d’oltreconfine, un motivo di soddisfazione ed orgoglio per la Banca, per gli

Stakeholder e per tutta la nostra Clientela esistente e potenziale”. “La partnership con BSM”, afferma Antonio Perrotti, Head of branch Italy FWU, “ha una valenza strategica sia dal punto di vista della diversificazione dei canali di distribuzione di FWU, sia in termini di accesso a un nuovo mercato. Siamo certi che, grazie al carattere innovativo di entrambi i partner e alla qualità dell’offerta congiunta, la collaborazione tra BSM e FWU sarà recepita con grande interesse da parte dei potenziali clienti.”

di Alessandro Carli
2 E conomia FIXING - Anno XXXI - n.21 - Venerdì 2 Giugno 2023

Bene il numero delle imprese, in calo i “disoccupati in senso stretto”

Manifattura: aumentano ancora i dipendenti

Da aprile 2022 ad aprile 2023 sono cresciuti di oltre 220 unità

Meno imprese manifatturiere ma con più dipendenti, a confermare, ancora una volta, il ruolo di “volano” occupazionale di San Marino. È quanto emerge dal raffronto tra aprile 2023 e aprile 2022 del cruscotto mensile dell’U-

PECEDS: mentre il totale delle attività manifatturiere è passato da 501 di aprile 2022 a 484 di aprile 2023, il numero dei dipendenti è salito da 6.922 unità a 7.146. Tra questi, sempre nel quarto mese dell’anno, i “laureati” – tra diploma universitario e laurea classica - sono 540 (177 il “diploma”, 363 la laurea). Allargando lo sguardo sulle aziende del Monte Titano emerge che complessivamente il totale è cresciuto: erano 5.080 ad aprile 2022, all’ultimo rilevamento si è arrivati a quota 5.139. Tra i settori in “frenata” le “Costruzioni” (da 385 a 379) che però hanno fatto registrare una

crescita dei dipendenti (da 917 a 931). Di contro, numeri in aumento per le attività finanziarie e assicurative, passate da 81 a 902, e dei suoi lavoratori (da 618 a 665).

Le forze di lavoro Sono numeri “in salute” quelli che si colgono dal confronto tra i due mesi di aprile con i dipendenti passati da 20.914 a 21.801 e i disoccupati

C ooperazione

Il Direttore Generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, e il Direttore Generale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino (BCSM), Andrea Vivoli, hanno sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa in materia di servizi di cassa, espressione dei rapporti di cooperazione tra le due Banche centrali dei rispettivi Paesi in tale ambito.

Il nuovo accordo, che di fatto sostituisce il protocollo del 2019, prevede un flusso informativo strutturato da parte della Banca Centrale di della Repubblica di San Marino e consente alla stessa sia la presentazione alla Banca d’Italia delle banconote sospette di falsità e di quelle danneggiate, sia il versamento delle banconote idonee e inidonee alla

totali in contrazione (da 829 a 660). Per quelli “in senso stretto” numeri più contenuti: erano 493 ad aprile 2022, sono 362 ad aprile 2023. Per concludere l’analisi delle “forze di lavoro”, scendono anche gli indipendenti, da 1.604 a 1.559. Complessivamente il totale è passato da 23.374 a 24.020. Ad aprile 2023 poi sono aumentati i lavoratori frontalieri: erano 6.820

F rontalieri

dodici mesi prima, adesso sono diventati 7.451.

Il settore pubblico I lavoratori dipendenti del settore pubblico allargato per ente di appartenenza è aumentato, passando da 3.684 di aprile 2022 a 3.862 di aprile 2023, trainato dalla PA (da 2.082 a 2.171) e dall’ISS (da 1.100 a 1.181). Alessandro

Il Senato ha “approvato definitivamente, ma non ancora pubblicato” il Disegno di Legge di ratifica dell’Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, che come noto contiene anche l’articolo che estende a tutti i frontalieri italiani (quindi anche quelli che lavorano a San Marino) l’innalzamento della franchigia dagli attuali 7.500 euro a 10.000 euro. L’i -

ter, come noto, era partito mesi fa, con l’approvazione al Senato il 1 febbraio, quindi l’approvazione alla Camera il 4 maggio, ma con un emendamento che ha di fatto riportato il testo all’ordine del giorno della seduta del Senato del 31 maggio. Dove è stato definitivamente approvato. Soddisfazione dunque, anche se gli effetti si potranno vedere solo nell’anno fiscale successivo a quello dell’approvazione, quindi il 2024. Di conseguenza, la franchigia per le prossime dichiarazioni dei redditi resterà a 7.500 euro.

circolazione e il prelevamento di banconote presso la Filiale di Forlì della Banca d’Italia.

L’accordo disciplina inoltre l’invio delle segnalazioni statistiche sul ricircolo delle banconote e sulle monete in euro emesse dalla Repubblica di San Marino. Il protocollo è ufficialmente entrato in vigore in data 26 maggio 2023.

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Servizi di cassa: è stato sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa tra BCSM e Banca d’Italia
Aprile 2022 Aprile 2023 Forza lavoro totale 23.374 24.020 Imprese 5.080 5.139 - di cui: manifatturiere 501 484 Dipendenti manifattura 6.922 7.146 Frontalieri 6.820 7.451 Settore pubblico 3.684 3.862 Disoccupati in senso stretto 493 362 Elaborazionegrafica:SanMarinoFixing.Fonte:UPECEDS
Carli Imprese e Lavoro
3 L avoro FIXING - Anno XXII - n.21 - Venerdì 2
2023
Ok definitivo alla franchigia a 10mila euro, ma dal 2024
Giugno

Fa parte della linea BioBob, disponibile anch’essa all’Outlet di Dogana

Manto erboso più forte e sano: ecco Prato Bio

Bioagrotech lancia il nuovo prodotto 100% biologico e non tossico

Un tappeto erboso sano, forte e omogeneo è l’aspirazione di chiunque abbia un giardino. Grazie a Bioagrotech, ora, è un obiettivo raggiungibile anche in maniera naturale con BioBob Prato Bio, il nuovo prodotto ideato dall’azienda sammarinese, specializzata nello studio, nella lavorazione e nella commercializzazione di fertilizzanti e substrati organici e minerali ideali per le esigenze dell’agricoltura integrata, biologica e biodinamica.

Le caratteristiche I microelementi contenuti nel prodotto, in particolare il ferro, fungono da regolatori dei processi chimici come sintesi della clorofilla e fotosintesi, indispensabili affinché il tappeto erboso sviluppi un colore brillante e uniforme. L’equilibrato consorzio di microrganismi all’interno del preparato aiuta la radicazione e lo sviluppo di nuovo capillizio radicale. Infine l’unione di zinco, importantissimo per metabolismo vegetale, e rame, fondamentale per la stabilizzazione cellulare, consente al prato di sviluppare una naturale resistenza agli sbalzi termici.

Inoltre, BioBob Prato Bio è anche “pet friendly”, essendo un eccellente alleato nella prevenzione di malattie fungine causa di ingiallimenti,

marciumi e ruggini, il prodotto è 100% biologico e non tossico.

Dosaggi e applicazione

Per 100 mq di prato basta diluire 100 g di prodotto concentrato in acqua, riempiendo il flacone-erogatore fino all’orlo. Questa applicazione consente una bagnatura di 1 mm (1 L/mq). L’erogatore in dotazione ha una portata di 6 litri al minuto e consente di svuotare il flacone pronto all’uso in 4-5 minuti. Per quanto riguarda l’epoca di applicazione, è opportuno impiegare Prato Bio in primavera-autunno (1 trattamento ogni 10/15 giorni) e in estate (1 trattamento ogni 7 giorni).

Dopo il trattamento è consigliata una nuova bagnatura per consentire al prodotto di penetrare nel terreno. Come tutti gli altri prodotti della linea BioBob, anche Prato Bio è

G estione Rifiuti

Il trattamento delle cose danneggiate dall’acqua

disponibile presso l’Outlet in via del Bargello 111 a Dogana, dove oltre alla possibilità di acquistare a prezzi di fabbrica i prodotti di Bioagrotech, il personale specializzato fornirà anche tutte le informazioni e la consulenza necessaria nella scelta e nell’utilizzo degli stessi, sia a operatori professionisti che ai semplici appassionati.

Radio 24 News - “24 Mattino”

Andrea Ramonda (AD Herambiente):

“D’impianti ne abbiamo, la Regione Emilia-Romagna come sempre è stata molto dinamica anche a consentire l’apertura di nuovi impianti e di nuovi spiazzi e questo ci consente, in cinque o sei mesi di smaltire la montagna delle centomila tonnellate delle città. Nei prossimi quindici giorni

saranno pulite da questi rifiuti, poi rimangono queste aree di stoccaggio dove vengono accatastati i rifiuti che verranno smaltiti nei prossimi quattro/sei mesi, insomma da qui a fine anno”. Lo ha detto Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente, a 24 Mattino su Radio 24.

Le immagini degli ultimi giorni, quelle riferite ai disastri provocati dall’alluvione che ha messo in ginocchio e allagato la Romagna (e parte dell’Emilia) con persone in difficoltà, altre munite di stivali e soprattutto mucchi e mucchi di oggetti accatastati lungo le strade o fuori dalle case mi portano inevitabilmente a trattare la gestione dei rifiuti sporcati da acqua a fango. Un dramma, quello riassunto nello slogan “Tin bòta”, che ha lambito solo parzialmente la Repubblica di San Marino ma che “riguarda”, che “tocca” anche il nostro territorio. Come comportarsi dunque, come trattare le cose che sono state danneggiate?

Detto che i rifiuti degli edifici pubblici e privati vengono classificati come rifiuti urbani e che quelli “speciali” delle attività produttive, anche se alluvionati, rimangono tali, le attenzioni, sia per i privati che per le aziende, devono essere rivolte in particolar modo verso tre “categorie”: gli elettrodomestici e i macchinari; i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi; il ferro. Queste tre “classi” devono essere separate dagli altri rifiuti. I primi, chi ha avuto modo di osservare leggendo i giornali o informandosi sul

web, vengono gestiti da piccoli camion specializzati che sono passati “a domicilio” a raccoglierli: si tratta di RAEE quindi di Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi necessitano di grandi attenzioni: sono sempre rifiuti pericolosi. Il ferro infine: non va buttato assieme agli altri rifiuti ma va rigorosamente separato e non per motivi di recupero ma di criticità. Tutto il resto, quindi materassi, mobili, eccetera, va a termodistruzione e quindi non si può recuperare. È importante poi rimuovere ogni cosa fatta di cellulosa, legno o tessuto in quanto possono assorbire acqua e liquami che possono far crescere muffe e batteri. Per le pulizie dei muri e dei pavimenti servono acqua calda, detergenti, guanti e una mascherina per proteggere le vie respiratorie. I vestiti, quelli recuperabili, vanno anch’essi lavati in acqua calda.

Chiudo con un’iniziativa che parte dalla Repubblica di San Marino e che esce dai confini dello Stato: “Un sorriso per Norcia & Non Solo” è un gruppo su Facebook – gestito da me e da Sara Podeschi - che si è già attivato per aiutare le

zone alluvionate dell’EmiliaRomagna. Il primo servizio è stato svolto nel fine settimana del 20 e 21 maggio quando abbiamo organizzato una raccolta di quello che serve. La base logistica è la sede della IAM (Via Fondo Ausa, 16, 47890 Dogana, RSM) e grazie ai volontari siamo riusciti a preparare le spedizioni. Per non creare un’emergenza nell’emergenza non bisogna portare indumenti usati o armadi smontati ma solo quello che serve veramente come ad esempio badili, acqua, stivali, sacchi neri per i rifiuti, detersivi per lavatrici, dentifrici e spazzolini. Molte persone mi chiedono cosa possono fare: oltre a mettersi in contatto con il nostro gruppo, il mio consiglio è quello di recarsi al Centro di raccolta e distribuzione allestito presso la scuola ‘Don Milani’ di Cesena, di fronte al Carisport dove un gruppo di persone organizza gli interventi da fare.

Rubrica a cura di:
Radio 24 Il Sole 24 Ore www.radio24.ilsole24ore.com
“Alluvione, in 15 giorni città pulite”
4 A mbiente FIXING - Anno XXXI - n.21 - Venerdì 2 Giugno 2023

Approvato all’unanimità il Bilancio d’esercizio 2022 di Banca Agricola Commerciale Spa, che ha evidenziato un margine di intermediazione di 20,462 milioni di euro ed un risultato lordo di gestione positivo di ben 6,468 milioni di euro, il quale ha permesso di chiudere l’anno con un utile netto d’esercizio pari a 1,051 milioni di euro, dopo avere spesato cospicui accantonamenti. Numeri molto positivi, dunque, che sono stati presentati all’Assemblea degli Azionisti riunitasi giovedì scorso a Villa BAC, la quale ha apprezzato i risultati raggiunti nell’esercizio e ha deliberato la conferma dell’intero Collegio Sindacale, giunto a scadenza, per un ulteriore triennio.

Le performance

Protagonista della relazione tecnica illustrata dal Direttore Generale Micaela Licia Menicucci, è stato ovviamente il positivo risultato lordo di gestione di 6,468 milioni di euro: si tratta infatti di un dato in notevole aumento rispetto al 2021 (4,641 milioni, ovvero il +253,94%), in grado sia di sostenere il mantenimento di cospicue rettifiche di valore nette su crediti per 4.556 milioni di euro, come imposto dall’AQR, sia di predisporre ulteriori accantonamenti forfettari per 600mila euro. E nonostante questo, come detto, il Bilancio d’esercizio 2022 è stato chiuso con un utile netto di 1,051 milioni di euro, migliorando significativamente il dato del 2021, negativo. A completamento del quadro economico, il patrimonio di Vigilanza si attesta ad 55,993 milioni di euro, con un Total Capital ratio pari al 14,19%, in miglioramento di 1,29 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente (12,90%): un chiaro segnale di rafforzamento della solidità dell’Istituto, che da 103 anni sostiene le famiglie e il tessuto imprenditoriale sammarinese.

Obiettivi ambiziosi solo un anno fa, quindi, che si sono concretizzati nel corso del 2022 e, come ha spiegato il Presidente Biagio Bossone, nonostante sia stato ancora un anno caratterizzato dal post pandemia e, purtroppo, dall’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha portato tensioni e notevoli complessità sui mercati finanziari di tutto il mondo.

Risultati che rafforzano dunque la solidità della società e spingono ora il Consiglio di Amministrazione e tutto il management verso nuovi obiettivi che abbiano al cen-

BAC: il 2022 è tornato in utile Grande attenzione ai temi ESG

Il risultato di gestione, positivo anche nel 2021, balza a 6,468 milioni (+253,94%)

ElaborazionegraficaacuradiSanMarinoFixing Fonte:Bilanciodiesercizio2022BACSpa

tro la soddisfazione dei propri clienti.

Le scelte strategiche Se, da un lato, il rialzo dei tassi dell’ultimo trimestre ha influito positivamente sul risultato complessivo, dall’altro sono risultate altrettanto efficaci le politiche di gestione sul portafoglio titoli di proprietà, che hanno determinato una maggiore profittabilità rispetto all’anno pre-

Ridotti i consumi energetici con investimenti in fotovoltaico e lampade a led

cedente.

Allo stesso tempo, la Banca ha proseguito l’ottimizzazione dei costi operativi chiudendo l’esercizio con un cost/ income ratio del 68,39%, diminuito di quasi un quinto rispetto al 2021, quando era dell’88,19%, ed in sensibile miglioramento rispetto alla media di sistema (77,7%: fonte BCSM). Interessante, a tal proposito, notare come i costi operativi siano sì aumentati, ma solamente dell’1,79%: un dato molto inferiore all’inflazione registrata, che confer-

ma l’attenzione del management al contenimento dei costi, in particolare quelli energetici. Per Banca Agricola Commerciale Spa, infatti, è diventato strategico attivare politiche e investimenti sempre più votati ai temi ESG, come dimostrato dalle iniziative intraprese negli ultimi anni: dall’installazione di un impianto fotovoltaico al fine di mitigare il costo dell’energia elettrica oltre a limitare l’immissione di CO2, alla progressiva sostituzione delle luci alogene con quelle a led in tutti i locali della BAC. A queste operazioni infrastrutturali, si sono poi aggiunte le attività di sensibilizzazione, altrettanto concrete, come la riduzione dell’utilizzo di plastica all’interno dei locali BAC e l’installazione di impianti per microfiltrazione di acqua in tutte le filiali. Inoltre, nel corso del corrente anno, si è provveduto allo spegnimento delle insegne BAC dalle 00:00 alle 6:00, dando, al di là dell’effettiva riduzione dei costi che può essere marginale, anche un messaggio forte e “visibile” della propria sensibilità verso i temi ambientali.

Una serie di scelte strategiche che si sono tradotte di conseguenza anche in attività e servizi alla clientela: dalla creazione di appositi finanziamenti con particolari condi-

zioni agevolate per interventi di riqualificazione o risparmio energetico, all’implementazione, nella gestione dei fondi comuni di investi-

mento BAC Investments SG Spa, dei criteri di sostenibilità nelle scelte di investimento e la possibilità di investire fino al 30% del patrimonio del

fondo in certificati di investimento che hanno come sottostante l’investimento in OIC (organismi investimento collettivo).

2022 sul 2021 2022 2021 Margine di intermediazione 20.462.947 € 15.473.585 € Differenza + 4.989.361 € (+32,24%) Risultato di gestione +6.468.670 € +1.827.613 € Differenza +4.641.057 € (+253,94%) Risultato d’esercizio +1.051.178 € -2.522.804 € Differenza + 3.573.982 € (+141,67%) Totale raccolta 1.439.129.854 € 1.399.226.780 € Differenza +39.903.074 € (+2,85%)
Bilanci a confronto: il
di
L’Assemblea degli Azionisti ha approvato all’unanimità il Bilancio, confermando fiducia al CdA
5 B anche FIXING - Anno XXII - n.21 - Venerdì 2 Giugno 2023

Numeri ridotti all’osso in Consiglio Grande e Generale (e da ottobre, con due Reggenti non votanti, ancora di più) e tempi strettissimi per approvare “ciò che è realizzabile”. Questa la sfida, accettata, dalla nuova maggioranza dopo la fuoriuscita di RETE, che ha puntato il dito proprio contro “la volontà di non fare le riforme che servono e che avevamo concordato nel programma”. Ora PDCS, PSD, AR e MDL devono rielaborare un piano d’azione che sappia traghettare il Paese almeno fino a fine dell’anno, viste le scadenze già fissate: la visita di Mattarella a ottobre, la fine del negoziato con l’UE entro l’anno e, ovviamente, la finanziaria per il 2024. Un piano che, però, dovrà comprendere interventi in grado di sostenere il Bilancio dello Stato gravato dal debito, ma anche progetti di sviluppo, liberando il potenziale delle imprese. Questo si traduce in tutte quelle operazioni strategiche che da tempo sono sui tavoli di questo e dei Governi precedenti, richieste con crescente determinazione dalle parti sociali e in primis ANIS, che rappresenta le aziende che hanno dato concretezza alla parola “sviluppo” in questi anni, con investimenti, fatturati e occupazione ai massimi livelli. L’obiettivo dichiarato, anche in questi giorni,

Sono tanti i cantieri aperti da completare (mercato del lavoro, Fondiss, Icee, IGR) e altrettanti quelli

PDCS, PSD, AR e MDL: “Andiamo

I partiti di maggioranza incassano l’addio di RETE e rilanciano sull’azione di Governo, annunciando Mentre gli ex alleati hanno elencato i provvedimenti bloccati, c’è attesa di avere la lista:

dalla Presidente Neni Rossi, è infatti la competitività. Per cui, entrando nel merito dei “cantieri aperti” serve un mercato del lavoro più snello nel far incontrare domanda e offerta, ma soprattutto con tutti gli strumenti di flessibilità che hanno gli altri Paesi, mentre al momento la sensazione è quella di inserire ulteriori freni e rigidità, o asticelle ancora più alte di quelle in vigore in Europa. Altro tavolo aperto, la riforma di FONDISS: qui l’urgenza di intervenire è dettata non solo dalle criticità pregresse, ma anche dalla recente riforma delle pensioni che ha investito solo parte del primo pilastro (la governance e le possibilità di investimento dei fondi sono infatti rimaste intonse) e, numeri alla mano, non garantisce una sostenibilità nel lungo periodo: si tratta di una riforma soft a detta degli stessi autori, che va sostenuta con l’intervento su FONDISS.

Ma è indubbio che il protagonista indiscusso di questi mesi è e sarà il negoziato per l’Accordo di Associazione

all’Unione Europea: non solo per l’impatto che determinate norme, una volta stabilite, avranno all’interno del Pae-

se, ma soprattutto per le prospettive che darà a imprese e cittadini, finalmente liberi di operare nel mercato unico al-

Confindustria

Si è svolto nella sede romana di Confindustria il quinto Forum Economico francoitaliano in cui i presidenti di MEDEF Geoffroy Roux de Bézieux e Confindustria.

“La visione di politica industriale e la competitività delle imprese devono tornare centrali in Europa. Le sfide gigantesche che abbiamo di fronte, tra cui la transizione

la pari dei Paesi membri. Un “collante” anche per la stessa nuova maggioranza, che vede quindi all’orizzonte almeno il 2024 per il proprio Governo, dovendo concludere il negoziato entro il 2023 e poi ratificarlo, come ribadito da Bruxelles, che vuole chiudere la partita prima delle elezioni europee. Il negoziato, di fatto, coinvolge anche tutte le altre grandi riforme, per cui diventa esso stesso un’agenda di Governo e, grazie alla Commissione Mista appena avviata, diventa l’agenda del Paese, visto che ci partecipano tutti: maggioranza, opposizione, associazioni di categoria e sindacati.

Debito e Bilancio: si cerca la “sicurezza” Sul fronte del Bilancio dello Stato, la sfida è “mettere in sicurezza i conti pubblici”hanno ripetuto tutti i partiti di maggioranza – anche a fronte del roll over dei titoli di debito pubblico per 350

green e digitale, vanno accompagnate e governate agendo principalmente su tre capitoli: l’introduzione di strumenti specifici come un Fondo di sovranità europeo, adeguatamente finanziato e strutturato; la promozione di un nuovo Patto di stabilità e crescita, in cui vanno invertiti i fattori, perché è la crescita a garantire la

stabilità; la semplificazione del contesto regolamentare per creare le condizioni che agevolino gli investimenti”, ha detto il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Per Carlo Bonomi “solo un’Europa unita che abbia nell’industria il suo asset primario può garantire un futuro alle prossime generazioni”.

“Politica industriale e competitività imprese siano messe al centro dell’azione europea”
FIXING - Anno XXII - n.22 - Venerdì 6 Giugno 2014 6 P olitica FIXING - Anno XXXI

avanti con le riforme”

milioni. Servono più entrate e meno spese correnti: questa è la ricetta in sintesi, ma in politica la cosa non è così semplice. A metterlo in chiaro ci ha pensato la stessa RETE, spiegando che “ogni provvedimento non è calcolato più in funzione del bilancio o dello sviluppo, bensì in funzione del consenso. Per cui certe riforme non le vogliono più fare, perché sono dolorose”. Il riferimento va alla revisione dell’IGR, chiaramente (che la DC ha poi smentito sia stata abbandonata del tutto, ma che “se ci sono le condizioni, si può fare”), ma anche al completamento dell’ICEE, che se da un lato darebbe corso finalmente a interventi mirati verso chi ne ha bisogno, dall’altra toglierebbe tanti contributi e agevolazioni a pioggia che oggi fanno comodo a tutti. E se si vuole mettere in sicurezza il Bilancio, senza agire sulle tasse, difficilmente si troveranno le

risorse per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici, a meno che il nuovo Segretario agli Affari Interni non riesca a trovare le risorse e garantirsi anche un bel “grazie” dai dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Sviluppo: la lista degli interventi La strada maestra, quindi, resta quella segnata da ANIS: sviluppo, sviluppo e sviluppo. La crescita economica, infatti, può chiudere diverse falle e garantire al Paese occupazione e gettito fiscale, ma occorre sostenerla con interventi precisi che rendano il sistema economico più competitivo possibile. Da un lato ci sono le riforme, dall’altro gli investimenti. Come quelli nel settore energetico, che ha dimostrato in questi ultimi anni tutta la sua arretratezza: San Marino non ha mai realizzato impianti di produzione se si esclude il fotovoltaico (che oggi copre so-

BusinessEurope

“In questi tempi difficili per le imprese e i lavoratori, il nostro dialogo e la nostra cooperazione a livello nazionale e dell’UE sono più cruciali che mai”, ha dichiarato il direttore generale di BusinessEurope

Markus J. Beyrer in uno scambio con Esther Lynch, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES), durante il congresso della CES tenutosi a Berlino.

“Negli ultimi anni sono stati compiuti buoni passi avanti per rafforzare il dialogo sociale europeo. Rafforzare il partenariato sociale significa comprendere le realtà del nostro partner, e viceversa, trovare buoni modi per sostenerci a vicenda e portare un contributo utile al servizio dei nostri rispettivi interessi e della prosperità delle nostre

società. Affinché l’Europa possa superare con maggiore forza l’attuale crisi, una priorità fondamentale è migliorare la competitività globale dell’industria europea. Sui mercati del lavoro, la sfida principale per i datori di lavoro è trovare i lavoratori di cui hanno bisogno in buon numero e con le competenze necessarie”.

lo il 5-6% del fabbisogno) ed è arrivato il momento di farlo. Sia con interventi privati (fotovoltaico spinto, cogenerazione, biogas) sia con progetti più strutturali e complessi sul ciclo dei rifiuti e su quello

delle acque. Sul piano della competitività, però, non si può fare alcun ragionamento europeo o di mercato unico, come ha detto ANIS, senza il passaggio dalla monofase all’IVA, che garantirebbe an-

che una rinnovata equità fiscale all’interno del Paese, tra le altre cose. Progetti che, però, non possono prescindere da quella pianificazione territoriale che doveva essere avviata con il nuovo PRG, altra grande riforma stoppata in seno alla vecchia maggioranza, ancora non è chiaro da chi. Però, non deve essere un caso, proprio all’indomani della fuoriuscita di RETE è iniziata a circolare come priorità una nuova regolamentazione per quanto riguarda gli ampliamenti delle aziende produttive, che in questa legislatura è diventato un tema spinoso su cui molte volte

il Governo è stato chiamato in causa per un atteggiamento anti-impresa. Di fronte ai numeri della manifattura e al contributo in termini di occupazione e investimenti in questi anni (e nonostante la pandemia), ogni pregiudiziale ideologica pare sia caduta del tutto: alla nuova maggioranza il compito di dimostrare che sono pro-impresa e quindi, liberando il potenziale delle stesse, possa davvero agevolare e sostenere quello sviluppo di cui, per ora, si legge in tutti i comunicati emessi in questi giorni. La sfida è lanciata, ora si attendono i fatti.

“Il partenariato sociale è essenziale per il successo”
quelli da avviare: produzione energetica, IVA e ampliamenti produttivi su tutti “Andiamo
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2023
annunciando “un’agenda di poche cose concrete e realizzabili in questi mesi” lista: c’è sicuramente l’Accordo con l’UE, poi un imprecisato “sviluppo”
Venerdì 2 Giugno

L’economia circolare è al centro del progetto di sviluppo della Cartiera Ciacci, che Intesa Sanpaolo ha scelto di sostenere con due finanziamenti per un totale di poco meno di un milione di euro, nell’ambito del plafond di 8 miliardi di euro che il Gruppo bancario italiano ha destinato alla transizione delle imprese verso il nuovo modello economico circolare, che punta a slegare lo sviluppo economico dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e a ridisegnare con tali obiettivi il sistema industriale.

Un intervento che rientra nell’ambito dell’impegno del Gruppo bancario anche per dare supporto agli investimenti legati al PNRR.

I progetti finanziati

“I finanziamenti”, si legge nel comunicato rilasciato dal maggiore gruppo bancario in Italia, “saranno utilizzati dall’azienda sammarinese per la realizzazione di un impianto di osmosi inversa per il recupero delle acque reflue e per incrementare l’approvvigionamento energetico derivante da impianti fotovoltaici. Il percorso di Cartiera

Ciacci nella transizione verso l’economia circolare è infatti scandito da una serie di tappe che Intesa Sanpaolo ha supportato nel tempo. Partendo da un approccio virtuoso grazie all’utilizzo di carta da macero riciclata, l’azienda ha deciso di investire nell’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili grazie a un impianto fotovoltaico per autoconsumo”.

Più recentemente Cartiera

Ciacci ha inoltre acquisito un impianto di osmosi inversa per il recupero delle acque reflue: questa tecnologia permette il riutilizzo di oltre 210.000 mc/anno di acque, riducendo la captazione di una risorsa la cui disponibilità non è mai stata così critica come in questo periodo storico. “Tramite questi progetti”, prosegue la nota diramata da Intesa San Paolo nei giorni scorsi, “l’azienda risponde appieno ai criteri di economia circolare che mirano ad abbandonare l’utilizzo dei combustibili di origine fossile e ad aumentare l’efficacia nell’utilizzo di risorse esauribili”.

Le operazioni concluse con Intesa Sanpaolo, in stretta collaborazione con il Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, società che si occupa di innovazione a 360° per il gruppo bancario e i suoi clienti, “è indicativa della volontà delle

Cartiera Ciacci: doppio passo verso l’economia circolare

aziende del territorio di perseguire un piano di crescita responsabile e della loro capacità progettuale, nonostante il difficile momento

condizionato dalla pandemia”.

Del resto, Intesa Sanpaolo è una delle banche più sostenibili al mondo, inclusa nei

principali indici di sostenibilità. Da questo background e dalla forte spinta verso l’innovazione nasce l’impegno verso gli investimenti rispet-

tosi dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) e la circular economy), che oggi rappresentano la nuova sfida per tutte

le aziende, in particolare quelle più energivore. “Siamo per nostra natura inseriti nella virtuosa filiera italiana del riciclo della carta”, spiega Emanuele Rossini, Amministratore Delegato della Cartiera Ciacci, “ma siamo consapevoli di essere comunque un’azienda energivora: questo ci impone, come obiettivo prioritario, di diventare sempre più ecosostenibili nell’ottica di un miglioramento continuo alimentato anche dalla certificazione ISO 14001 ottenuta a fine 2022. Questo si traduce in scelte strategiche allineate a questa visione, ad esempio tutta la materia prima che utilizziamo proviene dal recupero della carta, per cui tutti i nostri prodotti possono essere forniti certificati FSC®. A livello di investimenti, produciamo già biogas dai digestori anaerobici installati nell’impianto di depurazione, che permetterà un minor consumo di gas metano nell’ordine del 7–8 % all’anno. Inoltre, grazie alla tecnologia oggetto di finanziamento da parte di Intesa Sanpaolo, recupereremo le acque reflue attraverso l’osmosi inversa al fine di ridurre il consumo di acqua fresca così come realizzeremo un impianto fotovoltaico da 515 KW per la produzione di energia elettrica a distanza”. “Sostenibilità ambientale e transizione ecologica sono aspetti imperativi per la crescita e la competitività delle imprese”, sottoscrive Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo. “Il nostro supporto agli investimenti green delle imprese che, come nel caso virtuoso della Cartiera Ciacci, si compie attraverso un’allocazione del credito responsabile con soluzioni finanziarie e consulenziali mirate: dai finanziamenti S-Loans che premiano con una riduzione di tasso gli investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi ESG, ai finanziamenti a valere sul plafond di 8 miliardi di euro dedicato alla circular economy”.

Finanziamenti per l’impianto di osmosi inversa e per l’approvvigionamento da fotovoltaico
Intesa San Paolo: “Supportiamo investimenti green e questo è un caso virtuoso”
8 FIXING - Anno XXXI - n.21 - Venerdì 2 Giugno 2023 G reen Economy

Il Reggente che salvò Garibaldi

Le parole di Domenico Maria Belzoppi all’Eroe dei Due Mondi:

“Ben venga il rifugiato; questa Terra ospitale vi riceve. Sono preparate le razioni per i vostri soldati, sono ricevuti i vostri feriti e si curano; voi ci dovete contraccambiare risparmiando a questa Terra mali e disastri”. Con queste parole il Reggente Domenico Maria Belzoppi rispose, nel 1849, alla richiesta di rifugio e ospitalità di Giuseppe Garibaldi.

Domenico Maria Belzoppi difatti fu il Reggente che accolse nel 1849 il celebre “Eroe dei due mondi” dopo la ritirata da Roma, a lui e ai suoi uomini offerse provvidenziale rifugio.

Ma torniamo a quegli anni. Durante il Risorgimento italiano, la Repubblica di San Marino costituisce un rifugio sicuro per molti dei personaggi che parteciparono ai moti liberali di quel periodo, ai quali tra l’altro presero parte anche alcuni cittadini sammarinesi.

Giuseppe Garibaldi, giunto sul Monte Titano, si presenta al Palazzo Pubblico per richiedere asilo. Il Capitano

Reggente Domenico Maria Belzoppi, in passato partecipe nei moti liberali, accoglie e soccorre Garibaldi e i suoi uomini, chiedendo in cambio di evitare che la Repubblica di San Marino sia coinvolta in scontri armati.

Giuseppe Garibaldi accompagna i suoi uomini fino al convento dei frati cappuccini dove scioglie l’esercito. Alcuni militari trovano rifugio presso le famiglie sammarinesi, altri si allontanano a piccoli gruppi.

La vita di Belzoppi Nato a Borgo Maggiore, nella Repubblica di San Marino, il 14 novembre 1796 in una famiglia tradizionalmente dedita al commercio e dotata di censo e di cultura, la Treccani spiega che “seguì prima gli studi in patria sotto la guida dello zio, don Ignazio Belzoppi, letterato e poeta, poi, dall’autunno del 1813 all’estate del 1815, nel seminario di Rimini, e quindi a Forlì, ove per cinque anni fu pensionante nella casa di Maron

F ocus

Galletti e il “Busto” del nizzardo

celli. È di questo periodo la sua affiliazione alla carboneria, nella quale - precisamente nella setta dei Giovani Guelfi - raggiunse ben presto cariche direttive. Nel 1820 si iiscrisse ai corsi di diritto dell’università di Perugia, dove si laureò nel luglio 1823. Tornato nella Repubblica di San Marino, si dedicò agli studi, sia delle lettere italiane e latine, sia del diritto, dell’economia e della storia. Falliti nello Stato pontificio i moti del febbraio-marzo 1831, con uno dei rifugiati a San Marino, il dottor Giuseppe Bergonzi di Reggio Emilia, organizzò una affiliazione della ‘Giovine Italia’. Nell’agosto del 1834 fu incaricato dai cospiratori riminesi di recarsi in Toscana per stringere accordi in vista di un nuovo moto insurrezionale, ma, tradito da un affiliato, fu fermato quasi al confine di Carpegna e imprigionato nelle carceri di Forlì. Fu liberato nel marzo del 1835 per mancanza di prove e per le veementi pressioni del governo sammarinese. Ritornato nella Repubblica di San Marino, Domenico Maria Belzoppi cominciò a dedicarsi all’attività forense. Morto il padre nel 1837, venne assunto in sua vece nel Consiglio principe e sovrano, e nel settembre del 1838 fu eletto come rappresentante popolare alla massima carica della Repub-

blica, quella semestrale della Reggenza. Ascritto nel 1840 nel patriziato sammarinese, ricoprì come nobile altre quattro volte la carica di Capitano Reggente (1842, 184546, 1849 e 1853)”. Oltre a promuovere riforme interne (nel suo secondo semestre affrontò il problema della modifica delle leggi penali, preludendo al Codice Zuppetta, e presentò una legge per l’abolizione dei fedecommessi e dei maggioraschi), sin dal primo semestre, “Belzoppi indicò le linee di una politica che aveva i suoi capisaldi nella rigida salvaguardia della indipendenza della Repubblica, e la concessione più larga possibile del diritto di asilo ai patrioti italiani. Largamente prodigatosi nel suo terzo semestre a favore dei rifugiati dopo il fallimento del moto di Rimini del 1845, nel suo quarto semestre, nell’estate del 1849, dopo la caduta della Repubblica romana, dovette affrontare la drammatica situazione creatasi con lo sconfinamento nel territorio sammarinese della legione di Garibaldi, circondata dalle truppe austriache”.

“Respinta, il 29 luglio, la richiesta di Nullo di lasciar attraversare alla legione il territorio sammarinese per raggiungere il mare, ma pronto, come propose a Bassi il 30, a far avere ai garibaldini viveri

e tutte le possibili indicazioni sulle mosse austriache purché non varcassero i confini, il 31 infine, dopo la sconfinamento, accolse di buon grado la richiesta di Garibaldi di tutelare i membri della legione, che egli preferiva congedare in terra italiana piuttosto che addivenire ad una resa con gli Austriaci. Tramite il Segretario di Stato Bonelli, intraprese allora trattative con i comandi austriaci. Dopo che Garibaldi, respinto un accordo che prevedeva il suo espatrio in America, si allontanò con alcuni fedelissimi nella notte dal 31 luglio al 10 agosto, diretto a Cesenatico, Belzoppi non potè impedire il giorno successivo una parziale occupazione del territorio sammarinese da parte delle truppe austriache, continuando tuttavia a tutelare i legionari rimasti”. Nell’ultimo semestre di Reggenza Belzoppi dovette ancora affrontare il problema dei rifugiati politici. Pressato da autorità pontificie e austriache, che già nel giugno del 1851 avevano presentato alla Repubblica un ultimatum seguito da immediata invasione per la consegna di rifugiati, egli ritenne necessario regolare il diritto d’asilo “affinché non si convertisse in interno ed esterno pericolo”, come ebbe a scrivere alla fine del 1854 in una memoria indirizzata al Consiglio. “La

presenza di patrioti che facevano di San Marino il centro di attività cospiratorie in territorio pontificio, ciò che comprometteva la neutralità della Repubblica, di altri di parte avanzata che si servivano della libertà loro concessa per svolgere opera di proselitismo rivoluzionario nello stesso territorio sammarinese, e infine di delinquenti comuni che si celavano dietro l’etichetta politica, fu la causa della sua iniziativa. Nello stesso tempo, Belzoppi provvide a stringere rapporti con la Francia napoleonica, che, se servirono alla Repubblica per superare le pressioni pontificia e austriaca, sollevarono più che mai contro di lui l’ostilità dei suoi avversari interni e di parte dei rifugiati. Ne venne uno scatenamento di violenze che condusse all’assassinio del Segretario di Stato Bonelli (la prima vittima della cosiddetta congiura contro i cinque B: Belzoppi, lo stesso Bonelli, Borghesi, Belluzzi e Braschi) e sospinse Belzoppi, appena terminato il mandato semestrale, a rifugiarsi in volontario esilio nei suoi possessi di Verucchio, ove visse da allora stabilmente, rientrando a San Marino solo una volta, quando si profilò la minaccia di una nuova invasione austriaca e pontificia, e dove morì nel febbraio del 1864”.

Nel 1861 l’eroe dei due mondi ricevette dalla Repubblica di San Marino la cittadinanza ad honorem. Il “Busto di Giuseppe Garibaldi” (presente a San Marino nella piazza omonima) è il primo monumento in assoluto al mondo a lui dedicato ed è un’opera realizzata in marmo da Stefano Galletti nel 1882. Così Lorenzo Simoncini rievoca l’evento: “In Consiglio Principe e Sovrano nella sua tornata del 18 giugno 1882 commemorava solennemente il Generale G. Garibaldi morto il 2 giugno a Caprera. Dopo la commemorazione, il Reggente del tempo Marino Fattori, lesse una Mozione presentata dai Consiglieri Vincenzo Tonnini e Gemino Gozi, facenti parte di una Commissione creata per le onoranze all’Eroe, mozione che chiedeva che il Governo contribuisse finanziariamente per erigere un’Erma al grande concittadino, da collocarsi nella città di S. Marino. Il Consiglio accogliendo benevolmente la proposta, decretava di assegnare al Comitato promotore, una somma di £. 1500, stabilendo inoltre di apporre una lapide all’interno di Palazzo Pubblico. Il Comitato per non perdere tempo dava allo scultore Galletti, l’incarico dell’esecuzione. Lo scoprimento e inaugurazione dell’opera avvenne il 31 luglio, anniversario glorioso dello Scampo di Garibaldi del 1849.

Alla suggestiva cerimonia presero parte oltre all’intera cittadinanza, diverse Associazioni Patriottiche e personalità politiche, Reduci Garibaldini sammarinesi e italiani.

“Ben venga il rifugiato. Questa Terra ospitale vi riceve. Sono preparate le razioni per i vostri soldati, sono ricevuti i vostri feriti e si curano”
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Il progetto di Portoghesi per la nuova sede di ECF

mano” allo stabile

È scomparso nei giorni scorsi l’architetto Paolo Portoghesi. Il Maestro lasciò la “sua mano” anche a San Marino: era il 2009 quando salì sul Titano in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Ente Cassa di Faetano e ci rilasciò un’intervista. Parlando dell’edificio, “dal punto di vista ideologico il programma era imperniato sulla necessità, da parte della fondazione, di costruire una nuova sede, utilizzando però questo edificio, che era una vecchia scuola elementare. In principio si era pensato a una sostituzione: demolire e ricostruire. Ero perplesso di fronte a questa prospettiva perché secondo me questo edificio ha un suo pregio architet-

tonico. Un’opera costruita negli Anni Trenta, all’inizio degli Anni Trenta per la precisione, e che rispecchia le capacità di rinnovamento di questa società. La scuola elementare è stata frequentata da tutte le persone che hanno una certa età, quindi è un edificio caro ai cittadini. Distruggerlo e sostituirlo avrebbe significato una violenza ingiustificata. D’altro canto lasciarlo esattamente com’era sarebbe stato insignificante dal punto di vista architettonico e probabilmente poco funzionale per le esigenze dell’istituzione. Ho sposato in pieno l’idea di conservare e valorizzare questo edificio facendolo diventare qualcosa di nuovo rispetto a

quello che era prima. Queste novità si esprimono soprattutto attraverso le relazioni. Le relazioni con la piazza per esempio, che è cambiata sostanzialmente attraverso la costruzione della passerella. E le relazioni con il paesaggio, che sono cambiate nel senso che la ridistribuzione degli ambienti, e quindi la creazione di ambienti di maggiori dimensioni, ha reso protagonista il paesaggio che viceversa prima era un elemento secondario dell’edificio. Infine, l’idea di realizzare una copertura. L’edificio, come molte costruzioni dell’epoca, non aveva un tetto ma un terrazzo inutilizzato. Questo terrazzo inutilizzato ha suggerito l’idea di collo-

C onsorzio Terra di San Marino

La “cerniera” tra le due vendemmie, quella già “imbottigliata” lo scorso anno e quella che verrà (da agosto 2023 in poi) è la stretta attualità, l’alluvione di maggio che ha colpito l’Emilia-Romagna e in parte anche il Monte Titano. Michele Margotti, enologo della Cantina di San Marino, dà una serie di rassicurazioni: “Nonostante i temporali e due piccole grandinate, non ci sono stati gravi danni nei nostri vigneti ma giusto qualche rallentamento nei lavori da svolgere in campagna. Le sensazioni per l’annata 2023 sono comunque positive, siamo fiduciosi. La stagione è iniziata precocemente, Il germogliamento è infatti avvenuto già a fine marzo, maggio invece è stato fresco e piovoso contribuendo ad una buona crescita vegetativa e a garantire importanti riserve idriche per l’estate”. In attesa della nuova vendemmia, Michele si sofferma su quella del 2022. Davanti a lui tre “etichette” importanti, tre ottimi bianchi che sono da poco “usciti” sul mer-

cato dopo almeno 6 mesi di affinamento: il Biancale, il Roncale e la Ribolla. Tre proposte che si sposano con la “bella stagione” che si sta affacciando. “Sono tre bianchi da uve autoctone su cui puntiamo molto” aggiunge prima di tornare all’ultima vendemmia, quella che caratterizza la carta di identità dei bianchi. “La scorsa estate è stata piuttosto siccitosa

ma i risultati ottenuti sono stati davvero sorprendenti”: i tre vini hanno un giusto tenore alcolico, una buona aromaticità e una gradevole freschezza e sapidità. Un risultato che deriva “dall’impegno che ci siamo assunti in campagna e dall’attenzione che mettiamo in cantina durante il processo di vinificazione.” A San Marino i vigneti, che sono collocati

carvi una sala conferenze e di coprirla con un tetto avvitabile, che in questo caso è una volta a botte. La scelta del materiale di rivestimento – il rame – è dovuta al fatto che il verde predomina il paesaggio ed era importante stabilire un rapporto di questo elemento nuovo con il paesaggio circostante. Il rinnovamento dell’edificio ha portato alla modifica di alcuni livelli, e quindi si è dovuta creare una scala ex novo, dalla forma molto particolare, praticamente una scala ad albero. Penso che l’albero sia una delle creazioni della natura che possiede più riferimenti con l’architettura in quanto stabilisce un rapporto naturale tra la terra e il cielo, tra la terra e

l’aria, e ha sempre avuto un grande valore simbolico. All’interno dell’edificio è presente questa novità, che consiste nell’aspetto dinamico materializzato dalla scala e dall’ascensore. Gli ascensori che si inseriscono nelle forme dinamiche dell’architettura sono una scoperta poi seguita in tutto il mondo. Era interessante riproporre in questo edificio il concetto - affascinante - di un elemento mobile che si inserisce dentro la stabilità dell’edificio. Un valore dinamico appartiene anche la passerella, che è sospesa da alcuni tiranti, e ha due piastri che la sostengono, uno da una parte e uno dall’altra. Si tratta di un’innovazione rispetto al modello strutturale

dei ponti. Infatti i ponti, solitamente, hanno due sostegni per parte mentre questo ne ha solo uno. Questo contribuisce a dare un senso di movimento e quindi ad esprimere questa relazione dinamica tra lo spazio della piazza adiacente e l’edificio. Sottilmente c’è una forte novità nell’immagine, che però non sconvolge il volto dell’edificio, che è riconoscibile perché è rimasto sostanzialmente lo stesso. Io spero che questo discorso venga capito dai cittadini: il rispetto per qualcosa che loro amano, e nello stesso tempo l’utilizzazione di questa trasformazione nella destinazione d’uso per arricchire l’edificio”.

Rubrica periodica a cura del Consorzio Terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278

mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

ad altitudini medio/elevate su terreni calcareo-argillosi con presenza di arenaria, sono vocati a questa coltura permettendo di produrre vini dotati di un ottimo equilibrio e dalle caratteristiche particolari. Vini che stanno cambiando. “Già da qualche tempo stiamo trasformando la nostra viticoltura convertendola al biologico, un metodo decisamente più

sostenibile.” Tra vigneti già certificati e quelli in conversione la percentuale è già interessante, attorno al 60%. “L’obiettivo è quello di completare questo processo entro qualche anno”. Intanto nel 2023 uscirà una nuova etichetta “bio” che farà compagnia a “L’Intruso”. L’enologo presenta i nuovi vini bianchi, quelli appena usciti. “Sono prodotti di

qualità che sfatano il mito del bianco da bere nel breve periodo, questi vini infatti, per le loro caratteristiche, possono essere lasciati in cantina per un ulteriore affinamento in quanto evolvono negli anni in maniera interessante”.

Qualità riconosciuta da lustri anche fuori dai confini della Repubblica di San Marino: l’ultimo “premio”, in ordine di tempo, a Milano due settimane fa, quando “Ape”, un bitter da aperitivo ottenuto da uve ribolla, si è aggiudicato l’ampolla d’oro, il massimo riconoscimento nella guida “Spirito autoctono 2023” edito dal Touring Club Italiano.

Michele Margotti presenta tre ottimi bianchi da poco “usciti” sul mercato dopo almeno sei mesi di affinamento: il Biancale, il Roncale e la Ribolla
“La scelta del materiale di rivestimento: il verde predomina il paesaggio”
Pochi giorni fa è scomparso l’architetto che “mise
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peciale
S
Cultura

“L’illusione più fatale è il punto di vista stabile”

Lo ha affermato il critico teatrale statunitense Justin Brooks Atkinson

Ognuno ha il suo punto di vista.

E ogni punto di vista è destinato a cambiare.

Quando sei davanti a un pa-

norama, abbraccerai con lo sguardo cielo e colline, ma ogni volta che ti sposteraianche di poco - scoprirai una casetta dai muri gialli che

prima non vedevi, un piccolo bosco giù nella valle, una chiesetta e un campanile che nessuno sospettava.

“L’illusione più fatale è il

punto di vista stabile. Dato che la vita è crescita e movimento, un punto di vista fisso uccide chiunque ne abbia uno” spiegava il critico tea-

trale statunitense Justin Brooks Atkinson (1894-1984). Non è solo una questione di paesaggi. Ma anche di relazioni umane. Idee. Priorità.

È conoscendo una persona che ne individui meglio la personalità e la natura, al di là degli atteggiamenti. E quanti sorrisi timidi si scoprono dietro a risposte altezzose. E quante unghie affilate si scovano dietro toni garbati.

Cambiano le idee man mano che si cresce. Cambiano le priorità mano mano che si matura. Man mano che ci si mette in discussione.

“Voi avete opinioni e punti di vista, e questo è normalescriveva il filosofo bulgaro

Omraam Mikhael Aivanhov (1900 - 1986) - Ma vi chiedete di tanto in tanto che cosa vi faccia accettare o rifiutare una certa opinione o un certo punto di vista? Cercate di vedere quali siano in voi le tendenze che vi impediscono di pronunciarvi con imparzialità, e non mostratevi sempre così sicuri di essere nel vero. Sino a quando non vi deciderete ad analizzarvi per poter migliorare il vostro comportamento, continuerete a scontrarvi con gli altri su ogni genere di argomento, senza che ne valga la pena”. Il punto di vista migliora - di-

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venta più limpido, meno intricato - solo se ci togliamo un po’ di melma di dosso. Ce n’è di fango da spalare dentro di noi.

Ce n’è di arroganza, supponenza.

Ce n’è di incoerenza. E ora che vediamo gli alberi sprofondare nella terra, come stuzzicadenti dentro una torta calda… Ora che assistiamo a gesti di umanità di altri tempi… Non è il momento di sentirsi salvi. È il momento di prendere un badile in mano. Fisicamente o metaforicamente. È il momento di spalare via le quotidiane lamentele, gli obiettivi frivoli, i pietismi, e prendere esempio dalla dignità con cui in tanti stanno vivendo il loro dolore. È il momento di accettare che siamo appesi a un filo - tutti, non solo le case appoggiate sulle frane - e in questa consapevolezza lavorare sulla nostra capacità di comprensione degli altri. Sulla nostra capacità di accettazione di tutte quelle vicende, su cui non abbiamo controllo.

E cercare, così, di conquistare quella forza di reagire, di cantare, di affrontare il fango dei giorni.

O qualsiasi piena - del fiume o della vita - avrà la meglio su chi non ha mai preso un badile in mano e mai ha preso in mano se stesso.

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Ognuno ha il suo, ed è destinato a cambiare. Come? Grazie allo sguardo
11 FIXING - Anno XXII - n.21 - Venerdì 2 Giugno 2023 S peciale Cultura

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