asfalti&bitumi
Francesco Preti(1) Elena Romeo(2) Gabriele Tebaldi(3)
RICICLAGGIO A FREDDO E MATERIALI STABILIZZATI A BITUME
LE PAVIMENTAZIONI STRADALI CON UNO O PIÙ STRATI REALIZZATI CON L’UTILIZZO DI MATERIALI STABILIZZATI A BITUME (BSM) SONO SOSTENIBILI DA UN PUNTO DI VISTA SIA AMBIENTALE CHE ECONOMICO. QUANDO SI UTILIZZANO BUONE TECNICHE COSTRUTTIVE, QUESTE PAVIMENTAZIONI RISULTANO ESSERE MOLTO PERFORMANTI, COME E ANCHE PIÙ DI QUELLE TRADIZIONALI
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n tutto il mondo, lo stato delle pavimentazioni stradali è in forte deterioramento e la domanda di risanamento supera di gran lunga la necessità di vere e proprie nuove sovrastrutture. I materiali stabilizzati a bitume sono materiali adatti sia per la costruzione di nuove pavimentazioni sia per il ripristino di pavimentazioni esistenti attraverso tecniche di riciclaggio in situ e/o in impianto. I principali vantaggi dei materiali stabilizzati a bitume sono il fatto che si riescono a riciclare elevatissime quantità di materiale fresato, potendo arrivare anche fino al 100%, ovviando così alla necessità di ricorrere a materiali vergine, e che non si necessiti di energia per riscaldare gli aggregati, quindi queste miscele vengono preparate senza l’aggiunta di calore, tecnica che permette di abbattere quasi totalmente le emissioni di CO2 nell’ambiente.
BITUME SCHIUMATO ED EMULSIONE BITUMINOSA I materiali stabilizzati a bitume sono composti da fresato di conglomerato bituminoso, internazionalmente conosciuto come RAP, da un legante che può essere sia bitume schiumato che emulsione bituminosa e dal filler che può essere inerte o attivo. I materiali preparati con il bitume schiumato prevedono appunto un processo di schiumatura nel quale il bitume caldo viene iniettato assieme ad acqua fredda e aria diret-
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STRADE & AUTOSTRADE 3-2019
1. Il processo di schiumatura del bitume con aria e acqua fredda
tamente nella camera di miscelazione dove si trova il fresato d’asfalto. Il bitume caldo a contatto con l’acqua subisce un brusco decadimento della tensione superficiale che permette all’aria di generare le bolle che compongono la cosiddetta schiuma di bitume, le bolle non sono altro che un film sottile di bitume che circonda vapore acqueo, siccome questa pellicola di bitume è molto sottile, quando queste bolle entrano in contatto con una pietra si frantumano in migliaia o milioni di piccole “schegge” di bitume. Ogni “scheggia” di bitume però ha dimensioni e viscosità tali sostanzialmente da aderire solo ad una particella di filler, questo processo crea dei veri e propri mastici puntuali formati essenzialmente da materiale fine e bitume. I mastici cosi formati sono il veicolo di distribuzione del bitume all’interno della miscela dove vanno a fornire l’effetto di legante tra gli aggregati (naturali o fresato). L’emulsione bituminosa invece consiste in una dispersione di particelle di bitume in acqua e il processo di riciclaggio attuato con essa consiste nella sua aggiunta diretta alla miscela dove va a creare un rivestimento sulle particelle e sugli aggregati in modo tale da legarli fra loro. Nonostante in questo caso si abbia un rivestimento completo delle particelle di fresato e non tanti legami puntuali come attraverso l’utilizzo del bitume schiumato,
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