traffico &mobilità
Matteo Ferrario
UN CAMBIAMENTO NECESSARIO: LA RIORGANIZZAZIONE DEI TRASPORTI
IN CONCOMITANZA CON L’INIZIO DELLA FASE 2 SEGUITA AL PERIODO DI CHIUSURA PER LA PANDEMIA DA COVID-19, ABBIAMO POSTO ALCUNE DOMANDE AL PROF. MATTEO IGNACCOLO, PRESIDENTE DI AIIT (ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L’INGEGNERIA DEL TRAFFICO E DEI TRASPORTI), SUL RIASSETTO DELLA MOBILITÀ URBANA, CHE PASSA OBBLIGATORIAMENTE DA MULTIDISCIPLINARIETÀ E MULTIMODALITÀ
Soluzione per la ciclabilità a Boston
A
lmeno in materia di trasporti, le cose non potranno tornare come prima: dopo l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, la mobilità è destinata a cambiare completamente e in modo definitivo nelle sue componenti di trasporto sia pubblico che privato. Questa è la posizione dell’AIIT, l’Associazione italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti, che da oltre 60 anni annovera Professionisti, Dirigenti del settore sia pubblico che privato e Accademici, presenti in tutte le regioni e operanti nei vari campi della pianificazione ed esercizio della mobilità di persone e merci, delle infrastrutture di trasporto e dell’interazione trasporti-territorio.
1. Lavori di realizzazione di nuovi itinerari ciclabili a Milano
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STRADE & AUTOSTRADE 3-2020
Secondo AIIT, la mobilità è uno dei settori maggiormente colpiti dalle conseguenze della pandemia, alle diverse scale territoriali - locale, regionale, nazionale, internazionale - e in tutte le sue componenti. I cambiamenti di ordine sociale necessari per contrastare il Coronavirus - a cominciare dal più impattante sulle nostre abitudini, ovvero il distanziamento - portano inevitabilmente a riconsiderare l’organizzazione del sistema dei trasporti, in particolare di persone. E non si tratterà solo di un’esigenza temporanea legata alla fase 2, ma di un riassetto inevitabile anche a medio e lungo termine. Dopo il lockdown, si determinerà infatti una riduzione considerevole dell’offerta di servizi pubblici destinati al trasporto collettivo, soprattutto a livello locale. Malgrado l’utilizzo di tecnologie volte a consentire lo smart working per il settore pubblico e dei servizi, la sospensione dell’attività scolastica e universitaria in sede e la contrazione della domanda di spostamenti conseguente al maggior distanziamento nelle attività sociali, la residua domanda di mobilità risulterà comunque rilevante in rapporto alla ridotta offerta, col risultato di una potenziale diversione modale verso un maggiore uso dei mezzi privati. Non basta quindi limitarsi all’individuazione di una modalità di trasporto alternativa: l’unica soluzione possibile è un equilibrato sistema multimodale, che richiede un’attenzione particolare alla domanda di mobilità. Sulla base di un’analisi globale delle componenti infrastrutturali e gestionali del settore dei trasporti, AIIT ha individuato le principali aree di intervento su cui è necessario agire: l’approccio da adottare sarà necessariamente multidisciplinare, perché i profili in gioco non sono solo ingegneristici, ma anche sanitari, sociali, economici.
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