incontri&interviste
Roberto Anghinoni(1)
QUANDO LO STRAORDINARIO DIVENTA EMOZIONANTE
LA DEMOLIZIONE DEL VIADOTTO POLCEVERA (MEGLIO NOTO COME PONTE MORANDI) HA RIDEFINITO LO STATO DELL’ARTE DEGLI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE, COINVOLGENDO INGEGNERIA, ALTE PROFESSIONALITÀ PER LE DIVERSE TECNICHE DI DECOSTRUZIONE, MACCHINE E SOLUZIONI INNOVATIVE IN UN PROCESSO CHE HA COINVOLTO, ANCHE EMOTIVAMENTE E A TUTTI I LIVELLI, TUTTI COLORO I QUALI HANNO PRESO PARTE A QUESTO INTERVENTO ECCEZIONALE
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robabilmente, pochissimi interventi di demolizione e decostruzione hanno avuto l’impatto mediatico che ha coinvolto il ponte Morandi di Genova (si vedano articoli a pagg. 38, 46 e 78).
1. La sega a muro FZ4S per il taglio dell’impalcato
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STRADE & AUTOSTRADE 3-2020
Sicuramente gli operatori specializzati - i veri protagonisti di questo intervento - in certi momenti anche spettacolari hanno dato il meglio di sé attraverso un coinvolgimento certamente professionale, ma anche emozionale. Per approfondire questi aspetti, Tyrolit Srl ha incontrato Emilio e Vittorio Omini, della Società Omini SpA di Novate Milanese (MI), specializzata in demolizioni industriali che ha progettato - con la Società di Ingegneria IPE Progetti di Torino -, coordinato i lavori ed eseguito - con Fagioli e Ireos - i lavori di demolizione del ponte Morandi di Genova. “Roberto Anghinoni”: “Vorrei che ci riassumesse le problematiche che sono nate dal punto di vista del taglio e dei lavori di demolizione in genere: si è trattato di un intervento con diverse specializzazioni coinvolte?”. “Vittorio Omini”: “Il lavoro è stato affrontato con diverse tecniche di demolizione. Si è partiti con interventi di demolizione con escavatore, per rimuovere strutture che interferivano nello sviluppo del progetto vero e proprio. Ciò ha comportato opere importanti di adeguamento e preparazione in quanto si doveva
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