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COPIA
LA RIVISTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI
FERTA DA OF
TRA SPO N
227 ANNO 24
luglio 2021
DIMENTICATE IL PASSATO
DAF LANCIA LA NUOVA GENERAZIONE DI VEICOLI CON UN NUOVO SEGMENTO
TRANSPOTEC Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI
Intervista a Paolo Pizzocaro sulle nuove date del Salone
test drive
SCANIA R410 MAN TGM 18.320
NOVITÀ
IVECO S-WAY si rinnova con più connettività ed efficienza
LA LOGISTICA DEL FASHION - LA VIA DELLA SETA EVENTI E INTERVISTE AI PROTAGONISTI DEL COMPARTO
TAKE CHARGE in carica per un trasporto a prova di futuro
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SOMMARIO PG.
n. 227
36
luglio 2021 www.trasportale.it
TEST DRIVE Quando serve potenza, SCANIA c’è
ATTUALITÀ E OPINIONI 4 EDITORIALE di Luca Barassi Il punto di vista del Direttore
SIAMO
SOCIAL
8 DALLA STRADA
11 13
TRASPORTARE OGGI
In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende
EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione
PORTO FRANCO
di Franco Fenoglio 50 anni di esperienza a disposizione del settore
20 IL DORSALE
di Gian Paolo Pinton Opinioni e analisi sulla nostra società e sulla politica
è presente su tutti i canali web e social network
22
NON SOLO TIR
di Alessandro Musumeci Tutto ciò che non è veicolo industriale
24 ON THE ROAD Seguici e metti un like! CI TROVI SU
www.trasportale.it
Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard
LO SCATTO 6 A PROPOSITO
DI INFRASTRUTTURE AUSTRALIA 1914
SPECIALE LUBRIFICANTI 50 UN MONDO… FLUIDO
Tutte le novità, anche in epoca Covid, per far girare i nostri motori
58 INTERVISTA:
FULVIO SAVIO, PETRONAS
Passione per un settore in evoluzione
LE GRANDI INTERVISTE 26 PAOLO PIZZOCARO
Exibition Manager Transpotec Logitec
RUOTE INDUSTRIALI 28 LA NUOVA GENERAZIONE DAF
Tutto nuovo per il Costruttore olandese, che lancia anche un nuovo segmento
32 IVECO S-WAY ALZA L’ASTICELLA Connettività all’ennesima… potenza per il primo rinnovo di gamma dell’ammiraglia IVECO
35 IL FUTURO È A IDROGENO
Cellcentric è la joint venture tra Daimler e Volvo Trucks dedicata alle celle a combustibile
36 TEST DRIVE: SCANIA R410
Un veicolo che piace e che permette di efficientare il TCO
40 TEST DRIVE: MAN TGM 18.320
Il “medio” del Leone mantiene le proprie posizioni per mission specifiche
44 RENAULT TRUCKS È 100% ELECTRIC Con Gorent la Losanga mette in strada una flotta full electric per la raccolta rifiuti
SOMMARIO n. 227 luglio 2021 RUOTE VINTAGE 46 ADVENTSKALENDER:
Un programma ideato e condotto da Luca Barassi e Ferruccio Venturoli
UN NOME, UN PROGRAMMA
Nel 1967 appare questo veicolo Mercedes della serie LP
PROFESSIONE CAMIONISTA 62 MESSICO E NUVOLE
Come si vive sui camion in Centro America
La Radio degli Autotrasportatori può essere ascoltata
ogni Giovedì, tra le ore 17 e le ore 19
EVENTI 66 SUSTAINABLE TOUR Il secondo appuntamento dagli studi TV di evenT
sulle seguenti emittenti nazionali:
RUOTE FUORI STRADA 23 LEGALOGISTICA
Blockchain per la filiera logistica
TOSCANA
PIEMONTE
■■ Radio Dora
h. 18,00-19,00 (FM 88.0)
■■ Radio Frejus
h. 18,00-19,00 (FM 87.6)
LOMBARDIA
60 FOCUS AZIENDE
Il marketing nell’era digitale
69 DKV RIVOLUZIONA I TRANSITI È operativo il nuovo box per le autostrade europee
■■ Radio Lombardia
h. 18,00-19,00 (FM 94.6-100.2-100.3)
VENETO
■■ Radio Stella Vicenza
70 LA PASSIONE PER IL GRIFONE La storia di Fabio Verniani che ha coronato il suo sogno
La visione futuristica di VDO
IN COPERTINA Nel continuo processo di rinnovo delle gamme, è questo il momento di DAF che, insieme alla sua nuova generazione di veicoli, lancia anche un nuovo segmento di mercato.
h. 17,25-18,25 (FM 89.4)
PUGLIA
LAZIO
■■ Radio Salentuosi
h. 18,00-19,00 (FM 97,5) ■■ Simply Radio - h. 18,0019,00 (FM 99.2-95.3-96.697.8-99.8)
■■ Radio System
UMBRIA
■■ Jonica Radio - h. 18,00-19,00
■■ Radio Spazio Blu -
EMILIA ROMAGNA
■■ Radio CRC
h. 18,05-19,05 (FM 90.5-93.5-94.4-95.697.4-100.6-105.6)
CAMPANIA
h. 18,00-19,00 (FM 100.5) ■■ Radio Bussola h. 18,00-19,00 (FM 88.5-93.3-99.7-106.5)
h. 18,00-19,00
h. 20,00-20,20 (FM 94,1-101,3-103,2)
CALABRIA
(FM 90.2-93.9-103.0-106.4)
BASILICATA
■■ Radio Potenza Centrale
h. 18,00-19,00 (FM 87.8-90.596.3-96.3-99.3-103.6)
SICILIA
■■ Radio Amore - h. 18,00-19,00
(FM 87.5-88.3-95.5-04.9 -106.7)
■■ Radio One
h. 18,00-19,00 (FM 93.3)
La rivista degli Autotrasportatori n. 227 luglio 2021 DIRETTORE RESPONSABILE
Luca Barassi luca.barassi@trasportale.it COORDINATRICE EDITORIALE
Valeria Di Rosa - valeria.dirosa@trasportale.it
CASA EDITRICE
Transpoedit S.r.l. SEDE LEGALE
Viale Monza, 40 20123 Milano P. IVA: 07634360965 DIREZIONE E REDAZIONE
VICEDIRETTORE
Via Voghera, 11 - 20144 Milano redazione@trasportale.it
HANNO COLLABORATO
Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma
Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it LOGISTICA OGGI Approfondimento sulla catena logistica del mondo della moda e sul corridoio verso l’Asia dove viene prodotto gran parte del fashion.
■■ Radio Centrale
h. 18,00-18,30 (FM 96.8-100.4-100.5)
■■ Radio Galileo
h. 18,30-19,30 (FM 94.3-99.3-102.2) ■■ Radio Bologna 1 unica h. 19,00 (FM 89.1)
ABRUZZO
■■ Radio Emme
h. 18,00-19,00 (FM 87.5-88.891.5-95.0-97.2-97.3-97.4) ■■ Radio Cortina h. 18,00-19,30 (FM 93.7-95.598.4-102.0-103.8) ■■ Radio Centrale
AFTERMARKET 72 TACHIGRAFI
Prodotto e registrato presso gli studi di AREA AG (Roma)
Alessandro Bassi, Claudia Berardinello, Franco Fenoglio, Luca Gaier, Paolo Moroni, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Rosella Trombetta, Giorgio Vizioli, Paolo Volta GRAFICA E IMPAGINAZIONE
il bozzetto di patrizia cella FOTOLITO E STAMPA
Unigrafica - Gorgonzola (Mi) Di questo numero sono state tirate: 15.200 copie
REDAZIONE DI ROMA
Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.
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editoriale
Da trainati ad abbandonati di Luca
Barassi
10 Imprese in cerca di associazione.
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TRASPORTARE OGGI luglio 2021
l’
onda lunga delle dimissioni di Franco Fenoglio da presidente della sezione veicoli industriali dell’UNRAE si fa sentire ora con l’abbandono della Associazione da parte di tutte le aziende facenti parte del comparto rimorchi e semirimorchi. Sì, perché, ricordiamolo, subito dopo le dimissioni di Fenoglio erano arrivate anche quelle di Sandro Mantella, coordinatore del mondo del trainato in seno alla sezione. “Ci saremmo aspettati – ha dichiarato Mantella – dal neopresidente Paolo Starace che dopo poco venisse nominato un mio sostituto per portare avanti le innumerevoli problematiche che il settore avanza e su cui avevamo cominciato a lavorarci con la gestione precedente. E invece niente. Silenzio assoluto per quasi un anno”. La crisi nell’ambito della associazione che rappresenta i Costruttori stranieri di veicoli in Italia in realtà era cominciata un po’ di tempo fa, quando alla guida dell’intera UNRAE è arrivato Michele Crisci. Secondo i “camionari” era proprio nel disegno di Crisci abbandonare, per così dire, il mondo del veicolo pesante per dare voce esclusivamente agli autoveicoli. “Devo dire – aggiunge Sandro Mantella – che il suo obiettivo è stato raggiunto dato che il peso del nostro settore nell’ambito delle battaglie politiche per proiettare l’autotrasporto nel futuro è andato a mano a mano scemando. E, in modo particolare, il comparto del trainato che ha da risolvere questioni come la mancanza di norme sul noleggio dei rimorchi, la
rottamazione di un parco veicolare vetusto, la transizione elettrica, le targhe prova per la movimentazione dei mezzi e tanto altro ancora”. Dunque... Carrier, Dhollandia, Hidrosystem, Koegel, Lamberet, Mantova Diesel, Onnicar, Realtrailer, SAF-Holland, Thermo King in totale sintonia tra loro si sganciano da una associazione che non li rappresenta più e che, da quanto si evince dalla lettera di disdetta, non li ha supportati nelle specifiche attività, non condividendo dati e analisi e non intervenendo in modo deciso a livello istituzionale. “Ora – afferma Sandro Mantella a nome di tutti in qualità di ex coordinatore del gruppo – abbiamo bisogno di trovare una ‘casa’ che porti avanti le nostre battaglie per il bene del comparto. Valuteremo con attenzione il da farsi per non restare disillusi un’altra volta. Non ce lo possiamo permettere”. Lato nostro ci dispiace dover registrare questa sconfitta che è una sconfitta dell’intero settore. Sappiamo quanta passione, lavoro, impegno venga ogni giorno profuso da chi pensa alle imprese di questo comparto e a tutti coloro che ci lavorano. Un settore, ormai lo continuiamo a dire, considerato strategico nel momento del bisogno (leggasi lockdown) e poi nuovamente ributtato nell’oblio superata l’emergenza. Anche noi della stampa specializzata ci auguriamo che il lavoro svolto sino ad ora non vada in fumo e questo strappo possa essere da stimolo per valorizzare le tante persone che con “trasporto” operano in questo mondo.
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LO SCATTO
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BREAKING NEWS
DKV raggiunge oltre 160.000 punti di ricarica pubblici in tutta Europa Per gestire questa rete di fornitura completa, la joint venture Charge4Europe della società collabora con numerosi operatori di punti di ricarica e partner di roaming in tutta Europa. Con la DKV CARD +CHARGE, i clienti beneficiano, al momento della ricarica, di una fatturazione trasparente, automatizzata e collegata ad un unico fornitore.
dalla STRADA
La nuova MAN Truck Generation si aggiudica due iF DESIGN AWARD Dopo un Red Dot nel Red Dot Design Award e un premio Gold al German Design Award, la nuova MAN Truck Generation si aggiudica due ulteriori prestigiosi premi con iF DESIGN AWARD. I due premi sono stati riconosciuti al MAN TGX e dagli altri modelli della nuova gamma. Amazon apre un Innovation Lab a Vercelli Il nuovo centro svilupperà tutte le nuove tecnologie rivolte al miglioramento delle attività logistiche, focalizzandosi soprattutto sull’impiego della robotica a supporto del lavoro e della sicurezza dei suoi dipendenti. Le tecnologie sviluppate nel Lab di Vercelli saranno utilizzate da tutti i centri Amazon europei. Ford presenta il Ranger Raptor Special Edition La nuova versione della declinazione Ford Performance del pick-up best seller dell’Ovale Blu enfatizza la sua anima sportiva con esclusivi stripes ispirati alle atmosfere racing, finiture nere opache e dettagli per gli interni di colore rosso. Realizzato in un numero limitato di esemplari sarà disponibile presso i concessionari Ford in Europa da ottobre di quest’anno. Nasce la Ecopneus Academy Ecopneus, società consortile principale operatore della gestione dei PFU in Italia, ha lanciato Ecopneus Academy, una piattaforma di formazione dedicata all’economia circolare dei PFU-Pneumatici Fuori Uso. La piattaforma nasce con lo scopo di diffondere in modo mirato le conoscenze legate al corretto riciclo dei PFU-Pneumatici Fuori Uso e alla valorizzazione delle innumerevoli applicazioni della gomma riciclata. Aperte le iscrizioni per Autopromotec 2022 Autopromotec, fiera internazionale dell’aftermarket automotive, ha comunicato l’apertura delle iscrizioni per il prossimo evento in programma dal 25 al 28 maggio 2022 a Bologna. La domanda di partecipazione per partecipare come espositori è scaricabile al link www.autopromotec.com/it/domanda_ partecipazione.php Volta Zero, il veicolo completamente elettrico di Volta Trucks, arriva in Italia Il veicolo è stato presentato in anteprima in Italia dal 7 all’11 giugno a Milano. Volta Trucks intende lanciare quattro veicoli commerciali completamente elettrici e raggiungere i volumi di vendita previsti di oltre 27.000 unità entro il 2025.
LOGISTICA SOSTENIBLE
Arcese, IVECO e Vulcangas verso la sostenibilità dei trasporti Proseguono gli investimenti di Arcese nella logistica green, questa volta con un focus sulla sostenibilità dei trasporti. L’operatore logistico, infatti, ha firmato con Vulcangas un accordo per una flotta a zero impatto ambientale. L’accordo è stato siglato in occasione del primo rifornimento ufficiale dei mezzi IVECO S-Way LNG di Arcese. Si tratta di un nuovo importante passo verso un processo di decarbonizzazione dei servizi di trasporto su gomma del Gruppo, in quanto l’utilizzo del Bio-LNG consente ai nuovi IVECO S-WAY Low Tractor di percorrere con un solo pieno circa 1350 Km con un reale impatto zero sull’ambiente. VEICOLI ELETTRICI
DAF presenta le colonnine di ricarica per veicoli elettrici DAF Trucks offre una gamma completa di stazioni di ricarica fisse con livelli di potenza da 20 a 360 kW. Inoltre, per garantire la massima flessibilità, sono disponibili caricabatterie mobili con livelli di potenza da 24 a 40 kW. Le stazioni di ricarica utilizzeranno caricabatterie PACCAR e saranno impiegate per la ricarica delle batterie dei veicoli LF Electric e CF electric. L’integrazione con i veicoli DAF completamente elettrici, l’hardware di ricarica e il software di rete vengono curati da DAF e i suoi partner. Ove necessario, i partner effettueranno sopralluoghi, progettazione e modellazione energetica presso la sede del cliente. Inoltre, si occuperanno della manutenzione dell’apparecchiatura di ricarica. Ciò garantisce una comunicazione perfetta tra i veicoli e i caricabatterie. I clienti possono acquistare i caricabatterie PACCAR presso i concessionari DAF e i punti vendita TRP. La gamma completa di stazioni di ricarica per veicoli elettrici è coperta da una garanzia di due anni.
AFTERMARKET
Tracker.it introduce un servizio di tele-sorveglianza per tutti i veicoli Dal 1° giugno 2021, tutti i Clienti di Tracker.it, hanno a disposizione un servizio di tele-vigilanza on demand per tutti i veicoli della loro flotta. La piattaforma satellitare Tracker.it vanta migliaia di veicoli collegati, dal furgone al bilico, dal trattore agricolo al bus. Per venire incontro alle esigenze di sicurezza, Tracker.it offre la possibilità di aderire al servizio di Tele-vigilanza h24 per 365 giorni all’anno al prezzo esclusivo e riservato, di solo un euro al mese per veicolo. In caso di emergenza o furto, l’autista o il responsabile flotte possono contattare la Centrale di tele-vigilanza che ha competenze di far intervenire le forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale. Tutte informazioni su https://www.tracker.it/shop
dalla STRADA TEST DRIVE
E-Transit, Ford annuncia un programma europeo di prove su strada INFRASTRUTTURE
Total Italia e BLU WAY per lo sviluppo di GNL e Bio GNL Total Italia ha annunciato la partnership con BLU WAY, società del Gruppo Rete SpA, per lo sviluppo e la promozione dell’offerta di GNL e di BIO GNL di Total nel Nord Ovest, in particolare Piemonte, Liguria, Toscana, Lombardia e Valle d’Aosta. L’accordo prevede che BLU WAY commercializzi il pacchetto di offerta di Total dedicato ai Clienti GNL come agente esclusivo e la fornitura in esclusiva di GNL Total a tutte le stazioni a insegna BLU LNG. Le società collaboreranno anche attraverso le proprie Academy nell’ambito della formazione e valorizzando
le rispettive offerte per lo sviluppo di strumenti di pagamento dedicati alle flotte di mezzi a GNL (es. AS24 e BLU CARD). Una partnership quella tra Total Italia e BLU WAY che potrà essere ulteriormente ampliata attraverso servizi e soluzioni Total dedicati ai gestori delle stazioni e ai proprietari delle flotte. Total Italia e BLU WAY collaboreranno per erogare formazione continua ai clienti sui temi specifici legati al mondo del GNL e per costruire ulteriori benefici commerciali e servizi esclusivi per garantire la massima soddisfazione dei clienti.
I Customer Trials di Ford fanno parte di un ampio programma di sviluppo dedicato all’E-Transit prima del suo lancio previsto nella primavera del 2022. I test, che inizieranno a partire dalla fine dell’estate di quest’anno, sono stati pensati per confermare che l’E-Transit completamente elettrico può soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di scenari operativi. Le prove saranno effettuate con selezionati operatori che si occupano di consegne nell’ultimo miglio e ai supermercati e con i fornitori di servizi pubblici. I prototipi – assemblati presso il Global Commercial Vehicle Centre of Excellence di Ford a Dunton, nel Regno Unito – scelti per i test, comprendono sia la versione furgone dell’E-Transit e sia chassis cabinati con allestimenti speciali, tra cui furgoni refrigerati, cassoni e scaffalature interne. Ai clienti europei di E-Transit verrà offerta un’ampia scelta di opzioni di carrozzeria, lunghezza, altezza del tetto e capacità di carico sin dal lancio, offrendo 25 possibili versioni per soddisfare una vasta gamma di esigenze lavorative.
VDO - Un Marchio del Gruppo Continental
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www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA FORMAZIONE
Un MAN TGL per il Consorzio Brasav Il Consorzio Brasav, formato da 12 autoscuole di Cuneo e provincia, per i corsi patente C, CE e CQC ha acquistato un MAN TGL 12.250 di ultima generazione. Una scelta per garantire ai propri allievi una formazione professionale davvero completa e al passo coi tempi. La scelta del Consorzio, infatti, mira da un lato ad avvicinare i giovani a una professione difficile, fornendo loro le competenze necessarie per guidare veicoli di ultima generazione e dall’altro si pone in linea con le direttive ministeriali in materia di rilascio delle patenti C, CE e relativo CQC. Il MAN TGL 12.250 del Consorzio Brasav è dotato del motore MAN D08 a sei cilindri di 6,9 litri per una potenza di 250 cv (184 kW) e una coppia di 1.050 Nm, mentre il cambio è il MAN TipMatic automatizzato a 12 marce. La cabina è la doppia DN; le sospensioni sono meccaniche sull’asse anteriore e pneumatiche su quello posteriore. Molta attenzione è riservata alle dotazioni di sicurezza: freni a disco sui due assi, sistema frenante elettronico EBS, ABS, assistente alla frenata d’emergenza EBA,
freno motore elettronico MAN EVBec, controllo elettronico della stabilità ESP, ASR, MAN EasyStart, avviso di allontanamento dalla corsia di marcia Lane Departure Warning e RIO Box. L’allestimento prevede anche un cassone centinato con la zavorra, come prescritto dalla legge per i veicoli destinati alla scuola guida, e il gancio di traino per il rimorchio.
LO SPUNTO
Volvo Trucks
Con si parla di trasporto sostenibile
Abbattimento delle emissioni nocive, guida autonoma, elettrificazione dei trasporti. Sono questi i punti cardine sui quali si fonda la strategia di sostenibilità di Volvo Trucks, come ha spiegato Giovanni Dattoli, AD di Volvo Trucks Italia, durante la quinta puntata de Lo Spunto, la trasmissione live di Trasportare Oggi in Europa
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TRASPORTARE OGGI luglio 2021
che va in onda ogni ultimo lunedì del mese sui principali canali social della testata. Partendo proprio dalla partnership tra Daimler Trucks e Volvo Trucks, Dattoli ha sottolineato come la collaborazione tra Daimler e Volvo è volta al raggiungimento di una delle sfide più importanti alle quali è chiamato il mondo del trasporto, quella appunto
dell’abbattimento delle emissioni di CO2, attraverso la creazione di “nuove tecnologie che ci aiutino a traghettare quelle che già ci sono verso il futuro”. Tra queste nuove tecnologie rientra anche la guida autonoma, per la quale Volvo ha creato una vera e propria divisione che si occupa dello sviluppo di questa tecnologia. In particolare, Volvo, in collaborazione con Volvo Construction Equipment, sta concentrando i suoi studi sulla progettazione di veri e propri spazi di collaudo, nelle cave, dedicati esclusivamente a soluzioni di trasporto a guida autonoma. Una tecnologia che secondo l’AD di Volvo Trucks Italia è destinata a crescere ma non
a sostituirsi al ruolo dell’autista. “Uno dei problemi del trasporto, oggi, è la mancanza di autisti ma la guida autonoma non sostituirà il loro lavoro. Magari saranno resi autonomi alcuni processi, in modo che i professionisti si possano concentrare su quelli che non si riescono a fare in maniera autonoma. L’obiettivo – sottolinea ancora Dattoli – è quello di creare sistemi di sicurezza attiva che aiutino i nostri autisti a fare il loro lavoro nel modo migliore, dal miglioramento della visibilità ai sistemi di assistenza alla guida”. Volvo Trucks guarda al futuro anche attraverso l’elettrificazione della gamma: FL e FE elettrici sono già in produzione e in distribuzione; FM, FMX e FH andranno in produzione il prossimo anno.
i
Il mio amico Luigi Maria, per gli amici Giggi (rigorosamente con due “g”, siamo a Roma) è un piccolo imprenditore nel settore dei servizi e, recentemente, visto che gli affari stanno riprendendo, ha deciso di comprare 30 pc portatili. La sua sorpresa (e anche la mia) è stata grande quando gli hanno risposto che avrebbe dovuto aspettare quasi un mese, “perché – gli ha spiegato l’incaricato – scarseggiano, e di parecchio, alcuni componenti e le materie prime per fabbricare computer e batterie”. Ma che vuol dire che scarseggiano componenti e materie prime? Di che parliamo? Nella mia grande ignoranza in materia credo che il problema stia nei microchip da una parte e nelle terre rare dall’altra che infatti sono considerati, universalmente, i due “single point of failure in the value chain” dell’intero sistema industriale globale e gli asset strategici più contesi nella competizione per la supremazia digitale tra Usa e Cina. Gli esperti mi dicono che il combinato di questi elementi, se non affrontato in maniera multilaterale, potrebbe portare a una sorta di nazionalismo delle risorse, con restrizioni all’export, embarghi da parte dei Paesi produttori o a uno sfruttamento, soprattutto nei Paesi africani, piuttosto lontano dal concetto dello sviluppo sostenibile. Oggi i chip sono diventati indispensabili per ogni Stato e la loro produzione ha assunto connotati geopolitici. Se la capacità militare nei secoli scorsi era basata sui fucili a retrocarica o sulle navi da guerra, oggi potrebbe dipendere dall’uso dei sistemi tecnologici che alimentano le applicazioni dell’intelligenza artificiale. Mentre Intel, il principale produttore statunitense, sta perdendo posizioni, la Cina, che non è ancora autosufficiente e spende più per importare chip per
computer che per acquistare petrolio, sta sviluppando la propria industria con investimenti colossali per ridurre la dipendenza dai fornitori d’oltremare e diventare leader mondiale entro il 2030. E poi ci sono i metalli rari, rispetto ai quali l’Occidente si scopre vulnerabile. Litio, cobalto, nickel, indio, rame e soprattutto le terre rare, sono elementi essenziali della tecnologia moderna, fondamentali per l’agognata decarbonizzazione e digitalizzazione delle nostre economie. Dagli iPhone ai motori elettrici, passando per i sistemi elettronici militari fino alle future applicazioni nel quantum computing.
di
Ferruccio Venturoli
editoriale di ferro
Tutti pazzi per un chip
Non mi piace affatto quello che vedo, quando cerco di guardare dietro al mio Iphone o al mio Mac. Francis Ford Coppola A leggere questi dati appare quasi un’esercitazione senza una neanche relativa certezza pratica, l’aver fissato i ben noti parametri per il 2030 e per il 2050. Secondo un report della Commissione sulle dipendenze strategiche, la catena di approvvigionamento europea nel settore è sempre più vulnerabile per la forte dipendenza dall’Asia nella fabbricazione di chip avanzati e dagli Stati Uniti per la loro progettazione. L’80% dei semiconduttori più sofisticati è prodotto da Taiwan che quindi detiene quasi un monopolio sui semiconduttori di alta gamma. Nel mondo altamente interconnesso di oggi la sovranità tecnologica dipende da continui investimenti, ma anche dalla cooperazione e dagli accordi con partner internazionali. L’Unione Europea lo sta facendo?
www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA RENAULT TRUCKS
Di Nino Trasporti rinnova e aumenta la sua flotta con quindici trattori I quindici esemplari del trattore stradale Renault Trucks T 480 sono stati consegnati da Pierre Sirolli, Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia, e Luigi Beccalli, Key Account Manager di Renault Trucks Italia. La consegna è avvenuta nella sede della Concessionaria Mercadante Truck di Paglieta (Chieti), che vende e assiste l’intera gamma di Renault Trucks dal 1970 e che oggi serve Abruzzo, Molise e Marche. Per fornire un servizio completo, la società abruzzese si avvale di una flotta efficiente e moderna, con una frequente rotazione dei veicoli industriali. L’azienda abruzzese sostituisce dieci veicoli e ne aggiunge altri cinque alla sua flotta, nell’onda di un’espansione iniziata nel 1973 con la fondazione dell’impresa. Oggi Di Nino Trasporti fornisce servizi di autotrasporto nazionale e internazionale (che produce il 20% del fatturato), con una flotta di 135 veicoli motorizzati (di cui 75 trattori stradali con 200 semirimorchi e 35 autotreni gran-volume) e di logistica, con magazzini di 50mila metri quadrati complessivi.
PARTNERSHIP
Scania e Visa collaboreranno per soluzioni personalizzate a partire dai motori Stage V Scania e Visa collaboreranno per la progettazione di soluzioni personalizzate dei motori Stage V, garantendo qualità, competenza e alta tecnologia nel campo dell’energia. I nuovi motori Stage V di Scania, oltre a soddisfare i requisiti normativi in termini di livelli di emissione, garantiscono ridotti consumi di carburante, con importanti vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale. La scelta di Visa per questo progetto è ricaduta su motori V8 diesel da 550 kVA, fiori all’occhiello del brand svedese costantemente impegnato nell’investire in ricerca e sviluppo per offrire soluzioni estremamente all’avanguardia, in grado di rispondere ad un mercato sempre maggiormente competitivo. I primi gruppi elettrogeni Visa equipaggiati con motori Scania Stage V andranno ad operare per dare energia elettrica ad alcune gru nel Nord Europa. La gamma Stage V di Scania per applicazioni gruppo elettrogeno è composta da motori in linea da 9 e 13 litri e V8 da 16 litri, con potenze pari a 223-491 kW (250-550 kVA prime power).
VOLVO TRUCKS
Torna Made for You Volvo On Tour Made for you è il tour di Volvo Trucks dedicato ad ogni cliente e appassionato che vuole provare i nuovi veicoli FH, FM e FMX e scoprire tutte le novità della gamma Volvo Trucks lanciata nel 2020. Partita da Verona a ottobre dello scorso anno, la prima edizione si è conclusa in Valtellina dopo sei mesi in giro per l’Italia. A giugno i veicoli si rimetteranno in viaggio e scenderanno a Catania, punto di partenza della seconda edizione: il tour risalirà la Penisola facendo tappa nelle concessionarie di nove diverse regioni, fino all’arrivo in Toscana da Cavicenter all’inizio di ottobre. Saranno disponibili per la prova presso le concessionarie: FH trattore 4x2 500cv I-SAVE con semirimorchio frigorifero Lamberet; FM carro 6x2 con allestimento frigorifero Lamberet; FMX carro 8x4 con cassone ribaltabile Andreoli.
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ALLESTIMENTI
ACITOINOX, un allestimento su misura per le flotte Michele Arleo, titolare della Transar Srl, azienda di Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, ha recentemente ordinato ad ACITOINOX, un allestimento in acciaio per i sette Renault Trucks Serie T che sono recentemente entrati in flotta. Il Centro Stile di ACITOINOX ha dunque studiato e realizzato un kit naturalmente più leggero, nel quale, comunque, si esplicasse la personalità del veicolo e soprattutto quella dell’Azienda proprietaria. Non è stato un lavoro semplicissimo perché parallelamente alla ricerca dell’idea stilistica c’era, ben presente, quella di trovare una “chiave” per entrare nelle esigenze di una grande flotta, non ultima quella di rispettare certe tempistiche, quindi la puntualità con la quale i nuovi veicoli dovevano essere immessi su strada.
“f
in che la barca va, lasciala andare, non remare, stai a guardare”. Recitava così l’incipit dell’ultimo Porto Franco. A distanza di qualche settimana è sempre il mondo della musica a darci il titolo che rappresenta perfettamente la fotografia del settore trasporto, oggi. “Endless river”, fiume senza fine. Un fiume silenzioso che scorre sotto gli occhi distratti di chi si è fatto incantare dai risultati positivi dei primi mesi dell’anno, senza lottare per garantire al settore un posto di primaria importanza in uno scenario europeo sempre più competitivo. Conosciamo bene le conseguenze drammatiche di questa distrazione, che negli anni ha portato alla chiusura e delocalizzazione di numerose imprese di autotrasporto, impoverendo notevolmente il tessuto imprenditoriale italiano. Tra le cause che hanno indotto le imprese di trasporto a trasferirsi all’estero, ci sono il livello dei costi complessivi di gestione, le normative del lavoro, la pressione fiscale e la burocrazia. Tutte cause che hanno spinto tante, troppe imprese italiane a chiudere, a trasferirsi all’estero o ad essere acquisite da grandi gruppi. La recente cessione del Gruppo Fiat Auto ai francesi non sarà certo indolore per le aziende di trasporto italiane.
The endless river, il silenzio di un flusso senza fine.
Il mercato dei veicoli industriali dà i primi segni di cedimento nel mese di maggio, facendo registrare un -15% rispetto allo stesso mese del 2019. Inutile dire che c’era da aspettarselo ma, purtroppo… c’era ampliamente da aspettarselo. Il mercato non può essere trainato da misure ed incentivi spot, il settore del trasporto deve evolvere nelle direzioni della sicurezza e della sostenibilità per poter anche solo sperare di essere competitivo agli occhi di un’Europa che avanza, in uno scenario in cui i grandi gruppi stranieri sono pronti ad appropriarsi del mercato locale utilizzando i nostri trasportatori e trasformandoli in fornitori di secondo livello. Ammontano a 62 miliardi di euro gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato dal Consiglio dei Ministri. Una cifra che, almeno all’apparenza, pone il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) al centro del rilancio del Paese. La speranza è che questi fondi vengano investiti realmente in progetti di medio e lungo termine che consentano lo sviluppo del sistema infrastrutturale e la creazione di un sistema trasporto all’avanguardia, dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità. Il settore della logistica e del trasporto è animato da piccole e medie imprese che non possono portare sulle proprie spalle tutto il peso della “transizione”, è necessario offrire loro un piano a medio-lungo termine che consenta loro di continuare ad investire in questo Paese, con la consapevolezza che questo Paese ha compreso la centralità del settore.
di Franco Fenoglio Presidente &Forward
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porto franco
The endless river
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dalla STRADA STELLANTIS
Annunciata la nuova organizzazione del mercato in Italia Santo Ficili, Country Manager di Stellantis in Italia, ha annunciato l’organizzazione del mercato. In particolare, l’organizzazione prevede country manager con responsabilità sui brand: Marco Antonini (Citroen); Eligio Catarinella (Fiat e Abarth); Fabio Mazzeo (Opel); Salvatore Internullo (Peugeot); Alessandro Grosso (Jeep®); Raffaele Russo (Alfa Romeo e Lancia); Eugenio Franzetti (DS). Per quanto riguarda le funzioni, le nomine sono: Rubina Rovere (Parts & Services); Gianluca Zampese (LCV); Giuseppe Di Mauro (B2B); Simonetta Cerruti (Used Vehicles); Emiliano Franchetto e Alessandro Musumeci (Car Flow); Marco Icardi (Network Development e Training); Alessandra Mariani (Customer Experience); Daniele De Leonardis (Customer Management Officer); Federico Scopelliti e Andrea Ciucci (STM Synergies & Transformation); Claudio D’Amico (Public Relations e Communication).
FUSIONI
Nasce Good Truck, la cooperativa di trasporti alimentari più grande d’Italia Dalla fusione della Cooperativa trasporti alimentari (CTA) e della Cooperativa trasporto latte (CTL) nasce Good Truck, gigante della cooperazione specializzato nella logistica. I numeri del nuovo brand Good Truck sono imponenti: si parla infatti di 60 milioni di euro di fatturato, 500 persone impiegate, 197 trattori, 244 semirimorchi, 153 motrici, 12 motrici cisterna, 21.000 bancali spostati ogni giorno, 150.000 chilometri percorsi al giorno grazie a 220.000 viaggi annui. La fusione tra le due storiche cooperative emiliane è operativa formalmente dal primo maggio. A livello dirigenziale, ricoprirà il ruolo di presidente Mirco Zanantoni (già presidente CTA), sua vice sarà Monica Venturini (già presidente CTL). Good Truck avrà la propria sede ad Anzola dell’Emilia, in provincia di Bologna, e sette magazzini distaccati tra Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In tutto, 20.000 metri quadri dedicati al secco (a temperatura ambiente) e 11.000 dedicati al fresco (da 0 a 4 gradi).
TACHIGRAFO INTELLIGENTE
VDO presenta il nuovo software
La nuova versione software 4.0e del DTCO offre prestazioni migliorate e facilità d’uso, semplificando il lavoro quotidiano per gli autisti. Tra le nuove funzioni: il riconoscimento automatico via satellite del paese in cui ci si trova che garantisce un risparmio di tempo durante l’attività di guida; il nuovo contatore dell’orario di lavoro (Working Time Counter) che, insieme al già collaudato contatore dei tempi di guida (VDO Counter), offre una panoramica più completa per gli autisti; sul display vengono visualizzati avvisi quando si superano le ore lavorative giornaliere o settimanali, riducendo il rischio di possibili violazioni e multe; il lasso di tempo necessario per l’inserimento
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manuale delle attività è stato esteso a dieci minuti, offrendo agli autisti una maggiore flessibilità e aiutandoli a prevenire inserimenti errati. L’aggiornamento contribuisce a migliorare le prestazioni complessive del tachigrafo. Ciò è particolarmente evidente nella gestione della carta conducente, che ora è stata notevolmente semplificata e accelerata. L’aggiornamento DTCO 4.0e è già disponibile per tutti i tachigrafi intelligenti della generazione VDO DTCO 4.0. Può essere effettuato, in meno di 15 minuti, nei centri tecnici VDO, ad esempio in occasione della taratura biennale. Ogni aggiornamento include l’attivazione del VDO Counter e, conseguentemente, del Working
Time Counter. I centri tecnici che vogliono offrire ai propri clienti l’aggiornamento possono ottenere licenze presso
i consueti canali commerciali. Continental consiglia a tutte le flotte l’installazione dell’aggiornamento.
dalla STRADA MOVIMENTO TERRA
Cava di Trezzano tra i protagonisti del progetto Cascina Merlata Cava di Trezzano, leader nei settori del movimento terra, della produzione di sabbia da costruzione e del recupero inerti, partecipa al Progetto Cascina Merlata, volto alla realizzazione di uno dei quartieri più innovativi, in corso di realizzazione a Milano. I lavori in cui Cava di Trezzano è impegnata prevedono lo scavo di 350 mila metri cubi complessivi di terreno: 250 mila per il sito dove sorgerà il centro commerciale e 100 mila per la realizzazione di edifici residenziali. Gli scavi arriveranno a nove metri di profondità: nella parte più superficiale (tre-quattro metri) il suolo è formato da argille compatte, mentre negli strati sottostanti si trovano sassi e ciottoli, dovuti all’origine paludosa di questi
terreni, successivamente adibiti a uso agricolo. Il materiale scavato, dopo le analisi previste dalla legge per verificare l’eventuale presenza di agenti inquinanti, sarà interamente riutilizzato per operazioni di ripristino ambientale. In particolare, sarà usato per il ripristino del livello del terreno in un’area in precedenza utilizzata per l’acquisizione di materie prime per produrre mattoni.
MERCEDES-BENZ TRUCK EDITION 2
Pronto il primo degli unici 400 esemplari
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Il primo modello speciale della serie Actros è uscito dallo stabilimento di Wörth. Circa 40 caratteristiche aggiuntive negli interni e negli esterni, nonché speciali elementi di design donano all’Edition 2 un carattere inconfondibile. Negli eleganti interni, le innovazioni comprendono, la plancia e le maniglie delle porte in pelle Nappa, diversi elementi in carbon look e la botola sul tetto per un’illuminazione soffusa. È impossibile non notare istantaneamente l’esclusiva pellicola adesiva sulla fiancata con motivo a stella, la scritta ‘Edition 2’ sul parasole verniciato,
l’emblema Actros anteriore, la scritta Actros sulla zona superiore della parete posteriore della cabina, quattro fari supplementari a LED nel parasole, nonché tre fari di lavoro a LED dietro la cabina. Lateralmente spiccano i gradini d’accesso in acciaio legato. Anche i copriruota o i coprimozzo per l’asse posteriore sono realizzati in acciaio legato con copertura dei dadi ruota. Inoltre, il kit di fornitura comprende la Stella Mercedes-Benz illuminata con modanatura nera e diverse applicazioni decorative della griglia in dark chrome, mentre la cornice dei proiettori è scura.
dalla STRADA TRASPORTI INTERNAZIONALI
IVECO consegna 19 IVECO S-WAY a Cascione Autotrasporti SERVIZI ALLE FLOTTE
Goodyear presenta il programma Drive Results La nuova campagna di Goodyear dedicata alle flotte permette ai clienti di scoprire i vantaggi del marchio e mette anche a disposizione un simulatore di costi. La campagna DRIVE RESULTS è costruita intorno ai dati reali, ottenuti sul campo e raccolti dalle stesse aziende che hanno scelto di affidarsi a Goodyear: si evidenziano risparmi fondamentali come la riduzione dei consumi, la riduzione dei tempi di inattività, la gestione dei costi e la riduzione delle spese amministrative. Inoltre, la campagna Drive Results presenta il nuovo simulatore dei costi, attraverso il quale è possibile fornire alle flotte, in pochi e semplici passaggi, un’indicazione completa su quanto è possibile ridurre i costi di una flotta (in termini di consumo di carburante e riduzione fermi veicolo) adottando le tecnologie e i prodotti Goodyear. È possibile visitare il simulatore di Drive Results cliccando qui: https://calculator.driveresults.eu/it/
Cascione Autotrasporti srl, azienda specializzata in trasporti internazionali nel settore chimico con l’utilizzo di autocisterne, trasporto di granulati e prodotti polverulenti tramite silos e contenitori e trasporti ADR, ha acquistato 19 IVECO S-WAY. Una conquista in termini di qualità di prodotto, design e servizi integrati. I veicoli, tutti modello AS440S51T/P, sono dotati di Cambio Hi-Tronix 12 marce, rallentatore Intarder, presa di forza, ADR, Infotainment con navigatore, climatizzatore automatico, clima da fermo, frigorifero e riscaldatore autonomo. I nuovi veicoli verranno impiegati per il trasporto internazionale di prodotti chimici in cisterne.
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dalla STRADA FIAT PROFESSIONAL
E-Ducato arriva sulle strade
L’
GUIDA AUTONOMA
ANFIA presenta Borgo 4.0 la piattaforma per la mobilità sostenibile e sicura
Per festeggiare i suoi 40 anni di vita Fiat Professional ha presentato E-Ducato, la versione 100% elettrica del furgone campione di vendite in tutto il mondo. Studiato e sviluppato “con” i Clienti professionali e non semplicemente partendo dalle loro esigenze, Fiat Professionale eDucato può essere considerato un nuovo sistema di mobilità sostenibile: versatilità, affidabilità, efficienza e sostenibilità (intesa sia a livello ambientale che economico) sono i suoi tratti distintivi. Con un design esterno ed interno che non è cambiato rispetto alla versione endotermica, il modello elettrico del Ducato può alloggiare in maniera ottimale le batterie sotto il pavimento, lasciando intatta la capacità di carico che va da 10 a 17 metri cubi di volume e quasi 2 tonnellate di peso. E-Ducato è in grado di raggiungere prestazioni equivalenti a quelle delle versioni equipaggiate con motori diesel, grazie ad un motore elettrico con una coppia massima di 280 NM che eroga fino a 90 kW di potenza (circa 122 cavalli) e un’accelerazione da 0 a 50km/h in 5 secondi. Due differenti configurazioni di batterie, da 47 kWh e da 79 kWh e quattro tipi di modalità di ricarica: E-Ducato, con batterie da 47 kWh, può percorrere fino a 170 km in
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ciclo WLTP e fino a 235 km in ciclo urbano. Con batterie da 79 kWh le percorrenze salgono a 280 km secondo il ciclo WLTP, equivalenti a 370 km in ciclo urbano, e i tempi di attesa per una ricarica equivalente a 100km di percorrenza non superano la mezz’ora. Dotato di Drive Mode Selector che permette di scegliere tra “Normal” ed “Eco”, E-Ducato offre anche il “Turtle Mode”, che si attiva automaticamente in condizioni di bassa carica e garantisce un’estensione della carica dell’8-10% e il “Recovery Mode”, grazie al quale E-Ducato è l’unico veicolo elettrico che non si ferma mai: se un modulo batterie non funziona, gli altri continuano a operare garantendo la prosecuzione del lavoro. Tante le app e i servizi: da My:Fleet Manager, il nuovo servizio di fleet management, a Mopar® Connect, da Uconnect LIVE ai servizi my:Car, my:Journey e il pacchetto my:eCharge. Per testare il veicolo è stata prodotta una flotta pre-serie a trazione elettrica, i cui veicoli sono stati assegnati a rotazione a diversi clienti, che li hanno messi alla prova in condizioni di lavoro reali: un progetto pilota che ha visto il coinvolgimento di aziende prestigiose come ad esempio DHL ed Arcese.
Presentata presso il circuito di sperimentazione Adler speed lab di Ottaviano (Na), Borgo 4.0, che si svilupperà nel piccolo borgo campano di Lioni (AV), mira ad essere progetto di filiera che integra azioni di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica con la sperimentazione, in ambiente reale e in scala, delle nuove tecnologie per la guida autonoma e connessa. Si tratta del primo esempio in Italia di un laboratorio di sperimentazione tecnologica per la smart mobility realizzato in ambiente reale. Con 54 partner partecipanti, tra grandi e piccole e medie imprese, tra i quali TIM, Stellantis, Snam e 3 centri di ricerca pubblica che coinvolgono 5 università campane e il CNR, la piattaforma, per la quale sono stati stanziati 50 milioni di euro del fondo POR Campania FESP, includerà 19 progetti di innovazione tecnologica che a loro volta coinvolgeranno 180 addetti. OPEL VIVARO-E HYDROGEN
Arriva il veicolo elettrico Plug-In Fuel Cell Idrogeno al posto delle batterie. Opel Vivaro-e HYDROGEN è un veicolo elettrico plug-in con celle a combustibile (FCEV) con un volume di carico fino a 6,1 metri cubi che ha bisogno di soli tre minuti per fare rifornimento di idrogeno, più o meno lo stesso tempo che serve per fare il pieno di una tradizionale vettura benzina o diesel. L’autonomia è di oltre 400 chilometri (WLTP). Il nuovo veicolo elettrico con celle a combustibile (FCEV) si basa sull’attuale Opel Vivaro-e elettrico a batteria con due porte laterali scorrevoli: la batteria di Opel Vivaro-e BEV viene sostituita da tre serbatoi di idrogeno a 700 bar. I cilindri in fibra di carbonio possono essere riempiti in soli tre minuti e garantiscono una percorrenza di oltre 400 km. Nessuna modifica alla carrozzeria e senza conseguenze sul volume di carico, che va sempre da 5,3 a 6,1 m3, mentre la portata sale a 1.100 kg. Opel offrirà Opel Vivaro-e HYDROGEN in due lunghezze: 4,95 e 5,30 metri. Vivaro-e HYDROGEN sarà prodotto da Opel Special Vehicles (OSV) a Rüsselsheim.
il dorsale
Aspettando tempi migliori
di
Gian Paolo Pinton
s
iamo un Paese afflitto da infiniti problemi, che vanno al di là delle conseguenze della pandemia: crisi economica generale, le deficienze croniche della pubblica amministrazione, la burocrazia tossica che crea sofferenze sia ai privati cittadini che alle imprese, la crisi di identità dei partiti, la giustizia violentata sia da magistrati privi di etica che dai tempi dei processi. Sono tutti problemi sociopolitici che stanno ancorando l’Italia all’immobilismo, impedendo di fare quel salto di qualità che i cittadini stanno aspettando da decenni. Servirebbe una leadership istituzionale, che non abbiamo a causa della mancanza di profili politici che possano aspirare al ruolo di Premier, dopo il “passaggio storico” di Mario Draghi. Non vedo, infatti, all’orizzonte figure adatte a ricoprire il ruolo determinante di Presidente della Repubblica, se non Draghi stesso. Come non vedo un candidato potenzialmente Premier, nonostante i sondaggi siano favorevoli a Salvini e Meloni. Non riesco ad immaginarmeli come figure che possano competere con i leader europei. Entrambi non sanno una parola di inglese, entrambi hanno una cultura politica provinciale e antieuropea (anche se entrambi hanno cambiato idea). Non è solo questo il pessimo quadro generale che attanaglia il futuro dei nostri giovani. Il vero problema planetario è la crisi dell’ecosistema e l’incoscienza nel non voler considerare
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la gravità dei cambiamenti climatici in atto da anni e i relativi danni geourbanistici nei diversi territori del pianeta. Siamo arrivati ad una situazione che ci sta portando sull’orlo del cataclisma ambientale. Solo alcuni leader mondiali si sono resi conto della gravità dello stato delle cose. Certo finché nel mondo ci sono personaggi come Trump, che ha potuto sbeffeggiarsi dei diritti umani, dei trattati internazionali per il controllo delle emissioni di CO2, sarà molto più difficile attuare quelle politiche ambientali oramai condivise da tutti i leader politici dei Paesi più responsabili. L’atteggiamento consapevole del neopresidente degli Usa, la prudenza dei leader cinesi, la posizione ambigua, ma realistica dei russi, affiancate alle concrete politiche ambientaliste dei leader europei, possono rappresentare un cammino preciso da seguire, utile anche per i Paesi, relativamente ancora non consapevoli. Purtroppo, alcuni di questi sono responsabili di una ecopolitica a forte impatto inquinante, causa il mancato rispetto delle norme di sicurezza, sia per quanto riguarda disastri ambientali quali lo scarico della plastica in mare che per quanto riguarda la vetustà delle flotte che solcano gli oceani. Il recente affondamento di una nave cargo sta causando il più grande disastro ambientale dello Sri Lanka. Ma ricordiamo che altre acque inquinate hanno portato tumori e morti in quel di Taranto, dove imprenditori, politici e organi di controllo, del tutto irresponsabili
Aspettando Godot.
hanno lasciato che l’ILVA inquinasse, per anni, la falda acquifera urbana e l’acqua del mare circostante. E adesso, soprattutto i politici, si dichiarano sorpresi della condanna. Solo un pagliaccio come l’ex presidente della Regione può pensare di non avere responsabilità civili e penali. Di quelle morali non parliamo, tanto l’etica per quella tipologia di politici non esiste. Presumo che gli ex proprietari multimiliardari, vista la lungaggine della giustizia italiana, non faranno un solo giorno di carcere. Teoria valida anche per i banchieri veneti che hanno truffato i risparmiatori per miliardi di euro, senza dover mettere, per il momento, i loro piedi in una cella. Così come per gli amministratori del vecchio Monte dei Paschi e per quelli della Banca Popolare di Bari, così come per le quattro banche “saltate e salvate” dell’Italia centrale. Scandali, truffe, ruberie, corruzione. In alcuni Paesi del mondo la corruzione è punita con l’ergastolo o anche la pena di morte. Casi estremi, lontani dalla civiltà giuridica italiana. Ma forse non tutti sanno che anche il nostro codice penale – tra uno spacchettamento e una depenalizzazione – punisce più o meno severamente la corruzione: basti pensare che nei casi più gravi – per esempio la corruzione in atti giudiziari aggravata – la pena massima può arrivare a 20 anni. Eppure tutti i grandi scandali dove gli appalti sono stati inquinati da bustarelle, dove i soldi pubblici a volte sono stati utilizzati per finanziare campagne elettorali, dove i colletti bianchi ubbidivano a logiche da criminalità organizzata, si sono dissolti in pene che raramente superano i 3 anni. Non c’è altro spazio, il resto alla prossima puntata. Non perdetevi di leggere questo libro, che vi aiuterà a rilassarvi: Il mondo di Sofia di J.Gaarder Romanzo sulla storia della filosofia. Ed. Tea Longanesi euro 12.
non solo TIR
C’è chi dice no
c
Alessandro Musumeci, STELLANTIS Sales Planning, Distribution & Supply Chain Director for Peugeot/Citroen/DS/Opel di
Chi non lavora… non fa l’amore.
ari lettori di Trasportare Oggi in Europa, sta iniziando una nuova stagione estiva, che porta con sé tutto l’ottimismo e la speranza che questo periodo rappresenta per le persone di tutte le fasce d’età. Quest’anno, in particolare, penso che questo sentimento sia diffuso e generalizzato, dal momento che ci avviciniamo all’estate dopo un lungo periodo, che potremmo paragonare ad un letargo forzato. Sembra di essere tornati all’anno scorso quando in estate si poteva finalmente uscire all’aria aperta con meno limitazioni, e la sensazione era di uscita da un brutto e buio tunnel. Quest’anno la percezione diffusa è che il tunnel fosse più lungo di quanto avessimo ipotizzato, una sorta di lunga serie di gallerie liguri, quando, appena ne termina una, ecco che ne inizia una nuova. Sicuramente ci arriviamo quest’anno più consapevoli e sicuri che la campagna vaccinale possa rappresentare davvero uno scudo protettivo che ci faccia “saltare” le successive gallerie. Quindi, tornando all’ottimismo, è il momento di pensare alla ripartenza a come voltare pagina e rimettersi su un sentiero attivo e prosperoso. Sicuramente, al di là della tragedia sanitaria, questo periodo si porta dietro un’immane perdita di lavoro, concentrata in settori ben precisi, come i servizi turistici, ristorazione e ospitalità, ma anche su gruppi ben individuati e più penalizzati, come i giovani o le donne. Questa è la foto che ci portano le statistiche, con la differenza che le morti sono certe e in numero definito, mentre l’altra crisi è tutt’altro che chiusa. Allora in tutto questo contesto è davvero paradossale quando si legge della difficoltà, per chi vuole appunto ripartire, a trovare la forza lavoro disponibile. E, spesso, non si tratta dei
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figli di papà bensì di coloro che “scelgono” il reddito di cittadinanza al posto di un reddito da lavoro. Il problema, a mio avviso, è che non ci dovrebbe essere la possibilità di scegliere tra un reddito “da lavoro” e un reddito “non da lavoro”. A parte il fatto di essere pro o contro questa misura di sostegno al reddito, credo che chiunque sia concorde con il fatto che essa debba essere transitoria e preparatoria alla ricerca di un lavoro vero e, possibilmente, stabile. Per un giovane senza esperienza non dovrebbe esserci solo da valutare in un’esperienza lavorativa la componente di reddito ma anche, e soprattutto direi agli inizi, quella di apprendimento. C’era una volta l’apprendistato e nessuno osava parlare di sfruttamento perché il valore che si riceveva non era quello monetario bensì l’acquisizione di capacità, diremmo oggi di hard skills, che formava per il futuro. Un investimento in sostanza. Ecco, quindi, che c’è un rischio, e non è solo quello relativo a trovare la copertura finanziaria per questo reddito, che normalmente è pari ad una decina di miliardi ogni anno. Il vero e più importante rischio è quello prospettico, perché oggi non ci sono gli investimenti in skill, mancano gli apprendistati, mancano le vere scuole che insegnano un lavoro. E gli effetti di tutto ciò si vedranno chiari e limpidi tra diversi anni. Per chiudere, Draghi ha parlato di debito buono e debito cattivo, intendendo per buono quello destinato ad investimenti futuri. Parallelamente potremmo parlare di reddito buono e reddito cattivo, dove quello buono, sebbene basso e non soddisfacente, si accompagna ad una formazione, ad una crescita personale e professionale, in pratica un investimento per il futuro lavorativo delle prossime generazioni.
Uno sguardo alla strada della blockchain Grazie alla blockchain le aziende coinvolte in una specifica supply chain possono disporre di un database digitale dove vengono aggiornate in tempo reale transazioni e movimenti delle merci da parte di ogni singolo operatore della filiera. Il primo esempio di applicazione globale della blockchain alla supply chian lo hanno posto in essere due big dei rispettivi settori: IBM e MAERSK. Le due società hanno realizzato nel 2019 una Joint Venture che ha lo scopo di realizzare prodotti blockchain, mettendo gli operatori nella condizione di collaborare, diventando tra loro trading partner. Il sistema è abbastanza semplice e replicabile. Le parti che decidono di collaborare in una supply chain devono aderire ad un protocollo di identificazione digitale. Successivamente a tale identificazione le parti possono inserire su blockchain le attività della propria azienda all’interno della filiera produttiva, potendo così osservare e verificare, in tempo reale, tutti i dati relativi alle merci ed alle condizioni di viaggio di ciascun container, senza “intromissioni” di terzi che possano incidere su privacy o sicurezza delle transazioni in essere nella filiera. Con l’utilizzo di IOT e data analytics si possono avere sempre sotto controllo numerosi parametri dei beni all’interno del container (temperatura, peso, umidità e ubicazione del collo etc.). Questo primo esempio pratico di applicazione della blockchain nel mondo del trasporto e della logistica ha aperto nuove prospettive anche nella gestione dello stoccaggio delle merci.
La digitalizzazione delle forniture, infatti, consentirebbe alle aziende di “digitalizzare” anche il magazzino, tenendo costantemente aggiornato e sotto controllo l’inventario dello stesso, al fine, ad esempio, di ridurre al minimo le giacenze ed il rischio di stock-out.
BLOCKCHAIN Sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni. SUPPLY CHAIN Catena di approvvigionamento, il processo che permette di portare sul mercato un prodotto (o un servizio), dal fornitore al cliente. IOT Internet of things: oggetti “intelligenti”, inter-
connessi attraverso la rete Internet, così da poter scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate. DATA ANALYTICS Processo di raccolta e analisi di dati per estrarre informazioni. SMART CONTRACTS Trasposizione in linguaggio informatico di un contratto, che determina l’esecuzione automatica di prestabilite azioni nel momento in cui le condizioni poste dalle parti sono avverate e verificate.
I NOSTRI ESPERTI Lo Studio si occupa di diritto amministrativo, contrattuale, commerciale, della navigazione e dei trasporti, del lavoro e delle nuove tecnologie.
La tecnologia blockchain è uno strumento che può essere utilizzato in molteplici contesti, tra i quali, ovviamente, quello del trasporto, al fine di rendere più semplice e trasparente la verifica dei vari passaggi che caratterizzano la distribuzione delle merci
Legalogistica
a cura di: Avv. Paolo Moroni e Avv. Claudia Balestreri
Inoltre, le implementazioni in relazione ai soggetti partecipanti alla filiera blockchainizzata sono molteplici. Con l’adesione di una banca, le parti potrebbero sottoscrivere smart contracts che, ad esempio, al momento della consegna della merce, potrebbero generare e inviare automaticamente alla banca una prova dell’avvenuta ricezione, con contestuale liberazione della somma messa a disposizione del sistema bancario per tale operazione. La strada è quindi molto interessante, ma lo sviluppo della stessa non dipende tanto dalle innovazioni tecnologiche, quanto dalla disponibilità dei protagonisti della filiera a divenire totalmente trasparenti gli uni nei confronti degli altri.
In particolare, sta attualmente sviluppando un progetto sull’utilizzo diffuso delle tecnologie blockchain e dei ledger distribuiti, nonché sulle potenzialità degli smart contract, al fine di impiegare tali strumenti, ad esempio, per semplificare, velocizzare e conferire maggiore trasparenza al flusso di informazioni sottostante ad ogni trasporto nazionale ed internazionale. Inoltre, lo Studio può offrire consulenza alle piccole, medie e grandi imprese
che si occupano di trasporti nelle problematiche relative all’individuazione dei siti di logistica, dei contratti d’appalto per la realizzazione degli stessi. Inoltre, propone assistenza mirata sia in fase di redazione di contratti di subtrasporto, appalto di servizi di trasporto, individuali di lavoro, accordi aziendali e sindacali, sia nella eventuale fase patologica del rapporto tra le parti coinvolte.
INFO Per maggiori informazioni e richieste di consulenze legali: www.pmeg.it www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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ON THE ROAD Premiata Kenworth per l’elevata tecnologia degli stabilimenti
Gli stabilimenti di assemblaggio Kenworth di Chillicothe nell’Ohio e di Renton, nello stato di Washington, hanno recentemente ricevuto i prestigiosi “2021 Manufacturing Leadership Awards in Engineering & Production Technology”, ambiti riconoscimenti che annualmente vengono indetti dal Manufacturing Leadership Council della National Association of Manufacturers (NAM). “Questi due prestigiosi premi per l’eccellenza operativa, sono un tributo speciale ai dipendenti degli stabilimenti Kenworth di Chillicothe e di Renton. I nostri dipendenti sono impegnati a raggiungere una migliore qualità e produttività con l’obiettivo di fornire i migliori camion del mondo ai nostri clienti”, ha affermato Judy McTigue, assistente direttore generale di Kenworth. Lo stabilimento di Chillicothe è stato premiato per il suo progetto di miglioramento dell’efficienza nelle installazioni della ralla nei camion Kenworth Classe 8 che, secondo quanto riferito, è il primo del suo genere nel settore dei dispositivi di fissaggio. Lo stabilimento di Renton è stato premiato per il suo progetto Sealed Beam Headlamp Aimer, lo sviluppo di strumenti personalizzati per migliorare l’efficienza nell’installazione di proiettori nei vari modelli di Kenworth. Il team di Renton ha collaborato con gli studenti di ingegneria meccanica ed elettrica della Washington State University (WSU); gli ingegneri Kenworth e gli studenti della WSU hanno creato nuovi strumenti che forniscono un notevole risparmio di tempo per l’installazione dei proiettori.
Women In Trucking Driver of the Year Ogni anno, la Women In Trucking Association (WIT) propone delle nomination per il premio annuale “Women In Trucking Driver of the Year” sponsorizzato dalla catena di magazzini Walmart. Il premio riconosce eccezionali comportamenti in autisti professionisti donne, che guidano negli standard di sicurezza mentre lavorano attivamente anche per migliorare l’immagine pubblica dell’autotrasporto. Nikki Weaver, 34 anni, è un’autista professionista da oltre 20 anni. Per i primi sette anni della sua carriera ha tentato la strada dell’“owner driver” (padroncino), ma poi è stata assunta dalla FedEx Freight ed è con la stessa azienda da 13 anni. Ora ha più di 2 milioni di miglia senza incidenti e zero violazioni del codice della strada. Dal 2019, Weaver è America’s Road Team Captain, un ruolo creato dalla Trucking National Association, che definisce alcuni autisti deputati a rappresentare la categoria in sede istituzionale ma anche a fini promozionali. Nikki è stata due volte vincitrice del prestigioso Bravo Zulu Award, un premio creato dal fondatore di FedEx Freight, Fred Smith, e che riguarda tutti gli autisti di FedEx nel mondo e finalista del Luella Bates Award un altro importante riconoscimento di eccellenza della professionalità. L’impegno di Nikki Weaver si estende ai college, dove tiene periodicamente
incontri con gli studenti sull’autotrasporto e sulla sicurezza ed è responsabile di un corso presso la Pennsylvania State Police Academy. È una sostenitrice di Truckers Against Trafficking (l’associazione tra camionisti nata per contrastare il traffico di droga e di esseri umani) ed è anche coinvolta in programmi di sensibilizzazione anti violenza nella sua comunità. “Devo ringraziare FedEx Freight – ha detto Nikki nel ricevere il premio – per avermi fornito un ambiente che mi ha dato l’opportunità di crescere; devo ringraziare la mia famiglia, i miei amici, che sono sempre stati lì per sostenermi e incoraggiarmi. Quest’anno è stato molto impegnativo per tutti, ma continueremo a fare quello che abbiamo fatto. Autotrasporto è quello che facciamo. Autotrasporto è ciò che siamo. Sono orgogliosa di essere un autista professionista”. Le cronache dicono che suo figlio di 10 anni è orgoglioso di lei e ama quello che la mamma fa per vivere.
Mack per i giovani laureati nel settore dell’edilizia
“Mack Trucks è fiera di supportare anche quest’anno il programma Concrete Industry Management (CIM) per lo sviluppo di futuri professionisti del settore dell’edilizia”. Lo ha affermato Tim Wrinkle, responsabile marketing dei veicoli per l’edilizia di Mack, presentando alla stampa l’adesione al CIM del Costruttore americano che quest’anno ha donato un Mack Granite Axle Forward betoniera, per l’asta che ogni anno viene promossa per raccogliere fondi.
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TRASPORTARE OGGI luglio 2021
“In qualità di leader nel segmento delle costruzioni – ha affermato Ben Robuck, presidente del Comitato aste CIM – Mack Trucks è perfettamente in grado di capire le preziose competenze e intuizioni che i programmi CIM offrono agli studenti, creando leader e lavoratori a tutto tondo, pronti per un’industria dell’edilizia sempre più esigente e competitiva. Il loro continuo supporto la dice lunga sul loro impegno nel comparto e sull’importanza che queste aziende leader attribuiscono
al ruolo del programma CIM nello sviluppo dei futuri leader del nostro settore. Questa betoniera contribuirà a garantire un’asta CIM di successo al World of Concrete del 2021”. L’asta annuale, la principale raccolta fondi per i progetti CIM, finanzia i vari programmi e le borse di studio. Il CIM assegna agli studenti un Bachelor of Science di quattro anni in Concrete Industry Management
ed è attualmente offerto presso la Middle Tennessee State University, il New Jersey Institute of Technology, la California State University - Chico, la Texas State University e la South Dakota State University. CIM offre anche un programma Executive MBA per persone con esperienza nel settore. Oggi, quasi 1.400 laureati del programma CIM lavorano nel settore.
ON THE ROAD
Per valorizzare i premi del trasporto In occasione dei cinquant’anni di conservazione della storia dell’industria degli autotrasporti, l’American Truck Historical Society ha annunciato la creazione dell’American Trucking and Industry Leader Hall of Fame. Situata nell’ufficio di ATHS a Kansas City, l’ATIL Hall of Fame ospiterà i premi esistenti e diventerà una destinazione per il pubblico. “Negli Stati Uniti ci sono vari programmi di premi – ha detto il presidente di ATHS Tom Mullen – e vogliamo che questi, i loro vincitori e i
leader del settore siano conosciuti per sempre, facilmente individuabili e premiati, tutto in un unico centro”. L’ATIL Hall of Fame onorerà tutti i premi del settore, comprese quelli sulla sicurezza. “Per troppo tempo i professionisti dell’autotrasporto hanno ricevuto premi prestigiosi, per poi essere dimenticati ”, ha affermato Laurence Gration, direttore esecutivo di ATIL Hall of Fame. L’American Truck Historical Society è la più grande società senza scopo di lucro al mondo, dedicata
a preservare la storia dei camion: vanta 20mila soci e 100 sezioni, che coprono 23 Paesi. La Zoe James Memorial Library ospita una collezione di oltre 50mila fotografie digitalizzate e originali,
35mila pubblicazioni di vendita e 45mila libri e periodici, mentre il centro visitatori dell’ATHS mostra una vasta collezione di modellini di camion, motori e memorabilia dell’autotrasporto.
California, ultimo miglio elettrico con i Volvo
Un vero camion
americano La Yellow Corporation, una delle più grandi imprese di trasporti e distribuzione degli USA, con basi su tutto il territorio, in Messico e in Canada ha acquistato, in un singolo ordine, 1.222 Peterbilt Model 579. Lavorando direttamente con gli ingegneri di Peterbilt per specificare le caratteristiche più adatte alle sue diverse esigenze, Yellow ha scelto diverse configurazioni del Day Cab modello 579 equipaggiato con il motore PACCAR MX e la trasmissione PACCAR TX-12. Si tratta del più grande ordine di camion Peterbilt equipaggiati esclusivamente con un propulsore PACCAR. “Sono entusiasta – ha affermato il CEO di Yellow Darren Hawkins – di acquistare camion da una così grande azienda americana. I camion Peterbilt sono una scelta perfetta per i nostri dipendenti ed è una vittoria per l’economia e i lavoratori americani”. Greg Dam, un veterano di Yellow da 35 anni con oltre 1,5 milioni di miglia senza incidenti, è stato uno dei primi autisti a ricevere un nuovo camion per conto del team Yellow, direttamente allo stabilimento di Peterbilt di Denton, in Texas. È stato lo stesso direttore dello stabilimento Tina Albert, a portare fuori un 579 dalla catena di montaggio e a consegnare le chiavi a Dam. “È un onore lavorare con Yellow Freight e aggiornare la loro flotta – ha detto Jason Skoog, direttore generale di Peterbilt e vicepresidente di PACCAR – d’altra parte il Peterbilt 579 Day Cab con motori PACCAR MX e trasmissioni PACCAR è il veicolo perfetto per le loro applicazioni”.
VNR
La società di logistica californiana QCD (Quality Custom Distribution), specializzata nella ristorazione, ha ordinato ben 14 Volvo VNR completamente elettrici. Si tratta del più grande ordine finora effettuato per questo modello. Le consegne inizieranno il prossimo autunno e saranno completate entro la metà del 2022. I VNR elettrici si aggiungeranno a un primo esemplare già in possesso di QCD che lo ha ricevuto nell’ambito del progetto “Volvo Lights” come conferma Peter Voorhoeve, presidente di Volvo Trucks North America: “All’inizio di questo mese, abbiamo consegnato il primo VNR Electric a QCD che lo utilizzerà per i servizi logistici e di distribuzione e siamo veramente lieti – ha detto ancora il presidente – che QCD abbia scelto di continuare la sua partnership di lunga data con la nostra organizzazione per raggiungere i suoi obiettivi di trasporto merci nel segno della mobilità sostenibile”. I camion in questione, parte di una flotta di oltre 700 trattori, composta per la maggior parte da modelli Volvo VNR e VNL tradizionali, verranno utilizzati per effettuare le consegne dell’ultimo miglio. I 14 veicoli sono stati ordinati con la formula del leasing, così come le apparecchiature di ricarica, e finanziati in gran parte dal Mobile Source Air Pollution Reduction Review Committee (MSRC); un comitato pubblico/privato che dal 1990 ha investito più di 400 milioni di dollari in centinaia di iniziative legate al trasporto pulito, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da veicoli a motore in California.
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LE GRANDI INTERVISTE
PAOLO PIZZOCARO
gennaio
Ricomincio da…
Nuove date per il Transpotec Logitec, che aprirà i battenti dal 27 al 30 gennaio 2022. Paolo Pizzocaro, Exibition Director del Salone, ci spiega le motivazioni di questa scelta di
Luca Barassi
C
on il decreto di maggio, Mario Draghi ha decretato la ripresa delle attività fieristiche a partire dal 15 giugno. Il Transpotec Logitec, schedulato dopo lo stop di marzo per il 10 del mese, ha dovuto per forza di cose riprogrammare nuovamente le proprie date. Tutto il male, però, non viene per nuocere in quanto quella data sarebbe stata davvero una scommessa, dato che la ripresa di una “vita normale” è appena iniziata. Molti, infatti, erano i dubbi del mercato e, probabilmente, anche della stessa Fiera Milano che, riportando proprio con questa edizione il Salone nel capoluogo lombardo, deve partire col botto e non in un clima di incertezza. Gennaio 2022, dunque, alla fine è stata la soluzione condivisa, dato che l’autunno era già ormai affollato di eventi, fiere e appuntamenti programmati. Uno slittamento che permetterà a Costruttori, operatori e stampa specializzata e
non di avviare un nuovo anno con tante novità e, speriamo, liberi dalla pandemia. Abbiamo incontrato Paolo Pizzocaro, Exibition Director di Transpotec Logitec, per chiarirci su come si è arrivati alla scelta della nuova data e se, dal punto di vista organizzativo è cambiato qualche cosa. Dunque, alla fine anche Transpotec ha dovuto cedere alle leggi della pandemia. Al di là del divieto di fare fiere fino al 15/6, Fiera Milano stava valutando l’ipotesi di un rinvio a prescindere dal Decreto Draghi?
“Lo spostamento è stata una decisione fortemente condivisa con le aziende e il mercato. Già prima dell’emanazione del decreto da parte del Governo eravamo in costante contatto con tutti gli espositori, cosci della loro preoccupazione determinata dalle incertezze che in quel momento c’erano intorno alla data della ripartenza delle fiere. E sin da subito abbiamo valutato insieme a loro tutte le
alternative percorribili. L’emanazione del Decreto ha reso poi obbligata la scelta di posticipare la manifestazione, ma il confronto si è rivelato prezioso per scegliere il nuovo posizionamento. Il secondo semestre del 2021 lo abbiamo escluso perché avrebbe portato ad un eccessivo concentrarsi di eventi per il settore, per questo ci siamo orientati su gennaio 2022, data che risponde meglio alle richieste del mercato e ci ha permesso di inserirci senza sovrapposizioni nel calendario fieristico internazionale, incontrando le esigenze di tutti. Le aziende stesse ci hanno infatti comunicato, vista l’urgenza di presentare finalmente dal vivo le loro novità, l’interesse a cogliere la proposta di Transpotec Logitec”. Per la data di giugno il rischio era di avere pochi visitatori. La nuova data di gennaio cambia notevolmente questo scenario secondo lei? Cosa ci si aspetta?
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“La situazione di giugno era caratterizzata dall’attesa, come vi dicevo, e dall’incertezza rispetto a tutto il contesto nazionale e internazionale. Ora, definita la nuova data, tante realtà hanno
CURIOSITÀ
PADIGLIONI E AREE RESTANO LE STESSE?
CURIOSITÀ
ribadito il pieno supporto Sì, non ci sono modifiche sostanziali all’edizione, rassicurate annel layout della manifestazione che che dal procedere ormai si terrà su quattro padiglioni più le incalzante della campagna aree esterne. Tutte le aree espositive saranno contigue per una visivaccinale, che ci auguriatazione immediata e agile. mo ci porterà finalmente a superare questa parentesi. Sentiamo le aziende molto motivate alla partecipazione all’edizione di gennaio 2022. Coloro che avevano già formalizzato la presenza a giugno hanno accolto comunque favorevolmente il cambiamento e hanno già riconfermato l’adesione. Chi era indeciso sta rivalutando la Come vi organizzerete a gennaio per le attività esterne? Sono tutte confermate? propria posizione e sta ora guardando con interesse alle opportunità dell’e“Gennaio rappresenta da sempre uno dizione di gennaio. Penso di poterdei mesi più intensi per il calendario mi spingere a dire che le aspettatifieristico di Fiera Milano, che dunque ve sono positive e che c’è grande non ha mai avuto particolari probleattesa. Come immaginerete, siami riguardo alle variabili meteorologimo in contatto continuo non solo che del periodo. E non dimentichiamo con i costruttori, ma con tutte le che nel recente passato Transpotec realtà piccole e grandi che fanLogitec si è spesso tenuto a febbraio, no questo mercato, per costruire in un periodo dell’anno, dunque, non un progetto che sia davvero a molto diverso da quello della prosservizio della ripresa del loro sima edizione. Dal punto di vista lobusiness. Rispetto ai visitatogistico il quartiere di Fiera Milano, ri, superato il blocco dei viagcon le sue strutture e la sua viabiligi che a giugno sarebbe stato tà, potrà comunque reagire a qualancora parzialmente presente, siasi situazione, offrendo il massimo tutti gli indicatori ci portano a per tutti gli eventi che si svolgeranpensare che nel 2022 ci sarà no in esterna. Posso già anticiparuna situazione assolutamenvi che ci saranno i test drive sia dei te favorevole agli spostamenti. pesanti che dei mezzi commerciali, Anche in questo caso l’avanzare che stiamo studiando insieme ai nodella campagna vaccinale e il green stri partner, alcune iniziative dedicapass europeo, che a breve dovrebbe te ai trasportatori e l’area dell’usato. essere operativo, sono un’importante Tutti appuntamenti che avranno luogaranzia. Di sicuro sappiamo che c’è go nelle aree prospicenti i padigliodavvero tanta voglia di ‘fiera’, a tutti i ni in cui si terrà la manifestazione”. livelli. Il distanziamento di questi mesi ci ha portato a rivalutare la relazione Mentre per quanto riguarda i protocolli diretta e ha fatto riscoprire anche ai anti Covid come vi comporterete? più scettici il valore aggiunto dell’incontro vis-a-vis. Il salto digitale fat“I protocolli anti-covid che consentono to nell’ultimo anno resta una grande a espositori e visitatori la permanenza conquista, ma va inteso come un boin fiera in piena sicurezza sono ormai oster, non è una alternativa all’inconparte integrante delle modalità di visitro. Come spesso si sente dire, la nuota di Fiera Milano. Si modificheranno, va direzione è l’esperienza phygital, ovviamente, in linea con l’evoluzione in cui fisico e digitale interagiscono, della situazione, per cui i dettagli potremo definirli più avanti, seguendo moltiplicando e semplificando l’esperienza della visita. E in questo senso le linee guida nazionali che ci saranno in quel momento. Ad oggi posso Transpotec Logitec avrà tante novità, dirle che il nostro protocollo prevede che vi racconteremo nei prossimi mesi”. QUELLA DI GENNAIO SARÀ L’EDIZIONE 2021 O 2022? Quella di gennaio sarà l’edizione che non si è potuta tenere a giugno. Non sono previsti al momento cambi di annualità per la manifestazione perché, come ho già detto, le aziende con cui siamo in contatto ci chiedono che il posizionamento di Transpotec Logitec resti stabile per non incidere sul già affollato calendario internazionale di eventi per trasporto e logistica. L’edizione 2022 rappresenta un’occasione irripetibile per tutte le realtà del settore che hanno a disposizione un evento eccezionale.
non solo intensificazione delle attività di pulizia, controllo della temperatura all’ingresso e uso della mascherina, ma anche tutta una serie di servizi digitali a supporto, dalla biglietteria online al digital signage che, attraverso più di 80 ledwall presenti nel quartiere ci aiuta a dare informazioni live e a gestire meglio il distanziamento. Anche la nuova App di manifestazione sarà un ulteriore aiuto per costruire il proprio percorso di visita personalizzato in base ai propri interessi e ai flussi e permetterà di gestire da remoto numerosi servizi, come la prenotazione del parcheggio o anche quella del pranzo. Insomma, la tecnologia diventerà un valido alleato per garantire la sicurezza, ma anche per ottimizzare il proprio tempo e vivere la propria esperienza in fiera in modo ancora più pieno”. Quindi Transpotec Logitec su cosa punterà a gennaio?
“In questi mesi di lavoro abbiamo ricevuto numerosi apprezzamenti sul progetto da parte delle aziende, delle associazioni e degli editori. Per questo non cambieranno i capisaldi che ci hanno orientati fino ad oggi, che restano sostenibilità, sicurezza e professionalità. La fiera sarà l’occasione per fare il punto sulla innovazione tecnologica che il settore può proporre in questo senso, dai nuovi mezzi alle motorizzazioni alternative, alle soluzioni logistiche più avanzate. Punto focale per Transpotec Logitec resta infine la professionalità. Il mestiere di chi trasporta merci è cambiato e richiede nuove competenze e conoscenze. Per questo offriremo numerose iniziative formative e di informazione che puntano a mettere al centro l’autotrasportatore e le sue esigenze, con tanti eventi dedicati alle normative e alle questioni più teoriche, ma anche ad aspetti pratici del mestiere di tutti i giorni”.
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RUOTE INDUSTRIALI
DAF
Dimenticate il
passato D
opo 650.000 XF venduti nel mondo dal 1997, DAF ha deciso di proporre una nuova generazione di veicoli che si proietta direttamente verso il futuro della mobilità commerciale. Lo fa nello stile del Gruppo Paccar di cui il Costruttore olandese fa parte, ovvero con estremo pragmatismo e consapevolezza di cosa serve agli operatori logistici di oggi e di domani: efficienza, sicurezza e comfort per il conducente. Nonostante la calandra ricordi fortemente il family feeling che ormai ben conosciamo dei veicoli DAF, la cabina è stata completamente riprogettata da zero, introducendo soluzioni
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rivoluzionarie in termini di spazio, visibilità e sostenibilità… ovviamente ambientale ed economica. Sì, perché – ça va sans dire – l’obiettivo comune è quello di abbattere le emissioni nocive (e vedremo come XF, XG e XG+ lo fanno), ma anche quello di ridurre al massimo il Total Cost of Ownership per il quale la nuova generazione DAF contribuisce, ottenendo un consumo di carburante minore fino al 10 per cento. Se non è efficienza questa…
UN CAMION… DIVERSO
I restyling delle gamme sono importanti, ma la riprogettazione di una nuova generazione di veicoli segna una
Da un foglio bianco nasce la nuova
generazione DAF che non solo rinnova il suo storico XF, ma introduce un
nuovo segmento di mercato di classe superiore, XG e XG+ di Luca Barassi
pietra miliare nella vita di un Costruttore. Se nel primo caso si punta spesso sul rinnovo del design e sugli aspetti più emozionali del veicolo, quando si decide di proporre in sostanza un nuovo veicolo è necessario fare interventi importanti non solo in termini estetici, ma anche tecnologici, di sicurezza, di driveline, di confort e di prestazioni in generale. Per DAF XF, XG e XG+ un gran lavoro è stato fatto sull’aerodinamica ridisegnando le linee esterne della cabina, ottimizzando i flussi d’aria e introducendo le mirror cam (su richiesta) per ridurre ulteriormente la resistenza all’avanzamento. Questo, insieme alle nuove motorizzazioni PACCAR che vedremo tra poco, sono gli interventi che hanno contribuito maggiormente a ridurre i consumi fino al 10 per cento mentre, per quanto riguarda l’efficienza complessiva è stato determinante la riduzione del peso del veicolo (che per la motrice XF è di appena 6.912 kg), l’aumento degli intervalli di assistenza e l’aggiornamento che può avvenire in modalità “over-the-air” per il motore e l’impianto di post-trattamento, per l’ECU del veicolo, il Gateway di sicurezza centrale (CSG) e DAF Connect. In queste pagine avete modo di avere una panoramica di questa nuova gamma, approfondendo dimensioni, motorizzazioni e performance.
FOCUS
SAFETY FIRST
XF, XG e XG+ offrono una gamma completa di dispositivi di sicurezza: } Brake Assist e Lane Departure Warning System } L’ultima versione di Advanced Emergency Braking System in grado di eseguire una frenata di emergenza completamente autonoma. } Il sistema City turn assist rileva la presenza di altri utenti della strada o di oggetti dal lato del secondo conducente. } Sicurezza passiva con struttura della cabina robusta, con zone a deformabilità controllata in caso di collisione e sistema ProCaDis (Programmed Cab Displacement) che permette di assorbire l’energia ed evita il distacco della cabina stessa in caso di collisione. Altri sistemi opzionali includono il nuovo freno di stazionamento elettronico DAF, che attiva automaticamente i freni quando viene spento il motore. Il freno indipendente del rimorchio a bassa velocità attiva il freno del rimorchio per consentire l’accoppiamento e il disaccoppiamento del rimorchio in assoluta sicurezza.
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RUOTE INDUSTRIALI
DAF
Ora, però vorremmo provare a darvi dei rapidi focus su quelli che ci sembrano gli aspetti che caratterizzano i “nuovi olandesi”. Lo stile della calandra è moderna ed elegante e ricca di particolari cromati e di grande pregio, ma l’Elemento cardine del design sono i fari a LED, sormontati dalle caratteristiche luci diurne e dalle luci di svolta integrate, che contribuiscono a creare uno stile aggressivo e assicurano una visione notturna senza pari. In sostituzione degli specchi retrovisori tradizionali (anch’essi comunque rivisti nel design e nelle forme aerodinamiche) si possono richiedere le telecamere che, oltre a ridurre ulteriormente il CX del veicolo, permettono di raggiungere qualsiasi angolo cieco.
Parabrezza e finestrino laterale
con linea di visibilità ultra-bassa e finestrino lato marciapiede e con la seduta del sedile del secondo conducente chiudibile (come una poltrona cinema) richiedibile in opzione. Il cruscotto è diventato completamente digitale con un dispaly centrale di 12’’ che permette una personalizzazione di videate per le specifiche esigenze di ogni operatore. Inoltre, in opzione, è possibile avere un secondo monitor laterale touch screen da 10’’ per il DAF Infotainment System. La combustione dei motori PACCAR MX-11 da 10,8 litri e PACCAR MX-13 da 12,9 litri è stata ottimizzata con l’uso di nuovi iniettori, di una nuova testata e un nuovo monoblocco, consentendo maggiori pressioni del cilindro, e con pistoni e canne ridisegnate.
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OLTRE IL SUPER SPACE CAB
Avete idea di cosa sono 12,5 metri cubi? Immaginate un enorme sfera di un diametro di quasi tre metri. Questo è lo spazio del nuovo DAF XG+, ma l’abitabilità e le dimensioni di tutta la nuova gamma sono considerevolmente cresciute. Entrando nella cabina, il conducente rimarrà stupito dalla quantità di spazio interno disponibile, con altezza da terra in tutti i modelli, dai 1.900-2.075 mm dell’XF di nuova generazione ai 2.145-2.200 mm dell’XG+. In sostanza 160 mm in più nella parte anteriore e, per i modelli XG e XG+ altri 330 mm aggiuntivi nella parte posteriore della cabina che assicurano la massima comodità in termini di spazio per lavorare, vivere e dormire. Tutto, però, in questi nuovi veicoli è pensato in termini di modernità ed efficienza, sia per l’aspetto “lavoro”, sia per quello del riposo e del tempo libero. Perché ricordiamo che il camion è l’ambiente in cui l’autista vive tutta la sua giornata. Quando parliamo di modernità ci riferiamo sia al design e alle linee accattivanti uscite dalla penna dei progettisti di Eindhoven, ma anche e soprattutto dalle soluzioni infoelettroniche a bordo, a partire dal digital cockpit per arrivare al nuovissimo sistema di visione digitale DAF. Si tratta di una nuova funzionalità opzionale che sostituisce gli specchi retrovisori principali e grandangolare. Le videocamere migliorano ulteriormente la visione diretta e favoriscono performance aerodinamiche migliori che contribuiscono a un’alta efficienza nei consumi di carburante. Funzionalità aggiuntive includono il panning automatico (che segue il retro del rimorchio durante la svolta) e
grafiche a schermo che forniscono informazioni aggiuntive sulla lunghezza del veicolo, utili ad esempio in fase di manovra e sorpasso. Anche in condizioni metereologiche non ottimali, le videocamere riscaldate assicurano una visione chiara. Le videocamere possono essere richiuse elettricamente, una funzione mai vista prima nel settore. Inoltre il DAF Corner View è un’ulteriore funzionalità opzionale per sostituire gli specchi lato marciapiede e lo specchio per la visione anteriore, consentendo un campo visivo molto più ampio di questi specchi convenzionali. Si tratta di un’ulteriore funzionalità pensata per incrementare la sicurezza stradale, soprattutto nei confronti degli utenti vulnerabili della strada. Il display di DAF Corner View si trova sul montante A del secondo conducente.
XF
XG
ELEGANZA E CONFORT
Questi sono elementi che non sono mai mancati su un DAF, ma che oggi vengono esasperati dall’utilizzo di materiali di grande pregio, il meglio sul mercato come l’acciaio leggero per la struttura della cabina, pelle di qualità soft touch per gli interni e luci interamente a LED per ogni modello: luce diurna, luci anabbaglianti, luci abbaglianti, luci di svolta e di manovra, Skylight, luci di ingombro laterali e fanali antinebbia anteriori opzionali. Per non parlare dell’illuminazione dell’abitacolo che, sui modelli di punta, è dotata di 15 tra luci e strisce a LED con luminosità e colore regolabili, che completano un ambiente dall’aspetto esclusivo. La zona notte offre le migliori cuccette ad oggi disponibili su un veicolo industriale. La lunghezza per tutte le versioni è pari a 2.220 mm, con un’ampiezza che nei modelli XG e XG+ raggiunge gli 800 mm. Il letto DAF Relax Bed, regolabile meccanicamente o addirittura elettricamente, è disponibile come opzione e assicura un supporto ottimale a testa, schiena e gambe.
XG+
PRESTAZIONI ELEVATE
Abbiamo visto che uno degli obiettivi di DAF era quello di abbattere i consumi di carburante del 10%. Obiettivo raggiunto con diversi accorgimenti. L’aerodinamicità della cabina abbiamo visto che incide notevolmente su questo aspetto, ma anche il peso del veicolo ridotto è molto importante e i sistemi di ausilio alla guida migliorati (Predictive Cruise Control 3 generazione con funzionalità EcoRoll estese e Preview Downhill Speed Control) permettono di ottenere quel miglioramento dell’10% in termini di efficienza nei consumi di carburante che fissa un nuovo standard per tutto il settore. Non da ultima la nuova catena cinematica che, oltre ad assicurare una efficienza di consumi, garantisce prestazioni eccellenti grazie a un aumento della coppia tra i 50 e i 100 Nm nelle marce alte e con il cambio in presa diretta. La versione di punta da 390 kW/530 hp offre 2.550 Nm in ciascuna delle
marce basse e 2.700 Nm in quelle alte. Il turbocompressore HE400 di nuova generazione migliora la gestione dell’aria, rafforzando ulteriormente le notevoli prestazioni di DAF in termini di riduzione del numero di giri, con la coppia massima disponibile che si assesta a 900 rpm, anche per il motore PACCAR MX-13 da 390 kW/530 hp. Inoltre, il freno motore già leader del mercato assicura fino al 20% in più di coppia massima a basso regime, fissando un nuovo standard nel settore. Insomma, anche per DAF è giunto il momento di cambiare marcia e di guardare al futuro anche con i nuovi prototipi con motorizzazioni alternative come i motori elettrici, ibridi plug-in, celle a combustibile e motori a idrogeno. Gli avanzatissimi motori diesel del veicolo sono puliti ed efficienti, pronti per i biocarburanti di ultima generazione, come GTL (Gas-to-Liquid) e HVO (Hydro-treated Vegetable Oil), e anche per i carburanti elettrici rinnovabili, con l’obiettivo di portare avanti la decarbonizzazione del trasporto stradale.
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RUOTE INDUSTRIALI
IVECO
Rivoluzione
smart I
l futuro per IVECO è già iniziato. È iniziato facendo salire a bordo del nuovo Daily e del nuovo IVECO S-WAY tutta la tecnologia necessaria a rendere il lavoro dei conducenti quanto più confortevole possibile. Con un’ospite d’eccezione: Alexa, l’intelligenza virtuale targata Amazon che sarà integrata sui nuovi veicoli IVECO per offrire agli autisti un’esperienza di guida comoda, sicura e senza stress. “Stiamo rivoluzionando il modo in cui i nostri clienti comunicano con i nostri veicoli. Abbiamo dato prova di
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Con il nuovo IVECO S-WAY e IVECO Driver Pal, il compagno di viaggio che integra anche le funzionalità di Amazon Alexa, il Costruttore porta la connettività a un livello successivo di
Valeria Di Rosa
metterli al centro dello sviluppo dei nostri prodotti e servizi, con una sola linea guida: rendere la loro vita e il loro lavoro più intelligenti, facili, gradevoli e produttivi. Per questo li invitiamo a passare al livello successivo insieme a noi, adottando un approccio smart!”. Thomas Hilse, IVECO Brand President, ha le idee ben chiare: IVECO ha aperto la strada verso il futuro con le nuove generazioni di Daily e IVECO S-WAY, presentate in occasione di un evento digitale trasmesso in streaming sulla piattaforma IVECO Live Channel.
NUOVO IVECO S-WAY: 100% CONNESSO E SMART
A due anni dal lancio del nuovo veicolo pensato per le applicazioni pesanti on-road, IVECO presenta il rinnovo di IVECO S-WAY: la nuova gamma è stata pensata per garantire eccezionale valore aggiunto e produttività ai gestori di flotte, aumentando ancora l’efficienza nei consumi, con nuove motorizzazioni e un assale posteriore di nuova generazione, tecnologie all’avanguardia e servizi innovativi sviluppati su misura per le esigenze del
L’EVENTO IVECO ha presentato l’ultima generazione di veicoli commerciali Daily e IVECO S-WAY, in occasione di un evento digitale trasmesso in live streaming su IVECO Live Channel, la nuova piattaforma di trasmissione dedicata al mondo dei trasporti. Per l’evento è stato scelto un format davvero innovativo: uno spettacolo virtuale di 60 minuti, con set cinematografico progettato e costruito appositamente per l’occasione. Dopo il discorso
Tra le tecnologie introdotte sul nuovo IVECO S-WAY c’è anche IVECO Driver Pal, il compagno di viaggio digitale del conducente che integra Amazon Alexa e consente ai conducenti di dialogare con il proprio veicolo in modo comodo e interattivo.
cliente. Un occhio anche alla sostenibilità ambientale: oltre alla versione diesel, IVECO S-WAY è disponibile anche nelle versioni CNG, LNG e Bio-LNG.
TUTTO RUOTA INTORNO ALL’AUTISTA
Connettività e centralità dell’autista sono ancora una volta i capisaldi del nuovo veicolo. La riduzione dei consumi, dovuta a una serie di ottimizzazioni e nuove
funzioni, arriva fino al 3%. La nuova gamma motori è conforme alla normativa Euro VI-E sulle emissioni, ed è omologata al 100% per i biodiesel di seconda generazione come l’HVO. La gamma Cursor 13 è stata ampliata con l’introduzione di due nuovi livelli di potenza da 490 e 530 CV. Anche la nuova funzione Eco Mode per il condizionatore automatico, che elimina l’assorbimento di energia non necessario, e
di apertura di Thomas Hilse, IVECO Brand President, è stato presentato il Nuovo Daily, entrato in scena in una piazza riprodotta virtualmente. Una performance di ballerini urban-style al ritmo di beat box ha restituito la linea ai relatori per la presentazione del nuovo IVECO S-WAY, che è comparso accompagnato da giochi di luci, led e da una coreografia visiva tra corpi luminosi, proiezioni a terra, light design e video. le nuove appendici aerodinamiche del montante A, che migliorano ulteriormente il flusso d’aria intorno alla cabina, contribuiscono all’efficienza dell’IVECO S-WAY. Tra le innovazioni lanciate dal Costruttore c’è anche IVECO Top Care, una funzione che, in caso di incidente o guasto, permetterà al conducente, attraverso IVECO Driver Pal, di allertare l’officina IVECO più vicina, con una corsia preferenziale per l’assistenza. Nel caso in cui non fosse possibile ripristinare l’operatività del veicolo entro sei ore, il servizio offre anche un innovativo pacchetto di hospitality per il driver, che comprende trasferimento, spese di alloggio e (se necessario) assistenza medica a titolo gratuito.
CONNETTIVITÀ TARGATA AMAZON
Tra le novità di maggiore impatto, però, non possiamo non citare IVECO Driver Pal, il nuovissimo compagno di viaggio digitale di IVECO realizzato con Amazon Web Services, in grado di utilizzare le funzionalità Amazon Alexa per garantire un’esperienza di guida ottimale. Una soluzione che sancisce definitivamente il passaggio da una gestione manuale di www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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RUOTE INDUSTRIALI
IVECO alcune funzioni a un controllo virtuale: con IVECO Driver Pal il conducente potrà ottimizzare l’itinerario e le soste, tenendo conto di quanto accade lungo il percorso. Per farlo, il sistema fa affidamento sulle informazioni in tempo reale provenienti dalla community di driver, dai servizi di assistenza IVECO e, più in generale, dal web. Inoltre, IVECO Drive Pal permette agli autisti di svolgere alcune attività senza il rischio di distrazioni: dalla gestione del calendario, alla riproduzione della musica, alla possibilità di poter effettuare chiamate ad altri dispositivi compatibili con Amazon Alexa.
IVECO S-WAY È SEMPRE PIÙ CONNESSO
IVECO Driver Pal inoltre è integrato con le skill MYIVECO e MYCOMMUNITY. Con MYIVECO il conducente può interagire con il veicolo in modo innovativo. Infatti, sarà in grado di usare comandi vocali per gestire il viaggio e pianificare il percorso; ricordare le pause obbligatorie per fermarsi in base alle informazioni del tachigrafo ed attivare diverse funzioni interne alla cabina, come impostare il climatizzatore e l’impianto di riscaldamento, accendere o spegnere le luci, attivare i supporti multimediali. Non solo. Con MYIVECO il conducente potrà controllare lo stato del veicolo prima del viaggio e ricevere
IL NUOVO IVECO S-WAY IN PILLOLE IVECO Driver Pal con Sistema Alexa per interagire con il veicolo MYIVECO per i sistemi di infontainment MYCOMMUNITY per interagire con altri autisti IVECO Top Care per servizi di assistenza Motori Cursor 13 con due nuovi livelli di potenza da 490 e 530 CV Nuova funzione Eco Mode per il condizionatore automatico Nuove appendici aerodinamiche del montante A
informazioni sulla manutenzione e sullo stato dei componenti principali, quali pneumatici, batterie, filtri, frizione e pastiglie freno. Sarà inoltre in grado di accedere alle informazioni sull’efficienza del veicolo, leggere consigli su come migliorarla e prenotare un appuntamento
per l’assistenza presso un concessionario di fiducia; infine sarà possibile mettersi in contatto con la Control Room di IVECO e, se necessario, attivare il servizio Assistance Non-Stop e accedere al servizio Remote Assistance Service e agli aggiornamenti Over-The-Air.
UNA COMUNITÀ DI DRIVER
MYCOMMUNITY, invece, funge da radio CB digitale e consente agli utenti di far parte di una community di driver con i quali scambiarsi messaggi vocali lungo il percorso o nell’area nei pressi della destinazione oppure condividere e ascoltare informazioni sulle condizioni del traffico e sulle code alle frontiere. MYCOMMUNITY al momento traduce da e verso inglese, tedesco, francese, italiano e spagnolo e, a breve, saranno disponibili altre lingue. La skill MYCOMMUNITY sarà disponibile non solo per coloro che guidano un veicolo IVECO, ma per tutti i driver, in modo tale da creare una community ancora più grande dove scambiarsi consigli e suggerimenti e tenersi in contatto con altri driver lungo la strada.
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TRASPORTARE OGGI luglio 2021
CELLCENTRIC
del
trasporto
Nasce ufficialmente cellcentric, la join venture tra Daimler Truck AG e Volvo Group, che svilupperà, produrrà e commercializzerà sistemi di celle a combustibile per autotrasporti a lungo raggio di
Valeria Di Rosa
C
he il mondo del trasporto urbano si muova sempre più verso l’elettrico lo abbiamo ribadito più volte. Cosa succede invece in quello del trasporto pesante? Succede che due colossi come Daimler Trucks AG e Volvo Group decidano di unire le proprie competenze per dar vita a una joint venture che produrrà celle a combustibile in serie. L’obiettivo? Diventare produttore leader a livello mondiale di sistemi di celle a combustibile. Da questa ambizione nasce cellcentric, presentata da Martin Daum, CEO di Daimler Truck AG, e Martin Lundstedt, CEO di Volvo Group, durante un evento digitale: la joint venture darà vita a una delle più grandi produzioni in serie pianificate di sistemi di celle a combustibile in Europa, le cui operazioni dovrebbero iniziare nel 2025.
Martin Daum, CEO di Daimler Truck AG, e Martin Lundstedt, CEO di Volvo Group.
LA ROADMAP DI CELLCENTRIC
Attualmente, cellcentric sta concettualizzando i piani per la sua produzione in serie su larga scala, che saranno rivelati nel corso del 2022. Intanto sono iniziati i preparativi per la produzione di pre-serie presso un nuovo sito a Esslingen vicino a Stoccarda. In parallelo, cellcentric sta aumentando la produzione di prototipi in corso. L’obiettivo di Daimler Truck AG e del Gruppo Volvo è di iniziare con i test dei clienti dei camion a celle a combustibile in circa tre anni e di avviare la produzione in serie di veicoli durante la seconda metà di questo decennio.
L’IMPORTANZA DELLA RETE INFRASTRUTTURALE
RUOTE INDUSTRIALI
idrogeno La strada a
Il sito di Nabern, dove vengono assemblati i componenti del sistema di celle a combustibile finito.
Tra gli snodi da sciogliere, ovviamente, resta quello delle infrastrutture. Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo, congiuntamente ai principali produttori di autocarri europei, hanno quindi chiesto la creazione, in Europa, di circa 300 stazioni di rifornimento di idrogeno ad alte prestazioni adatte per veicoli pesanti entro il 2025 e di circa 1.000 stazioni di rifornimento di idrogeno entro il 2030. I truck neutrali sul fronte delle emissioni di CO2 sono attualmente molto più costosi dei veicoli convenzionali. È quindi necessario un quadro politico che ne garantisca sia la domanda sia la redditività. Daimler Truck AG e Volvo Group raccomandano incentivi per le tecnologie CO2 neutrali ed un sistema fiscale basato sui contenuti di CO2 e di energia; potrebbe essere un’ulteriore opzione anche un sistema di scambio delle quote di emissioni.
VERSO UN’EUROPA A ZERO EMISSIONI
Secondo Daimler Truck AG e Volvo Group, i camion esclusivamente elettrici a batteria e quelli a celle a combustibile a idrogeno saranno complementari a seconda del caso d’uso del singolo cliente: le batterie saranno utilizzate per carichi inferiori e per distanze più brevi, mentre l’alimentazione a celle a combustibile tenderà ad essere l’opzione preferita per carichi più pesanti e distanze maggiori. L’iniziativa, che potrà attingere a decenni di esperienza e lavoro di sviluppo sia da Daimler Truck AG che da Volvo Group, rientra dunque nella politica di accelerazione della transizione energetica, voluta dal Green Deal europeo.
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RUOTE INDUSTRIALI
SCANIA
aT
OE g g g
TEST drive g g g pr o va
to
d
Per l’
immagine e il... portafogli
Uno Scania Serie R è in vetta ai desideri di molti autotrasportatori, e questa non è una novità. Però lo Scania R410 può anche rappresentare una scelta oculata in termini di costi di gestione e, soprattutto, di consumi. La conferma arriva da questa prova di
Ted Morbido
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TRASPORTARE OGGI luglio 2021
L
a cabina R, la media nell’offerta Scania Serie R, non ha nulla da invidiare quanto a look alle sorelle maggiori, semmai sono i 410 cv di potenza del pur ben dimensionato sei cilindri di 13 litri (quindi stessa cilindrata delle versioni da 450, 500 e 540 cv) a lasciare perplessi. Ma le ragioni che rendono lo Scania R410 un’opzione quantomeno da prendere in considerazione sono sicuramente valide: sono in molti a viaggiare frequentemente con carchi inferiori al limite delle
44 tonnellate e allora qualche cavallo in meno non deve far paura, soprattutto se consumi, costi d’acquisto e di gestione si fanno altrettanto più leggeri. Non resta quindi che metterlo alla prova e farlo nelle condizioni più difficili: 44 t di MTT e autostrada della Cisa da scalare.
CAMBIO DI PROGRAMMA
La prima sorpresa però non è piacevole: non potremo guidare direttamente noi il veicolo, alternandomi con il driver svedese come d’abitudine, perché
NUMERI CHE CONTANO Cuccetta
194x90 cm
CONDIZIONI DELLA PROVA Traffico
Profondità cabina 206 cm
Meteo sole
H cabina
207 cm
Temperatura 20°C – 24°C
H tunnel
15,5 cm
Passaggio centrale 52 cm
l’autostrada della Cisa fino a Massa. Set fotografico nel deposito di candidi marmi di Carrara della Red Graniti che gentilmente ci ospita e ritorno sullo stesso percorso con una maggiore attenzione però ai consumi. Per una più attenta analisi delle prestazioni dividiamo il percorso in quattro sezioni, la prima e la quarta (autostrada A1) pianeggianti, quelle centrali con la salita e la discesa della Cisa. Inoltre, nel ritorno non rileviamo il tratto urbano di Massa e la tangenziale milanese per un maggiore focus sulle prestazioni (e i consumi) autostradali. STEP
1
FO
medio scorrevole
TANGENZIALE DI MILANO E AUTOSTRADA A1
Il traffico sulla tangenziale milanese è intenso ma scorrevole, così come sull’Autostrada del Sole che percorriamo fino allo svincolo per La SpeS CU zia e, poco dopo Parma, ci ferPOCHI CV TANTI CC miamo nell’area di servizio di 13 litri per un motore di 410 cv possono anche sembrare eccessivi, Medesano Ovest per rilevama in realtà la generosa cubatura re i dati. Da notare che il consente di avere valori coppia molto cruise control era taraelevati che in molti casi possono anche far to a 85 km/h, velocidimenticare la carenza di cavalli. tà alla quale lo Scania R410 ha un consumo istantaneo attorno ai 23 l/100 km (4,3 km/ litro) con un regime di rotazione di poco inferiore ai 1200 giri/
la nuova legislazione italiana proibisce agli italiani di condurre in Italia veicoli con targa straniera. È una norma pensata per stroncare i leasing esteri delle supercar e l’abitudine di molti stranieri di tenere le loro auto targate nel paese d’origine per aggirare il bollo di circolazione (e qualche volta anche l’assicurazione), ma a farne le spese è anche il nostro test. La prova prende il via dall’area di servizio di Assago, sulla tangenziale milanese, per raggiungere la A1 e quindi
min. Qualche parola va spesa per lo sterzo elettronico, il sistema EAS di Scania (Electric Active Steering), una nuova funzionalità che rende la guida ancora più agevole: diminuisce lo sforzo di sterzata a bassa velocità e garantisce una serie di funzioni come il ritorno attivo del volante e diverse sensibilità e assistenze in base alla velocità. Il driver Scania ne è entusiasta, ma forse è un po’ di parte… STEP
2
SULLA CISA VERSO LA LIGURIA
La cilindrata di 13 litri garantisce una buona coppia che si fa sentire nell’atFOCUS tacco della salita, poi però servono i cavalli veri e lo Scania R410 un po’ in sofferenza ci va, ma meno del preFONOMETRO DISOCCUPATO visto. Per buona Il fonometro ribadisce parte del percorso quello che già si percepisce: si procede in 11a l’insonorizzazione interna marcia, con brevi è eccellente. A 85 km/h si rilevano 66 db più per i tratti anche in 12a, rumori aerodinamici che per poi scendere per il motore, da fermi in 10a e 9a marcia si scende a 54 db. quando la salita si fa più impegnativa. Sotto il cartello di Berceto, uno dei tratti più duri, transitiamo in 9a marcia a 45 km/h e 1300 giri/min, direi che non c’è bisogno di aggiungere altro. Da notare un forte vento che spesso si oppone alla nostra marcia. Nella discesa il “down hill speed” tarato a 75 km/h garantisce una guida molto rilassata senza particolari
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RUOTE INDUSTRIALI
SCANIA interventi del driver, che può contare sul lavoro in automatico del retarder, che dispone di cinque diverse tarature, e del freno motore. Poi il viaggio prosegue verso Massa con un tratto autostradale prevalentemente pianeggiante, e quindi nel suo hinterland per raggiungere la zona industriale e questo influisce negativamente sulle prestazioni finali. STEP
3
AUTOSTRADA DELLA CISA
FOC
Al ritorno sul medesimo percorso decido di avere un dato più “pulito” e quindi avvio la registrazioAIRBAG ne dei dati (consumi e veUS PER IL PEGGIO locità) dopo il casello di Sopra la portiera Massa. Il traffico è semlato driver è sistemato pre poco intenso come un innovativo airbag che, nel malaugurato all’andata e anche il vencaso di ribaltamento del to, sempre piuttosto violenveicolo, agirà di supporto a to, però questa volta favorisce la quelli tradizionali per ridurre nostra marcia. I dati migliorano, al minimo le conseguenze per l’autista.
TANGENZIALE/AUTOSTRADA
TEST drive
ads Medesano Est – barriera Milano
123
110
107
107
km
km
km
km
PERCORSO TOTALE
447 km
VELOCITÀ MEDIA
1
2
3
4
74,5 km/h CONSUMO
80
CONSUMO
AUTOSTRADA DEL SOLE VERSO MILANO
Traffico sempre scorrevole, chiedo al driver di tarare il cruise control su 83 km/h e, soprattutto, ci arrestiamo dopo la barriera di Milano per rilevare le prestazioni senza affrontare la tangenziale milanese che è sempre trafficata. TRASPORTARE OGGI luglio 2021
66
km/h CONSUMO
40 l • 36,1 l/100 km
73
km/h CONSUMO
36,7 l • 34,3 l/100 km
79
131,8 l 29,2 l/100 km
km/h CONSUMO
24,6 l • 22,1 l/100 km
FOC Semmai in tangenziale, come prassi ricca di rallentamenti, si fa apprezzare il radar di bordo che mantiene coAERODINAMICA OTTIMIZZATA stante la distanza con il veicolo che Dall’interno, sulla sinistra precede e ne segue le velocità fino del cruscotto, si può regolare all’arresto e relativa ripartenza, se l’incidenza dello spoiler sulla cabina questa avviene entro cinque secosì da ottimizzare l’aerodinamica in base all’altezza del semirimorchio. condi; se invece la sosta è più lunga deve essere il driver ad accelerare. Un’ultima annotazione molto positiva nell’ottica di garantire all’autista una guida sempre più rilassante e sicura.
US
ma la sensazione è che la salita dalla Liguria sia più agevole rispetto al senso contrario: infatti lo Scania R410 si mostra più a suo agio e non scende mai in 9a marcia. Da notare il buon lavoro svolto dell’EfficientRoll con lunghi tratti di marcia in folle, ma la sua efficacia non la scopriamo certo ora.
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AUTOSTRADA
casello Massa ads Medesano Est
30,2 l • 24,5 l/100 km
4
AUTOSTRADA
ads Medesano Ovest Massa
km/h
STEP
AUTOSTRADA/CITTÀ
ads Assago – ads Medesano Ovest
IN CABINA
Nella nuova serie R, Scania ha posto la massima enfasi all’aerodinamica: tutte le superfici, sia nella parte anteriore che lungo i lati, sono ottimizzate per la minima resistenza,
SCANIA R410 A4X2NA MTT
44 t
CABINA
CR20H
MOTORE
DC13 di 13 litri
POTENZA
302 kW (510 cv) a 1.800 giri/min
COPPIA
2150 Nm da 900 a 1200 giri/min
CILINDRI
6 in linea – 4 valvole per cilindro
CAMBIO
automatizzato 12 marce Scania GRS895R
RETARDER
Scania R4100D, max 4100 Nm, 500 kW
FRENO MOTORE
automatico 242 kW a 2400 giri/min
SERBATOIO CARBURANTE
400 litri
SERBATOIO ADBLUE
47 litri
PNEUMATICI ANTERIORI
385/55 R22,5
PNEUMATICI POSTERIORI
315/70 R22,5
SOSPENSIONI ANTERIORI
balestre
SOSPENSIONI POSTERIORI
pneumatiche
RAPPORTO AL PONTE
2.59
PASSO
3750 mm
Alcuni particolari di questo veicolo adatto anche per le lunghe percorrenze. In senso orario: la leva multifunzione al volante e in secondo piano il completo quadro strumenti, i numerosi vani per lo stoccaggio di materiali, il design della fanaleria e la zona notte attrezzata.
deflettori e minigonne sono stati meticolosamente integrati nel design. Che il risultato finale sia anche molto piacevole non lo scopriamo certo ora; un apprezzamento particolare anche per il verde scelto per il modello in prova, davvero bello. La cabina R, nonostante sia quella media, non lesina lo spazio interno: con la nuova generazione è più lunga di cinque centimetri internamente e anche le altezze sono maggiorate. Il posto di
guida è stato spostato 65 mm verso il parabrezza e di 20 mm a lato, il tutto per la sicurezza, la visibilità e massimizzare lo spazio interno. Qualche perplessità mi suscita il disegno del rivestimento dei sedili, ma è questione di gusti personali, però quello del passeggero (dove sono stato seduto per oltre 400 km) è piuttosto scomodo, a conferma che in questa conformazione lo Scania R410 è pensato per un singolo autista, che però può
affrontare lunghe trasferte grazie alla comoda cuccetta e al gran numero di gavoni presenti a bordo. Non manca ovviamente il frigorifero facile da raggiungere anche guidando. La posizione di guida e anche la plancia Scania sono da sempre un riferimento e quella dell’R410 non fa eccezione, che aggiungere di più? Solo il consiglio di provarlo di persona.
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RUOTE INDUSTRIALI
MAN TRUCK & BUS
Il medio che non molla 40
TRASPORTARE OGGI luglio 2021
aT
OE g g g
TEST drive g g g pr o va
to
d
MAN TGM 18.320 rappresentano ancora la soluzione
più razionale di
Ted Morbido CONDIZIONI DELLA PROVA Traffico
medio scorrevole
Meteo sole Temperatura 12°C – 15°C
NUMERI CHE CONTANO Larghezza cabina 224 cm Profondità cabina 228 cm H cabina
158,5 cm
H tunnel
26 cm
S
1
DI MILANO E AUTOSTRADA A4
STEP
Il traffico intenso, soprattutto in tangenziale, consiglia di lasciar perdere il cruise control e regolarsi in base a quello che si ha di fronte, diverso in autostrada dove imposto i classici 85 FOC
US
CHE SILENZIO!
Il fonometro conferma che anche sotto l’aspetto dell’insonorizzazione la cabina è di livello assoluto: a 85 km/h si viaggia a 65 db disturbati più dai rumori del vento che dal motore, da fermi si scende a 54 db, in pratica un soffio.
2
FO
S CU
Sono anni ormai che si celebrano i funerali dei veicoli di gamma media stritolati, si dice, tra i maxi van e quelli di gamma pesante. Eppure c’è tutta una lunga serie di mission dove carri come questo
arà che il MAN TGM dell’ultima MOTORE generazione della casa tedesca ALL’AVANGUARDIA Il D0836 di 6,9 litri è la è una delle migliori interpretaversione a sei cilindri e 24 zioni di questa categoria di valvole del nuovo D08 qui nella veicoli, sarà che il declino dei carsua massima potenza di 320 cv (235 kW) e coppia di 1.250 Nm. ri di classe media sia stato troppo frettolosamente dichiarato, resta il fatto che la prova del MAN TGM 18.320 – con box frigorifero Lamberet, gruppo refrigerante Thermo King e sponda idraulica Hollandia (direi tre classici) – dimostra invece che per un buon numero di mission distributive, questa classe di veicoli ha ancora le carte in regola per essere la soluzione migliore in termini di versatilità, capacità di carico, in altre parole efficienza. Per la prova abbiamo scelto un percorso misto, con un lungo tratto di tankm/h e mi avvio verso Bergamo. È genziale milanese (si partiva dal MAN quasi inutile evidenziare che la postura Center Milano Sud di San Giuliano Midi guida è perfetta grazie anche alle lanese alle porte del capoluogo) fino numerose regolazioni che, tra sedile all’intersezione con la autostrada A4 e volante, possono accontentare tutverso Bergamo. Quindi viabilità ordite le esigenze. Con i comandi sul vonaria per raggiungere i centri comlante, ho sotto controllo a sinistra la merciali alla periferia del capoluogo regolazione del cruise control, mentre orobico e poi proseguire sempre sulla a destra posso accedere a tutte le inviabilità ordinaria verso il coreografico formazioni sullo stato del veicolo. Mi lago d’Endine, risalendo la Valcavalliconcentro sui consumi, notando che na, per il servizio fotografico e per si mantengo sempre nel range tra i 15 affrontare un tratto di strada un e i 18 l/100 km. Da notare che non c’è po’ meno agevole in termini di retarder, ma solo un efficiente freno spazi e traffico rispetto alle pemotore a due posizioni che si stacriferie cittadine. Il veicolo è scaca automaticamente (come del resto rico con il gruppo refrigerante quello di stazionamento elettronico) spento, quindi i consumi li indiquando si accelera. Quanto al camco a puro titolo informativo, ma bio, il collaudato MAN TipMatic a 12 non sono significativi in assoluto. rapporti si conferma il completamento ideale: veloce e dolce nei passagTANGENZIALE gi di marcia. STEP
VIABILITÀ ORDINARIA
Con un breve tratto di tangenziale di Bergamo raggiungiamo i centri commerciali di Seriate per un primo set fotografico che impone numerose soste, ripartenze e manovre. Nulla al confronto del districarsi nella viabilità della Valcavallina per raggiungere il lago d’Endine per un secondo set fotografico, un po’ più scenografico ma sempre legato alla mission del www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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CUS FO
RUOTE INDUSTRIALI
MAN TRUCK & BUS MAN TGM 18.320, che infatti nel parcheggio in riva al lago è in buona compagnia. Le strette e trafficate strade bergamasche (semafori e rotonde a volontà…) consentono ancora di più di apprezzare le doti di maneggevolezza del veicolo in prova, anche se nelle manovre la telecamera posteriore sarebbe stata apprezzata (è prevista come optional ma qui non c’è). I consumi nonostante i numerosi stop&go e i tanti rallentamenti si mantengono su ottimi livelli (senza dimenticare però che il veicolo è scarico) e quindi possiamo riguadagnare la via del ritorno con un giudizio complessivo ancora più positivo. STEP
3
AUTOSTRADA A4 E TANGENZIALE DI MILANO
Al ritorno sul medesimo percorso il traffico è un po’ meno intenso e quindi possiamo ricorrere per un tratto più lungo al cruise control con un leggero
TUTTO IN UN COMANDO
La leva di destra raduna praticamente tutto il controllo del veicolo: ruotandola si sceglie drive, retro e neutral; abbassandola si attiva il freno motore; spingendola si passa in manuale.
beneficio sui consumi, ma soprattutto al relax di guida. Da notare che l’EfficientRoll interviene raramente data la conformazione del percorso prevalentemente pianeggiante, ma sui rari cavalcavia si fa apprezzare sfruttando l’abbrivio nella discesa. La prova ha quindi termine e, una volta rientrato alla base, mi posso dedicare alla descrizione della cabina.
MAN TGM 18.320
Tre particolari caratterizzanti del MAN TGM che, naturalmente, segue la linea della nuova gamma del Leone. In senso orario: la funzionale plancia, l’easy control e i moderni disegni dei fari anteriori a LED.
TEST drive
VIABILITÀ EXTRAURBANA
BergamoLago d’Endine-Bergamo
Bergamo- tangenziale Est Milano
55
61
55
TRASPORTARE OGGI luglio 2021
CABINA
CC
MOTORE
D0836, 6,9 litri
POTENZA
235 kW (320 cv)
COPPIA
1250 Nm
CILINDRI
6 in linea – 4 valvole per cilindro
FRENO MOTORE
Optibrake+ 382 kW a 2300 giri/min
CAMBIO
automatizzato 12 marce MAN TipMatic
RETARDER
Voith 450 kW – 3250 Nm
SERBATOIO CARBURANTE
300 litri
SERBATOIO ADBLUE
35 litri
PNEUMATICI ANTERIORI
Bridgestone 295/80 R22,5
PNEUMATICI POSTERIORI
Bridgestone 305/70 R22,5
SOSPENSIONI ANTERIORI
pneumatiche
SOSPENSIONI POSTERIORI
pneumatiche
PASSO
5425 mm
km
PERCORSO TOTALE
158 km
VELOCITÀ MEDIA
1
2
3
68 km/h CONSUMO
78
47
km/h
km/h
CONSUMO
CONSUMO
9,4 l • 17,2 l/100 km
42
km
18 t
AUTOSTRADA
AUTOSTRADA
tangenziale Est Milano-Bergamo km
MTT
8,6 l • 18,3 l/100 km
80
km/h CONSUMO
9,0 l • 16,3 l/100 km
27 l 17,2 l/100 km
FOCU
A OGNUNO IL SUO
S
La posizione di guida, grazie al gran numero di regolazioni, è adattabile alle abitudini di ogni autista e il sedile promette di poter viaggiare per più ore senza che schiena e giunture varie ne risentano.
IN CABINA
Il blu metallizzato è un bellissimo colore che valorizza le nuove linee del MAN TGM che, per la verità, almeno esternamente non si differenziano molto a uno sguardo superficiale a quelle del modello precedente. Molto cambia
però in cabina che, pur essendo la CC, quelle più piccola e compatta dell’offerta, riesce ugualmente a garantire una buona volumetria e a far sentire il suo autista perfettamente a proprio agio. La salita è rapida, con due soli gradini, meglio così perché l’attraversamento è praticamente impossibile con l’ingombrante volume del tunnel, qui peggiorato dalla presenza del frigorifero, sicuramente apprezzabile però durante le ore di lavoro. Inutile elogiare la qualità delle plastiche e dei materiali dei
sedili che da tempo ormai collocano MAN ai vertici, meglio soffermarsi sui due monitor che riassumono tutte le informazioni che si possano desiderare. Richiedono un po’ di applicazione per esplorare tutte le opportunità, ma poi veramente nulla potrà essere nascosto. Perché poi, su un monitor che potrebbe essere conformato come meglio si crede, si riproducano i due orologi come su un qualsiasi cruscotto analogico resta un mistero, ma non è solo un problema di MAN.
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Puliamo la
Tua Piazza
RUOTE INDUSTRIALI
RENAULT TRUCKS
Al via il roadshow di Gorent, firmato Go-Green, che porta in tutta Italia gli innovativi mezzi elettrici di Renault Trucks per l’igiene urbana, all’insegna della sostenibilità di
Andrea Trapani
L
uogo più iconico di un mezzo parcheggiato di fronte a Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, non poteva esserci per la prima tappa del roadshow “Puliamo la Tua Piazza”. Nel capoluogo toscano, infatti, ha preso il via la presentazione degli innovativi veicoli industriali elettrici per l’igiene urbana. Non a caso, li
introduce la società fiorentina Gorent, che, insieme a Renault Trucks Italia e altri partner, li sta presentando ai cittadini in un tour per 100 piazze della Penisola. Torniamo a Firenze. Alla presenza delle massime autorità cittadine, è avvenuto il taglio del nastro del roadshow con un programma che
ha visto i mezzi esposti nella piazza dove lo staff è stato a disposizione, per un’intera mattinata, dei tanti curiosi arrivati per conoscere tutti i vantaggi che questa importante novità porterà alla vivibilità delle città e al benessere dei cittadini.
L’INIZIATIVA
Come già anticipato in una videointervista pubblicata da Trasportare Oggi in Europa sui propri canali social, è stato l’Amministratore Delegato di Renault Trucks Italia, Pierre Sirolli, a consegnare ufficialmente il primo veicolo industriale 100% elettrico in Italia, Renault Trucks D Wide Z.E., all’Amministratore Delegato di Gorent S.p.A. Furio Fabbri. “Siamo orgogliosi di iniziare questo percorso in un luogo importante come Piazza della Signoria”, ricorda ai nostri microfoni con soddisfazione Sirolli. “Abbiamo il primo veicolo elettrico pesante immatricolato in Italia, Da sinistra verso destra: Letizia Perini, consigliera delegata della Città Metropolitana di Firenze per l’ambiente, Dario Nardella, Sindaco di Firenze, Pierre Sirolli, AD Renault TrucksItalia, Furio Fabbri, Presidente e AD di Gorent S.p.A, e Stefano Giorgetti, Assessore alla Mobilità del Comune di Firenze.
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TRASPORTARE OGGI luglio 2021
GORENT E IL GRUPPO GO-GREEN Il Gruppo Gorent – Eco.Energy, player europeo nei servizi per l’igiene ambientale operoso da 20 anni in tema di economia circolare, ha due anime societarie sinergiche. Gorent S.p.A è la prima realtà italiana a proporre la formula del noleggio per i veicoli dedicati ai servizi di igiene urbana, con la più grande flotta in Italia e una formula che consente di ottimizzare i costi di gestione. Eco.Energy S.p.A è attiva nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti e leader, col brand Olly, nella raccolta e riciclo di oli alimentari esausti.
per noi è una cosa importantissima visto che è un mezzo perfetto per la raccolta dei rifiuti. I vantaggi del mezzo elettrico per questo segmento sono tanti, soprattutto l’assenza di rumore, i costi operativi più bassi rispetto ai veicoli tradizionali e l’assenza di emissioni di CO2. Le scelte che facciamo oggi, infatti, definiscono il mondo in cui vivremo domani. Da produttori responsabili dobbiamo considerare, in tutte le nostre azioni, come ridurre l’impatto climatico, utilizzare al meglio le risorse del mondo e condurre il business in modo più responsabile”. I veicoli elettrici sono già una pietra angolare della strategia Renault Trucks che ha la chiara ambizione di diventare leader in questo settore. “Puntiamo a una penetrazione di vendita dei veicoli elettrici ad un livello del 10% dei nostri volumi totali nel 2025, del 35% nel 2030 con l’ambizione complessiva di essere al 100% senza combustibili fossili a livello di flotta in esercizio nel 2050”, continua Sirolli. “Dal 2019, Renault Trucks è al fianco dei clienti con la Gamma di veicoli Z.E. (Zero Emission), 100% elettrici su misura, con PTT da 3,1 t a 26 t e autonomia fino a 400 km. Una gamma completa per rispondere alle esigenze della distribuzione urbana, dell’edilizia e dell’igiene urbana”. “Il roadshow vuole essere un primo passo concreto verso questa transizione energetica nel settore dell’igiene urbana, permettendo a tutti di toccare con mano il nuovo Renault Trucks D Wide Z.E. e di conoscere da
vicino la qualità e l’efficienza del veicolo elettrico”, conclude Pierre Sirolli. Sulla stessa linea il partner. “Questa collaborazione segna l’inizio di una rivoluzione green del paese verso la mobilità elettrica pesante, per ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità dell’ambiente”, commenta Furio Fabbri, Presidente e Amministratore Delegato di Gorent S.p.A. “La riduzione delle emissioni inquinanti (CO2 , NOx, ecc.) è una priorità dei nostri giorni e molte città stanno infatti adottando normative ambientali sempre più restrittive. Gorent S.p.A è pronta per intervenire nell’ambito del trasporto rifiuti con una flotta elettrica che impatta sul territorio in modo sostenibile, facendo la differenza per la salute delle persone”. In questo senso si orientano le scelte concrete fatte nel mondo dell’autostrasporto, come l’utilizzo di veicoli
industriali elettrici. “La prospettiva di mercato va nella direzione della scomparsa del motore termico in 5 anni: siamo i primi a percorre una strada già pronta. Come veri pionieri, introduciamo in Italia i primi camion pesanti elettrici per l’igiene ambientale, quali punta di diamante del nostro business model. Nel nostro roadshow delle 100 piazze, siamo felici di presentarli ai cittadini, e di guardare insieme a loro ad un futuro all’insegna della sostenibilità. Essere facilitatori della Transizione Energetica, per noi, vuol dire proteggere la salute dell’ambiente e dei cittadini con le nostre azioni. Assumersi la responsabilità di fare la nostra parte, in una società che si avvia a toccare con mano un futuro sempre più vicino; progettando da sempre e realizzando, nei fatti, un green che funziona davvero”, conclude Fabbri.
LE TAPPE DEL TOUR DATA Mercoledì 9 giugno Lunedì 21 giugno Mercoledì 23 giugno Venerdì 2 luglio Martedì 6 luglio Giovedì 8 luglio Martedì 13 luglio Lunedì 19 luglio Martedì 20 luglio
CITTÀ
Roma, Piazzale Garibaldi Napoli, Piazza Municipio Bari, Piazzale Lorusso Ancona Milano Genova Torino Trento Bressanone
Dopo lo stop estivo, il roadshow riprenderà a settembre 2021. Per conoscere le date aggiornate, basterà seguire gli aggiornamenti sul nostro sito www.trasportale.it
Lo sguardo ora è rivolto al futuro: la riduzione delle emissioni inquinanti (CO2, NOx) è una priorità non più rinviabile e i protagonisti del trasporto si stanno adeguando alle nuove disposizioni normative che molte città italiane stanno adottando, con lo stop ai veicoli Euro 3 ed Euro 4 diesel che sta entrando in vigore in diversi comuni d’Italia. Come Firenze, non a caso la prima tappa di due importanti realtà impegnate per un mondo più verde.
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RUOTE
MERCEDES-BENZ
La serie LP di Mercedes-Benz, lanciata all’inizio degli anni Sessanta, fu un veicolo estremamente innovativo. Abbiamo provato un 1624 del 1967 sui tornanti del Passo del San Bernardino
Su e giù su un
Adventskalender I
n una bella giornata d’inverno di qualche tempo fa, abbiamo avuto il piacere di provare sulle strade del valico alpino del San Bernardino, in Svizzera, alcuni veicoli d’epoca Daimler; tra questi una motrice Mercedes-Benz LP 1624 del 1967, telonata con rimorchio. Si trattava di un
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veicolo appartenuto al distributore tedesco della Cinzano e il collezionista tedesco Dieter Hauser, ora proprietario, in fase di restauro ha voluto mantenere anche i colori originali del telone.
L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA
Con gli anni ’60, per i camion Mercedes, inizia una nuova era. L’innovativa Serie
di Ferruccio
Venturoli
LP rivoluziona il mondo dei veicoli industriali. La stessa denominazione del modello annuncia tempi nuovi: la lettera „L“ sta per „Lastwagen“ (autocarro), la „P“ per cabina Pullman (dal nome del famoso progettista americano dei treni dal design aerodinamico). Ad inaugurare la fortunata serie, nel 1963, fu l’LP 1620, dove il 16 indica il peso totale a terra ammesso del mezzo, pari a 16 t, e il 20 si riferisce alla potenza nominale, in
Adventskalender (calendario dell’Avvento), il tipico calendario pre-natalizio composto da tante caselline che i bambini scoprono giorno per giorno. Appena un anno dopo i motori Diesel a iniezione diretta della serie OM 346 sostituiscono i precedenti propulsori diesel a precamera. L’importante innovazione tecnologica fa guadagnare potenza e abbatte considerevolmente il consumo di carburante. Con la cabina di guida allungata per consentire l’alloggiamento di due cuccette posteriori, un serbatoio carburante maggiorato da 200 l, un motore da 240 CV abbinato a un cambio a sei marce non sincronizzato, nel 1967 viene presentato l’LP 1624.
UN ABITACOLO D’ALTRI TEMPI
Saliti in cabina ci accoglie un antico profumo di gasolio, pelle e meccanica di altri tempi. Herr Hauser non ha badato a
questo caso 200 CV. La cabina di guida, rigorosamente cubica, del nuovo camion fa scalpore: l’ampio accesso, le generose dimensioni dei cristalli e l’ottima abitabilità ottenuta, grazie al tunnel del motore molto piatto e alla cuccetta ribaltabile collocata dietro i sedili, faranno scuola per le generazioni di camion successive. Tutti i punti di manutenzione, precedentemente collocati all’interno dell’abitacolo, ora vengono sostituiti da una serie di sportelli tutt’intorno alla cabina di guida. Questa particolare soluzione ben presto farà guadagnare alla serie LP il nomignolo di
spese per il restauro di questo camion. Il cruscotto è interamente rivestito in radica (allestimento aftermarket disponibile all’epoca). Di fronte al posto guida, sovrastato dall’enorme volante nero in bachelite, semi-orizzontale, spicca la bella strumentazione analogica Kienzle con fondini bianchi, caratteri neri, lancette rosso fluorescente e cornici cromate circolari. A sinistra trova posto il contachilometri, al centro il contagiri di diametro ridotto e a sinistra lo strumento unico (molto in voga in quegli anni) che comprende: pressione olio, temperatura acqua, livello carburante e spia del generatore. In basso, a destra del quadro strumenti, c’è la chiave d’accensione e subito dopo un quadro spie che anticipa il design spigoloso e stilizzato tipico dei futuri anni ’70. Alla sinistra del quadro strumenti c’è una pulsantiera a tasti rotondi che comanda luci e tergicristallo. Il tunnel del motore è completamente rivestito in pelle
La Serie LP rivoluzionà il mondo dei veicoli industriali. La stessa denominazione annuncia tempi nuovi: la lettera “L” sta per Lastwagen (autocarro), la “P” per cabina Pullman (dal nome del famoso progettista americano).
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MERCEDES-BENZ
Gli interni: i sedili hanno seduta e schienale rivestiti in velluto, mentre la parte laterale e posteriore è rivestita in pelle rossa. Il cruscotto è interamente in radica; dietro l’enorme volante nero in bachelite, semi-orizzontale, spicca la bella strumentazione analogica Kienzle con fondini bianchi, caratteri neri, lancette rosso fluorescente e cornici cromate circolari.
trapuntata rossa. I sedili hanno seduta e schienale rivestiti in velluto rosso, mentre la parte laterale e posteriore è rivestita in pelle rossa guarnita con un elegante filo bianco. Il sedile del conducente è ammortizzato e completamente regolabile. L’ergonomia in casa Mercedes ha avuto sempre un posto di rilevanza. Il sedile del passeggero, anche se ben imbottito, non è ammortizzato ma offre, in compenso, un comodo bracciolo ripiegabile sul lato sinistro. Il Veicolo, immatricolato alla fine del 1967, faceva parte della flotta del distributore tedesco della Cinzano. L’attuale proprietario, il collezionista Dieter Hauser, dopo averlo restaurato, ha voluto mantenere anche i colori originali del telone.
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“… sulla salita che porta fino a 2.065 metri, procediamo a una velocità tra i 25 e i 30 km orari con la terza ridotta e, ogni tanto, ci fermiamo per far passare la fila di automobili che si forma dietro di noi”.
“… comincia la discesa e basta scendere molto lentamente sfruttando al massimo il freno motore. I freni, comunque, fanno ancora il loro rumoroso dovere”.
UNA CABINA DAVVERO D’ALTRI TEMPI
Giriamo la chiavetta, aspettiamo che la spia delle candelette si spenga e diamo motore. Il vecchio propulsore, nonostante la buona insonorizzazione della cabina (per l’epoca), fa sentire la sua voce; per noi che non ci dobbiamo lavorare per otto ore di seguito, è un piacere ascoltare il tipico suono del sei cilindri Mercedes a iniezione diretta. Diamo un colpetto d’acceleratore col cambio a folle, abbassiamo il pedale della frizione e cautamente inseriamo la prima marcia. Una leggera grattatina provoca una smorfia di dolore sul viso del driver-controllore seduto accanto a noi. Stacchiamo
lentamente la frizione e il vecchio camion s’avvia dolcemente senza scossoni. Passiamo in folle un’altra volta prima di inserire la seconda e diamo un altro colpetto di gas. Questa volta l’innesto va a buon fine. La strada che si para davanti a noi è il tracciato del Passo del San Bernardino con una salita che conduce fino a 2.065 metri e che oggi, per lo più, viene utilizzata come suggestiva e panoramica alternativa alla galleria. Procediamo a una velocità tra i 25 e i 30 km orari con la terza ridotta e spesso siamo costretti a ingranare la prima; girare sui tornanti alpini con un camion di oltre sessant’anni richiede una buona dose di allenamento non
solo fisico, ma anche psicologico, vista anche l’ingombrante presenza del nostro passeggero. Comunque, alla fine riusciamo a raggiungere il valico dove, naturalmente, comincia la discesa. Non abbiamo nessun desiderio di mettere alla frusta l’impianto frenante e ci basta scendere molto lentamente sfruttando al massimo il freno motore. Comunque i freni (ovviamente a tamburo) fanno ancora il loro rumoroso dovere. Arrivati a Lostallo tiriamo finalmente la leva del freno a mano e ringraziamo calorosamente l’ormai rilassato autista-accompagnatore, responsabile dell’autotreno. Ma non è finita, ci sono altri “oldtimer” della Stella da provare.
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SPECIALE
LUBRIFICANTI
Un mondo…
fluido I
l mondo dei lubrificanti nell’autotrasporto è storicamente una pietra miliare con grandi protagonisti nel mercato. Anche perché l’olio è semplicemente insostituibile. Il perché sta nella loro funzione. Gli oli lubrificanti sono prodotti ottenuti dalla miscelazione di oli base (minerali o sintetici) e additivi, e vengono impiegati prevalentemente nel settore industriale e dell’autotrazione, poiché consentono il corretto funzionamento degli impianti e dei motori (di autoveicoli, motoveicoli, macchinari agricoli o natanti) riducendo l’attrito delle componenti meccaniche in movimento.
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Periodico appuntamento di Trasportare Oggi sulla galassia dei fluidi necessari per il funzionamento dei nostri veicoli. Vediamo le novità di quest’anno anche in relazione alla mondiale crisi pandemica A
cura di
Andrea Trapani
Protagonisti per forza quindi. Con importanti riflessi sulla ricerca e sullo sviluppo di nuove soluzioni per seguire il passo dell’avanzamento tecnologico in seno all’autotrasporto. Come evidenziato nel corso degli anni, il mercato degli oli lubrificanti in Italia ha numeri di rilievo che sostanzialmente sono rimasti invariati nell’ultimo lustro: i dati presentati lo scorso autunno da CONOU confermano come l’Italia abbia sviluppato e mantenuto un importante mercato dei lubrificanti in Europa, con circa 411 mila tonnellate annue immesse al consumo. Sempre nel “Rapporto di sostenibilità 2019” di CONOU, si può notare, infatti, come i valori abbiano raggiunto, nell’ultimo triennio (prima del 2020), un assetto generalmente stabile: il trend di lungo periodo risulta in linea con il contesto generale e ha visto una progressiva riduzione del consumo di oli lubrificanti in Italia (-37% dal 2000 al 2019),
principalmente dovuta all’evoluzione tecnologica e, per il comparto industriale, anche a un rallentamento della produzione negli anni della crisi economica. In termini di utilizzi, nel 2019 si è consolidata la prevalenza nel mercato degli oli utilizzati dall’industria rispetto a quelli dell’autotrazione, con la prima che ha assorbito il 54% dell’immesso al consumo e la seconda il restante 46%. Numeri importanti. Come i principali protagonisti di questo settore. Anche quest’anno, abbiamo deciso di fare un focus sull’offerta per il nostro settore. Marchio dopo marchio. Con alcune importanti novità. PETRONAS: TRA CONFERME E NUOVI ANNUNCI Tra i leader del mercato, PETRONAS Lubricants International non ha bisogno di presentazioni. Agli inizi dello scorso febbraio, PLI ha presentato la nuova gamma di prodotti PETRONAS Urania con l’innovativa tecnologia StrongTech per i veicoli industriali. Il lancio di questa nuova linea di
lubrificanti rappresenta al meglio un progetto con un “core strenght” (forza interiore) per mezzi pesanti, leggeri e veicoli commerciali. Con la nuova tecnologia StrongTech, infatti, PETRONAS Urania si evolve per offrire la forza necessaria per resistere anche alle situazioni più difficili per un tempo più lungo. In risposta alle alte temperature, all’ossidazione e ai depositi all’interno del motore, assicura una forza interiore a tutti i veicoli che devono operare in situazioni sempre più difficili, con condizioni meteorologiche estreme e con una sempre maggiore percorrenza in zone ad alto traffico. Ogni innovazione è stata studiata per ottimizzare le prestazioni di tutti i veicoli dei principali costruttori. La nuova gamma di lubrificanti di alta qualità estende gli intervalli di cambio olio, riduce al minimo l’usura, riduce i tempi di fermo imprevisti e, infine, attraverso una formula unica, garantisce la completa flessibilità operativa. Sviluppata con la tecnologia StrongTech presso il PLI Global Research & Technology Center di Santena (Torino), la nuova formula consente ai veicoli di rimanere “stronger for longer” poiché l’olio forma un film fluido eccezionalmente forte. Catene molecolari incredibilmente robuste bloccano i depositi dannosi per mantenere una viscosità ottimale e contrastano l’usura e l’ossidazione, prolungando l’efficienza del lubrificante fino al cambio olio successivo. Una gamma progettata per aumentare la durata del motore anche in condizioni difficili, in modo che possa rafforzare la fiducia dei gestori di flotte e mitigare i rischi attualmente affrontati da coloro
che si guadagnano da vivere al volante. Vent’anni di esperienza nel massimizzare la fuel economy e nella riduzione del TCO permettono a PLI di ottimizzare la capacità del veicolo, aumentare la sua permanenza sulle strade migliorandone quindi la redditività. Inoltre, i servizi di continuo supporto che il produttore fornisce ai propri clienti consentono agli utenti di ottenere il meglio dai loro lubrificanti. Solo con le tecnologie più avanzate e il miglior supporto i conducenti possono avere la totale fiducia nel loro camion per portare a termine il lavoro in tempo e nel rispetto del budget. Questi decenni di esperienza e ricerche approfondite hanno permesso di ottenere un maggior risparmio di carburante, una riduzione delle emissioni e maggiore affidabilità e durata. Il nuovo PETRONAS Urania 5000 5W-30 mantiene una pellicola lubrificante molto più sottile rispetto agli oli 5W-30 convenzionali, riducendo notevolmente il consumo di carburante e le emissioni nocive. Nel complesso, la gamma soddisfa
i più severi standard internazionali di qualità e impatto ambientale. I gestori delle flotte e i loro conducenti possono quindi mantenere i veicoli sulla strada per un tempo più lungo in maniera responsabile, rispettando le rigide normative per la mobilità sostenibile e gestire in maniera più proficua le flotte nel medio e lungo termine. Lo conferma anche Domenico Ciaglia, MD EMEA, PLI: “I nostri clienti sono alla ricerca di una ‘ forza interiore’ su cui poter fare affidamento. Molti di loro affrontano quotidianamente ritmi impegnativi, terreni difficili e condizioni meteorologiche rischiose. La nuova formula PETRONAS Urania conferisce ai veicoli la forza necessaria per funzionare più a lungo, grazie allo sviluppo e ai test condotti nelle situazioni più estreme, tra cui le gare di Formula 1, Moto GP e Rally Dakar. Questa tecnologia ha dimostrato in diverse occasioni il suo valore. Con PETRONAS Urania, i gestori di flotte, i conducenti e i loro veicoli avranno la fiducia necessaria per affrontare qualsiasi sfida”.
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SPECIALE
LUBRIFICANTI TEXACO Tra i produttori principali non poteva mancare Texaco che ha presentato la nuova linea Delo 600 ADF, il primo olio motore heavy-duty capace di ridurre drasticamente l’accumulo di fuliggine nei filtri DPF (diesel particulate filter) grazie alla nuova tecnologia di additivazione OMNIMAX che ne prolunga la vita utile fino a due volte e mezzo, per un risparmio complessivo di carburante del 3% durante il ciclo di vita dell’attrezzatura. Il DPF raccoglie fino al 98% delle emissioni di particolato sotto forma di fuliggine e cenere, la maggior parte delle quali viene bruciata durante i tipici cicli di rigenerazione del DPF. Tuttavia, poiché la cenere è un materiale incombustibile derivato dagli additivi metallici presenti nei lubrificanti, nel tempo il DPF si intasa, e i proprietari di attrezzature e di flotte sono costretti a mettere fuori servizio le unità per ripristinare la funzione del DPF, a sostenere costi di manuten-
zione aggiuntivi e a perdere produttività. Se l’accumulo di fuliggine e cenere è eccessivo, la grande quantità di calore prodotta durante la rigenerazione può danneggiare il DPF, con conseguenti costi di diverse migliaia di euro per la sostituzione. L’intasamento del DPF aumenta la contropressione sul
motore e i cicli di rigenerazione, e di conseguenza il consumo di carburante. Texaco Delo 600 ADF ha dimostrato, con test sul campo, non solo di prolungarne la vita utile del DPF grazie al minor numero di cicli di rigenerazione richiesti. Il minor impatto del lubrificante sul filtro si traduce, infatti, nella riduzione di blocchi, rigenerazioni forzate o costosi danni. Come dichiara Rommel Atienza, Global Commercial Brand Manager di Chevron, “l’aspetto negativo dei DPF è che, per essere efficaci, hanno bisogno di una quantità di calore sufficiente a bruciare la fuliggine accumulata, il che porta inevitabilmente a un maggior consumo di carburante. Tutto ciò ha un prezzo alto, perché oltre al costo iniziale dei dispositivi e dei numerosi sensori e unità di dosaggio necessari per il funzionamento del DPF, si aggiungono i costi operativi e di manutenzione”.
COVID-19, L’ESPERIENZA DI ESSO ITALIANA A VADO LIGURE In quest’ultimo anno, caratterizzato dalla pandemia da COVID-19, la Esso Italiana e il suo stabilimento per la produzione di lubrificanti sito in Vado Ligure (Savona), hanno continuato sempre ad operare per fornire beni essenziali per il Paese e necessari per sostenere la risposta all’emergenza. Già dal primo lockdown, ricordano dal produttore, “ci siamo infatti prontamente adoperati per poter continuare ad assicurare il nostro contributo al Paese adottando una serie di nuove procedure per la salvaguardia della salute di tutti i
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nostri operatori, nel pieno rispetto di tutti i provvedimenti e dei protocolli di volta in volta disposti dalle autorità competenti, ma anche rivedendo l’intera programmazione delle attività d’impianto in linea con le esigenze del mercato nel frattempo mutate in ragione dell’emergenza pandemica”. Oltre a rivedere necessariamente le modalità di svolgimento delle attività, applicando in tutti i reparti e gli uffici il distanziamento sociale e le dovute misure per la prevenzione di possibili contagi, si è lavorato molto sulla rimodulazione dei
piani di produzione in funzione delle esigenze di settori rimasti in piena operatività – come ad esempio quello agricolo, il food, il trasporto pesante e la produzione di energia – rispetto ad altri la cui domanda si è fortemente contratta a causa del lockdown, come l’automotive. Si è trattato, specie nei periodi più difficili, di un grande lavoro di analisi e riadattamento quotidiano per tenere sotto controllo la produzione e l’inventario dei nostri prodotti finiti mantenendo sempre le operazioni sufficientemente flessibili. Anche nella distribuzione abbiamo dovuto superare criticità determinate, specialmente nei primi tempi di diffusione della pandemia, dai blocchi alle frontiere attuati da diversi Paesi. È stato quindi necessario rivedere tutta la logistica per garantire l’approvvigionamento e mantenere la continuità operativa. Allo stesso tempo, la Esso Italiana non ha fatto mancare il proprio sostegno e vicinanza alla collettività. E lo ha fatto in tanti modi diversi, attraverso contributi ma anche donazioni di prodotti ad organizzazioni
impegnate in prima linea per assistere la popolazione. In tema di lubrificanti, ad esempio, dalla collaborazione tra alcune società del Gruppo ExxonMobil – inclusa la Esso Italiana – e due Authorized Mobil Distributor nelle province tra le più colpite dalla pandemia, è nata la donazione di lubrificanti Mobil Delvac per le flotte di diversi Comitati della Croce Rossa Italiana e di altre organizzazioni locali attive nelle province di Milano, Novara, Savona e Torino. I lubrificanti, la cui selezione ha tenuto conto della tipologia dei mezzi per valutare le formulazioni più appropriate alle loro esigenze di lubrificazione, sono stati prodotti nel nostro stabilimento di Vado Ligure. E, sempre nel campo dei lubrificanti e nello stesso spirito di solidarietà, abbiamo realizzato anche un’altra iniziativa in favore dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ovvero la donazione del lubrificante d’avanguardia per l’impianto di cogenerazione che alimenta la fornitura di energia della struttura.
segue a pagina 54
SPECIALE
LUBRIFICANTI
da pagina 52 Oltre al contenimento dei costi di gestione, la sfida che guida lo studio di nuove soluzioni tecnologiche è la riduzione dei consumi e delle relative emissioni che permettano ai costruttori di rispettare le normative in materia, che si fanno via via sempre più stringenti. Texaco Delo 600 ADF, infatti, soddisfa o supera le specifiche ACEA E6, E9 e dei principali OEM e ha dimostrato un’eccezionale stabilità all’ossidazione nei test di settore, OEM e sul campo, offrendo l’opportunità di estendere gli intervalli di cambio olio. Adatto per applicazioni on e off-highway nei moderni Photo: © Mario Guerra
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motori diesel, contiene solo il 0,4% di ceneri solfatate, un quantitativo molto inferiore al limite dell’1% stabilito da API e ACEA e adottato da molti degli oli motore heavy-duty attualmente in uso. Oltre ad avere la stessa durabilità dei prodotti della linea Texaco Delo 400, apprezzata dalla clientela globale, Texaco Delo 600 ADF assicura una superba protezione antiusura del treno valvole e contrasta efficacemente l’accumulo di depositi sui pistoni. La linea di prodotti Texaco Delo 600 ADF prevede, ad oggi, due formulazioni 15W-40 e 10W-30 ma è destinata a crescere.
OLEOBLITZ, UN’OFFERTA DA PROTAGONISTA Rimaniamo in casa del gruppo Petronas Lubricants Italy per illustrare la piacevole sorpresa che il 2021 ha regalato a tutto il settore. Lo storico brand italiano di lubrificanti Oleoblitz, infatti, ha deciso di rinnovare la propria offerta e presentare un nuovo sito web (www.oleoblitz.com/it/) che permette di trovare il prodotto più adatto alla cura del proprio veicolo, qualunque esso sia, indipendentemente dal tipo e dall’età del veicolo.
COME DISTINGUERE GLI OLI LUBRIFICANTI I lubrificanti rappresentano una realtà importante per tutto il mondo dei trasporti. Chi guida un truck o chi gestisce una flotta conosce bene la loro valenza per mantenere un’elevata efficienza del proprio parco macchine. Per chi vuole fare una scelta consapevole e di lungo periodo è importante conoscerne le differenze di massima prima di fare una scelta. Le specifiche per classificare i lubrificanti, uniformate sui parametri ACEA, sono quattro: le sigle E7, E9, E4, E6 sono quelle dedicate ai prodotti per i motori dei veicoli pesanti.
Ogni prodotto di questa linea realizzata in Italia, che sia un olio motore, un fluido trasmissione, un liquido freni o un protettivo radiatore, è stato migliorato per garantire una maggiore protezione alle parti meccaniche, anche nelle condizioni ambientali più difficili. La gamma, rinnovata anche nel packaging, vuole offrire quindi un olio adatto per ogni tipologia di veicolo. Specialisti nelle performance dei veicoli sin dal 1882, i nuovi lubrificanti Oleoblitz sono progettati per offrire protezione ad un sempre più ampio parco veicoli, grazie alle specifiche tecniche di ogni singolo prodotto. Ad esempio, per le autovetture, Oleoblitz è in grado di massimizzare le prestazioni dei motori a benzina turbocompressi a iniezione diretta e dei motori diesel, nonché di quelli che funzionano con biocarburanti e dotati
di sistema di post-trattamento dei gas di scarico e di dispositivi di controllo delle emissioni. I mezzi pesanti, invece, trovano nei prodotti Oleoblitz la sicurezza delle migliori prestazioni in tutta sicurezza, sia su motori moderni ad alto rendimento e a basse emissioni, sia su motori diesel, turbocompressi o aspirati, di vecchia generazione, su strada e fuoristrada. Infine, si prende cura di trasmissioni, sistemi idraulici e freni a bagno d’olio di trattori e macchine agricole. La nuova gamma Oleoblitz è disponibile dal 1° marzo in Italia, Spagna e in altri importanti mercati.
L’altro grande campo è quello relativo alla differenza tra oli minerali e oli sintetici. Per l’utilizzatore finale la differenza di cui tener conto, senza entrare in complesso dettagli tecnici, è sulle modalità di uso. Per dirla in breve, l’olio sintetico ha una maggiore durata mentre quello minerale si ossida più velocemente. Fattori che riflettono sui costi: l’olio minerale, di conseguenza, ha un prezzo solitamente minore dato anche dal fatto che viene prodotto, in maniera “naturale”, assieme alla raffinazione del petrolio.
TOTAL ANAC TRANSPORT: L’OLIO PRENDE LA PAROLA Anche TotalEnergies risponde in maniera concreta e responsabile sia alle esigenze del fondamentale mercato www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
LUBRIFICANTI
Photo: © Mario Guerra
del trasporto su strada che alla protezione dell’ambiente, offrendo una gamma completa di lubrificanti altamente performanti ed eco-compatibili, come la linea top di gamma TOTAL RUBIA, ma non solo. TotalEnergies migliora l’efficienza operativa delle flotte. Con TOTAL ANAC, il sistema diagnostico per eccellenza, analizzando i lubrificanti permette di capire lo stato di salute di un veicolo e
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di conseguenza pianificarne la manutenzione nel momento più appropriato, allungando la sua vita utile migliorandone al contempo le performance. Total Anac Transport è uno strumento di manutenzione preventiva e un sistema di gestione della flotta basato sull'analisi degli oli in servizio che assicura una riduzione significativa del TCO (Total cost of ownership, il costo totale di proprietà) prevenendo eventuali guasti
CONOU, LA CASA DELLA RACCOLTA DEGLI OLI MINERALI Operativo dal 1984, il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) è il primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta differenziata di un rifiuto pericoloso. CONOU coordina l’attività di 65 aziende di raccolta e due imprese (3 impianti) di rigenerazione distribuiti sul territorio nazionale. La raccolta si è mantenuta ai livelli massimi di fattibilità: il 47% circa dell’olio immesso al consumo, corrispondente al 100% del potenziale raccoglibile, è stato raccolto e recuperato. Il 99% dell’olio usato raccolto è stato riportato a nuova vita attraverso la rigenerazione, producendo ben 128.000 tonnellate di nuove basi lubrificanti, oltre a gasolio e bitume. Nel 2019 le imprese del sistema CONOU hanno raccolto un totale di 191,3 mila tonnellate di oli usati (+2,5 punti percentuali rispetto al 2018), pressoché conseguendo il target del 100% di circolarità. A fronte di una raccolta pari al massimo raccoglibile, più del 99% è stato destinato a rigenerazione di contro al 91% del 2000, con la produzione, in particolare, di circa 128mila tonnellate di basi lubrificante riportate a nuova vita con
meccanici e panne e riducendo quindi i tempi di fermata della flotta. Viene monitorato sistematicamente il comportamento del lubrificante e l’usura degli organi meccanici, migliorando la longevità
qualità analoga a quelle di nuova produzione da petrolio. Questi risultati sono la chiara espressione di una Eccellenza raggiunta in Europa dal CONOU, grazie anche a una seria e responsabile applicazione del concetto di responsabilità estesa del produttore sin dalla sua costituzione. Nel 2019, il Consorzio ha generato altri effetti positivi, con un impatto economico totale pari a 62,7 milioni di euro e impiegando 1.266 persone lungo tutta la filiera. Inoltre, l’attività di recupero degli oli usati ha impatti anche sul “sistema Paese”, soprattutto grazie alla riduzione del fabbisogno di materie prime. Le 191mila tonnellate complessivamente avviate a recupero in Italia nel 2019 hanno consentito un potenziale risparmio di circa 83 milioni di euro sulla bilancia commerciale nazionale per importazioni di greggio evitate.
e l’affidabilità del parco veicoli e ottimizzando gli intervalli di cambio olio in completa sicurezza, con una miglior gestione del budget di manutenzione. Tra i controlli analitici, sono fondamentali la determinazione dell’ossidazione e delle ceneri solfatate. La misura dell’ossidazione è, infatti, essenziale per tenere monitorato un lubrificante in servizio. Un’ossidazione considerevole del lubrificante può causare un aumento della viscosità e dell’acidità dell’olio causando così la formazione di componenti corrosivi e depositi. Le analisi, che riguardano in particolare l’olio motore, del differenziale e del cambio, misurano l’usura dei componenti meccanici, le condizioni – in termini di ossidazione, viscosità e ceneri solfatate – ed eventuali contaminazioni che possono essere carburante, fuliggine, polvere,
acqua, e liquido di raffreddamento. Il sito Anac-diagnostic.com è uno strumento semplice ed efficace per gestire il parco veicoli, un accesso personalizzato e sicuro per poter: consultare nuove e precedenti diagnosi e pre-registrare i dati di nuovi campioni; visualizzare i risultati delle analisi in forma grafica; approfondire i dati con richieste specifiche e gestire moduli statistici; scaricare i risultati in formato excel o pdf; accedere anche da smartphone o tablet ed essere sempre supportati nella comprensione dei dati dall’assistenza diagnostica (CAPS). Insieme alla gamma di lubrificanti per i veicoli pesanti TOTAL RUBIA e alla rete di officine TOTAL RUBIA Truck Center, Total Anac Transport si inserisce nei servizi specifici offerti da TotalEnergies a supporto dei professionisti dell’autotrasporto. EXXONMOBIL, LA STORIA DI UN GRUPPO Come abbiamo già visto nei precedenti speciali, tra i più importanti e riconosciuti lubrificanti del mercato ci sono quelli del Gruppo ExxonMobil che sono apprezzati in tutto il mondo per le elevate prestazioni e per l’innovazione tecnologica. Sinonimo di tecnologia avanzata e di servizi all’avanguardia nel campo della lubrificazione, il marchio Mobil offre una ricca gamma di prodotti che soddisfa o supera i requisiti più rigorosi dell’industria e dei principali costruttori. Le molteplici soluzioni di lubrificazione si rivolgono ai consumatori e alle aziende sempre alla ricerca di un marchio di alta qualità, affidabilità e in grado di offrire eccellenti prestazioni. Nei lubrificanti per veicoli commerciali, Mobil Delvac è il marchio che rappresenta la gamma specifica per questo segmento. Introdotto sul mercato nel 1925, Mobil Delvac contribuisce a far durare i motori a lungo favorendo alte prestazioni dei motori stessi e dei sistemi di trasmissione. Ricerca e sviluppo tecnologico hanno portato Mobil Delvac a diventare sinonimo di eccellenza nel campo della lubrificazione e, grazie anche a una forte presenza internazionale, lo hanno reso uno dei marchi di olio motore per veicoli commerciali più utilizzati al mondo. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
PETRONAS
LUBRIFICANTI
Se i fluidi sono la sua vita, Petronas è il suo mondo Entrare dentro le grandi realtà del mondo dei lubrificanti, significa anche conoscerne i personaggi chiave. Tra questi protagonisti abbiamo conosciuto Fulvio Savio, Marketing Manager PLI Italy di
Andrea Trapani Lo abbiamo intervistato in occasione di questo Speciale Lubrificanti che proponiamo ogni anno ai lettori di Trasportare Oggi in Europa e non abbiamo potuto evitare di partire dalla più classica delle domande: quali sono le attività svolte da Fulvio Savio nella sua vita professionale in Petronas? “Come Marketing Manager mi occupo di sviluppare, applicare e monitorare strategie di marketing in accordo con la visione ed i valori dell’azienda. Valutiamo la domanda di un prodotto al fine di incrementarla sviluppando campagne e strategie promozionali indirizzate ai nostri clienti di riferimento. È un lavoro molto interessante dove occorre avere capacità organizzative e analitiche ma anche una spiccata versatilità e creatività” – ci risponde prima di andare ad analizzare il mercato italiano. Tra dati e
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arlare con Fulvio Savio significa parlare con chi ha dedicato letteralmente una vita al mondo dei fluidificanti. Subito dopo la laurea in Economia e Commercio, infatti, inizia a lavorare in FL Selenia in Trade Marketing seguendo e sviluppando alcune attività promozionali e progetti specifici nel mondo delle officine di riparazione auto. In
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seguito, diventa Product Manager e con la responsabilità sulla gestione di prodotti lubrificanti siano essi per auto che per veicoli commerciali o per l’agricoltura durante l’intero ciclo di vita degli stessi. Da alcuni anni è Marketing Manager Italy in Petronas Lubricants Italy e si occupa di sviluppare, applicare e monitorare strategie di marketing in accordo con la visione ed i valori dell’azienda.
prospettive. “Non possiamo negare che il mercato abbia fortemente risentito della crisi sanitaria. Oggi però i primi segnali di ripresa iniziano a essere evidenti e, nel contesto attuale, anche tenendo conto delle difficoltà che l’ultimo anno ha portato con sé, risulta di grande importanza proseguire nel nostro percorso di crescita aziendale, consolidando la nostra attività nel mercato italiano ed europeo”, spiega Savio. “Il mercato italiano è per noi estremamente importante e il suo ruolo strategico è comprovato anche dal fatto che la sede europea si trovi proprio in Italia. A Villastellone (in provincia di Torino) sono infatti presenti tutti i settori della nostra azienda tra cui emerge quello di ricerca e sviluppo, settore fondamentale al fine di comprendere i bisogni e le sfide del futuro con uno sguardo sempre rivolto all’attenzione per l’ambiente”. LE NOVITÀ IN CASA PETRONAS PER TRUCKS E VEICOLI COMMERCIALI In questo speciale fluidi abbiamo visto già l’impegno di PLI per l’autotrasporto con prodotti che vengono da lontano, soprattutto dai frutti del lavoro di ricerca e sviluppo come illustra il Marketing Manager. “L’impegno tecnologico è sicuramente uno dei nostri principali punti di forza: il dialogo con le diverse tipologie di clienti è infatti parte integrante della cultura aziendale di PLI e, in quest’ottica, l’R&D rappresenta un elemento cruciale che ci consente di rispondere prontamente alle diverse esigenze del mercato, oggi più che mai in continua evoluzione, e di proiettare allo stesso tempo il nostro brand sempre più verso il futuro, migliorando costantemente qualità ed efficienza dei nostri prodotti”, conferma Savio.
“Un esempio utile a dare una dimensione della nostra cultura è Oleoblitz, lo storico marchio di lubrificanti, che ha rilanciato di recente una nuova gamma di prodotti adatta a tutte le marche e i modelli di auto, oltre che per veicoli commerciali e macchine agricole. Ogni prodotto di questa linea realizzata in Italia, che sia un olio motore, un fluido trasmissione, un liquido freni o un protettivo radiatore, è stato migliorato per garantire una maggiore protezione alle parti meccaniche, anche nelle condizioni ambientali più difficili. In particolare, i mezzi pesanti trovano nei prodotti Oleoblitz la sicurezza delle migliori prestazioni sia su motori moderni ad alto rendimento e a basse emissioni, sia su motori diesel, turbocompressi o aspirati, di vecchia generazione, su strada e fuori strada”. Non è l’unica novità: “Quest’anno abbiamo presentato sul mercato una novità per PETRONAS Urania, la nostra linea di oli motore per i mezzi pesanti. L’integrazione della nuova tecnologia StrongTech consente a questa gamma di alta qualità di offrire una maggior protezione durante tutto l’intervallo di cambio per resistere all’ambiente ostile presente all’interno del motore”. IL MERCATO Non poteva mancare, infine, l’analisi dell’anno appena trascorso. L’impatto del Covid-19 e le sue ripercussioni hanno colpito tutto il mondo del trasporto. “L’emergenza sanitaria è stata sicuramente, soprattutto all’inizio, una situazione sfidante che ci ha messo alla prova in termini di capacità di reazione
e di organizzazione aziendale: ma non ci siamo fatti trovare impreparati. Abbiamo infatti messo in campo, anche grazie alla presenza di un solido Crisis Management Team, gli strumenti di cui il Gruppo PLI è provvisto, come protocolli e procedure standard costruiti e pensati proprio per essere applicati in situazioni di emergenza”, ricorda Savio. “Nella fase acuta della pandemia, le riunioni a cadenza giornaliera ci hanno permesso di assicurarci dello stato di salute di tutti i nostri dipendenti e, parallelamente, di aggiornarci sulla situazione a livello EMEA e locale. Proprio a livello europeo abbiamo lavorato per trovare soluzioni volte a garantire la soddisfazione dei clienti, la produzione e il mantenimento dello standard di servizi fondamentali come la Ricerca e Sviluppo e l’assistenza a livello di laboratorio di analisi. Dal punto di vista commerciale, la nostra squadra ha garantito continuità mantenendo costante il contatto con i clienti, lavorando da remoto e restando sempre a loro disposizione; come anche il Team Marketing che, attraverso promozione e formazione, ha contribuito a supportare il business creando opportunità e dando nuovo respiro all’attività commerciale. Componenti fondamentali nella gestione di questa emergenza sono state sicuramente la reattività immediata e la solida organizzazione, sia in termini di gestione interna sia di mantenimento della continuità in tutti i settori in cui operiamo”. Parola di esperto. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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FOCUS AZIENDE Proseguono i nostri approfondimenti su come impostare una corretta
strategia aziendale. Questa volta ci occupiamo di valore della marca e di centralità del cliente in un mondo sempre più digitale
RUBRICHE FUORISTRADA
di Cuono L audando Senior Partner &Forward – Your Business Partner
marketing
Il nell’era digitale
I
l mondo del business è di fronte a nuove sfide. La pandemia ha prima bloccato l’economia, poi stravolto le regole del gioco. Finalmente, la ripresa economica sembra essere un fatto. Ma per ripartire dobbiamo essere “resilienti” – parola abusata, ma non per questo meno importante. Dobbiamo cioè essere capaci di adattarci rapidamente alla fluttuazione dei costi, alla instabilità della domanda, alla volubilità del giudizio del cliente. Già, il cliente. Perno delle nostre strategie di marca. La Marca – e non a caso uso la maiuscola – è, a tutti gli effetti, un valore economico – finanziario per qualsiasi Azienda; è ciò che consente al cliente di sceglierci. L’imprenditore, se ne è consapevole, investe tempo e denaro per definire e comunicare il complesso di valori, le associazioni cognitive ed emotive che costituiscono l’essenza della Marca, cioè IL CUSTOMER JOURNEY
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ciò che, se riscontrato effettivamente e costantemente dal cliente, determina la continuità di relazione con l’Azienda e la base della sua crescita. Quindi, la Marca si trasforma in valore reale solo nel momento in cui sono i clienti ad aderire e riconoscere all’Azienda la personalità di Marca che l’Imprenditore ha definito. Il Prisma di Kapferer (v. box) sintetizza in modo grafico questa relazione.
MARCA E CLIENTE, CONNUBIO INDISSOLUBILE
Sono pochi gli imprenditori che non si dichiarerebbero d’accordo con queste assunzioni di base. Al centro dell’attenzione dell’Azienda, sappiamo bene, dev’esserci il cliente, oggi più che mai, vista l’instabilità delle variabili del contesto economico. Tuttavia, mantenere questa centralità non è sempre facile. L’orientamento eccessivo al
prodotto/servizio, vissuto come l’unica chiave di successo nell’approccio al mercato, spesso determina una forte concentrazione di energia ed investimento nella creazione dell’offerta e nel suo miglioramento, trascurando l’intera esperienza di interrelazione con il cliente. E anche quando l’attenzione è effettivamente concentrata sul cliente, non è facile strutturare le modalità ed i percorsi corretti per monitorare il viaggio a tappe che il Cliente potenziale percorre per acquistare un prodotto /servizio passando attraverso i punti di contatto che legano lui e l’azienda e costruendo il proprio vissuto della Marca. Eppure, solo identificando gli strumenti più idonei a seguire questo viaggio l’Azienda può intercettarne le tappe e ottenere un miglioramento dell’esperienza complessiva maturata nel corso del processo di acquisto e di utilizzo del prodotto, strutturando quell’immagine di Marca che distingue l’Azienda dalla concorrenza.
LE GIUSTE STRATEGIE
Come si fa dunque a capire se il cliente è effettivamente “sintonizzato” e consonante con la Marca? Creando, attraverso il monitoraggio dei comportamenti
del cliente, un ponte di ascolto attivo delle motivazioni alla base delle sue scelte. In altre parole, seguendo passo passo il percorso che il cliente percorre, dalla prima esperienza di contatto con l’azienda ed i suoi servizi fino alla fidelizzazione e addirittura alla raccomandazione dell’azienda ad altri potenziali clienti. Questo percorso è stato mappato in modo analitico (vedi riquadro “Customer Journey” in queste pagine) per consentire un monitoraggio profondo e sistematico del percorso che il cliente attraversa. Nella fase di conoscenza il Cliente cerca una soluzione ad un problema a cui segue una valutazione sulla congruità dell’offerta alla soluzione del problema. Prima di decidere in modo definitivo il Cliente opera una comparazione fra tutte le soluzioni alternative e successivamente opta per l’acquisto di quella migliore. Le 2 fasi successive, adozione e utilizzo, rappresentano il cuore pulsante di un aspetto fondamentale della misurazione della relazione tra Marca e Cliente: la Customer Satisfaction. Il percorso si conclude quando si crea una vera relazione di partnership tra i due poli finalmente uniti da un solido ponte: fidelizzazione e testimonianza. Seguendo il viaggio del cliente, l’Azienda riesce a monitorare, e poi ad accompagnare, le fasi attraverso cui questi costruisce la propria esperienza di marca – nel linguaggio del marketing, la “Customer Experience”. Esperienza che oggi, grazie alla diffusione delle piattaforme Social, Digitali e Mobile, viene agita dal cliente in modo del tutto autonomo, senza bisogno che sia l’Azienda a guidarlo; ecco perché diventa fondamentale che l’Azienda si doti di strumenti utili a conoscerla, innanzitutto, e poi ad accompagnarla.
L’AVVENTO DIGITALE
Oggi esistono piattaforme e tecnologie digitali sempre più innovative, in grado di garantire risultati concreti. Le Aziende più pronte digitalmente a cogliere questa tendenza al fine di ottimizzare la modalità di interazione, ingaggio e fidelizzazione dei Clienti, stanno imparando ad utilizzarne le potenzialità. Intelligenza Artificiale, Realtà virtuale, Realtà aumentata: queste tecnologie generano una quantità considerevole di dati e informazioni sui Clienti la cui elaborazione organica e coordinata determinerà la capacità di avere una relazione stabile e partecipativa tra l’Azienda e i Clienti consolidati e una forza di
GLI ELEMENTI DELLA MARCA SECONDO L’AZIENDA E SECONDO IL CLIENTE Il Prisma di Kapferer è un modello molto efficace di rappresentazione degli aspetti Interni della Marca (lato Azienda) e degli aspetti esterni di percezione della Marca (lato cliente). Il modello mostra tutti i punti attenzionali di costruzione del Valore di Marca che è dato dalla somma tra l’identità che il l’azienda desidera dare di sé e dalla immagine che cliente percepisce dalle attività e dai contenuti di Marca costruiti dall’Azienda. IMMAGINE DI MARCA
FORME COLORI DESIGN
il luogo fisico
CLIENTE
COMUNICAZIONE SOCIAL FORUM TRIBÙ…
relazione
riflesso
COME LA MARCA RAPPRESENTA IL PROPRIO CLIENTE
attrazione nei confronti di quelli potenziali. Pensiamo, tanto per fare un esempio, alla potenzialità di uno strumento come la Chatbot: quell’operatore virtuale che, quando il cliente entra nel sito per esplorare le tariffe applicate su una certa tratta, intercetta la ricerca e chiede “posso aiutarti?” Grazie alla capacità dei sistemi di apprendere automaticamente e perfezionarsi attraverso l’impiego di regole pre-codificate, le Chatbot possono sostitui re gli operatori utilizzando i dati dei clienti e quelli aziendali per fornire risposte più rapide e più personalizzate e massimizzare la qualità della Customer Experience. Di converso, l’uso di strumenti IoT (Internet of Things), capaci di acquisire e condividere dati durante la fruizione del servizio, consente di avere informazioni in tempo reale sulle modalità di tale fruizione, di ottimizzare le iterazioni e le relazioni correnti e agire di anticipo per soddisfare le esigenze future. In sintesi, il continuo progresso tecnologico attraverso sistemi di Intelligenza Adattiva e Intelligenza Artificiale permette alle applicazioni di “imparare” migliorando automaticamente se stesse e di conseguenza in misura sempre maggiore anche la soddisfazione dei Clienti nella fruizione dei prodotti e servizi offerti dalle Aziende.
CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGMENT
La misurazione della soddisfazione del cliente, spesso vissuta come il momento formale, quasi amministrativo, di somministrazione di un questionario è invece una fase essenziale, che consente di individuare punti di forza e aspetti critici da migliorare. Solo
CARATTERE PERSONALITÀ
IDENTITÀ DI MARCA
personalità
universo culturale
CULTURA VALORI RISPETTO
AZIENDA
rappresentazione mentale
COME LA MARCA VIENE RAPPRESENTATA ALL’INTERNO DEL CLIENTE
attraverso il feedback del cliente, infatti, l’Azienda può verificare l’efficacia della propria strategia di fidelizzazione alla marca. Sulla base del punteggio Net Promoter Score (NPS), che va da 1 a 10, i clienti si possono inserire in tre categorie: i detrattori, che potrebbero generare passaparola negativo (punteggio da 1 a 6); i passivi, clienti soddisfatti ma tendenzialmente indifferenti, che non dovrebbero quindi generare passaparola (punteggio 7 e 8); e i promotori (9 e 10), molto soddisfatti, propensi a riacquistare e a generare passaparola positivo. Se la misurazione della Customer Satisfaction rileva molti promotori, l’Azienda sa di avere messo in atto strategie efficaci di relazione con il cliente e di costruzione della Marca. Sì, perché il riscontro riconferma innanzitutto la strategia, più che gli strumenti. La tecnologia è senza dubbio una componente indispensabile al fine di costruire un Business sostenibile. Il primo passo verso il suo corretto utilizzo è quello di dotarsi di strumenti quali un “CRM” (Customer Relationship Management): un sistema informatico a supporto della strategia per la gestione di tutti i rapporti e le interazioni che l’Azienda genera con i clienti potenziali ed esistenti. Ma anche il migliore dei CRM, se adottato senza aver innanzitutto condiviso gli obiettivi e svolto una formazione appropriata, non sortirà gli effetti auspicati. La tecnologia, oggi, è indispensabile e irrinunciabile: questa è la prima lezione che ci ha consegnato la pandemia. Ma, da sola, è insufficiente a creare una cultura di centralità del Cliente in Azienda.
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PROFESSIONE
MEXICO CITY
CAMIONISTA
Messico e nuvole Vivono e lavorano su vecchi camion e guidano su strade impossibili a temperature insopportabili ma, anche loro, sono innamorati
del proprio mestiere di
Fergus G. Flaherty
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S
ono da poco passate le quattro del mattino e fa già incredibilmente caldo. Un caldo afoso, bagnato, che ti si attacca addosso, che ti fa diventare la camicia una seconda pelle. Siamo alle porte di quella immensa megalopoli che è Città del Messico, al Central de Abasto una via di mezzo tra un interporto, un mercato e una bolgia dantesca: un dedalo di vie, che si fanno strada faticosamente tra capannoni, container, vecchi bancali, intervallato dalle banchine per il carico-scarico delle merci. Tutti i camion che devono scaricare in città si fermano in questo posto allucinante, qui avviene lo smistamento, qui avvengono le trattative, qui vengono rilasciati i permessi, qui pulsa, quasi come un essere vivente, il variegato mondo del trasporto che gravita intorno a Città del Messico, una delle più popolose città del mondo. E ci sono anche gli americani che arrivano dalla California e dal Nuovo Mexico, con i loro camion sempre più moderni, sempre più lussuosi e potenti di quelli dei messicani e che non legano con i camionisti
locali anzi, fanno gruppo tra loro, quasi per difendersi, per difendere i loro camion. Juan Intarralde sta appoggiato al musone del suo KenMex, il marchio di Kenworth, dei camion prodotti in Messico, con il sombrero bianco che gli nasconde gli occhi. Addenta il suo panino e mostra di essere un uomo davvero paziente: è qui da tre ore e sa bene che dovrà aspettarne altre tre, se va bene, prima che sia il suo turno. Ha cinquantaquattro anni e da 27 fa il camionista, praticamente da
Ero l’unico nipote maschio e dovevo dare una mano. Cosi ho cominciato, senza troppo entusiasmo. Prima piccoli viaggi, poi, piano piano, sempre più lunghi. E questa vita cominciava a piacermi.
I camion sono spesso antiquati, molti arrivano, di seconda mano dagli Stati Uniti, alcuni vengono costruiti in Messico. Solo nella capitale i camionisti professionisti sono oltre un milione e mezzo.
Con più di 20 milioni di abitanti Città del Messico è una delle più grandi megalopoli del mondo. I veicoli industriali, piccoli e grandi, che quotidianamente solcano il dedalo di strade senza apparente ordine è di circa 700mila.
una vita. Ha voglia di chiacchierare, una Corona gelata gli fa sciogliere ancora di più la lingua. Di storie da raccontare ne ha tante, ma proprio tante; ognuna è uno spaccato di vita, e non soltanto suo.
OGNI VIAGGIO UN’AVVENTURA
Racconta, ricorda i tempi quando, viaggiare in Messico, era davvero un’avventura “mica come adesso – dice ridendo – una volta c’era davvero da aver paura, i banditi erano dappertutto e poi le strade, certe buche da spaccare ogni volta i semiassi. E poi – continua – quando andavo a scaricare su, oltre confine, non sapevi mai cosa ti potesse accadere. Passavi di là, ti fermavi e, nonostante i controlli, ti trovavi il semirimorchio pieno di clandestini o di cocaina… ed erano guai seri”.
A Juan piace parlare di sé, del suo mestiere; si capisce che ha una vera passione per quello che fa, si capisce che non saprebbe o vorrebbe fare nient’altro nella vita. Ogni viaggio un’avventura. “Quando ho cominciato, l’ho fatto ereditando un vecchio Kenworth di mio zio; lui era morto – racconta mentre temperatura e umidità si alzano di pari passo – e la famiglia doveva mangiare. Ero l’unico nipote maschio e dovevo dare una mano. Cosi ho cominciato, senza troppo entusiasmo. Prima piccoli viaggi, poi, piano piano, sempre più lunghi. E questa vita cominciava a piacermi. Viaggiavo in tutto il Paese, qualche volta arrivavo in California; caricavo e scaricavo ovunque, ovunque trovavo qualcosa da trasportare. La cabina – continua – era la mia casa, ma la mia casa davvero, non avevo altro posto dove dormire. Ma ero felice”. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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PROFESSIONE
MEXICO CITY
CAMIONISTA
Il Central de Abasto è il principale mercato all’ingrosso. È stato costruito per essere il punto d’incontro di produttori, grossisti, dettaglianti e consumatori dell’intero Paese. Il mercato gestisce oltre 30mila tonnellate di merce al giorno, pari all’80% del consumo dell’area metropolitana di Città del Messico.
SI LAVORA A PERCENTUALE
Juan continua a raccontare ora è un fiume in piena, gli porgo un’altra birra “Guadagnavo a percentuale – continua – sulla quantità, ma anche sul valore della merce che trasportavo, perché i rischi erano alti. Mi pagavano in dollari americani, c’erano periodi, vent’anni fa, che guadagnavo anche 400, 450 dollari a settimana. Poi, con l’età, una moglie e quattro figli ho dovuto ridimensionarmi. Non si poteva più vivere in quel modo, avevo bisogno di una casa e sono riuscito a farmi assumere da un’azienda di Città del Messico. Meno libertà, meno soldi, ma stipendio sicuro e più tranquillità. Certo, lo stipendio per noi che non attraversiamo il confine, ma che lavoriamo solo in Messico è di circa 2,5 dollari l’ora, una vera miseria”. Intanto l’Abasto Central si va animando, arrivano i venditori ambulanti, gli spedizionieri urlano le loro offerte, parte tutta una serie di aste per i carichi. Juan si accende l’ennesima Marlboro e va pazientemente a controllare che non abbiano chiamato il suo numero. Torna in compagnia di un collega. Jorge, è più giovane di Juan, avrà poco più di trent’anni. È tutto vestito di bianco, pantaloni attillatissimi
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e stivaletti; è appena arrivato da Tijuana, la città di confine, la città dove vivono i disperati che sognano un futuro negli Stati Uniti e intanto vivono come possono, soprattutto con il contrabbando. Contrabbando che, naturalmente, tocca, in un modo o nell’altro, gli oltre 4mila camion che ogni giorno attraversano la frontiera e che va dai clandestini al traffico di droga. Un giro d’affari che arriva quasi a toccare i 50 miliardi di dollari l’anno, poco meno del 10% dei circa 580 che rappresentano il valore delle merci che ogni anno attraversano la frontiera. “Un po’ di contrabbando – dice Jorge – l’ho fatto anche io, quando non si tratta di droga, le guardie chiudono un occhio, sanno che tutti dobbiamo campare. Io ho portato da qui
Mi hanno affiancato con un furgone, erano armati e mi hanno intimato di accostare, ma sono riuscito a fuggire, li ho quasi buttati fuori strada
a lì scatole e scatoloni sui quali non facevo domande…”. Sono quasi le sei, la confusione è al massimo, quasi non si respira dal caldo, dal cattivo odore e dai gas di scarico le cui zaffate di tanto in tanto ci raggiungono e ci avvolgono.
IL RISCHIO BANDITI
Jorge e Juan discutono tra loro, si parla di banditi, ma anche degli uomini dei cartelli della droga, che fanno esattamente quello che vogliono, seminando paura. Sembra che Jorge pochi giorni fa sia scampato a un agguato di banditi di strada. “Si raccolgono in bande – dice Jorge – e assaltano i camion sulle strade statali che sono malridotte e si deve marciare a velocità ridottissime. Soprattutto nel Chapas – continua – sulle strade
La strada verso Tijuana, la città di confine dove vivono migliaia di disperati che aspettano di passare dall’altra parte, ma dove si può fare qualche piccolo grande business.
Il nostro amico Juan Intarralde e il suo vecchio, fedele KenMex, il Kenworth prodotto a Mexicali, in Messico; ha cinquantaquattro anni e fa il camionista da una vita.
Un vecchio Autocar, marchio ormai scomparso: è un esempio dell’età e dello stato del parco veicoli delle aziende messicane. Chi attraversa la frontiera con gli Stati Uniti, deve sottoporsi a controlli piuttosto pesanti: il contrabbando di droga, armi, ma anche di uomini, è una delle piaghe della zona di confine.
secondarie è meglio non fermarsi, di giorno e di notte il pericolo è costante. Mi hanno affiancato con un furgone, erano armati e mi hanno intimato di accostare, ma sono riuscito a fuggire, li ho quasi buttati fuori strada”. Finalmente arriva il turno di Juan,
Se si eccettuano le autostrade, che sono a pagamento, le altre vie di comunicazione sono piuttosto malmesse; nelle strade meno frequentate non è difficile imbattersi in gruppi di banditi.
sparisce in un container che funge da ufficio; ne esce dopo una ventina di minuti portando un fascio di carte. È raggiante perché ha ottenuto, in nero, e quindi senza doverlo comunicare al suo datore di lavoro, un piccolo carico per una cittadina a pochi chilometri da Città del Messico; pochi pesos, ma sufficienti per “fare la giornata”. Juan mette in moto il suo Kenworth e riparte felice di uscire da quella bolgia e di potersi rimettere in viaggio. Sa benissimo che per uscire dalla capitale dovrà immettersi in uno dei più frenetici traffici del mondo e dovrà attraversare tutta la periferia, un intrico di vie, bidonville, ponti di ferro e vecchie fabbriche abbandonate dove vivono intere famiglie di diseredati, arrivati nella grande città in cerca di fortuna.
ALLA FINE, IL VIAGGIO
In quei posti non ci sono cartelli, bisogna conoscere le strade. Bisogna sapere dove curvare, dove frenare, bisogna stare bene attenti a non perdersi a non imboccare la strada sbagliata, potrebbe essere un problema di dimensioni gigantesche. Se lo ripetono tra loro, i camionisti, attraverso la radio si aiutano: attenzione a non prendere quella bretella che non va da nessuna parte, o quel ponte che è interrotto e la manovra, per tornare indietro, è impossibile. Ma anche a non finire nella favela sbagliata, o in un cortile dove il camion verrebbe depredato all’istante. Juan sa che impiegherà un’ora abbondante per arrivare all’entrata dell’autostrada, al piccolo casello che segna davvero l’inizio del viaggio. È la vita che ricomincia per i camionisti messicani.
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SUSTAINABLE TOUR
EVENTI
Il
fattore del umano trasporto
Il secondo appuntamento con il Sustainable Tour ha avuto come focus la figura dell’operatore logistico inteso come elemento centrale per un trasporto sostenibile. Il dibattito, che ha visto partecipare ospiti d’eccezione, ha messo in luce come
connettività, sicurezza e formazione siano la strada maestra verso il trasporto di domani di
Valeria Di Rosa
U
na cosa l’abbiamo capita. La dimensione umana è l’elemento centrale del trasporto del futuro. Un trasporto che non può più prescindere da tre fattori: connettività, sicurezza e formazione. Lo spiega bene Francesco Morace, sociologo e ospite della seconda tappa del Sustainable Tour, l’evento a tappe dedicato alla mobilità sostenibile di evenT: “Senza connettività non c’è sicurezza, senza sicurezza è difficile essere sostenibili, la formazione entra un po’ in tutte le diverse aree”. Il cambiamento è quindi “inevitabile, sistemico e pervasivo”. È inevitabile perché la strada verso la sostenibilità è stata tracciata e non si può
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più tornare indietro. È sistemico perché non si parla più di stabilire delle priorità ma di mettere “a sistema” un nuovo paradigma. È pervasivo, perché riguarda tutti, ogni generazione e ogni ambito sociale ed economico.
NUOVE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DEI CONDUCENTI
Il dibattito si è aperto proprio parlando della carta del conducente, la nuova iniziativa europea lanciata da GSA (Global Shippers Alliance), IRU (Organizzazione mondiale del trasporto su strada) e ITF (International Transport Workers’ Federation) che fa un
decalogo dei “diritti degli autisti”, diritti che vanno dalla formazione, all’accesso alle strutture sanitarie alla possibilità di poter usufruire più facilmente di aree di ristoro. Inoltre, sostiene l’ingresso di donne e giovani nel settore dei trasporti, in un momento storico in cui la carenza di autisti sta diventando uno dei problemi più rilevanti per gli operatori. Tenendo in considerazione che la sensibilità nei confronti della sostenibilità è aumentata molto negli ultimi anni, nel settore dei trasporti in particolare, intelligenza artificiale, tecnologie e digitale devono andare a supporto delle esigenze umane. Come spiega Francesco Morace “per sostenibilità oggi dobbiamo intendere una nuova responsabilità verso la dimensione dell’umano”. Tre i grandi nodi che il settore è chiamato a sciogliere: connettività, sicurezza e formazione. Lo ha sottolineato bene Paolo Volta, coordinatore didattico di evenT: per far crescere il Paese è necessario che digitalizzazione e connettività entrino nel quotidiano e vengano sburocratizzate, che la sicurezza diventi uno dei punti focali sui quali investire, che il settore investa in formazione e in capitale umano.
In studio, insieme a Luca Barassi di Trasportare Oggi e Maurizio Cervetto di Vado e Torno che hanno moderato il convegno, erano presenti (da destra a sinistra): Alessio Sitran, Business Development and Institutional Relations Manager Continental VDO; Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager; Alma Fazzolari, Delegata ASSOTELECOMUNICAZIONI e Franco Fenoglio, Presidente &Forward.
LA FORMAZIONE COME SCELTA STRATEGICA
Formazione e consapevolezza restano un pilastro importante per gli operatori logistici. “Utilizzare al meglio il mezzo di cui si dispone aumenta al meglio sicurezza e sostenibilità grazie all’utilizzo della connettività” spiega Domenico Andreoli, Head of Marketing, PR & Homologations MercedesBenz Trucks Italia. La sicurezza sulle strade è garantita dallo sviluppo delle
nuove tecnologie. Saranno proprio queste nuove tecnologie a stimolare una formazione continua, proprio perché costringeranno gli operatori a misurarsi continuamente con i nuovi aggiornamenti. Ancora una volta connettività, sicurezza e formazione diventano protagonisti del dibattito. La Truck Training Academy di Mercedes-Benz si propone proprio questo obiettivo: formare gli autisti di domani sull’utilizzo del mezzo e sulla guida
sicura, sia grazie ai sistemi ADAS all’avanguardia di cui son dotati i veicoli Mercedes-Benz Trucks, sia attraverso una partnership con i centri di guida sicura ACI. Se connettività, sicurezza e sostenibilità sono fattori importanti, la formazione è strategica. L’uomo è importante per lo sviluppo del Paese: attraverso la collaborazione o la competizione si creerà una generazione capace di guidarci nel prossimo futuro. È il principio dell’ecosistema sul quale
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EVENTI
SUSTAINABLE TOUR si batte da sempre Franco Fenoglio, Presidente &Forward: “tutti, giornalisti, stampa, operatori del settore, parte pubblica e parte privata, devono lavorare insieme. Non possiamo più esimerci dal fare sistema. Oggi possiamo parlare di Co-petizione, una sintesi tra collaborazione e competizione, che permetta una visione a lungo termine per lo sviluppo di ogni settore”.
I conduttori del talk show: Luca Barassi (a sinistra) e Maurizio Cervetto.
In collegamento, dall’alto a destra in senso orario: Paolo Vivarelli, Responsabile Marketing OE ZF Italia; Paolo Volta, Consulente di logistica e Coordinatore didattico evenT; Mauro Delle Fratte, Exibition Manager Ecomondo; Francesco Morace, Sociologo; Marcello Di Caterina, VicePresidente ALIS e Domenico Andreoli, Head of Marketing, PR & Homologations Mercedes-Benz Trucks Italia.
LA NUOVA FIGURA DELL’AUTISTA
A cambiare, negli anni, è stata proprio la figura dell’autista. Se prima erano richieste competenze più tecniche e quasi meccaniche, oggi devono essere figure in grado di dialogare con tutti i sistemi tecnologici di cui i veicoli sono dotati. Per questo motivo, ancora una volta, la formazione diventa uno dei punti focali sui quali investire. Perché diventa la chiave di volta per raggiungere gli obiettivi di sicurezza e sostenibilità che le aziende e la stessa Europa si prefiggono. “Formazione vuol dire innanzitutto modernizzazione (dei mezzi usati proprio per fare
STREAMING La seconda tappa del Sustainable Tour è stata aperta dai saluti di benvenuto di Mauro Delle Fratte, Exibition Manager Ecomondo, sulla cui piattaforma è stato ospitato il live streming dell’evento. Delle Fratte ha ricordato la prossima edizione dell’appuntamento internazionale dedicato allo sviluppo sostenibile che torna in presenza, a Rimini, dal 26 al 29 ottobre e durante il quale si svolgerà la tappa finale del tour di evenT.
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formazione ndr) e consapevolezza” ha sottolineato Fabrizio Buffa, IVECO Italy Market Alternative Propulsions Manager. Proprio questa visione verso il futuro di IVECO sta alla base del lancio delle nuove gamme di Daily e IVECO S-WAY, veicoli nei quali la connettività e la digitalizzazione sono già orientate a un “livello successivo” (ne parliamo a pagina 32 proprio in questo numero). Diventa quindi fondamentale sfruttare le risorse che si stanno mettendo in campo (basti pensare al PNRR) per avere dei risultati di lungo periodo. In quest’ottica, quindi, la formazione riesce a garantire l’acquisizione di quelle competenze necessarie allo sviluppo del settore. Per Alessio Sitran, Business Development and Institutional Relations Manager Continental VDO, “la formazione permette di prendere il meglio dalle nuove tecnologie di interconnettività e digitalizzazione, arrivando ad avere il massimo in termini di sostenibilità ambientale, sociale e competitiva”.
TUTTA UNA QUESTIONE DI SICUREZZA
Le nuove generazioni sono chiamate alla formazione proprio perché gli
operatori di domani devono garantire quella sicurezza che il settore richiede. Per Marcello Di Caterina, VicePresidente ALIS, “il mondo della logistica ha la possibilità di accogliere e far crescere nuove figure. La mobilità sostenibile permetterà al settore di essere sempre più competitivo e di spingere allo sviluppo del Paese”. Paolo Vivarelli, Responsabile Marketing OE ZF Italia, lo spiega chiaramente: “La sicurezza deve essere sempre considerata come un investimento e la sostenibilità è necessaria per preservare il nostro futuro”. Se è vero che le nuove generazioni sono chiamate a mettersi in gioco con nuove tecnologie, connettività e cambiamenti, è anche vero che spetta agli operatori del settore di oggi stimolare le giovani leve e orientare il settore verso un trasporto sostenibile.
COLLEGARE, COLLEGARE, COLLEGARE
L’ente nazionale americano del traffico autostradale USA ha emesso un documento nel quale dimostra che l’introduzione dei protocolli cellulari nel mondo dell’automotive ridurrebbe del 13% gli incidenti. Per fare questo bisogna collegare. Come spiega Alma Fazzollari, Delegata ASSOTELECOMUNICAZIONI: “L’introduzione del protocollo cellulare all’interno dell’automotive permetterebbe di collegare tutto l’ecosistema, di connettere veicoli e strade e di aver informazioni che garantiscano maggiore sicurezza. Ma per far questo è necessario che tutto il mondo dell’automotive sia digitalizzato, dalle auto, ai truck, ai pedoni”. L’augurio è che ogni attore coinvolto nel cambiamento, sia esso appartenente al mondo automotive o a quello telco sia in grado di collaborare per raggiungere gli obiettivi di sicurezza, formazione e infrastruttura unica necessari ad affrontare il futuro che ci aspetta.
DKV BOX ITALIA
>3,5t U
na nuova soluzione, costituita da una piccola scatola da tenere a bordo per pagare al casello senza fermarsi, è attiva dallo scorso febbraio: chi dispone del DKV BOX ITALIA potrà pagare il pedaggio scegliendo le corsie appositamente contrassegnate dal simbolo EETS, che indicano al conducente quali caselli sono utilizzabili con l’OBU firmato DKV.
TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA PER LA GESTIONE DELLE FLOTTE
DKV BOX ITALIA integra tecnologia e hardware del fornitore norvegese NORBIT, in grado di soddisfare le esigenze degli autotrasportatori che operano sulle tratte nazionali. Ma non solo: il nuovo sistema di
DKV Euro Service, il provider di servizi per la mobilità leader del settore trasporti, dopo aver concluso con successo la fase pilota, è ufficialmente il primo nuovo fornitore a ottenere la certificazione per offrire i servizi di pedaggio sulle autostrade italiane per autobus e camion oltre le 3,5 t pagamento semplifica notevolmente la gestione documentale delle flotte: un canone trasparente e vantaggioso, infatti, si combina a un sistema di amministrazione semplificata che offre reportistica giornaliera e una fatturazione chiara e dove tutti i servizi di pedaggio sono in chiaro e facili da visualizzare. A completare la suite di servizi DKV si aggiunge un
A PROPOSITO DI DKV EURO SERVICE Da più di 85 anni DKV Euro Service è uno dei principali fornitori di servizi nel settore della logistica e dei trasporti. Dall’approvvigionamento in viaggio senza contanti per tutti i tipi di rifornimento in più di 230.000 punti di accettazione multimarca, al conteggio del pedaggio fino al rimborso IVA e all’assistenza veicoli, DKV offre svariate prestazioni utili per ottimizzare e controllare i parchi veicolari in tutta Europa.
DKV fa parte di DKV MOBILITY SERVICES GROUP, un gruppo leader con 1200 collaboratori presente in 45 Paesi, che conta 240.000 clienti e oltre 5,1 milioni di DKV CARD e On Board Unit in uso, per un volume di transazioni di 9,9 miliardi di euro (dati 2019).
RUBRICHE FUORISTRADA
La rivoluzione per il mondo trasporti
team di esperti di mobilità, assistenza clienti dedicata e il diritto di rimborso dei pedaggi autostradali fino al 13% per i soci del CONSORZIO DKV.
DKV BOX EUROPE: PER I PAGAMENTI DEI PEDAGGI AUTOSTRADALI EUROPEI
Il lancio di BOX ITALIA rappresenta una pietra miliare nella storia del brand nel nostro Paese, seguito a pochi mesi da un’altra importante novità: da aprile, infatti, l’azienda tedesca è in grado di offrire la propria soluzione di telepedaggio transnazionale anche in Italia, diventando così il primo fornitore certificato al di fuori del Paese ad offrire un box di pedaggio abilitato EETS. Ancora una volta i gestori autostradali italiani hanno mostrato fiducia nei confronti di DKV approvando l’utilizzo del DKV BOX EUROPE per il pagamento autostradale per veicoli che superano le 3,5 tonnellate. Il sistema di pedaggio italiano dell’associazione degli operatori autostradali italiani, AISCAT, copre circa 6.600 km di autostrade. (L.G.)
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RUBRICHE FUORISTRADA
ON THE ROAD
tre parole Scanista - per - sempre. Tre parole per una vita alla guida di un camion tutta da raccontare. Lo fa Fabio Verniani che, con orgoglio, è ora proprietario di uno
Scania da 770 CV di Andrea Trapani
L’
intervista a Fabio avviene mentre sta affrontando le sinuosità dell’A1, nel tratto da Bologna verso Firenze, prima di intraprendere le strade che lo porteranno a casa: “Ho appena superato la salita. Questo camion è una favola, mi dà tantissime soddisfazioni”. La voce è felice fin dalle sue prime parole. “Sono uno scanista di vecchia data, guido un camion da oltre 38 anni ma ogni giorno mi sembra il primo”, ci ricorda Verniani. Dietro ogni truck che si rispetti, c’è una storia da conoscere. Fabio compirà 60 anni il prossimo novembre, una vita dedicata al lavoro e soprattutto
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Dammi
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a un’inguaribile passione per il mondo dei camion che ha trasmesso anche al figlio. Partiamo dal finale che lo ha reso felice. Ha da poco ritirato dalla concessionaria Toscandia uno Scania V8 da 770CV con cabina S. “Un veicolo fatto su misura per me, il top di gamma”, dice raggiante. “Ho fatto solo 4.900 chilometri ma, per il momento, posso dire che ha un’eccellente erogazione di coppia già a bassi regimi motore. La stabilità di questo mezzo è incredibile anche a pieno carico. È un sogno che si
realizza, ho fatto tanti sacrifici, una lunga gavetta ma oggi che sono a bordo del ‘Re della strada’ penso davvero ne sia valsa la pena. Il camion è la mia casa, trascorro tutta la settimana in cabina. Anche il weekend, che fortunatamente sono casa, lo dedico a questa meraviglia: lo pulisco, lo lucido e lo preparo per affrontare in tutto il suo splendore la settimana successiva”.
“TATTI IN THE WORLD”
È questa la scritta che appare sul nuovo 770. Che cosa significa? “Tatti è il mio paese, un borgo di 350 persone, compresi polli e galline. Sono nato qui, tutta la mia famiglia è nata qui. Grazie al mio camion porto Tatti nel mondo”, spiega Verniani. Per chi non lo conoscesse, Tatti si trova in Toscana, ed è un paese caratteristico che ha mantenuto le sembianze originali risalenti al XII secolo. Stradine, archi, mura, cisterne, mulini e chiese sono le protagoniste di questo luogo fuori dal tempo. Questo piccolo borgo situato nel territorio delle Colline Metallifere, nel Comune di Massa Marittima, ancora oggi vive assieme a una parte delle mura medievali con la loro porta di accesso ad arco. La Maremma è dove nasce la storia di Fabio. Non è un paradosso se il suo amore per i camion vive a contatto tra natura e storia, anzi. “Senza la passione non si può affrontare un lavoro come quello del camionista. Io ho iniziato a 19 anni, ho preso tutte le patenti una dopo l’altra. Ho provato a guidare il pullman ma il richiamo del camion era troppo forte. Mio figlio è cresciuto nel mondo dei camion, ha preso tutta la mia passione, se io guido con due paia di scarpe, lui con tre. La cabina è sacra! Se penso che tra un po’ dovrò andare in pensione, vorrei riavvolgere il tempo”, ci dice a caldo.
LA SUA STORIA
Tornare indietro nel tempo è piacevole, Fabio lo fa volentieri ripercorrendo anche il momento della sua “folgorazione” avvenuta dopo un viaggio ad Assisi: “All’epoca – ricorda sorridendo – avevo iniziato a lavorare guidando i bus per la fabbrica in cui ero stato assunto come operaio già a 14 anni. Vista la mia predisposizione, a 21 anni,
SCANIA V8 770 CV: POTENZA AI VERTICI DEL MERCATO
le missioni più gravose e per quelle applicazioni che richiedono la coppia, la potenza e le prestazioni che solo questo motore sa offrire. La nuova generazione V8 Scania è caratterizzata da potenza, prestazioni e produttività ai vertici del settore. I nuovi motori coniugano perfettamente emozione e logica, offrendo non soltanto una potenza a livelli record ma anche una considerevole riduzione del consumo di carburante che può arrivare fino al 6%, soprattutto grazie al rivoluzionario cambio Scania La nuova gamma di motori V8 ha la sua mas- Opticruise. Il nuovo cambio non solo migliora sima espressione nel nuovo motore da 770 CV l’esperienza di guida, grazie a cambi marcia ancon una coppia da 3700 Nm. Un livello di poten- cora più rapidi e fluidi, ma incrementa al tempo za unico sul mercato, pensato per affrontare stesso l’efficienza dal punto di vista energetico.
ebbi la possibilità di fare, oltre ai viaggi di linea, anche le gite con le comitive. Un giorno – ride di gusto – persi la pazienza accompagnando proprio un gruppo religioso e durante il viaggio di ritorno, complici alcuni ritardi e altri piccoli inconvenienti, capii che guidare il pullman non era per me. Nel frattempo avevo preso la patente per il camion, la E, e ho cominciato a fare l’autista”. Il resto della storia vien da sé. Anche chi lo conosce bene, sa quanto sia importante la sua esperienza alla guida dei suoi camion. “A Fabio Verniani auguriamo di mantenere inalterata la sua passione ancora per molti anni”, ci dice Yuri Poggi, della concessionaria Toscandia. “Gli facciamo tanti complimenti per la lunga strada percorsa, con l’augurio che il V8 770 di Scania lo porti ancora lontano”. Di sicuro non c’è l’intenzione di fermarsi: “Finché non mi levano la patente, tra 4 o 5 anni, lavoro ancora”, dice sicuro di sé. La vita con il mondo dei camion tra l’altro ha un roseo futuro nella famiglia Verniani: “Ho la fortuna di vivere ancora con mio figlio,
non ho la passione del bar ma ho una piccola azienda agricola. Mi dedicherò a quella. Letteralmente dalla strada alla campagna”. Soprattutto condividerà la passione con Mirco, detto “Champagne truck” come il nome in codice sul “baracchino” e su Instagram dove è molto attivo. “Mio figlio – ci dice ancora Verniani – è un altro scanista da sempre. Fin da piccolo, il sabato mattina, veniva a lavare il camion con me. Lo faceva perché così facendo poteva salirci sopra. Sono felice di avergli trasmesso la passione e il rispetto per il mezzo”. Una storia legata a doppio filo con Scania: “Ho in mente un’immagine, anno 2001, con mio figlio piccolo accanto a un 164 580 Scania… da allora ho avuto sempre un gran rapporto con Scania, è nato un rapporto di amicizia che va oltre il fattore commerciale e che mi ha permesso di essere sempre vicino a Toscandia e al marchio del Leone”. Insomma, parafrasando un famoso motto, dove c’è Scania c’è passione.
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AFTERMARKET
VDO
La visione futuristica di
VDO
Con il tachigrafo intelligente 4.0e e la piattaforma di gestione dei dati tachigrafici TIS-Web© DMM 5.0, VDO, marchio del Gruppo Continental, offre ad autisti, gestori di flotte e autorità soluzioni orientate a una gestione intelligente delle informazioni di Alessio Sitran Business Development & Institutional Relations Manager di Continental VDO Italia
E
voluzione del mercato, veicoli sempre più piattaforme “open-in” e gestione intelligente delle informazioni: queste le nuove variabili paradigmatiche che stanno ridisegnando il settore dell’autotrasporto, sia italiano, sia europeo. Il tutto integrandosi con il generale cambiamento sempre più veloce che i processi e i nuovi trend dell’innovazione stanno generando nel comparto dell’automotive. Il contesto attuale è, infatti, caratterizzato da una spinta sempre più pervasiva verso una crescente digitalizzazione di processi e scenari tecnologici di piattaforma lungo tutta la filiera distributiva che se, da un lato, accrescono la complessità della governance delle aziende di trasporto, dall’altro creano ambiti operativi nuovi dove accrescere la catena di valore degli operatori. In particolare, la dimensione della servitization è quella che ha mostrato la maggior capacità di resilienza, confermando la necessità di accompagnare e integrare l’offerta dei
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tradizionali prodotti fisici con un’offerta di servizi data-driven. Il prodotto fisico è inteso oggi non più come commodity, bensì come leva di generazione del valore per il cliente finale.
LE SOLUZIONI DI VDO
In uno scenario così descritto, Continental e il suo brand VDO sviluppano una visione che è innanzitutto incentrata sull’accelerazione sul fronte dell’incremento del valore tecnologico della componentistica. Una visione, questa, che vuole offrire al mercato prodotti, tecnologie e soluzioni il cui potenziale è già oggi abilitato dalla connettività. Queste, a loro volta, creano le condizioni per lo sviluppo di nuovi modelli e nuove soluzioni di business che coadiuvano fortemente l’operatività delle aziende di trasporto. È il caso, ad esempio, del recente aggiornamento del nuovo tachigrafo intelligente 4.0e che permette di ampliare ulteriormente il set d’informazioni condivisibili o ancora della piattaforma di gestione dei dati tachigrafici
TIS-Web© DMM 5.0 e delle soluzioni di telematica e di gestione da remoto che con essa possono essere integrate.
IL FUTURO DEL TRASPORTO PASSA PER L’INTERNET OF VALUE
L’obiettivo che Continental vuole perseguire è quello di consentire alle aziende di trasporto di essere competitive in maniera sostenibile nell’ambito di un mercato che sempre più si sta muovendo verso una logica di “logistica elastica”. Un obiettivo che si colloca e trae vantaggio dalla capacità di Continental di sviluppare e proporre sistemi e soluzioni che si caratterizzano sempre più come “eco-sistemi di piattaforma”, consentendo di operare il passaggio da un concetto di “Internet of Things” ad un nuovo concetto di “Internet of Value”. In sintesi, disponibilità e analisi più tempestiva e maggior efficacia nella gestione delle informazioni per migliorare l’efficientamento del Total Cost Of Ownership delle aziende di trasporto”.
ANNO 1- NUMERO 4 -
luglio 2021
Sguardo ad Oriente
La Via della Seta è uno dei corridoi logistici per l’Asia
Interviste
Paolo Fincato Christophe Poitrineau
LA LOGISTICA DEL FASHION Primo appuntamento tematico sulla gestione delle della supply chain verticali
L’editoriale di
GIORGIO COORDINATORE LOGISTICA OGGI
Nessuno ha la sfera di cristallo, nessuno
VIZIOLI
1
maggiore controllo attraverso le proprie
può prevedere il futuro. Ma una cosa è
scelte, orienta i comportamenti dei pro-
chiara: la prima fase della pandemia è
duttori e di tutta la supply chain. In pra-
finita e siamo entrati, gradualmente ma
tica, sia le grandi realtà sia quelle di di-
nemmeno tanto, nella seconda. Peraltro,
mensioni minori hanno dovuto adeguare
non sappiamo se grazie ai vaccini il virus
le proprie procedure al nuovo.
Ovviamente la tecnologia viene in nostro
sarà debellato in tutto il mondo, né i tem-
Questo nuovo stato di cose impatta su mol-
soccorso, come sempre accade nei mo-
pi che saranno necessari, né se si mani-
ti aspetti: il mercato chiede infatti un ser-
menti di difficoltà: anzi, in questi mesi so-
festeranno varianti e altre ondate. Sicura-
vizio sempre più rapido, puntuale e tem-
no state perfezionate molte robe.
mente non ci sarà più l’effetto sorpresa e
pestivo. Tutti i processi sono accelerati:
Le tecnologie però vanno padroneggiate,
di certo molti dei cambiamenti che il Co-
dall’approvvigionamento delle materie
bisogna saperle utilizzare. E questo può
vid ha portato nelle nostre vite, lavorative
prime alla shelf life dei prodotti. Vi è poi
portare a problemi di diversa natura: for-
e private, resteranno. E questo vale natu-
maggiore attenzione alle problematiche
mazione del personale, difficoltà di colloca-
ralmente anche per il mondo della logi-
legate all’ambiente, e non solo per una au-
zione di operatori esperti ma non in grado
stica… e non marginalmente.
mentata sensibilità ecologica: ecco quin-
di utilizzare adeguatamente le nuove stru-
La pandemia ha infatti accelerato in misu-
di che la reverse logistic, intesa sia come
mentazioni, l’esubero di personale a cau-
ra decisiva la digitalizzazione dei proces-
smaltimento dei rifiuti e degli imballaggi
sa dell’automazione di alcune mansioni.
si, a tutti i livelli. In particolare, ha modifi-
sia come gestione dei resi è diventata di
Anche se, ottimisticamente, molti (inclu-
cato i rapporti tra i segmenti delle filiere,
grande attualità.
so chi scrive) vedono la luce in fondo al
che si sono accorciati, determinando un
Insomma, negli ultimi quindici me-
tunnel, dobbiamo mettere in conto che
ruolo preponderante del Cliente finale.
si, sotto la spinta delle dinamiche lega-
all’uscita della galleria non troveremo
Questi fa ora sentire le proprie esigenze
te alla pandemia, il mondo della logi-
un mondo uguale a prima e dovremo
in modo più diretto, può esercitare un
stica è cambiato in modo permanente.
imparare a gestire il nuovo contesto.
SOMMARIO 2
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NEWS LOGISTICHE
LA VIA DELLA SETA
CONFERENZA SUPPLY CHAIN
GESTIRE LA GDO
Paolo Volta
Francesco Galimberti
Rosella Trombetta
Il legame tra Asia ed Europa è sempre più stretto. Vediamo quali sono le modalità con cui da qui ai prossimi decenni si muoveranno le merci
È ritornato in presenza l’appuntamento con gli opinion leader della filiera logistica
Intervista a Christophe Poitrineau, Senior Executive Supply Chain Manager di Carrefour Italia
Pillole logistiche dall’Italia e dal mondo per non perdersi nulla di uno dei settori più strategici della nostra economia
4 LA LOGISTICA DEL FASHION
14 I PROCESSI DI ACQUISTO
G iorgio Vizioli
Paolo Costantino
Tutte le particolarità e le esigenze del mondo della moda
Intervista a Paolo Fincato, consulente specializzato nell’ottimizzazione della funzione Acquisti delle imprese
2
FM LOGISTIC OTTIENE IL GOLD RATING DA EVOVADIS PER LE SUE POLITICHE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE FM Logistic, gruppo attivo nel settore dello stoccaggio, del trasporto e del co-packing con un giro d’affari di 1,45 miliardi di euro, ha ricevuto un rating di livello Gold da EcoVadis, agenzia indipendente di valutazione della Corporate Social Responsibility (CSR). FM Logistic ha ottenuto una valutazione di 68/100 ed è entrata nel top 5% di tutte le aziende valutate a livello internazionale. EcoVadis è un’agenzia di rating extra-finanziaria che esprime le proprie valutazioni sulle imprese basandosi sulle rispettive politiche di CSR e Sviluppo Sostenibile attraverso quattro indicatori: ambiente, condizioni di lavoro, etica e acquisti responsabili. Nel 2021 sono state valutate 75 mila aziende in 160 paesi e in 200 settori. Rispetto al 2020, FM Logistic ha migliorato di quattro punti la prona stima generale accredita pria performance: dal 2015 a oggi ha infatti incrementato il punteggio in almeno 10 deciso miliardi doda 42/100 a 68/100. FM Logistic ha di le partecipare a EcoVadis si di farmaco anti-Covid che per misurare le sue prestazioni di responsabilità sociale di impresa occorrono per di circa 7,8 mi-costantemente le e della catena di valore con l’obiettivo gwarantire miglioriliardi pratiche ai suoi partner e clienti. “Siamo orgogliosi del risultadi persone su nostro pianeta. Oga. to raggiunto, Ugo General Manager di FM pianohadicommentato investimenti perLemorini, la sua divisione Italia, perché si tratta di un risultato frutto di azioni sulle quali lavoriamo farmaceutica pari a 1 miliardo di dollari. da tempo, attraverso una politica di sviluppo sostenibile inteso non solo come rispetto per l’ambiente ma anche di responsabilità sociale nei paesi in cui siamo presenti. Per questo, FM Logistic, nella sua politica di svilupil nome vaccino prodotto po, poneÈlaquesto sua attenzione sudel quattro pilastri di sostenibilità: Caring for dalla Pfizer-Biontech. Alla distribuzione People, Waste Zero, Sustainable Warehouses, Sustainable Transportation”.
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LA LOGISTICA DEL COMIRNATY
sia con la H. Essers sia con altri partner logistici sovrintenderà la del “Piano strategico vaccinazione anti-SARS-CoV-2/ COVID-19: elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale”, elaborato da Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Age
DULEVO INAUGURA UNA NUOVA ERA DELLA PULIZIA URBANA Dulevo International, società leader mondiale nella pulizia commerciale, industriale e urbana, ha lanciato la nuova Dulevo D6, inaugurando una nuova era per le spazzatrici stradali. Il nuovo modello migliora gli standard di innovazione, efficienza e sostenibilità perché consente di ridurre ulteriormente i consumi, anche quelli di acqua, garantendo al contempo i medesimi livelli di performance in qualsiasi contesto. Grazie al nuovo sistema Adaptive Sweeping Technology, la D6 si adatta alle reali esigenze di ogni ambiente e al tipo di materiale da raccogliere. È intuitiva da utilizzare e può essere personalizzata in base alle abitudini di utilizzo dell’operatore, potendo contare su un’interfaccia d’uso particolarmente user-friendly. Da sempre al centro dell’impegno di Dulevo, il benessere delle persone è stato alla base anche della progettazione della Dulevo D6, a partire dal nuovo layout della cabina, più ergonomica, fino alla riduzione del rumore a bordo e alla notevole versatilità. La nuova macchina è inoltre digitale, intelligente e connessa. “Grazie alla Dulevo D6 si fa strada una nuova era per il settore della pulizia urbana”, ha dichiarato Tighe Noonan, Presidente e CEO di Dulevo International. “La tecnologia di questa nuova macchina non solo migliora gli standard della sua categoria, ma potendo garantire elevatissimi livelli di efficienza ed efficacia, contribuisce in modo significativo anche all’abbattimento dei consumi ed è quindi in grado di rendere le nostre città più sostenibili”.
UN 2020 IN CRESCITA PER FIEGE LOGISTICS ITALIA FIEGE Logistics Italia, multinazionale presente in Italia dal 1980 e specializzata nella gestione omnichannel, ha chiuso il 2020 con un fatturato di oltre 112 milioni di euro. Il buon andamento delle attività – ripartite su cinque stabilimenti situati ad Arese (Mi), Stradella (Pv), Castel San Giovanni (Pc), Roma e Nogarole Rocca (Vr) – ha portato a una crescita del 30%, trainata dai volumi del canale e-commerce. L’emergenza sanitaria ha determinato un vero e proprio boom degli acquisti online, trasformando radicalmente le abitudini dei consumatori. Numeri
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in crescita anche per le superfici gestite, che sono raddoppiate passando dai 200 mila metri quadrati del 2019 a oltre 450 mila. Nel 2020 FIEGE ha anche gestito lo startup dell’avveniristico polo logistico di Nogarole Rocca, ove è stato avviato un progetto di “Direct Management” particolarmente innovativo per il settore logistico, con l’assunzione diretta di oltre mille collaboratori. Con un organico totale di 3500 persone in Italia, FIEGE vanta un comprovato expertise nei settori moda, wine&spirits, cosmetica, nutrition, petfood, prodotti per bambini
e premaman e complementi di arredo per i quali sviluppa soluzioni logistiche integrate multicanale.
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BOMI GROUP ACQUISISCE CPS FARMACEUTICI E DIVENTA L’OPERATORE HEALTHCARE PIÙ RADICATO SUL TERRITORIO
Con l’acquisizione di CPS Farmaceutici Bomi Group rafforza l’offerta e il servizio logistico in un’area nevralgica, come quella bolognese, per l’intero territorio nazionale. A pochi mesi dall’acquisizione di Consigliere S.r.l. e poco più di un anno da Logifarma S.r.l., Bomi Group porta a compimento il suo percorso di consolidamento nel settore farmaceutico arrivando a maturare know-how e competenze specifiche ben radicate nel territorio, ma sempre supportate da una struttura organizzativa multinazionale e presente da oltre 35 anni nel settore. CPS Farmaceutici, sita in Emilia-Romagna, dispone di due magazzini a temperatura controllata nell’area di Bologna, rispettivamente di 2.000 e 4.000 mq. Entrambe le sedi hanno celle a temperatura +2+8°C, certificazione ISO 9001 e dispongono di autorizzazioni per lo stoccaggio di prodotti alimentari e integratori, di farmaci e sostanze psicotrope, oltre che di prodotti veterinari.
SOS-LOGISTICA, CID E INTERPORTO DELLA TOSCANA CENTRALE PER UN APPROCCIO SOSTENIBILE ALLA LOGISTICA DELLA MODA
FEDEX, AL VIA IL SERVIZIO DI CONSEGNA DAY-DEFINITE PER L’E-COMMERCE EUROPEO Dopo il successo del lancio di FedEx International Connect Plus (FICP) a gennaio 2021, FedEx ha ampliato l’accesso a questo servizio di consegna in data predefinita pensato per le imprese di e-commerce, rendendolo ora disponibile in Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Polonia, Austria, Svezia, Belgio e Paesi Bassi. Offrendo ai clienti accesso a una più ampia gamma di servizi di e-commerce, FICP sosterrà le aziende europee nel loro percorso di crescita, collegandole a un maggior numero di clienti nei mercati globali e intraeuropei. L’espansione delle capacità europee in ambito e-commerce è un pilastro chiave della strategia di crescita europea di FedEx. Utilizzando FedEx International Connect Plus, le aziende che operano online possono offrire ai loro acquirenti un’ulteriore opzione di spedizione internazionale a prezzi interessanti. FICP permette alle aziende di e-commerce di raggiungere gli acquirenti online in Europa in 2-4 giorni, in Nord America in 3 giorni e nella regione Asia-Pacifico in 3-5 giorni. Il nuovo servizio offre l’affidabilità del servizio internazionale di consegna in data predefinita di FedEx, unitamente all’esperienza di quest’ultima nelle procedure di sdoganamento. Altre caratteristiche utili includono il monitoraggio, l’invio di notifiche ai destinatari e la flessibilità di modificare le opzioni di consegna tramite FedEx Delivery Manager®, che offre visibilità, maggiore controllo e comodità negli ordini online.
SOS-LOGistica, la prima associazione per la logistica sostenibile, con oltre cento aderenti tra aziende e soci individuali, impegnati nel miglioramento della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei processi di supply chain, ha sottoscritto con CID (Consorzio Italiano implementazione Detox) e con Interporto della Toscana Centrale un protocollo di intesa per supportare e sviluppare un approccio sostenibile alla logistica partendo dalla filiera produttiva della moda. L’accordo prevede diverse attività. In primo luogo, saranno realizzati progetti e iniziative per lo sviluppo di una cultura d’impresa basata sulla valorizzazione di un approccio alla logistica che tenga conto dell’impatto ambientale, sociale e economico. In particolare, saranno progettate e realizzate iniziative quali convegni, sessioni di formazione degli addetti, seminari, strumenti divulgativi e azioni di comunicazione. In secondo luogo, l’intesa contempla lo scambio reciproco di esperienze e buone pratiche, per implementare gli obiettivi comuni anche attraverso lo sviluppo di ricerche, case study e progetti pilota in collaborazione con Università, associazioni, enti di ricerca. Infine, saranno sviluppati processi di certificazione attraverso iniziative di formazione, realizzazione di progetti speciali anche attraverso collaborazioni con enti di certificazione nazionali e internazionali.
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LA LOGISTICA DEL FASHION
COMINCIAMO CON QUESTO NUMERO UNA SERIE DI APPROFONDIMENTI TEMATICI SU COME I DIVERSI SETTORI GESTISCONO LA PROPRIA LOGISTICA. IL PRIMO È QUELLO DELLA MODA
[FASHION]
di GIORGIO VIZIOLI
I
l mondo del fashion ha esigenze molto particolari dal punto di vista logistico. Se consideriamo anche solo il segmento abbigliamento e accessori (che comunque ne costituisce la parte più consistente) si tratta infatti di un settore manifatturiero fondamentale per l’economia italiana (è il secondo per fatturato dopo la meccanica), con un giro d’affari intorno al miliardo di euro. Le realtà che operano in questo mondo sono molto differenti tra loro ma sono accomunate dalla necessità di contare su partner logistici che offrano un servizio su misura per le rispettive esigenze. Gestire al meglio la logistica significa garantire la tutela del prodotto e la sua ricezione in condizioni perfette, pronto per essere esposto. Flessibilità, affidabilità, tempestività nella gestione di cambiamenti, garanzie di sicurezza sono quindi le caratteristiche richieste.
LE PARTICOLARITÀ DEL SETTORE
Il mondo del fashion è molto variegato da molti punti di vista: valore dei capi, tipologia, quantità prodotte, caratteristiche e dislocazione della distribuzione. Inoltre, il settore è fortemente condizionato dalle dinamiche dei mercati e dalla necessità di un time-to-market tempestivo e affidabile. L’identificazione e la scelta della soluzione logistica più efficace, alla quale affidare tutti i segmenti della supply chain, interconnessi tra loro – approvvigionamento, stoccaggio dei prodotti, gestione dei fornitori, magazzino, trasporti, controlli di disponibilità – è quindi di cruciale importanza, perché
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influenza fortemente la capacità di crescita e il raggiungimento degli obiettivi di business. In particolare, le attività di trasporto e di deposito meritano particolare attenzione: occorre che sia garantito un controllo della qualità certificato e una gestione degli ordini impeccabile, oltre a quella del reso (reverse logistic). Non bisogna mai dimenticare che la caratteristica vincente del Made in Italy, che ha consentito spesso di
superare le crisi e, anzi, di avvantaggiarsene rispetto a competitor stranieri, è proprio una sistema di distribuzione accurato e di alta qualità. Anche il settore dell’abbigliamento, come altri dell’industria manifatturiera ha fatto registrare negli ultimi tempi la scelta, rivelatesi poi vincente nel periodo della pandemia, di riportare in Italia, o comunque in paesi geograficamente più vicini, le produzioni che in passato erano state delocalizzate in contesti lontani.
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LE ESIGENZE DEGLI OPERATORI Cosa chiedono quindi le imprese del settore moda al partner logistico? La lista è lunga e articolata, ma si tratta comunque di servizi tutti fondamentali: gestione dei processi di approvvigionamento con controllo e tracciabilità dell’intera filiera, magazzino doganale e fiscale, ricezione prodotti in ingresso da container e semirimorchi, verifica qualità dei colli in ricevimento a magazzino, stoccaggio dei capi stesi e appesi, delle calzature e degli accessori in funzione della tipologia merceologica e della modalità di gestione, organizzazione degli ordini dei punti vendita (con picking a singolo pezzo o a collo), confezionamento,
etichettature, imbustature, imballo, trasporto capi appesi (flat garment), distribuzione sul territorio (nazionale e internazionale), gestione integrale del canale e-commerce, gestione ritiro dei resi invenduti e difettosi. Inoltre, occorre adempiere alle regole per le certificazioni internazionali di sicurezza. In sintesi, il supply chain manager deve creare e gestire un sistema di servizi e soluzioni su misura che soltanto operatori esperti e tecnologicamente aggiornati sono in grado di offrire. In questo contesto, assume particolare rilievo l’organizzazione dei magazzini, inclusa la gestione delle pratiche doganali e fiscali, per le quali occorre poter contare su personale competente e affidabile. Pensando alle esigenze del mercato fashion, nell’offerta di servizi di trasporto e logistica l’operatore gestisce i processi di sourcing e procurement con attenzione alla sicurezza, attraverso il controllo e il tracciamento dal produttore al cliente finale. E se il trasporto è intermodale, per via aerea o navale, bisogna essere in grado di ricevere i prodotti in ingresso da container e da semirimorchi, con tutte le opportune verifiche quantitative e qualitative. Il partner logistico deve affiancarsi ai clienti analizzandone e condividendone il modus operandi e fornendo soluzioni
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integrate end-to-end, dalla consulenza alla realizzazione di progetti integrati. Un altro punto determinante è la gestione degli ordini per i punti vendita, dei servizi di confezionamento, etichettatura, imbustatura e imballo, con trasporto capi appesi e stesi e distribuzione in Italia ed Europa su gomma e rotaia. Ricorrendo all’innovazione delle tecnologie e dei processi, è possibile garantire controllo della qualità, monitoraggio e trasparenza della gestione merci, tracciabilità a livello mondiale e assistenza dedicata.
IL COMMERCIO È ORMAI ANCHE ELETTRONICO Per quanto riguarda l’ecommerce, si possono sviluppare progetti di outsourcing logistico in funzione delle necessità delle aziende che scelgono di avviare attività di e-commerce per ampliare il raggio di distribuzione e migliorare l’esperienza di acquisto dei consumatori finali, come è
tipico nel settore moda. Questo significa, il più delle volte, gestire in parallelo sia il canale di vendita tradizionale sia la logistica relativa al commercio elettronico, che richiede un servizio particolarmente veloce. Occorre quindi sapere gestire il canale e-commerce, dagli imballi all’interfacciamento con il destinatario finale sullo stato dell’ordine. Importante è disporre di sistemi di tracking & tracing degli ordini web e prenotazione online delle spedizioni. Quando poi si mira anche a tutelare un brand del Made in Italy, quel che conta di più è garantire e rendere efficiente e sicura tutta la Supply Chain: dalla ricezione dell’ordine alla consegna del prodotto in negozio alla successiva gestione e ritiro del reso. Questa strategia diventa cruciale nei processi di internazionalizzazione, in relazione all’espansione ed evoluzione di un qualunque marchio.
DOMANDE AGLI ESPERTI RINALDO RINALDI A Rinaldo Rinaldi, docente di Operation Management presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze, tra i massimi esperti di supply chain management e fashion, Logistica Oggi ha chiesto, in primo luogo se, parlando di logistica, fashion e abbigliamento siano concetti intercambiabili e se è vero che in questo comparto si opti più frequentemente per soluzioni di outsourcing logistico. “L’abbigliamento – risponde il professore – è il segmento più consistente del mondo fashion. Vi sono poi il settore calzaturiero, l’accessoristica, fino ad arrivare ai profumi e alla cosmesi. Ma per questi ultimi le esigenze e l’approccio alla logistica sono diversi. In generale possiamo dire che tra i marchi di alta gamma prevale la tendenza a utilizzare piattaforme proprie mentre i produttori che si rivolgono a un mercato più ampio si appoggiano anche a operatori logistici esterni”. Quanto sono importanti le soluzioni su misura? “La personalizzazione è fondamentale: la tendenza è infatti proprio quella di creare supply chain, interne o in outsourcing, sempre più specificamente concepite e disegnate in funzione delle esigenze di ogni azienda, soprattutto per quanto riguarda la tracciabilità dei prodotti”. Quanto è rilevante il fattore tempo? “Direi che è determinante: la concorrenza è così accesa che un ritardo anche minimo nella
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MATTEO TERZI fornitura di un punto vendita non si trasforma solo in una mancata vendita ma può comportare la perdita definitiva di clienti importanti”. Quali sono le più recenti tendenze per quanto riguarda il supply chain management? “Le novità principali si registrano soprattutto nell’organizzazione dei magazzini. Alcuni produttori hanno creato una rete di regional warehouses, soprattutto per i paesi più lontani, in modo da avere una più efficace gestione del servizio postvendita e del controllo qualità. Inoltre, le aziende creano punti di accumulo dei resi per facilitare la ricomposizione delle serie. Si tratta di un’operazione complessa ma importante, al punto che, anche per prodotti di largo consumo, assistiamo all’utilizzo della tecnologia RFID per consentire la ricomposizione degli stock e la rietichettatura dei capi”.
“La logistica di Champion è stata disegnata per rispondere alle esigenze di un mercato le cui innate caratteristiche sono volatilità dei volumi nel corso degli anni, picchi stagionali, breve vita degli articoli ed elevato numero di referenze. La sfida che abbiamo dovuto affrontare nel ridisegno della logistica è stata in primis quella di garantire la visibilità dello stock in ogni momento nel rispetto dei vincoli di costo e di tempo di evasione degli ordini”. Matteo Terzi, Group Director of Operations di Champion Europe, ci ha sinteticamente descritto il percorso seguito dall’azione per il ridisegno dalla propria supply chain: “La prima fase del progetto ci ha condotto alla creazione di una piattaforma centrale sviluppata in altezza con scaffalature tradizionali insieme a scaffalature intensive, in modo da garantire la capacità di stoccaggio in termini di volumi e prodotti necessaria a rendere lo stock sempre disponibile. Allocazione dinamica dei vani, locazioni multi-referenza, soluzioni di prelievo multi-ordine unitamente a prelievi massivi con postazioni put-to-light ci hanno consentito di mantenere una significativa efficienza di picking e ridurre significativamente gli abbassamenti. Le soluzioni adottate in termini di material handling equipment e di gestione del magazzino ci hanno consentito di ottenere grandi benefici rispetto agli obiettivi che ci eravamo
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Un’esigenza tipica in questi contesti è quella di affidare le attività di logistica distributiva a un operatore logistico in grado non soltanto di offrire un ampio numero di servizi ma anche condizioni tariffarie vantaggiose. La gestione dei resi, difettosi o invenduti, può essere un problema per i produttori: a differenza dei lotti in uscita, i resi sono costituiti da unità disomogenee tra loro, per tipologia di referenza e quantitativi. Ma l’efficientamento di questa fase della filiera si può virtuosamente trasformare in un valore aggiunto, perché permette di re-introdurre in tempi brevi i prodotti sul mercato. È importante in questo caso la rapida e corretta definizione dei flussi (controllo qualità, re-packing) per gestire al meglio questo processo così critico. L’operatore si deve incaricare del ritiro dei resi in tutti i punti vendita, nazionali e internazionali, con una gestione completa del reso commerciale e dei prodotti difettosi.
GIANLUCA SANTORI prefissati e rappresentano la pietra angolare degli sviluppi previsti nei prossimi mesi in coerenza con gli obiettivi strategici dell’azienda”. E per la seconda fase? “Prevede lo studio di soluzioni di automazione per aumentare la capacità produttiva giornaliera e la flessibilità nella gestione dei picchi nonché soluzioni che ci consentano di gestire in contemporanea B2B e B2C a partire dallo stesso stock. La realizzazione di questi progetti dovrà concludersi entro pochi mesi. In parallelo dovremo ottimizzare la gestione dei servizi a valore aggiunto e lavoreremo sui processi di pianificazione aziendale integrata con le funzioni contigue mantenendo il cliente e le sue esigenze al centro delle nostre iniziative”.
“Le sfide della Logistica nel settore fashion negli ultimi anni non si sottraggono alle problematiche create dallo scenario che ha caratterizzato il business mondiale: la crisi Covid, il caro noli per il trasporto marittimo, la Brexit. È importante trovare soluzioni efficaci in tempi brevi per la movimentazione della merce per sostenere le vendite e supportare il recupero del fatturato post lockdown, nonché la crisi del cash flow, e non ultimo smaltire l’ammontare di scorte accumulate. Inoltre, va ricordato che l’investimento da parte dei brand del fashion nella supply chain è sempre stato storicamente limitato, rispetto ad altre funzioni aziendali. La crisi pandemica che ha lacerato un settore già in difficoltà in precedenza, ha sicuramente fatto aprire gli occhi su quanto una supply chain ben strutturata a supporto del tipo di modello di business, flessibile e resiliente sia una chiave di successo e vantaggio competitivo”. Gianluca Santori, Logistic Manager Europe di THJ, uno dei più importanti player dell’off shore retail mondiale, fa il punto della situazione e illustra le soluzioni adottate: “Sicuramente è stato necessario ricorrere a strumenti di supply chain finance e a una rivisitazione dei termini di pagamento con i propri fornitori per supportare la crisi dei flussi di cassa; si assiste inoltre a una accelerazione (anche da parte di brand del lusso) verso il canale e-commerce, per recuperare alcune delle perdite riportate nel canale tradizionale. Detto questo ritengo che, nel fashion come in altri settori, avrà successo chi implementerà questo tipo di soluzioni in un’ottica strategica di medio lungo periodo.
Credo che la corsa all’e-commerce abbia senso se supportata da una visione strategica di lungo periodo: ad esempio, chi ritiene che tale canale sia funzionale a una crescita del fatturato andando a catturare tipologie di clienti differenti e non soltanto a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia che hanno provocato una maggiore propensione all’acquisto online”. In quale misura queste soluzioni sono risultate efficaci? “Difficile rispondere a questa domanda, perché il settore ha bisogno di ripensare in maniera approfondita al ruolo della supply chain, da funzione meramente operations a funzione strategica (mi sembra che qualcosa, lentamente, si stia muovendo in tal senso). Relativamente alle misure di breve termine di cui abbiamo parlato, possiamo dire che hanno aiutato alcune aziende a limitare i danni e mantenersi in linea di galleggiamento, mentre per chi anche prima delle crisi 2020 era in difficoltà le cose sono addirittura peggiorate. Nel settore moda, le difficoltà degli ultimi anni devono essere colte come momento di riflessione, per concepire e realizzare una supply chain in maniera completamente diversa”.
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VENTO D’ORIENTE di PAOLO VOLTA
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a pandemia ha modificato molte attività, stili di vita, economie, comportamenti, processi industriali, e la lista potrebbe continuare, ma una cosa – secondo i maggiori organi di informazione cinesi – non è mutata: la visione del Presidente cinese XI Jinping sulla “Belt and Road Initiative (BRI)”; il progetto lanciato nel 2013 per integrare l’Asia e l’Europa via terra e via mare. Oltre sessanta sono i Paesi coinvolti e 900 i progetti di nuove
IL PAESE “DI MEZZO”
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In Cina, il Paese ove è iniziata la pandemia, l’economia è cresciuta del 18,3% nel primo trimestre dell’anno in corso. Il Fondo monetario internazionale descrive un quadro di prospettive con luci e ombre. Per il 2021 l’istituzione di Washington stima un rimbalzo del 6%, 0,5 punti percentuali superiore alle cifre indicate a fine gennaio, e sul 2022 indica un ulteriore +4,4% (alzato di 0,5 punti). Sugli Usa, dopo il nuovo pacchetto di stimoli varato dall’amministrazione Biden (che ora è a caccia di gettito fiscale) la previsione di ripresa 2021 è stata alzata di 1,3 punti, al +6,4% quest’anno, e di 1 punto sul 2022, al +3,5%. Sull’area euro, invece, il rialzo è stato limitato a 0,2 punti su entrambi gli anni, rispettivamente +4,4% e +3,8%. La Cina, poi, unica grande economia a non aver registrato una recessione nel 2020 (pil +2,3%) è prevista segnare un +8,4% quest’anno (alzato di 0,3 punti) e un +5,6% per il 2022. Dentro uno scenario macroeconomico mondiale così complesso, la logistica e i
IL LEGAME TRA ASIA ED EUROPA È SEMPRE PIÙ STRETTO. VEDIAMO QUALI SONO LE MODALITÀ CON CUI DA QUI AI PROSSIMI DECENNI SI MUOVERANNO LE MERCI
infrastrutture; gli investimenti ammontano a quasi 1.000 miliardi. La BRI prevede tre corridoi principali: il primo è quello che dalla Cina attraversa Kazakhstan, Russia e Polonia e termina in Germania, il secondo connette la Cina alla transiberiana e quindi all’Europa, il terzo infine è invece un passaggio più a sud. Un rapporto a cura di Baker Mc Kinzie in collaborazione con Silk Road Associates ne sottolinea il rafforzamento in vista della “Via Della Seta digitale”. La repubblica popolare cinese ha sviluppato le proprie competenze in una vasta serie di Big data e intelligenza artificiale ed è pronta a riversarla lungo tutta la catena del valore dell’economia.
trasporti sono interessati da modificazioni tanto sul piano dell’organizzazione produttiva quanto su quello istituzionale. Nel contesto della BRI è necessario leggere le singole modalità di trasporto all’interno di ambiti contendibili, cioè quando è possibile utilizzare le modalità di trasporto fra loro alternative. Il container, la scatola di latta che ha cambiato il mondo, è stato nell’ultimo periodo al centro di una vorticosa crescita dei prezzi. La tabella dei noli marittimi, elaborata dall’Aiom (agenzia imprenditoriale degli operatori marittimi di Trieste) fornisce un affresco della situazione. Nel 2019, spedire un container di 40 piedi da Shangai a Los Angeles costava – mediamente – 1.581 dollari; nel 2020 il costo medio è aumentato a 2.760 dollari; da Shangai a Genova, si è passati da 1.680 a 2.741 dollari (più 63%). Se osserviamo i dati di gennaio, gli incrementi si possono definire stellari: più 335% sulla rotta Shangai-Rotterdam, più 227% su quella Shangai-Genova, “solo” più 164% su quella Shangai-Los Angeles.
LE PROBLEMATICHE DEL SISTEMA Il problema è che nella parte del mondo che deve spedire (l’Asia) mancano i container vuoti, che invece sono accatastati nei porti occidentali. Le motivazioni tutte derivate dallo stato pandemico, hanno contribuito a destabilizzare gli algoritmi di pianificazione ed ottimizzazione dei flussi. La progressiva ripresa della domanda di trasporto merci via mare ha infatti dovuto fare i conti con una capacità di stiva insufficiente sulle navi portacontainer e una difficoltà crescente a reperire container vuoti da riempire con la merce da esportare. Un mix letale per gli operatori alle prese con costi di spedizioni elevati, criticità e incertezze nelle rispettive catene logistiche. In una intervista al Financial Times il direttore della Hong Kong Liner Association sottolinea come ci sia “un enorme numero di container fermi nel mezzo del nulla, in Australia, nell’Europa occidentale, negli Stati Uniti”.
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Una tempesta perfetta che impedisce ai container di tornare in Asia. Fabbriche che chiudono per mancanza di materie prime e semilavorati, prezzi che si impennano per l’aumento della componente di costo dei trasporti, ritardi negli approvvigionamenti e impossibilità di fare previsioni. I porti stanno cercando di approvvigionarsi di nuovi container. Quello di Ningbo, per esempio, ne ha ottenuti 730mila nuovi. Tuttavia, anche questa corsa al container ne sta determinando un aumento dei prezzi per eccesso di domanda. Attualmente il prezzo di un container,
che verrà consegnato in estate, è di 6.200 dollari, e la situazione potrebbe non migliorare per gran parte del 2021.
L’ALTERNATIVA DELLA ROTAIA I tempi di transito più brevi offerti dalla spedizione su rotaia, hanno reso il trasporto via terra attraverso la Russia e i paesi dell’Asia centrale una proposta sempre più attraente. I dati di TRA Consulting mostrano che nel recente passato una minuscola percentuale del commercio
tra la Cina e i suoi partner europei avveniva via treno: solo il 2% del totale nel 2017, rispetto al 6% su strada, al 28% per via aerea e al 64% via mare. Attualmente il commercio su ferrovia fra la Cina e l’Europa è passato dai 6.363 treni merci del 2018 agli 8.255 nel 2019 fino ai 12.406 del 2020. Recentemente al collegamento transcontinentale si aggiunge anche l’Italia, dove a Milano è arrivato il primo convoglio partito tre settimane fa da Wuhan. La movimentazione di merci sulla tratta
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“La Via della Seta”
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eurasiatica potrebbe raggiungere il milione di container entro il 2025 obiettivo annunciato dalla società di logistica kazako-russo-bielorussa “United Transport and Logistics Company – Eurasian Rail Alliance” (UTLC ERA) società specializzata nel trasporto su rotaia delle merci in transito su treni container di linea sulla ferrovia a scartamento di 1.520 millimetri tra la Cina e l’Europa, nata da una joint venture delle Ferrovie Russe (RZhD), le Ferrovie Bielorusse e le Ferrovie del Kazakistan, ciascuna con una partecipazione azionaria del 33,33%. Quasi la metà di tutti i treni merci che circolano fra la Cina e l’Europa ha come destinazione la Germania. L’anno scorso DB Cargo Eurasia, una controllata di Deutsche Bahn, ha fatto circolare 12.000 convogli con un
totale di 200.000 container – 3.000 treni in più rispetto al 2019. I convogli percorrono gli 11.000 chilometri della tratta che da Duisburg o Amburgo conduce ai centri dell’economia cinese di Chongqing, Xi’an, Hefei e Zhengzhou. Dal 2019 esistono nuovi collegamenti fra i due porti tedeschi di Mukran e Rostock e Kaliningrad, da cui trae vantaggio fra l’altro anche l’Italia. Infatti uno dei maggiori terminal logistici italiani, l’Interporto Quadrante Europa di Verona, coopera con UTLC ERA e il porto di Rostock, contribuendo all’ulteriore sviluppo delle tratte intermodali. È attivo anche un collegamento tra la Shunde – città del sud della Cina – e l’Interporto di Nola. I treni fra Cina ed Europa impiegano 21-22 giorni in media e durante il viaggio il convoglio fa almeno 2 fermate per cambiare il container su un vagone diverso a causa di scartamento diverso. (Scartamento
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Denominazione coniata dal Il barone Ferdinand von Richthofen, insigne geog rafo e geologo tedesco, nell’introduzione all’opera Tagebücher aus China, editata nel 1907, che definì in tal modo l’insieme delle vie carovaniere lungo le quali nell’antichità si erano snodati i commerci tra gli imperi cinesi e l’Occidente – evoca emozioni straordinarie condensa, in un’unica espressione, secoli di storia e di russo: 1,520 mm; scartamento europeo e cinese: 1,435 mm). Nella prospettiva merceologica la modalità ferroviaria non presenta le caratteristiche necessarie per trasportare merci deperibili ma rappresenta un mezzo ideale per il trasporto di automobili, pezzi di ricambio per l’automotive e componentistica elettrica.
IL CARGO AEREO... VOLA Dal punto di vista delle spedizioni aeree, diversi segnali mostrano una netta ripresa del trasporto aereo delle merci dopo la crisi pandemica. Nel primo trimestre il volume in uscita è aumentato del 39% e quello in ingresso del 41%, a fronte di un aumento del 18,3% dell’economia. La pandemia ha sconvolto soprattutto i noli , sottolinea la società WorldAcd Market Data, nel primo trimestre di quest’anno sono aumentati mediamente del 65% rispetto allo stesso periodo del 2020. “Non solo gli aumenti dei tassi evidenziano la carenza di capacità e l’influenza finanziaria a breve termine della pandemia, ma possono causare ulteriori cambiamenti nella capacità cargo messa a disposizione dalle compagnie aeree passeggeri”. Separando l’andamento sui voli cargo da quelli delle merci caricate sugli aerei
avvenimenti che hanno segnato il destino di popoli e culture. La Via della Seta fu iniziata nel 114 a.C. nel periodo della dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), e sopravvisse fino almeno al XV secolo, circa 150 anni dopo Marco Polo, quando si aprirono le vie marittime. Raggiunse un’estensione di oltre 8000 chilometri, e oltre a essere una via commerciale era un potente mezzo di scambi di informazioni, persone, idee. passeggeri, risulta che nel primo caso i noli sono aumentati del 32% e nel secondo quasi del 100%.
E POI C’È SEMPRE LA STRADA Infine, la modalità stradale alternativa tra il costoso trasporto aereo, che può far arrivare la merce in un giorno, le economiche navi da carico che impiegano 30 o 35 giorni per consegnare la merce tra la Cina e l’Italia ed il trasporto ferroviario. Le autorità municipali di Tianjin, nel nord della Cina, hanno attivato un nuovo servizio di trasporto merci su gomma in collegamento diretto con l’Europa. Il veicolo partito da Tianjin arriverà in Germania dopo aver percorso oltre 10.000 chilometri in circa 14 giorni. Secondo Dai Daobin, direttore generale della Sino-Europe Trucking (Tianjin) Logistics Service Co. Ltd, i tir impiegheranno meno della metà delle tempo necessario ai treni merci che collegano la Cina all’Europa, con un costo del 40% inferiore rispetto al trasporto aereo. La società di trasporto Codognotto ha annunciato all’inizio di novembre 2020 due servizi intermodali, il primo intercontinentale e il secondo intra-europeo. La società ha avviato un servizio basato sul trasporto stradale tra Cina ed Europa con una resa porta-a-porta tra 14 e 18 giorni per spedizioni fino a 85 metri cubi e peso fino a 20 tonnellate. L’operatore di trasporti e logistica Fercam, da molti anni attiva nei trasporti aerei e marittimi da e verso la Cina nonché con il proprio servizio intermodale terrestre ferrovia/ strada, la “Euro-Asian Landbridge”, ha avviato un servizio tutto strada limitato ai carichi completi di 20 ton. I tempi di percorrenza del servizio trasportistico tutto strada variano dai 15 ai 17 giorni a seconda del tempo impiegato ai confini dei vari paesi attraversati.
11 CON I CONTRIBUTI DI 200 RELATORI ITALIANI E INTERNAZIONALI E LA PARTECIPAZIONE DI OLTRE 700 PROFESSIONISTI DEL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT, LA QUINTA CONFERENZA EUROPEA DEL COUNCIL OF SUPPLY CHAIN MANAGEMENT PROFESSIONALS (CSCMP), ORGANIZZATA PER LA PRIMA VOLTA DALLA ITALY ROUNDTABLE, HA FATTO REGISTRARE UN NOTEVOLE SUCCESSO IN TERMINI DI CONTENUTI E DI PARTECIPAZIONE
ASPETTANDO LA PRESENZA di FRANCESCO GALIMBERTI
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evento ha dovuto aver luogo ancora una volta in remoto e questo, anche se è andato a discapito del networking, della creazione e del consolidamento di relazioni personali, ha consentito una vasta partecipazione da tutti i paesi europei (tutti gli interventi sono stati in inglese). “Abbiamo condiviso e messo a fuoco non solo i problemi aperti e le sfide da affrontare (e vincere) – ha detto Igino Colella, presidente della CSCMP Italy Roundtable – ma anche e soprattutto sono state formulate proposte, individuate soluzioni, condivise esperienze e
buone pratiche per consentire un netto e diffuso miglioramento della professione, da innumerevoli punti di vista”. Già, perché nei due giorni di “Supply Chain Edge Europe 2021” (questo il nome della Conferenza) sono state affrontate tutte, ma proprio tutte, le tematiche relative alla filiera logistica. I lavori sono stati infatti articolati in ben nove sessioni parallele (per un totale di oltre quaranta ore di registrazione) focalizzate sulle diverse tematiche: Catena Logistica (in settori chiave come Retail e Automotive), Programmazione delle Operazioni, Trasporti (gomma, ferro, acqua…), Magazzini, www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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Tecnologie Informatiche e di Automazione, Digitalizzazione, Blockchain. In pratica tutte le componenti della Logistica, la cui importanza strategica è emersa proprio nei mesi della crisi sanitaria.
I RELATORI Hanno partecipato alla Conferenza importanti key note speaker internazionali, come il futurologo Gerd Leonhard, che, con i loro interventi in plenaria, hanno offerto visioni più ampie, non concentrandosi solo sugli aspetti pratici della professione. Spunti importanti per i professionisti, nel momento in cui molti supply chain manager sono chiamati non solo a individuare soluzioni pratiche per il loro lavoro quotidiano ma a ripensare il ruolo stesso della logistica in termini generali. Tra questi, ospite di eccezione è stato il generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Logistico dell’Esercito Italiano, ma soprattutto, in questo momento, commissario speciale per la campagna vaccinale in Italia. Nel suo contributo ai lavori, con un intervento molto approfondito e fattuale ma al tempo stesso di ampio respiro strategico, il generale Figliuolo ha sottolineato l’importanza della programmazione integrata, del monitoraggio costante e della riprogrammazione continua della filiera end-to-end, dai fornitori ai centri di somministrazione.
Inoltre, ha confermato l’importanza decisiva del lavoro di squadra, perché le persone, con la loro competenza, la loro motivazione, la loro intelligenza e la loro capacità di risolvere i problemi, sono sempre l’elemento che fa la differenza nella professione logistica. “La tecnologia – ha ribadito Colella – offre una gamma così ampia di soluzioni che per un Supply Chain Director, un manager della logistica, sapere esattamente cosa fare non è affatto scontato. Ciò che serve è capire realmente che cosa serve
Awards Sono stati consegnati i Premi CSCMP Italy 2021, suddivisi in tre categorie: Il Premio “Supply Chain Hall of Fame” è stato assegnato al Generale di Corpo d‘Armata Francesco Paolo Figliuolo e, alla memoria, al professore Antonio Borghesi. Il Premio “Distinguished Service Award” è stato attribuito a Valentino Soldan, mentre il Premio “Emerging Leader ” è andato a Davide Di Rico.
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e noi lo vediamo anche ascoltando gli aspetti strategici perché la supply chain, in fondo, è quella che permette di mantenere le proposte che sono state fatte ai clienti. È quindi molto importante che le persone e i gruppi di lavoro che operano nella Supply Chain siano sostenute, abbiano chiari gli obiettivi e non si ragioni soltanto in termini di costi della logistica ma basandosi su uno spettro più ampio di indicatori: dal livello di servizio al benessere e alla soddisfazione degli operatori, fino alla resilienza, ossia la capacità di assorbire gli shock e reagire positivamente”.
I TEMI Nel corso dei lavori, particolare attenzione è stata rivolta all’importanza della formazione: “Quest’anno – ha spiegato Pietro Pedone, membro del Board CSCMP – abbiamo introdotto i corsi di formazione anche in Italia. A livello internazionale,
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infatti, l’associazione effettuava già training in inglese per ottenere la certificazione internazionale SCPro. Noi abbiamo voluto predisporre un catalogo tutto in italiano, formato da tre sezioni divise in dieci moduli con una quarantina di pillole di formazione. La prima sezione è orizzontale, Supply Chain End-to-End, per inquadrare tutta la filiera dai fornitori ai clienti finali; nella seconda sessione viene fatto un approfondimento delle varie aree funzionali che compongono la Supply Chain, dai magazzini alla produzione, dagli acquisti al delivery. La terza sessione è anch’essa trasversale e riguarda le tecnologie, le piattaforme e i sistemi di monitoraggio della Supply Chain end-to-end. Non ultima la gestione del personale e dei talenti che rendono viva la Supply Chain. La combinazione tra visione orizzontale e verticale si chiama in gergo visione dell’elicottero, perché nella logistica è necessario sia considerare i dettagli, e scendere quindi a terra, sia prendere il volo e guardare dall’alto la filiera end-to-end. I docenti portano nei corsi un cospicuo bagaglio di esperienza sul campo, maturata sia in azienda sia come consulenti”. Uno dei temi di maggiore attualità affrontato nel corso della Conferenza è stato inoltre quello dell’intermodalità: “In questo momento – ha commentato Maurizio Cociancich, membro del direttivo CSCMP Italy Roundtable – stiamo registrando uno sviluppo incredibile dell’intermodalità: elementi come la tipologia di trasporto, la sostenibilità, l’organizzazione dell’ultimo miglio diventano infatti sempre più connessi. In particolare, la Commissione Europea e anche il Governo italiano, con il piano Recovery, stanno spingendo verso trasporti sempre più sostenibili. Parliamo quindi di un trasporto in grado di servire il cliente con precisione e puntualità: un trasporto che può arrivare in tempo anche se utilizza la ferrovia, cosa che finora non avveniva a causa di ritardi, imprecisioni, incertezze. Adesso, attraverso nuove piattaforme di integrazione dell’informazione è possibile mettere insieme i dati in modo da ottenere una ottimale visibilità dei flussi, capire dov’è la merce e dove sta andando, da dove viene generata, quanta CO2 sta producendo nel passaggio da un punto a un altro.
Quindi il trasporto intermodale, attraverso nodi centrali, veri e propri hub di raccordo e smistamento, si sta centralizzando e sta diventando sempre più importante. L’abbiamo visto all’interno del nostro evento, sviluppandolo in diversi contesti perché abbiamo cercato di capire anche quale può essere, in particolare, il ruolo della portualità, ossia l’influenza dell’aumento del nolo mare verso il trasporto intermodale. Quindi cosa significa per il trasporto intermodale avere noli nave sempre più alti e quanto può aiutare la ferrovia nell’equilibrare anche questo incremento di costi”.
Europa CSCMP, che catalizzano intelligenze e persone i quali, grazie alla fortissima esperienza aziendale, possono dare un grandissimo contributo a questa crescita”.
L’INTERMODALITÀ “Abbiamo inoltre approfondito – prosegue Cociancich – il tema del legame tra ferro e gomma, ossia come si lega l’ultimo miglio al trasporto di medio raggio della ferrovia. Spesso si tratta di un problema di informazione e di legame tra gli attori della logistica, tra il trasportatore e l’impresa ferroviaria e l’organizzatore del trasporto intermodale. È necessario che queste figure si parlino sempre di più, siano connesse, e che vengano sviluppate nuove forme di collaborazione e di congiunzione di interessi, come quella di mettere all’interno della stessa unità logistica, dello stesso treno, dello stesso camion, merci di più caricatori, unità logistiche di diversi operatori. Ma per fare questo serve collaborazione e sempre maggiore informazione. In conclusione: intermodalità sempre più centrale, importanza nelle infrastrutture e nella soft innovation, informatizzazione dei flussi di traffico. Sempre più dati, sempre più informazioni, sempre più condivisione. Ultimo concetto fondamentale, è quello di collaborazione. Gli attori devono collaborare, condividendo le informazioni, senza timori, e al tempo stesso cercare di mettere insieme i dati per avere più opportunità e offrire più valore al cliente. Solo in questo modo si potrà crescere preservando uno degli elementi più importanti che abbiamo, ossia l’ambiente. È verso questa attenzione ecologica che dobbiamo andare: i fondi ci sono, vanno investiti: bisogna solo avere ben chiaro in quale direzione andare. E a questo contribuiscono opportunità come la Conferenza
Il Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario speciale per la campagna vaccinale.
SOSTENIBILITÀ Per Francesco Laviano, membro del Board CSCMP, è oggi possibile coniare un nuovo termine; “ecologistica”, a significare come la sostenibilità non è più solo un fattore di cui tenere conto nella costruzione di una supply chain, ma che è invece da considerare parte integrante e imprescindibile di tutta la catena di fornitura. Secondo Gianluca Santori (CSCMP Italy Roiundtable), “due sono i concetti fondamentali emersi nella Conferenza: da un lato, necessità di flessibilità e agilità della Supply Chain per rispondere al clima di ambiguità, volatilità, difficoltà che abbiamo vissuto nell’ultimo anno e mezzo; dall’altro, apertura nei confronti dell’innovazione, intesa come superamento della concezione standard della Supply Chain, in termini di evoluzione verso sistemi più supportati da digitalizzazione e intelligenza artificiale”. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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IL MONDO CAMBIA, GLI ACQUISTI PURE
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di PAOLO COSTANTINO
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nnanzitutto – spiega il nostro interlocutore – bisogna fare chiarezza sui termini: se in italiano sourcing e procurement si possono tradurre con una stessa parola, approvvigionamento, in inglese il significato è diverso. Sourcing indica infatti la fase di individuazione e scelta del fornitore e quella di messa a punto della contrattualistica, mentre procurement identifica l’attività fisica dell’approvvigionamento”. Viene da chiedersi, dunque qual è lo stato dell’arte del S&P in questo momento e Fincato ci dà un bel quadro: “Si tratta di un’attività che sta attraversando una fase di forte trasformazione, destinata ad accrescerne il peso specifico nella filiera logistica. I principali elementi di novità si possono raggruppare in tre cause: maggiore disponibilità di informazioni, innovazione tecnologica e approccio end-to-end”. “Per quanto riguarda la disponibilità di dati – prosegue – oggi ci troviamo di fronte a una massa di informazioni, superiore al big data, non a caso definito data lake. Si tratta di dati non elaborati, disponibili in grandissima quantità e di varia tipologia, archiviati nel loro formato nativo: un serbatoio di informazioni utili, e a volte indispensabili, tra cui non è facile però orientarsi; in aggiunta a queste, ci sono poi i dati che si possono acquisire da società e banche dati esterne per conoscere al meglio i mercati su cui si acquista. Ai dati esterni all’azienda, si sommano i dati interni, ossia quelli che provengono dall’analisi delle attività svolte in azienda. È evidente che la disponibilità di tutte queste informazioni è destinata a rendere più efficace il lavoro di S&P, che potrà quindi generare maggior valore per l’Azienda. Per raggiungere però questi risultati occorre utilizzare nuovi strumenti e acquisire nuove specifiche skill”.
TRASPORTARE OGGI luglio 2021
IN QUALE MISURA LE ATTIVITÀ DI SOURCING & PROCUREMENT IMPATTERANNO NEL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT NEI PROSSIMI ANNI? QUALI SONO LE SFIDE DA AFFRONTARE, E QUALI LE OPPORTUNITÀ DA COGLIERE? LOGISTICA OGGI LO HA CHIESTO A PAOLO FINCATO, CONSULENTE SPECIALIZZATO NELL’OTTIMIZZAZIONE DELLA FUNZIONE ACQUISTI DELLE IMPRESE
L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA “Oggi possiamo contare su due tipi di supporti: da una parte automazione delle attività ripetitive, RPA (Robotic Process Automation), dall’altra l’Intelligenza Artificiale permetterà di interpretare e muoversi agilmente, in maniera più smart, nella complessità generata dalla grande quantità di informazioni disponibili. Inoltre, la tecnologia consente di ristrutturare le attività delle
aziende, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di operare e collaborare da remoto sia all’interno dell’azienda sia all’esterno con i fornitori; e questo per il responsabile degli acquisti costituisce una grande opportunità”. La tecnologia ovviamente è strategica e fondamentale, ma l’aspetto umano e quindi la capacità di implementare dei processi adeguati deve andare di pari passo. “Certo, per quanto riguarda infine l’approccio generale al processo di acquisto, le aziende più avanzate sono sempre più attente a una gestione flessibile: gli Acquisti devono generare un valore per il business che va oltre alle pure attività di negoziazione finalizzate al solo risparmio. Supplier Risk Management, acquisti sostenibili, gestione dell’innovazione generata dai fornitori, flessibilità di fornitura, integrazione con i supplier sono i temi principali per gli Acquisti nel prossimo futuro. Il procurement – prosegue Fincato – non finisce al momento dell’ordine di acquisto o della
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formalizzazione del contratto: è invece importante misurare le performance del fornitore, valutare costantemente la relazione commerciale, ed eventualmente rinegoziare alcune parti dell’accordo per migliorare ulteriormente l’efficienza della fornitura”. Si tratta quindi di un approccio end-toend? “Si tratta di una logica che porta a seguire un processo dall’inizio alla fine, imponendo non solo una logica di costo ma considerando anche il punto di vista operativo, inclusa l’analisi del rischio. Sarà perciò necessaria una collaborazione più stretta tra le diverse Business Units e le attività saranno chiaramente suddivise tra strategiche e operative”. Quanto è importante la centralizzazione delle attività di S&P? “Il procurement centralizzato a livello di società o di gruppo è in grado di fornire ai buyer tools e working practices e il ruolo chiave viene assunto dal Senior Buyer che lavora a fianco del cost center/business unit in un modo simile a quello del controllo di funzione”.
CONCLUSIONI Arriviamo al termine di questa chiacchierata con gli ultimi spunti di riflessione su questo aspetto fondamentale del processo aziendale. “Sì, possiamo dire che le attività si suddividono in strategiche e operative. Tra le prime consideriamo le relazioni con i fornitori: creazione e gestione del rapporto, valutazione dell’impatto del fornitore sul business, collegamento e armonizzazione delle rispettive strategie imprenditoriali, supporto alla progettualità dei supplier, dalla quale potremo trarre a nostra volta vantaggio. Le attività operative sono invece volte a gestire la parte concreta dell’approvvigionamento e sono svolte da personale vicino agli utilizzatori: per esempio l’emissione dei purchase orders per le materie prime necessarie alla produzione, la pianificazione e la spedizione del materiale. Tutte attività che possiamo definire non chiave, che possono essere automatizzate o esternalizzate”.
Infine, un’ultima domanda: Quali sono quindi le competenze che un buyer deve avere per affrontare le sfide del futuro? “Anche in questo caso, occorre suddividerle in due macrocategorie: competenze tecniche (hard skills) e competenze gestionali (soft skills). Tra le prime includiamo la capacità di supportare il management per quanto riguarda la materia contrattuale, di disegnare, implementare e monitorare le relazioni con i fornitori, di analizzare le esigenze di business per fare in modo che i suppliers modellino la loro offerta e il loro servizio sulle esigenze del cliente, affiancare il fornitore per misurare le sue performance e sostenere i suoi progetti di sviluppo. Per quanto riguarda la seconda categoria, il buyer deve sapere gestire relazioni peer-to-peer con tutti i referenti in Azienda che sono coinvolti, deve avere un quadro completo del rapporto con i fornitori e soprattutto deve sapere lavorare in grande allineamento e sintonia con i centri costi delle diverse business unit”. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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Christophe Poitrineau, Senior Executive Supply Chain Manager di Carrefour Italia, Logistica Oggi ha chiesto di spiegare le dinamiche che caratterizzano lo scenario del supply chain management, oggi e in prospettiva futura: “I fattori che guidano il processo di cambiamento in atto – esordisce il manager francese – sono più d’uno: sviluppo in ottica ambientale, sviluppo dell’ecommerce, l’automazione e il consolidarsi di una logica contraria agli sprechi. E, in generale, un’evoluzione di fondo che cambia l’impronta del network logistico, la modalità di preparare gli ordini, l’organizzazione del lavoro e anche il piano di trasporto”.
INTERVISTA [CHRISTOPHE POITRINEAU]
di ROSELLA TROMBETTA
Quali sono i dati salienti di questo cambiamento?
Il cambiamento si sta muovendo verso la creazione di un network territoriale più spinto che poggia su diversi elementi: in primo luogo, l’utilizzo di una flotta di mezzi eco compatibili, la riduzione dei chilometri a vuoto e una maggiore saturazione. All’interno dei depositi, si punta ad avere sistemi più automatizzati in particolare per il basso rotante. Accelerazione delle frequenze di riordino e, per i piccoli formati, massimo contenimento degli sprechi.
GESTIRE LA GDO di PAOLO COSTANTINO
Qual è il ruolo dell’automazione, delle nuove tecnologie nel SCM del presente, del futuro prossimo e di quello più lontano?
L’automazione all’interno dei depositi è fondamentale per le referenze basso rotanti, ma anche in parte per la logica di ordini al pezzo, per i negozi più piccoli. Un altro aspetto importante è l’eliminazione in generale della carta, eliminando nei limiti del possibile documenti come fogli di viaggio e bolle varie, con collegamento in tempo reale per seguire le consegne tramite real time delivery. Inoltre,
abbiamo elaborato algoritmi più avanzati, per l’ottimizzazione del rapporto tra domanda e approvvigionamento. E per quanto riguarda l’ecommerce? Il processo sarà sempre più guidato nella
preparazione degli ordini (logica di sostituzione), organizzazione flessibile e scalabile nel gestire la crescita nell’ottica di una sempre maggiore efficienza. Stiamo lavorando su un progetto di automazione per il basso rotante e sul redesign del network. È inoltre allo studio un processo di prelievo al pezzo per prodotti a breve scadenza, nei negozi di prossimità.
Quali sono le linee evolutive, in particolare, per Carrefour?
La più grande sfida è riuscire a gestire il cambiamento, calcolando i rischi che questo comporta. Ma siamo convinti che il rischio maggiore lo si corre quando si rimane fermi. Vogliamo che si crei una cultura del cambiamento a tutti livelli, compresi i nostri fornitori di servizio. Un punto costante di attenzione per Carrefour è l’attenzione al rapporto tra efficacia (livello servizio) ed efficienza (la redditività del processo stesso). Quali le sfide? E le risposte?
Le sfide sono legate soprattutto alla gestione dell’inquinamento (trasporto, qualità della flotta, e ottimizzazione piano trasporto), all’eliminazione degli sprechi (essere il più vicino possibile al fabbisogno reale dei negozi per i prodotti freschi), alla responsabilità sociale (gestione delle risorse umane all’interno dei depositi).
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