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he cosa c’entra il formaggio con il cambiamento? La risposta è in un libro di Spencer Johnson, che racconta la storia di due topolini, Nasofino e Trottolino, e due gnomi, Tentenna e Risolino. Tutti e quattro vivono nel labirinto (della vita) e sono alla ricerca del formaggio, che rappresenta simbolicamente tutto ciò che desideriamo possedere nella vita. Ogni giorno gli gnomi e i topolini indossano le scarpe da ginnastica e iniziano a vagare per il labirinto, per trovare il proprio formaggio preferito. Un bel giorno, topolini e gnomi trovano un bel deposito pieno di formaggio: da quel momento, grazie all’abbondanza del “cibo”, la vita scorre tranquilla anche se, topolini e gnomi, affrontano l’abbondanza di formaggio in maniera completamente diversa. I topolini ogni giorno vanno al deposito del formaggio, con uno sguardo sempre attento al cambiamento, pronti a correre nel caso in cui si presentasse la necessità di ricominciare a cercare il formaggio. Gli gnomi, invece, cominciano a sentirsi sicuri delle scorte di formaggio, tanto da viverle come proprie e, travolti dall’arroganza e dal successo di quanto in loro possesso, ignorano completamente quanto sta avvenendo sotto i loro occhi. Un bel giorno topini e gnomi scoprono che il formaggio è sparito: i topini però, erano preparati al peggio in quanto avevano notato che le scorte di formaggio stavano calando; al contrario gli gnomi erano
del tutto impreparati all’amara sorpresa. I topini reagiscono d’istinto e si mettono prontamente alla ricerca di “nuovo formaggio”. Gli gnomi, invece, rimangono paralizzati davanti al cambiamento, incapaci di reagire ed affrontare la realtà, continuando a rimuginare sul passato invece di guardare al futuro. La storia dei due topolini e dei due gnomi rappresenta la metafora della vita: ci sono persone che percepiscono i cambiamenti e sono sempre pronti ad affrontarli, molto prima che la vita le metta davanti al fatto compiuto. Ci sono molte altre persone, invece, che non guardano in faccia la realtà e, schiave delle vecchie abitudini, rimangono a lungo prigioniere di situazioni compromesse, ostinandosi a sperare che le cose tornino presto come prima, persone che si interrogano a lungo su “che fine abbia fatto il tanto amato formaggio”, piuttosto che indossare le scarpe da ginnastica per iniziare la ricerca di “nuovo cibo”. E noi, come siamo? È un momento di grandi cambiamenti, di paura del presente e del futuro. Ma è proprio in questi momenti che si vede chi ha il coraggio di seguire i cambiamenti, perché è nel mare in tempesta che si vede chi sa navigare; chi sa prendere le decisioni giuste con la consapevolezza che anche una “non decisione” è di per sé una decisione. Il coraggio non sta nel non avere paura ma nella consapevolezza che qualcosa di grande e importante si cela nella paura.
di Franco Fenoglio Presidente &Forward
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Chi ha spostato il mio formaggio?
Quindi, riassumendo, che cosa insegna a tutti noi la fiaba del formaggio: –– Chi nota per tempo i piccoli cambiamenti, sarà in grado di adattarsi con più facilità a quelli grandi, quando arriveranno; –– Seguire una nuova direzione, aiuta a trovare nuove opportunità; –– Riuscire a superare le proprie paure, consente di sentirsi più liberi; –– Prima si è in grado di abbandonare le vecchie abitudini, prima si vince! Per molte persone risulta difficile accettare i cambiamenti con serenità, troppe volte si incolpa il mondo attorno a noi di ciò che accade, pensando che siano la sfortuna e le fatalità a determinare i tanto temuti cambiamenti. La paura del cambiamento, e quindi dell’ignoto, porta all’incapacità di vedere il cambiamento stesso come una preziosa occasione di crescita, per ognuno di noi. E per concludere, dobbiamo ricordarci sempre che “Il futuro è adesso e solo noi siamo gli artefici dei nostri successi!”
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