GIUGNO 2020

Page 38

__SOCIETÀ COSTUME__

+

SECONDO GLI STUDIOSI

CONDIZIONAMENTI

La psicologia della superstizione

Esiste una branca della psicologia che si occupa dei meccanismi alla base della superstizione. Secondo questi studiosi, la scaramanzia sarebbe una forma di condizionamento. Le persone, infatti, sono inclini ad associare le conseguenze degli eventi ai loro comportamenti. Indossare un determinato indumento, ad esempio, quando raggiungiamo obiettivi appaganti, può indurre a pensare che sia proprio il nostro abbigliamento a portare fortuna. Allo stesso modo, se un gatto nero ci attraversa la strada, possiamo ricondurre a quel momento tutto quello che di negativo potrebbe accaderci durante la giornata.

38 I spazio50.org I GIUGNO 2020

La superstizione è fatta di riti e credenze comuni a tutti. Ma quando si tratta di allontanare la sfortuna, i giovani sembrano più scaramantici

“NON È VERO, MA CI CREDO”. TRA SUPERSTIZIONE E RAGIONE a cura del Centro Studi 50&Più PASSARE SOTTO UNA SCALA, VEDERE UN GATTO NERO CHE ATTRAVERSA LA STRADA E ROMPERE UNO SPECCHIO SONO PRESAGI DI SFORTUNA. O FORSE, PER I MENO SCARAMANTICI, SONO SOLO PICCOLI DETTAGLI. In Italia, però, quelli che credono nella superstizione rappresentano il 58% della popolazione. Lo rileva un sondaggio di LeoVegas, la società svedese di giochi online, che lo scorso anno ha voluto indagare l’idea di “sfortuna” di alcuni Paesi europei. Sul podio, al primo posto, si trova la Lettonia, con il 60% della popolazione che si dichiara scaramantica. Si

aggiudica il secondo gradino la Repubblica Ceca, con il 59%, seguita da Italia e Slovacchia (57%), mentre chiude la classifica la Finlandia, con il 21%. Per quanto riguarda il Belpaese, sembra che Napoli sia la città più scaramantica e che questo sia dovuto alle sue leggende e ai riti legati al culto di San Gennaro. Ma quali sono le superstizioni più diffuse in Italia? Prima tra tutte c’è proprio quella legata ai gatti neri. L’origine di questa credenza risale al Medioevo, quando si pensava che le streghe assumessero sembianze feline per vagare indisturbate. In seconda posizione c’è il timore di passare sotto una sca-

la, riconducibile all’uso di questi attrezzi durante le conquiste di fortezze e castelli. I soldati che ergevano le scale, infatti, erano spesso colpiti da olio o pece bollente ancor prima di salire. Anche rompere uno specchio è una cosa piuttosto temuta. I sette anni di guai che ne conseguirebbero risalgono all’antica Roma e al prezzo di questi oggetti: romperne uno era come dilapidare i risparmi di famiglia. Un discorso analogo è legato al sale: farlo cadere porterebbe sfortuna perché in tempi antichi il suo prezzo era proibitivo. Certo, esistono anche dei veri e propri amuleti in grado di allontanare la cattiva sorte. Il


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.