Spazio Italia Magazine no.155

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155 N°

OTTOBRE - DICEMBRE 2021

SpazioItalia Mirò,viaggio nell’onirico A journey through dreams


Zeni 1870 - Araldo + Logo - Colore


Vi do il mio personale benvenuto a bordo dei nostri voli. Sono Alberto Casamatti, CEO, Direttore Generale Operazioni e Accountable Manager di Air Dolomiti: Joerg Eberhart è stato infatti nominato Executive Vice President Strategia e Business Development del Gruppo Lufthansa e ha terminato la sua

Cari Passeggeri

Editoriale Editorial

esperienza nella nostra compagnia. In questo numero desidero aggiornarvi sullo sviluppo di alcuni progetti relativi al tema della sicurezza e della eco-sostenibilità. Innanzitutto vi informo che questo è l’ultimo numero cartaceo della nostra rivista. Da gennaio Spazio Italia potrà essere consultata esclusivamente on line: una scelta green, a sostegno dell’ambiente e fortemente sostenuta da tutta la Direzione di Air Dolomiti. Da qualche mese abbiamo completato l’aggiornamento del nostro sistema di intrattenimento di bordo IFE. Air Dolomiti è l’unica compagnia in Italia ad aver dotato tutti gli aeromobili di una tecnologia così avanzata: ora il servizio permette ai passeggeri di accedere gratuitamente a quotidiani italiani e stranieri, riviste, video, minigame, musica e alla sezione moving map. Tutti i contenuti sono disponibili in tre lingue: italiano, inglese e tedesco. IFE viene costantemente aggiornato nei contenuti e anche nel sistema tecnico di connessione; la nuova versione presenta una veste grafica rinnovata e moderna e una maggiore affidabilità. Air Dolomiti è stata anche la prima aviolinea italiana per il trasporto pubblico di passeggeri ad ottenere la convalida della Dichiarazione Ambientale presentata per il Sistema Comunitario di ecogestione e audit EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) e la relativa attestazione rilasciata da ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che avrà la durata di tre anni. Per rendere noto questo impegno in modo esplicito e nel contempo condividerlo con tutti i nostri passeggeri, abbiamo deciso di esporre all’interno dei nostri aeromobili una targa che riporta il numero di certificazione e presenta un QR Code per scaricare e visualizzare sui propri device la nostra Dichiarazione Ambientale. Desidero infine informarvi che potrete trovare informazioni approfondite relative a tutti i nostri progetti sul nostro sito www.airdolomiti.it.

Dear Passengers I am delighted to welcome you on board personally for the very first time as the CEO, Director General Operations and Accountable Manager of Air Dolomiti and to explain that our former President, Joerg Eberhart, has recently been appointed Executive Vice President Strategy and Business Development for the Lufthansa Group, so will no longer be involved in our airline. In this issue of our magazine I would like to update you on a number of projects Air Dolomiti is developing in the fields of safety and ecosustainability. The first change regards our Spazio Italia magazine itself, because this is the

last edition to be published in hard copy. From January 2022 onwards our inflight magazine is going completely digital and will only be available online. This choice reflects our airline’s commitment to the environment and is strongly supported by the whole management team here at Air Dolomiti. A few months ago we also completed the process of updating our IFE inflight infotainment system and are proud to say that Air Dolomiti is currently the only Italian airline to offer such a technologically advanced service to passengers on board all its aircraft. Passengers can now access Italian and other language

newspapers, magazines, videos, mini-games, music and our moving maps section completely free of charge. All content is available in three languages: Italian, English and German. The content of our IFE system is constantly updated, as is its connectivity, with the new version seeing a complete restyling and improved stability. Air Dolomiti is also the first Italian passenger airline to pass the EMAS Eco-Management and Audit Scheme and has been awarded the relevant certification valid for the next three years issued by ISPRA, the Italian Institute for Environmental Protection and Research. To ensure the transparency

Ringraziandovi per l’attenzione vi auguro una buona lettura ed un piacevole volo insieme a noi! Ottobre - Dicembre 2021

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Alberto Casamatti CEO, DGO and Accountable Manager Air Dolomiti

Alberto Casamatti è CEO, Direttore Generale Operazioni e Accountable Manager di Air Dolomiti Alberto Casamatti is Air Dolomiti’s CEO, DGO and Accountable Manager

of our commitment to the environment and share our progress in this field with our passengers, we have decided to display a plaque with a QR code on board all our aircraft, allowing customers to scan the code and download the certification on their own devices. All the latest news and in-depth information on our projects is available from our website www.airdolomiti. it. Thank you for your time and I hope you have an enjoyable flight with Air Dolomiti.

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Air Dolomiti

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sommario contents In viaggio Travel Trani, autentica scoperta Trani, an authentic find 06 Ciaspolare in paradiso Snowshoes in Paradise 12

Fascino Glamour

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Caftano, rossetto e pronta per la cena Dressed for dinner: in a kaftan and a dash of lipstick 23

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Vita da cappellaio A hatter’s life 28 Montagne di benessere The dizzy heights of wellness 32 Le Langhe chiamano, Kuga risponde A Kuga cruise in the luscious Langhe 34 Viaggio nel mondo Bmw BMW World 40

Cultura Culture Un viaggio nell’onirico A journey through dreams 46 L’arte contemporanea sbarca nel Salento Contemporary art in Salento 50 Giovanni Motta, benvenuti nella Crypto Art Giovanni Motta, welcome to Crypto Art 52

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Tempo libero Free time Salti di gioia Jump for joy 56 Copertina / cover: photo courtesy of Gabriel Ramon (Successió Miró, by SIAE 2021)

Le rubriche Vite gourmet / Gourmet diary 18 Cantina a bordo / Cellar on board 20 Air News / Air News 60 Informazioni passeggeri / Passenger information 62 Uffici di conciliazione / Arbitration boards 64

Spazio Italia magazine

Direttore editoriale Giovanni De Luca (deluca.spazioitalia@gmail.com)

Editore Terqua Terque srl Largo Molina 4 - 40138 Bologna

Autorizzazione Tribunale di Verona n.1900 del 21/01/2011

In redazione Alessandro Amadei (amadei.spazioitalia@gmail.com)

Proprietà Air Dolomiti spa

Progetto grafico Marina Baldisserri

Concessionaria esclusiva per la pubblicità in Italia Cantelli.Net s.u.r.l. Via Saliceto 22/e 40013 Castelmaggiore (BO)

Direttore responsabile Claudia Palamini

Grafica Garden di Lorena Lombroso

Anno XXX - n. 155 Ottobre - Dicembre 2021

Tel. 051 4129700 - fax 051 4853359 info@cantellinet.it

www.cantellinet.it

Stampa D’Auria Printing Spa S. Egidio alla Vibrata (TE)

Pubblicità inferiore al 45%. Non si restituiscono testi e materiali illustrativi non espressamente richiesti. Riproduzione, anche parziale, vietata senza autorizzazione scritta dall’Editore. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Le opinioni e più in genere quanto Stampato realizzato espresso dai singoli autori non comportano responsabilità alcuna per l’Editore. Tutin carta certificata, ti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa, con di pura cellulosa qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione ecologica, con elevato elettronica, se non espressamente autorizzata dall’editore. Per quanto riguarda le contenuto di riciclo immagini, l’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile selezionato comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.

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Portfolio

Il ritorno di Prato della Valle

foto/photo GIOVANNI DE LUCA

Dopo il degrado che lo aveva ridotto ad un angolo difficile di Padova, la grande piazza oggi è stata pienamente recuperata sotto il profilo sociale ed architettonico. Oggi sta per essere ultimato il restauro delle 78 statue che decorano l’area e in una giornata di sole l’effetto è davvero unico. Ed è bello che uno spazio così caro ai Padovani torni al suo antico splendore. Prato della Valle bounces back After a period of decline that had turned it into one of Padua’s trouble spots, today the huge piazza of Prato della Valle is enjoying a new lease on life thanks to an extensive architectural and social restyling. Today sees the final touches being put to the restoration of the 78 statues adorning the piazza, and on a sunny day the effect is truly stunning. To see the piazza restored to its ancient splendour can only be a pleasing outcome for a space so dear to the hearts of the citizens of Padua.

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Portfolio

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Grazie al recupero del centro storico, la cittadina pugliese oggi si rivela in tutta la sua originale bellezza Trani, an authentic find After an extensive renewal of its historic centre, this pearl of the Puglia region has been restored to all its former glory

Trani, autentica scoperta

by ANTONELLA TEREO

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Icona La cattedrale di Trani, principale luogo di culto cattolico della città, è il più famoso esempio di architettura romanica in Puglia Icon Trani Cathedral, the main Roman Catholic church in Trani and the most famous example of Romanesque architecture in Puglia

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In viaggio Travel

Macchine da scrivere All’interno della collezione curata dalla Fondazione Seca, non manca uno spazio dedicato alla storica Olivetti, ancor oggi parte del made in Italy conosciuto nel mondo Typewriters The collection curated by the Seca Foundation includes a section dedicated to Olivetti, a legend of Italian style and design appreciated worldwide

Una perla della Puglia che si svela a poco a poco e che non risparmia sorprese. Trani oggi conta tappe uniche, come la sua iconica cattedrale romanica affacciata sul mare che si staglia con la sua pietra chiara nel cielo azzurro. Crocevia di culture, la città conosce da sempre la bellezza della convivenza del Cristianesimo con spiritualità diverse, testimoniate ancora oggi da luoghi simbolo. Un quartiere ebraico, con la Sinagoga di Scolanova di Trani e con l’antica Sinagoga Grande del 1247 (all’interno dell’attuale chiesa Sant’Anna e Museo); la Chiesa di San Martino, che è stata un tempo luogo caro alla comunità ortodossa; infine la Moschea, segno della presenza musulmana nel centro della città. Un nucleo storico che fa del suo passato cuore pulsante, sovrastato dal Castello Svevo, traccia di quella strategica posizione che Trani occupava nel cuore dell’Occidente, legata a doppio filo con il mare e con le sue leggi (la città vanta il più antico codice marittimo del Mediterraneo, risalente al Medioevo). E l’attenzione rivolta ad antichi palazzi ha favorito il recupero stesso del centro storico, anche oggi. Palazzo Trombetta, ultimo esempio, è risorto a “Ognissanti” (il nome

A treasure trove that reveals its secrets one by one, with plenty of surprises among them. Trani offers visitors some unique sights, like the iconic Romanesque cathedral poised over the sea, with its white stone

steeple rearing up into the clear blue sky. Historically a cultural crossroads, Trani is familiar with the spiritual and social enrichment of Christianity living side by side with other faiths, and evidence of this melting pot still abounds in the town. There is a Jewish quarter, centred around the Trani Scolanova Synagogue and the ancient Sinagoga Grande, founded in 1247 and now within the church and museum of Sant’Anna; the church of San Martino, once the focus of the Orthodox community and, lastly, the Mosque, bearing witness to the presence of the Muslim faith in the city centre. The heart of the town is its historic centre, dominated by the Svevo

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deriva dall’antica chiesa del XII secolo legata all’Ordine dei Templari), ed oggi è un prestigioso hotel cinque stelle che si affaccia sul porto, con una spa interna contemporanea, oltre a un ristorante gourmet e uno spettacolare rooftop panoramico, capace di attrarre la movida locale nelle sue serate all’aperto. Palazzo delle Arti “Beltrani”, l’elegante residenza del nobile tranese Giuseppe Beltrani, mecenate della città, è ancora oggi visitabile, mentre Villa Telesio, di cui resta solo la Ottobre - Dicembre 2021

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Palazzo Trombetta oggi ospita un prestigioso hotel cinque stelle, molto frequentato anche per il suo ristorante gourmet e per lo spettacolare rooftop panoramico Palazzo Trombetta has been transformed into a prestigious 5-star hotel, popular thanks to its gourmet restaurant and spectacular rooftop venue

Castle, once the lynchpin of Trani’s strategic position in western Christendom, securely bound to the sea and its laws – the town boasts the oldest codex of maritime laws in the Mediterranean, dating back to the medieval period. The centre of the town has benefitted from the extensive renovation works carried out on many of its ancient palazzos, once home to local nobles. Palazzo Trombetta, the latest example, is enjoying

a second lease on life as the “Ognissanti” (the name derives from the 12th-century church linked to the Order of the Templars), a prestigious 5-star hotel overlooking the port. It now boasts a contemporary-feel spa, a gourmet restaurant and a spectacular rooftop venue with a superb view,

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In viaggio Travel casina di soggiorno (probabilmente adibita in passato a sala da tè), è un luogo di ritrovo fra il verde più rigoglioso. Proprio davanti alla cattedrale poi, nelle sale di Palazzo Lodispoto, si trova una pregiata collezione di reperti archeologici tratti da scavi provenienti dall’intera regione, il Museo Diocesano e un inedito Museo della macchina da scrivere. La gastronomia non è seconda al resto: sulle mura della città che termina nel blu del mare, si aprono infatti locali con specialità a base di pesce che trasmettono la tradizione culinaria locale in versione contemporanea. In ambientazioni informali e panoramiche, la semplicità del luogo incontra quella della tavola più genuina, innaffiata da pluripremiati vini o bollicine del territorio pugliese (come il D’Araprì, bianco o rosè). E per palati sopraffini, un salto al nuovo bistrot dello chef Felice Sgarra, appena aperto sul Lungomare Colombo accanto al suo ristorante stellato Casa Sgarra, anche per scoprire un dolce tipico locale come lo “Sporcamuss” rivisitato in chiave gourmet.

Sporcamuss Al nuovo bistrot dello chef Felice Sgarra è possibile gustare il dolce tipico locale in versione stellata Try a traditional local dessert with a twist at Michelin-starred chef Felice Sgarra’s new bistrot

making it a popular spot for local night life. The Palazzo delle Arti “Beltrani”, the elegant former residence of the Trani nobleman Giuseppe Beltrani, a great patron of the arts, is still open to the public, while Villa Telesio, which is only survived by its summer house (probably used as a tearoom in the past) is popular thanks to its luxuriant gardens. Right in front of the cathedral Palazzo Lodispoto houses a valuable collection of archaeological finds from digs throughout the Puglia region, together with the Diocesan Museum and an unusual collection of typewriters. The local food scene is definitely worthy of its stunning setting. Along the city walls ending on the seafront are a range of restaurants specialising in fish and seafood which

combine traditional local recipes with a contemporary twist. The vibe here is informal and the views spectacular, the keynote is simplicity and the focus is on enjoying genuine cuisine washed down with award-winning wines or some of Puglia’s native bubbly, such as the white or rosé D’Araprì label. Sophisticated palates can head for the new bistro recently opened on Lungomare Colombo by chef Felice Sgarra, right next to his Michelin-starred Casa Sgarra restaurant. Not to be missed here the traditional local “Sporcamuss” dessert in a gourmet version.

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Trani è stata sede di una delle più importanti comunità ebraiche di Puglia Trani hosted one of the most important Jewish communities in Puglia

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Ciaspolare in Paradiso by ALESSANDRO AMADEI foto / photo GIOVANNI DE LUCA

La Val di Mazia è un angolo incontaminato dell’Alto Adige, privo di impianti sciistici e di altre attrattive da turismo di massa, ma con tutto il necessario per entrare nel cuore degli appassionati di montagna Snowshoes in Paradise The Val di Mazia is a totally unspoilt corner of the Italian South Tyrol, sans ski lifts and other magnets for mass tourism, but with everything a true lover of the mountains needs Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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In viaggio Travel L’abitato di fondo valle è la base di partenza della maggior parte delle escursioni realizzabili in zona The hamlet at the head of the valley is the starting point for most of the excursions in the area

12 13 I percorsi per le ciaspole intersecano i sentieri estivi che conducono alle malghe The tracks for exploring on snowshoes intersect the summer paths that lead up to the mountain chalets which do duty as barns and dairies when the cows are pastured on the high meadows during the summer

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La chiesetta in stile alpino che si trova in fondo alla Val di Mazia, alla fine della strada asfaltata The alpine style chapel at the head of the Val di Mazia marks the end of the paved road

Il primo termine da conoscere prima di programmare una vacanza in Val di Mazia è “Villaggi degli alpinisti” (dal tedesco Bergsteigerdörfer), che identifica quelle “località immerse in una Natura incontaminata, prive di strutture impattanti, dove permangono tradizioni culturali mantenute vive dalla popolazione”. Una qualifica vantata da pochissimi paesi delle Alpi italiane e più in generale europee, e che nel caso della Val di Mazia calza sicuramente a pennello. Per averne esperienza diretta, basta lasciarsi alle spalle Malles (Val Venosta), affrontare alcuni tornanti in salita e, dopo aver superato l’abitato di Mazia, un tempo sede dei temutissimi Balivi (i “cavalieri predoni”), raggiungere il fondo della valle che, chiusa com’è da un maestoso panorama di altissime montagne, è anche il punto di partenza della maggior parte delle escursioni realizzabili in zona. Ebbene, una volta abbandonato il vostro mezzo, potrete immediatamente apprezzare l’aria pulita e l’assenza di rumori, ad eccezione di quelli provenienti dall’allevamento biologico della famiglia Heinisch, proprietaria dell’unico agriturismo (l’Inner-Glieshof) di questa sperduta frazione. Dimenticavo, c’è anche un albergo e l’incantevole chiesetta in stile alpino che vedete in queste pagine. Tutto il resto è silenzio, alberi, roccia, tanta neve e tanto territorio da esplorare “a bordo” delle ciaspole o con

All’Inner-Glieshof la signora Cornelia potrà insegnarvi a cucinare i canederli o il vero strüdel di mele At the Inner-Glieshof, Signora Cornelia teaches guests to make canederli bread dumplings or genuine apple strüdel Info www.bergsteigerdoerfer.org www.inner-glieshof.it

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Tutto è silenzio, alberi, neve da esplorare con le ciaspole Silence, trees and snow wait to be explored on snowshoes

The first term you need to familiarise with when you plan a holiday in Val di Mazia is “Villages for Mountaineers” (from the German Bergsteigerdörfer), an alpine organisation linking off-the-beatentrack mountain villages and hamlets described as being “unspoilt localities in a natural setting with no invasive infrastructure, where cultural traditions have been kept alive by the local people”. A status very few places in the Italian, or indeed European Alps in general, can aspire to, and a very apt description of the Val di Mazia. To experience one of these privileged locations in person, just drive through Malles in the Val Venosta, head on up around a series of hairpin bends, go past the village of Mazia, once home to the fearsome knight-brigands known as the Balivi, until you reach the head of the valley. Surrounded by a ring of majestic peaks, this

is the starting point for most of the recommended excursions here. As you park your car and get out to stretch your legs, the first impact is of sparkling clean mountain air and the general peace and quiet of this tiny hamlet, bar a few farm noises from the Heinisch family organic farm and agritorismo, the Inner-Glieshof. Oh, and there’s also a hotel and an enchanting little chapel in pure alpine style, as you can see in the photos on this page. Everything else is silence, trees, rocks, endless snow and endless mountains to explore on snowshoes or in mountaineer skiing mode; there are no ski lifts here attracting throngs of thrill-seekers eager to race downhill. This is sustainable, low-impact tourism – just the ticket for nature lovers and those who like their mountain holidays straight up as it Il massiccio dello Weisskügel segna il confine tra Italia e Austria The Weisskügel massif marks the border between Italy and Austria

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In viaggio Travel Una delle malghe che durante l’estate ospitano il bestiame One of the local malghe which house cows and sheep during the summer months

l’attrezzatura da sci-alpinismo: niente impianti di risalita o piste per folle di sciatori a caccia di divertimento o del brivido della velocità. Lo chiamano turismo sostenibile, o a basso impatto ambientale: una goduria per gli amanti della natura e della montagna “cruda”, priva di comodità. Particolare importante, i percorsi invernali per i ciaspolatori sono ottimamente segnalati e al riparo dalle possibili valanghe, i cui boati vi accompagneranno lungo il percorso. Nei fine settimana (o in occasione delle feste comandate) è inoltre possibile trovare aperte le malghe che in estate ospitano il bestiame e offrono uno spuntino ai camminatori, senza infine dimenticare che non è improbabile imbattersi in cervi, camosci e stambecchi, che non a caso popolano ancora la valle. Non vi resta, quindi, che avventurarvi con gioia tra i caratteristici boschi di pini neri e le ampie radure innevate, e se a fine giornata avrete ancora un briciolo di energia, allora potrete chiedere alla signora Cornelia dell’Inner-Glieshof di insegnarvi a cucinare i canederli (allo speck, al formaggio, agli spinaci, al fegato, alla rapa rossa…) o un autentico strüdel di mele, oppure di parlarvi delle tradizioni locali, che qui in Val di Mazia hanno ancora il loro peso. Scoprirete così lo Schellen del 5 dicembre, il lancio dei dischi ardenti di fine inverno, e i fuochi del Sacro Cuore di Gesù. Buona vacanza!

Per scegliere il maso ideale per la propria vacanza basta collegarsi a www.gallorosso.it, il marchio che dal 1998 promuove e favorisce l’attività degli oltre 1.600 agriturismi in Alto Adige e che appartiene al Südtiroler Bauernbund Go with the Gallo Rosso

Choose your ideal mountain retreat on www.gallorosso.it. The brand that has promoted and supported the over 1600 farmstays in Alto Adige and on the Südtiroler Bauernbund circuit since 1998

comes, with no fuss or frills.One detail is actually quite important, the winter tracks for excursions on snowshoes are well signposted and protected from avalanches, which you might hear crashing down the slopes as you make your way safely along the designated paths. At weekends and on high days and holidays the locals throw open their mountain chalets and barns in the high pastures where the cattle and sheep graze in summer and offer hikers a welcome snack to see you on your way, possibly accompanied by sightings of deer, chamois and ibex, which still abound in this remote valley. If you have the energy after a day’s tramping through pine forests and

snowy glades you can ask Signora Cornelia at the Inner-Glieshof to teach you how to make canederli, the traditional alpine bread dumplings flavoured with smoked cured ham, cheese, spinach, liver, beetroot or anything else which takes your fancy, or how to whip up a genuine apple strüdel, or just simply to have a chat about the local traditions, that still play a decisive role here in the Val di Mazia. You’ll hear all about the Schellen festival on 5 December, the traditional throwing of the flaming discs at the end of the winter and the bonfires celebrating the feast of the Sacred Heart of Jesus. Have a great holiday!

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In viaggio Travel

Into the wild Le ciaspole sono il mezzo migliore per scoprire in sicurezza la bellezza selvaggia della Val di Mazia Snowshoes are the ideal way to safely explore the unspoilt beauty of the Val di Mazia

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Ospitalità contadina La stalla “bio” della famiglia Heinisch, titolare dell’agriturismo di fondo valle Farm hospitality The Heinisch family’s organic cowshed. The family also own and run the farm stay agriturismo at the head of the valley Ottobre - Dicembre 2021

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Vite gourmet Gourmet diary

Nato in Borgogna, probabilmente dall’incrocio tra Pinot Nero e Gouais Blanc, oggi è il vitigno più diffuso e consumato a livello internazionale Chardonnay, wine of the world Originally from Burgundy, probably thanks to a crossing between Pinot Nero and Gouais Blanc cultivars, today this is the world’s commonest vine and most popular wine

Chardonnay, Il vino del mondo Duttile e ubiquitario, lo Chardonnay non solo è il più famoso tra i vini bianchi del mondo, ma è anche la varietà più bevuta del pianeta. La sua origine è come tutti i vitigni molto dibattuta, e se un tempo veniva attribuita ad una mutazione del Pinot Nero, oggi è più accreditata la teoria dell’intreccio tra il Pinot e il Gouais Blanc, antico vitigno borgognone da cui ha preso parte dei suoi caratteri. È quindi la Borgogna la patria dello Chardonnay, che proprio in quel territorio riesce a dare il meglio di sé arrivando a produrre i più grandi bianchi del mondo: Chassagne e Puligny Montrachet, Meursault, Corton Charlemagne, Chablis e molti altri. Essendo presente in tutti i continenti, è il più internazionale dei vitigni e la sua presenza supera di gran lunga quella del Cabernet Sauvignon, anch’esso molto popolare.

Accommodating and ubiquitous, Chardonnay is not only the most famous white wine in the world, it is also the most popular on the planet. Like so many vines, its origin is much debated. Once attributed to a mutation of Pinot Noir, current theory holds it to be the result of a crossing between the Pinot and Gouais Blanc cultivars, the latter an ancient native Burgundian vine which is held to have bestowed many of its own characteristics on its presumed progeny. Burgundy, therefore, was the cradle of Chardonnay; a land which famously produces some of the greatest whites in the world - Chassagne and Puligny Montrachet, Meursault,

Viaggio nel gusto insieme al sommelier Fabio Gallo - www.aispiemonte.it Sommelier Fabio Gallo on fine wine - www.aispiemonte.it

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Vite gourmet Gourmet diary Negli spumanti Blanc de Blancs ottenuti da terreni gessosi e calcarei, lo Chardonnay può dare il meglio, mettendo in evidenza grande mineralità e complessità In Blanc de Blancs spumante wines Chardonnay from chalky and limestone terroirs performs best, exalting its complexity and mineral content

Lo Chardonnay sopporta bene tutti i climi, dal più fresco al più caldo anche se riesce a dare i risultati migliori alle latitudini più estreme, soffrendo solo la siccità e le zone piovose. In cantina brilla per la sua incredibile elasticità e può sopportare ogni stile di vinificazione e maturazione, raggiungendo ottimi risultati sia con le macerazioni a freddo che con quelle classiche, soste in cemento, in legno o in botte. Senza dimenticare che è l’uva più utilizzata per la spumantizzazione, riuscendo a donare quei caratteri distintivi che l’hanno resa celebre: i profumi di mela golden e nocciola, la struttura e la leggiadra piacevolezza. Nel mondo è quindi il vitigno più presente e in alcune zone addirittura dominante. Lo è in Borgogna con il 61% della superficie vitata e nella Champagne (28%). Nel nuovo mondo, è il vitigno bianco di riferimento in California, ma detta legge anche in Cile, Sud Africa e in Australia. Poco esteso in Spagna e nell’Europa centrale, il vitigno Chardonnay in Italia lo troviamo praticamente in tutte le regioni, con risultati eccellenti in Trentino (Trentodoc), Friuli, Piemonte, Lombardia (Franciacorta), Toscana, Puglia e Sicilia.

Qualità olfattive I sentori classici dello Chardonnay sono di mela e pera, con note complesse di nocciola e burro rancido, bocca strutturata e sapida, talvolta molto fresca di acidi Bouquet The classic bouquet associated with Chardonnay starts with apples and pears, plus complex notes of hazelnuts and rancid butter. A structured, flavourful wine, it can often be extremely crisp

Oggi il vitigno Chardonnay è presente in quasi tutte le regioni italiane Chardonnay grapes flourish in practically all regions of Italy Ottobre - Dicembre 2021

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Corton Charlemagne, Chablis and so many more. Now cultivated on all five continents, Chardonnay is the most international of all vines, outstripping the popular Cabernet Sauvignon with ease. It is a strain which does well in all climates, from the hottest to the coolest, although is at its best in the higher latitudes, and only struggles when faced with drought or excessive rainfall. It is outstandingly flexible when it comes to styles of vinification and maturation, achieving excellent results both with cold and classic macerations, and equally happy when matured in concrete, on the wood or in traditional barrels. It is also the most commonly-used grape for making sparkling wines, faithfully reproducing those distinctive characteristics that have made it so famous: the scent of golden apples and hazelnuts, its characteristic structure and that general pleasantness that are part of its legend. On a worldwide scale it continues to be the most ubiquitous of vines and even dominates production in some areas. This is the case in Burgundy, for example, where Chardonnay accounts for 61% of all vineyards and in Champagne, where it stands at 28%. In the New World, it is the go-to white grape in California, but also reigns supreme in Chile, South Africa and Australia. Less popular in Spain and central Europe, Chardonnay grapes are found in practically all regions of Italy, with excellent results in Trentino (Trentodoc), Friuli, Piedmont, Lombardy (Franciacorta), Tuscany, Puglia and Sicily.

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Cantina a bordo Cellar on board

Scelti per voi

Selected for you. An exclusive wines’ selection dedicated to business class service From the mountain slopes in the Triveneto to the sweet tuscan hills, by way of the heel of Italy in Apulia and as far as sunny Sicily: this and other fascinating scenarios are home to some of the most evocative estates we have selected for you. Be enticed by these wines, their history, taste and traditions of the lands they represent. Ask our cabin crew about wines in rotation

Un’esclusiva selezione di vini dedicata al servizio di business class Dai pendii del Triveneto, passando sulle dolci colline toscane, attraverso il tacco pugliese fino all’assolata terra siciliana: questo ed altri affascinanti scenari ospitano alcune delle tenute più suggestive che abbiamo selezionato per voi. Lasciatevi emozionare da questi vini, dalla loro storia, da loro sapore e dalla tradizione della terra che rappresentano, chiedendo ai nostri assistenti di volo i vini in rotazione

Veneto

GLI SPUMANTI SPARKLING WINES

CUVÉE D’ARCÉ - SPUMANTE METODO CLASSICO ◆ Cantina: SOCIETÀ AGRICOLA MONTECI Garganega, Trebianello, Cortese; 12,5%; 8-10°C Colore giallo paglierino con leggere sfumature dorate che riflettono la nobiltà delle uve veronesi utilizzate. Profumo delicato, fragrante con lievi spunti di panificazione. Gusto: elegante acidità che avvolge la bocca ed una decisa persistenza di frutta acida nel retro-olfatto. Un vino croccante che da sinuosità a questo Cuvée. Si abbina a piatti importanti, ottimo con frutti di mare, crostacei o carne bianca. Colour: straw yellow with golden hues that reflect the outstanding grapes of the District where they’re from. Bouquet: delicate, fragrant with mild bread-making hints. Taste: elegant acidity that pleases the palate and a long fruit aftertaste. A crisp and fragrant sparkling wine. Accompaniments: best with seafood, shellfish and white meat. Referenze/reviews: Wine Pleasures 96/100; 21th Sparkling wine festival 2019, 88/100

Lombardia MIOLO VILLA CRESPIA – FRANCIACORTA BRUT ◆ Cantina: TENUTA VILLA CRESPIA Chardonnay; 12,5%-13%; 6-8°C Il Miolo Villa Crespia nasce in un unico vigneto dai suoli argillosi che consentono una maturazione più lenta delle uve Chardonnay. Il Brut che ne deriva si distingue dagli altri Franciacorta Villa Crespia per note floreali e fruttate più intense, che ne ammorbidiscono sia l’acidità sia la struttura. Le note speziate e vegetali cedono a quelle dolci e il risultato è un Franciacorta “euforico”. Si accompagna ad aperitivi su base cremosa, a mousse di verdure, a dolci secchi e crostate di frutta. Miolo Villa Crespia is born in a unique vineyard, characterised by clay soils where Chardonnay grapes ripe more slowly. It is a different Brut Franciacorta because of its more intense floral and fruity notes which soften both its acidity and structure. The spicy and vegetable notes give way to the sweet ones and the result is an “euphoric” Franciacorta. Good with creamy appetizers, vegetables mousse, dry desserts and fruit cakes. Referenze/reviews: Decanter World Wine Awards 2014 Bronze Medal; Redazione Merum 2012 Due Cuori; Wine Enthusiast Magazine’s Buying Guide- Maggio 2010, 88/100; Spumanti D’Italia del Gambero Rosso 2007 Oscar qualità e prezzo

Veneto ANERI BIOLOGICO LEONE N. 7 – VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE ◆ Cantina: ANERI Glera 10 %; 11%; 6-8°C Prodotto con uve coltivate nel rispetto del protocollo previsto dall’agricoltura biologica, questo spumante presenta un perlage fine e persistente e un elegante bouquet. Le note floreali e il sapore equilibrato lo rendono adatto per i brindisi e un ottimo abbinamento a ricette dal gusto delicato. Produced with grapes grown in compliance with the organic farming protocol, this sparkling wine has a fine and persistent perlage and an elegant bouquet. Ideal at the beginning of a meal, during the aperitif and even throughout the meal, match to delicate or fishbased recipes.

Toscana SPUMANTE SANTA CRISTINA METODO CLASSICO ◆ Cantina: SANTA CRISTINA-ANTINORI Chardonnay, Pinot Nero e una piccola quantità di Pinot Bianco; 12,5%; 8-10°C Colore giallo con riflessi dorati, spuma abbondante con perlage fine e persistente. Il profumo è intenso, con note di mela, pesca bianca, sentori di crosta di pane e lieviti. Al palato si caratterizza per una spiccata armonia e per la tipica vivacità del Brut. Le note di frutti maturi conferiscono ampiezza ed equilibrio. Ottimo con pesce, risotti e carni bianche. Yellow in colour with golden highlights and with an abundant - but delicate and persistent - bubbles, the wine is endowed with an intense nose of apples, white peaches, bread crusts and yeast. The palate is distinguished by its harmony and by the typical liveliness of a Brut. Notes of ripe fruit give amplitude and balance. Excellent with fish, rice, and white meat.

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I VINI ROSSI RED WINES

Puglia DON ANTONIO – PRIMITIVO IGP PUGLIA ◆ Cantina: CASA VINICOLA COPPI ◆ Primitivo; 14,5%; 18-20 °C

Colore rosso violaceo, brillante e fitto. Profumo abbastanza intenso e persistente, fine, che stupisce immediatamente per la ricchezza dei suoi frutti e per la pulizia del profumo in cui si sente miscelata con dovizia enologica la vena delle spezie desunta dal rovere e quella propria dell’uva. Sapore caldo eppure gradatamente morbido e armonioso, in cui il tannino è efficacemente controllato, l’acidità supporta ed è soprattutto freschezza e fragranza per la sua mole olfattiva, sapido, abbastanza corposo, piuttosto intenso e persistente. Abbinamento gastronomico: dai grandi piatti della tradizione italiana, come le lasagne al forno, il risotto allo zafferano, l’arrosto di tacchino, fino alla zuppa canadese di formaggio cheddar. Deep and bright purplish red. Nose: quite intense and persistent, fine, astonishing for the richness of its fruits and the clarity of its aroma, in which can be clearly distinguished the spicy nuances extracted with oenological ability from the oak and those naturally contained in the grapes. Palate: warm yet gradually soft and harmonious, in which the tannin is effectively controlled, the acidity supports and mainly is freshness and fragrance for its wonderful aroma, sapid, medium-bodied, rather intense and persistent. Food pairing: baked lasagna, saffron risotto, roasted turkey, Canadian soup with cheddar cheese. Referenze/reviews: Guida Luca Maroni, Migliori Vini d’Italia 2019, 90/100; Gambero Rosso 2018, Due Bicchieri

Toscana PIAN DELLE VIGNE ROSSO DI MONTALCINO ◆ Cantina: PIAN DELLE VIGNE ◆ Sangiovese; 14%; 16-18 °C Il Pian delle Vigne Rosso di Montalcino si presenta di un colore rosso rubino vivace. Al naso spiccano le note di frutta rossa matura come susina e ribes rosso, sostenute da piacevoli sensazioni di rosa canina e di erbe mediterranee come salvia ed origano. Al palato è vivace, fresco, con tannini setosi. Colpisce per la sensazione di frutta rossa polposa, capace di donare pienezza e persistenza alla beva. In generale, nella sua gioventù, il vino risulta piuttosto complesso al naso ed al palato, con una gradevolezza di beva caratterizzata da morbidezza, freschezza e sapidità. Pian delle Vigne Rosso di Montalcino offers to the eye a lively ruby red color. The nose is characterized by such ripe red fruit as plums and red currents, sustained by pleasurable sensations of dog roses and Mediterranean herbs, sage and origan. The palate is vigorous and fresh with silky tannins. The notes of ample red fruit, capable given fullness and persistence to the wine, are striking. The wine, in general, both on the nose and palate, is rather complex for a young bottle, with a drinking pleasure characterized by suppleness, freshness, and savour.

Trentino Alto Adige VILLA GRESTI IGT DELLE DOLOMITI ◆ Cantina: SAN LEONARDO ◆ 90% Merlot e 10% Carmenere; 13%; 14-16° C Di colore rosso rubino brillante, ha profumo di buona ampiezza e discreta persistenza. I sentori sono vinosi in gioventù per poi trasformarsi con l’invecchiamento in prugna matura su fondo lievemente erbaceo. Il gusto è asciutto, morbido, equilibrato con fine bocca piacevolmente amarognolo. Buona la persistenza aromatica che esprime grande eleganza. Classico da tavola, sia su piatti con salse rosse o scure, e paste ripiene, sia con secondi piatti a base di carni alla griglia, carni bianche e formaggi a pasta tenera. Brilliant ruby red, with attractive depth and decent lenght. The aromas are alcohol and fruit-rich when the wine is young, later mellowing with bottle age into ripe plum fruit layered over a faintly grassy background note. Dry, soft and well balanced on the palate, it reveals a pleasing bitterish twist in the finish. Good aromatic lenght. A classic food with rice and pasta in tomato or meat sauces, and filled pasta, as wall as grilled meats, poultry, white meats and soft cheeses. Referenze/reviews: Gambero Rosso, Due Bicchieri Rossi; James Suckling 93; Wine Spectator 90

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I VINI BIANCHI WHITE WINES

Lazio SOENTE IGP ◆ Cantina: FAMIGLIA COTARELLA Viogner; 12,5%; 10-12 °C

Colore giallo con riflessi verdognoli che preannunciano la freschezza del vino. Al naso è di grande impatto con note di agrumi e di fiori bianchi. Al gusto è avvolgente con un finale sapido e persistente. Yellow with greenish reflexes announcing the fresh character of this wine of great impact on the nose with notes of citrus and white flowers. The taste is fruity with a persistent and savory final. Referenze/reviews: Luca Maroni 91/100; Gambero Rosso Due Bicchieri Neri; Robert Parker Wine Advocate 88+/100

Puglia CALAFURIA ROSATO SALENTO IGT ◆ Cantina: TORMARESCA Chardonnay; 12,5%-13%; 6-8°C Uvaggio di selezione proveniente da Masseria Maìme in San Pietro Vernotico (Brindisi); 12%; 10 °C Calafuria si presenta di un colore rosa fior di pesco. Al naso freschi sentori di frutta bianca, come pesca e litchi, si uniscono a delicate note floreali di rosa e glicine. Al palato è morbido, spicca per la gradevole freschezza, ben in equilibrio con la persistenza aromatica, seguita da una delicata sapidità Calafuria shows a pale pink color. On the nose fresh hints of white fruit such as peaches and lychee blend with delicate floral notes of roses and wisteria. On the palate, Calafuria has a soft entry, pleasant freshness, nicely balanced with aromatic persistence followed by delicate savory sensations.

Trentino Alto Adige ALTO ADIGE RIESLING DOC MONTIGGL 2018 ◆ Cantina: : CANTINA PRODUTTORI SAN MICHELE APPIANO Riesling; 13%; 8-10 °C Colore giallo paglierino con riflessi verdolini, profumi intensi di pesca bianca e albicocca. Nobile, equilibrato, minerale. Il Riesling ha bisogno di un clima fresco ma soleggiato, condizioni presenti nella zona di Monticolo dove i terreni porfirici donano al vino il suo carattere speciale. È un vero allrounder che si sposa tanto coi piatti di pesce leggeri quanto con quelli della cucina asiatica e le ricette a base di verdure. Bright yellow with greenish shimmer, intense aromas of white peach and apricot. Elegant, balanced and mineral taste. Riesling prefers a cool yet very sunny climate. That is exactly what Montiggl offers. The local porphyry soils give the wine its backbone. This all-rounder wine pairs nicely with light fish dishes, Asian cuisine and vegetable dishes. Referenze/reviews: Concorso Nazionale del Riesling 2019, secondo posto; James Suckling/Decanter/Wine Enthusiast 90; I Vini di Veronelli 94 punti; Luca Maroni I Migliori Vini Italiani

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Caftano, rossetto e pronta per la cena Fenomenologia di Sara Cavazza Facchini, direttrice creativa di Genny con un passato da modella e una laurea in sociologia. Una donna “chic” dentro e fuori Dressed for dinner: in a kaftan and a dash of lipstick Sara Cavazza Facchini, creative director at Genny, has a career in modelling and a degree in sociology under her belt. Meet a woman who lives and breathes chic by BARBARA RIGHINI Ottobre - Dicembre 2021

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Linee ricercate La donna secondo Genny Style Genny’s woman

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Una vita trascorsa nella moda passando dalla carriera di modella, giovanissima, al lavoro nel mondo della comunicazione e, dal 2013, in prima linea come direttrice creativa di un brand che ha fatto la storia della moda italiana. Sara Cavazza Facchini è una donna che ha saputo conciliare carriera e famiglia. Ha bruciato le tappe su tutto, sposata a 23 anni, ha avuto due figli quando ancora non aveva compiuto i 30, parallelamente, è cresciuta professionalmente fino ad assumere l’attuale carica di guida creativa di Genny. “Per me – ha raccontato Sara Cavazza Facchini a Spazio Italia – era normale avere figli così presto. Sono cresciuta in una famiglia tradizionale e ho incontrato mio marito molto giovane. Quando mi ha chiesto di sposarlo è stato naturale dire sì”. Che la moda fosse nel suo Dna lo si è capito subito: quando ancora era alle superiori posa per Oliviero Toscani, ma Sara Cavazza, poi signora Facchini, non era pienamente soddisfatta: “In camera, da ragazzina, avevo il poster di Ottobre - Dicembre 2021

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A lifetime in the fashion world. Sara Cavazza Facchini started as a very young model and then moved into communications before that crucial step up in 2013 to become the creative director of a brand that shaped the history of Italian fashion. She has managed to successfully juggle a career and a family, marrying at 23 and having two children before

she was 30, while still steaming ahead professionally to snaffle her current position as the fashion house Genny’s resident musein-chief. “I grew up in a traditional family, so having children at a relatively young age seemed perfectly natural to me” explains Sara Cavazza Facchini in her interview with Spazio Italia. “I was very young when I met my husband and didn’t really think twice when he asked me to marry him.” Fashion was obviously in young Sara Cavazza’s blood; she was already posing for legendary photographer Oliviero Toscani while she was still at school, but that was always going to be a mere steppingstone for the

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Successo commerciale Lo store milanese della maison Commercial success Genny’s Milan store

soon-to-become Signora Facchini. “I had a poster of Linda Evangelista on my wall as a kid, but I always knew I didn’t want to stop at modelling” explains Sara. Then there was another portent of her future that came from her childhood. “My paternal grandparents were wholesale drapers, and when I was at primary school I would often spend the afternoons with my grandmother in the homes of various dressmakers. I have very vivid sensorial and physical memories of smell of the fabrics and the rhythm of the sewing machines, it was a world that fascinated me.” In fact, what proved most precious in preparing her

Linda Evangelista, ero attratta dalla moda, ma posare non mi gratificava completamente”, ha aggiunto. D’altra parte, nel passato di Sara ci sono segnali chiari che la direzione sarebbe stata quella: “I miei nonni paterni erano nel commercio di stoffe e io, ancora alle elementari, passavo i miei pomeriggi con mia nonna a casa delle sarte. Ne ho un ricordo molto sensoriale, fisico: l’odore delle stoffe, il ritmo delle macchine, era un mondo che mi affascinava”. In effetti, più che gli studi teorici, che sempre sono indispensabili per la cultura (Sara è laureata in sociologia N.d.R) ciò che l’ha preparata di più al momento in cui avrebbe assunto la guida creativa di Genny è stata l’esperienza sul campo: “All’inizio mi sono occupata di product placement – ha raccontato ancora a Spazio Italia - quindi vestivo le attrici per gli eventi speciali o per un film, per esempio. Relazionarmi direttamente con le stylist e con le manager mi ha insegnato molto. Ho potuto assumere

for her role as creative director at Genny was practical experience in the field, rather than her academic degree in sociology “I started by working in product placement” Sara told Spazio Italia “which also meant dressing actresses for special events or films, for example. Working directly with stylists and managers taught me a lot. I learnt to put myself in women’s shoes, to think things through from their point of view, to understand what they liked, what worked in certain circumstances and what didn’t. It’s contact with the reality, with concrete situations, that teaches you what women want.” Sara had been working at Genny for a number of years in other roles when she was appointed creative director, and eight years down the line she still feels a thrill at managing to achieve the role. “I remember my first day as creative director very clearly. I was working in the same place, but I felt edgy, everything was different. It was really

Stoffe e dintorni Sara ha iniziato come modella, prima di entrare nel mondo della moda come manager Fabrics and fashion Sara started her career as a model, before joining the fashion world as a manager Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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Emozioni digitali L’influencer virtuale Noonoouri Digital buzz Influencer Noonoouri

la prospettiva delle donne, capire cosa le gratifica, cosa funziona in certi contesti e cosa no. Il contatto con la realtà, le situazioni vere, servono a capire le esigenze delle donne”. Era da tempo in azienda, rivestendo altri ruoli, quando è arrivata la nomina ufficiale a direttrice creativa e, ancora otto anni dopo, Sara si emoziona pensando a quel traguardo raggiunto: “Ricordo perfettamente quella mattina, il giorno in cui sono entrata come direttrice creativa. L’ufficio era sempre lo stesso, ma mi sentivo agitata, era tutto diverso. Devo dire è stata un’emozione molto forte. Mentre andavo verso l’azienda, in macchina, sapevo di dover scegliere i tessuti, era ciò che c’era in agenda quel giorno e mi chiedevo: Come farò? Per me praticamente era tutto nuovo. Sapevo che da quel giorno ogni mia parola avrebbe fatto la differenza. Dirigevo il corso”. Il brand Genny rispecchia profondamente il modo di essere di Sara Cavazza Facchini, anche lei, come il marchio, è elegante, sofisticata, profondamente femminile: “Mi riconosco nel Dna storico di Genny. Io amo una donna chic, mi rivedo nella qualità dei tessuti, nelle forme ricercate e sartoriali”. E infatti Sara Cavazza Facchini anche quando è costretta a casa, come è capitato durante il lockdown, non rinuncia a sentirsi impeccabile: “Sono elegante sempre. La sera, quando rientro, metto i miei caftani in seta. Li ho creati l’anno scorso in diversi colori. Amo essere chic e quindi se non si può uscire a cena, faccio la doccia, metto il rossetto e ceno così. I caftani poi sono comodi. Mi gratifica essere chic”. Ottobre - Dicembre 2021

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exciting. On my drive into work I knew that I was going to have to choose the fabrics, that was what was on the day’s agenda, and I was wondering: how am I going to do that? It was all new to me. And I knew that from that day on every word I said would make a difference. I was the one in charge.” The Genny brand is deeply in tune with Sara Cavazza Facchini’s own way of being. Just like the brand, she is elegant,

sophisticated and very feminine. “I really identify with Genny’s image. I love chic women, I adore the sheer quality of our fabrics, the sophisticated cut of the clothes and the sartorial details.” Such is Sara’s devotion to style that even when she’s working from home, as so many of us were during the lockdown, she wouldn’t dream of being anything other than impeccably groomed. “I always look smart. When I come home in the evenings

I change into one of my silk kaftans, which I designed last year in different colours. I love looking smart, so when we can’t go out to dinner I have a shower, put some lipstick on and voilà, I’m dressed for dinner. The kaftans are really comfortable. And I feel fulfilled when I’m chic.”

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A Monza la famiglia Vimercati è sinonimo di bombette, cilindri e fedore. Il loro è l’ultimo cappellificio di Lombardia e oggi lavora quasi esclusivamente per l’estero. Ecco la loro storia A hatter’s life In the northern Italian town of Monza the Vimercati family name is synonymous with bowlers, toppers and fedoras. They are Lombardy’s last milliner’s, surviving almost solely on exports. This is their story

Vita da cappellaio by BARBARA RIGHINI

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Nella penombra del Cappellificio Vimercati tiene compagnia il rumore del vapore che fuoriesce dalla “sabbiosa”, macchinario che pressa l’ala del cappello per darle la forma, nell’altra stanza intanto alcune operaie sono alle macchine da cucire, stanno rifinendo i cappelli, praticamente pronti per la spedizione. Il Cappellificio Vimercati è rimasto esattamente com’era negli anni ’50; è l’ultimo cappellificio in Lombardia, si trova a Monza, quella che fu la regina della produzione dei cappelli in feltro fra fine ‘800 e metà del ‘900. “Era il 1953 e mio padre mi disse: domani tu vieni in ditta con me”, a raccontare è Giuseppe Vimercati, oggi ottantenne, che non riesce a restare lontano dal cappellificio anche se è in pensione. “Avevo 14 anni – racconta – e mio padre e mio zio avevano appena aperto il cappellificio. Mio padre aveva imparato il mestiere da operaio. Aveva iniziato a 13 anni perché era rimasto orfano e doveva dare una mano a sua madre”. Oggi il Cappellificio Vimercati lavora quasi esclusivamente per l’estero, per Israele e per gli Stati Uniti, negli anni d’oro è arrivato a produrre 500/600 cappelli al giorno. In azienda lavoravano 17 persone, compresi i familiari, più la manodopera esterna, oggi invece sono rimasti in 7. A gestire ci sono Fabrizio, Roberto ed Elisa, gli eredi di terza generazione, unici depositari del sapere tramandato dai nonni.

Passione intramontabile Pagina a sinistra: nonostante gli 80 anni compiuti, Giuseppe Vimercati non riesce a staccarsi dal laboratorio e dai suoi ritmi Enduring passion Left page: despite his fourscore and more years, Giuseppe Vimercati can’t keep away from the family business and its familiar rhythms

Nuovi mercati L’estero rappresenta un’importante destinazione per i prodotti del Cappellificio Vimercati New markets Foreign sales are vital to the Cappellificio Vimercati

In the gloom of the Cappellificio Vimercati the hiss of machinery steaming, pressing and sanding hat brims accompanies you through to the next room, where workers bend over sewing machines adding the finishing touches before the completed hats are packed up and despatched to their destinations. As a milliner’s Vimercati is still exactly as it was in the 1950s, it is the last hat makers in the region of Lombardy and in the town of Monza, once the thriving Italian hub of felt hat production from the late nineteenth to the midtwentieth century. “It was 1953 when my father told me he was taking me to the works with him the next day” remembers Giuseppe Vimercati, now in his eighties but still unable to keep away from the

business, despite being officially retired. “I was 14 and my father and uncle had just launched their own milliner’s. My father had learnt the business on the shop floor. He had started working in the factories at 13 years old because his father had died and he had to help his mother support the family” Giuseppe explains. Nowadays the Cappellificio Vimercati produces its wares almost exclusively for foreign markets, headed by Israel and the United States, but in its heyday it would turn out 500/600 hats a day and employed a staff of seventeen, including the family, as well as all those working in support industries. Today

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Fascino Glamour I Vimercati sono testimoni della storia di Monza, hanno resistito alla crisi perché sono un’impresa familiare e perché hanno puntato sulla qualità, riuscendo a conservare una nicchia: fedora, bombette, cilindri, non c’è cappello che i Vimercati non possano produrre. Fra l’800 e il ‘900 in città erano operativi 50 cappellifici, vi lavorano circa 5000 persone: “La stazione di Monza – racconta ancora Giuseppe Vimercati – praticamente era impegnata a tempo pieno per i cappellai. I primi anni dopo l’apertura, il lavoro continuava ad aumentare, noi dovevamo pagare i debiti e quindi non c’era orario. Mio padre e mio fratello, sulla 1100, la prima auto che abbiamo avuto, viaggiavano in lungo e in largo l’Italia, fino in Sicilia, per fare vedere il campionario ai negozi e ai grossisti. Per i primi 30 anni non ho mai fatto ferie ma alla fine degli anni ’60 sono diventato socio e poi mio zio e mio padre hanno intestato a noi fratelli, il cappellificio. È stata una grande soddisfazione”. A partire dal secondo dopoguerra, uno dopo l’altro, tutti i cappellifici di Monza hanno chiuso: “Per noi la prima vera crisi è arrivata negli anni ’90. Era bello qui quando c’erano tanti operai, si rideva, si scherzava. Ora – continua ancora Giuseppe Vimercati - dopo l’emergenza Covid, il mercato è un po’ ripartito ma non abbiamo ordini dall’Italia”. Il mestiere del cappellaio non è semplice e l’unica speranza di vederlo tramandato sono i nipoti di Giuseppe: “Ne ho tre, ha concluso, ma sono ancora piccoli. Sono venuti tanti ragazzi negli anni a chiedere di imparare, ma dopo 3, 4 giorni abbandonano. Il vapore provoca vesciche”.

Lavorazione tradizionale Feltro, stampi, vapore e cura dei dettagli (ph. Virginio Speziali) Traditional craftsmanship Felt, moulds, steam and painstaking care to detail (ph. Virginio Speziali)

La moda chiama Le classiche linee maschili vengono reinterpretate per catturare l’attenzione della clientela femminile Fashionista Men’s classics conquer women’s fashion

the business employs just seven people and is run by Fabrizio, Roberto and Elisa, the third generation of the family and sole depositaries of their grandparents’ know-how. The Vimercati family bear witness to an important chapter in the economic history of Monza. They have survived crisis after crisis, partly by virtue of being a family business, and partly because they have focussed on quality, managing to salvage a niche market. From fedoras to bowlers and top hats, there is not a hat the Vimercati cannot make. In the nineteenth and twentieth centuries there were 50 milliners’ works in Monza, employing roughly 5000 people. Giuseppe Vimercati reminisces “Monza railway station was almost completely at the service of the millinery trade. During the first years after we had branched out on our own business flourished and we had to pay off our debts, so we worked the clock round. My father and brother drove up and down the length and breadth of Italy, as far as Sicily, in our Fiat 1100 the first car we ever had - showing shopkeepers and wholesalers samples of our wares. For the first thirty years I never had a holiday, but then in the late sixties I became a partner and later my father and uncle handed over full ownership to me and my brothers. We felt so proud.”

But after World War II business started to decline and one after the other the milliners of Monza shut up shop. “We went through our first real crisis in the 1990s” continues Giuseppe Vimercati. “It was wonderful when this place was full of people working, we were always joking and laughing. Now, after the Covid crisis the market is gradually starting to pick up again, but we still have no orders from Italy.” Being a milliner is no easy task, and the only hope of keeping the craft alive for the future lie in Giuseppe’s grandchildren. “I have three, but they’re still little. Over the years lots of young people have knocked on our door asking to learn the trade, but they give up after the first three or four days on the job. The steam gives them blisters.”

Stili diversi Anche i cappelli tirolesi rientrano fra i modelli prodotti dai Vimercati (ph. Virginio Speziali) Different styles Vimercati also makes traditional Tyrolese hats (ph. Virginio Speziali) Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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Fascino Glamour A sinistra: Fabrizio Vimercati al lavoro in bottega (ph. Virginio Speziali) Sotto: il laboratorio, salvo poche modifiche, è rimasto come negli anni ’50 (ph. Virginio Speziali) Fabrizio Vimercati at work in the family business (ph. Virginio Speziali) Below: the works have seen few changes since the 1950s (ph. Virginio Speziali)

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Lefay Resort & SPA Dolomiti è la location ideale per una pausa rigenerante nel cuore delle Dolomiti del Brenta The dizzy heights of wellness The Lefay Resort & SPA Dolomiti is the ideal location for a regenerating break in the heart of the Brenta Dolomites

Una montagna di benessere

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Lefay Vital Gourmet Gli chef del resort puntano alla valorizzazione della dieta mediterranea e dei sapori più autentici del territorio The resort chefs focus on a Mediterranean diet and authentic local cuisine

È proprio vero che “per ritrovare se stessi non è necessario andare lontano”: per scoprirlo di persona basta trascorrere una vacanza a Lefay Resort & SPA Dolomiti di Pinzolo, nel cuore della Val Rendena (Trentino) e a poche curve di strada dalle vette innevate di Madonna di Campiglio. Una vacanza all’insegna del comfort e del relax a 360 gradi: è quanto può offrirvi questa magnifica struttura, edificata all’insegna dell’ecosostenibilità reinterpretando l’architettura del territorio e valorizzando i materiali naturali, come la pietra e il legno. Uno stile caldo ed elegante che ritroverete anche all’interno delle spaziose e confortevoli suite, o delle “Residenze Lefay”, appartamenti privati ma direttamente connessi ai servizi del resort, concepiti per ospitare i nuclei familiari o gruppi di amici. Veramente ampia e all’altezza della migliore ospitalità trentina la carta dei servizi offerti da Lefay Resort & SPA Dolomiti, a cominciare dalla suggestiva e luminosa Spa di 5mila metri quadrati, una delle più estese dell’intero arco alpino. Nell’area acquatica ecco le due piscine, una sportiva interna e una riscaldata esterna, e il grande idromassaggio, epicentro del percorso energetico proposto all’interno dell’area saune. Ispirato al “Lefay SPA Method”, che unisce la medicina classica cinese alla ricerca scientifica occidentale, il percorso si snoda lungo diverse stazioni, ciascuna caratterizzata da livelli di temperature e umidità peculiari e con fitoterapie e aromaterapie dedicate, in cui l’ospite ritroverà il proprio equilibrio energetico. A completare il “trattamento benessere” ci sono naturalmente i ristoranti del resort: al “Grual”, ad esempio, l’attenta selezione delle materie prime, provenienti da fornitori biologici e sostenibili, è alla base di una cucina di idee, che fa bene ed emoziona. Ottobre - Dicembre 2021

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by ANNA PARDI

Sostenibilità Pagina a sinistra: perfettamente integrato nel paesaggio alpino, il resort è anche certificato ClimaHotel per il contenimento del fabbisogno energetico e per l’uso di energia da fonti rinnovabili Sustainability Opposite: perfectly blending into its surrounding alpine context, the resort is also ClimaHotel certified, guaranteeing a reduced carbon footprint using energy from renewable sources

How true the saying “you don’t have to go far to find yourself” is, and you can check it out personally by booking in to the Lefay Resort & SPA Dolomiti in Pinzolo, in the heart of the Val Rendena (Trentino), just a stone’s throw from the snowy peaks of Madonna di Campiglio. This is a holiday which is all about full-on comfort and relax in a magnificent resort. The hotel has been designed as a reinterpretation of the traditional local architecture, with ecosustainability very much in mind and ample use of natural materials such as wood and stone. The pervading mood, inside and out, manages to be both cosy and classy, whether you opt for a spaciously hedonistic suite or one of the private apartments in the “Residenze Lefay”, ideal for families or groups of friends who still want to benefit from all the services

Info: Lefay Resort & SPA Dolomiti - lefayresorts.com

the resort offers. And the Lefay Resort & SPA Dolomiti services are certainly worth the trip, in the best tradition of Trentino hospitality, starting from the striking five thousand square metres of the Spa area flooded in natural light, one of the largest spas in the Dolomites. The wet area has an indoor sports pool, a heated outdoor pool and a large hydromassage pool, the epicentre of the energy circuit available in the sauna area. Inspired by the “Lefay SPA Method” that unites traditional Chinese medicine and western scientific research, the circuit allows guests to experience different temperature and humidity levels combined with dedicated aromatherapy and phytotherapy to rebalance energy levels. And what better way to round off the whole wellness package than a delicious meal at one of the resort restaurants? The “Grual” for example, where a careful choice of quality ingredients sourced from sustainable, organic suppliers lies at the heart of a creative cuisine which is both healthy and emotionally satisfying.

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Le Langhe chiamano, Kuga risponde

Tour enogastronomico a propulsione ibrida in una delle zone più belle del Piemonte. Per vivere il territorio senza preoccuparsi del tipo di strada che incontreremo, grazie al comfort e alla tecnologia Ford A Kuga cruise in the luscious Langhe Spazio Italia takes a food and wine tour around one of Piedmont’s most ravishing swathes of countryside in a super-hybrid, with hassle-free driving guaranteed thanks to Ford’s hi-tech comfort by GUIDO CASETTA (Instagram: @guido_casetta) – AUTOAPPASSIONATI.IT Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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Fascino Glamour Panorami unici Il colossale cedro del Libano che domina la collina del Monfalletto Unique views The enormous Cedar of Lebanon tree that dominates the Monfalletto

L’Italia è un paese ricco di fascino e di cultura, un luogo dove ogni regione racconta una sua storia. In Piemonte, una delle destinazioni più iconiche è rappresentata dalle Langhe, presenti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco già dal 2014. Per scoprire una delle location più incantevoli del panorama piemontese siamo saliti a bordo del SUV ibrido di Ford che, nel frattempo, è giunto alla sua terza generazione. Nuovo il design, contenuti tecnologici all’avanguardia e, soprattutto, una scelta elettrificata che ha pochi concorrenti nel segmento. Parliamo della Ford Kuga, più precisamente della sua versione più recente, la Hybrid, dotata del motore endotermico benzina abbinato al motore elettrico, con una potenza di 190 cavalli. La tecnologia utilizzata è di tipo Full Hybrid, con la piccola batteria da 1,1 kWh che lavora in sintonia con il motore 2.5 litri a ciclo Atkinson e funzione di simulazione cambio marcia, che massimizza il recupero dell’energia in frenata e si ricarica durante la marcia in completa autonomia. Il nostro itinerario inizia da Pollenzo, una frazione del comune di Bra nota per l’Università di Scienze Gastronomiche, all’interno della quale si trova la “Banca del Ottobre - Dicembre 2021

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Grintosa Il design della Kuga resta sempre iconico, anno dopo anno Grit The Kuga design concept has stood the test of time

Italy is as famously long on fascination and culture as it is on variety, a place where each region has its own story to tell. And one of the absolute musts in Piedmont is the Langhe area, which has been a UNESCO World Heritage site since 2014. We set out to explore this idyllic corner of Piedmont in a Hybrid Ford SUV which is now on

its third generation, with new design, cutting-edge technology and, above all, a powertrain which has few equals in its class. The Ford in question is the Kuga, more specifically its latest reincarnation the Hybrid, with a petrol engine and a powertrain delivering 190 hp. The technology here is Full Hybrid, with a small 1.1 kWh battery working with the 2.5 litre Atkinson cycle engine and a gearchange simulation function which is automatically replenished on the move using regenerative charging technology that captures kinetic energy normally lost during braking. Our itinerary starts in Pollenzo near Bra, known for its University of Gastronomic Sciences. The University hosts a “Wine Bank” which offers the public in-place tours with tastings and virtual tours to get to know the Langhe area through its wines and local products.

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Fascino Glamour Hi-tech Per avere tutto sotto controllo mentre si guida All under control from the driver’s seat

Vino” che offre al pubblico visite virtuali e in presenza, con la possibilità di conoscere le Langhe anche attraverso degustazioni di vino e prodotti locali. È tempo poi di proseguire in direzione Alba, cittadina protagonista della Langhe non solo a livello economico, ma anche storico per il suo ruolo nella lotta partigiana durante la Seconda guerra mondiale, che le è valsa la medaglia d’oro al valor militare. È nota anche con il soprannome di “città delle cento torri”, la maggior parte delle quali sono ormai state abbassate al livello dei tetti oppure incorporate negli edifici. Non solo monumenti e storia, perché Alba è nota il tutto il mondo per la sua enogastronomia, specialmente quando si parla di tartufo. È qui che in autunno si svolge la Fiera del Tartufo evento nel quale convergono i tartufi raccolti nei boschi di Langhe, Roero e Monferrato. Le Langhe, inoltre, sono conosciute in tutto il mondo grazie alle viti e all’esportazione di alcuni fra i vini più apprezzati al mondo, ma nascondono un altro asso nella manica: la nocciola trilobata IGP. La Kuga Hybrid è stata fondamentale per fare scorta di tutte queste delizie e per muoversi tra i tortuosi nastri d’asfalto che collegano tutte queste piccole perle. Sulla versione che avevamo a disposizione il comfort è stato aumentato grazie a un nuovo sistema di raffreddamento che elimina la ventola e allo stesso tempo rende più compatto il pacco batterie, mentre lo spazio a bordo è ve-

La Morra La coloratissima Cappella del Barolo The colourful Cappella of Barolo ph. Massimo Parisi / Ag. Shutterstock

We then move on to Alba, the leading town in the Langhe area. Alba is both an important economic hub and famed for its pivotal role in the Resistance movement during World War II, a role which earned it a military Gold Medal. It’s often known as the “town of a hundred towers”, although most of them have now been lowered to fit in with skyline, or built around, as the urban landscape evolved. But it’s not just about architectural heritage and history, because Alba is famed worldwide for its marvellous food and wine and, in particular, for its truffles. Autumn here is the season for the annual Truffle Fair, where the delicious truffles patiently garnered from the woods of Langhe, Roero and Monferrato areas are proudly displayed to general gourmet delight. As we said, the Langhe is famous for its vineyards and wines, many of them appreciated and soughtafter on a global level, but the area has another winning card up its sleeve, its famed PDO certified hazelnuts. The Kuga Hybrid played its part valiantly as we stocked up on all this bounty, just as it did when threading its way through the winding roads that connect the villages of the Langhe like a string of pearls. In the version we were driving premium comfort was assured by a new, more compact, cooling system which eliminates the fan and trims battery size, while overall the car was decidedly roomy at almost 1500 litres load capacity with the rear seats folded down.

Five kilometres beyond Alba we came to the castle of Grinzane di Cavour, built around its 11th century central tower. The castle houses Piedmont’s Regional Wine Shop, which was founded in 1967, where visitors can taste and buy a range of the region’s wines. Next stop is the hamlet of Santa Maria outside the village of La Morra to see the Big Red Bench. But hopping up on this particular bench is by no means child’s play, although its size takes you straight back to childhood memories of being dwarfed by your environment. Designer Chris Bangle has

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Fascino Glamour Grinzane Cavour Il Castello ospita oggi l’Enoteca Regionale Piemontese The castle currently houses Piedmont’s Regional Wine Shop

Monforte d’Alba L’ Auditorium Horszowsky The Horszowsky Auditorium

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Fascino Glamour ramente generoso e il vano di carico con sedili posteriori abbattuti raggiunge quasi 1.500 litri di capienza. Cinque chilometri dopo Alba, ecco il Castello di Grinzane di Cavour, realizzato intorno alla torre centrale XI del secolo. All’interno ha sede l’Enoteca Regionale Piemontese, fondata nel 1967, dove si potranno degustare e comprare alcune tra le bottiglie più rappresentative del territorio. La tappa seguente è nei pressi di La Morra, in frazione Santa Maria e vede protagonista la Panchina Gigante Rossa. Salire sopra quest’ultima non è un gioco da ragazzi: l’impressione è quella di sentirsi di nuovo un po’ bambini. Sono oltre 100 le Grandi Panchine di Chris Bangle sparse sul territorio italiano, la maggior parte in Alta Langa, diventate ormai un elemento del paesaggio caro ai turisti. A meno di cinque minuti di auto si arriva a La Morra, un piccolo comune posizionato sulla cima della collina. Il paesaggio dal punto panoramico è mozzafiato e, se avete una buona vista, potrete intravedere il Cedro del Libano, una maestosa conifera sempreverde situata in cima alla collina del Monfalletto, piantata più di 160 anni fa come simbolo di amore fra due giovani. Torniamo a bordo della Ford Kuga e proseguiamo verso Sud per raggiungere la nostra ultima tappa. Appena superato il centro del paese, al bivio proseguiamo in Strada Fontanazza per raggiungere la Cappella del Barolo. Tra le tante strade collinari è facile perdersi e lasciarsi andare, ma a trovare la strada giusta ci pensa il sistema di comunicazione e intrattenimento Ford SYNC 3, supportato da touch-screen a colori da 8” con funzione pinch&swipe e compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto. Il sistema SYNC 3 consente ai conducenti di controllare le funzioni audio, di navigazione e climatizzazione, oltre che i dispositivi collegati, grazie a semplici comandi vocali. A questo si abbina anche il nuovo LCD da 12.3” della strumentazione, dotato della tecnologia free form che consente un design delle immagini senza interruzioni e propone il cluster digitale a 24-bit true color per immagini e icone ad alta definizione. A livello tecnologico, per la prima volta, a bordo della nuova generazione di Kuga è presente il modem integrato FordPass Connect, trasformando così il SUV in un Wi-Fi hotspot con connettività disponibile fino a un massimo di 10 dispositivi, per accontentare davvero tutti.

Pronti? Via! Il selettore elettronico del cambio automatico Ready? Steady? Go! The electronic sector of the automatic gearbox

scattered over 100 Big Benches around Italy, the bulk of them in the upper Langhe area, where they are now an established tourist attraction. A five-minute drive later we come to La Morra itself, a small village perched on a hill. The view from here is breath-taking and, if you have good eyesight, you can just see the mighty Cedar of Lebanon evergreen planted by two young lovers as a pledge of their eternal love 160 years ago on the summit of the Monfalletto hill. Back on board our trusty Ford Kuga we head south towards our last port of call. Just after the centre

of the village we turn onto the Strada Fontanazza bound for the Cappella del Barolo. The country lanes crisscrossing the hills and vineyards can be confusing and it’s all too easy to get lost, but we were in the safe hands of the Ford SYNC 3 communications and entertainment system, which is supported by an 8-inch central touchscreen operated using pinch and swipe gestures and fully compatible with Apple CarPlay and Android Auto. The SYNC 3 system allows drivers to control audio, navigation and climate functions, plus connected devices, using simple voice commands. This is

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Fascino Glamour ph. Elitravo / Ag. Shutterstock

Immersi tra i vigneti più pregiati del mondo eccoci alla Cappella della Santissima Madonna delle Grazie (Cappella del Barolo). È facile riconoscerla anche da lontano grazie agli sgargianti colori che la caratterizzano. Questa Cappella non è mai stata consacrata ed è divenuta proprietà della famiglia Ceretto nel 1970, insieme a 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate. La sua ristrutturazione è opera degli artisti Sol LeWitt e David Tremlett, che hanno reinterpretato il design in chiave moderna, rendendola un’opera unica nel suo genere. Durante il tragitto, abbiamo modo di testare le ottime doti dinamiche della Kuga Hybrid: quello che colpisce di più è lo sterzo, preciso ed estremamente comunicativo, mentre il motore regala un ottimo brio con il Full Hybrid che supporta la guida esclusivamente elettrica, qualora sia necessario, eliminando l’ansia da autonomia. Dopo aver parcheggiato l’auto a Monforte d’Alba è possibile visitare la Parrocchiale Madonna della Neve e lo scenografico Auditorium Horszowski, un anfiteatro naturale che gode di un’acustica perfetta e che spesso ospita concerti di musica Jazz. Perché le Langhe vanno vissute in ogni stagione e con la Ford Kuga Hybrid è tutto più facile, anche se il guidatore dovrà necessariamente limitare le degustazioni per motivi di tasso alcolemico. Ma la vita talvolta è dura. Durissima. Ottobre - Dicembre 2021

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Grande formato Una delle panchine rosse dell’artista Chris Bangle Think big One of artist Chris Bangle’s benches

combined with the new 12.3-inch LCD instrument cluster with free-form technology and curved upper edges for seamless interior design, and a 24-bit true colour digital instrument cluster for highdefinition images and icons. For the first time, the new generation Kuga is offered with FordPass Connect embedded modem

Pollenzo A scuola di gastronomia Catering college

technology that turns the vehicle into a mobile Wi-Fi hotspot with connectivity for up to 10 devices to keep absolutely everybody happy. The Cappella della Santissima Madonna delle Grazie, as the Cappella del Barolo is officially called, stands surrounded by some of the most valuable vineyards in the world. You can pick the little chapel out from a distance, thanks to its characteristic welter of bright colours. The chapel has never actually been consecrated, and when it became the property of the Ceretto family in 1970, together with the six hectares of the prestigious Brunate vineyard, the family commissioned artists Sol LeWitt and David Tremlett to renovate it in a modern style, transforming it into a unique work of its kind. We had ample opportunity to test the Kuga Hybrid’s dynamics during our drive, and what truly stood out was its steering - extremely precise and responsive – accompanying a powertrain with its full share of brio, and the Full Hybrid version supporting the electric drive mode completely eliminates any anxiety about where and when you are going to get your next charge. Once we had parked the car in Monforte d’Alba we went to take a look at the Madonna della Neve parish church and the striking Horszowski Auditorium, a natural amphitheatre with perfect acoustics which frequently hosts jazz concerts. Because the Langhe deserves a visit whatever the season and with the Ford Kuga Hybrid it is all so much easier, despite the fact that the designated driver will have to go easy on the wine tasting to stay within the legal limit. Life can be hard. Very hard.

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Fascino Glamour

Viaggio nel mondo Bmw by GIOVANNI DE LUCA

Effetto notte Il Bmw Welt alla sera Night skies The BMW Welt at nightfall

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Fascino Glamour

Siete a Monaco e volete tuffarvi nell’industria automobilistica? Basta prendere la metro, scendere all’Olympiazentrum ed entrare nel “Bmw Welt”, un avveniristico spazio in cui è anche possibile ritirare la propria auto fresca di fabbrica BMW World In Munich and fancy checking out the car industry? Hop on the Ubahn to Olympiazentrum and stroll along to “BMW Welt”, a futuristic space where you can take delivery of your new wheels straight off the production line

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Fascino Glamour

L’Olympiapark è un luogo magico, tutto da scoprire e tutto da camminare. Uno dei pochi parchi olimpici che abbia saputo superare il passare degli anni con leggerezza, pronto ad evolversi e ad accettare nuovi inserimenti architettonici al suo fianco. Per rendersene conto basta uscire dalla stazione metro di Olympiazentrum e incamminarsi verso il Bmw Welt, un edificio che si staglia all’orizzonte e che colpisce non solo per gli effetti che la commistione fra vetrate e pannelli metallici ha creato, ma soprattutto per la sua forma uscita dalla fantasia del team di architetti della Coop Himmelb(l)au che lo hanno progettato una quindicina di anni fa.

Linee fluide L’interno del Bmw Welt Flowing lines Inside BMW Welt

The Olympiapark has its own magic, and is an ideal place to explore and simply enjoy walking around. It is one of the few Olympic parks which has stood the test of time, ready to evolve and accommodate new neighbours and new architectural ideas. This becomes immediately apparent as you emerge from the Olympiazentrum underground station and walk along to the BMW Welt,

a building which dominates the horizon. This is thanks in part to its stunning metal and glass structure, but mainly because of its space age architecture designed a decade and a half ago by the team at Coop Himmelb(l)au. Curved swooping lines, ever-changing perspectives and fascinating lighting blend together in a building that at night you could easily mistake for a stray spaceship. The numbers are equally impressive: the roof is 16,500 m2, the glass covers 15,000 m2 and inside the building there is a roomy 25,000 m2 of floor space. The architecture is also clever; the BMW Welt is supported by a mere 12 pillars and two colossal double cone structures. On one level this is simply a gigantic car showroom where BMW customers can pick up their cars, fresh from the factory a few hundred metres down the road. But then you discover the classic car collection, the exhibition dedicated to prototypes, the wellstocked merchandising hub and a host of other curiosities and attractions. And if the BMW Welt is heart-stoppingly beautiful from the outside, inside

Riflessi A sinistra: sulle vetrate si riflette il quartiere circostante, tutto a misura di Bmw. In alto: il palazzo del Bmw Museum, un ottimo motivo per ritornare Reflections Left: the glass walls reflect the surrounding buildings, dominated by BMW. Above: the BMW Museum building, a great incentive for another trip Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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Fascino Glamour

Prego si sieda Ogni auto esposta, anche le più avveniristiche, sono a disposizione del pubblico Settle in visitors can freely explore all the cars on display, even the most futuristic models

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Nel Bmw Welt le auto e i prototipi in mostra cambiano periodicamente per coinvolgere di continuo il pubblico di appassionati The cars and prototypes on display at BMW Welt are rotated periodically to provide a public of enthusiasts with something new to enjoy Ottobre - Dicembre 2021

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Fascino Glamour Merchandising Non tutto, ma di tutto. Attenti a non esagerare con gli acquisti Something for everyone, but don’t get carried away

you probably need to set aside a good couple of hours to explore it thoroughly. The highlight of any tour, however, is a visit to the BMW plant, where you get to see the entire production process, from the moulding of the

metal bodywork parts to the robot-controlled assembly line turning out the finished cars. This is a hugely popular tour and you need to book well ahead if you want to discover a world the general public rarely gets to see; a world where the most advanced technology on the market guarantees cutting edge automation, and one it is hard not to fall in love with. Then it’s back to the Ubahn and Munich’s city centre.

Linee curve e sfuggenti, prospettive che cambiano ad ogni passo ed un sapiente gioco di luci che di notte gli dà un aspetto da astronave: 16.500 m2 la superficie del tetto, 15.000 m2 le vetrate, 25.000 m2 lo spazio utile all’interno. Opera geniale anche perché il Bmw Welt è retto da soli 12 pilastri e da due colossali strutture a doppio cono. Dentro, a voler banalizzare, è un gigantesco autosalone in cui i clienti Bmw possono ritirare la propria auto, appena uscita dalla fabbrica distante poche centinaia di metri. Ma ci sono mostre di modelli storici, di prototipi, un fornitissimo spazio dedicato al merchandising e un’infinità di curiosità imperdibili. Se il Bmw Welt è bello da fuori, dentro c’è da perdersi per almeno un paio d’ore. Il pezzo forte però è la visita allo stabilimento Bmw, dove si può seguire tutto il processo produttivo, dalla fase di stampaggio delle lastre metalliche sino al montaggio robotizzato delle auto. Una visita gettonatissima e per questo da prenotare con largo anticipo che vi permetterà di conoscere un mondo a cui abitualmente non abbiamo accesso, ma che rappresenta il massimo livello di automazione oggi disponibile sul mercato e di cui è impossibile non innamorarsi. Poi di nuovo in metro, pronti per tornare nel centro storico di Monaco.

Spazio ai robot La visita dello stabilimento Bmw, fantascienza fatta realtà Robot razzmatazz A tour of the BMW factory, science fiction becomes today’s reality

Info e prenotazioni Il mondo Bmw a portata di click: www.bmw-welt.com Info and reservations Discover the BMW world at www.bmw-welt.com

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Fascino Glamour

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Dalla torre La zona è dominata dagli edifici e dalle fabbriche Bmw View from the Tower the area is dominated by BMW buildings and factories

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Cultura Culture

Un viaggio nell’onirico by ANNA PARDI

Poesia a colori Poetry in colour “Personnage et oiseaux devant le soleil” (1976). Photo courtesy of Gabriel Ramon (© Successió Miró, by SIAE 2021)

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Cultura Culture

Fino al 12 dicembre la Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo (Parma) ospita la mostra organizzata dalla Fondazione Magnani-Rocca sulle opere dello spagnolo Joan Mirò A journey through dreams The Villa dei Capolavori in Mamiano di Traversetolo (Parma) hosts an exhibition closing 12 December on the works of the Spanish artist Joan Mirò organised by the Magnani-Rocca Foundation

Temi ricorrenti Recurring themes “Femme, oiseaux, constellations” (1976). Photo courtesy of Joan Ramon Bonet (© Successió Miró, by SIAE 2021)

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Cultura Culture “Un innocente col sorriso sulle labbra, che passeggia nel giardino dei suoi sogni”: così Jacques Prévert diceva di Joan Miró, il celeberrimo artista catalano (Barcellona 1893 – Palma di Maiorca 1983) al centro dell’originale mostra organizzata dalla Fondazione Magnani-Rocca che si terrà fino al 12 dicembre presso la sontuosa “Villa dei Capolavori” di Mamiano di Traversetolo (Parma). Un’arte, quella di Mirò, fondata su sensazioni, emozioni immediate e suggestioni, colori brillanti e forti contrasti, linee sottili e soggetti allucinati e onirici. Di qui anche il titolo dato all’esposizione: “Miró. Il colore dei sogni”. “Miró – spiega Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca e curatore della mostra – dipinge ispirandosi alle forme della natura, ma anche alla musica. Per un periodo compone inoltre poesie di stile surrealista, seguendo meccanismi psicologici simili a quelli adottati in pittura. Egli aspirava chiaramente al divino, e la musica e la poesia erano le sue fonti di ispirazione. Talvolta le parole compaiono anche nei quadri, costituendone la chiave di lettura”. Ad essere particolarmente documentati in mostra sono gli ultimi decenni di attività di Miró, con tele di grande formato e poetica bellezza, come ad esempio “Personnage et oiseaux devant le soleil”. Ricorrono anche i temi che l’artista reinventa con frequenza, con l’uso costante di simboli come le stelle, gli uccelli o la donna, e le fantasiose rappresentazioni di teste. Emerge infine la strepitosa attività di illustratore, rappresentata nell’esposizione dalle 72 tavole a colori dell’artista catalano sui testi poetici di “Parler seul” (1950), di Tristan Tzara. “Visitare la mostra – suggerisce ancora Roffi – significa viaggiare dentro i sogni di Miró, perché questa è la trama della sua arte”.

Info e prenotazioni Info and reservations info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it

“Femme et oiseau XX” (1960). Photo courtesy of Joan Ramon Bonet (© Successió Miró, by SIAE 2021)

“A smiling innocent strolling through the garden of his own dreams” said Jacques Prévert of Joan Miró, the famous Catalan artist (Barcelona 1893 – Palma di Majorca 1983) at the centre of an original exhibition organised by the Magnani-Rocca Foundation at the sumptuous “Villa dei Capolavori” in Mamiano di

Traversetolo near Parma, open until 12 December. Mirò’s art centred on sensations, strong emotions, brilliant colours and stark contrasts, thin lines and his trademark oneiric, hallucinatory subjects. All summarised in the title of the exhibition, “Miró. The Colour of Dreams”. “Miró’s paintings were often inspired by nature, but music also played a role” explains Stefano Roffi, the academic director of the Magnani-Rocca Foundation and curator of the exhibition. For a certain period he composed poetry in a surrealist style, following the same psychological mechanism he used in his paintings. He clearly aspired to the divine, and music and poetry were his sources of inspiration. Sometimes the words feature in the paintings, providing a key to their interpretation.” The exhibition is particularly rich in Miró’s later works, with large canvasses of poetic beauty, such as the “Personnage et Oiseaux devant le Soleil”. There are also the recurring themes the artist went back to for inspiration on a regular basis, with the constant use of symbols such as stars, birds or women, and his many, fantastic, studies of heads. Another aspect of Miró’s artistic activity explored by the exhibition is his work as an illustrator, with the 72 colour lithographs the Catalan artist produced to illustrate the poem “Parler Seul” (1950) by Tristan Tzara. Roffi suggests that “a visit to this exhibition is a journey through Miró’s dreams, because they are the script of his art”.

“Oiseau” (1938). Photo courtesy of Gabriel Ramon (© Successió Miró, by SIAE 2021) Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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Cultura Culture “Le chant de l’oiseau à la rosée de la lune” (1955). Photo courtesy of Joan Ramon Bonet (© Successió Miró, by SIAE 2021)

“Femmes et oiseaux II” (1969). Photo courtesy of Joan Ramon Bonet (© Successió Miró, by SIAE 2021)

“Trois boules”. Photo courtesy of Joan Ramon Bonet (© Successió Miró, by SIAE 2021)

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Cultura Culture

L’arte contemporanea sbarca nel Salento

Nel cuore del centro storico di Lecce hanno aperto i battenti i locali della Fondazione Biscozzi Rimbaud, che ospiterà mostre temporanee e una ricchissima esposizione permanente Contemporary art in Salento The Biscozzi Rimbaud Foundation in the heart of Lecce’s historic centre opens to host temporary exhibitions and a lavish permanent exhibition Al piano terra le mo- by ANNA PARDI The ground floor is earmarked for stre temporanee, come quella attualmente in corso temporary exhibitions, sulle “opere bianche” di Angelo Savelli; al piano superiore such as the current l’esposizione permanente di una selezione delle magnifievent dedicated to che opere raccolte da Luigi Biscozzi e Dominique Rimbaud, Angelo Savelli’s “white works”, while upstairs sposi nella vita e appassionati collezionisti d’arte contemhouses a permanent poranea. Queste, in estrema sintesi, le coordinate utili per exhibition of a selection una visita alla sede della Fondazione Biscozzi Rimbaud, nel of the magnificent works centro storico di Lecce (piazzetta Baglivi 4). collected by husband-andwife team Luigi Biscozzi “Ho un debito di riconoscenza nei confronti della mia città: and Dominique Rimbaud, mi ha dato la sua bellezza e una base scolastica che mi passionate collectors of ha consentito di proseguire gli studi a Milano”. Così dicontemporary art. ceva Luigi Biscozzi, famoso esperto di consulenza fiscale e tributaria, scomparso nel settembre del 2018; merito, dunque, della tenacia della moglie Dominique, presidente Info: www.fondazionebiscozzirimbaud.it della Fondazione Biscozzi Rimbaud, il completamento e

This, in a nutshell, is what the Biscozzi Rimbaud Foundation in the historic centre of Lecce (Piazzetta Baglivi 4) has to offer. “I owe my native city a lot: it gave me its beauty and a sound education which launched me on my further studies in Milan” well-known tax expert Luigi Biscozzi, who passed away in September 2018, was fond of saying. The tenacity of his widow Dominique, who is president of the Biscozzi Rimbaud

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Cultura Culture

l’apertura di questo spazio culturale, che ha l’ambizione di diventare un “centro delle arti” dedicato all’esplorazione e alla condivisione collettiva di opere riguardanti le arti visive, l’architettura, il cinema, la musica, la letteratura e il teatro. Di assoluto interesse, in particolare, l’esposizione delle opere dei coniugi Biscozzi, in cui si ritrovano i grandi nomi italiani e internazionali dell’arte del Novecento e in particolare degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta. “Il percorso della collezione permanente – spiega Paolo Bolpagni, lo storico dell’arte a cui è stata affidata la direzione tecnico-scientifica della Fondazione e la cura della collezione – prevede un itinerario cronologico e per tipologie stilistico-formali di circa settanta opere: dalle origini del contemporaneo alla sezione sull’informale in Italia e in Europa, per passare poi al filone astratto-geometrico e cinetico-programmato, alla pittura analitica e, infine, alle ricerche che oltrepassano gli statuti tradizionali del quadro e della scultura”. Un percorso di visita che vuole essere molto leggibile e godibile, per un pubblico vasto ed eterogeneo. Un motivo in più per fermarsi in uno dei centri storici più incantevoli della nostra Penisola.

La collezione Biscozzi Rimbaud annovera opere importanti di grandi nomi italiani e internazionali dell’arte del Novecento The Biscozzi Rimbaud collection includes important works by great Italian and international names in twentieth century art

Insieme per sempre Luigi Biscozzi e la moglie Dominique Rimbaud hanno sempre condiviso la passione per l’arte Let no man put asunder Luigi Biscozzi and his wife Dominique Rimbaud shared a passion for art

Foundation, has seen the completion and opening of this cultural venue, which hopes to become a local hub for the visual arts, architecture, cinema, music, literature and theatre. The area dedicated to the art collected by the Biscozzis is particularly fascinating, with works by some of the greatest names in twentieth century Italian and international art, in preponderance from the fifties, sixties and seventies. “The permanent collection of about seventy works is organised in chronological order and grouped styles” explains Paolo Bolpagni, the art historian responsible for the technical-scientific

direction of the Foundation and curating the collection. “It ranges from origins of contemporary art to a section on the informal movement in Italy and Europe before moving on to the abstract-geometric and kinetic-programmed genres, analytical painting and, finally, to experimental works which strive to go beyond the traditional canons of painting and sculpture.” An experience that aims to be both accessible and enjoyable for a broadly heterogeneous public. Yet another reason to visit one of Italy’s most enchanting historic centres.

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Cultura Culture L’artista veronese, classe ’71, trasporta l’osservatore in un universo colorato, tra ricordi, bambini interiori e Cripto Arte, la nuova frontiera di un mercato in forte espansione Giovanni Motta, welcome to Crypto Art The colourful universe of a 50-year-old Verona-based artist channelling memories, our inner child and Crypto art. The new frontier of a flourishing market

Giovanni Motta, benvenuti nella Crypto Art

by GIULIA DE LUCA

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Cultura Culture È in un assolato pomeriggio di primavera che incontriamo Giovanni Motta a Parona (VR). Uno studio accogliente, luminoso, dai tratti moderni ed operosi, brulicante di schizzi, computer, disegni in corso di rifinitura, ceramiche e pezzi di stampe 3D. Il suo scopo è quello di essere come un Pascoli moderno, che mira a riportare in contatto l’adulto e il suo bambino interiore. Il tema dell’infanzia e della prima pubertà è per lui così caro da essere diventato il centro della sua arte. “Quel periodo della vita per me è come una nostalgia dice Motta - ed è costituito da una serie di momenti che si amano profondamente, ormai lontani nel tempo, ma così forti da non voler passare nemmeno un secondo senza di loro”. Spinto da questa forza motrice, e guidato dalla meditazione, parte per un viaggio in cui tocca i luoghi della sua infanzia, rivive e recupera sensazioni. Così nascono le sue opere, così un oggetto “pop”, quotidiano assume un altro livello di significato, diventando porta per il mondo dell’artista, ma anche chiave che permette a noi, guar-

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Arte e tecnologia Due opere di Giovanni Motta: “Forgetting” (pagina a sinistra) e “Joe” (sotto) Art & tecnology Two works by Giovanni Motta: “Forgetting” (left page) and “Joe” (below)

It was a sunny April afternoon when we met Giovanni Motta at his Parona base just outside Verona. His studio is bright and cosy, with a cuttingedge vibe overflowing with sketches, computers, unfinished works, ceramics and 3D prints. Motta aspires to be a modern Giovanni Pascoli, the famous Italian late 19th century poet, reclaiming the essential gap between adults and their inner child. The theme of childhood and early adolescence is

one dear to Motta; so dear that it has become the fulcrum of his art. “That period of my life is really nostalgic” he remarks. “It comprises a series of moments you really love, however remote they might seem now, they’re still so keen you couldn’t bear to be without them for a single second.” Driven by this ethos, and guided by meditation, Giovanni has set off on a voyage of rediscovery of his childhood, reliving and reviving past sensations. This lies at the root of his works, where a seemingly humdrum pop object is endowed with another layer of meaning, a gateway into the world of the artist and at the same time a key, which allows us to access our own memories as we gaze at his paintings. “An explosion of joy, of mirth, of any strong feeling. Not from us adults, but from our inner child, released by the art. If I can achieve this, then my mission is complete.” For Giovanni Motta his character Jonny Boy encapsulates the very essence of what he is trying to do. Jonny Boy is the protagonist of many of his works, a little boy with an unvarying expression emblematic of the three dominating emotions that colour our approach to life: fear (a negative force), marvel (positive) and wonder (the vox media, which can be declined as either). Just like any self-respecting child, Giovanni is curious, avant-garde and forwardlooking. Technology is his companion on his artistic journey, the harbinger of fun and novelty. A polyhedric spirit by nature, Motta has made his mark in the world of computer

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Cultura Culture Giovanni Motta Alla ricerca del bambino interiore Seeking your inner child

dando i suoi quadri, di accedere al nostro universo di ricordi personali. “Un’esplosione di gioia, una risata, un qualsiasi sentimento forte. Non siamo noi, in quanto adulti, a provarli, ma è il nostro bambino interiore che prende il sopravvento. Se riuscissi, con la mia arte, a mettere in contatto queste due realtà, ecco, la mia missione sarebbe compiuta”. Per Giovanni Motta tutto questo è incarnato nel suo Jonny Boy, il protagonista di molte delle sue opere. Un ragazzino ritratto sempre con la stessa espressione, che racchiude le tre grandi emozioni con cui ci si approccia alla vita: paura (forza negativa), meraviglia (positiva) e stupore (la vox media, che si può declinare in entrambi i modi). Come un bambino, Giovanni è curioso, all’avanguardia, sempre rivolto al futuro. Per lui la tecnologia è compagna dell’arte, poiché porta divertimento e novità. Spirito poliedrico, si è affermato nel mondo della computer grafica e della stampa 3D, tecniche con cui crea gran parte delle sue opere. “La vita dell’artista - confessa a Spazio Italia - è, tutto sommato, molto metodica. Certo, ci sono momenti intensi di ricerca e ispirazione, ma molte più numerose sono le parti tecniche. La progettazione comincia sempre al computer, poi ciò che creo può anche diventare disegno o pittura. Sono a cavallo tra questi due mondi.” Ma, da come gli si illuminano gli occhi quando parla, è chiaro quale senta più suo. Questa voglia di spingersi oltre lo ha anche portato a diventare, in meno di un anno, uno dei principali esponenti di Cripto Arte al mondo, sulla piattaforma SuperRare (www. superrare.co). “La Cripto Arte - spiega Motta - non è altro che la possibilità per un artista di mettere in commercio un’opera digitale, resa unica – e perciò collezionabile – grazie alla blockchain: un codice, che, una volta associato al file, gli mette la targa, lo certifica. Il file digitale prende il nome di nft (Not Fungible Token) e le opere vengono pagate in criptovaluta, nello specifico Ethereum”. Un nuovo movimento, dunque, impostato dagli Hackatao, coppia di artisti italiani, che si sta facendo strada, in maniera sempre più importante nel mondo dei collezionisti. Una crescita rapida, inattesa, anabolizzata dalla recente pandemia, che ha (purtroppo) messo un freno alle gallerie d’arte ed alle mostre, principali concorrenti della Cripto Arte. “Ciò che più mi entusiasma di questa sfida è l’essere entrato a far parte di un ambiente interamente online, costituito da persone che hanno voglia di collaborare, essere felici e indipendenti dai macrosistemi che ci governano. Ho incontrato gente splendida e sento che questo nuovo modo di creare avvicinerà molto di più artista e collezionista”. Con varie mostre in tutto il mondo (l’ultima inaugurata a Shangai questo aprile) e un successo sempre maggiore nell’universo online, Giovanni Motta è il segno di come passione, duro lavoro e un pizzico di follia ripaghino di fatiche e incertezze. Basta avere il coraggio di guardarsi dentro e riscoprire, con stupore, quel bambino interiore che fa capolino dietro i ricordi del passato.

Lavoro metodico L’artista nel suo studio veronese Methodical work The artist in his studio in Verona

graphics and 3D printing, the techniques he uses to create the majority of his works. “An artist’s life is actually quite methodical” he confesses to Spazio Italia. Sure, there are those intense moments of research and inspiration, but far more of it is technical. I start my projects on a computer, then whatever I create can either come to fruition as a design or a painting. I’m on the cusp of the two mediums.”

But from the way his eyes light up as he talks about it, it’s obvious which he prefers. This constant desire to push his boundaries has led Motta in less than a year to become one of the leading exponents of Cripto Art in the world on the SuperRare platform (www.superrare.co). “Cripto Arte is merely a way for artists to commercialise their digital art” explains Motta. “You use blockchain to render the work unique, and thus collectible. Once it’s associated with a specific file or code you’ve put a label on it, like a certificate. These digital files are called NFTs (Non Fungible Tokens) and the works are bought in cryptocurrency, in this specific case in Ethereum.” So a new movement, set up by the Italian artistic duo Hackatao, which is definitely creating waves among collectors. This unexpectedly rapid growth, spurred on by the recent pandemic, which has (unfortunately) clipped the wings of art galleries and exhibitions alike, the principal rivals of Cripto Art. “What I’m really excited about is the fact that the whole thing is online, it’s been built by people who want to work together, and be happily independent of the macro-systems that have ruled the roost up until now. I’ve met some really great people and I think that this new creative approach will bridge the gap far more between artists and collectors.” With various exhibitions all around the world to his credit – the latest opened in Shangai last April – and a growing success online, Giovanni Motta is a symbol of how passion, hard work and a dash of eccentricity can repay all the fatigue and uncertainty. All you need is the courage to take a long look in the mirror and discover all the wonder of that inner child behind your memories of the past.

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Cultura Culture Ricordi digitali A sinistra: “Hug me”; a destra: “Lost paradise”; sotto: “Room in the room” Digital memories Left: “Hug me”; right: “Lost paradise”; below: “Room in the room”

Slogo David con uno dei suoi personaggi più curiosi xxx xx xxx

Moneta non fruibile Le opere vengono acquistate in criptovaluta. In alto: “Game over” Not fungible token The works are bought in cryptocurrency. Above: “Game Over”

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Tempo libero Free time

Salti di gioia

by ALESSIO CAPRODOSSI

L’ascesa di Antonio Bosso, il campione italiano che sta diffondendo il parkour tra i giovanissimi Jumping for joy The rise and rise of Antonio Bosso, the Italian champion who is popularising parkour with youngsters

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Tempo libero Free time

Che sia un campione lo certifica l’albo d’oro del parkour italiano, ma la capacità di imporsi Antonio Bosso l’ha mostrata rimettendo in piedi la sua vita. Dalle strade insidiose della periferia napoletana, il traceur (colui che pratica il parkour) è arrivato al titolo tricolore superando un intervento al cervello e il responso dei medici, per i quali avrebbe dovuto abbandonare salti e movenze. Con spalle larghe e spirito di sacrificio, Bosso ha capovolto la realtà e vinto la gara più importante. Ma non l’unica, perché per diffondersi il parkour ha bisogno di arrivare ai più giovani, missione che il 26enne campano porta avanti da anni con una onlus, poiché “non c’è niente di meglio che trasmettere i valori educativi dello sport”.

Sempre e dappertutto “Il bello del parkour è che puoi praticarlo per strada, nei boschi, sugli scogli, ovunque!” Everywhere and anytime “The great thing about parkour is you can do it in the street, in the woods, on a cliff or wherever!”

Antonio, che cos’è per te il parkour? “Il parkour è vita, la disciplina che mi ha formato come uomo e atleta. Ogni luogo è un’opportunità, ogni barriera architettonica, artificiale e non, diventa un attrezzo per allenarsi e muoversi liberamente nello spazio. Praticare il parkour significa vivere i luoghi che ci circondano come un parco giochi, lavorare sulle proprie paure e insicurezze. Insegna a conoscere i propri limiti per poi superarli con la pratica e l’allenamento. È anche rischioso, ma tutti possono praticare il parkour, muovendosi in base al proprio corpo e migliorando con il tempo”. Quando e in che modo hai scoperto questa disciplina? “Sono di Barra, un quartiere abbandonato e lasciato nel degrado di Napoli, dove è facile cadere nella criminalità

Antonio fa parte della Nazionale Italiana, guidata da Roberto Carminucci (direttore tecnico), Francesco Venturelli e Marco Bisciaio (allenatori) Antonio plays for the Italian National team, headed by Roberto Carminucci (manager), Francesco Venturelli and Marco Bisciaio (trainers)

We know 26-year-old Antonio Bosso is a champion because his name is right up there in the Italian parkour roll of fame, but Antonio’s real win was the way he managed to turn his life around. From the very dodgy streets of one of Naples’ less salubrious neighbourhoods, Bosso made it to champ via brain surgery and the thumbs down from his doctors on any more athletic jumps and rolls. But with his broad shoulders and a marked spirit of sacrifice Antonio still battled his way through to win the qualifying competition. This wasn’t his only battle, because for years he has been running a charity aimed at bringing parkour to the very young, claiming “there’s nothing more worthwhile than teaching the educational value of sport”. Antonio, what is parkour to you? “Parkour is my life, it’s the discipline that moulded me as a man and as an athlete. Every place is an opportunity, every architectural barrier, whether artificial or not, can be turned into a training tool and an opportunity to move freely through a space. Doing parkour means living our urban landscapes as if they were playgrounds, working on your intimate fears and insecurities. It teaches you to know your limits and then overcome them, thanks to practise and training. Although it’s risky, every-one can do parkour, moving as far as your body lets you and improving over time.” When and how did you discover parkour? “I’m from Barra, a really rundown part of Naples

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Tempo libero Free time charity ‘Iqbal’s Carpe’, which helps children. They taught me circus and now I teach that and parkour to kids, travelling around Italy doing theatre and fund-raising to try and make Barra a different place for future generations. Today we’re the go-to organisation for kids in the neighbourhood. So we keep busy, but of course the aim isn’t to turn out a stream of artists or athletes, it’s to give the children some positive experiences of life.”

Creatività “Come creo i movimenti? Spesso pescando da break dance, danza, kung fu, ma anche giocando con i ragazzi nascono movenze che poi pulisco e modifico” Creativity “How do I create my moves? I find inspiration in break dance, dance and kung fu, but just playing with the kids throws up moves that I can then hone and polish”

oppure nel lavoro nero. Alla fine della scuola media, un ragazzo mi ha parlato del parkour e quando ho visto i ragazzi che volteggiavano e saltavano con leggerezza e potenza, me ne sono innamorato all’istante. Nonostante i chili di troppo dell’epoca, iniziai a praticare e a lasciare da parte tutto il resto: mi assentavo dalla scuola superiore e non vivevo più il quartiere, volevo solo andare ad allenarmi e sfogare la mia rabbia con l’amore per il parkour”. Hai dichiarato in passato che il parkour ti ha salvato la vita: come è successo? “Ho vissuto una prima parte di vita difficile, con mio padre detenuto e alcuni amici rimasti vittima della droga. Il parkour mi ha aiutato a vedere il lato positivo della strada e a viverla in modo positivo. Grazie al parkour ho conosciuto la cooperativa sociale onlus ‘Il Tappeto di Iqbal’, che si prende cura dei bambini. Con loro ho imparato il circo, trasferendo l’arte e il parkour ai ragazzi, e girato l’Italia facendo teatro per raccogliere fondi e trasformare la realtà di Barra, tanto che oggi siamo un punto di riferimento per i ragazzi del quartiere. Ci diamo da fare, insomma, ma l’obiettivo non è creare artisti o atleti, bensì far vivere esperienze positive ai più piccoli”. Il parkour è una disciplina in cui si compete con se stessi o con gli avversari? “L’unica sfida è con te stesso. Ci sono gare e il parkour è stato riconosciuto come sport, ma bisogna tenere sempre a mente il peso educativo della disciplina. Per me il parkour è una terapia e il mio intento da allenatore è creare uomini migliori più che talenti pronti a gareggiare”. Cosa ti viene in mente quando ripensi al campionato italiano di Rimini 2020? “Che sono diventato campione italiano, ma prima ancora che è stata una vittoria per tutto il percorso fatto”. Un percorso che ha attraversato momenti complicati, come la pausa forzata nel 2018… “Il 10 dicembre del 2018 sono stato operato al cervello per asportare un angioma di 2 centimetri che premeva sul lobo temporale. Poteva paralizzarmi oppure risultare fatale e dopo l’intervento mi dissero che non avrei più potuto saltare. Un anno dopo, invece, saltavo di nuovo e partecipando a un collegiale con la Federazione mi sono guadagnato la chiamata in Nazionale”. Come vorresti essere ricordato tra 100 anni? “Non cerco gloria e mi basta seguire la mia passione, anche perché lavorare con i ragazzi è la gratificazione più grande”.

Appassionato lettore “Tra libri e serie-tv mi butto sulla lettura: leggo spesso opere teatrali e manuali su educazione e pedagogia” Bookworm “If it comes to a choice between TV and books, I’m for the read. I often read plays and books on education and teaching”

that’s been abandoned to its fate, where it’s all too easy to get involved in crime or end up being exploited in the in-formal labour market. When I finished middle school at fourteen a lad told me about parkour, and when I saw the way people were jumping and bending with incredible power and grace I just fell in love. Despite being a bit on the chubby side I started in straight off and it soon became my whole life, I started to cut school and dropped out of the local scene: all I wanted to do was get out there and train, burning off all my rage in love for parkour.” You’ve said in the past that parkour saved your life. How? “I had a tough childhood; my father was in prison and I lost several of my friends to drugs. Parkour helped me see the positive side of the mean streets where I grew up and how to turn my environment to my advantage. Thanks to parkour I discovered the social cooperative

In parkour are you competing against yourself or your competitors? “The only challenge is with yourself. Yes, there are competitions and parkour has been recognised as a sport, but what you have to bear in mind is the educational value of this discipline. For me parkour is a therapy and my objective as a trainer is to create better people, rather than hothouse competitive talent.” What do you remember most about the Italian championships in Rimini in 2020? “Winning it! But more importantly that competition was a victory for all my efforts and the long road to get to that point.” A pretty thorny path on occasions, like when you had to take some time out in 2018… “On 10 December 2018 I underwent brain surgery to remove a 2-centimetre long angioma that was pressing against my temporal lobe. It could have paralysed me or have been fatal, and after the operation the doctors told me that I was never going to be able to jump again. One year later I was back jumping and by taking part in one of the Federation’s competitions I earned my place on the national team.” How would you like to be remembered in 100 years’ time? “I’m not after glory, all I want to do is what I love. I work with children and youngsters and that’s the best reward of all.

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“Per far crescere il parkour bisognerebbe creare luoghi pubblici dove praticarlo e portarlo nelle scuole per farlo conoscere a tutti” “To grow this sport we need to create public spaces for it and get it into the schools so that everyone becomes aware of it”

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Air news Kalmar Ronneby

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Milano Torino LIN Cuneo

Linz

Venezia VERONA Bologna Pisa

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Il network indicato potrebbe subire delle modifiche, invitiamo i passeggeri a consultare il sito www.airdolomiti.it per avere il dettaglio aggiornato delle rotte. This Network may be subject to changes, we invite passengers to check on www.airdolomiti.eu for updated route details.

eJournals

Inflight entertainment: www.boardconnect.aero Un’ampia scelta disistema quotidiani e rivisteEntertainment digitali Grazie al nuovo e sofisticato di Inflight tutti i passeggeri possono ora per il tuo viaggio, gratuitamente a disposizione. accedere gratuitamente ad una serie di contenuti: giornali, magazines, video, musica e giochi. Scopri il nuovo servizio eJournals per i

Photos & video on board

Digitale Zeitungen und Zeitschriften sind nun

Fare fotografie e riprese video a bordo è permesso solamente nel caso in cui non leda in alcun modo la privacy degli altri passeggeri e del personale di volo. Il cabin crew è autorizzato in qualsiasi momento a negare il permesso di effettuare fotografie o video

Come fare? L’accesso è rapido e semplice e non è necessario scaricare alcuna applicazione. È passeggeri Air Dolomiti. sufficiente impostare il proprio dispositivo (smartphone, tablet, laptop) in modalità aereo prima del decollo A e attivare la connessione Wi-Fi dalle proprie impostazioni: selezionare la rete ENWIFI wide choice of newspapers and magazines e accedere is a www.boardonnect.aero. E-journals: per i giornali e magazines il sistema permette il now available and free for Air Dolomiti download inpassengers. formato pdf Enjoy della testata desiderata, sarà quindi leggibile in qualsiasi momento. the new eJournalsche service I video, giochi, musica sono distribuiti in modalità streaming e quindi disponibili solo a bordo.

unsere Air Dolomiti Passengerskostenlos can now für access a range of freePassagiere newspapers, magazines, videos, music and auf allour unseren Flügen verfügbar.In-flight Entdecke die games through new and sophisticated Entertainment system. große Auswahl unseres eJournals.

Access is fast and easy, no app is required. Simply set your device (phone, tablet, laptop) to airplane mode and activate the appropriate Wi-Fi: select ENWIFI and access to www. http://service.airdolomiti.it/mediatrack boardonnect.aero. E-journals: newspapers and magazines can be downloaded in pdf and read at your leisure. Videos, games and music are in streaming and only available on board.

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Taking photos or making videos is only permitted on board if it does not infringe on another person’s personal rights. The crew is authorized to forbid taking pictures or making videos on board at any time.

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Informazioni passeggeri Passenger information

Per garantire la vostra sicurezza ed il massimo comfort a bordo dei nostri aerei, Vi invitiamo a seguire le seguenti procedure Air Dolomiti For safety reasons and for your comfort on board, we kindly ask you to follow the Air Dolomiti procedures

Bagaglio a mano È consentito 1 solo bagaglio a mano (max 55 x 40 x 20 cm) del peso massimo di 8 kg per le tre tariffe economy (Light, Classic e Flex); le tariffe business (Saver e Flex) consentono invece 2 pezzi del peso massimo di 8 kg. Il bagaglio a mano può essere posizionato nella cappelliera o sotto il sedile di fronte a voi; aprite i vari spazi con cautela affinché non cada nulla.

Oggetti pericolosi Norme internazionali di sicurezza proibiscono di trasportare armi o altri oggetti pericolosi sia nel bagaglio spedito che in quello a mano. Sono compresi: gas compressi, corrosivi, liquidi e solidi infiammabili come ad esempio i fiammiferi.* Vi preghiamo di tener inoltre presente che, secondo le disposizioni locali, alcuni oggetti che possono provocare lesioni non vengono accettati a bordo; tra questi rientrano anche forbici, coltelli tascabili e lime per unghie. Informazioni dettagliate sugli oggetti pericolosi sono esposte in aeroporto (zona check-in). *Tranne armi e munizioni da caccia o sportive. Per ulteriori informazioni si prega di verificare direttamente con la compagnia.

Dispositivi elettronici Tutti i dispositivi elettronici mobili devono rimanere spenti o in modalità “uso aereo” dalla chiusura delle porte dopo l’imbarco fino al momento dell’atterraggio. Dopo l’atterraggio e fino all’arrivo all’area di parcheggio non è consentito effettuare/ricevere chiamate telefoniche. Dispositivi quali cellulari, eBook, videogiochi e tablet possono essere tenuti con sé. I laptop devono essere spenti e riposti nel bagaglio a mano nelle fasi di rullaggio, decollo e atterraggio e possono essere usati alla quota di crociera. I dispositivi elettronici per i quali la funzione trasmittente non può essere disabilitata (es. giocattoli telecomandati) devono rimanere spenti per l’intera permanenza a bordo. Vi preghiamo di prestare la massima attenzione a tutti gli avvisi del personale di cabina.

Alcolici e superalcolici Il consumo di bevande alcoliche acquistate a terra non è consentito a bordo. Ci riserviamo inoltre il diritto di non servire alcolici e superalcolici a passeggeri minorenni o a persone che ne hanno già fatto uso.

Cabin baggage

Electronic devices

One piece of hand baggage per passenger (max 55 x 40 x 20 cm) weighing not more than 8 kg is allowed for Economy fares (Light, Classic and Flex). With a Business fares (Saver and Flex) the maximum weight allowed on board is 8 kg for 2 pieces of hand baggage.

All transmission modes of mobile devices must be switched off (flight/airplane mode ON) from door closing after boarding, until landing. After landing it is not possible to make/receive phone calls until the arrival at the parking position.

The hand baggage can be stowed in the overhead bin or under the seat in front of you; please be careful when opening the compartments so that nothing falls out.

Devices such as mobile phones, eBook readers, e-Games and tablets may be held securely in your hands. Laptops must be switched off and stowed in the hand baggage during taxi, take off and landing but may be used at cruising altitude.

Dangerous articles International safety regulations prohibit the transportation of weapons or any other dangerous item in carry-on or checked baggage. These includes: compressed gases, corrosives, explosives, flammable liquids and solids such as matches.* Please be aware that, depending on local regulations, certain items which may cause injuries may not be taken on board; this includes scissors, knives and nail files. Detailed information about prohibited items is displayed at the airport (check-in area). * Except arms and ammunitions for hunting or sporting. For further information please contact directly the Airline.

Devices without a transmission disabling function, such as remote control toys, must be switched off while on board. Please pay attention to crew announcements

Alcohol Passengers are not permitted to consume alcohol they purchased on ground. We reserve the right to refuse to serve alcohol to young passengers (under 18 years) or to intoxicated passengers.

Smoking All Air Dolomiti flights are “nonsmoking flights”.

Divieto di fumare Tutti i voli Air Dolomiti sono “non-smoking flights”. Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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Regole di sicurezza negli aeroporti dell’Unione Europea per i bagagli a mano I passeggeri in partenza da tutti gli aeroporti dell’Unione Europea dovranno osservare alcune regole di sicurezza durante la preparazione del proprio bagaglio a mano. In particolare, per quanto riguarda il trasporto di liquidi e prodotti in gel (articoli da toilette e cosmetici) dovranno essere trattati come segue: ◆◆ dovranno essere contenuti in recipienti aventi ciascuno la capacità massima di 100 millilitri (1/10 di litro) o equivalenti (es: 100 grammi); ◆◆ i recipienti dovranno essere inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile, di capacità non superiore ad 1 litro (ovvero con dimensioni pari ad esempio a circa cm 18 x 20); ◆◆ dovrà essere possibile chiudere il sacchetto con il rispettivo contenuto (cioè i recipienti dovranno poter entrare comodamente in esso); ◆◆ per ogni passeggero (infanti compresi) sarà permesso il trasporto di una busta; ◆◆ possono essere trasportati al di fuori del sacchetto, e non sono soggetti a limitazione di volume, le medicine ed i liquidi prescritti a fini dietetici, come gli alimenti per bambini. Tali articoli dovranno comunque essere presentati al controllo di sicurezza; ◆◆ gli articoli di duty free acquistati negli aeroporti europei o a bordo di aeromobili registrati nell’UE possono essere trasportati a bordo in una busta sigillata, a condizione che venga prodotta una prova d’acquisto con la data di quel giorno. La busta viene sigillata nel punto vendita.

Security measures for hand luggage at European Union Airports

Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio:

All passengers departing from all EU airports must follow specific safety regulations regarding hand luggage preparation. Detailed guidelines regarding transportation of liquids and gel based products (healthcare

◆◆ presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati; ◆◆ estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione.

and cosmetics) must be followed: • liquids must be in containers with maximum capacity of 100 millilitres each (1/10 litre) or equivalent; • all containers must be carried in a transparent, re-sealable plastic bag with a maximum capacity of one litre (e.g. a bag with dimensions cm 18 x 20); • only one bag per passengers (included infant) is permitted; medication and special foodstuffs needed during the flight can be carried outside the plastic bag. However they must still be checked at the security point; • duty-free articles purchased in a European airport or on board an aircraft registered in the EU may be carried on board inside a special bag that must be sealed by the dutyfree shop staff. To ensure smooth checkpoint procedures passengers are required to: • present all liquids at the checkpoint for examination; • remove laptop computers and large electrical devices from hand baggage for security screening.

Vi auguriamo “Buon Volo”! Air Dolomiti wishes you “Buon Volo”! Ottobre - Dicembre 2021

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Air Dolomiti

Uffici di conciliazione Arbitration boards

Se viaggia privatamente, in caso di controversie relative al volo e nello specifico: ◆◆ negato imbarco, ritardi prolungati o cancellazione di voli ◆◆ distruzione, danneggiamento, smarrimento o trasporto ritardato del bagaglio ◆◆ violazioni di obblighi relativi al trasporto di passeggeri disabili o passeggeri con ridotta mobilità ha il diritto di rivolgersi agli uffici di conciliazione sotto indicati.

SÖP (Schlichtungsstelle für den öffentlichen Personenverkehr e.V) È l’ufficio indipendente di conciliazione della Germania per il trasporto pubblico di passeggeri. Air Dolomiti è membro di SÖP e pertanto desideriamo informarla che può inoltrare una richiesta di conciliazione gratuita per qualsiasi controversia, a condizione che: ◆◆ abbia già esposto questi problemi ad Air Dolomiti e non abbia ricevuto risposta entro due mesi; ◆◆ non sia soddisfatto del modo in cui il suo problema è stato affrontato o non concordi con la gestione del suo risarcimento da parte di Air Dolomiti; ◆◆ la sua pretesa economica vada da un minimo di 10 Euro a un massimo di 5.000 Euro; ◆◆ la sua controversia non sia già, o non sia stata, pendente dinanzi a un giudice o sia già stata risolta; ◆◆ si tratti di un viaggio privato. Per informazioni: https://soep-online.de/welcome.html; https://soep-online.de/request-form-flight.html

Sistema ODR (On-line Dispute Resolution) È la piattaforma messa gratuitamente a disposizione dall’Unione Europea per consentire a consumatori nell’UE o in Norvegia, Islanda e Liechtenstein di risolvere le controversie senza dover andare in tribunale. Un organismo di risoluzione delle controversie è un’organizzazione imparziale che aiuta i consumatori a trovare una soluzione extragiudiziale, facendo risparmiare tempo e denaro rispetto a una causa in tribunale. La piattaforma ODR è di facile utilizzo e guida gli utenti attraverso l’intera procedura. È disponibile in tutte le lingue dell’UE e ha scadenze integrate per la risoluzione dei reclami. Per informazioni: www.airdolomiti.it/customer-relations

If your journey is a private one, then in the case of flight disputes such as • denied boarding, long delays or cancellation of flights • the destruction, damage, loss or delayed transportation of baggage, or • breaches of duty in the transportation of disabled passengers or passengers with reduced mobility you have the right to contact an Arbitration Body.

SÖP (Schlichtungsstelle für den öffentlichen Personenverkehr e.V.) SÖP is Germany’s independent arbitration board for public passenger transport that oversees all carriers. Air Dolomiti is a member of SÖP and we would like to inform you that there is the possibility to ask for a conciliation process free of charge if you have concerns relating to: provided that: you have already contacted Air Dolomiti about your concerns and have not received a reply within two months, or • you are dissatisfied with the way your concern has been handled or disagree with how your claim was processed by Air Dolomiti • your financial claim amounts to at least 10 euros and no more than 5,000 euros

https://soep-online. de/request-form-flight. html

ODR (Online Dispute Resolution) The ODR platform is an alternative dispute resolution made available by the European Union for all European Citizens and consumers of Norway, Liechtenstein and Island. The platform is user friendly and free of charge, the out of court procedure is timesaving as the request hast o be handled within given timelimits. For further information: www.airdolomiti.eu/ customer-relations

• your concern is not already, or has not been, pending before a court or has been settled • your trip is a private trip https://soep-online. de/welcome.html; Air Dolomiti ◆ In-flight Magazine

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IL TUO BRAND VIVE DI PERCEZIONI Siamo qui per aiutarti a vendere i tuoi prodotti e le tue idee attraverso storie emozionanti in grado di creare marchi straordinari. Contattaci per scoprire come valorizzare il tuo brand.

Largo Molina, 4 n Bologna n +39 051 391689 n info@terquaterque.it n www.terquaterque.it



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