MEDICINA ESTETICA
Dr. Francesco Sacco Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale Salerno
“CATERPILLAR TWISTER”: UNA NUOVA TECNICA NEL POSIZIONAMENTO DEI FILI DI SOSPENSIONE
Tecnica personale sviluppata nell’intento di assicurare un forte ancoraggio dei fili, composti in P(LA/CL)HA, per ottenere risultati estetici a lungo termine ottimali e soddisfacenti, con aumento di densità ed elasticità del tessuto dermico
I
l sollevamento dei tessuti del viso con fili di sospensione, o di trazione, rappresenta un trattamento di Medicina Estetica minimamente invasiva specificamente strutturato per donne e uomini che desiderano combattere i segni di perdita di tonicità dei tessuti molli che possono apparire già dai 30 anni. Questa metodica ormai riconosciuta, rodata e utilizzata da molti medici permette di ottenere un effetto di sollevamento nei tessuti, tale da ripristinare una maggiore definizione dell’ovale del volto, conferendogli un aspetto più fresco e giovanile, evitando così il ricorso precoce a interventi chirurgici molto più invasivi e nel contempo, in persone dai 35 ai 55 anni, creare una struttura di sostegno per contrastare la lassità fisiologica che con il tempo si creerà. L’evoluzione tecnologica nella manifattura dei fili ci ha permesso, negli ultimi anni, di utilizzare dispositivi con caratteristiche a più lento riassorbimento e con un maggior effetto visibile sulla texture della trama cutanea. La mia esperienza con l’utilizzo dei fili è partita anni addietro con i fili in PDO, poi gli svariati trattamenti eseguiti nell’ambito della mia specialità di chirurgia maxillo facciale mi hanno portato a ricercare nuove soluzioni e tecniche per migliorarne le performance e semplificarne l’applicazione.
LA RIVOLUZIONE CORRE SUL FILO
L’avvento dei nuovi fili di Aptos mi ha trovato pronto a mettere in pratica quello che avevo maturato in anni di esperienza, poiché ho trovato in questo nuova metodica una gamma di fili di qualità adatta a un’evoluzione sia 78
nella grande semplicità di utilizzo sia nella sicurezza, il tutto con un grande rapporto professionale di collaborazione con gli inventori, estremamente sensibili e disponibili alle nuove tecniche per implementare i risultati già ottimi ottenuti. I fili di sospensione Visage HA di Aptos, utilizzati con questa mia tecnica, sono di ultima generazione e composti da P(LA/CL) HA, ovvero polimeri di acido polilattico + caprolattone + acido ialuronico, con proprietà di riassorbimento graduale, dato dal caprolattone, da 18 a 24 mesi e approvati dalla FDA americana. I fili sono lunghi 19 cm, presentano un nuovo modello con ancore multidirezionali, tagliate al laser, che assicurano l’ancoraggio ai tessuti in modo tale da esercitare la giusta trazione nell’area ptosica da sollevare. Essi vengono inseriti nel sottocute per mezzo di cannule smusse brevettate da 23G. Le cannule sono estremamente maneggevoli e disegnate in modo tale da non traumatizzare i tessuti nell’atto dell’inserimento e non tagliare il filo qualora si voglia creare un’ansa all’atto dell’inserzione: tutto questo aumenta la duttilità della tecnica implantare. La composizione del filo, con l’aggiunta di acido ialuronico,
evita l’infiammazione che mediamente si può avere in occasione del posizionamento dei fili, crea un effetto immediato sul rimodellamento dei tessuti e permette al paziente di tornare alla propria vita sociale praticamente subito dopo il trattamento. Produce inoltre un aumento più rapido e intensivo di elastina e una sua maggior presenza attorno al filo impiantato, così da implementare una migliore qualità del tessuto dermico circostante, favorendo la precoce attivazione della collagenesi, il rapido recupero, l’aumento di densità ed elasticità del derma.
IL RAGGIUNGIMENTO DEL RISULTATO
Lo studio preliminare al trattamento del viso deve essere rigoroso ed è un requisito fondamentale per raggiungere l’obbiettivo clinico prefissato. Ritengo che si debba essere franchi con le nostre pazienti e non si debbano creare false illusioni: la candidata (o il candidato) ideale per il trattamento con i fili non deve presentare un eccessivo appesantimento del tessuto; nel caso di trattamento “fox eyes” e stiramento del tessuto cervicale, con bande platismatiche accentuate,