L'Espresso 43

Page 39

Il commento

Prima Pagina

di BRUNO MANFELLOTTO

Dietro i nomi dei ministeri confusione e lotte di potere

Foto: Francesco Fotia / AGF

N

omina sunt consequentia rerum», i nomi sono conseguenti alle cose, diceva il vate. Per il suo governo, invece, Giorgia Meloni ha capovolto il concetto: prima ha scelto i nomi, ora deve pensare alle cose. E sì, perché tra slogan identitari, slalom comunicativi e astute sottrazioni di potere sono troppi i casi in cui non si capisce chi debba fare cosa. Insomma, più del lessico meloniano qui interessano le reali competenze dei ministri. Tra i quali abbondano i conflitti, e non solo di interesse. Segue qualche esempio, ovviamente con molte domande ancora senza risposta. Il fu ministero dello Sviluppo economico diventa in era meloniana delle Imprese e del made in Italy (Adolfo Urso). Insomma, sovranità aziendale. Ma attenzione, c’è anche la Sovranità alimentare aggregata all’Agricoltura (Francesco Lollobrigida). Cosa dovranno fare i due, spingere i nostri prodotti all’estero o impedire che arrivino quelli degli altri, come i pomodori coltivati in Polonia in 1400 ettari di serre riscaldate? Come, con i dazi? Oppure? Comunque, made in Italy è solo moda, griffe e tecnologia o anche formaggi, vino e parmigiano? E se ci sarà da correre a Bruxelles per difendere l’uno e gli altri sarà compito di Urso, di Lollobrigida o di Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei e del Pnrr? A proposito, Matteo Salvini guida ora il ministero delle Infrastrutture che dispone di un consistente pacchetto di progetti finanziati con il Pnrr, 90 miliardi solo per le ferrovie: deciderà tutto lui da solo, o dovrà prima sottoporre ogni dossier al consenso di Fitto? Poi: la Famiglia conquista un ministro (prima era un sottosegretario), ma si

Giorgia Meloni con i suoi ministri al Quirinale per il giuramento

arricchisce della neonata Natalità. E cioè? Perché se si tratta di aiuti sociali ed economici, sono chiamati in ballo Lavoro ed Economia; se sotto sotto è solo una scusa per parlare di aborto allora le carte passano alla Salute. E poi, favorire solo la natalità, come dire?, made in Italy o anche degli stranieri? Chissà che ne pensa Salvini. Ancora. Il Sud, nuovo regno del siciliano Musumeci, “fascista gentiluomo”, si appropria anche del Mare, e quindi di porti e balneari? Questi toccherebbero a Daniela Santanchè (Turismo) che generosamente dice che potrebbe rinunciarvi, ma da esperta del ramo certo dispenserà consigli; sui porti punta Salvini per farne barriere anti-immigrati, e li ha già rivendicati. Solo che Musumeci è stato messo lì da Meloni apposta per complicargli le cose. Urgono decreti, istitutivi per ministeri che non esistevano, e interpretativi per dare a Cesare quel che è di Cesare e ai cittadini chiarezza. Ambiguità di competenze, e pure ambiguità politiche. All’Istruzione,

per esempio, si affianca il Merito: dei professori o degli studenti? E chi fissa i parametri per sanzionare il poco merito o favorire il meritevole, “un’apposita commissione” o personalmente il ministro e prof. Giuseppe Valditara? Speriamo abbia almeno letto don Milani... Problemi anche per Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali che dovrà conciliare le spinte leghiste per una più ampia autonomia territoriale con il rilancio del Sud e il presidenzialismo auspicati dalla premier. Tra tante aggiunte, una sottrazione: il ministro per l’Innovazione e la Transizione digitale diventerà un sottosegretario. Speriamo che gli lascino i 40 miliardi previsti dal Pnrr. Il ministero dell’Economia, invece, resta ciò che era, con i suoi poteri e le sue competenze, però prima ancora di cominciare gli alleati già premono per flat tax, pensioni minime, pensioni anticipate, tregua fiscale, condoni... Ma questo è tutto un altro discorso. O lo stesso?

30 ottobre 2022

39


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Cacciari

3min
pages 122-124

Noi e voi

5min
pages 120-121

La miniera, la strage nazista, il lago. La seconda vita del borgo Donatella Chiappini

6min
pages 114-117

Venezia, al macero gli strumenti degli artisti di strada Marco De Vidi

7min
pages 110-113

La battaglia contro gli sprechi fa volare il mercato dell’usato Maurizio Di Fazio

6min
pages 106-109

Bookmarks

3min
page 105

La mia musica per il pianeta colloquio con Ludovico Einaudi di Emanuele Coen

5min
pages 102-104

La versione di Franca Stefania Auci

5min
pages 84-87

Dove il mondo è a casa Sabina Minardi

13min
pages 90-95

Donne e curdi uniti nella lotta colloquio con Aso Komeni di M. Edgarda Marcucci 76 L’investitura da boss in un pizzino Antonio Fraschilla

5min
pages 78-79

Ci serve il gas, aiutiamo Baku Sabato Angieri 68 Erdogan gioca d’azzardo Filippo Rossi

13min
pages 72-77

Soccorso russo al golpe birmano Alessandro De Pascale

13min
pages 64-71

Dove osano i troll di Mosca Luciana Grosso

7min
pages 60-63

Appestati dai fumi della raffineria Alan David Scifo

6min
pages 56-57

C’è un’altra Ilva nel Salento Pierfrancesco Albanese

3min
pages 54-55

Tre bombe a orologeria sul futuro della Sanità Ivan Cavicchi

10min
pages 45-49

Clima, invertire la rotta Vittorio Malagutti 46 Pale al piede Sara Dellabella

7min
pages 50-53

Ripresa in appalto Gianfrancesco Turano 36 Pensionata mai Gloria Riva

9min
pages 40-44

Murgia

5min
pages 30-32

La scuola disuguale Antonio Fraschilla e Chiara Sgreccia 18 Sovrana è la Costituzione Stefano Bonaga 21 Stesse chance a chi è in svantaggio Gaja Cenciarelli

5min
pages 22-23

La parola

1min
page 7

Meloni, il fascismo e l’ombra di Fini Susanna Turco

9min
pages 24-29

Serra

3min
pages 33-34

Merito e uguaglianza separati nella scuola Lirio Abbate

2min
page 11

Manfellotto

3min
page 39

Taglio alto

10min
pages 17-21
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.