Il
negozio
cambia pelle Un viaggio nella trasformazione dei concept
P
uò sembrare il contrario, visto l’incremento vertiginoso dell’e-commerce, invece è proprio il punto vendita a
uscire vincitore dalla pandemia. Ce ne siamo accorti tutti: dopo le chiusure obbligate, ovunque, la gente è tornata subito a ripopolare i negozi. Perché a mancare sono stati il contatto diretto con il brand/insegna e il rapporto umano con gli addetti alla vendita, che nessuna piattaforma digitale può sostituire. Un valore aggiunto, unico e irripetibile, messo in primissimo piano dall’emergenza sanitaria. Che deve però essere implementato a 360 gradi. Per fare la differenza in store infatti non basta più l’offerta merceologica - che online per definizione è sempre più vasta - ma bisogna garantire una experience immersiva e, magari, un entertainment che rendano unico il customer journey. In che modo? Scommettendo su una location e su un concept di impatto ed esperienziale che possano coinvolgere i 5 sensi, raccontare la storia del brand e suscitare emozioni tali per cui si ricordi l’esperienza e, soprattutto, si desideri riviverla. Non solo, nell’era dell’omnicanalità la sinergica interazione tra fisico e virtuale è ormai imprescindibile: il consumatore pretende infatti di passare tra i vari touch point senza soluzione di continuità. E ciò che fa, e farà sempre più la differenza, è assicurare un’esperienza custom made, possibile grazie anche all’analisi dei big data. Un insieme di aspetti e opportunità che rende il post-pandemia un periodo particolarmente sfidante e fertile per il retail. Il momento perfetto per immaginare, sperimentare e realizzare nuovi concept.
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2022
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