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speciale
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La necessità di misure strutturali Intervista ad ALESSANDRO LETO, presidente Sezione Carta, Grafica, Editoria di Confindustria Trento. di FEDERICO PESSOT, Confindustria Trento
PRESIDENTE LETO,
prima di andare ad analizzare la situazione complessa che sta coinvolgendo il settore della carta, della grafica e dell’editoria, riuscirebbe a descriverci come questo comparto si articola all’interno del territorio trentino? Devo dire che non è facile fare delle generalizzazioni per una sezione come la nostra, caratterizzata da una chiara visione di filiera. Se però dovessimo fare un esercizio di sintesi la potremmo suddividere in due blocchi principali: il primo costituito da aziende im-
pegnate nella trasformazione della carta, il secondo da aziende legate ai processi di stampa e al mondo dell’editoria. La nostra sezione inoltre ha il privilegio di rappresentare un’accurata fotografia di tutto il comparto trentino: su quasi 3mila dipendenti occupati, 2300 fanno parte delle 25 imprese associate a Confindustria Trento. Realtà in grado di generare un ingente contesto di filiera, parliamo infatti di duecento realtà produttive attive, dove quasi l’80% degli addetti complessivi lavora in aziende con oltre cento dipendenti. Nell’ultimo periodo ha fatto irruzione nell’agenda di tutti il tema della sostenibilità. Il settore come sta affrontando la questione? Se guardiamo al comparto in una dimensione nazionale, già in fase di stesura del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza la Federazione Carta e Grafica ha avviato un dialogo con il Governo per stimolare tutti verso obiettivi concreti e misurabili. Mi riferisco ad esempio ad azioni che mirino alla riduzione della carta destinata al macero oppure all’obiettivo di aumentare il più possibile il recupero della materia prima. Come realtà trentina ci sentiamo assolutamente allineati con questi principi che riteniamo fondamentali. Proprio in tema di economia circolare mi preme ricordare che, già ora, tutte le nostre aziende per produrre carta si approvvigionano da foreste sostenibili, questo vuol dire che per ogni albero abbattuto ne vengono piantati tre. Guardando invece agli indicatori esclusivamente economici, nonostante il significativo calo dovuto alla prima fase pandemica il 2021 vi stava vedendo in decisa ripresa. Esatto, con il 2021 stavamo recuperando i livelli produttivi precrisi pandemica, c’era decisamente un clima di fiducia. In relazione ai primi nove mesi dell’anno i dati di Assocarta avevano registrato un +13% relativo alla produzione cartaria nazionale, con un picco del +15,1% legato alle aziende che si occupano di imballaggi trainate dall’esplosione del commercio online. Prendendo in considerazione lo stesso periodo, anche i fatturati hanno coerentemente registrato un andamento al rialzo simile, in questo
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