Italia Ornitologica, numero 3 2022

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ESTRILDIDI FRINGILLIDI IBRIDI

Il Diamante Mandarino e la mutazione “charcoal” testo STEFANO ANGELINI e FRANCESCO FAGGIANO , foto S. ANGELINI

Introduzione Nella storia dell’ornicoltura ornamentale, il Diamante Mandarino è sicuramente una delle specie che dopo l’ondulato e il canarino ha dimostrato grande capacità di adattamento alla vita domestica, ripagando nel tempo i suoi appassionati ornicoltori con un gran numero di varianti cromatiche, che spaziano dalla comune mutazione bruno fino ad arrivare alla complessa “charcoal” di cui ci occuperemo nel dettaglio in questo articolo tentando di identificarne la genetica e la giusta selezione. Cenni e ipotesi sulla genetica del "charcoal" Più è complessa la livrea ancestrale di una specie, più geni e più considerando saranno coinvolti nella sua determinazione e conseguentemente più possibilità di variazioni potranno determinarsi. Facendo una semplificazione estrema del complesso genico che sottende la livrea della specie, possiamo dire che alcuni di questi geni si occupano della produzione dei diversi pig-

Nel Diamante Mandarino oggi abbiamo un ampio ventaglio di varianti fenotipiche frutto di mutazioni genetiche spontanee

Coppia di Diamante Mandarino grigio charcoal

menti, altri si occuperanno di quale e di quanto specifico pigmento deve essere prodotto e altri ancora di dove deve essere depositato. Questo ci permette di identificare tre grandi classi di geni così identificabili: geni qualitativi, che orientano la produzione delle eumelanine e delle feomelanine, ricordando che è sempre e solo il melanocita la cellula produttrice sia delle eumelanine che delle feomelanine; geni quantitativi, la cui azione specifica incide sulla quantità di melanina depositata sul piumaggio; infine geni regolatori della distribuzione del pigmento, che stabiliscono quale pigmento vada

depositato o inibito in un dato punto del corpo. Nel Diamante Mandarino oggi abbiamo un ampio ventaglio di varianti fenotipiche frutto di mutazioni genetiche spontanee, riguardanti tutte e tre le classi di geni indicate. Come esempio di mutazione della qualità del pigmento possiamo sicuramente indicare il guancianera (geneticamente indicabile come onice), dove la variante genetica obbliga il melanocita a produrre solo eumelanina nera. Come mutazione tipicamente incidente sulla quantità di pigmento depositato sul piumaggio è calzante come esempio la mutazione dorsochiaro (genetica-

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