ALIMENTAZIONE
La Salvia pratensis (selvatica) testo di PIERLUIGI MENGACCI, foto P. MENGACCI, E INTERNET (AUTORI VARI)
Dal libretto dei miei appunti orto-ornitofili e non solo
Salvia pratensis, fonte: www.etsy.com.it.listing
Premessa Come ho già scritto in precedenti articoli, a volte, alcune circostanze fortuite, insolite o strane, mi spingono a riprendere in mano i miei appunti orto-ornitofili per “rinnovare” ricordi che il trascorrere del tempo purtroppo affievolisce o ci porta via. Rileggerli, mi stimola altresì a riordinare le poche paginette di appunti scritti un po’ “alla rinfusa” e ad aggiornare ed integrare alcuni argomenti trattati superficialmente, in modo tale che ne esca uno scritto il più possibile attuale, esaustivo, comprensibile ed anche utile per chi avrà interesse e pazienza di leggerlo. Questa volta è toccato ad un incontro, al-
quanto strano, con la Salvia selvatica che, tempo fa, mi ha condotto ad una peripezia insolita.
“Se molto vuoi campare salvia hai da mangiare” (antico proverbio) “Molte piante curano, ma una sola salva (la salvia)” (detto toscano)
Ai margini del piccolo parco della scuola elementare del mio paese (Monteciccardo, Municipio di Pesaro), dove i fiori gialli del tarassaco e del crespigno si mescolano a quelli azzurri della cicoria selvatica e di altre erbe prative, alcuni cespugli con steli a forma di spiga con infiorescenze di colore blu scuro contornano questo spazio rallegrato dal vocio dei bambini, come se volessero attirare l’attenzione con la loro bellezza ed eleganza. Quasi tutti i giorni percorro la stradina che si snoda al di sopra della scarpata che delimita il parco per raggiungere il bar-edicola del capoluogo e mi fermo in una posizione non coperta da cespugli di alloro per salu-
NUMERO 3 - 2022 35