Italia Ornitologica, numero 3 2022

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DIDATTICA & CULTURA

Da verde a giallo testo e foto di MARCO BALDANZI

S

i chiama domesticazione il processo attraverso cui una specie “selvatica”, animale o vegetale, viene resa “domestica” (dal latino domus, casa), cioè dipendente dalla convivenza con l’uomo e dal controllo da parte di quest’ultimo e si attua mediante incroci/accoppiamenti seguiti da selezione. Per molte specie, la domesticazione ha comportato notevoli modificazioni nella morfologia, nel comportamento e nella fisiologia. Francis Galton, cugino di Charles Darwin, nel 1865 pubblicò The first steps towards the domestication of animals. Charles Darwin scoprì come pochi ma importanti caratteri o tratti siano sufficienti a differenziare le specie domestiche dagli ancestrali selvatici (1868, The Variation of Animals and Plants Under Domestication). Fu il primo a riconoscere la differenza tra l’allevamento selettivo, in cui allevatori e coltivatori selezionano per caratteri desiderabili o eliminazione di difetti, rispetto al modificarsi dei caratteri selvatici per selezione naturale (1859) o per selezione sessuale (1871). Anche il canarino è stato oggetto di profonda selezione domestica: ne è stato modificato il colore (con tipi, varietà e mutazioni aggiunte), la struttura delle penne (categorie), la morfologia e la postura (tutte le razze di forma e posizione) come pure il canto. Vorrei qui presentare ai lettori i punti salienti di un interessante articolo ornitologico: ‘Domestication of the canary, Serinus canaria – the change from green to yellow’ di Birkhead (1), Schulze-Hagen, Kinzelbach pubblicato nel 2004 su Archives of natural history. I canarini selvatici delle Isole Canarie (2) furono portati in Europa tra la fine del XIV sec. e l’inizio del XV sec. per la bellezza del loro canto. Secondo Aldrovandi

(3) (1599) in Ornithologiae hoc est de avibus historiae libri XII, erano due le varietà portate in Italia dai commercianti di zucchero: quelli “veri” dall’Isola Gran Canaria mentre gli “stulti” da La Palma e EI Hierro, così detti per l’abitudine di muo-

vere il capino mentre cantavano. Secondo Bory de St Vincent (1802) il canto poteva essere diverso secondo l’isola di origine e i più apprezzati erano quelli di Monte-Clare a Tenerife. Una curiosità che, se potesse essere confermata, sa-

Illustrazione di Giovanni Pietro da Birago nel testo di grammatica Latina, per il bambino Massimiliano Sforza, scritto da Aelius Donatus (1496-99)

NUMERO 3 - 2022

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