ALIMENTAZIONE
La “Carugla” (rucola selvatica)
Dal libretto dei miei appunti orto-ornitofili e non solo
Un superfood pungente, amarognolo e croccante testo di di PIERLUIGI MENGACCI, foto P. MENGACCI e LAMA D’ANTICO (www.pinterest.it)
Premessa Fra tutte le erbe selvatiche mangerecce che ad inizio primavera spuntano nel mio giardino ce n’è una, forse la più rustica di tutte, che compare nei posti più impensati del prato; al piede di un ulivo o di una pianta di melo, vicino alla compostiera, e persino nelle fessure dei muretti di pietre a secco. A prima vista le giovani foglie basali frastagliate e lisce si possono confondere facilmente con quelle del dente di leone o tarassaco, oppure col ravanello selvatico, ma ad una attenta ed esperta osservazione se ne notano le differenze. Le prime volte, per non sbagliare, assieme a mia moglie raccoglievamo alcune foglie basali di un color verde intenso che, appena assaggiate, sprigionavano un sapore intenso, forte, amarognolo molto piccante e ci facevano esclamare: “Questa è la Carugla selvatica”. Con il nome dialettale pesarese (“marchignolo”) di Carugla (rucola) si identificano due piante diverse: la verdura coltivata (Eruca sativa o Eruca vessicaria) a foglie più larghe e fiori bianchi, che viene commercializzata in mazzetti per insalate, risotti, pasta e contorni e l’erba aromatica selvatica (Diplotaxis tenuifolia, la più diffusa, e la Diplotaxis muralis), a foglie più piccole e fiori gialli la prima, bianchi la seconda, che cresce spontanea, dall’odore e dal sapore più intenso e pungente di quella coltivata, ma dagli identici valori nutrizionali.
Cespuglio di rucola selvatica in primo piano nel giardino dell’autore
Le foglie basali frastagliate e lisce si possono confondere con quelle del dente di leone o tarassaco, o col ravanello selvatico, ma osservandole se ne notano le differenze
Su quest’ultima pianta erbacea selvatica, che raccolgo nel mio giardino dal mese di marzo fino a tutto ottobre, ho voluto redigere questo articolo, estrapolando alcuni dati presenti nei miei appunti orto-ornitofili, per descriverne non solo dati botanico-storici, ma soprattutto le sue grandi proprietà che fanno della rucola un superfood per la nostra salute e, perché no, anche per quella dei nostri volatili.
NUMERO 11 - 2022 25