Editoriale
Senza filtri di G ENNARO IANNUCCILLI
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i recente mi è capitato di dover discutere riguardo a una presunta azione di “filtraggio” circa i testi mensilmente pervenuti in redazione, ai fini di una possibile pubblicazione sulla nostra rivista. Tale osservazione, appena mi è stata riferita, mi ha lasciato alquanto basito, inducendomi a riflettere su quale possa essere la percezione che alcune persone (spero non molte) hanno del modus operandi adottato tra noi collaboratori per cercare di realizzare al meglio ogni numero di Italia Ornitologica. Da quando io e gli altri referenti di redazione abbiamo assunto l’onere di occuparci della rivista, abbiamo messo in atto un sistema di lavoro dovuto al fatto che ognuno di noi risiede in diverse zone d’Italia; quindi, non potendo per forza di cose effettuare periodiche riunioni redazionali, ci siamo organizzati in un processo che, a questo punto, sarà meglio ribadire a tutti i lettori, anche a quelli meno interessati. Gli articoli, di norma, arrivano in redazione, dopodiché ven-
gono smistati al sottoscritto che, in qualità di caporedattore, ne organizza la distribuzione verso il nostro coadiutore editoriale, per una prima verifica sintattica, e a seguire verso i nostri collaboratori che, in base alle loro specifiche competenze, hanno cura di segnalare eventuali criticità, da riportare nel caso agli autori per decidere se/quali modifiche apportare. Se si tratta di articoli dal contenuto “tecnico”, generalmente informiamo le rispettive Commissioni Tecniche Nazionali le quali, in alcuni casi ritenuti necessari, si adoperano a scrivere delle note da pubblicare a margine dei testi impaginati, per evitare fraintendimenti derivanti da un’errata interpretazione di quanto esposto dagli autori. Per articoli che trattano di altri argomenti, ci avvaliamo della collaborazione di esperti nei vari ambiti (veterinari, allevatori di provata esperienza, cultori della storia e dell’arte ornitologica, appassionati di genetica, ecc.).
NUMERO 3 - 2020
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